Benvenuti nel mondo affascinante delle serie di funzioni!
La dispensa è stata preparata per guidarvi in una presentazione chiara, accessibile e approfondita, del concetto di serie di funzioni e delle sue proprietà.
All’interno troverete:
- le nozioni di convergenza puntuale e uniforme di una serie di funzioni, illustrate con esempi volti a esplorarne le relazioni e le proprietà;
- i criteri di convergenza per serie di funzioni, con particolare riguardo alla convergenza totale e l’M-test, strumenti dalle importanti applicazioni pratiche;
- gli importanti teoremi di convergenza delle serie di funzioni, che permettono il passaggio al limite, la derivazione e l’integrazione per serie;
- uno dei punti salienti della dispensa è la funzione di Weierstrass: un esempio classico di funzione continua ovunque, ma derivabile in alcun punto; oltre a costituire un interessante strumento didattico, essa testimonia la bellezza e la complessità della matematica.
Se desideri approfondire questo affascinante argomento, comincia pure la lettura!
Gli esercizi svolti consigliati sul tema sono i seguenti:
Sommario
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Autori e revisori
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Revisori: Valerio Brunetti, Elisa Bucci, Davide La Manna, Sara Sottile, Matteo Talluri.
Notazioni
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Introduzione
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(1)
Poiché risulta ragionevole supporre che la somma di tutti i termini è quindi il valore a cui “si avvicinano” le somme parziali al crescere di , la somma della serie viene quindi definita come il limite, per , delle somme parziali . Un tema ricorrente in matematica consiste nel provare a generalizzare i concetti in contesti più ampi. Una volta dato un significato alle somme di infiniti numeri reali e studiate le loro proprietà, ci si pone quindi le seguenti domande: si può dare un significato a somme infinite di altri oggetti matematici? Quali proprietà delle somme finite si conservano nel caso di somme infinite?
Questa dispensa si concentra su una di queste generalizzazioni. Precisamente, il suo scopo principale è quello di dare un significato alla somma infinita di funzioni, andando quindi a studiare il concetto naturale di serie di funzioni e le sue proprietà.
Vedremo che, data una successione di funzioni , si definirà il concetto di serie di funzioni in maniera analoga a quanto sopra delineato riguardo le serie numeriche; indagheremo inoltre le proprietà condivise da queste nozioni.
Così come il concetto di serie numerica è profondamente legato a quello di successione, il concetto di serie di funzioni è dunque strettamente legato a quello di successione di funzioni: ai fini della comprensione dei contenuti di questa dispensa è dunque necessario avere una certa familiarità con tale nozione e le sue proprietà. Rimandiamo pertanto il lettore alla dispensa [8, successioni di funzioni – teoria] per una spiegazione approfondita della teoria e a [7, successioni di funzioni – esercizi] per una raccolta completa di esercizi svolti sull’argomento.
Il lavoro è così strutturato.
- Nella sezione 1 riportiamo alcuni risultati preliminari sulla teoria delle successioni di funzioni e delle serie numeriche utilizzati nel corso della dispensa.
- Nella sezione 2 introduciamo la nozione di convergenza puntuale e uniforme di una serie di funzioni; ne studiamo poi le proprietà principali e delle semplici caratterizzazioni, applicate ad alcuni esempi.
- Nella sezione 3 presentiamo alcuni strumenti utili per lo studio della convergenza di una serie di funzioni. Il principale di questi è certamente la nozione di convergenza totale (definizione 3.11) e il fatto che essa implichi la convergenza uniforme della serie, proposizione 3.15.
- La sezione 4 riguarda i teoremi di passaggio al limite, ossia i teoremi di scambio tra l’operazione di somma di una serie e quella di limite, di integrazione e derivazione. Essi consentono di studiare le proprietà qualitative e quantitative della somma di una serie di funzioni, illustrate con alcuni esempi.
- Nella sezione 5 presentiamo poi la funzione di Weierstrass, un esempio di funzione continua che risulta non derivabile in alcun punto.
Prerequisiti
Introduzione.
I prerequisiti necessari per affrontare lo studio delle serie di funzioni includono:
- il concetto di serie numerica e relativa convergenza, insieme ai principali criteri di convergenza ed esempi fondamentali; una risorsa al riguardo è il testo [6, serie numeriche];
- la teoria delle successioni di funzioni, unitamente alle nozioni di convergenza puntuale e uniforme, le loro relazioni e teoremi di passaggio al limite; per un’esposizione approfondita di tali concetti si consiglia la consultazione di [8, successioni di funzioni].
Successioni di funzioni.
(2)
Se (2) è verificata per ogni , dove , diciamo che converge puntualmente a in .
(3)
Se (3) è verificata per ogni , dove , diciamo che la successione converge uniformemente in a .
Vale la seguente caratterizzazione della convergenza uniforme.
(4)
La convergenza uniforme è (strettamente) più forte della convergenza puntuale e i due limiti, se esistono, coincidono, come implicato dal seguente risultato.
In particolare, il limite uniforme di una successione di funzioni, se esiste, coincide con il limite puntuale e quindi esso è unico.
