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Esercizi di geometria affine del piano

Geometria nel piano

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In questo articolo vengono proposti esercizi di geometria affine del piano. I testi degli esercizi sono tratti dal materiale didattico del Prof. Antonio Cigliola [1].

La raccolta comprende 13 esercizi completamente risolti su questo affascinante argomento. Inoltre, la soluzione di ogni esercizio è preceduta da un breve richiamo degli strumenti teorici utilizzati nella soluzione.

Questi esercizi sono pertanto indicati agli studenti dei corsi di algebra lineare e geometria che desiderano comprendere la teoria appresa, applicandola in esercizi dal carattere semplice, ma stimolante.

Oltre all’esaustiva lista reperibile alla fine dell’articolo, consigliamo la lettura delle seguenti raccolte di esercizi su argomenti correlati:

 

Autori e revisori


 

Introduzione

Leggi...

La dispensa presenta una serie di esercizi riguardanti la geometria affine nel piano. Nel seguito, indicheremo con \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) il piano affine reale associato allo spazio vettoriale \mathbb{R}^2.

Data la diversa natura degli esercizi all’inizio di ciascuno svolgimento viene presentato un breve richiamo teorico utile ai fini della risoluzione. Per approfondimenti teorici si rimanda a [2].


 

Testi degli esercizi

Esercizio 1  (\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Per ciascuna delle seguenti terne di punti A,B,C del piano affine \mathbb{A}^2(\mathbb{R}), determinare, se possibile, un quarto punto D affinché ABCD sia un parallelogramma:
 

  1. A=(1,3), \qquad\quad B=(-5,1), \qquad\quad  C=(3,-5);
  2.  

  3. A=(1,1), \qquad\quad  B=(-5,-5), \qquad\; C=(3,3);
  4.  

  5. A=(-1,2), \qquad\; B=(-2,1), \qquad\quad  C=(3,-4);
  6.  

  7. A=(0,3), \qquad\quad  B=(-3,0), \qquad\quad  C=(3,0);
  8.  

  9. A=(0,3), \qquad\quad  B=(1,5), \qquad\quad\;\; \; C=(-2,-1);
  10.  

  11. A=(e,\pi), \qquad\quad  B=(\pi,e), \qquad\quad \;\; C=(0,0).

Per ciascuno dei parallelogrammi costruiti, si trovi l’equazione delle rette su cui giacciono i suoi lati.

Introduzione.

Sia \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) il piano affine e siano A,B,C,D \in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}). Indichiamo con ABCD il parallelogramma di lati AB, BC, CD e DA, escludendo in questo contesto i parallelogrammi in cui AB e AD ne siano le diagonali. Affinché ABCD sia un parallelogramma occorre che le coppie lati AB, CD e BC, DA siano paralleli tra loro.

Dati tre punti A, B, C \in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) per trovare il quarto punto D \in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) affinché ABCD sia un parallelogramma procediamo nel modo seguente.

  • si determinano i vettori B -A e C -B e si verifica che non siano paralleli;
  • si ottiene il punto D \in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) come

        \[D= C+(A-B).\]

Infine, per la risoluzione dell’esercizio, si trovano le equazioni parametriche delle rette su cui giacciono i lati nel modo seguente:

    \begin{equation*} r_{AB}:\begin{cases*}  	x = x_A + t(x_B-x_A)\\  	y = y_A + t(y_B-y_A) \end{cases*}, t \in \mathbb{R}, \qquad  r_{BC}:\begin{cases*} 	x = x_B + u(x_C-x_B)\\ 	y = y_B + u(y_C-y_B) \end{cases*}, u \in \mathbb{R}, \end{equation*}

    \begin{equation*} 	r_{CD}:\begin{cases*} 		x = x_C+ s(x_D-x_C)\\ 		y = y_C + s(y_D-y_C) 	\end{cases*}, s \in \mathbb{R}, \qquad  	r_{DA}:\begin{cases*} 		x = x_D + l(x_A-x_D)\\ 		y = y_D + l(y_A-y_D) 	\end{cases*}, l \in \mathbb{R}, \end{equation*}

Svolgimento punto 1.

Consideriamo i punti A=(1,3), \quad B=(-5,1), \quad C=(3,-5). Osserviamo che

    \[B-A = (-6,-2)\quad  \text{ e } \quad C- B = (8,-6),\]

da cui segue che il parallelogramma non è degenere poiché i vettori non sono paralleli. Sia D=(x_D, y_D), allora si ha

    \[(x_D, y_D) = (x_C,y_C)+ (x_A-x_B,y_A-y_B) = (3,-5) + (6,2) = (9,-3).\]

Dunque il punto tale che ABCD sia un parallelogramma è D=(9,-3).

Le equazioni parametriche delle rette su cui giacciono i quattro lati sono:

    \begin{equation*} 		r_{AB}:\begin{cases*} 			x = 1 -6t\\ 			y = 3 -2 t 		\end{cases*}, t \in \mathbb{R}, \qquad  		r_{BC}:\begin{cases*} 			x = -5 + 8u\\ 			y = 1 -6 u 		\end{cases*}, u \in \mathbb{R}, 	\end{equation*}

    \begin{equation*} 		r_{CD}:\begin{cases*} 			x = 3+ 6s\\ 			y = -5 + 2s 		\end{cases*}, s \in \mathbb{R}, \qquad  		r_{DA}:\begin{cases*} 			x = 9 -8 l\\ 			y = -3 + 6l 		\end{cases*}, l \in \mathbb{R}, 	\end{equation*}

Nella figura seguente sono rappresentati i tre punti dati A, B e C e i due vettori B-A e C-B, in rosso, e le rette su cui giacciono tali vettori sono rappresentate in blu. Le rette passanti per A e D e per D e C sono rappresentate in verde.

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Svolgimento punto 2.

Consideriamo i punti A=(1,1), \quad B=(-5,-5), \quad C=(3,3). Osserviamo che A, B e C giacciono tutti sulla stessa retta di equazione y = x, dunque non esiste un punto D tale che ABCD sia un parallelogramma.

Svolgimento punto 3.

Consideriamo i punti A=(-1,2), \quad B=(-2,1), \quad C=(3,-4). Osserviamo che

    \[B- A= (-1,-1)\quad  \text{ e } \quad C- B= (5,-5),\]

da cui segue che il parallelogramma non è degenere poiché i vettori non sono paralleli. Sia D=(x_D, y_D), allora si ha

    \[(x_D, y_D) = (x_C,y_C)+ (x_A-x_B,y_A-y_B) = (3,-4) + (1,1) = (4,-3).\]

Dunque il punto tale che ABCD sia un parallelogramma è D=(4,-3).

Le equazioni parametriche delle rette su cui giacciono i quattro lati sono:

    \begin{equation*} 		r_{AB}:\begin{cases*} 			x = -1 -t\\ 			y = 2 - t 		\end{cases*}, t \in \mathbb{R}, \qquad  		r_{BC}:\begin{cases*} 			x = -2 + 5u\\ 			y = 1 -5 u 		\end{cases*}, u \in \mathbb{R}, 	\end{equation*}

    \begin{equation*} 		r_{CD}:\begin{cases*} 			x = 3+ s\\ 			y = -4 + s 		\end{cases*}, s \in \mathbb{R}, \qquad  		r_{DA}:\begin{cases*} 			x = 4 -5 l\\ 			y = -3 + 5l 		\end{cases*}, l \in \mathbb{R}, 	\end{equation*}

Svolgimento punto 4.

Consideriamo i punti A=(0,3), \quad B=(-3,0), \quad C=(3,0). Notiamo innanzitutto che i punti B e C giacciono sulla retta r_{BC}: y = 0 e che A \notin r_{BC}, dunque il parallelogramma non è degenere.

