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L’insieme dei numeri reali: costruzione e applicazioni

Insiemi numerici N, Z, Q, R

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L’insieme dei numeri reali: costruzione e applicazioni

 

I numeri reali si trovano in ogni campo della Matematica. Già i pitagorici erano a conoscenza del fatto che i razionali non sono sufficienti a misurare tutte le distanze in geometria e ciò ha portato all’introduzione dei numeri irrazionali e reali.

Cosa sono i numeri reali?

In questo articolo presentiamo la costruzione dei numeri reali: in breve, un numero reale può essere pensato come l’insieme dei numeri razionali (si veda ad esempio insiemi numerici \left(\mathbb{N},\, \mathbb{Z},\, \mathbb{Q}\right)) che lo precedono (o lo seguono). Tale idea, sviluppata dal matematico Richard Dedekind, viene appunto detta sezione di Dedekind.
Da questa costruzione discendono le caratteristiche fondamentali dei numeri reali: esploreremo la proprietà dell’estremo superiore e altre importanti nozioni di topologia.

La struttura del testo rende la materia accessibile e stimolante. È una lettura ideale per studenti universitari e appassionati del settore, offrendo sia solide basi teoriche che applicazioni pratiche e coniugando chiarezza espositiva e rigore accademico.

Se desideri approfondire questo affascinante argomento, ponte tra la matematica pura e le sue applicazioni nella vita reale, inizia pure la lettura!

Rimandando alla fine dell’articolo per una lista completa, consigliamo al lettore le seguenti risorse:

 

Autori e revisori

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Sommario

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Lo scopo di queste note è di introdurre il lettore al concetto di numero reale, che è alla base della matematica moderna. Nella prima sezione richiamiamo brevemente la nozione di relazione e di relazione d’ordine. Nella seconda sezione diamo la definizione assiomatica dell’insieme dei numeri reali, seguita dalla sua costruzione esplicita mediante le sezioni di Dedekind. La terza sezione è dedicata allo studio delle proprietà di \R e vediamo le prime conseguenze degli assiomi che lo definiscono. In particolare, in questa sezione introduciamo i concetti di estremo superiore e inferiore, fondamentali per proseguire lo studio delle funzioni reali di variabile reale. Infine, nell’ultima sezione viene introdotta qualche nozione di topologia, viene definito il concetto di intorno e di punto di accumulazione di un sottoinsieme di \mathbb{R}.

 

Prerequisiti

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La nostra esposizione presuppone la conoscenza della logica elementare, del concetto di insieme e di relazione su un insieme.

 

L’insieme \mathbb{R} dei numeri reali

Introduzione.

Già all’epoca dei greci si sapeva che \mathbb{Q} non fosse sufficientemente espressivo per poter fare matematica. Per un periodo le scuole pitagoriche avevano creduto che tutto fosse commensurabile e scrivibile sotto forma di rapporto o frazione, dalla musica, all’arte alle misure della vita quotidiana. Questa convinzione fu distrutta da una semplice applicazione del teorema di pitagora. Consideriamo un triangolo rettangolo con cateti di lunghezza pari ad uno. Allora la lunghezza dell’ipotenusa soddisfa

    \[i^2 = c_1^2 + c_2^2 = 2.\]

La lunghezza dell’ipotenusa è un numero razionale? In altre parole, esiste un numero razionale che al quadrato è uguale a due? La risposta è negativa. Vediamo una bellissima dimostrazione per assurdo di questo fatto, attribuita a Ippaso di Metaponto, che produsse una argomentazione dell’irrazionalità della radice quadrata di 2. Tuttavia Pitagora credeva nell’assolutezza dei numeri, e non poteva accettare l’esistenza dei numeri irrazionali. Egli non era in grado di confutare la loro esistenza con la logica, ma le sue credenze non potevano tollerarne l’esistenza e, secondo una leggenda, per questo condannò Ippaso a morire annegato.

 

Proposizione 1. Non esiste q\in\mathbb{Q} tale che

    \[q^2 = 2.\]

 

Dimostrazione. Supponiamo per assurdo che esista un q\in\mathbb{Q} tale che q^2 = 2.

Sia q=\displaystyle\frac{n}{d}, allora senza perdita di generalità possiamo supporre che MCD(n,d)=1.

