Figura 2: funzioni coseno e seno dell’arco
, pari rispettivamente all’ascissa e all’ordinata del punto
determinato, sulla circonferenza goniometrica, dall’arco
.
Consideriamo l’arco
rappresentato in figura 2 e consideriamo il punto
individuato dall’estremo mobile dell’angolo. Le sue coordinate cartesiane definiscono le funzioni coseno e seno di
, cioè
![Rendered by QuickLaTeX.com \[\boxcolorato{analisi}{\begin{cases} \cos t \coloneqq P_x(t) \\[6pt] \sin t \coloneqq P_y(t). \end{cases}}\]](data:image/svg+xml;base64,PHN2ZyB4bWxucz0iaHR0cDovL3d3dy53My5vcmcvMjAwMC9zdmciIHdpZHRoPSIxNzciIGhlaWdodD0iOTEiIHZpZXdCb3g9IjAgMCAxNzcgOTEiPjxyZWN0IHdpZHRoPSIxMDAlIiBoZWlnaHQ9IjEwMCUiIHN0eWxlPSJmaWxsOiNjZmQ0ZGI7ZmlsbC1vcGFjaXR5OiAwLjE7Ii8+PC9zdmc+)
Poiché il triangolo
è rettangolo in
e le lunghezze dei segmenti
e
sono pari rispettivamente a
e
, per il teorema di Pitagora si ottiene la relazione fondamentale:
![Rendered by QuickLaTeX.com \[\big(\overline{OH}\big)^2 + \big(\overline{PH}\big)^2 = \big(\overline{OP}\big)^2 = 1\]](data:image/svg+xml;base64,PHN2ZyB4bWxucz0iaHR0cDovL3d3dy53My5vcmcvMjAwMC9zdmciIHdpZHRoPSIyMzUiIGhlaWdodD0iMjUiIHZpZXdCb3g9IjAgMCAyMzUgMjUiPjxyZWN0IHdpZHRoPSIxMDAlIiBoZWlnaHQ9IjEwMCUiIHN0eWxlPSJmaWxsOiNjZmQ0ZGI7ZmlsbC1vcGFjaXR5OiAwLjE7Ii8+PC9zdmc+)
da cui
(1) 
Tale relazione è una scrittura dell’equazione della circonferenza di centro l’origine e raggio unitario.
Le funzioni reali
e
che a ogni arco
associano il suo coseno e il suo seno hanno come dominio l’insieme
dei numeri reali:
![Rendered by QuickLaTeX.com \[\boxcolorato{analisi}{\cos \colon \mathbb{R} \to \mathbb{R},}\]](data:image/svg+xml;base64,PHN2ZyB4bWxucz0iaHR0cDovL3d3dy53My5vcmcvMjAwMC9zdmciIHdpZHRoPSIxMzMiIGhlaWdodD0iNDMiIHZpZXdCb3g9IjAgMCAxMzMgNDMiPjxyZWN0IHdpZHRoPSIxMDAlIiBoZWlnaHQ9IjEwMCUiIHN0eWxlPSJmaWxsOiNjZmQ0ZGI7ZmlsbC1vcGFjaXR5OiAwLjE7Ii8+PC9zdmc+)
![Rendered by QuickLaTeX.com \[\boxcolorato{analisi}{\sin \colon \mathbb{R} \to \mathbb{R}.}\]](data:image/svg+xml;base64,PHN2ZyB4bWxucz0iaHR0cDovL3d3dy53My5vcmcvMjAwMC9zdmciIHdpZHRoPSIxMzEiIGhlaWdodD0iMzkiIHZpZXdCb3g9IjAgMCAxMzEgMzkiPjxyZWN0IHdpZHRoPSIxMDAlIiBoZWlnaHQ9IjEwMCUiIHN0eWxlPSJmaWxsOiNjZmQ0ZGI7ZmlsbC1vcGFjaXR5OiAwLjE7Ii8+PC9zdmc+)
L’argomento
delle funzioni seno e coseno può essere dunque ogni numero reale; in altri termini risultano ben definiti coseno e seno di qualunque arco sulla circonferenza goniometrica.
Il punto
appartiene alla circonferenza goniometrica, il che implica che le sue coordinate cartesiane appartengono all’intervallo
. Inoltre, per ogni valore
nell’intervallo
, esiste un corrispondente
tale che
. Un tale
può essere ottenuto dall’intersezione tra circonferenza goniometrica con la retta di equazione
, come mostrato nella parte sinistra della figura 3. Pertanto, l’immagine della funzione coseno coincide con
:
![Rendered by QuickLaTeX.com \[\boxcolorato{analisi}{\operatorname{Im} \cos = [-1,1].}\]](data:image/svg+xml;base64,PHN2ZyB4bWxucz0iaHR0cDovL3d3dy53My5vcmcvMjAwMC9zdmciIHdpZHRoPSIxNjQiIGhlaWdodD0iNDUiIHZpZXdCb3g9IjAgMCAxNjQgNDUiPjxyZWN0IHdpZHRoPSIxMDAlIiBoZWlnaHQ9IjEwMCUiIHN0eWxlPSJmaWxsOiNjZmQ0ZGI7ZmlsbC1vcGFjaXR5OiAwLjE7Ii8+PC9zdmc+)
In altre parole, la funzione coseno assume ogni valore tra
e
.
