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Applicazioni lineari: esercizi numero 1

Applicazioni lineari ed endomorfismi

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In questo articolo troverete 30 esercizi misti su applicazioni lineari tra spazi vettoriali, dettagliatamente svolti con tutti i passaggi. Gli esercizi, organizzati in ordine di difficoltà crescente, sono particolarmente indicati per un corso di algebra lineare destinato a studenti di ingegneria, fisica e matematica.

Sono inoltre presenti alcuni richiami teorici sulle applicazioni lineari utili nella soluzione degli esercizi. Segnaliamo infine il prosieguo Esercizi sulle applicazioni lineari – 2 e gli Esercizi su endomorfismi e diagonalizzazione. Buona lettura!

applicazione lineare

 

Autori e revisori


 

Notazioni sulle applicazioni lineari

Leggi...

\mathcal{L}(v_1,\dots,v_n)

\operatorname{Ker} F

\operatorname{Im} F

\mathbb{R}_{\leq k}[x]

\mathcal{M}_k(\mathbb{R})

\mathcal{M}_{n\times m}(\mathbb{R})

I_k

\mathbf{0}

\operatorname{rk}A

v^T

sottospazio vettoriale generato da vettori v_1,\dots,v_n

nucleo dell’applicazione lineare F

immagine dell’applicazione lineare F

polinomi di grado al più k a coefficienti in \mathbb{R} nella variabile x

insieme delle matrici quadrate di dimensione k

insieme delle matrici di dimensione n \times m

matrice identica di ordine k

vettore nullo

rango della matrice A

vettore trasposto del vettore v


 

Richiami di teoria sulle applicazioni lineari

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In questa sezione richiamiamo brevemente le principali definizioni e proprietà delle applicazioni lineari che verranno usate negli esercizi che seguono.    

Definizione 1.1.  Siano V e W spazi vettoriali sul campo \mathbb{K}. Una funzione

    \[F \colon V \to W\]

è detta applicazione lineare o omomorfismo se soddisfa le seguenti condizioni:

  • Additività: F(v_1 + v_2) = F(v_1) + F(v_2) per ogni v_1,v_2 \in V.
  • Omogeneità: F(kv) = k F(v) per ogni v\in V e per ogni k \in \mathbb{K}.

Le due condizioni di additività e omogeneità possono essere sintetizzate in un’unica condizione, detta linearità :

    \[F(k_1 v_1 + k_2 v_2) = k_1 F(v_1) + k_2 F(v), \qquad \forall v_1,v_2 \in V,\quad  \forall k_1,k_2 \in \mathbb{K}.\]

Definizione 1.2.  Sia F\colon V \to W un’applicazione lineare. Si definisce immagine dell’applicazione lineare F il sottoinsieme del codominio \operatorname{Im}F\subseteq W definito da

    \[\operatorname{Im} F \coloneqq \{w \in W \colon \exists v \in V \text{ tale che } w = F(v) \}.\]

Si definisce nucleo dell’applicazione lineare F il sottoinsieme del dominio \operatorname{Ker} F\subseteq V definito da

    \[\operatorname{Ker} F \coloneqq \{v \in V \colon F(v)= \mathbf{0}_W\}.\]

   

Definizione 1.3.  Sia F\colon V \to W un’applicazione lineare.

  • F è detta endomorfismo se dominio e codominio coincidono, cioè V = W.
  • F è detta isomorfismo se F è biettiva.
  • F è detta automorfismo se F è un endomorfismo biettivo.

   

Teorema 1.4. [1, teorema 4.1] Sia F \colon V \to W un’applicazione lineare. Allora

    \[F(\mathbf{0}) = \mathbf{0}.\]

Inoltre

    \[F \text{è iniettiva} \iff \operatorname{Ker} F = \{\mathbf{0}\}.\]

   

Teorema 1.5. [1, teorema 4.2] Sia F \colon V \to W un’applicazione lineare e sia A\subset V. Allora

    \[F(\mathcal{L}(A)) = \mathcal{L}(F(A)).\]

In particolare, se \mathcal{B} è un qualsiasi sistema di generatori di V, si ha che

    \[\operatorname{Im} F = \mathcal{L}(F(\mathcal{B})).\]

   

Teorema 1.6. [1, teorema 4.3] Siano V e W due spazi vettoriali e sia \mathcal{B} = \{v_i\}_{i\in I} una base di V. Data S= \{w_i\}_{i\in I} una famiglia di vettori di W, esiste una e una sola applicazione lineare F \colon V \to W tale che

    \[F(v_i) = w_i \qquad \forall i \in I.\]

   

Teorema 1.7.  Due spazi vettoriali V e W sono isomorfi se e solo se hanno la stessa dimensione.

    \[\]

Dimostrazione Dimostriamo le due implicazioni.

  • \rightarrow) Sia F \colon V \to W un isomorfismo e sia \mathcal{B} = \{v_i\}_{i \in I} una base di V. Si ha

    (1)   \begin{equation*} 			\mathcal{L}(\mathcal{B}) 			= 			\operatorname{Im} F 			= 			W, 		\end{equation*}

    dove la prima uguaglianza segue dal teorema 1.5 e la seconda dalla suriettività di F. Quindi la famiglia \mathcal{B}' = \{F(v_i)\}_{i \in I} è un sistema di generatori di W. Mostriamo che è anche indipendente; infatti, sia n \in \mathbb{N} e supponiamo che si abbia

    (2)   \begin{equation*} 			\alpha_1 F(v_{i_1}) + \dots + \alpha_n + F(v_{i_n}) 			= 			\mathbf{0}_W 		\end{equation*}

    per degli scalari \alpha_1,\dots,\alpha_n \in \mathbb{K} e un insieme \{i_1,\dots,i_n\} \subseteq I costituito da n indici distinti. Per la linearità di F si ha dunque

    (3)   \begin{equation*} 			\begin{split} 				F \big( \alpha_1 v_{i_1} + \dots + \alpha_n v_{i_n} \big) 				= 				\mathbf{0}_W 				\iff & 				\alpha_1 v_{i_1} + \dots + \alpha_n v_{i_n} \in \ker F 				\\ 				\iff & 				\alpha_1 v_{i_1} + \dots + \alpha_n v_{i_n} 				= 				\mathbf{0}_V, 			\end{split} 		\end{equation*}

    dove l’ultima equivalenza segue dall’iniettività di F e dal fatto che F(\mathbf{0}_V)= \mathbf{0}_W. Poiché \mathcal{B} è una base di V, l’ultima relazione in (3) implica che \alpha_1=\dots=\alpha_n=0, provando quindi che \mathcal{B}' è indipendente in W. Poiché \mathcal{B}' è un sistema di generatori indipendenti di W, esso è una base. Dato che V e W possiedono basi della stessa cardinalità, in quanto individuate da famiglie costruite sullo stesso insieme di indici I, si ha \dim V = \dim W.

  • \leftarrow) Viceversa, supponiamo che \dim V = \dim W; dunque esiste una base \mathcal{B} = \{v_i\}_{i \in I} di V, una base \mathcal{B}' = \{w_j\}_{j \in J} di W e una funzione \phi \colon I \to J biunivoca. In virtù del teorema 1.6, esiste un’applicazione lineare F \colon V \to W tale che

    (4)   \begin{equation*} 			F(v_i)= w_{\phi(i)} 			\qquad 			\forall i \in I. 		\end{equation*}

    Vale

    (5)   \begin{equation*} 			\operatorname{Im}F = \mathcal{L}(F(\mathcal{B})) 			= 			\mathcal{L}(\mathcal{B}') 			= 			W, 		\end{equation*}

    dove la prima uguaglianza segue dal teorema 1.5, la seconda da (4), mentre l’ultima dal fatto che \mathcal{B}' è una base di W. Dunque (5) prova che F è suriettiva. Per dimostrare che F è iniettiva, utilizziamo il teorema 1.4 provando che \ker F=\{\mathbf{0}_V\}. Sia v \in \ker F; dato che \mathcal{B} è una base di V, esistono degli scalari \alpha_1,\dots,\alpha_n \in \mathbb{K} e un insieme \{i_1,\dots,i_n\} \subseteq I di indici tali che

    (6)   \begin{equation*} 			v= \alpha_1 v_{i_1} + \dots + \alpha_n v_{i_n} 			\quad 			\Longrightarrow 			\quad 			\mathbf{0}_W = F(v) = \alpha_1 F(v_{i_1}) + \dots + \alpha_n F(v_{i_n}) 			= 			\alpha_1 w_{\phi(i_1)} + \dots + \alpha_n w_{\phi(i_n)}, 		\end{equation*}

    da cui segue che \alpha_1=\dots = \alpha_n=0, in quanto \mathcal{B}' è una base di W. Ciò mostra che v=\mathbf{0}_V, provando che \ker F=\{\mathbf{0}_V\} e quindi l’iniettività di F. Poiché F è un omomorfismo iniettivo e suriettivo, esso è un isomorfismo.

   

Teorema 1.8. [2, teorema 3.2] Sia V uno spazio vettoriale di dimensione finita e sia F \colon V \to W un’applicazione lineare. Allora

    \[\operatorname{dim} V = \operatorname{dim}\operatorname{Ker} F + \operatorname{dim} \operatorname{Im} F.\]

   

Teorema 1.9. [1, teorema 4.5] Siano V e W spazi vettoriali di dimensione finita tali che \operatorname{dim} V = n e \operatorname{dim} W=m. Sia F \colon V \to W un’applicazione lineare e siano \mathcal{B}_V e \mathcal{B}_W rispettivamente basi di V e W. Allora esiste un’unica matrice A \in \mathcal{M}_{m\times n}(\mathbb{R}) avente per colonne le componenti nella base \mathcal{B}_W delle immagini dei vettori della base \mathcal{B}_V tale che, se v \in V ha componenti (v_1,\dots,v_n) nella base \mathcal{B}_V, allora F(v) ha componenti A(v_1,\dots,v_n)^T nella base \mathcal{B}_W.

Viceversa, ogni matrice A \in \mathcal{M}_{m\times n}(\mathbb{R}) definisce un’applicazione lineare ponendo che F(v) abbia componenti nella base \mathcal{B}_W pari a A(v_1,\dots,v_n)^T, dove (v_1,\dots,v_n) è il vettore delle componenti di v nella base \mathcal{B}_V.

   

Corollario 1.10. [2, teorema 3.2] Siano V e W spazi vettoriali di dimensione finita tali che \operatorname{dim} V = n e \operatorname{dim} W=m. Sia F \colon V \to W un’applicazione lineare e sia A \in \mathcal{M}_{m\times n}(\mathbb{R}) la matrice associata ad F rispetto ad una base \mathcal{B}_V di V e una base \mathcal{B}_W di W. Allora

    \[\operatorname{rk} A =\operatorname{dim}\operatorname{Im} F.\]

   

Corollario 1.11.  Siano V e W spazi vettoriali di dimensione finita tali che \operatorname{dim} V = n e \operatorname{dim} W=n. Sia F \colon V \to W un’applicazione lineare e sia A \in \mathcal{M}_{m\times n}(\mathbb{R}) la matrice associata ad F rispetto ad una base \mathcal{B}_V di V e una base \mathcal{B}_W di W. Allora

    \[F \text{ è invertibile } \iff A \text{ è invertibile }.\]

Inoltre, se F è invertibile allora la sua inversa F^{-1} è lineare e la matrice associata ad F^{-1} rispetto alle stesse basi \mathcal{B'} e \mathcal{B} è la matrice A^{-1}.

    \[\]

Dimostrazione Per il corollario 1.10, F è suriettiva se e solo se \operatorname{rk} A = n, cioè se e solo se A è invertibile.

Poiché F è rappresentata dalla matrice A nelle basi \mathcal{B} e \mathcal{B}' e poiché

(7)   \begin{equation*} 		F^{-1}(F(v))=v 		\qquad 		\forall v \in V, 	\end{equation*}

per il teorema 1.9 l’applicazione inversa F^{-1} \colon W \to V è rappresentata, nelle stesse basi, da una matrice B \in \mathcal{M}_n(\mathbb{R}) soddisfacente

(8)   \begin{equation*} 		BA(v_1,\dots,v_n)^T = (v_1,\dots,v_n)^T 		\qquad 		\forall 		(v_1,\dots,v_n) \in \mathbb{K}^n. 	\end{equation*}

Scegliendo v=e_i, dove e_i sono i vettori della base canonica di \mathbb{K}^n, si ottiene BA=I_n, da cui B=A^{-1}.


 

Testi degli esercizi sulle applicazioni lineari

 

Esercizio 1  (\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Dimostrare che le seguenti applicazioni sono lineari:
 

  1. F\colon \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R}^3 definita da F(x, y)=(x+2 y, 2 x+y, x-y) \qquad \forall (x,y)\in \mathbb{R}^2;
  2.  

  3. F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^3 definita da F(x, y,z)=(x-z, x+y-z, x-y) \qquad \forall (x,y,z)\in \mathbb{R}^3;
  4.  

  5. F\colon \mathcal{M}_2(\mathbb{R}) \to \mathbb{R}_{\leq 1}[x] definita da F\left(\left(\begin{array}{ll}a & b \\ c & d\end{array}\right)\right)=(a-b)+(c+2 d) x  \qquad \forall a,b,c,d\in \mathbb{R}.

Svolgimento punto 1.

Dati (x_1,y_1),(x_2,y_2) \in \mathbb{R}^2 e \lambda, \mu \in \mathbb{R}, abbiamo

    \[\begin{aligned} 	F\left(\lambda(x_1,x_2)+\mu (x_1,x_2)\right) &= 	F\left(\lambda x_1+\mu x_2, \lambda y_1+\mu y_2\right)=\\ 	&= ( \lambda x_1+\mu x_2+2 \lambda y_1+2 \mu y_2, 2 \lambda x_1+2 \mu x_2+ \\&  +\lambda y_1+\mu y_2,\lambda x_1+\mu x_2-\lambda y_1-\mu y_2 )=\\&=\lambda(x_1+2 y_1,2x_1+y_1,x_1-y_1)+\mu(x_2+2 y_2,2x_2+y_2,x_2-y_2)=\\&=\lambda F\left(x_1, y_1\right)+\mu F\left(x_2, y_2\right). 	\end{aligned}\]

Segue che F è lineare.