È possibile provare la convergenza puntuale o uniforme di una successione di funzioni senza conoscerne esplicitamente l’espressione del limite. A tal fine, si possono applicare i seguenti criteri di Cauchy, entrambi conseguenze del criterio di Cauchy per successioni numeriche. Come vedremo nel seguito, tali criteri sono notevolmente utili nel caso delle serie di funzioni, in particolare quando non è possibile determinare l’espressione delle somme parziali e del limite; in tali contesti, è necessario stabilire la convergenza prescindendo da tali informazioni.
(5)
(6)
La convergenza puntuale non è in generale sufficiente affinché alcuna proprietà di continuità, integrabilità e derivabilità della successione sia preservata al limite; si veda [8, sezione 2.1] per una discussione approfondita e numerosi esempi al riguardo. La convergenza uniforme produce invece risultati di passaggio al limite soddisfacenti, presentati in [8, sezione 3.2], che riportiamo di seguito.
(7)
Inoltre, se definitivamente, allora anche .
(8)
(9)
Allora esiste una funzione derivabile tale che
- converge uniformemente a ;
- per ogni .
Serie numeriche.
(10)
Risulta molto importante la nozione di convergenza assoluta di una serie numerica.
La convergenza assoluta di una serie ne implica la convergenza semplice, come afferma il prossimo risultato.
(11)
Per le serie a segni alterni, sotto ipotesi di monotonia della successione , la condizione necessaria stabilita dalla proposizione 1.11 si può invertire: vale infatti il seguente Criterio di Leibnitz.
- ;
- la serie numerica è convergente.
Convergenza puntuale e uniforme
Introduzione.
(12)
delle prime funzioni della successione, e studiare poi il carattere della successione di funzioni ottenuta. Introduciamo quindi la seguente definizione.
(13)
è detta somma parziale -esima delle funzioni . La successione delle somme parziali è detta serie delle funzioni e si indica col simbolo
(14)
Esempio 2.2 (serie geometrica). Sia la successione di funzioni definita da
(15)
e consideriamo quindi la serie di funzioni . Fissando , la successione (numerica) è quindi una progressione geometrica di ragione . Grazie alla nota teoria sulle serie geometriche [6, lemma 5], si ha
(16)
Esplicitiamo ora il legame tra successioni e serie di funzioni, in analogia con quello tra successioni e serie numeriche.
Osservazione 2.3 (equivalenza tra successioni e serie di funzioni). La definizione 2.1 afferma che una serie di funzioni è quindi la successione di funzioni delle sue somme parziali.
Viceversa, ogni successione di funzioni può essere vista come la serie di funzioni
(17)
Infatti, per ogni , la somma parziale -esima di questa serie soddisfa
(18)
Quindi la serie di funzioni coincide con la successione di funzioni . Utilizzeremo spesso questa equivalenza tra successioni e serie per “trasportare” dei risultati dalla teoria delle successioni di funzioni a quella delle serie.
Similmente al concetto di serie numerica, è ragionevole definire porre che la somma di una serie di funzioni sia la funzione a cui tende la successione delle somme parziali , per . Dalla teoria sulle successioni di funzioni [8, definizione 2.1, definizione 3.1], è noto che il limite della successione di funzioni può essere inteso in senso puntuale o uniforme; questa distinzione conduce alle seguenti nozioni di convergenza puntuale e uniforme di una serie di funzioni.
(19)
si dice che la serie di funzioni converge puntualmente a in e la funzione è detta limite puntuale o somma della serie
Se (19) è verificata per ogni , dove , diciamo che la serie converge puntualmente a in .
(20)
si dice che la serie di funzioni converge uniformemente a in e la funzione è detta limite uniforme della serie .
Se (20) è verificata per ogni , dove , diciamo che la serie converge uniformemente a in .
Relazioni tra la convergenza puntuale e uniforme.
In particolare, il limite uniforme di una serie di funzioni, se esiste, è unico e coincide col limite puntuale.
Esempio 2.7. Sia la successione di funzioni definita da
(21)
Poiché le funzioni sono non nulle su intervalli disgiunti, per le somme parziali si ha
(22)
Definiamo la funzione come
(23)
e fissiamo . Scegliendo tale che si ottiene
(24)
Quindi la serie di funzioni converge uniformemente alla funzione e, per la proposizione 2.6, converge a anche puntualmente.
Risulta naturale porsi la seguente questione.
Domanda 2.8. La proposizione 2.6 si può invertire? Ovvero, data una serie di funzioni convergente puntualmente, è possibile affermare che essa converga anche uniformemente?
La risposta è negativa: in virtù dell’osservazione 2.3, basta considerare una qualunque successione di funzioni convergente puntualmente ma non uniformemente; tali esempi sono stati dettagliatamente studiati nella teoria sulle successioni di funzioni [8, esempio 3.4 e seguenti]. Presentiamo comunque per completezza il seguente esempio, formulato nel contesto specifico delle serie.
Esempio 2.9. Sia la successione di funzioni definita da
(25)
e consideriamo la serie di funzioni . Poiché gli intervalli su cui le funzioni sono non-nulle sono disgiunti, per la somma parziale -esima si ha
(26)
Da ciò si evince che per ogni tale che . Poiché per ogni , ciò è definitivamente vero, la successione delle somme parziali converge puntualmente alla funzione identicamente pari a .
