In questo caso, una soluzione reale doveva sempre esistere, ma ad esempio Bombelli scoprì che per l’equazione non era possibile trovare algebricamente la soluzione . Bombelli arrivò a trovare:
A questo punto, era naturale porre:
Affinché tutto ciò funzionasse, era necessario accettare le definizioni che tutti conosciamo della somma e del prodotto dei numeri complessi.
L’espressione “l’uovo di Colombo” si riferisce a una soluzione semplice a un problema che sembra complesso o difficile, ma che appare ovvia una volta mostrata. L’origine di questa espressione è legata a un aneddoto su Cristoforo Colombo.
Secondo la leggenda, dopo il suo ritorno dalle Americhe, Colombo partecipò a un banchetto dove alcuni nobili cercarono di sminuire la sua impresa, sostenendo che chiunque avrebbe potuto scoprire il Nuovo Mondo. In risposta, Colombo propose una sfida: chiese ai presenti di far stare un uovo in piedi su una delle sue estremità. Nessuno riuscì nell’impresa. Allora Colombo prese l’uovo, ne schiacciò leggermente un’estremità e lo fece stare in piedi. Con questo gesto semplice, dimostrò che una volta conosciuta la soluzione, il problema appare facile.
L’aneddoto sottolinea come una soluzione ingegnosa e semplice possa risolvere un problema apparentemente insormontabile.
I numeri complessi sono quindi nati dall’esigenza di risolvere equazioni che, con i soli numeri reali, non potevano essere risolte algebricamente. Questa scoperta ha aperto la strada a un’intera area della matematica con applicazioni che vanno dalla teoria dei numeri all’ingegneria elettrica, fino alla fisica quantistica.