Sia D=(x_D, y_D), allora si ha

    \[(x_D, y_D) = (x_C,y_C)+ (x_A-x_B,y_A-y_B) = (3,0) + (3,3) = (6,3).\]

Dunque il punto tale che ABCD sia un parallelogramma è D=(6,3).

Sappiamo già che

    \[r_{BC}: y =0,\]

da cui segue che la retta su cui giace il lato DA deve essere parallela ad essa e passante per i due punti, dunque

    \[r_{DA}: y = 3.\]

Le altre due rette avranno equazioni parametriche:

    \begin{equation*} 			r_{AB}:\begin{cases*} 				x = 3t\\ 				y = 3 - 3t 			\end{cases*}, t \in \mathbb{R}, \qquad  			r_{CD}:\begin{cases*} 				x = 3+ 3s\\ 				y = 3s 			\end{cases*}, s \in \mathbb{R}.			 		\end{equation*}

Svolgimento punto 5.

Consideriamo i punti A=(0,3), \quad B=(1,5), \quad C=(-2,-1). Osserviamo che

    \[B- A = (1,2)\quad  \text{ e } \quad C-B= (-3,-6),\]

da cui segue che il parallelogramma è degenere poiché i due vettori sono paralleli. Dunque non esiste un punto D tale che ABCD sia un parallelogramma.

Svolgimento punto 6.

Consideriamo i punti A=(e,\pi), \quad B=(\pi,e), \quad C=(0,0). Osserviamo che

    \[B- A =(\pi-e, e-\pi)\quad  \text{ e } \quad C-B = (-\pi , -e),\]

da cui segue che il parallelogramma non è degenere poiché i due vettori non sono paralleli. Sia D=(x_D,y_D), allora si ha:

    \[(x_D,y_D) = (x_C, y_C) + (x_A-x_B,y_A-y_B) = (e-\pi, \pi-e).\]

Le equazioni parametriche delle rette su cui giacciono i quattro lati sono:

    \begin{equation*} 		r_{AB}:\begin{cases*} 			x = e + (\pi-e)t\\ 			y = \pi +(e-\pi) t 		\end{cases*}, t \in \mathbb{R}, \qquad  		r_{BC}:\begin{cases*} 			x = \pi -\pi u\\ 			y = e - e u 		\end{cases*}, u \in \mathbb{R}, 	\end{equation*}

    \begin{equation*} 		r_{CD}:\begin{cases*} 			x =  (e-\pi)s\\ 			y =  (\pi -e) s 		\end{cases*}, s \in \mathbb{R}, \qquad  		r_{DA}:\begin{cases*} 			x = e-\pi +\pi l\\ 			y = \pi - e + el 		\end{cases*}, l \in \mathbb{R}, 	\end{equation*}


 

Esercizio 2  (\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Dati il vettore v\in \mathbb{R}^2 ed il punto P\in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}), determinare l’unico punto Q\in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) tale che \vec{PQ}=v.
 

  1. v=(-1,2), \quad\;\quad  P=(3,-1);
  2.  

  3. v=\left(1,\dfrac{1}{2}\right), \quad\quad P=(2,1);
  4.  

  5. v=(0,0), \qquad\quad P=(3,-2);
  6.  

  7. v=(1,2), \qquad\quad P=(\sqrt{3}, -1);
  8.  

  9. v=(2,\pi),\qquad\quad P=(0,-\pi).

Introduzione.

Ricordiamo che, dati due punti P = (x_P , y_P ) e Q = (x_Q , y_Q ) in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) e un vettore v = (v_x , v_y ) di \mathbb{R}^2, per definizione di traslazione si ha

    \[Q - P = v \Longleftrightarrow Q = P + v = (x_P + v_x , y_P + v_y ).\]

Svolgimento punto 1.

Consideriamo il vettore v=(-1,2) ed il punto P=(3,-1). Allora, detto Q=(x_Q,y_Q) si ha:

    \begin{equation*} 		(x_Q , y_Q) = (3-1, -1+2) = (2,1), 	\end{equation*}

da cui ricaviamo Q= (2,1).

Svolgimento punto 2.

Consideriamo il vettore v=\left(1, \dfrac{1}{2}\right) ed il punto P=(2,1). Allora, detto Q=(x_Q,y_Q) si ha:

    \begin{equation*} 		(x_Q , y_Q) = \left(2+1, 1+ \dfrac{1}{2}\right) =\left(3,\dfrac{3}{2}\right), 	\end{equation*}

da cui ricaviamo Q= \left(3,\dfrac{3}{2}\right).

Svolgimento punto 3.

Consideriamo il vettore v=\left(0, 0\right) ed il punto P=(3,-2). Poiché il vettore v considerato è il vettore nullo, allora Q=P.

Svolgimento punto 4.

Consideriamo il vettore v=(1,2) ed il punto P=(\sqrt{3},-1). Allora, detto Q=(x_Q,y_Q) si ha:

    \begin{equation*} 		(x_Q , y_Q) = \left(\sqrt{3}+1, -1+2\right) =\left(\sqrt{3}+1,1\right), 	\end{equation*}

da cui ricaviamo Q= (\sqrt{3}+1,1).

Svolgimento punto 5.

Consideriamo il vettore v=(2,\pi) ed il punto P=(0,-\pi). Allora, detto Q=(x_Q,y_Q) si ha:

    \begin{equation*} 		(x_Q , y_Q) = \left(2+0,-\pi + \pi\right) =\left(2,0\right), 	\end{equation*}

da cui ricaviamo Q= (2,0).


 

Esercizio 3  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia \{O,e_1,e_2\} un sistema di riferimento affine in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}). Si dimostri che anche \{O,v_1=2e_1 + e_2, v_2=-e_1+2e_2\} è un sistema di riferimento affine in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}).

Svolgimento.

Ricordiamo che un sistema di riferimento affine nel piano consiste nella scelta di un punto O detto origine e di una base (v_1, v_2) di \mathbb{R}^2.

Ricordiamo che, dati due vettori v_1,v_2 essi costituiscono una base dello spazio vettoriale \mathbb{R}^2 se

  • \{v_1,v_2\} è un sistema di generatori per \mathbb{R}^2;
  • v_1 e v_2 sono linearmente indipendenti.

Osserviamo che, poiché dim(\mathbb{R}^2)=2, per verificare che \{v_1, v_2\} costituisce una base di \mathbb{R} basta controllare che i vettori siano linearmente indipendenti.

Consideriamo \{O,v_1=2e_1 + e_2, v_2=-e_1+2e_2\}, dove \{e_1,e_2\} sono i vettori della base canonica di \mathbb{R}^2. Affinché sia un riferimento affine dobbiamo provare che v_1 e v_2 sono vettori linearmente indipendenti in \mathbb{R}^2. Dati a,b\in \mathbb{R} imponiamo:

    \begin{equation*} 		a v_1 + b v_2 = 0, \end{equation*}

da cui

    \begin{equation*} (2a-b)e_1 +(a+2b) e_2 = 0. \end{equation*}

Poiché e_1 ed e_2 sono linearmente indipendenti, in quanto \{O,e_1,e_2\} è un sistema di riferimento affine in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}), segue che i coefficienti della combinazione lineare devono essere nulli. Otteniamo dunque

    \begin{equation*} \begin{cases*} 2a - b = 0 \\ a + 2 b = 0 \end{cases*} \Longleftrightarrow a = b = 0. \end{equation*}

Ciò prova che v_1 e v_2 sono linearmente indipendenti. Abbiamo dunque provato che \{0,v_1,v_2\} è un riferimento affine di \mathbb{A}^2(\mathbb{R}).


 

Esercizio 4  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Per ciascun vettore v\in \mathbb{R}^2 e per ogni punto A\in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) determinare le equazioni parametriche e cartesiane della retta parallela a v passante per A:
 

  1. v=(-1,3),\qquad\qquad\; A=(-3,-2);
  2.  