Svolgimento punto 2.

Dato (x,y,z)\in\mathbb{R}^3 possiamo scrivere

    \[F(x, y, z)=\left(\begin{array}{ccc} 	1 & 0 & -1 \\ 	1 & 1 & -1 \\ 	1 & -1 & 0 	\end{array}\right)\left(\begin{array}{l} 	x \\ 	y \\ 	z 	\end{array}\right)\]

allora F è lineare in quanto il prodotto righe per colonne tra matrici è lineare, come segue dal teorema 1.9.

Svolgimento punto 3.

Dati a,b,c,d \in \mathbb{R} e \lambda\in \mathbb{R}, si ha

    \[\begin{aligned} 	F\left(\begin{array}{ll} 	\lambda a & \lambda b \\ 	\lambda c & \lambda d 	\end{array}\right)&=(\lambda a-\lambda b)+(\lambda c+2 \lambda d) x=\\&=\lambda[(a - b)+(c+2 d) x] = \lambda F\left(\begin{array}{ll} 	a & b \\ 	c & d 	\end{array}\right) \end{aligned}\]

e, dati a_1,b_1,c_1,d_1,a_2,b_2,c_2,d_2 \in \mathbb{R}, si ha

    \[\begin{aligned} 	F\left(\left(\begin{array}{ll} 	a_1 & b_1 \\ 	c_1 & d_1 	\end{array}\right) +\left(\begin{array}{ll} 	a_2 & b_2 \\ 	c_2 & d_2 	\end{array}\right)\right) &=\left( 	a_1+a_2-b_1-b_2 \right)+\left(c_1+c_2+2 d_1+2 d_2\right) x = \\ 	& =( (a_1-b_1) + (c_1+2d_1)x) +( (a_2-b_2) + (c_2+2d_2)x)=  	\\&= F\left(\begin{array}{ll} 	a_1 & b_1 \\ 	c_1 & d_1 	\end{array}\right)+F\left(\begin{array}{ll} 	a_2 & b_2 \\ 	c_2 & d_2 	\end{array}\right). 	\end{aligned}\]

Segue dunque che F è lineare.


 

Esercizio 2  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Provare che le seguenti applicazioni non sono lineari:
 

  1. F\colon \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R} definita da F(x, y)=\sin x-y \qquad \forall (x,y) \in \mathbb{R}^2;
  2.  

  3. F\colon \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R} definita da F(x, y)=x^2 y \qquad \forall (x,y) \in \mathbb{R}^2;
  4.  

  5. F\colon \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R} definita da F(x, y)=3 x-y+2 \qquad \forall (x,y) \in \mathbb{R}^2;
  6.  

  7. F\colon \mathbb{R} \to \mathbb{R} definita da F(x)=|x| \qquad \forall x \in \mathbb{R}.

Svolgimento punto 1.

F non è lineare in quanto

    \[F\left( \left(\frac{\pi}{2},0\right) + \left(\frac{\pi}{2},0\right) \right) 	 = F\left(\frac{\pi}{2}+\frac{\pi}{2}, 0\right)=\sin \pi=0,\]

ma

    \[F\left(\frac{\pi}{2}, 0\right)+F\left(\frac{\pi}{2}, 0\right)=\sin \frac{\pi}{2}+\sin \frac{\pi}{2}=2 .\]

Svolgimento punto 2.

F non è lineare in quanto

    \[4=F(2,1)=F((1,0)+(1,1)) \neq F(1,0)+F(1,1)=0+1=1.\]

Svolgimento punto 3.

Ricordando che ogni applicazione lineare deve verificare F(\mathbf{0})=\mathbf{0} per il teorema 1.4, notiamo che

    \[F(0,0)=2\neq 0,\]

da cui segue che F non è lineare.

Svolgimento punto 4.

F non è lineare poiché

    \[F(-1)=1\]

ma

    \[-F(1)=-1 .\]


 

Esercizio 3  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia data l’applicazione lineare F\colon \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R}^3 tale che

    \[F(x, y)=(x+2 y , 3 y , x-y)  \qquad \forall (x,y) \in \mathbb{R}^2.\]

 

  1. Trovare F^{-1}(\{5,6,-1\}).
  2.  

  3. Calcolare l’immagine diretta tramite F del sottospazio U=\mathcal{L}((1,-2)).
  4.  

  5. Stabilire se F è iniettiva o suriettiva.
  6.  

  7. Trovare una base e la dimensione dell’immagine e del nucleo di F.

Svolgimento punto 1.

Dall’espressione di F si ha che F(x,y) = (5,6,-1) se e solo se

    \[\left\{\begin{array}{l} 	x+2 y=5 ,\\ 	3 y=6 ,\\ 	x-y=-1. 	\end{array}\right.\]

Dalla seconda equazione abbiamo y=2 e dalla terza x=y-1=1, quindi, essendo verificata la prima equazione, segue che

    \[F^{-1}(\{(5,6,-1)\})=\{(1,2)\}.\]

Svolgimento punto 2.

Poiché l’immagine del sottospazio richiesto è data dal sottospazio generato dall’immagine del generatore per il teorema 1.5, basta calcolare

    \[F(1,-2)=(1,2,-1),\]

da cui segue che

    \[\mathcal{L}(F(1,-2))=\mathcal{L}((1,2,-1)) .\]

Svolgimento punto 3.

Siccome

    \[F(x, y)=(0,0,0) \iff \left\{\begin{array}{l} 		x+2 y=0 ,\\ 		3 y=0, \\ 		x-y=0, 	\end{array}\right.\]

da cui segue che l’unica soluzione è

    \[(x,y)=(0,0),\]

da cui

(9)   \begin{equation*} 	\operatorname{Ker} f=\{(0,0)\}. 	\end{equation*}

Possiamo quindi concludere che F è iniettiva per il teorema 1.4. Tuttavia F non è suriettiva per il teorema 1.5: presa una base \mathcal{B} di \mathbb{R}^2, \operatorname{Im} F=\mathcal{L}(F(B)), che ha dimensione al più 2, quindi non coincide con \mathbb{R}^3. Per completezza, esibiamo un esempio esplicito di vettore in \mathbb{R}^3 \setminus \operatorname{Im} F: (1,3,1) \notin  \operatorname{Im} F, infatti

    \[F(x, y)=(1,3,1) \iff \left\{\begin{array}{l} 	x+2 y=1, \\ 	3 y=3 ,\\ 	x-y=1, \end{array}\right.\]

ma tale sistema non ammette soluzione (x,y)\in \mathbb{R}^2. Infatti, dalla seconda equazione otteniamo y=1, che sostituito nella prima e nella terza equazione restituisce x=-1 e x=2, rispettivamente, che è una contraddizione.

Svolgimento punto 4.

Il nucleo di F è banale per (9). Cerchiamo ora la dimensione dell’immagine di F. Una base di \mathbb{R}^2 è \{(1,0),(0,1)\} e l’immagine di questi vettori è

    \[F(1,0)=(1,0,1) \quad \text{e} \quad F(0,1)=(2,3,-1),\]

da cui, per il teorema 1.5, si ha che

    \[\operatorname{Im} F=\mathcal{L}((1,0,1),(2,3,-1)) ,\]

da cui segue che \operatorname{dim}\operatorname{Im} F = 2 e, di conseguenza, \dim \operatorname{Ker} F=0.


 

Esercizio 4  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Si consideri l’applicazione F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^2 tale che

    \[F(x, y, z)=(x-y, z)  \qquad \forall (x,y,z) \in \mathbb{R}^3 .\]

 

  1. Determinare la controimmagine di \{(2,2)\} tramite l’azione di F.
  2.  

  3. Determinare una base e la dimensione di \operatorname{Im} F e di \operatorname{Ker} F.
  4.  

  5. Calcolare la dimensione dell’immagine del sottospazio U=\mathcal{L}((1,0,0),(0,2,0)).

Svolgimento punto 1.

Dall’espressione di F si ha che F(x,y,z) = (2,2) se e solo se

    \[\left\{\begin{array}{l} 	x-y=2, \\ 	z=2, 	\end{array}\right.\]

da cui si ha x=2+y, y \in \mathbb{R}, e z=2. Segue che

    \[F^{-1}(\{(2, 2)\})=\{(2+y, y, 2) \colon y \in \mathbb{R}\} .\]

Svolgimento punto 2.

Abbiamo

    \[F(x, y, z)=(0,0) \iff(x-y, z)=0 \iff z=0 \; \text{e}\; x=y,\]

da cui

    \[\operatorname{Ker} F =\mathcal{L}\left(\left(\begin{array}{l} 	1 \\ 	1\\ 	0 	\end{array}\right)\right).\]

Segue dunque che il nucleo di F ha dimensione 1. Dal teorema 1.8, segue che

    \[\operatorname{dim}\operatorname{Im} F = \operatorname{dim} \mathbb{R}^3 - \operatorname{dim} \operatorname{Ker} F = 3- 1 = 2,\]

dunque \operatorname{Im} F = \mathbb{R}^2 ed una sa base è \{(1, 0),(0,1)\}.

Svolgimento punto 3.

Poiché

    \[F(1,0,0)=(1,0)\;  \text { e }\;  F(0,2,0)=(-2,0)=-2F(1,0,0)\]

per il teorema 1.5 si ha che

    \[F(U) = \mathcal{L}((1,0)),\]

da cui segue che la dimensione di F(U) è 1.


 

Esercizio 5  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Si consideri l’applicazione F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathcal{M}_2(\mathbb{R}) tale che

    \[F(x, y, z)=\left(\begin{array}{cc} x+y & x-y \\ x-y & z \end{array}\right) \qquad \forall (x,y,z) \in \mathbb{R}^3 .\]

 

  1. Determinare la controimmagine dell’insieme \{I_2\}, dove I_2 denota la matrice identica, tramite l’azione di F.
  2.  

  3. Determinare una base e la dimensione di \operatorname{Im} F e di \operatorname{Ker} F.
  4.  

  5. Stabilire se F è iniettiva o suriettiva.

Svolgimento punto 1.

Dall’espressione di F si ha che F(x,y,z) = I_2 se e solo se

    \[\left(\begin{array}{cc} 	x+y & x-y \\ 	x-y & z 	\end{array}\right)=\left(\begin{array}{cc} 	1 & 0 \\ 	0 & 1 	\end{array}\right),\]

da cui

    \[\left\{\begin{array}{l} 		x+y = 1,\\ 		x-y=0,\\ 		z=1 	\end{array} \right.\]

dunque z=1 e x=y=\frac{1}{2}. Segue che

    \[F^{-1}\left\{\left(\begin{array}{ll} 	1 & 0 \\ 	0 & 1 	\end{array}\right)\right\}=\left\{\left(\frac{1}{2},\frac{1}{2},1\right)\right\}.\]

Svolgimento punto 2.

Abbiamo

    \[F(x, y, z)=\left(\begin{array}{ll} 	0 & 0 \\ 	0 & 0 	\end{array}\right) \iff 	\left\{\begin{array}{l} 	x+y = 1,\\ 	x-y=0,\\ 	z=1, 	\end{array} \right.\]

da cui (x,y,z)=(0,0,0). Segue dunque che \operatorname{Ker} F =\{(0,0,0)\}. Per il teorema 1.5 si ha

    \[\operatorname{Im} F=\mathcal{L}(F(1,0,0), F(0,1,0), F(0,0,1))= 		\mathcal{L}\left\{\left(\begin{array}{cc} 			1 & 1\\ 			1 & 0 		\end{array}\right),\left(\begin{array}{cc} 			1 & -1 \\ 			-1 & 0 		\end{array}\right),\left(\begin{array}{ll} 			0 & 0 \\ 			0 & 1 		\end{array}\right)\right\},\]

i cui generatori sono indipendenti e pertanto \operatorname{dim}\operatorname{Im} F=3.

Svolgimento punto 3.

Dal punto precedente, poiché il nucleo di F è banale, per il teorema 1.4, si ha che F è iniettiva. Sappiamo inoltre che

    \[\operatorname{dim} \operatorname{Im} F= 3 < 4 = \operatorname{dim} \mathcal{M}_2 (\mathbb{R}),\]

dunque F non è suriettiva.


 

Esercizio 6  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^2 l’applicazione definita nel seguente modo:

    \[F\left(\begin{array}{l} x_1 \\ x_2 \\ x_3 \end{array}\right)=\left(\begin{array}{lll} 1 & 0 & -1 \\ 2 & 1 & -2 \end{array}\right)\left(\begin{array}{l} x_1 \\ x_2 \\ x_3 \end{array}\right) \qquad \forall (x_1,x_2,x_3)\in \mathbb{R}^3.\]

 

  1. Stabilire se F è iniettiva o suriettiva.
  2.  

  3. Calcolare la controimmagine dell’insieme \{(2,-1)\}.
  4.  

  5. Trovare l’immagine diretta del sottospazio U=\mathcal{L}((1,1,-1),(1,0,1)).
  6.  

  7. Calcolare la matrice associata ad F rispetto alle basi canoniche.
  8.  

  9. Calcolare la matrice associata ad F rispetto alle basi \mathcal{B}=\{(1,1,-1),(1,0,-1),(1,-1,1)\} e \mathcal{B}^{\prime}=\{(1,2),(-1,1)\}.

Svolgimento punto 1.

Sia

    \[M\coloneqq \left(\begin{array}{lll} 	1 & 0 & -1 \\ 	2 & 1 & -2 	\end{array}\right)\]

la matrice che rappresenta F nelle basi canoniche di \mathbb{R}^3 e \mathbb{R}^2. Notiamo che \operatorname{rk} M=2, in quanto le due righe sono linearmente indipendenti, da cui segue per il corollario 1.10 che la dimensione dell’immagine di F è 2 e quindi F è suriettiva. Inoltre per il teorema 1.8 si ha

    \[\operatorname{dim} \operatorname{Ker} F= \operatorname{dim}  \mathbb{R}^3 -\operatorname{dim} \operatorname{Im} F = 3-2 = 1,\]

quindi F non è iniettiva.