La convergenza di a non è però uniforme in quanto si ha
(27)
dunque la condizione della definizione 2.5 non è soddisfatta per .
Osserviamo che la convergenza è uniforme in ogni intervallo del tipo con . Infatti da (26) si vede che, se è tale che ossia per ogni , vale
(28)
Dall’esempio appena studiato emerge la seguente questione.
Domanda 2.10. È sempre vero che, se una serie di funzioni converge puntualmente in un intervallo , esiste un intervallo in cui essa converge uniformemente?
La risposta a tale domanda è negativa, come mostra il seguente esempio.
Esempio 2.11. Consideriamo la successione di funzioni definita da
(29)
Dato che ogni numero razionale si scrive in modo unico come frazione con e coprimo con , si vede che per la somma parziale -esima si ha
(30)
Poiché ogni numero razionale si può scrivere come frazione e poiché è nulla su ogni numero irrazionale, si evince che la successione delle somme parziali converge puntualmente alla funzione definita da
(31)
che è anche detta funzione di Dirichlet o funzione indicatrice dei razionali.
Osserviamo però che la convergenza non è uniforme in alcun intervallo . Infatti, si fissi e . Si osservi che, per (30), ogni assume valore su un numero finito di punti contenuti in , mentre vale in infiniti punti di , per la densità di in [2, teorema 2]. Quindi per ogni esiste tale che
(32)
negando dunque la condizione espressa dalla definizione 2.5. Ne segue che la serie di funzioni non converge uniformemente in ; per l’arbitrarietà di , la convergenza non è uniforme in alcun intervallo.
Caratterizzazione della convergenza uniforme.
(33)
Esempio 2.13 (convergenza della serie geometrica). Studiamo la convergenza puntuale e uniforme della serie di funzioni individuata dalla serie geometrica dell’esempio 2.2, ossia la serie di funzioni definita da
(34)
Studiamo preliminarmente la convergenza puntuale della serie. Indicando con la somma parziale -esima della serie geometrica e studiando il limite per della successione calcolata in (16), si ottiene
(35)
Dunque la serie di funzioni converge puntualmente solo in e il suo limite puntuale in tale insieme è la funzione definita da
(36)
Studiamone ora la convergenza uniforme. In virtù della proposizione 2.6, l’unica funzione a cui la serie può convergere uniformemente è . Inoltre, sempre per la proposizione 2.6, è sufficiente considerare esclusivamente l’intervallo , in quanto al di fuori di esso la serie non converge neppure puntualmente a . Affermiamo innanzitutto che la convergenza non è uniforme nell’intero intervallo . Si ha infatti
(37)
dove l’ultima disuguaglianza segue dalla scelta di , che appartiene a . Poiché
(38)
per confronto si ha
(39)
e quindi per la proposizione 2.12 la convergenza non è uniforme in .
Mostriamo però che la serie converge uniformemente in ogni intervallo del tipo con . Infatti, come in (37), si ha
(40)
dove l’ultima disuguaglianza segue dal fatto che il numeratore è minore o uguale a e il denominatore è maggiore o uguale a . Poiché in virtù di si ha
(41)
per il teorema del confronto si ottiene
(42)
e quindi la convergenza della serie di funzioni è uniforme in .
Strumenti per lo studio della convergenza
Introduzione.
Tuttavia, come avviene nel caso delle serie numeriche, è spesso impossibile ottenere delle formule esplicite per l’espressione delle somme parziali o della somma della serie. Molti dei noti criteri di convergenza per le serie numeriche non necessitano dell’espressione esplicita delle somme parziali della serie e infatti essi risultano utili proprio in virtù di tale caratteristica.
Questa impossibilità di studiare l’espressione esplicita delle somme parziali è il principale motivo per cui in generale lo studio delle serie viene distinto da quello delle successioni e ci porta a considerare il seguente problema.
Domanda 3.1. È possibile sviluppare degli strumenti in grado di permettere lo studio della convergenza puntuale e uniforme di serie di funzioni e che non utilizzino le espressioni delle somme parziali?
Una prima idea consiste nel verificare quali risultati sulla teoria delle serie numeriche “si traducono” nel linguaggio delle serie di funzioni. Cominciamo dunque dalla seguente condizione necessaria, analoga alla proposizione 1.11 per le serie numeriche.
- Se la serie di funzioni converge puntualmente, allora la successione di funzioni converge puntualmente alla funzione nulla;
- Se la serie di funzioni converge uniformemente, allora la successione di funzioni converge uniformemente alla funzione nulla.
Dimostrazione. Dimostriamo separatamente i due punti.
- La convergenza puntuale della serie di funzioni è equivalente alla convergenza, per ogni , della serie numerica . Per la proposizione 1.11, ciò implica che
(43)
che è appunto la convergenza puntuale di alla funzione identicamente nulla.
- Poiché la serie converge uniformemente a una funzione , la successione delle somme parziali converge uniformemente a . Dunque anche la successione converge uniformemente a e pertanto si ha
(44)
dove con la freccia abbiamo indicato la convergenza uniforme.