  3. v=(1,1),\qquad\qquad\quad   A=(-2,-5);
  4.  

  5. v=\left(-1,\dfrac{1}{3}\right),\qquad\quad A=(-13,52);
  6.  

  7. v=(-\sqrt{2},0),\qquad\quad\;  A=(0,0);
  8.  

  9. v=(-2,1),\qquad\qquad  A=(-3,-2).

Introduzione.

Ricordiamo che le equazioni parametriche della retta passante per il punto A=(x_A,y_A) e parallela al vettore v=(v_1,v_2) sono date da:

    \begin{equation*} 	r: \begin{cases} 		x = x_A + v_1\cdot t\\ 		y = y_A + v_2 \cdot t 	\end{cases}, \qquad t \in\mathbb{R}. \end{equation*}

Una volta trovate le equazioni parametriche della retta per trovare l’equazione cartesiana sarà sufficiente ricavare il parametro libero t da una delle due equazioni e sostituirlo nell’altra.

Svolgimento punto 1.

Consideriamo il vettore v=(-1,3) ed il punto A=(-3,-2). Allora le equazioni parametriche della retta parallela a v e passante per A sono:

    \begin{equation*} 		r: \begin{cases} 			x = -3 - t\\ 			y = -2 + 3t 		\end{cases}, \qquad t \in\mathbb{R}. 	\end{equation*}

Ricavando t dalla prima equazione otteniamo t= -3 -x e sostituendolo nella seconda equazione si ha:

    \begin{equation*} 		r: y = -3x -11. 	\end{equation*}

Svolgimento punto 2.

Consideriamo il vettore v=(1,1) ed il punto A=(-2,-5). Allora le equazioni parametriche della retta parallela a v e passante per A sono:

    \begin{equation*} 		r: \begin{cases} 			x = -2 + t\\ 			y = -5 + t 		\end{cases}, \qquad t \in\mathbb{R}. 	\end{equation*}

Ricavando t dalla prima equazione otteniamo t= x+2 e sostituendolo nella seconda equazione si ha:

    \begin{equation*} 		r: y = x - 3. 	\end{equation*}

Svolgimento punto 3.

Consideriamo il vettore v=\left(-1,\dfrac{1}{3}\right) ed il punto A=(-13,52). Allora le equazioni parametriche della retta parallela a v e passante per A sono:

    \begin{equation*} 		r: \begin{cases} 			x = -13 - t\\ 			y = 52 + \dfrac{t}{3} 		\end{cases}, \qquad t \in\mathbb{R}. 	\end{equation*}

Ricavando t dalla prima equazione otteniamo t= -x - 13 e sostituendolo nella seconda equazione si ha:

    \begin{equation*} 		r: y = -\dfrac{x}{3} +\dfrac{143}{3}. 	\end{equation*}

Svolgimento punto 4.

Consideriamo il vettore v=\left(-\sqrt{2},0\right) ed il punto A=(0,0). Notiamo subito che la retta cercata è l’asse delle ascisse di equazioni cartesiane r: y = 0. Le corrispondenti equazioni parametriche sono:

    \begin{equation*} 		r: \begin{cases} 			x = \sqrt{2}t\\ 			y = 0 		\end{cases}, \qquad t \in\mathbb{R}, 	\end{equation*}

equivalenti a

    \begin{equation*} 		r: \begin{cases} 			x = t\\ 			y = 0 		\end{cases}, \qquad t \in\mathbb{R}. 	\end{equation*}

Svolgimento punto 5.

Consideriamo il vettore v=\left(-2,1\right) ed il punto A=(-3,-2). Allora le equazioni parametriche della retta parallela a v e passante per A sono:

    \begin{equation*} 		r: \begin{cases} 			x = -3 - 2t\\ 			y = -2 + t 		\end{cases}, \qquad t \in\mathbb{R}. 	\end{equation*}

Ricavando t dalla seconda equazione otteniamo t= y + 2 e sostituendolo nella prima equazione si ha:

    \begin{equation*} 		r: y = -\dfrac{x}{2} - \dfrac{7}{2}. 	\end{equation*}


 

Esercizio 5  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Determinare le equazioni parametriche e cartesiane della retta passante per i punti A e B, dove:
 

  1. A=(-1,4),\qquad \;B=(3,1);
  2.  

  3. A=(1,2),\qquad\quad  B=(-1,-1);
  4.  

  5. A=(\pi,2),\qquad\;\;\; B=(\pi,1);
  6.  

  7. A=(1,5),\qquad\quad B=\left(-\dfrac{1}{2},5\right);
  8.  

  9. A=(3,-2),\qquad\; B=(3,1).

Introduzione.

Dati due punti A=(x_A,y_A) e B=(x_B,y_B) in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) le equazioni parametriche della retta passante per i due punti è data

    \[\begin{cases*} 	x = x_A + t (x_B-x_A),\\ 	y = y_A + t (y_B-y_A) \end{cases*}, \quad t \in \mathbb{R}.\]

Svolgimento punto 1.

Consideriamo i punti A=(-1,4) e B= (3,1). Allora le equazioni parametriche della retta passante per i due punti sono:

    \begin{equation*} 		r : \begin{cases*} 			x = -1 + 4t, \\ 			y = 4 - 3 t 		\end{cases*}, \quad t \in \mathbb{R}. 	\end{equation*}

Per trovare l’equazione cartesiana di r ricaviamo il valore di t\in \mathbb{R} dalla prima equazione e lo sostituiamo nella seconda (o equivalentemente dalla seconda equazione e lo sostituiamo nella prima):

    \[r : \begin{cases*} 	t = \dfrac{x+1}{4}, \\[10pt] 	y = 4 - \dfrac{3(x+1)}{4} \end{cases*} \Longleftrightarrow r : \begin{cases*} t = \dfrac{x+1}{4}, \\[10pt] y = \dfrac{-3x+13}{4} \end{cases*} ,\]

da cui l’equazione cartesiana è

    \[r: 3x + 4y - 13 = 0.\]

Svolgimento punto 2.

Consideriamo i punti A=(1,2) e B= (-1,-1). Allora le equazioni parametriche della retta passante per i due punti sono:

    \begin{equation*} 		r : \begin{cases*} 			x = 1 -2t, \\ 			y = 2 - 3t 		\end{cases*}, \quad t \in \mathbb{R}. 	\end{equation*}

Per trovare l’equazione cartesiana di r ricaviamo il valore di t\in \mathbb{R} dalla prima equazione e lo sostituiamo nella seconda (o equivalentemente dalla seconda equazione e lo sostituiamo nella prima):

    \[r : \begin{cases*} 		t = \dfrac{-x+1}{2}, \\[10pt] 		y = 2 + \dfrac{3(-x+1)}{2} 	\end{cases*} \Longleftrightarrow r : \begin{cases*} 		t = \dfrac{-x+1}{2}, \\[10pt] 	y = \dfrac{3x +1)}{2} 	\end{cases*} ,\]

da cui l’equazione cartesiana è

    \[r: 3x - 2y +1 = 0.\]

Svolgimento punto 3.

Consideriamo i punti A=(\pi,2) e B= (\pi,1). Notiamo subito che i due punti hanno la stessa ascissa e dunque si trovano sulla retta r: x=\pi. L’equazione parametrica di tale retta è:

    \begin{equation*} 		r: \begin{cases} 			x = \pi \\ 			y = t 		\end{cases}, \qquad t \in \mathbb{R}. 	\end{equation*}

Svolgimento punto 4.