Svolgimento punto 2.

Sia (x_1,x_2,x_3)\in \mathbb{R}^3, allora (x_1,x_2,x_3) \in F^{-1}(\{(2,-1)\}) se e solo se

    \[F(x_1,x_2,x_3) = (2,-1) \iff x_1-x_3 = 2 \quad \text{e} \quad 2x_1 + x_2 - 2x_3 = -1,\]

da cui otteniamo

    \[x_2 = -5 \quad \text{e} \quad x_1 = 2+x_3.\]

Dunque

    \[F^{-1}(\{(2,-1)\})=\left\{\left(2+x_3,-5,x_3\right) \colon x_3 \in \mathbb{R}\right\} .\]

Svolgimento punto 3.

Vale

    \[F(1,1,-1)=\left(\begin{array}{ccc} 	1 & 0 & -1 \\ 	2 & 1 & -2 	\end{array}\right)\left(\begin{array}{c} 	1 \\ 	1 \\ 	-1 	\end{array}\right)=\left(\begin{array}{l} 	2 \\ 	5 	\end{array}\right)\]

e

    \[F(1,0,1)=\left(\begin{array}{ccc} 	1 & 0 & -1 \\ 	2 & 1 & -2 	\end{array}\right)\left(\begin{array}{l} 	1 \\ 	0 \\ 	1 	\end{array}\right)=\left(\begin{array}{l} 	0 \\ 	0 	\end{array}\right).\]

Quindi, utilizzando il teorema 1.5, si ha che

    \[F(U)=F( \mathcal{L}((1,1,-1),(1,0,1))) = \mathcal{L} (F(1,1,-1),F(1,0,1))) = \mathcal{L}\left((2,5)\right).\]

Svolgimento punto 4.

La matrice è data dal testo ed è M.

Svolgimento punto 5.

Calcoliamo le immagini delle dei vettori della base \mathcal{B}, ottenendo

    \[\begin{aligned*} 		F(1,1,-1)=(2,5)\eqcolon v_1,\\ 		F(1,0,-1)=(2,4)\eqcolon v_2,\\ 		F(1,-1,1)=(0,-1) \eqcolon v_3. 	\end{aligned*}\]

Tali vettori si possono scrivere come combinazione lineare dei vettori della base \mathcal{B'}. Si ha che

    \[\begin{aligned} 	&(2,5) = a (1,2) + b (-1,1) = (a-b, 2a+b), \quad a,b \in \mathbb{R} \iff a = \frac{7}{3} \text{ e } b = \frac{1}{3},\\& 	(2,4) = a (1,2) + b (-1,1) = (a-b, 2a+b), \quad a,b  \in \mathbb{R} \iff a = -\frac{1}{3} \text{ e } b = -\frac{1}{3},\\& 	(0,-1) =   a (1,2) + b (-1,1) = (a-b, 2a+b), \quad a,b  \in \mathbb{R} \iff a = 2  \text{ e } b = 0,  \end{aligned}\]

da cui si ottiene, per il teorema 1.9,

    \[M_\mathcal{B}^{\mathcal{B}'}=\left(\begin{array}{ccc} 	\dfrac{7}{3} & -\dfrac{1}{3} & 2\\[10pt] 	\dfrac{1}{3} & -\dfrac{1}{3} & 0 	\end{array}\right) .\]


 

Esercizio 7  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Esibire, se esiste, un’applicazione lineare F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^3 tale che

    \[F(0,1,1)=(1,-1,-1), \quad F(1,1,-1)=(0,0,2)\quad \text{e}\quad F(2,-3,1)=(-1,-1,-2).\]

Svolgimento.

Consideriamo la matrice che ha per colonne i tre vettori considerati, cioè

    \[M \coloneqq	\left(\begin{array}{ccc} 	0 & 1 & 2 \\ 	1 & 1 & -3 \\ 	1 & -1 & 1 	\end{array}\right)\]

sviluppando rispetto alla prima colonna, ha determinante

    \[\operatorname{det} M= 	-\operatorname{det}\left(\begin{array}{cc} 	1 & 2 \\ 	-1 & 1 	\end{array}\right)+\operatorname{det}\left(\begin{array}{cc} 	1 & 2 \\ 	1 & -3 	\end{array}\right)=-3-5=-8 \neq 0,\]

quindi

    \[\mathcal{B}\coloneqq	\{(0,1,1), (1,1,-1),(2,-3,1)\}\]

è una base di \mathbb{R}^3. Per il teorema 1.6 esiste un’unica applicazione lineare F \colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^3 che soddisfa le condizioni richieste dalla traccia. Cerchiamo ora di determinare l’espressione di F rispetto alla base \mathbb{B} di \mathbb{R}^3 e alla base canonica di \mathbb{R}^3. Sia v un vettore di \mathbb{R}^3 con coordinate (x,y,z) nella base \mathbb{B}, allora

    \[v = x (0,1,1) + y (1,1,-1) + z (2,-3,1),\]

dunque

    \[\begin{aligned} F (v) =& F(x(0,1,1)+y(1,1,-1)+z(2,-3,1))= \\ =& x F(0,1,1) + y F(1,1,-1) + z F(2,-3,1)=\\ = & x (1,-1,1) + y(0,0,2) + z(-1,-1,-1)=\\ = & (x-z, -x - z , x + 2 y -z). \end{aligned}\]


 

Esercizio 8  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Esibire, se esiste, un’applicazione lineare F\colon \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R}^3 tale che F(1,1)=(1,-1,-1). Tale applicazione è unica? In caso negativo esibirne almeno due distinte.

Svolgimento.

Consideriamo le applicazioni F_1 \colon \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R}^3 e F_2 \colon \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R}^3 tali che

    \[F_1 (x,y) \coloneqq (y,-y,-y) \quad \text{e} \quad F_2(x,y) \coloneqq (x,-x,-x), \qquad \forall (x,y)\in \mathbb{R}^2.\]

Osserviamo che

    \[F_1(1,1) = (1,-1,-1) \qquad \text{e} \qquad F_2(1,1) = (1,-1,-1),\]

ed inoltre esse sono distinte. Infatti, scelto ad esempio il vettore (0,1), si ha che

    \[F_1(0,1) = (1,-1,1) \neq (0,0,0) = F_2(0,1).\]

Resta da provare la linearità delle due applicazioni. Siano (x_1,y_1), (x_2,y_2) \in \mathbb{R}^2 e a,b \in \mathbb{R}, allora

    \[\begin{aligned} 	F_1(a (x_1,y_1) + b (x_2,y_2)) &= F_1 (ax_1+bx_2 , ay_1 + b y_2)=\\ 	&= (ay_1 + b y_2, - ay_1 - b y_2, ay_1 - b y_2)= \\& = a(y_1, - y_1 , -y_1 )+ b(y_1, - y_2 , -y_2 )=\\ 	&= a F(x_1,y_1) + b F(x_2,y_2). \end{aligned}\]

Dunque F_1 è lineare. La dimostrazione della linearità di F_2 è analoga.


 

Esercizio 9  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Esibire, se esiste, un’applicazione lineare F\colon \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R}^3 tale che

    \[F(1,1)=(1,-1,-1), \quad F(-1,-1)=(-1,1,1) \quad \text{e}\quad F(1,0)=(1,0,-3) \text {. }\]

Tale applicazione è unica?

Svolgimento.

Osserviamo che (1,1) e (1,0) sono vettori linearmente indipendenti di \mathbb{R}^2, dunque ne formano una base

    \[\mathcal{B}\coloneqq \{(1,1),(1,0)\}.\]

Per il teorema 1.6, esiste un’unica applicazione lineare F\colon\mathbb{R}^2\to \mathbb{R}^3 tale che

    \[F(1,1) = (1,-1,-1) \qquad \text{e} \qquad F(1,0)= (1,0,-3).\]

Sia v un vettore di \mathbb{R}^2 con coordinate (x,y) nella base \mathcal{B}; allora

    \[v = x(1,1) + y(1,0),\]

da cui

    \[\begin{aligned} F(v)&= F(x(1,1)+ y (1,0)) \\&= x F(1,1) + y F(1,0) \\&=  x (1,-1,-1) + y (1,0,-3) \\&= (x+y, -x ,-x-3y), \qquad x,y\in \mathbb{R}. \end{aligned}\]

Resta da provare che F(-1,-1) = (-1,1,1). Poiché (-1,-1) = -(1,1), allora

    \[F(-1,-1) = F(-(1,1)) = - F(1,1) = - (1,-1,-1) = (-1,1,1).\]


 

Esercizio 10  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Esibire, se esiste, un’applicazione lineare F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^3 tale che

    \[F(1,1,-1)=(1,-1,-1), \quad F(1,0,1)=(-1,-2,1) \quad \text{e}\quad F(0,1,-2)=(2,1,-2) \text {. }\]

Tale applicazione è unica?

Svolgimento.

Osserviamo che

    \[(0,1,-2)=(1,1,-1)-(1,0,1) .\]

Si fissi un vettore w=(w_1,w_2,w_3) \in \mathbb{R}^3 arbitrario tale che

    \[\mathcal{B} \coloneqq \{(1,1,-1), (1,0,1), w \}\]

sia una base di \mathbb{R}^3. Per ogni vettore v in \mathbb{R}^3 tale che

    \[v=x(1,1,-1)+y(1,0,1)+zw,\qquad  x,y,z \in \mathbb{R},\]

si definisce

    \[\begin{aligned} 	F(v) &= x F(1,1,-1) + y F(1,0,1) + z w=\\ 	 & = x (1,-1,-1) + y (-1,-2,1) + z (w_1,w_2,w_3)=\\ 	 &= (x-y + z, w_1 -x -2y + z w_2, -x + y + z w_3). 	\end{aligned}\]

Si verifica che F è lineare, inoltre poiché (0,1,-2) = (1,1,-1) - (1,0,1) si ha che

    \[\begin{aligned} F(0,1,-2) &= F((1,1,-1) - (1,0,1))= \\& = F(1,1,-1) - F(1,0,1)= \\& = (1,-1,-1) - (-1,-2,1) = \\&= (2,1,-2). \end{aligned}\]

Dunque l’applicazione F trovata soddisfa le condizioni richieste. Tuttavia essa non è unica, poiché dipende dalla scelta del vettore w che definisce la base \mathcal{B}.

 

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Esercizio 11  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Esibire, se esiste, un’applicazione lineare F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^3 tale che

    \[\begin{aligned} F(1,0,-1)=(1,-1,-1),\quad  F(1,1,1)=(-1,-2,1) \quad \text{e}\quad F(2,1,0)=(1,-1,2) \end{aligned}\]

Svolgimento.

Osserviamo che

    \[(2,1, 0) = (1,0,-1) + (1,1,1),\]

dunque, se una tale F esistesse, per linearità si avrebbe

    \[\begin{aligned} 	F(2,1,0)& =F((1,0,-1)+(1,1,1))= \\&=F(1,0,-1)+F(1,1,1)=\\& =(1,-1,-1)+(-1,-2,1)= \\&=(0,-3,0),  \end{aligned}\]

che è diverso da (1,-1,2), richiesto invece dalla traccia. Da ciò segue che l’applicazione in esame non esiste.


 

Esercizio 12  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Esibire l’unica applicazione lineare F\colon \mathbb{R}_{\leq 2}[x] \to \mathbb{R}^4 tale che

    \[F\left(x^2-1\right)=(1,-1,0,0), \quad  F(x+1)=(1,2,0,1) \quad \text{e}\quad F\left(x^2+x+1\right)=(0,-1,1,0) .\]

Studiare poi la suriettività e l’iniettività di F.

Svolgimento.

Osserviamo che

(10)   \begin{equation*} 	\begin{aligned} 		1 =& - (x^2-1) - (x+1) + (x^2+x+1), 		\\ 		x =& (x^2-1) + 2(x+1) -(x^2+x+1), 		\\ 		\, x^2 =& -(x+1) + (x^2+x+1), 	\end{aligned} \end{equation*}

quindi \mathcal{B}'=\{x^2-1,x+1,x^2+x+1\} è una base di \mathbb{R}_{\leq 2}[x], in quanto i suoi 3 elementi generano i 3 della base canonica \mathcal{B}=\{1,x,x^2\}. Pertanto l’applicazione lineare F richiesta esiste ed è unica per il teorema 1.6. Per (10) e per linearità di F, essa soddisfa

(11)   \begin{equation*} 	\begin{aligned} 		&F(1) = - F(x^2-1) - F(x+1) + F(x^2+x+1) 		=\\& \quad \quad = 		-(1,-1,0,0) -(1,2,0,1) + (0,-1,1,0)=\\&  \quad \quad 		= (-2,-2,1,-1), \\[1pt] 		\\& F(x) = F(x^2-1) + 2F(x+1) -F(x^2+x+1) 		= \\&  \quad \quad \, =(1,-1,0,0) +2(1,2,0,1) - (0,-1,1,0)=\\& 		 \quad \quad \, = (3,4,-1,2), \\[1pt] 		\\& F(x^2) = -F(x+1) + F(x^2+x+1) 		=\\&  \quad \quad \, \, \, = 		-(1,2,0,1) + (0,-1,1,0)=\\& 		  \quad \quad \, \, \, = 		(-1,-3,1,-1). 	\end{aligned} \end{equation*}

Dunque, per ogni a,b,c \in \mathbb{R}, di nuovo per linearità si ha

(12)   \begin{equation*} 	\begin{aligned} 		F(ax^2+bx+c)& 		= aF(x^2)+b F(x) + c F(1)= 		\\&= 		a(-1,-3,1,-1) + b(3,4,-1,2) + c (-2,-2,1,-1)= 		\\& 		= 		(-a+3b-2c,-3a+4b-2c,a-b+c,-a+2b-c). 	\end{aligned} \end{equation**}

Osserviamo che

(13)   \begin{equation*} 	\dim \operatorname{Im} F 	= 	\dim \mathcal{L(F(\mathcal{B}))} 	\leq 	3 	< 	4 = 	\dim \mathbb{R}^4, \end{equation*}

dove la prima uguaglianza segue dal teorema 1.5 e la prima disuguaglianza segue dal fatto che L(F(\mathcal{B})) è generato da 3 elementi. Ciò prova che F non è suriettiva.