Esempio 3.3. Consideriamo la serie di funzioni
(45)
Osserviamo che la serie converge puntualmente soltanto in . Infatti, per il termine generale è nullo e quindi chiaramente la serie converge a , mentre osserviamo che
(46)
e quindi il termine generale della serie non converge puntualmente alla funzione nulla. Per la proposizione 3.2, la serie di funzioni non converge puntualmente per .
Esempio 3.4. Consideriamo la serie di funzioni definita da
(47)
Mostriamo che la serie non converge uniformemente. Chiamando la funzione termine generale della serie, si ha infatti
(48)
dove l’ultima uguaglianza segue dal fatto che l’argomento di è non positivo e quindi ha un punto di massimo per in cui si ha e quindi . Da (48) e dalla proposizione 1.3, segue che la successione di funzioni non converge uniformemente alla funzione nulla e quindi la serie di funzioni non converge uniformemente in virtù della proposizione 3.2.
Osservazione 3.5. La proposizione 3.2, essendo una condizione necessaria alla convergenza puntuale e uniforme, non può essere usata per mostrare la convergenza di una serie di funzioni, ma solo per provare che detta serie non converge. Infatti, come per le serie numeriche, la condizione non è anche sufficiente a garantire la convergenza, come mostra il seguente esempio.
Esempio 3.6. Sia data la serie di funzioni definita da
(49)
ossia la serie di funzioni determinata dalla successione di funzioni costanti con per ogni . Ovviamente converge puntualmente e uniformemente alla funzione nulla, ma la serie di funzioni non converge neppure puntualmente per nessun , poiché essa coincide con la serie armonica, che è divergente [6, lemma 7].
Risulta quindi necessario individuare delle condizioni sufficienti per la convergenza di una serie di funzioni, che non richiedano la conoscenza di formule esplicite per le somme parziali.
Un primo passo in tale direzione consiste nei seguenti criteri di Cauchy, ottenuti dagli analoghi criteri per successioni di funzioni stabiliti dalle proposizioni 1.5 e 1.6.
- la serie di funzioni converge puntualmente in ;
- per ogni e per ogni , esiste tale che
(50)
Dimostrazione. La serie di funzioni converge puntualmente se e solo se, per ogni , la successione delle somme parziali converge puntualmente. Per la proposizione 1.5, ciò avviene se e solo se per ogni esiste tale che
- la serie di funzioni converge uniformemente in ;
- per ogni , esiste tale che
(51)
Dimostrazione. La serie di funzioni converge uniformemente se e solo se la successione delle somme parziali converge uniformemente in . Per la proposizione 1.6, ciò è equivalente al fatto che, per ogni , esista tale che
(52)
ossia la conclusione.
Vediamo come tali criteri permettano di completare lo studio della convergenza della serie di funzioni dell’esempio 3.4.
Esempio 3.9. Riconsideriamo quindi la serie di funzioni definita da
(53)
dell’esempio 3.4, che abbiamo già mostrato non essere uniformemente convergente in . Verifichiamo che essa però converge uniformemente su ogni insieme del tipo con , ossia l’insieme . Infatti, fissato , osserviamo che la funzione termine generale della serie possiede le seguenti proprietà:
- è positiva e crescente in ;
- è positiva e, se , è decrescente in ;
- per ogni .
Da tali considerazioni segue quindi che, se , allora per ogni . Da ciò si ha
(54)
dove la prima uguaglianza segue dalle considerazioni precedenti sul fatto che assume massimo assoluto per e la disuguaglianza segue scegliendo appunto per i quali quindi si ha . Poiché la serie numerica
(55)
è convergente (lo si può ad esempio vedere col criterio del rapporto, [6, teorema 4]), la successione delle sue somme parziali è di Cauchy e quindi, fissato , esiste , che può essere scelto tale che in modo da applicare le stime in (54), tale che
(56)
Unendo tale disuguaglianza con (54), si ottiene
(57)
che è la condizione della proposizione 3.8 e quindi implica la convergenza uniforme della serie di funzioni.
La convergenza uniforme appena provata implica la convergenza puntuale della serie di funzioni in . Infatti, se , esiste certamente tale che . Poiché nell’insieme la convergenza della serie di funzioni è uniforme, per la proposizione 2.6 è anche puntuale. Per l’arbitrarietà di quindi, la serie converge puntualmente in .
Rimane da studiare soltanto la convergenza puntuale della serie di funzioni in . Osserviamo che si ha
(58)
che è una serie numerica divergente poiché il suo termine generale tende a e quindi non è infinitesimo.
M-test e convergenza totale.
(59)
come vedremo meglio a breve. Una strategia generale quindi che può essere utilizzata nello studio della convergenza di una serie di funzioni è quella di confrontarla con una serie numerica a termini positivi e convergente che maggiori ogni funzione della serie. Un vantaggio di tale approccio consiste nel ricondursi a studiare una serie numerica, per cui sono utilizzabili i criteri di convergenza noti. Formuliamo dunque la seguente definizione.
(60)
e tali che la serie numerica sia convergente.
Ovviamente, al fine di garantire la convergenza della serie , la scelta ottimale per la successione è
(61)
che vengono anche dette norme uniformi o norme infinito di su e si indicano col simbolo , si veda [8, sezione 4, definizione 4.13]. Introduciamo quindi la seguente definizione.