Consideriamo i punti A=(1,5) e B= \left(-\dfrac{1}{2},5\right). Notiamo subito che i due punti hanno la stessa ordinata e dunque si trovano sulla retta r: y = 5. L’equazione parametrica di tale retta è:

    \begin{equation*} 		r: \begin{cases} 			x = t \\ 			y = 5 		\end{cases}, \qquad t \in \mathbb{R}. 	\end{equation*}

Svolgimento punto 5.

Consideriamo i punti A=(3,-2) e B= (3,1). Notiamo subito che i due punti hanno la stessa ascissa e dunque si trovano sulla retta r: x=3. L’equazione parametrica di tale retta è:

    \begin{equation*} 		r: \begin{cases} 			x = 3 \\ 			y = t 		\end{cases}, \qquad t \in \mathbb{R}. 	\end{equation*}


 

Esercizio 6  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Stabilire se i punti A, B, C sono allineati. In caso affermativo, determinare la retta che li contiene:
 

  1. A=(-1,2),\quad\qquad \;B=(2,3), \quad\quad\qquad C=(-1,3);
  2.  

  3. A=(-1,2),\quad\qquad \;B=(2,2),\quad\quad\qquad C=(-1,2);
  4.  

  5. A=(1,-2),\quad\qquad \;B=(-3,1), \;\quad\qquad C=\left(-2,\dfrac{2}{3}\right);
  6.  

  7. A=(-1,2),\quad\qquad\; B=(0,5), \quad\qquad\quad C(1,8);
  8.  

  9. A=(2,3),\quad\qquad\quad  B=(7,0),\quad\quad \qquad C(-3,-6).

Introduzione.

Ricordiamo che tre punti A=(x_A,y_A), B=(x_B,y_B) e C=(x_C,y_C) sono allineati se e solo se i vettori B-A e C-A sono paralleli.

Svolgimento punto 1.

Consideriamo i punti A=(-1,2), B=(2,3) e C=(-1,3). Si ha:

    \[B- A = (3,1) \quad \text{e} \quad C-A = (0,1),\]

che non sono paralleli. Segue che i tre punti non sono allineati.

Svolgimento punto 2.

Consideriamo i punti A=(-1,2), B=(2,2) e C=(-1,2). Notiamo subito che i tre punti si trovano tutti sulla retta r:y=2, dunque sono allineati.

Svolgimento punto 3.

Consideriamo i punti A=(1,-2), B=(-3,1) e C=\left(-2, \dfrac{2}{3}\right). Si ha:

    \[B- A = (-4,3) \quad \text{e} \quad C-A = \left(-3,\dfrac{8}{3}\right),\]

che non sono paralleli. Segue che i tre punti non sono allineati.

Svolgimento punto 4.

Consideriamo i punti A=(-1,2), B=(0,5) e C=(1,8). Si ha:

    \[B- A = (1,3) \quad \text{e} \quad C-A = \left(2,6 \right),\]

che sono paralleli. Segue che i tre punti sono allineati.

Svolgimento punto 5.

Consideriamo i punti A=(2,3), B=(7,0) e C=(-3,-6). Si ha:

    \[B- A = (5,-3) \quad \text{e} \quad C-A = \left(-5,-9\right),\]

che non sono paralleli. Segue che i tre punti non sono allineati.


 

Esercizio 7  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Detto P il punto di intersezione delle rette r: 3x-y + 7 = 0,

r': y = x+5, trovare l’equazione della retta passante per P e parallela alla retta s:2x-4y -1 = 0.

Svolgimento.

Poiché la retta t cercata è parallela alla retta s: 2x - 4y - 1 = 0, il suo coefficiente angolare sarà

    \begin{equation*} 	m_t = m_s = \dfrac{1}{2}, \end{equation*}

da cui la retta t avrà equazione

    \begin{equation*} 	t: y = \dfrac{x}{2} + q, \qquad q \in \mathbb{R}. \end{equation*}

Cerchiamo ora il punto P = r \cap r':

    \begin{equation*} 	\begin{cases} 		3x - y + 7 = 0\\ 		y = x + 5 	\end{cases} \Longleftrightarrow \begin{cases} 	x = -1\\ 	y = 4 \end{cases}. \end{equation*}

Imponendo il passaggio della retta t per il punto P=(-1,4), determiniamo il valore di q:

    \begin{equation*} 	4 = -\dfrac{1}{2} + q \Longleftrightarrow q = \dfrac{9}{2}. \end{equation*}

La retta cercata ha quindi equazione

    \begin{equation*} 	t : y = \dfrac{x}{2} +\dfrac{9}{2}. \end{equation*}


 

Esercizio 8  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Determinare tutte le rette del piano che soddisfano singolarmente le seguenti proprietà:
 

  1. sono disgiunte dalla retta 2x- y + 3= 0;
  2.  

  3. non passano per l’origine;
  4.  

  5. non passano per il punto A=(2,1).

Introduzione.

Consideriamo una retta della forma r: y = mx + q nel piano \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) e cerchiamo i valori di m, q \in \mathbb{R} affinché le richieste del problema siano soddisfatte. Osserviamo che in questo modo escludiamo i casi di rette parallele all’asse y, che verrà trattato a parte.

Svolgimento punto 1.

Le rette del piano disgiunte dalla retta s: 2x - y + 3 = 0 sono tutte le rette ad essa parallele. Dunque

    \[m_r = m_s = 2,\]

da cui segue che le rette cercate sono tutte e sole le rette della forma

    \[r: y = 2x + q, \qquad q \in \mathbb{R}\smallsetminus\{3\}.\]

Osserviamo che le rette del tipo s: x=k, k\in \mathbb{R} non sono parallele alla retta s.

Svolgimento punto 2.

Le rette del piano che non passano per l’origine sono tutte le rette della forma

    \[r: y = mx + q, \qquad m \in \mathbb{R}\quad  \text{ e } \quad  q \in \mathbb{R} \smallsetminus \{0\},\]

oppure le rette del tipo

    \[s: x=k, \qquad  k\in \mathbb{R} \smallsetminus \{0\}.\]

Svolgimento punto 3.

Affinché il punto A=(2,1) non appartenga alla retta r allora le sue coordinate non devono soddisfare l’equazione di r. Sostituendo otteniamo

    \[1 = 2m + q,\]

da cui si ottiene la condizione

    \[2m + q \neq 1.\]

Dunque le rette del piano che non passano per A sono tutte le rette della forma

    \[r: y = mx + q, \qquad \qquad m \in \mathbb{R}\quad  \text{ e } \quad q \in \mathbb{R} \text{ tali che } 2m + q \neq 1.\]

Inoltre, non passano per A tutte le rette di equazione

    \[s: x=k, \qquad  k\in \mathbb{R} \smallsetminus \{2\}.\]


 

Esercizio 9  (\bigstar\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). Al variare di k,h \in \mathbb{R}, classificare la posizione reciproca delle rette

    \begin{equation*} 				r: kx + y - 1 = 0 \qquad \text{e} \qquad r':x + ky - h = 0. 			\end{equation*}

Svolgimento.

Ricordiamo che due rette in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) possono essere incidenti, parallele disgiunte o coincidenti.

Consideriamo le rette

    \[r: kx + y - 1 = 0 \qquad \text{e} \qquad r':x + ky - h = 0,\]

con k, h \in \mathbb{R}.

Studiamo le soluzioni del sistema lineare

    \begin{equation*} 	\begin{cases} 		kx + y = 1 \\ 		x + ky = h  	\end{cases}, \qquad k,h \in \mathbb{R}. \end{equation*}

Consideriamo le seguenti matrici:

    \[A= \left(\begin{matrix} 	k & 1 \\ 1 & k \end{matrix}\right) \qquad \text{e} \qquad (A|b) = \left(\begin{matrix} k & 1 & 1\\ 1 & k & h \end{matrix}\right).\]

Discutiamo il rango delle due matrici per utilizzare il teorema di Rouché-Capelli.