Se F(ax^2+bx+c)=\mathbf{0}, sommando la terza e la quarta componente di (12) si ottiene b=0, da cui a+c=0. Inserendo tali relazioni nella prima componente di (12) si giunge a c=0 e dunque a=0. Pertanto \ker F= \{\mathbf{0}\} e quindi F è iniettiva per il teorema 1.4.


 

Esercizio 13  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Trovare un’applicazione lineare F\colon \mathbb{R}_{\leq 2}[x] \to \mathbb{R}^3 tale che

    \[F(x-1)=(1,2,0) \quad \text{e} \quad  F\left(x^2+1\right)=(1,2,0) .\]

Studiare poi la suriettività e l’iniettività di F.

Svolgimento.

Poiché per ipotesi F(x-1)=F(x^2+1), nessuna applicazione soddisfacente le ipotesi dalla traccia è iniettiva. Quindi, per il teorema 1.4, \operatorname{dim}\operatorname{Ker} F \geq 1. Dunque, poiché per il teorema 1.8 si ha

    \[\operatorname{dim}\operatorname{Im}  F = \operatorname{dim}\mathbb{R}_{\leq 2}[x] - \operatorname{dim}\operatorname{Ker}  F = 3 - \operatorname{dim}\operatorname{Ker}  F \leq 2,\]

nessuna applicazione F richiesta può essere suriettiva. Si consideri l’applicazione lineare definita, in virtù del teorema 1.6, da

    \[F(1)=(0,0,0), \quad F(x)=(1,2,0), \quad F(x^2)=(1,2,0).\]

Essa ovviamente soddisfa le condizioni della traccia e per linearità agisce nel seguente modo:

    \[F(ax^2+bx+c)= a(1,2,0)+b(1,2,0)= (a+b,2a+2b,0) \qquad \forall a,b,c \in \mathbb{R}.\]


 

Esercizio 14  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Stabilire se esiste un’applicazione lineare F\colon \mathbb{R}_{\leq 2}[x] \to \mathbb{R}^4 tale che

    \[F\left(2 x^2-1\right)=(1,-1,0,0), \quad F(x-1)=(1,2,0,1) \quad \text{e} \quad  F\left(2 x^2+x-1\right)=(0,-1,1,0) .\]

Svolgimento.

Consideriamo la matrice dei coefficienti dei polinomi 2x^2 - 1, x-1 e 2x^2+x-1 possiamo inserire nella seguente matrice i vettori colonna delle componenti di tali polinomi rispetto alla base canonica \mathcal{B}=\{1,x,x^2\}:

    \[M \coloneqq  \left(\begin{array}{ccc} -1 & -1 & -1 \\ 0 & 1 & 1 \\ 2 & 0 & 2 \end{array}\right).\]

Sviluppando il determinante rispetto alla prima colonna, si ha che

    \[\operatorname{det} M = -2 + 2 (-1+1) = -2 \neq 0,\]

da cui segue che

    \[\mathcal{B}\coloneqq \left\{2 x^2-1, x-1,2 x^2+x-1\right\}\]

è una base di \mathbb{R}_{\leq 2}[x]. Dunque per il teorema 1.6 esiste un’unica applicazione lineare F\colon \mathbb{R}_{\leq 2}[x] \to \mathbb{R}^4 con le caratteristiche richieste.


 

Esercizio 15  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Costruire, se possibile, un’applicazione lineare F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^4 che abbia come nucleo il sottospazio U=\mathcal{L}((1,1,0),(-1,1,1)). Tale applicazione è unica?

Svolgimento.

Siano

(14)   \begin{equation*} 	v_1=(1,1,0), 	\qquad 	v_2=(1,-1,1), 	\qquad 	v_3=(0,0,1). \end{equation*}

Poiché essi sono indipendenti (v_1 e v_2 lo sono e v_3 non può essere ottenuto come combinazione lineare di essi), formano una base di \mathbb{R}^3 e per il teorema 1.5 esiste un’unica applicazione lineare F soddisfacente

(15)   \begin{equation*} 	F(v_1)=F(v_2)=\mathbf{0}, 	\qquad 	F(v_3)=(1,0,0,0). \end{equation*}

Per tali relazioni, U = \mathcal{L}(v_1,v_2) \subseteq \ker F e quindi \dim \ker F \geq 2; d’altra parte, poiché F non è l’applicazione nulla, si ha \dim \ker F < 3 e quindi \dim \ker F = 2, cioè U= \ker F, come si voleva. Osserviamo che la funzione F qui definita dipende dalla scelta effettuata per v_3 e F(v_3), dunque non è unica.

Scriviamo ora l’espressione esplicita di F. A tal fine osserviamo che

(16)   \begin{equation*} 	(1,0,0) = \frac{1}{2}v_1 + \frac{1}{2}v_2 - \frac{1}{2}v_3, 	\qquad 	(0,1,0) = \frac{1}{2}v_1 - \frac{1}{2}v_2 + \frac{1}{2}v_3, \end{equation*}

da cui, per la linearità di F,

(17)   \begin{equation*} 	F(1,0,0)=-\frac{1}{2}F(v_3)=\left (-\frac{1}{2},0,0,0\right), 	\qquad  	F(0,1,0)=\frac{1}{2}F(v_3)=\left (\frac{1}{2},0,0,0\right). \end{equation*}

Dunque vale

(18)   \begin{equation*} 	F(x,y,z) 	= 	xF(1,0,0)+yF(0,1,0) + zF(0,0,1) 	= 	\left (-\frac{x}{2} + \frac{y}{2}+z,0,0,0\right) \quad \forall (x,y,z) \in \mathbb{R}^3. \end{equation*}


 

Esercizio 16  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Esibire l’unica applicazione lineare F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^3 che ha come nucleo il sottospazio U=\mathcal{L}((1,1,0),(-1,1,1)) e tale che F(0,-1,3)=(2,2,-2).

Svolgimento.

Osserviamo che

    \[\mathcal{B} \coloneqq\{(1,1,0),(-1,1,1), (0,-1,3)\}\]

è una base di \mathbb{R}^3, infatti considerata la matrice

    \[M \coloneq \left(\begin{matrix} 	1 & 1 & 0\\ 	1 & 1 & -1 \\ 	0 & 1 & 3 \end{matrix}\right),\]

le cui colonne sono costituite dalle componenti dei tre vettori nella base canonica di \mathbb{R}^3, il suo determinante, sviluppato rispetto alla prima riga, è

    \[\operatorname{det} M = 1(3+1) + 1(3) = 7 \neq 0.\]

Allora per il teorema 1.6 esiste un’unica applicazione lineare F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^4 che soddisfa la richiesta della traccia. Dalle condizioni nella traccia e dal teorema 1.9, segue che la matrice associata a F nella base \mathcal{B} e nella base canonica di \mathbb{R}^3 è

(19)   \begin{equation*} 	B 	= 	\begin{pmatrix} 		0	&	0	&	2 		\\ 		0	&	0	&	2 		\\ 		0	&	0	&	-2 		\\ 	\end{pmatrix} \end{equation*}

Per determinare la matrice A che rappresenta F rispetto alla base canonica di \mathbb{R}^3, occorre moltiplicare a destra B per la matrice M^{-1} di cambio di base dalla base canonica a \mathcal{B}. Poiché

(20)   \begin{equation*} 	M^{-1} 	= 	\frac{1}{7} 	\begin{pmatrix} 		4	&	3	&	1 		\\ 		-3	&	3	&	1 		\\ 		1	&	-1	&	2 		\\ 	\end{pmatrix}, \end{equation*}

si ha

(21)   \begin{equation*} 	A=B M^{-1} 	= 	\frac{1}{7} 	\begin{pmatrix} 		0	&	0	&	2 		\\ 		0	&	0	&	2 		\\ 		0	&	0	&	-2 		\\ 	\end{pmatrix} 	\begin{pmatrix} 		4	&	3	&	1 		\\ 		-3	&	3	&	1 		\\ 		1	&	-1	&	2 		\\ 	\end{pmatrix} 	= 	\frac{1}{7} 	\begin{pmatrix} 		2	&	-2	&	4 		\\ 		2	&	-2	&	4 		\\ 		-2	&	2	&	-4 		\\ 	\end{pmatrix}. \end{equation*}

Pertanto si ha

(22)   \begin{equation*} 	F(x,y,z) 	= 	A 	\begin{pmatrix} 		x\\ 		y\\ 		z 	\end{pmatrix} 	= 	\frac{2}{7} 	\begin{pmatrix} 		x-y+2z\\ 		x-y+2z\\ 		-x+y-2z 	\end{pmatrix} 	\qquad 	\forall (x,y,z) \in \mathbb{R}^3. \end{equation*}


 

Esercizio 17  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia data l’applicazione F\colon \mathbb{R}_{\leq 2}[x] \to \mathcal{M}_2(\mathbb{R}) tale che

    \[F(f(x))=\left(\begin{array}{cc} f(1) & f(0) \\ f(-1) & f(0) \end{array}\right), \qquad \forall f \in \mathbb{R}_{\leq 2}[x].\]

 

  1. Provare che F è lineare.
  2.  

  3. Scrivere esplicitamente l’immagine di un generico polinomio f(x)=a x^2+b x+c \in \mathbb{R}_{\leq 2}[x].
  4.  

  5. Trovare l’immagine diretta tramite F del sottospazio U=\mathcal{L}\left(1+x, x^2-1\right).
  6.  

  7. Provare che la controimmagine dell’insieme \{I_2\}, dove I_2 denota la matrice identica, tramite l’azione di F è vuota.
  8.  

  9. Trovare una base e la dimensione di \operatorname{Im} F e \operatorname{Ker} F.

Svolgimento punto 1.

Siano f(x), p(x)\in \mathbb{R}_{\leq 2}[x] e siano \lambda, \mu \in \mathbb{R}. Abbiamo

    \[\begin{aligned} 	F(\lambda f(x)+\mu p(x))& =\left(\begin{array}{ll} 	\lambda f(1)+\mu p(1) & \lambda f(0)+\mu p(0) \\ 	\lambda f(-1)+\mu p(-1) & \lambda f(0)+\mu p(0) 	\end{array}\right)=\\&=\lambda\left(\begin{array}{ll} 	f(1) & f(0) \\ 	f(-1) & f(0) 	\end{array}\right)+\mu\left(\begin{array}{ll} 	p(1) & p(0) \\ 	p(-1) & p(0) 	\end{array}\right)=\\&=\lambda F(f(x))+\mu F(p(x)), 	\end{aligned}\]

quindi F è lineare.

Svolgimento punto 2.

Sia f(x) = ax^2+bx+c un generico polinomio in \mathbb{R}_{\leq 2}[x]. Allora si ha

    \[f(1) = a+b+c, \quad f(0) = c \quad \text{e} \quad f(-1) = a-b+c,\]

da cui segue che

    \[F\left(a x^2+b x+c\right)=\left(\begin{array}{cc} 	a+b+c & c \\ 	a-b+c & c 	\end{array}\right).\]

Svolgimento punto 3.

Si ha

    \[F(1+x)=\left(\begin{array}{ll} 	2 & 1 \\ 	0 & 1 	\end{array}\right)\]

e

    \[F\left(x^2-1\right)=\left(\begin{array}{cc} 	0 & -1 \\ 	0 & -1 	\end{array}\right),\]

quindi per il teorema 1.5 si ha che

    \[F(U)=\mathcal{L}\left(\left(\begin{array}{ll} 	2 & 1 \\ 	0 & 1 	\end{array}\right),\left(\begin{array}{ll} 	0 & -1 \\ 	0 & -1 	\end{array}\right)\right).\]

Svolgimento punto 4.

Dal punto 2., abbiamo

    \[F\left(a x^2+b x+c\right)=\left(\begin{array}{cc} 	a+b+c & c \\ 	a-b+c & c 	\end{array}\right)= 	\left(\begin{array}{ll} 		1 & 0 \\ 		0 & 1 	\end{array}\right) \Longrightarrow c=1\ \text{e}\  c=0,\]

che è impossibile. Segue che la controimmagine di \{I_2\} è vuota.

Svolgimento punto 5.

Abbiamo

    \[F(1)=\left(\begin{array}{ll} 	1 & 1 \\ 	1 & 1 	\end{array}\right) \quad F(x)=\left(\begin{array}{cc} 	1 & 0 \\ 	-1 & 0 	\end{array}\right) \quad F\left(x^2\right)=\left(\begin{array}{ll} 	1 & 0 \\ 	1 & 0 	\end{array}\right),\]

quindi per il teorema 1.5 si ha che

    \[\operatorname{Im}F=\mathcal{L}\left(\left(\begin{array}{ll} 	1 & 1 \\ 	1 & 1 	\end{array}\right),\left(\begin{array}{cc} 	1 & 0 \\ 	-1 & 0 	\end{array}\right),\left(\begin{array}{ll} 	1 & 0 \\ 	1 & 0 	\end{array}\right)\right).\]

Osserviamo che le matrici

    \[\left(\begin{array}{ll} 		1 & 1 \\ 		1 & 1 	\end{array}\right),\left(\begin{array}{cc} 		1 & 0 \\ 		-1 & 0 	\end{array}\right) \text{ e }\left(\begin{array}{ll} 		1 & 0 \\ 		1 & 0 	\end{array}\right)\]

sono indipendenti. Infatti, la seconda e la terza sono chiaramente indipendenti e la prima non si può scrivere come combinazione delle altre due. Dunque \operatorname{dim} \operatorname{Im} F = 3, da cui segue per il teorema 1.8 che

    \[\operatorname{dim} \operatorname{Ker}F = \operatorname{dim} \mathbb{R}_{\leq 2}[x] -  	\operatorname{dim} \operatorname{Im} F = 3-3 = 0.\]


 

Esercizio 18  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia F\colon \mathcal{M}_2(\mathbb{R}) \to \mathbb{R}_{\leq 2}[x] l’applicazione tale che

    \[F\left(\left(\begin{array}{ll} a & b \\ c & d \end{array}\right)\right)=a+(b+d) x+c x^2, \qquad \forall a,b,c,d \in \mathbb{R}.\]

  1. Provare che F è un’applicazione lineare.
  2.  

  3. Determinare \operatorname{Im} F e \operatorname{Ker} F, una loro base e le loro dimensioni.
  4.  

  5. Stabilire se F è iniettiva o suriettiva.
  6.  

  7. Scrivere la matrice associata ad F rispetto alle basi

        \[\left\{\left(\begin{array}{cc}1 & 0 \\ -1 & 0\end{array}\right),\left(\begin{array}{ll}0 & 1 \\ 1 & 0\end{array}\right),\left(\begin{array}{ll}0 & 0 \\ 1 & 0\end{array}\right),\left(\begin{array}{cc}1 & -1 \\ 1 & 1\end{array}\right)\right\} \quad \text{ e }\quad \left\{x^2-1, x+1,2-x\right\}\]

    rispettivamente di \mathcal{M}_2(\mathbb{R}) e di \mathbb{R}_{\leq 2}[x].