(62)
è convergente.
Osservazione 3.12. La nozione di convergenza totale consiste in una generalizzazione, al contesto delle serie di funzioni e della convergenza uniforme, della nozione di convergenza assoluta di una serie numerica riportata nella definizione 1.12. Infatti una serie numerica si dice assolutamente convergente se la serie dei suoi moduli è convergente: nella convergenza totale di una serie di funzioni si richiede che la serie degli estremi superiori dei moduli sia convergente.
Come appare dalla discussione precedente, le nozioni di -test e di serie totalmente convergenti sono strettamente legate. Come è facile intuire, vale infatti la seguente equivalenza.
Dimostrazione. Se la serie di funzioni converge totalmente, la serie numerica è convergente. Scegliendo si vede che la serie di funzioni soddisfa l’-test.
Viceversa, supponiamo che soddisfi l’-test; poiché si ha
(63)
per il criterio del confronto la serie risulta convergente, e quindi la serie di funzioni converge totalmente.
Esempio 3.14. Consideriamo la serie di funzioni definita da
(64)
Osserviamo che essa converge totalmente. Infatti vale
(65)
che è convergente in quanto si tratta di una serie armonica generalizzata di esponente , si veda [6, lemma 7].
Come anticipato nell’esempio 3.9, l’idea di maggiorare una successione di funzioni con una serie numerica convergente può essere utilizzata come strategia per dimostrarne la convergenza uniforme. Tale procedura è valida in generale e conduce al seguente risultato, che consiste in una generalizzazione del criterio di convergenza assoluta per serie numeriche riportato nella proposizione 1.13. Infatti, come la convergenza assoluta di una serie numerica ne garantisce la convergenza, così la convergenza totale di una serie di funzioni ne implica la convergenza uniforme. Si ha infatti il seguente risultato: si confrontino anche le stime (11) e (66), che costituiscono delle generalizzazioni della disuguaglianza triangolare al caso di somme infinite.
(66)
Dimostrazione. Mostriamo che la serie di funzioni soddisfa il criterio di Cauchy uniforme fornito dalla proposizione 3.8 e a tal fine fissiamo . Poichè la serie di funzioni converge totalmente, la serie
(67)
è convergente. Per definizione di convergenza di una serie numerica esiste quindi tale che
(68)
(69)
dove la prima disuguaglianza segue dalla disuguaglianza triangolare, la seconda deriva dal fatto che per ogni e la terza dal fatto che la serie numerica delle norme è a termini positivi. Per la proposizione 3.8 , la serie di funzioni converge uniformemente in .
Rimane solo da provare la stima (66). A tal fine osserviamo che, come in (69), si stima
(70)
Poiché l’ultimo membro non dipende da , passando al limite per al primo membro si ottiene (66).
Esempio 3.16. La serie di funzioni
(71)
dell’esempio 3.14 è uniformemente convergente in . Infatti, abbiamo già provato che essa è totalmente convergente; per la proposizione 3.15, dunque, essa è uniformemente convergente.
Risulta a questo punto naturale porsi la seguente domanda.
Domanda 3.17. È valido il viceversa della proposizione 3.15? In altre parole, una serie di funzioni uniformemente convergente converge anche totalmente?
La risposta è negativa, come mostrato dal prossimo esempio.
Esempio 3.18. Sia la successione di funzioni dell’esempio 2.7, ovvero definite da
(72)
Abbiamo verificato nell’esempio 2.7 che la serie converge uniformemente in . Verifichiamo che la serie non converge però totalmente. Infatti da (72) segue
(73)
che è una serie armonica, divergente per [6, lemma 7].
Riassumiamo schematicamente le relazioni tra le nozioni di convergenza studiate.
Serie a segno alterno.
- la successione di funzioni converge uniformemente alla funzione nulla;
- la serie di funzioni converge uniformemente in .
Dimostrazione. Dimostriamo le due implicazioni.
- La dimostrazione è molto simile a quella del teorema 1.14 e l’idea consiste nel provare che la successione delle somme parziali soddisfa la proposizione 3.8. A tal fine premettiamo alcune osservazioni. Notiamo che la successione delle somme di indice pari è decrescente, infatti
(74)
dove la disuguaglianza segue dall’ipotesi di monotonia della successione . Analogamente si vede che la successione delle somme di indice dispari è crescente. Inoltre, dal fatto che per ogni segue che
(75)
Da tali considerazioni si vede che le somme parziali sono ordinate come segue:
(76)
Si fissi . Poiché la successione converge uniformemente alla funzione nulla, esiste tale che
(77)
(78)
Per tali disuguaglianze la serie di funzioni soddisfa le ipotesi della proposizione 3.8 e quindi converge uniformemente in .
- Poiché la serie converge uniformemente, la proposizione 3.2 implica che converge uniformemente alla funzione nulla in .
Teoremi di passaggio al limite
Introduzione.
Dall’osservazione 2.3 e dai teoremi 1.7, 1.8, 1.9 e 1.10, segue al contrario che, sotto ipotesi di convergenza uniforme, le proprietà di continuità, integrabilità e derivabilità di una serie di funzioni passino al limite. Nonostante tali risultati siano soltanto delle “traduzioni” nel linguaggio delle serie degli analoghi teoremi per successioni di funzioni, li scriviamo esplicitamente in modo da riferirci agevolmente a essi.