  • Consideriamo prima il caso k \neq \pm 1. Allora rk(A)=2 = \text{rk}(A|b), da cui segue che il sistema ammette una sola soluzione per ogni scelta di h \in \mathbb{R}. Le due rette sono dunque incidenti.
  • Consideriamo il caso k \in\{-1,1\}. In questo caso rk(A)=1 e distinguiamo due ulteriori casi:
    • se h = k, allora rk(A|b)= 1, poiché le due righe della matrice sono proporzionali, e il sistema ammette infinite soluzioni: le due rette coincidono;
    • se h \neq k, allora rk(A|b) = 2 e il sistema non ammette soluzioni: le due rette sono parallele.

 

Esercizio 10  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Determinare la posizione reciproca delle rette r ed s e, se sono incidenti, determinare il loro punto di intersezione:
 

  1. r: 2x-3y -1 = 0, \qquad\qquad\;\;\; s:4x - 6y + 2 = 0;
  2.  

  3. r: x+2y -2 = 0, \qquad\qquad\quad\; s:-3x +2y + 1 = 0;
  4.  

  5. r: -3x-2y -1 = 0, \qquad\qquad s:4x - 6y + 2 = 0;
  6.  

  7. r: \begin{cases} 					x = -1 + 2t \\ y = 2 + 3t 				\end{cases},t \in \mathbb{R}\qquad s: 2x - 3y + 2 = 0;
  8.  

  9. r: \begin{cases} 				x = 2 + t \\ y = -2 -4t 				\end{cases},t \in \mathbb{R}\qquad s: 4x + y + 2 = 0;
  10.  

  11. r: \begin{cases} 				x = 2 + 2t \\ y = -1 				\end{cases},t \in \mathbb{R}\qquad \;\; s: x-y + \sqrt{2} = 0;
  12.  

  13. r: \begin{cases} 					x = 2 -5t \\ y = -2 +3t 				\end{cases},t \in \mathbb{R}\qquad s:5x-2= 0;
  14.  

  15. r: \begin{cases} 					x = 2 -5t \\ y = -2 +3t			\end{cases},t \in \mathbb{R}\qquad s:\begin{cases} 				x = 1+5u\\ y = 7-3u 				\end{cases}\hspace{-0.3cm}, u \in \mathbb{R};
  16.  

  17. r: \begin{cases} 					x = 2 -5t \\ y = -2 +3t 				\end{cases},t \in \mathbb{R} \qquad s:\begin{cases} 					x = -3+5u\\ y = 1-3u 				\end{cases}\hspace{-0.3cm}, u \in \mathbb{R};
  18.  

  19. r: \begin{cases} 					x = 4t \\ y = -3 -2t 				\end{cases},t \in \mathbb{R} \qquad s:\begin{cases} 					x = 1+u\\ y = 2u 				\end{cases}\hspace{-0.3cm}, u \in \mathbb{R};
  20.  

  21. r: \begin{cases} 					x = 2+2t \\ y = 0 				\end{cases},t \in \mathbb{R}\qquad\;\;\; s:\begin{cases} 					x = 1\\ y = 2-3u 				\end{cases}\hspace{-0.3cm}, u \in \mathbb{R};

Introduzione.

Ricordiamo che due rette in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) possono essere incidenti, parallele disgiunte o coincidenti. A seconda che le rette siano espresse in forma cartesiana o parametrica, distinguiamo due casi:

  • Se le equazioni delle rette sono in forma cartesiana, ossia r : ay + bx + c = 0 e s : a'y + 	b ' x + c'= 0, si risolve il seguente sistema lineare nelle incognite x, y:

        \[\begin{cases*} 		ay + bx + c = 0\\ 		a ' y + b ' x + c ' = 0. 	\end{cases*}\]

    Allora, r ed s sono incidenti, parallele disgiunte o coincidenti a seconda che il sistema possiede rispettivamente una soluzione, nessuna soluzione o infinite soluzioni. Ricordiamo inoltre che, data r: ax + by + c= 0, il vettore a cui la retta r è parallela è v= (b,-a).

  • Se le equazioni delle rette sono in forma parametrica

        \[\begin{cases*} 		x = x_A + tv_x\\ 		y = y_A + tv_y 	\end{cases*}, t \in \mathbb{R} \quad \text{e} \;	s:\begin{cases*} 	x = x_B + uw_x\\ 	y = y_B + uw_y \end{cases*}, u \in \mathbb{R}\]

    allora le rette sono parallele se e solo se v = (v_x , v_y ) e w = (w_x , w_y ) sono proporzionali. In tal caso, esse sono coincidenti se e solo se A = (x_A , y_A )\in r soddisfa l’equazione di s. In caso contrario esse sono disgiunte.

Svolgimento punto 1.

Consideriamo le rette r: 2x - 3y - 1 = 0 e s: 4x - 6 y +2 = 0. Consideriamo il sistema costituito dalle equazioni delle due rette:

    \begin{equation*} 		\begin{cases} 		 2x - 3y - 1 = 0\\ 		 4x - 6 y + 2 = 0 		\end{cases} \Longleftrightarrow  		\begin{cases} 			3y - 1 - 3y - 1 = 0\\[10pt] 			x = \dfrac{3y-2}{2} 		\end{cases} \Longleftrightarrow 		\begin{cases} 			-2 = 0\\[10pt] 			x=   \dfrac{3y-2}{2}. 		\end{cases} 	\end{equation*}

Poiché il sistema non ammette soluzioni segue che le due rette r ed s sono parallele e distinte.

Svolgimento punto 2.

Consideriamo le rette r: -3x +2y +1 = 0 e s:x + 2y - 2 = 0. Consideriamo il sistema costituito dalle equazioni delle due rette:

    \begin{equation*} 		\begin{cases} 						-3x +2y +1 = 0\\ 						x + 2y - 2 = 0 		\end{cases} \Longleftrightarrow  		\begin{cases} 			-3(-2y + 2) +2y +1 = 0\\ 			x =- 2y + 2 		\end{cases} \Longleftrightarrow 		\begin{cases} 			y = \dfrac{5}{8}\\[10pt] 			x=  \dfrac{3}{4}. 		\end{cases} 	\end{equation*}

Poiché il sistema ammette un’unica soluzione, le due rette sono incidenti. Inoltre, il punto di intersezione tra r ed s ha coordinate P= \left(\dfrac{3}{4},\dfrac{5}{8}\right).

Svolgimento punto 3.

Consideriamo le rette r: -3x-2y - 1 = 0 e s: 4x - 6 y +2 = 0. Consideriamo il sistema costituito dalle equazioni delle due rette:

    \begin{equation*} 		\begin{cases} 		-3x-2y - 1 = 0\\ 	   	4x - 6 y +2 = 0 		\end{cases} \Longleftrightarrow  		\begin{cases} 			x = \dfrac{6 y -2}{4}\\[10pt] 			-3\dfrac{6 y -2}{4} -2y -1 = 0 		\end{cases} \Longleftrightarrow 		\begin{cases} 			x=  -\dfrac{5}{13}\\[10pt] 			y = \dfrac{1}{13}. 		\end{cases} 	\end{equation*}

Poiché il sistema ammette un’unica soluzione, le due rette sono incidenti. Inoltre, il punto di intersezione tra r ed s ha coordinate P= \left(-\dfrac{5}{13},\dfrac{1}{13}\right).

Svolgimento punto 4.