Svolgimento punto 1.

F è lineare, infatti per ogni a,b,c,d \in \mathbb{R} e per ogni \lambda \in \mathbb{R} si ha

    \[F\left(\left(\begin{array}{ll} 	\lambda a & \lambda b \\ 	\lambda c & \lambda d 	\end{array}\right)\right)=\lambda\left(a+(b+d) x+c x^2\right)=\lambda F\left(\begin{array}{cc} 	a & b \\ 	c  & d 	\end{array}\right)\]

e per ogni a_1,a_2,b_1,b_2,c_1,c_2,d_1,d_2 \in \mathbb{R} si ha che

    \[\begin{aligned} 		&F\left(\left(\begin{array}{cc} 			a_1 & b_1 \\ 			c_1 & d_1 		\end{array}\right)+\left(\begin{array}{cc} 		a_2 & b_2 \\ 		c_2 & d_2 		\end{array}\right)\right)=\\& 		 =F\left(\left(\begin{array}{cc} 		a_1+a_2 & b_1 +b_2 \\ 		c_1+c_2 & d_1+d_2 		\end{array}\right)\right)=\\&=a_{1}+a_2+\left(b_1+b_2+d_1+d_2\right) x+\left(c_1+c_2\right) x^2=\\ 		&=a_1 +(b_1 + d_1)x +c_1 x^2 + a_2+ (b_2+d_2)x+c_2 x^2 =\\ 		&=F\left(\begin{array}{cc} 		a_1 & b_1 \\ 		c_1 & d_1 		\end{array}\right)+F\left(\begin{array}{ll} 		a_2 & b_2 \\ 		c_2 & d_2 		\end{array}\right). 	\end{aligned}\]

Svolgimento punto 2.

Abbiamo

    \[F\left(\left(\begin{array}{ll} 	a & b \\ 	c & d 	\end{array}\right)\right)=0 \iff a+(b+d) x+c=0 \iff \left\{\begin{array}{l} 	a=0, \\ 	c=0 ,\\ 	d = -b, 	\end{array}\right.\]

da cui possiamo scegliere b=1 e

    \[\operatorname{Ker} F=\mathcal{L}\left(\left(\begin{array}{cc} 	0 & 1 \\ 	0 & -1 	\end{array}\right)\right).\]

Segue che la dimensione del nucleo è 1 e, per il teorema 1.8, si ha che

    \[\operatorname{dim}\operatorname{Im}F =\operatorname{dim} \mathcal{M}_2 (\mathbb{R})- \operatorname{dim} \operatorname{Ker}F = 4-1 = 3.\]

Poiché \operatorname{dim} \mathbb{R}_{\leq 2}[x] = 3, segue che \operatorname{Im}F = \mathbb{R}_{\leq 2}[x].

Svolgimento punto 3.

Dal punto precedente segue che F è suriettiva ma non iniettiva.

Svolgimento punto 4.

Siccome

    \[\begin{aligned} 	F\left(\begin{array}{cc} 	1 & 0 \\ 	-1 & 0 	\end{array}\right)&=1-x^2=-\left(-1+x^2\right),\\F\left(\begin{array}{cc} 	0 & 1 \\ 	1 & 0 	\end{array}\right)&=x+x^2=(x+1)+\left(x^2-1\right),\\F\left(\begin{array}{ll} 	0 & 0 \\ 	1 & 0 	\end{array}\right)&=x^2=\left(x^2-1\right)+\frac{1}{3}(x+1)+\frac{1}{3}(2-x),\\F\left(\begin{array}{cc} 	1 & -1 \\ 	1 & 1 	\end{array}\right)&=1+x^2=\left(x^2-1\right)+\frac{2}{3}(x+1)+\frac{2}{3}(2-x), 	\end{aligned}\]

segue che

    \[M=\left(\begin{array}{cccc} 	-1 & 1 & 1 & 1 \\[7pt] 	0 & 1 & \dfrac{1}{3} & \dfrac{2}{3}  \\[7pt] 	0 & 0 & \dfrac{1}{3} & \dfrac{2}{3}  	\end{array}\right) .\]


 

Esercizio 19  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Determinare la matrice associata rispetto alle basi canoniche alle seguenti applicazioni lineari:

     

  1. F\colon \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R}^3 definita da F(x, y)=(x+2 y, 2 x+y, x-y) \qquad \forall (x,y) \in \mathbb{R}^2;
  2.  

  3. F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^3 definita da F(x, y, z)=(x-z, x+y-z, x-y) \qquad \forall (x,y,z) \in \mathbb{R}^3;
  4.  

  5. F\colon \mathcal{M}_2(\mathbb{R}) \to \mathbb{R}_{\leq 1}[x] definita da F\left(\left(\begin{array}{ll}a & b \\ c & d\end{array}\right)\right)=(a-b)+(c+2 d) x  \qquad \forall a,b,c,d \in \mathbb{R}.

Svolgimento punto 1.

Siccome

    \[F(1,0)=(1,2,1)\quad \text { e }\quad F(0,1)=(2,1,-1),\]

per il teorema 1.9 abbiamo

    \[M=\left(\begin{array}{cc} 	1 & 2 \\ 	2 & 1 \\ 	1 & -1 	\end{array}\right).\]

Svolgimento punto 2.

Poiché

    \[F(1,0,0)=(1,1,1),\quad F(0,1,0)=(0,1,-1)\quad \text { e }\quad F(0,0,1)=(-1,-1,0),\]

per il teorema 1.9 si ha che

    \[M=\left(\begin{array}{ccc} 	1 & 0 & -1 \\ 	1 & 1 & -1 \\ 	1 & -1 & 0 	\end{array}\right) .\]

Svolgimento punto 3.

Si ha che

    \[\begin{aligned} 	F\left(\begin{array}{ll} 	1 & 0 \\ 	0 & 0 	\end{array}\right)&=1, \quad F\left(\begin{array}{ll} 	0 & 1 \\ 	0 & 0 	\end{array}\right)=-1, \quad F\left(\begin{array}{ll} 	0 & 0 \\ 	1 & 0 	\end{array}\right) = x \quad \text{ e }\quad F\left(\begin{array}{ll} 	0 & 0 \\ 	0 & 1 	\end{array}\right)=2 x , 	\end{aligned}\]

da cui, per il teorema 1.9,

    \[M=\left(\begin{array}{cccc} 	1 & -1 & 0 & 0 \\ 	0 & 0 & 1 & 2 	\end{array}\right).\]


 

Esercizio 20  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Siano V e W due spazi vettoriali di dimensione finita. Siano poi F e G due applicazioni lineari da V a W. Dimostrare che l’applicazione F+G: V \to W definita da

    \[(F+G)(v)=F(v)+G(v) \qquad \forall v \in V\]

è un’applicazione lineare da V in W. Fissate due basi, una di V e una di W, e dette A e B rispettivamente le matrici di F e G associate a tali basi, come si può calcolare la matrice di F+G?

Svolgimento.

Usando la linearità di F e G si ha che per ogni \lambda,\mu\in\mathbb{R} e v,w\in V, si ha

    \[\begin{aligned} (F+G)(\lambda v+\mu w)&=F(\lambda v+\mu w)+G(\lambda v+\mu w)=\\&=\lambda F(v)+\mu F(w)+\lambda G(v)+\mu G(w)=\\&=\lambda(F+G)(v)+\mu(F+G)(w) . \end{aligned}\]

Dette A e B le matrici associate ad F e G e detta n=\operatorname{dim} V, per ogni v\in V di componenti (v_1,\dots,v_n) nella base di V fissata, si ha

    \[(F+G)(v) = F(v)+ G(v) = A \left(\begin{matrix} 	v_1 \\ \dots \\ v_n \end{matrix}\right) + B\left(\begin{matrix} v_1 \\ \dots \\ v_n \end{matrix}\right) = (A+B)\left(\begin{matrix} v_1 \\ \dots \\ v_n \end{matrix}\right),\]

da cui segue che la matrice associata all’applicazione F+G è la matrice A+B.


 

Esercizio 21  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia data l’applicazione lineare F\colon \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R}^3 tale che

    \[F(x, y)=(x-2 y, 3 y, x+y) 	\qquad \forall (x,y)\in \mathbb{R}^2 .\]

  1. Trovare F^{-1}(\{(0,1,-1)\}).
  2.  

  3. Trovare la matrice associata ad F rispetto alle basi canoniche di \mathbb{R}^2 e di \mathbb{R}^3.
  4.  

  5. Trovare la matrice associata ad F rispetto alle basi \mathcal{B}=\{(1,0),(-1,-1)\} di \mathbb{R}^2 e \mathcal{B}^\prime=\{(1,1,0),(1,0,1),(0,0,1)\} di \mathbb{R}^3.
  6.  

  7. Stabilire se F è iniettiva, suriettiva, invertibile.
  8.  

  9. Trovare una base dell’immagine e del nucleo di F.

Svolgimento punto 1.

Risolvendo il sistema

    \[\left\{\begin{array}{l} 	x-2 y=0, \\ 	3 y=1  ,\\ 	x+y=-1, 	\end{array}\right.\]

si ottiene y=1/3,\ x=2/3, mentre la terza equazione non è verificata, quindi il sistema non ha soluzione e perciò

    \[F^{-1}(\{(0,1,-1)\})=\emptyset.\]

Svolgimento punto 2.

La matrice associata ad F rispetto alle basi canoniche di \mathbb{R}^2 e \mathbb{R}^3 è, per il teorema 1.9,

    \[M=\left(\begin{array}{ccc} 	1 & -2\\ 	0 & 3  \\ 	1 & 1 	\end{array}\right).\]

Svolgimento punto 3.

Siccome

    \[F(1,0)=(1,0,1)\]

e

    \[F(-1,-1)=(1,-3,-2)=-3(1,1,0)+4(1,0,1)-6(0,0,1)\]

allora la matrice associata ad F rispetto alle basi \mathcal{B} e \mathcal{B}' è

    \[A \coloneqq \left(\begin{array}{cc} 	0 & -3 \\ 	1 & 4 \\ 	0 & -6 	\end{array}\right).\]

Svolgimento punto 4.

Osserviamo che il

    \[\operatorname{rk} A = 2,\]

dunque per il corollario 1.10 si ha che

    \[\operatorname{dim}\operatorname{Im} F =\operatorname{rk} A = 2 < 3 = 	\operatorname{dim}\mathbb{R}^3,\]

dunque F non è suriettiva. Inoltre, per il teorema 1.8 si ha che

    \[\operatorname{dim} \operatorname{Ker} F= 	\operatorname{dim}\mathbb{R}^2 - 	\operatorname{dim}\operatorname{Im} F = 2-2= 0.\]

Segue quindi che F è iniettiva per il teorema 1.4. Poiché F non è suriettiva, essa non è invertibile.

Svolgimento punto 5.

Dal punto precedente sappiamo che

    \[\operatorname{Ker} F = \{\mathbf{0}\}.\]

L’immagine di F è generata dalle colonne di M per il teorema 1.9. Tali vettori costituiscono una base di \operatorname{Im}F poiché sono in numero pari alla dimensione 2 dell’immagine, dunque una base dell’immagine è

    \[\left\{\left(\begin{array}{l} 	1 \\ 	0 \\ 	1 	\end{array}\right),\left(\begin{array}{c} 	-2 \\ 	3 \\ 	1 	\end{array}\right)\right\} .\]


 

Esercizio 22  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Si consideri l’applicazione F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^2 tale che

    \[F(x, y, z)=(x+2 y ,-\sqrt{3} z)\qquad \forall (x,y,z)\in \mathbb{R}^3 .\]

  1. Determinare la controimmagine di \{(2,2)\} tramite l’azione di F.
  2.  

  3. Determinare la matrice associata ad F rispetto alla base canonica di \mathbb{R}^3 e alla base \{(1,1),(-1,1)\} di \mathbb{R}^2.
  4.  

  5. Determinare una base e la dimensione di \operatorname{Im} F e di \operatorname{Ker} F.

Svolgimento punto 1.

Risolvendo il sistema

    \[\left\{\begin{array}{l} 	x+2 y=2 ,\\ 	-\sqrt{3} z=2, 	\end{array}\right.\]

si ottiene x=2-2y e z=-2/\sqrt{3}, da cui

    \[F^{-1}(\{(2,2)\})=\left\{\left(2 - 2 y, y,-\frac{2}{\sqrt{3}}\right) \colon y \in \mathbb{R}\right\} .\]

Svolgimento punto 2.

Siccome

    \[\begin{aligned} 	&F(1,0,0)=(1,0)=\frac{1}{2}(1,1)-\frac{1}{2}(-1,1),\\&F(0,1,0)=(2,0)=(1,1)-(-1,1),\\&F(0,0,1)=(0,-\sqrt{3})=-\frac{\sqrt{3}}{2}(1,1)-\frac{\sqrt{3}}{2}(-1,1) 	\end{aligned}\]

allora la matrice cercata è

    \[M\coloneqq\left(\begin{array}{ccc} 	\dfrac{1}{2} & 1  & -\dfrac{\sqrt{3}}{2} \\[7pt] 	-	\dfrac{1}{2} & -1  & -	\dfrac{\sqrt{3}}{2} 	\end{array}\right) .\]

Svolgimento punto 3.