(79)
Allora valgono le seguenti conclusioni:
- la serie è convergente a un numero reale ;
- Si ha .
Sinteticamente si può scrivere
(80)
Dimostrazione. Sia la successione delle somme parziali della serie di funzioni. Per ipotesi essa converge uniformemente a e inoltre per ogni si ha
(81)
Il teorema 1.8 applicato alla successione di funzioni prova dunque la tesi.
Osservazione 4.2. Il teorema 4.1 si può appunto formulare dicendo che, sotto ipotesi di convergenza uniforme, il limite di una serie di funzioni è pari alla serie dei limiti, ossia che appunto gli operatori di limite e di somma della serie commutano tra loro.
Un corollario immediato del teorema 4.1 è la continuità della somma di una serie di funzioni continue uniformemente convergente.
La versione per le serie di funzioni del teorema 1.9 è invece la seguente.
(82)
Osservazione 4.5. Il teorema 4.4 si può sinteticamente formulare dicendo che, sotto ipotesi di convergenza uniforme l’integrale di una serie di funzioni è pari alla serie degli integrali, ossia vale
(83)
cioè che gli operatori di integrale di serie commutano tra loro.
Applicando invece il teorema 1.10 alla successione delle somme parziali di una serie di funzioni, si ottiene il seguente teorema di scambio tra serie e derivate.
- la serie delle derivate converga uniformemente a una funzione ;
- esista tale che la serie sia convergente.
Allora la serie di funzioni converge uniformemente a una funzione derivabile e vale , ossia
(84)
Osservazione 4.7. La tesi del teorema 4.6 può essere letta come una commutatività tra l’operatore di derivazione e di serie.
Sottolineiamo nuovamente che i teoremi appena presentati non sono più validi se le convergenze uniformi delle serie vengono sostituite con quelle puntuali. Rimandiamo alla discussione in [8, sezione 2.1], ricordando che ognuno dei controesempi ivi riportati può essere scritto come serie di funzioni in virtù dell’osservazione 2.3.
Applicazioni ed esempi.
Esempio 4.8 (serie esponenziale). Consideriamo la serie di funzioni
(85)
È noto che la serie converge puntualmente alla funzione definita da per ogni , si veda ad esempio [1, sezione 5.9, proposizione 5.56 e seguenti]. La serie è infatti utilizzabile come definizione della funzione esponenziale. È inoltre noto che tale funzione è derivabile ovunque e che per ogni . Proviamolo in altro modo, mediante l’utilizzo del teorema di derivazione per serie 4.6.
Consideriamo la serie delle derivate delle funzioni ; si ha
(86)
Dunque la serie delle derivate è uguale alla serie delle funzioni . Osserviamo poi che la serie delle funzioni (e quindi anche la serie delle ) converge totalmente (e quindi uniformemente in virtù della proposizione 3.15) in ogni intervallo del tipo con . Infatti per ogni si ha
(87)
e la serie
(88)
è appunto convergente per la convergenza puntuale della serie di funzioni a . Da tali considerazioni segue che la serie delle funzioni soddisfa le ipotesi del teorema 4.6 in , per cui la funzione è derivabile e, in virtù di (86), vale .
Presentiamo ora un’applicazione della teoria precedentemente esposta al calcolo della somma di una serie.
Esempio 4.9. Studiamo la convergenza e calcoliamo la somma della serie di funzioni
(89)
Osserviamo che essa converge totalmente in ogni intervallo del tipo con . Infatti si ha
(90)
che è convergente ad esempio per il criterio del rapporto, [6, teorema 4].
Osserviamo poi che la serie (89) converge uniformemente in per il teorema 3.19. Infatti
(91)
e il termine generale è una successione di funzioni non negative e decrescenti rispetto a . Inoltre tale successione converge uniformemente alla funzione nulla in , infatti si ha
(92)
Da tali considerazioni, per il teorema 3.19, la serie (89) converge uniformemente in . Unendo tale convergenza uniforme con quella totale negli intervalli con , si ottiene che la serie converge uniformemente in ogni intervallo del tipo con .
Per la proposizione 2.6 e poiché è arbitrario, ciò implica che la serie converge puntualmente in . La serie non converge puntualmente in in quanto in tale punto essa corrisponde alla serie armonica e non converge in nessun punto in quanto il termine generale non è infinitesimo.
Calcoliamo ora la somma della serie. A tal fine, consideriamo la serie delle derivate
(93)
che è una serie geometrica, convergente uniformemente in ogni intervallo del tipo con , in virtù dell’esempio 2.13. Pertanto, fissando , si può applicare il teorema 4.6 di derivazione per serie per ottenere che la somma della serie (89) è una funzione derivabile in e vale
(94)
Integrando tra e tale relazione, per il teorema fondamentale del calcolo integrale si ottiene
(95)
Poiché è arbitrario, ciò implica che la serie (89) ha tale somma in .
