Densità dei numeri razionali nei numeri reali
Fin dall’antichità è stata evidenziata l’esistenza di numeri non razionali: la lunghezza della diagonale di un quadrato di lato unitario o la lunghezza di una circonferenza di raggio unitario non sono dei numeri razionali. Ciò ha condotto all’introduzione dei numeri reali, ambiente in cui è possibile effettuare una gran varietà di operazioni algebriche e geometriche.
La scrittura decimale di un numero reale è in generale infinita e non periodica. Nella pratica quotidiana si usano quindi delle approssimazioni razionali, generalmente troncando tale scrittura infinita: si pensi ad esempio all’approssimazione 3.14 del famoso “pigreco”. E’ dunque naturale porsi la domanda:
Questa approssimazione può essere arbitrariamente precisa?
In questo articolo mostriamo che la risposta è affermativa. Matematicamente, ciò corrisponde al fatto che i numeri razionali siano densi nei reali: dato un numero reale, esistono cioè numeri razionali arbitrariamente vicini a esso.
La proprietà di densità, oltre alla sua importanza pratica, possiede notevoli applicazioni in ogni branca della Matematica.
Come si formalizza tutto ciò e come si dimostra? Passando per parti intere e proprietà archimedea, scoprilo leggendo questo breve e chiaro articolo!
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Autori e revisori
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Revisore: Valerio Brunetti.
Introduzione
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A differenza dei numeri razionali, i reali non formano un insieme numerabile; la cardinalità dell’insieme dei numeri reali è “strettamente più grande” di quella dei numeri naturali, anche se entrambi gli insiemi contengono infiniti elementi. Formalmente, questo equivale a dire che non esiste una corrispondenza biunivoca fra i numeri reali e i numeri naturali. Ciò distingue i numeri reali dagli altri insiemi numerici comunemente utilizzati, come l’insieme dei numeri naturali, razionali e algebrici. Questi ultimi hanno tutti la stessa cardinalità, ovvero esiste una corrispondenza biunivoca fra loro. L’insieme dei reali, invece, ha una cardinalità più grande: esiste una funzione iniettiva da ognuno di questi insiemi ai reali, ma non viceversa. In altre parole, nel tappare tutti i “buchi” lasciati dai numeri razionali si deve aggiungere una “tale quantità” di numeri nuovi da farne crescere la cardinalità. Questo può essere dimostrato con il procedimento diagonale di Cantor.
D’altra parte, nonostante i numeri reali siano molti più dei razionali, in queste note dimostreremo che i razionali sono densi nei reali, ovvero tra ogni due numeri reali, non importa quanto vicini tra loro, esiste sempre un numero razionale.
Per capire e comprendere al meglio questo file si consiglia di far riferimento al seguente link (prerequisiti): Insiemi numerici .
Richiami di teoria
Proprietà archimedea dei reali.
In altri termini, dati due numeri reali positivi, è sempre possibile moltiplicare uno dei due numeri per un numero naturale e rendere il prodotto maggiore dell’altro numero di partenza (a prescindere da quale dei due numeri fosse il più grande inizialmente).
In modo particolare, per un qualunque , scegliendo deve esistere un intero tale che , ovvero abbiamo il seguente risultato.
In realtà, si vede facilmente che il teorema 1 è equivalente all’assioma 1: per l’implicazione inversa basterà applicare il teorema 1 al numero reale .
La parte intera di un numero reale.
Il principio del buon ordinamento1, equivalente al principio di induzione, afferma che ogni insieme di numeri naturali non vuoto contiene un numero che è più piccolo di tutti gli altri. In altre parole, un qualsiasi sottoinsieme non vuoto dei numeri naturali ammette minimo.
Dimostrazione. Proponiamo due dimostrazioni, basate sul principio di induzione debole e forte, rispettivamente.
- Se abbiamo finito, in quanto è per definizione
il minimo dei naturali, e siccome è contenuto nei naturali, sarà a fortiori il minimo di .
Abbiamo quindi che . Ragioniamo ora per assurdo, supponendo
che non abbia minimo, ovvero
Fissato , troviamo dunque tale che , ovvero necessariamente , in quanto stiamo lavorando con numeri naturali. Per induzione, concludiamo che
(1)
Supponiamo che (1) valga per un certo e dimostriamola per . Siccome , e non ha minimo, deve esistere tale che
A questo punto basterà scegliere per ottenere un certo tale che , ovvero , che è assurdo.