Dal punto precedente, segue che il rango di M è 2 essendo le due righe indipendenti, quindi F è suriettiva per il corollario 1.10 ed una base dell’immagine di F è \{(1,0),(0,1)\}. Inoltre, la dimensione del nucleo per il teorema 1.8 è

    \[\operatorname{dim} \operatorname{Ker} F= \operatorname{dim} \mathbb{R}^3 - \operatorname{dim} \operatorname{Im} F = 3-2 = 1.\]

Siccome F(2,-1,0)=\mathbf{0}, si ha che

    \[\operatorname{Ker} F=\mathcal{L}((2,-1, 0)).\]


 

Esercizio 23  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Si consideri l’applicazione F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathcal{M}_2(\mathbb{R}) tale che

    \[F(x, y, z)=\left(\begin{array}{cc} x-y & x+y \\ 2 x+y & z-x \end{array}\right) \qquad \forall (x,y,z)\in \mathbb{R}^3 .\]

  1. Determinare la controimmagine dell’insieme \{I_2\}, dove I_2 denota la matrice identica, tramite l’azione di F.
  2.  

  3. Determinare la matrice associata ad F rispetto alle basi canoniche di \mathbb{R}^3 e di \mathcal{M}_2(\mathbb{R}).
  4.  

  5. Determinare una base e la dimensione di \operatorname{Im} F e di \operatorname{Ker} F.
  6.  

  7. Stabilire se F è iniettiva o suriettiva.

Svolgimento punto 1.

Risolvendo

    \[\left(\begin{array}{cc} 	x-y & x+y \\ 	2 x+y & z-x 	\end{array}\right)=\left(\begin{array}{ll} 	1 & 0 \\ 	0 & 1 	\end{array}\right),\]

da x+y=2 x+y=0 si ricava x=y=0, quindi x-y\neq 1 e perciò la controimmagine dell’insieme \{I_2\} è l’insieme vuoto.

Svolgimento punto 2.

Siccome

    \[\begin{aligned} 	F(1,0,0)&=\left(\begin{array}{cc} 	1 & 1 \\ 	2 & -1 	\end{array}\right)=1\left(\begin{array}{ll} 	1 & 0 \\ 	0 & 0 	\end{array}\right)+1\left(\begin{array}{ll} 	0 & 1 \\ 	0 & 0 	\end{array}\right)+2\left(\begin{array}{ll} 	0 & 0 \\ 	1 & 0 	\end{array}\right)-1\left(\begin{array}{ll} 	0 & 0 \\ 	0 & 1 	\end{array}\right),\\F(0,1,0)&=\left(\begin{array}{cc} 	-1 & 1 \\ 	1 & 0 	\end{array}\right)=-1\left(\begin{array}{ll} 	1 & 0 \\ 	0 & 0 	\end{array}\right)+1\left(\begin{array}{ll} 	0 & 1 \\ 	0 & 0 	\end{array}\right)+1\left(\begin{array}{ll} 	0 & 0 \\ 	1 & 0 	\end{array}\right),\\F(0,0,1)&=\left(\begin{array}{ll} 	0 & 0 \\ 	0 & 1 	\end{array}\right), 	\end{aligned}\]

allora

    \[M=\left(\begin{array}{ccc} 	1 & -1 & 0 \\ 	1 & 1 & 0 \\ 	2 & 1 & 0 \\ 	-1 & 0 & 1 	\end{array}\right).\]

Svolgimento punto 3.

Siccome il rango di M è 3, per il corollario 1.10 la dimensione dell’immagine di F è 3 ed una base dell’immagine di F è quindi

    \[\{F(1,0,0), F(0,1,0), F(0,0,1)\}=\left\{\left(\begin{array}{cc} 	1 & 1 \\ 	2 & -1 	\end{array}\right),\left(\begin{array}{cc} 	-1 & 1 \\ 	1 & 0 	\end{array}\right),\left(\begin{array}{ll} 	0 & 0 \\ 	0 & 1 	\end{array}\right)\right\}.\]

Per il teorema 1.8 si ha che \operatorname{dim}\operatorname{Ker}F=\operatorname{dim}\mathbb{R}^3 - \operatorname{dim}\operatorname{Im} = 3-3=0, dunque \operatorname{Ker}F =\{\mathbf{0}\}.

Svolgimento punto 4.

Siccome \operatorname{dim}\mathcal{M}_2(\mathbb{R}) = 4 e \dim \operatorname{Im}F=3 allora F non è suriettiva. Tuttavia, essendo nulla la dimensione del nucleo di F, possiamo però concludere che F è iniettiva per il teorema 1.4.

 

Esercizio 24  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Esibire, se esiste, un omomorfismo F\colon \mathbb{R}^3 \to \mathbb{R}^3 tale che F^{-1}(\{(0,1,1)\})=\{(1,-1,-1)\}, il vettore (1,1,-1) sia trasformato in sé stesso e il vettore (-1,2,1) stia nel nucleo.

Svolgimento.

La condizione

(23)   \begin{equation*} 	F^{-1}(\{(0,1,1)\}) = \{(1,-1,-1)\} \end{equation*}

implica che F(1,-1,-1) = (0,1,1), ma la condizione F(-1,2,1)= \mathbf{0} e la linearità di F implicano che

(24)   \begin{equation*} 	F(0,1,0)= 	F \big((1,-1,-1) +  (-1,2,1) \big) 	= 	F(1,-1,-1) 	= 	(0,1,1), \end{equation*}

cioè (0,1,0) \in F^{-1}(\{(0,1,1)\}), che contraddice (23).

Osservazione.

Osservazione 3.1 In generale, se F \colon V \to W è un omomorfismo e \bar{v} \in F^{-1}(\{w\}), vale

(25)   \begin{equation*} 		F^{-1}(\{w\}) 		= 		\bar{v} + \ker F 		= 		\{\bar{v} + z \colon  z \in \ker F\}. 	\end{equation*}

Infatti, sicuramente \bar{v} + \ker F \subseteq F^{-1}(\{w\}) per linearità di F. D’altra parte, se v \in F^{-1}(\{w\}), allora F(\bar{v})=F(v) e quindi per linearità v-\bar{v} \in \ker F, dunque v \in \bar{v} + \ker F.

Ciò mostra che la controimmagine di ogni singolo vettore è un cosiddetto spazio affine, di dimensione pari a \dim \ker F.


 

Esercizio 25  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Esibire, se esiste, un’applicazione lineare F\colon \mathbb{R}^4 \to \mathbb{R}^4 che trasforma i vettori (1,-1,-1,0) e (0,0,0,1) in sé stessi e che trasforma i vettori (1,0,0,-1) e (0,1,-1,0) nei loro opposti.

Svolgimento.

Osserviamo che si ha

(26)   \begin{equation*} \begin{aligned} 	(1,0,0,0) 	= & 	(0,0,0,1) + (1,0,0,-1), 	\\ 	(0,1,0,0) 	= & 	-\frac{1}{2}(1,-1,-1,0) + (0,0,0,1) + (1,0,0,-1)     + \frac{1}{2}(0,1,-1,0) 	\\ 	(0,0,1,0) 	= & 	-\frac{1}{2}(1,-1,-1,0) + (0,0,0,1) + (1,0,0,-1)     - \frac{1}{2}(0,1,-1,0) 	\\ 	(0,0,0,1) 	= & 	(0,0,0,1). \end{aligned} \end{equation*}

Poiché il sistema composto dai 4 vettori indicati nella traccia genera la base canonica di \mathbb{R}^4, anch’esso ne costituisce una base. Il teorema 1.6 implica che l’applicazione lineare F esiste ed è unica.

Determiniamo ora esplicitamente F. Da (26), dalle condizioni della traccia e dalla linearità di F, segue che

    \[\begin{aligned} 	F(1,0,0,0) 	= & 	(0,0,0,1) - (1,0,0,-1) = (-1,0,0,2), 	\\ 	F(0,1,0,0) 	= & 	-\frac{1}{2}(1,-1,-1,0) + (0,0,0,1) - (1,0,0,-1)     - \frac{1}{2}(0,1,-1,0) 	= 	\left (-\frac{3}{2},0,1,0 \right ), 	\\ 	F(0,0,1,0) 	= & 	-\frac{1}{2}(1,-1,-1,0) + (0,0,0,1) - (1,0,0,-1)     + \frac{1}{2}(0,1,-1,0) 	= 	\left (-\frac{3}{2},1,0,0 \right ), 	\\ 	F(0,0,0,1) 	= & 	(0,0,0,1). \end{aligned}\]

Da ciò, nuovamente per la linearità di F, per ogni (x,y,z,t) \in \mathbb{R}^4 vale

    \[\begin{aligned} 	F(x,y,z,t) 	&= 	x(-1,0,0,2) + y \left (-\frac{3}{2},0,1,0 \right ) + z\left (-\frac{3}{2},1,0,0 \right ) + t(0,0,0,1) 	= \\& = 	\left ( -x -\frac{3}{2}(y+z), z,y,2x+t \right ). \end{aligned}\]


 

Esercizio 26  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia data l’applicazione lineare F\colon \mathbb{R}^4 \to \mathbb{R}^3 che ha per matrice associata rispetto alle basi canoniche la matrice

    \[M=\left(\begin{array}{llll}1 & 1 & 0 & 0 \\ 0 & 1 & 0 & 1 \\ 1 & 2 & 0 & 1\end{array}\right).\]

  1. Trovare l’immagine diretta tramite F del sottospazio U=\mathcal{L}((1,0,1,0),(1,-1,0,0)).
  2.  

  3. Scrivere esplicitamente le equazioni di F (rispetto alle basi canoniche).
  4.  

  5. Determinare F^{-1}(\{(1,0,0)\}).
  6.  

  7. Trovare una base e la dimensione \operatorname{di} \operatorname{Im} F e \operatorname{Ker} F.

Svolgimento punto 1.

Per il teorema 1.5 si ha che

    \[F(U)=\mathcal{L}(F(1,0,1,0), F(1,-1,0,0)),\]

dove

    \[F(1,0,1,0)=\left(\begin{array}{llll} 	1 & 1 & 0 & 0 \\ 	0 & 1 & 0 & 1 \\ 	1 & 2 & 0 & 1 	\end{array}\right)\left(\begin{array}{l} 	1 \\ 	0 \\ 	1 \\ 	0 	\end{array}\right)=\left(\begin{array}{l} 	1 \\ 	0 \\ 	1 	\end{array}\right)\]

e

    \[F(1,-1,0,0)=\left(\begin{array}{llll} 	1 & 1 & 0 & 0 \\ 	0 & 1 & 0 & 1 \\ 	1 & 2 & 0 & 1 	\end{array}\right)\left(\begin{array}{c} 	1 \\ 	-1 \\ 	0 \\ 	0 	\end{array}\right)=\left(\begin{array}{c} 	0 \\ 	-1 \\ 	-1 	\end{array}\right).\]

Dunque

    \[F(U) = \mathcal{L}((1,0,1),(0,-1,-1) ).\]

Svolgimento punto 2.

Per ogni (x,y,z,t)\in \mathbb{R}^4 abbiamo

(27)   \begin{equation*} 	F(x, y, z, t)=\left(\begin{array}{llll} 	1 & 1 & 0 & 0 \\ 	0 & 1 & 0 & 1 \\ 	1 & 2 & 0 & 1 	\end{array}\right)\left(\begin{array}{l} 	x \\ 	y \\ 	z \\ 	t 	\end{array}\right)=\left(\begin{array}{c} 	x+y \\ 	y+t \\ 	x+2 y+t 	\end{array}\right). \end{equation*}

Svolgimento punto 3.

Per il punto precedente, basta risolvere

    \[\left\{\begin{array}{l} 	x+y=1 ,\\ 	y+t=0 ,\\ 	x+2 y+t=0. 	\end{array}\right.\]

Sommando le prime due righe, si ottiene x+2 y+t=1, che è in contrasto con la terza riga, quindi F^{-1}(\{(1,0,0)\})=\emptyset.

Svolgimento punto 4.

Consideriamo la matrice M che definisce l’applicazione e cerchiamone il rango. Osserviamo dapprima che la prima colonna è la differenza tra la seconda e la quarta, dunque \operatorname{rk}M < 3. Poiché il minore

    \[\left(\begin{matrix} 		1 & 1 \\ 0 & 1 	\end{matrix}\right)\]

ha determinante pari a 1, si ha che \operatorname{rk} M = 2. Dunque, per il corollario 1.10, si ha che

    \[\operatorname{dim} \operatorname{Im} F = \operatorname{rk} M = 2 .\]

Una base dell’immagine è data dalle colonne di M linearmente indipendenti per il teorema 1.5 e dunque, poiché i vettori (1,1,2) e (0,1,1) sono linearmente indipendenti in \mathbb{R}^3, una base di \operatorname{Im} F è

    \[\{(1,1,2),(0,1,1)\} .\]

Per il teorema 1.8, si ha che

    \[\operatorname{dim}\operatorname{Ker} F = \operatorname{dim}\mathbb{R}^4- \operatorname{dim} \operatorname{Im} F = 4-2 = 2.\]

Sia (x,y,z,t)\in \mathbb{R}^4, allora

    \[(x,y,z,t)\in \operatorname{Ker} F \iff	F(x, y, z, t)=\mathbf{0} \iff (x+y, y+t , x+2y+t)= \mathbf{0},\]

dove nell’ultima equivalenza si è utilizzato per (27). Poiché la terza equazione si ottiene come somma delle prime due, ciò è equivalente al sistema

    \[\left\{\begin{matrix} 		x =-y,\\ 		t =- y ,\\ 	\end{matrix} \right.\]

da cui si può dedurre che i vettori (0,0,1,0) e (1,-1,0,1) appartengono al nucleo. Poiché essi sono linearmente indipendenti e avendo il nucleo dimensione 2, possiamo concludere che una base del nucleo è

    \[\{(0,0,1,0),(1,-1,0,1)\}.\]


 

Esercizio 27  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia data l’applicazione lineare F\colon \mathcal{M}_2(\mathbb{R}) \to \mathbb{R}^3 che ha per matrice associata rispetto alle basi canoniche la matrice

    \[M = \left(\begin{array}{cccc}1 & 1 & 2 & -1 \\ -1 & 1 & 0 & 1 \\ 1 & 2 & 3 & -1\end{array}\right).\]

  1. Trovare l’immagine diretta del sottospazio U=\mathcal{L}\left(\left(\begin{array}{cc}1 & 0 \\ -1 & 1\end{array}\right),\left(\begin{array}{cc}1 & 1 \\ -1 & 1\end{array}\right)\right).
  2.  