Consideriamo le rette

    \[r: \begin{cases} 		x = -1 + 2t \\ y = 2 + 3t 	\end{cases}\hspace{-0.3cm}, t \in \mathbb{R}\quad \quad  \text{ e } \quad s: 2x - 3y + 2 = 0.\]

Notiamo che i vettori v=(2,3) e w=(-3,-2) che individuano le direzioni delle rette r ed s, rispettivamente, non sono proporzionali, da cui segue che le due rette sono incidenti. Cerchiamo dunque il punto di intersezione P:

    \begin{equation*} \begin{array}{rcl}     \begin{cases}         x = -1 + 2t\\         y = 2 + 3t\\         2x - 3y + 2 = 0     \end{cases}     & \Longleftrightarrow &     \begin{cases}         x = -1 + 2t\\         y = 2 + 3t\\         2(-1+2t) - 3(2+3t) + 2 = 0	     \end{cases}     \\     & \Longleftrightarrow &     \begin{cases}         x = -1 + 2\left(-\dfrac{6}{5}\right) = -\dfrac{17}{5}\\[10pt]         y = 2 + 3\left(-\dfrac{6}{5}\right) = -\dfrac{8}{5}\\[10pt]         t = -\dfrac{6}{5}     \end{cases} \end{array} \end{equation*}

Dunque il punto di intersezione cercato è P = \left(-\dfrac{17}{5},-\dfrac{8}{5}\right).

Svolgimento punto 5.

Consideriamo le rette

    \[r: \begin{cases} 		x = 2 +t \\ y = -2 - 4t 	\end{cases}\hspace{-0.3cm}, t \in \mathbb{R} \quad \quad  \text{ e } \quad s: 4x + y + 2 = 0.\]

Notiamo che i vettori v=(1,-4) e w=(1,-4) che individuano le direzioni delle rette r ed s, rispettivamente, coincidono, da cui segue che r ed s sono rette parallele. Consideriamo il punto A=(2,-2)\in r. Sostituendo nella retta s si ha:

    \[8 - 2 + 2 = 8 \neq 0,\]

da cui segue che A\notin s, dunque le due rette sono distinte.

Svolgimento punto 6.

Consideriamo le rette

    \[r: \begin{cases} 		x = 2+2t \\ y = -1 	\end{cases}\hspace{-0.3cm}, t \in \mathbb{R}\quad \quad  \text{ e } \quad s: x-y + \sqrt{2}=0.\]

Notiamo che r è una retta parallela all’asse x, poiché ha direzione data dal vettore v=(2,0). La retta s ha direzione individuata dal vettore w=(-1,-1), dunque le due rette sono incidenti. Inoltre, il punto P=(x_P,y_P) di intersezione tra r ed s avrà ordinata y_P= -1. Sostituendo nell’equazione di s otteniamo:

    \[x_P + 1 + \sqrt{2} = 0 \Longleftrightarrow x_P= -1-\sqrt{2}.\]

Dunque il punto cercato è P=(-1-\sqrt{2},-1).

Svolgimento punto 7.

Consideriamo le rette

    \[r: \begin{cases} 		x = 2-5t \\ y = -2+3t 	\end{cases}\hspace{-0.3cm}, t \in \mathbb{R}\quad \quad  \text{ e } \quad s: 5x-2=0.\]

Notiamo che s è una retta parallela all’asse y, mentre r ha direzione data da v=(-5,3). Dunque le due rette sono incidenti. Inoltre, il punto P=(x_P,y_P) di intersezione tra r ed s avrà ascissa x_P = \dfrac{2}{5}. Sostituendo nell’equazione di r otteniamo:

    \begin{equation*} 		\begin{cases} 			\dfrac{2}{5} = 2-5t \\[10pt] y_P = -2+3t 		\end{cases} \Longleftrightarrow  		\begin{cases} 			8 = -25t \\[10pt] y_P = -\dfrac{26}{25} 		\end{cases}. 	\end{equation*}

Dunque il punto cercato è P=\left(\dfrac{2}{5},-\dfrac{26}{25}\right).

Svolgimento punto 8.

Consideriamo le rette

    \[r: \begin{cases} 		x = 2-5t \\ y = -2+3t 	\end{cases}\hspace{-0.3cm}, t \in \mathbb{R}\quad \quad  \text{ e } \quad s: \begin{cases} 	x = 1+5u \\ y = 7-3u 	\end{cases}\hspace{-0.3cm}, u \in \mathbb{R} .\]

Notiamo che i vettori v= (-5,3) e w=(5,-3) che individuano le direzioni delle rette r ed s, rispettivamente, sono proporzionali, dunque le due rette sono parallele. Inoltre, detto A=(2,-2)\in r si ha:

    \[\begin{cases*} 			2 = 1 + 5u \\ 			-2 = 7 - 3u  		\end{cases*}\Longleftrightarrow 	\begin{cases*} 		2 = 16 \\ 		u = 3 	\end{cases*},\]

da cui segue che A\notin s, dunque le due rette sono parallele e distinte.

Svolgimento punto 9.

Consideriamo le rette

    \[r: \begin{cases} 		x = 2-5t \\ y = -2+3t 	\end{cases} t \in \mathbb{R} \quad \quad  \text{ e } \quad s: \begin{cases} 		x = -3+5u \\ y = 1-3u 	\end{cases} u \in \mathbb{R}  .\]

Notiamo che i vettori v= (-5,3) e w=(5,-3) che individuano le direzioni delle rette r ed s, rispettivamente, sono proporzionali, dunque le due rette sono parallele.

Inoltre, detto A=(2,-2)\in r si ha:

    \[\begin{cases} 		2 = -3+5u \\ -2 = 1-3u  	\end{cases}\Longrightarrow \begin{cases} 	u = 1\\ -2 = -2  \end{cases},\]

da cui segue che A \in s. Dunque le due rette sono coincidenti.

Svolgimento punto 10.

Consideriamo le rette

    \[r: \begin{cases} 		x = 4t \\ y = -3-2t  	\end{cases}\hspace{-0.3cm}, t \in \mathbb{R}  \quad\quad  \text{ e } \quad s: \begin{cases} 		x = 1+u \\ y = 2u 	\end{cases}\hspace{-0.3cm}, u \in \mathbb{R}  .\]

Notiamo che i vettori v=(4,-2) e w=(1,2) che individuano le direzioni delle rette r ed s, rispettivamente, non sono proporzionali, dunque le rette non sono parallele. Consideriamo il sistema

    \begin{equation*} 		\begin{cases} 			4t = 1+u \\ 			-3-2t = 2u		 		\end{cases}\Longleftrightarrow \begin{cases} 			u= 4t-1 \\ 			-3 - 2t = 8t -2 	 		\end{cases}\Longleftrightarrow \begin{cases} 			u =- \dfrac{7}{5}\\[10pt] 			t = -\dfrac{1}{10}	 		\end{cases}. 	\end{equation*}

Poiché il sistema possiede un’unica soluzione, le due rette sono incidenti. Per trovare il punto di intersezione P sostituiamo il valore di t nella retta r (o equivalentemente il valore di u nella retta s), ottenendo

    \[\begin{cases*} 		x = -\dfrac{4}{10}\\[10pt] 		y = -3 + \dfrac{1}{5}  	\end{cases*}\Longleftrightarrow \begin{cases*} 		x = -\dfrac{2}{5}\\[10pt] 		y = - \dfrac{14}{5}  	\end{cases*}\]

Dunque il punto cercato è P=\left(-\dfrac{2}{5}, -\dfrac{14}{5}\right).

Svolgimento punto 11.

Consideriamo le rette

    \[r: \begin{cases} 		x = 2+2t \\ y = 0 	\end{cases}\hspace{-0.3cm}, t \in \mathbb{R} \quad\text{ e } s:  \begin{cases} 		x = 1 \\ y = 2-3u 	\end{cases}\hspace{-0.3cm},u \in \mathbb{R}  .\]

Notiamo che i vettori v=(2,0) e w=(0,-3) che individuano le direzioni delle rette r ed s, rispettivamente, sono ortogonali, dunque le rette r ed s sono ortogonali e dunque incidenti. In particolare, il loro punto di intersezione è P=(1,0).