Nonostante l’espressione sia ben definita per e valga , il teorema 4.6 non permette di trarre la conclusione che questo valore sia la somma della serie in tale punto, poiché la serie non converge uniformemente in , come visto nell’esempio 2.13. Possiamo però risolvere il problema usando il teorema 4.1: poiché la serie in (89) è uniformemente convergente in si può affermare che
(96)
ottenendo quindi la somma della serie anche per .
Osservazione 4.10. La somma della serie (89) negli intervalli del tipo con poteva essere calcolata anche mediante il teorema 4.4 di integrazione per serie. Infatti si poteva osservare che ogni termine della serie si può scrivere come
(97)
Dunque la serie in (89) è la serie degli integrali di una serie geometrica, che sappiamo essere uniformemente convergente in per l’esempio 2.13. Dunque possiamo applicare il teorema 4.4 di integrazione per serie e concludere che per ogni x \in [-r,r] vale
(98)
I ragionamenti seguenti sarebbero stati identici, in quanto nemmeno mediante il teorema 4.4 si poteva concludere che la somma della serie fosse pari a in .
Un esercizio riepilogativo.
(99)
- Studiare, al variare del parametro , la convergenza puntuale, uniforme e totale della serie di funzioni.
- Dimostrare che la somma della serie è una funzione di classe per ogni .
- Si calcolino i limiti
(100)
Nella soluzione utilizzeremo ripetutamente il confronto tra serie e integrali, alla base del criterio dell’integrale per le serie [6, teorema 7]: se è una funzione positiva e decrescente, allora si ha
(101)
Svolgimento. Chiamiamo le funzioni definite da
(102)
- Per studiare la convergenza totale, osserviamo innanzitutto che le funzioni assumono valori non negativi per ogni . Al fine di determinarne l’estremo superiore, calcoliamo
(103)
Ciò mostra che è crescente per , mentre ha un punto di massimo assoluto in per .
Da ciò appare evidente che i casi e vanno distinti. In realtà, seppure per le funzioni possiedano lo stesso carattere di monotonia, studieremo separatamente i casi e ; vedremo infatti che la serie converge totalmente in per , mentre ciò è falso per . Per motivi analoghi distingueremo inoltre i casi e .
- Dal punto precedente, la somma della serie è ben definita in ogni .
Per studiare la derivabilità di e la continuità della derivata, studiamo la convergenza della serie delle derivate. Mostriamo innanzitutto che, fissati , la serie di funzioni delle derivate è totalmente convergente in , infatti, tenendo presente l’espressione delle derivate in (103), vale
(115)
che è convergente in quanto si tratta di una serie armonica generalizzata di esponente . Il teorema 4.6 prova quindi che è una funzione derivabile in e vale
(116)
Inoltre, poiché ognuna delle è una funzione continua, anche è continua in in virtù della convergenza totale della serie in tale intervallo e del teorema 4.3. Ciò mostra che , cioè che è continua in . Per l’arbitrarietà di , è continua in , mostrando che .
- Poiché la somma è ben definita in per ogni , studiamo separatamente i due limiti richiesti.
-
. Poiché per la serie di funzioni che definisce converge uniformemente in ogni intervallo del tipo per , possiamo in tal caso applicare il teorema 4.1 e ottenere
(117)
Se , non si può applicare il teorema 4.1 poichè la serie non converge uniformemente in alcun intervallo del tipo con . Si può però stimare la serie e il limite richiesto mediante il confronto tra serie e integrali, dato che la funzione che a associa è decrescente:
(118)
Poiché una primitiva delle funzioni integrande è , si ottiene
(119)
Passando al limite per , per il teorema dei carabinieri si ha
(120)
ottenendo nuovamente, per via diversa, il valore del limite anche nei casi precedentemente studiati.
(104)
Confrontando con la serie armonica generalizzata, la serie di funzioni non converge totalmente in per .
Proviamo che la convergenza non è nemmeno uniforme in nessun intervallo del tipo con , utilizzando il criterio di Cauchy fornito dalla proposizione 3.8 e stimando la serie mediante il confronto tra serie e integrali; dato che la funzione che a associa è decrescente, si ha
(105)
Poiché una primitiva della funzione integranda è , si ottiene
(106)
Scegliendo e nel membro di sinistra (e ciò è lecito in quanto per abbastanza grande), si vede che
(107)
e quindi, poiché il membro di sinistra è maggiore o uguale a , non può esistere alcun tale che
(108)
Per la proposizione 3.8, la serie non converge uniformemente in .
D’altra parte, la serie converge totalmente in ogni intervallo del tipo con . Infatti si fissi : poiché , per abbastanza grande è decrescente in e quindi la serie numerica ha lo stesso carattere della serie
(109)
che è convergente in quanto si tratta del multiplo di una serie armonica generalizzata di esponente . Ciò mostra che la serie di funzioni converge totalmente in e quindi anche uniformemente e puntualmente in tale intervallo. Per l’arbitrarietà di , la serie di funzioni converge puntualmente in . Osserviamo che tale argomento è valido per ogni .
. Usando (104), si vede che la serie di funzioni converge totalmente in , in quanto
(110)
che è una serie armonica generalizzata di esponente che quindi è convergente. Pertanto la serie di funzioni converge totalmente, e quindi anche uniformemente e puntualmente, in .