  3. Scrivere esplicitamente le equazioni di F (rispetto alle basi canoniche).
  4.  

  5. Determinare F^{-1}(\{(1,-1,0)\}).
  6.  

  7. Trovare una base e la dimensione di \operatorname{Im} F e \operatorname{Ker} F.

Svolgimento punto 1.

Per il teorema 1.5 si ha che

    \[F(U) = \mathcal{L}\left(F\left(\left(\begin{array}{ll} 		1 & 0 \\ 		-1 & 1 	\end{array}\right)\right), F\left(\left(\begin{array}{ll} 	1 & 0 \\ 	-1 & 1 	\end{array}\right) \right)\right).\]

Cerchiamo dunque le immagini mediante F delle due matrici che generano U.

    \[F\left(\left(\begin{array}{ll} 		1 & 0 \\ 		-1 & 1 	\end{array}\right)\right)=\left(\begin{array}{cccc} 	1 & 1 & 2 & -1 \\ 	-1 & 1 & 0 & 1 \\ 	1 & 2 & 3 & -1 	\end{array}\right)\left(\begin{array}{c} 	1 \\ 	0 \\ 	-1 \\ 	1 	\end{array}\right)=\left(\begin{array}{c} 	-2 \\ 	0 \\ 	-3 	\end{array}\right)\]

e

    \[F\left(\left(\begin{array}{ll} 		1 & 0 \\ 		-1 & 1 	\end{array}\right) \right)=\left(\begin{array}{cccc} 	1 & 1 & 2 & -1 \\ 	-1 & 1 & 0 & 1 \\ 	1 & 2 & 3 & -1 	\end{array}\right)\left(\begin{array}{c} 	1 \\ 	1 \\ 	-1 \\ 	1 	\end{array}\right)=\left(\begin{array}{c} 	-1 \\ 	1 \\ 	-1 	\end{array}\right),\]

da cui segue che

    \[F(U)=\mathcal{L}((-2,0,-3),(-1,1,-1)).\]

Svolgimento punto 2.

Per ogni x,y,z,t \in \mathbb{R} abbiamo

(28)   \begin{equation*} 	F\left(\left(\begin{array}{ll} 	x & y \\ 	z & t 	\end{array}\right)\right)=\left(\begin{array}{cccc} 	1 & 1 & 2 & -1 \\ 	-1 & 1 & 0 & 1\\ 	1 & 2 & 3 & -1 	\end{array}\right)\left(\begin{array}{l} 	x \\ 	y \\ 	z \\ 	t 	\end{array}\right)=\left(\begin{array}{c} 	x+y+2 z-t \\ 	-x+y+t \\ 	x+2 y+3 z-t 	\end{array}\right). 		\end{equation*}

Svolgimento punto 3.

Per il punto precedente, risolviamo il sistema

    \[\left\{\begin{array} { l }  	{ x + y + 2 z - t = 1 }, \\  	{ - x + y + t = - 1 } ,\\  	{ x + 2 y + 3 z - t = 0 }, 	\end{array}\right.\]

da cui si ottiene, sommando la prima equazione con la seconda e la seconda con la terza, il seguente sistema

    \[\left\{\begin{array}{l} 	2 y+2 z=0, \\ \\ 	3 y+3 z=-1.	\end{array}\right.\]

Il sistema non ammette dunque soluzione, per cui

    \[F^{-1}(\{(1,-1,0)\})=\emptyset .\]

Svolgimento punto 4.

Consideriamo la matrice M che definisce l’applicazione e cerchiamone il rango. Poiché la terza colonna della matrice è somma della prima e della terza, mentre la quarta colonna è multipla della prima, ed inoltre la prima e la seconda colonna sono indipendenti tra loro, segue che \operatorname{rk} M = 2. Per il corollario 1.10 si ha che

    \[\operatorname{dim} \operatorname{Im}F=\operatorname{rk} M = 2,\]

e per il teorema 1.5 segue che una base di \operatorname{Im}F è

    \[\{(1,-1,1), (1,1,2)\}.\]

Per il teorema 1.8, si ha che

    \[\operatorname{dim} \operatorname{Ker} F= 	\operatorname{dim} \mathcal{M}_2(\mathbb{R}) - 	\operatorname{dim}  	\operatorname{Im} F = 4-2 = 2.\]

Sia \begin{pmatrix} 		x & y \\ z & t 	\end{pmatrix}\in \mathcal{M}_2(\mathbb{R}) allora, ricordando l’espressione esplicita di F in (28), si ha

    \[\begin{pmatrix} 	x & y \\ z & t \end{pmatrix} \in \operatorname{Ker} F \iff F\left(\begin{pmatrix} x & y \\ z & t \end{pmatrix}\right)= \mathbf{0}\iff \left(\begin{array}{c} x+y+2 z-t \\ -x+y+t \\ x+2 y+3 z-t \end{array}\right) = \left(\begin{array}{c} 0 \\ 0 \\ 0 \end{array}\right).\]

Otteniamo dunque le condizioni

    \[\left\{\begin{matrix} 		x+y+2z-t = 0,\\ 		-x+y+t = 0,\\ 		x+2y+3z-t =0. 	\end{matrix} \right.\]

Poiché \operatorname{dim } \operatorname{Ker} F=2, basta risolvere 2 equazioni indipendenti e dunque, sommando la prima e la seconda equazione e sostituendo nella terza, si ottiene

    \[\left\{\begin{matrix} 	y = -z, \\ 	x  = t-z. \end{matrix} \right.\]

Le matrici \left(\begin{array}{cc} 	1 & 1 \\ 	-1 & 0 \end{array}\right) e \left(\begin{array}{ll} 	1 & 0 \\ 	0 &  1 \end{array}\right) sono linearmente indipendenti e soddisfano la condizione di appartenenza al nucleo, dunque una base del nucleo di F è

    \[\left\{\left(\begin{array}{cc} 	1 & 1 \\ 	-1 & 0 	\end{array}\right), \left(\begin{array}{ll} 	1 & 0 \\ 	0 &  1 	\end{array}\right)\right\}.\]


 

Esercizio 28  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Siano V uno spazio vettoriale e F\colon V \to V un isomorfismo. Siano U e W due sottospazi di V tali che U \oplus W=V. Provare che anche F(U) \oplus F(W)=V.

Svolgimento.

Sia v\in V, allora si deve dimostrare che v si scrive come F(u)+F(w), con u\in U, w \in W. Poiché F è un isomorfismo per ipotesi, esiste un unico x\in V tale che F(x)=v. Poiché U \oplus W=V, esistono u\in U e w\in W con u+w=x, quindi F(u+w)=F(x) e perciò F(u)+F(w)=v. Questo mostra che F(U)+F(W)=V. Poiché F è un isomorfismo, in particolare è iniettiva e per il teorema 1.4, si ha

    \[F(U) \cap F(W) = F(U \cap W) = F(\{\mathbf{0}\}) = \{\mathbf{0}\},\]

dove la prima uguaglianza segue dall’iniettività di F, da cui F(U) \oplus F(W)=V.


 

Esercizio 29  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Siano dati due spazi vettoriali V e W con basi rispettivamente \mathcal{B}_V=\left\{v_1, v_2, v_3\right\} e \mathcal{B}_W^{\prime}=\left\{w_1, w_2, w_3\right\}. Sia data l’applicazione lineare F\colon V \to W tale che

    \[F\left(v_1+v_3\right)=w_1+w_2, \quad F\left(v_2\right)=w_3 \quad\text{e}\quad  F\left(v_2-v_3\right)=w_1-w_2+w_3 .\]

  1. Dimostrare che F è un isomorfismo.
  2.  

  3. Determinare la matrice di F rispetto alle basi \mathcal{B}_V e \mathcal{B}_W^{\prime}.
  4.  

  5. Trovare una base di \operatorname{Im} F e di \operatorname{Ker} F
  6.  

  7. Dato il sottospazio U di V generato dai vettori v_1^{\prime}=v_1-v_2 e v_2^{\prime}=v_1+v_2, trovare le equazioni parametriche del sottospazio F(U) rispetto alla base \mathcal{B}_W^{\prime}.
  8.  

  9. Determinare la matrice A^{\prime} associata ad F rispetto alle basi \overline{\mathcal{B}}_V=\left\{v_2, v_2-v_3, v_1-v_3\right\} e \mathcal{B}_W^{\prime}.

Svolgimento punti 1 e 2.

Per quanto riguarda i primi due punti dell’esercizio, dalle condizioni date nel testo si ricava che

    \[F\left(v_3\right)=F\left(v_2\right)-F\left(v_2-v_3\right)=-w_1+w_2\]

e che

    \[F\left(v_1\right)=F\left(v_1+v_3\right)-F\left(v_3\right)=w_1+w_2+w_1-w_2=2 w_1.\]

Pertanto la matrice associata ad F rispetto alle basi \mathcal{B}_V e \mathcal{B}_W^{\prime} è

    \[M_{\mathcal{B}_V, \mathcal{B}_W^{\prime}}(F)=\left(\begin{array}{ccc}2 & 0 & -1 \\ 0 & 0 & 1 \\ 0 & 1 & 0\end{array}\right),\]

e ciò risolve il punto 2. Sviluppando il determinante mediante la prima colonna, si ha che

    \[\operatorname{det} M_{\mathcal{B}_V, \mathcal{B}_W^{\prime}} = 2 (-1) = -2 \neq 0,\]

dunque la matrice è invertibile da cui se F è un isomorfismo per il corollario 1.11. Ciò prova il punto 1.

Svolgimento punto 3.

Essendo F un isomorfismo, segue che \operatorname{Ker}F=\{\mathbf{0}\}, mentre \operatorname{Im}F=W.

Svolgimento punto 4.

Essendo

    \[F\left(v'_1\right)=F\left(v_1\right)-F\left(v_2\right)=2 w_1-w_3\]

e

    \[F\left(v'_2\right)= F(v_1)+F(v_2)= 2 w_1+w_3,\]

le equazioni parametriche di F(U) rispetto alla base \mathcal{B}_W^{\prime} sono

    \[x=t\left(2 w_1-w_3\right)+s\left(2 w_1+w_3\right)=(2 t+2 s) w_1+(s-t) w_3, \qquad t,s \in \mathbb{R}.\]

Svolgimento punto 5.

Poiché F(v_2) e F(v_2-v_3) sono già noti dalla traccia, ci resta solo da calcolare

    \[F\left(v_1-v_3\right)=F\left(v_1\right)-F\left(v_3\right)=3 w_1-w_2,\]

per poter poi concludere che la matrice cercata è

    \[M=\left(\begin{array}{ccc} 0 & 1 & 3 \\ 0 & -1 & -1 \\ 1 & 1 & 0 \end{array}\right).\]


 

Esercizio 30  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia V uno spazio vettoriale di dimensione 3 con base \left\{v_1, v_2, v_3\right\}. Al variare di h \in \mathbb{R}, si consideri l’applicazione lineare f \colon V \to V definita da, in virtù del teorema 1.6:

    \[\left\{\begin{array}{l} f\left(v_1\right)=v_1+2 v_2-v_3, \\ f\left(v_2\right)=-v_1+2 v_2 ,\\ f\left(v_3\right)=3 v_1+h v_2+(h+1) v_3. \end{array}\right.\]

  1. Determinare la matrice associata ad F rispetto alla base data.
  2.  

  3. Trovare l’espressione dell’immagine di un generico elemento di V.
  4.  

  5. Per quali valori di h\in \mathbb{R} l’applicazione F è un automorfismo?
  6.  

  7. Per h=-2, trovare una base di nucleo e immagine di F.
  8.  

  9. Quando possibile, trovare la matrice associata a F^{-1} rispetto alla base data.

Svolgimento punto 1.

Dalle condizioni date si ottiene

    \[M=\left(\begin{array}{ccc} 	1 & -1 & 3 \\ 	2 & 2 & h \\ 	-1 & 0 & h+1 	\end{array}\right).\]

Svolgimento punto 2.

Sia \mathcal{B} \coloneq \{v_1,v_2,v_3\}. Posto v=x_1 v_1+x_2 v_2+x_3 v_3, per il teorema 1.9 si ha

    \[[F(v)]_\mathcal{B} =M \left(\begin{matrix} 		x_1 \\ x_2 \\ x_3 	\end{matrix}\right)=\left(\begin{array}{c} 	x_1-x_2+3 x_3 \\ 	2 x_1+2 x_2+h x_3 \\ 	-x_1+(h+1) x_3 	\end{array}\right).\]

Segue che

(29)   \begin{equation*} 	F(v)=\left(x_1-x_2+3 x_3\right) v_1+\left(2 x_1+2 x_2+h x_3\right) v_2+\left(-x_1+(h+1) x_3\right) v_3 . \end{equation*}

Svolgimento punto 3.

Calcoliamo il determinante della matrice M, sviluppando lungo la terza riga

    \[\operatorname{det} M=-1(-h-6)+(h+1) 4 =h+6+4 h+4 \neq 0 \iff h \neq-2.\]

Per il corollario 1.11 segue che F è un automorfismo se e solo se h \neq -2.

Svolgimento punto 4.