Figura 3: le immagini della funzione coseno (a sinistra) e della funzione seno (a destra) sono pari a
.
Analogamente, per ogni
, esiste
tale che
, figura 3 a destra. Quindi
![Rendered by QuickLaTeX.com \[\boxcolorato{analisi}{\operatorname{Im} \sin = [-1,1].}\]](data:image/svg+xml;base64,PHN2ZyB4bWxucz0iaHR0cDovL3d3dy53My5vcmcvMjAwMC9zdmciIHdpZHRoPSIxNjIiIGhlaWdodD0iNDUiIHZpZXdCb3g9IjAgMCAxNjIgNDUiPjxyZWN0IHdpZHRoPSIxMDAlIiBoZWlnaHQ9IjEwMCUiIHN0eWxlPSJmaWxsOiNjZmQ0ZGI7ZmlsbC1vcGFjaXR5OiAwLjE7Ii8+PC9zdmc+)
Anche la funzione seno assume ogni valore compreso tra
e
. In particolare, il seno e il coseno sono funzioni limitate.
Dato
, aggiungere multipli interi di
equivale a compiere giri completi sulla circonferenza goniometrica e tale processo non altera le coordinate del punto
. Conseguentemente
![Rendered by QuickLaTeX.com \[\boxcolorato{analisi}{\cos(t + 2k\pi) = \cos t, \quad \sin(t + 2k\pi) = \sin t \qquad \forall t \in \mathbb{R},\,\,\forall k \in \mathbb{Z}.}\]](data:image/svg+xml;base64,PHN2ZyB4bWxucz0iaHR0cDovL3d3dy53My5vcmcvMjAwMC9zdmciIHdpZHRoPSI1MjIiIGhlaWdodD0iNDUiIHZpZXdCb3g9IjAgMCA1MjIgNDUiPjxyZWN0IHdpZHRoPSIxMDAlIiBoZWlnaHQ9IjEwMCUiIHN0eWxlPSJmaWxsOiNjZmQ0ZGI7ZmlsbC1vcGFjaXR5OiAwLjE7Ii8+PC9zdmc+)
Le funzioni
e
sono dunque periodiche di periodo minimo
, si veda [, Definizione 2.53].
I loro grafici sono rappresentati in figura 4.
Figura 4: grafici delle funzioni
e
, in cui si nota la loro periodicità.
Dai grafici si vede che il coseno è una funzione pari, mentre il seno è una funzione dispari, cioè
![Rendered by QuickLaTeX.com \[\boxcolorato{analisi}{\cos(-t) = \cos t \quad \sin(-t) = - \sin t \qquad \forall t \in \mathbb{R}.}\]](data:image/svg+xml;base64,PHN2ZyB4bWxucz0iaHR0cDovL3d3dy53My5vcmcvMjAwMC9zdmciIHdpZHRoPSIzOTIiIGhlaWdodD0iNDUiIHZpZXdCb3g9IjAgMCAzOTIgNDUiPjxyZWN0IHdpZHRoPSIxMDAlIiBoZWlnaHQ9IjEwMCUiIHN0eWxlPSJmaWxsOiNjZmQ0ZGI7ZmlsbC1vcGFjaXR5OiAwLjE7Ii8+PC9zdmc+)
Inoltre vale
![Rendered by QuickLaTeX.com \[\boxcolorato{analisi}{\sin(t) = \cos \left (t - \frac{\pi}{2} \right ), \quad \cos(t) = \sin \left (t + \frac{\pi}{2} \right ) \qquad \forall t \in \mathbb{R}.}\]](data:image/svg+xml;base64,PHN2ZyB4bWxucz0iaHR0cDovL3d3dy53My5vcmcvMjAwMC9zdmciIHdpZHRoPSI0NzMiIGhlaWdodD0iNjAiIHZpZXdCb3g9IjAgMCA0NzMgNjAiPjxyZWN0IHdpZHRoPSIxMDAlIiBoZWlnaHQ9IjEwMCUiIHN0eWxlPSJmaWxsOiNjZmQ0ZGI7ZmlsbC1vcGFjaXR5OiAwLjE7Ii8+PC9zdmc+)
Come tutte le funzioni periodiche non costanti, si ha che i limiti
(2) 
Ciò può essere mostrato rigorosamente mediante la definizione [, Esercizio 10] oppure utilizzando il teorema ponte [, Esempio 3.4], che lega limiti di funzioni e limiti di successioni.
![Rendered by QuickLaTeX.com \[\]](data:image/svg+xml;base64,PHN2ZyB4bWxucz0iaHR0cDovL3d3dy53My5vcmcvMjAwMC9zdmciIHdpZHRoPSIxIiBoZWlnaHQ9IjEiIHZpZXdCb3g9IjAgMCAxIDEiPjxyZWN0IHdpZHRoPSIxMDAlIiBoZWlnaHQ9IjEwMCUiIHN0eWxlPSJmaWxsOiNjZmQ0ZGI7ZmlsbC1vcGFjaXR5OiAwLjE7Ii8+PC9zdmc+)