 

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Esercizio 11  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Al variare di k \in \mathbb{R}, stabilire se i seguenti punti sono allineati:

    \begin{equation*} 				A=(1,1+k), \qquad B=(-1,2k), \qquad C=(k,k). 			\end{equation*}

Svolgimento.

Consideriamo i punti

    \begin{equation*} 	A=(1,1+k), \qquad B=(-1,2k) \qquad C=(k,k), \end{equation*}

k \in \mathbb{R} e cerchiamo i valori di k \in \mathbb{R} per cui i tre punti sono allineati.

Osserviamo che

    \[B- A = (-2,k-1)\quad  \text{ e } \quad C-A=(k-1,1).\]

I tre punti sono allineati se e solo se i due vettori sono paralleli, dunque se e solo se

    \[(k-1)^2 = 2 \Longrightarrow k=1\pm \sqrt{2}.\]

Segue che i tre punti non sono allineati se e solo se k \in \mathbb{R}\smallsetminus\{1\pm \sqrt{2}\}.


 

Esercizio 12  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Dati i punti A=(-3,2), B=(3,k), C=(h,-2), D=(-2,4), determinare i valori di k,h\in \mathbb{R} tali che il quadrilatero ABCD sia un parallelogramma.

Svolgimento.

Consideriamo i punti A=(-3,2), B=(3,k), C=(h,-2), D=(-2,4), h,k\in \mathbb{R}. ABCD è un parallelogramma non degenere se

    \[B-A = C-D\]

e A,B,C sono punti non allineati.

Dunque si ha:

    \[(6,k-2) = B-A = C-D =(h+2,-6) \Longleftrightarrow h=4\quad  \text{ e } \quad k=-4.\]

Per tale scelta si ottiene

    \[B-A= (6,-6)\quad  \text{ e } \quad C-A = (7,-4),\]

che non sono paralleli, da cui segue che A,B,C non sono allineati.

Segue che gli unici valori per cui ABCD è un parallelogramma sono h= 4 e k=-4.


 

Esercizio 13  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia \{O,e_1,e_2\} un sistema di riferimento affine in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}), dove \{e_1,e_2\} rappresenta la base canonica di \mathbb{R}^2. Determinare per quali valori del parametro k\in \mathbb{R} si ha che \{O,v_1 =(1, 2),v_2=(k+2,k)\} è un sistema di riferimento affine in \mathbb{A}^2(\mathbb{R}), dove le coordinate di v_1 e v_2 sono espresse in funzione della base canonica \{e_1,e_2\}.

Svolgimento.

Consideriamo \{O,v_1=(1,2),v_2=(k+2,k)\}. Affinché sia un riferimento affine di \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) dobbiamo trovare i valori di k\in \mathbb{R} per cui v_1 e v_2 costituiscono una base di \mathbb{R}^2, equivalentemente cerchiamo i valori di k\in \mathbb{R} per cui v_1 e v_2 sono linearmente indipendenti. Consideriamo la matrice

    \[M= \left(\begin{matrix} 	1 & k+2\\ 2 & k \end{matrix}\right).\]

Richiedere che v_1 e v_2 siano linearmente indipendenti equivale a richiedere che rk(M)=2, o equivalentemente det(M)\neq 0. Otteniamo:

    \[\text{det}(M) = k-2(k+2) =-k - 4 \neq 0 \Longleftrightarrow k \neq -4.\]

Dunque \{O,v_1,v_2\} è un riferimento affine di \mathbb{A}^2(\mathbb{R}) per ogni k\in \mathbb{R}\smallsetminus\{-4\}.


 

Riferimenti bibliografici

[1] A. Cigliola, Foglio 11 – Piano affine, Web Page.

[2] E. Sernesi, Geometria 1 , Bollati Boringhieri (2000).

 
 

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  53. Funzioni integrali – Teoria
  54. Introduzione ai numeri complessi – Volume 1 (per un corso di ingegneria — versione semplificata)
  55. Introduzione ai numeri complessi – Volume 1 (per un corso di matematica o fisica)
  56. Serie numeriche: la guida completa
  57. Successioni di funzioni – Teoria
  58. Teoremi sulle successioni di funzioni
    1. 58a. Criterio di Cauchy per la convergenza uniforme
    2. 58b. Limite uniforme di funzioni continue
    3. 58c. Passaggio al limite sotto il segno di integrale
    4. 58d. Limite uniforme di funzioni derivabili
    5. 58e. Piccolo teorema del Dini
    6. 58f. Procedura diagonale e teorema di Ascoli-Arzela
  59. Serie di funzioni – Teoria
  60. Serie di potenze – Teoria
  61. Serie di Fourier – Teoria e applicazioni
  62. Integrali multipli — Parte 1 (teoria)
  63. Integrali multipli — Parte 2 (teoria e esercizi misti)
  64. Regola della Catena — Teoria ed esempi.
  65. Jacobiano associato al cambiamento di coordinate sferiche
  66. Guida ai Massimi e Minimi: Tecniche e Teoria nelle Funzioni Multivariabili
  67. Operatore di Laplace o Laplaciano
  68. Teoria equazioni differenziali
  69. Equazione di Eulero
  70. Teoria ed esercizi sulla funzione Gamma di Eulero
  71. Teoria ed esercizi sulla funzione Beta
  72. Approfondimento numeri complessi
  73. Diverse formulazioni dell’assioma di completezza
  74. Numeri di Delannoy centrali
  75. Esercizi avanzati analisi

 
 