Se h=-2 allora

    \[M=\left(\begin{array}{ccc} 	1 & -1 & 3 \\ 	2 & 2 & -2 \\ 	-1 & 0 & -1 	\end{array}\right).\]

Per il punto precedente, \operatorname{det} M =0 e dunque le colonne di M sono linearmente dipendenti, da cui segue che F non è suriettiva. Dunque \operatorname{dim} \operatorname{Im} F \leq 2 e, poiché le prime due colonne di M sono linearmente indipendenti segue che la dimensione dell’immagine di F è 2. Una base è di \operatorname{Im} F è dunque

    \[\left\{w_1+2 w_2-w_3,-w_1+2 w_2\right\},\]

dove i vettori sono individuati dalle coordinate rispetto a \mathcal{B} delle colonne della matrice. Per il teorema 1.8 si ha che

    \[\operatorname{dim} \operatorname{Ker} F= \operatorname{dim} V - \operatorname{dim} \operatorname{Im} F = 3-2 = 1.\]

Troviamo una base del nucleo. Sia v\in V con coordinate, nella base \mathcal{B}, pari a (x_1, x_2,x_3); allora per (29)

    \[v \in \operatorname{Ker} F \iff F(x_1v_1+x_2v_2+x_3v_3) = \mathbf{0} \iff \left\{\begin{array}{l} 	x_1-x_2+3 x_3=0, \\ 	2 x_1+2 x_2-2 x_3=0,\\ 	-x_1-x_3=0. 	\end{array}\right.\]

Poiché \operatorname{dim} \operatorname{Ker}=1, basta trovare un’equazione indipendente. Sommiamo dunque le prime due equazioni del sistema e sostituiamo la terza x_1 =-x_3, da cui si ha

    \[x_2 = -3x_1 - x_3 = 2 x_3,\]

da cui possiamo concludere che una base del nucleo è data da

    \[\left\{-v_1+2v_2+v_3\right\}.\]

Svolgimento punto 5.

Poiché F è invertibile se e solo se h\neq -2, mettiamoci in questo caso. La matrice associata ad F^{-1} rispetto alla base data non è altro che la matrice inversa della matrice M per il corollario 1.11, dunque si ha

    \[M^{-1} = \dfrac{1}{5(h+2)} \left(\begin{matrix} 	2(h+1) & h+1 & -h-6\\ 	-3h -2 & h+4 & -h +6 \\ 	2 & 1 & 4 \end{matrix} \right).\]


 

Riferimenti bibliografici degli esercizi sulle applicazioni lineari 1

[1] C.G. Cullen, Matrices and Linear Transformations , Addison-Wesley Publishing Company (1972).

[2] S. Lang, Linear Algebra, Third edition, Springer (1987).

 
 

Tutta la teoria di analisi matematica

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  55. Introduzione ai numeri complessi – Volume 1 (per un corso di matematica o fisica)
  56. Serie numeriche: la guida completa
  57. Successioni di funzioni – Teoria
  58. Teoremi sulle successioni di funzioni
    1. 58a. Criterio di Cauchy per la convergenza uniforme
    2. 58b. Limite uniforme di funzioni continue
    3. 58c. Passaggio al limite sotto il segno di integrale
    4. 58d. Limite uniforme di funzioni derivabili
    5. 58e. Piccolo teorema del Dini
    6. 58f. Procedura diagonale e teorema di Ascoli-Arzela
  59. Serie di funzioni – Teoria
  60. Serie di potenze – Teoria
  61. Serie di Fourier – Teoria e applicazioni
  62. Integrali multipli — Parte 1 (teoria)
  63. Integrali multipli — Parte 2 (teoria e esercizi misti)
  64. Regola della Catena — Teoria ed esempi.
  65. Jacobiano associato al cambiamento di coordinate sferiche
  66. Guida ai Massimi e Minimi: Tecniche e Teoria nelle Funzioni Multivariabili
  67. Operatore di Laplace o Laplaciano
  68. Teoria equazioni differenziali
  69. Equazione di Eulero
  70. Teoria ed esercizi sulla funzione Gamma di Eulero
  71. Teoria ed esercizi sulla funzione Beta
  72. Approfondimento numeri complessi
  73. Diverse formulazioni dell’assioma di completezza
  74. Numeri di Delannoy centrali
  75. Esercizi avanzati analisi

 
 

Tutte le cartelle di Analisi Matematica

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  1. Prerequisiti di Analisi
    1. Ripasso algebra biennio liceo
    2. Ripasso geometria analitica
    3. Ripasso goniometria e trigonometria
    4. Errori tipici da evitare
    5. Insiemi numerici N,Z,Q,R
    6. Funzioni elementari
    7. Logica elementare
    8. Insiemi
  2. Successioni
    1. Teoria sulle Successioni
    2. Estremo superiore e inferiore
    3. Limiti base
    4. Forme indeterminate
    5. Limiti notevoli
    6. Esercizi misti Successioni
    7. Successioni per ricorrenza
  3. Funzioni
    1. Teoria sulle funzioni
    2. Verifica del limite in funzioni
    3. Limite base in funzioni
    4. Forme indeterminate in funzioni
    5. Limiti notevoli in funzioni
    6. Calcolo asintoti
    7. Studio di funzione senza derivate
    8. Dominio di una funzione
    9. Esercizi misti Funzioni
    10. Esercizi misti sui Limiti
  4. Funzioni continue-lipschitziane-holderiane
    1. Teoria sulle Funzioni continue-lipschitziane-holderiane
    2. Continuità delle funzioni
    3. Continuità uniforme
    4. Teorema degli zeri
    5. Esercizi sul teorema di Weierstrass senza l’uso delle derivate
  5. Calcolo differenziale
    1. Derivate
    2. Calcolo delle derivate
    3. Retta tangente nel calcolo differenziale
    4. Punti di non derivabilità nel calcolo differenziale
    5. Esercizi sul teorema di Weierstrass con l’uso delle derivate
    6. Studio di funzione completo nel calcolo differenziale
    7. Esercizi teorici nel calcolo differenziale
    8. Metodo di bisezione
    9. Metodo di Newton
  6. Teoremi del calcolo differenziale
    1. Teoria sui Teoremi del calcolo differenziale
    2. Teorema di Rolle
    3. Teorema di Lagrange
    4. Teorema di Cauchy
    5. Teorema di De L’Hôpital
  7. Calcolo integrale
    1. Integrale di Riemann
    2. Integrali immediati
    3. Integrale di funzione composta
    4. Integrali per sostituzione
    5. Integrali per parti
    6. Integrali di funzione razionale
    7. Calcolo delle aree
    8. Metodo dei rettangoli e dei trapezi
    9. Esercizi Misti Integrali Indefiniti
    10. Esercizi Misti Integrali Definiti
  8. Integrali impropri
    1. Teoria Integrali impropri
    2. Carattere di un integrale improprio
    3. Calcolo di un integrale improprio
  9. Espansione di Taylor
    1. Teoria Espansione di Taylor
    2. Limiti di funzione con Taylor
    3. Limiti di successione con Taylor
    4. Stime del resto
  10. Funzioni integrali (Approfondimento)
    1. Teoria Funzioni integrali (Approfondimento)
    2. Studio di funzione integrale
    3. Limiti con Taylor e De L’Hôpital
    4. Derivazione di integrali parametrici (Tecnica di Feynmann)
  11. Numeri Complessi
    1. Teoria Numeri complessi
    2. Espressioni con i numeri complessi
    3. Radice di un numero complesso
    4. Equazioni con i numeri complessi
    5. Disequazioni con i numeri complessi
    6. Esercizi misti Numeri complessi
  12. Serie numeriche
    1. Teoria Serie numeriche
    2. Esercizi Serie a termini positivi
    3. Esercizi Serie a termini di segno variabile
    4. Esercizi Serie geometriche e telescopiche
  13. Successioni di funzioni
    1. Teoria Successioni di funzioni
    2. Esercizi Successioni di funzioni
  14. Serie di funzioni
    1. Teoria Serie di funzioni
    2. Esercizi Serie di funzioni
  15. Serie di potenze
    1. Teoria Serie di potenze
    2. Esercizi Serie di potenze
  16. Serie di Fourier
    1. Teoria Serie di Fourier
    2. Esercizi Serie di Fourier
  17. Trasformata di Fourier
    1. Teoria Trasformata di Fourier
    2. Esercizi Trasformata di Fourier
  18. Funzioni di più variabili
    1. Teoria Funzioni di più variabili
    2. Massimi e minimi liberi e vincolati
    3. Limiti in due variabili
    4. Integrali doppi
    5. Integrali tripli
    6. Integrali di linea di prima specie
    7. Integrali di linea di seconda specie
    8. Forme differenziali e campi vettoriali
    9. Teorema di Gauss-Green
    10. Integrali di superficie
    11. Flusso di un campo vettoriale
    12. Teorema di Stokes
    13. Teorema della divergenza
    14. Campi solenoidali
    15. Teorema del Dini
  19. Equazioni differenziali lineari e non lineari
    1. Teoria equazioni differenziali lineari e non lineari
    2. Equazioni differenziali lineari e non lineari del primo ordine omogenee
  20. Equazioni differenziali lineari
    1. Del primo ordine non omogenee
    2. Di ordine superiore al primo,a coefficienti costanti,omogenee
    3. Di ordine superiore al primo,a coefficienti costanti,non omogenee
    4. Di Eulero,di Bernoulli,di Clairaut,di Lagrange e di Abel
    5. Non omogenee avente per omogenea associata un’equazione di Eulero
    6. Sistemi di EDO
  21. Equazioni differenziali non lineari
    1. A variabili separabiliO
    2. A secondo membro omogeneo
    3. Del tipo y’=y(ax+by+c)
    4. Del tipo y’=y(ax+by+c)/(a’x+b’y+c’)
    5. Equazioni differenziali esatte
    6. Mancanti delle variabili x e y
    7. Cenni sullo studio di un’assegnata equazione differenziale non lineare
    8. Di Riccati
    9. Cambi di variabile: simmetrie di Lie
  22. Analisi complessa
    1. Fondamenti
    2. Funzioni olomorfe
    3. Integrale di Cauchy e applicazioni
    4. Teorema della curva di Jordan e teorema fondamentale dell’Algebra
    5. Teorema di inversione di Lagrange
    6. Teorema dei Residui
    7. Funzioni meromorfe
    8. Prodotti infiniti e prodotti di Weierstrass
    9. Continuazione analitica e topologia
    10. Teoremi di rigidità di funzioni olomorfe
    11. Trasformata di Mellin
  23. Equazioni alle derivate parziali
    1. Equazioni del primo ordine
    2. Equazioni del secondo ordine lineari
    3. Equazioni non-lineari
    4. Sistemi di PDE
  24. Funzioni speciali
    1. Funzione Gamma di Eulero
    2. Funzioni Beta,Digamma,Trigamma
    3. Integrali ellittici
    4. Funzioni di Bessel
    5. Funzione zeta di Riemann e funzioni L di Dirichlet
    6. Funzione polilogaritmo
    7. Funzioni ipergeometriche
  25. Analisi funzionale
    1. Misura e integrale di Lebesgue
    2. Spazi Lp,teoremi di completezza e compattezza
    3. Spazi di Hilbert,serie e trasformata di Fourier
    4. Teoria e pratica dei polinomi ortogonali
    5. Spazi di Sobolev
  26. Complementi
    1. Curiosità e approfondimenti
    2. Compiti di analisi
    3. Esercizi avanzati analisi
  27. Funzioni Convesse

 
 

Tutti gli esercizi di geometria

In questa sezione vengono raccolti molti altri esercizi che coprono tutti gli argomenti di geometria proposti all’interno del sito con lo scopo di offrire al lettore la possibilità di approfondire e rinforzare le proprie competenze inerenti a tali argomenti.

Strutture algebriche.





 
 

Risorse didattiche aggiuntive per approfondire la matematica

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  • Math Stack Exchange – Parte della rete Stack Exchange, questo sito è un forum di domande e risposte specificamente dedicato alla matematica. È una delle piattaforme più popolari per discutere e risolvere problemi matematici di vario livello, dall’elementare all’avanzato.
  • Art of Problem Solving (AoPS) – Questo sito è molto noto tra gli studenti di matematica di livello avanzato e i partecipanti a competizioni matematiche. Offre forum, corsi online, e risorse educative su una vasta gamma di argomenti.
  • MathOverflow – Questo sito è destinato a matematici professionisti e ricercatori. È una piattaforma per domande di ricerca avanzata in matematica. È strettamente legato a Math Stack Exchange ma è orientato a un pubblico con una formazione più avanzata.
  • PlanetMath – Una comunità collaborativa di matematici che crea e cura articoli enciclopedici e altre risorse di matematica. È simile a Wikipedia, ma focalizzata esclusivamente sulla matematica.
  • Wolfram MathWorld – Una delle risorse online più complete per la matematica. Contiene migliaia di articoli su argomenti di matematica, creati e curati da esperti. Sebbene non sia un forum, è una risorsa eccellente per la teoria matematica.
  • The Math Forum – Un sito storico che offre un’ampia gamma di risorse, inclusi forum di discussione, articoli e risorse educative. Sebbene alcune parti del sito siano state integrate con altri servizi, come NCTM, rimane una risorsa preziosa per la comunità educativa.
  • Stack Overflow (sezione matematica) – Sebbene Stack Overflow sia principalmente noto per la programmazione, ci sono anche discussioni rilevanti di matematica applicata, specialmente nel contesto della scienza dei dati, statistica, e algoritmi.
  • Reddit (r/Math) – Un subreddit popolare dove si possono trovare discussioni su una vasta gamma di argomenti matematici. È meno formale rispetto ai siti di domande e risposte come Math Stack Exchange, ma ha una comunità attiva e molte discussioni interessanti.
  • Brilliant.org – Offre corsi interattivi e problemi di matematica e scienza. È particolarmente utile per chi vuole allenare le proprie capacità di problem solving in matematica.
  • Khan Academy – Una risorsa educativa globale con lezioni video, esercizi interattivi e articoli su una vasta gamma di argomenti di matematica, dalla scuola elementare all’università.






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