. Grazie a (103), ogni funzione è crescente in e dunque si ha
(111)
Ciò implica che la serie di funzioni converge totalmente in , infatti la serie
(112)
è convergente, come visto al punto precedente. Dunque la serie converge anche uniformemente e puntualmente in .
. Osserviamo innanzitutto che la serie non converge totalmente o uniformemente in in quanto ognuna delle funzioni è illimitata per :
(113)
Mostriamo però che la serie di funzioni converge totalmente in ogni intervallo del tipo con . Infatti, fissando , per la monotonia delle si ha
(114)
che è convergente in quanto serie armonica generalizzata di esponente . Pertanto la serie di funzioni converge totalmente, e quindi uniformemente e puntualmente, in . Per l’arbitrarietà di , la serie converge puntualmente in .
. Poiché per la serie di funzioni che definisce converge totalmente in ogni intervallo del tipo per , si può applicare il teorema 4.1 con , avendo
(121)
e dunque
(122)
dove il valore della prima serie costituisce un fatto noto della teoria delle serie armoniche generalizzate.
Riguardo al caso si osservi che, poiché ognuna delle funzioni assume valori non negativi, si ha per ogni ; quindi, per il teorema dei carabinieri, vale
(123)
Ricapitolando, abbiamo provato che
La funzione di Weierstrass
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(124)
è detta funzione di Weierstrass.
Per prima cosa occorre chiedersi se sia ben definita, ossia se la serie di funzioni che definisce è convergente almeno puntualmente. In realtà vale il seguente più forte risultato.
Dimostrazione. Proviamo innanzitutto la serie è totalmente convergente in . Si ha
(125)
Ognuna delle funzioni è continua e dunque, per il teorema 4.3, la funzione è continua. Inoltre, ognuna delle è periodica di periodo , e dunque tale è . Per il teorema di Heine-Cantor [4], è uniformemente continua in e, per la periodicità, è uniformemente continua in .
Osserviamo che ognuna delle funzioni che definisce la serie di funzioni in (124) è derivabile infinite volte in , ma osserveremo a breve che la serie delle derivate
(126)
non converge uniformemente in alcun intervallo; ciò impedisce l’applicazione del teorema 4.6 per studiare la derivabilità di .
Per mostrare che la serie delle derivate non converge uniformemente in alcun intervallo, fissiamo un intervallo e osserviamo che ognuna delle funzioni è periodica di periodo . Dunque, se , esiste tale che , quindi
(127)
Quindi la successione non converge uniformemente in alla funzione nulla e, per la proposizione 3.2, la serie non converge uniformemente in .
Il fatto che il teorema 4.6 non sia applicabile non implica che non sia derivabile, in quanto esso stabilisce soltanto una condizione sufficiente alla derivabilità della somma di una serie di funzioni. Tuttavia la funzione non è derivabile in alcun punto, come stabilito dal seguente risultato.
Prima di dimostrare questa proposizione, riportiamo un’osservazione che è una semplice applicazione delle proprietà delle funzioni seno e coseno.
Osservazione 5.4. Per ogni , si ha
(128)
Infatti, per fissare le idee supponiamo . Allora, per il teorema fondamentale del calcolo integrale [9 , teorema 5.2], si ha
(129)
dove la disuguaglianza segue dal fatto che ha un massimo per .
Dimostrazione della proposizione 5.3. Fissiamo . Mostreremo che esiste una successione tale che
(130)
Ciò, in virtù del teorema ponte [5], implicherà che non è derivabile in . Per l’osservazione 5.4, per ogni esiste con le seguenti proprietà
(131)
Ciò definisce quindi una successione che, per la prima uguaglianza, soddisfa . Calcoliamo il rapporto incrementale di in tale punto:
(132)
Stimiamo ora i tre termini all’ultimo membro.
- Vale
(133)
- Per la prima sommatoria in (132) si osservi invece che ciascuna funzione soddisfa
(134)
dunque, applicando il teorema di Lagrange all’intervallo di estremi e , esiste in tale intervallo tale che
(135)
(136)
- Poiché ognuna delle funzioni è periodica di periodo , la quantità
(137)
è un multiplo intero del periodo se e dunque,
(138)
pertanto l’ultima serie in (132) è nulla.
Inserendo le informazioni date da (133), (136) e (138) in (132) e utilizzando la disuguaglianza triangolare, si ottiene
(139)
Poiché , si ha quindi
(140)
Concludiamo cioè che non sia derivabile in .
Riferimenti bibliografici
[1] Acerbi, E. & Buttazzo, G., Primo corso di Analisi Matematica, Pitagora Editrice.
[2] Qui Si Risolve, densità dei numeri razionali nei numeri reali.
[3] Qui Si Risolve, funzioni elementari – volume 1.
[4] Qui Si Risolve, il teorema di Heine-Cantor.
[5] Qui Si Risolve, il teorema ponte.
[6] Qui Si Risolve, serie numeriche.
[7] Qui Si Risolve, successioni di funzioni – esercizi.
[8] Qui Si Risolve, successioni di funzioni – teoria.
[9] Qui Si Risolve, teorema fondamentale del calcolo integrale.
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