Tutte le cartelle di Analisi Matematica

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  1. Prerequisiti di Analisi
    1. Ripasso algebra biennio liceo
    2. Ripasso geometria analitica
    3. Ripasso goniometria e trigonometria
    4. Errori tipici da evitare
    5. Insiemi numerici N,Z,Q,R
    6. Funzioni elementari
    7. Logica elementare
    8. Insiemi
  2. Successioni
    1. Teoria sulle Successioni
    2. Estremo superiore e inferiore
    3. Limiti base
    4. Forme indeterminate
    5. Limiti notevoli
    6. Esercizi misti Successioni
    7. Successioni per ricorrenza
  3. Funzioni
    1. Teoria sulle funzioni
    2. Verifica del limite in funzioni
    3. Limite base in funzioni
    4. Forme indeterminate in funzioni
    5. Limiti notevoli in funzioni
    6. Calcolo asintoti
    7. Studio di funzione senza derivate
    8. Dominio di una funzione
    9. Esercizi misti Funzioni
    10. Esercizi misti sui Limiti
  4. Funzioni continue-lipschitziane-holderiane
    1. Teoria sulle Funzioni continue-lipschitziane-holderiane
    2. Continuità delle funzioni
    3. Continuità uniforme
    4. Teorema degli zeri
    5. Esercizi sul teorema di Weierstrass senza l’uso delle derivate
  5. Calcolo differenziale
    1. Derivate
    2. Calcolo delle derivate
    3. Retta tangente nel calcolo differenziale
    4. Punti di non derivabilità nel calcolo differenziale
    5. Esercizi sul teorema di Weierstrass con l’uso delle derivate
    6. Studio di funzione completo nel calcolo differenziale
    7. Esercizi teorici nel calcolo differenziale
    8. Metodo di bisezione
    9. Metodo di Newton
  6. Teoremi del calcolo differenziale
    1. Teoria sui Teoremi del calcolo differenziale
    2. Teorema di Rolle
    3. Teorema di Lagrange
    4. Teorema di Cauchy
    5. Teorema di De L’Hôpital
  7. Calcolo integrale
    1. Integrale di Riemann
    2. Integrali immediati
    3. Integrale di funzione composta
    4. Integrali per sostituzione
    5. Integrali per parti
    6. Integrali di funzione razionale
    7. Calcolo delle aree
    8. Metodo dei rettangoli e dei trapezi
    9. Esercizi Misti Integrali Indefiniti
    10. Esercizi Misti Integrali Definiti
  8. Integrali impropri
    1. Teoria Integrali impropri
    2. Carattere di un integrale improprio
    3. Calcolo di un integrale improprio
  9. Espansione di Taylor
    1. Teoria Espansione di Taylor
    2. Limiti di funzione con Taylor
    3. Limiti di successione con Taylor
    4. Stime del resto
  10. Funzioni integrali (Approfondimento)
    1. Teoria Funzioni integrali (Approfondimento)
    2. Studio di funzione integrale
    3. Limiti con Taylor e De L’Hôpital
    4. Derivazione di integrali parametrici (Tecnica di Feynmann)
  11. Numeri Complessi
    1. Teoria Numeri complessi
    2. Espressioni con i numeri complessi
    3. Radice di un numero complesso
    4. Equazioni con i numeri complessi
    5. Disequazioni con i numeri complessi
    6. Esercizi misti Numeri complessi
  12. Serie numeriche
    1. Teoria Serie numeriche
    2. Esercizi Serie a termini positivi
    3. Esercizi Serie a termini di segno variabile
    4. Esercizi Serie geometriche e telescopiche
  13. Successioni di funzioni
    1. Teoria Successioni di funzioni
    2. Esercizi Successioni di funzioni
  14. Serie di funzioni
    1. Teoria Serie di funzioni
    2. Esercizi Serie di funzioni
  15. Serie di potenze
    1. Teoria Serie di potenze
    2. Esercizi Serie di potenze
  16. Serie di Fourier
    1. Teoria Serie di Fourier
    2. Esercizi Serie di Fourier
  17. Trasformata di Fourier
    1. Teoria Trasformata di Fourier
    2. Esercizi Trasformata di Fourier
  18. Funzioni di più variabili
    1. Teoria Funzioni di più variabili
    2. Massimi e minimi liberi e vincolati
    3. Limiti in due variabili
    4. Integrali doppi
    5. Integrali tripli
    6. Integrali di linea di prima specie
    7. Integrali di linea di seconda specie
    8. Forme differenziali e campi vettoriali
    9. Teorema di Gauss-Green
    10. Integrali di superficie
    11. Flusso di un campo vettoriale
    12. Teorema di Stokes
    13. Teorema della divergenza
    14. Campi solenoidali
    15. Teorema del Dini
  19. Equazioni differenziali lineari e non lineari
    1. Teoria equazioni differenziali lineari e non lineari
    2. Equazioni differenziali lineari e non lineari del primo ordine omogenee
  20. Equazioni differenziali lineari
    1. Del primo ordine non omogenee
    2. Di ordine superiore al primo,a coefficienti costanti,omogenee
    3. Di ordine superiore al primo,a coefficienti costanti,non omogenee
    4. Di Eulero,di Bernoulli,di Clairaut,di Lagrange e di Abel
    5. Non omogenee avente per omogenea associata un’equazione di Eulero
    6. Sistemi di EDO
  21. Equazioni differenziali non lineari
    1. A variabili separabiliO
    2. A secondo membro omogeneo
    3. Del tipo y’=y(ax+by+c)
    4. Del tipo y’=y(ax+by+c)/(a’x+b’y+c’)
    5. Equazioni differenziali esatte
    6. Mancanti delle variabili x e y
    7. Cenni sullo studio di un’assegnata equazione differenziale non lineare
    8. Di Riccati
    9. Cambi di variabile: simmetrie di Lie
  22. Analisi complessa
    1. Fondamenti
    2. Funzioni olomorfe
    3. Integrale di Cauchy e applicazioni
    4. Teorema della curva di Jordan e teorema fondamentale dell’Algebra
    5. Teorema di inversione di Lagrange
    6. Teorema dei Residui
    7. Funzioni meromorfe
    8. Prodotti infiniti e prodotti di Weierstrass
    9. Continuazione analitica e topologia
    10. Teoremi di rigidità di funzioni olomorfe
    11. Trasformata di Mellin
  23. Equazioni alle derivate parziali
    1. Equazioni del primo ordine
    2. Equazioni del secondo ordine lineari
    3. Equazioni non-lineari
    4. Sistemi di PDE
  24. Funzioni speciali
    1. Funzione Gamma di Eulero
    2. Funzioni Beta,Digamma,Trigamma
    3. Integrali ellittici
    4. Funzioni di Bessel
    5. Funzione zeta di Riemann e funzioni L di Dirichlet
    6. Funzione polilogaritmo
    7. Funzioni ipergeometriche
  25. Analisi funzionale
    1. Misura e integrale di Lebesgue
    2. Spazi Lp,teoremi di completezza e compattezza
    3. Spazi di Hilbert,serie e trasformata di Fourier
    4. Teoria e pratica dei polinomi ortogonali
    5. Spazi di Sobolev
  26. Complementi
    1. Curiosità e approfondimenti
    2. Compiti di analisi
    3. Esercizi avanzati analisi
  27. Funzioni Convesse

 
 

Tutti gli esercizi di geometria

In questa sezione vengono raccolti molti altri esercizi che coprono tutti gli argomenti di geometria proposti all’interno del sito con lo scopo di offrire al lettore la possibilità di approfondire e rinforzare le proprie competenze inerenti a tali argomenti.

Strutture algebriche.


 
 

Risorse didattiche aggiuntive per approfondire la matematica

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  • Math Stack Exchange – Parte della rete Stack Exchange, questo sito è un forum di domande e risposte specificamente dedicato alla matematica. È una delle piattaforme più popolari per discutere e risolvere problemi matematici di vario livello, dall’elementare all’avanzato.
  • Art of Problem Solving (AoPS) – Questo sito è molto noto tra gli studenti di matematica di livello avanzato e i partecipanti a competizioni matematiche. Offre forum, corsi online, e risorse educative su una vasta gamma di argomenti.
  • MathOverflow – Questo sito è destinato a matematici professionisti e ricercatori. È una piattaforma per domande di ricerca avanzata in matematica. È strettamente legato a Math Stack Exchange ma è orientato a un pubblico con una formazione più avanzata.
  • PlanetMath – Una comunità collaborativa di matematici che crea e cura articoli enciclopedici e altre risorse di matematica. È simile a Wikipedia, ma focalizzata esclusivamente sulla matematica.
  • Wolfram MathWorld – Una delle risorse online più complete per la matematica. Contiene migliaia di articoli su argomenti di matematica, creati e curati da esperti. Sebbene non sia un forum, è una risorsa eccellente per la teoria matematica.
  • The Math Forum – Un sito storico che offre un’ampia gamma di risorse, inclusi forum di discussione, articoli e risorse educative. Sebbene alcune parti del sito siano state integrate con altri servizi, come NCTM, rimane una risorsa preziosa per la comunità educativa.
  • Stack Overflow (sezione matematica) – Sebbene Stack Overflow sia principalmente noto per la programmazione, ci sono anche discussioni rilevanti di matematica applicata, specialmente nel contesto della scienza dei dati, statistica, e algoritmi.
  • Reddit (r/Math) – Un subreddit popolare dove si possono trovare discussioni su una vasta gamma di argomenti matematici. È meno formale rispetto ai siti di domande e risposte come Math Stack Exchange, ma ha una comunità attiva e molte discussioni interessanti.
  • Brilliant.org – Offre corsi interattivi e problemi di matematica e scienza. È particolarmente utile per chi vuole allenare le proprie capacità di problem solving in matematica.
  • Khan Academy – Una risorsa educativa globale con lezioni video, esercizi interattivi e articoli su una vasta gamma di argomenti di matematica, dalla scuola elementare all’università.

 






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