- Si ragiona sempre per assurdo e si dimostra che si deve avere necessariamente . Analogamente al punto precedente si deduce che . Questo rappresenta la base dell’induzione, ovvero vogliamo dimostrare che
Il passo induttivo consiste nel verificare che
Infatti, se per assurdo avessimo , siccome non ha minimo per ipotesi di assurdo, dovrebbe esistere tale che . Tuttavia, i numeri tali che , sono nell’insieme il quale per ipotesi induttiva è disgiunto da .
A questo punto siamo pronti a definire la parte intera superiore di un numero reale come il più piccolo intero non minore di . In maniera più formale:
Questa definizione ha senso? È ben definita la parte superiore di un numero reale? Per rispondere a questa domanda osserviamo che se l’insieme è un sottoinsieme di numeri naturali ed è non vuoto: per il teorema 1 deve esistere almeno un numero naturale con . Allora, per il principio del buon ordinamento, deve esistere il minimo di che è proprio quello che abbiamo chiamato parte intera superiore di . Per il caso si può utilizzare il seguente corollario.
Dimostrazione. Notiamo che siccome è inferiormente limitato, esiste sicuramente un minorante intero per , ovvero per ogni . Si consideri l’insieme traslato
Chiaramente e quindi quest’ultimo ammette minimo per la proposizione 1. Infine, per le proprietà elementari della traslazione si verifica che anche ammette minimo e che vale
Per terminare la discussione precedente, notiamo che nel caso l’insieme della definizione 1 è sicuramente non vuoto () e inferiormente limitato. Infatti, basta prendere come minorante un qualunque .
Concludiamo con una proprietà della parte intera superiore che discende direttamente dalla sua minimalità.
Dimostrazione. Si ha per definizione, e l’uguale vale se e soltanto se . Per quanto riguarda l’altra disuguaglianza, essa è ovvia per , mentre per basta osservare che in questo caso l’intervallo , la cui ampiezza è e i cui estremi non sono numeri naturali, contiene necessariamente uno e un solo numero naturale, che è per definizione .
- Da non confondersi con il Teorema del buon ordinamento ↩
Densità dei numeri razionali nei numeri reali.
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Siamo finalmente pronti ad enunciare il teorema di densità dei numeri razionali nei numeri reali che afferma che tra due qualunque numeri reali deve esistere un numero razionale.
Dimostrazione. Iniziamo osservando che se e hanno segno discorde (uno positivo e l’altro negativo) allora lo zero è un numero razionale che li separa.
Supponiamo ora . Per l’Assioma di Archimede (assioma 1), applicato ai due numeri reali positivi deve esistere un numero naturale tale che ovvero
A questo punto utilizziamo la disuguaglianza della proposizione 2, a cui sottraiamo 1 a tutti i membri, ottenendo
da cui, dividendo per membro a membro la disuguaglianza, otteniamo
Nel caso rimanente, ovvero , vale . Per il punto precedente deve esistere un razionale tale che per cui si ha , ovvero esiste un razionale tra e come volevasi dimostrare.
Dal teorema precedente, segue che ogni intervallo contiene in realtà infiniti punti razionali. Infatti tra e c’è un numero razionale ma anche tra e e così via. Di conseguenza ogni numero reale è un punto di accumulazione dell’insieme dei numeri razionali: in ogni intorno della forma , con , cadono infiniti punti razionali. Otteniamo così il seguente corollario.
Ricordiamo che l’insieme delle rappresentazioni decimali in cui non compare definitivamente la cifra è in corrispondenza biunivoca con l’insieme dei numeri reali2 . Il prossimo esempio fornisce un’idea chiara di come costruire una successione come nel corollario 2.
è una successione crescente di numeri razionali che converge al numero .
Concludiamo osservando che non solo i razionali sono densi nei reali ma anche gli irrazionali: questo è l’enunciato del teorema seguente.
Dimostrazione. Per il teorema 2 deve esistere un numero razionale tale che
da cui e è l’irrazionale cercato, infatti se per assurdo fosse razionale, allora lo sarebbe , ma questo è assurdo in quanto è irrazionale.
- Si pensi all’identità . ↩
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