Quindi

    \begin{equation*} \left(\frac{n}{d}\right)^2=2\qquad\Rightarrow\qquad n^2=2\cdot d^2. \end{equation*}

Da questa relazione possiamo dedurre che n^2 deve essere necessariamente un numero pari e quindi anche n deve essere un numero pari. Dunque \exists k\in\mathbb{Z} tale che n = 2k e sostituendo nella relazione ottenuta abbiamo

    \begin{equation*} (2k)^2 = 2 d^2 \quad \Rightarrow \quad 4k^2 = 2d^2 \quad \Rightarrow \quad 2k^2 = d^2. \end{equation*}

Da questa ultima relazione scopriamo che d^2, e dunque d, deve essere pari. Quindi MDC(n,d)\geq 2, ma questo è assurdo perché n e d erano coprimi.

 

È chiaro che la dimostrazione precedente può essere ripetuta per ogni razionale positivo che non sia un quadrato di un altro razionale. Inoltre il discorso vale anche per potenze diverse da 2. Storicamente si conoscono altre grandezze incommensurabili legate ad altri problemi come ad esempio quello della quadratura del cerchio che consiste nel costruire con riga e compasso un quadrato di lato l equivalente ad un cerchio di cui è assegnato il raggio r.

Definizione assiomatica.

In questo paragrafo daremo una definizione assiomatica e algebrica dell’insieme di numeri reali che permette di dimostrare le proprietà più importanti di \mathbb{R}. L’esistenza di un insieme che soddisfa tutte le proprietà elencate di seguito può essere dimostrata utilizzando le sezioni di Dedekind che definiremo più avanti.

 

Assiomi di campo

Supponiamo quindi che questo insieme esista e che su di esso siano definite le due operazioni binarie

    \begin{equation*} +:\mathbb{R} \times\mathbb{R}\rightarrow\R\qquad\qquad\cdot:\mathbb{R} \times\mathbb{R}\rightarrow\mathbb{R} \end{equation*}

che soddisfano le seguenti proprietà

  1. Proprietà associativa:  

        \begin{equation*} \begin{split} &(a+b)+c=a+(b+c)\qquad\forall a, b, c\in\mathbb{R}\\ &(a\cdot b)\cdot c=a\cdot(b\cdot c)\qquad\forall a, b, c\in\mathbb{R} \end{split} \end{equation*}

  2.  

  3. Esistenza di un elemento neutro:  

        \begin{equation*} \begin{split} &\exists \quad 0\in\mathbb{R}\text{ t.c. } 0+a=a+0=a\quad\forall a\in\mathbb{R}\\ &\exists \quad 1\in\mathbb{R}\text{ t.c. } 1\cdot a=a\cdot 1=a\quad\forall a\in\mathbb{R} \end{split} \end{equation*}

  4.  

  5. Esistenza di un elemento inverso:  

        \begin{equation*} \begin{split} &\forall a\in\mathbb{R}\quad\exists -a\in\mathbb{R}\text{ t.c. }a+(-a)=(-a)+a=0\\ &\forall a\in\mathbb{R}\setminus{0}\quad\exists a^{-1}\in\mathbb{R}\text{ t.c. }a\cdot a^{-1}=a^{-1}\cdot a=1 \end{split} \end{equation*}

  6.  

  7. Proprietà commutativa:  

        \begin{equation*} \begin{split} &a+b=b+a\qquad\forall a,b\in\mathbb{R}\\ &a\cdot b=b\cdot a\qquad\forall a,b\in\mathbb{R} \end{split} \end{equation*}

  8.  

  9. Proprietà distributiva:  

        \begin{equation*} a\cdot(b+c)=a\cdot b+a\cdot c\qquad\forall a,b\in\mathbb{R} \end{equation*}

 

Definizione 1. Un insieme \K dotato di due operazioni binarie + e \cdot che godono delle proprietà (1), (2), (3), (4) e (5) è un campo .

 

Esercizio 1. Dimostrare che

    \begin{equation*} 			\frac{1}{xy}=\frac{1}{x}\cdot\frac{1}{y}\qquad\forall x,y\in\mathbb{R}, x,y\neq 0. \end{equation*}

 

Svolgimento. Per definizione

    \begin{equation*} 		\frac{1}{xy}\cdot (xy)=1\Rightarrow (xy)^{-1}=\frac{1}{xy}. 	\end{equation*}

Per la proprietà commutativa e associativa del prodotto

    \begin{equation*} 	\frac{1}{x}\cdot\frac{1}{y}(xy)=\frac{1}{x}\left(\frac{1}{y}\cdot y\right)\cdot x=\frac{1}{x}\cdot 1\cdot x=1. \end{equation*}

Quindi \displaystyle (xy)^{-1}=\frac{1}{x}\frac{1}{y}, allora per l’unicità dell’elemento inverso1

    \begin{equation*} 	\frac{1}{xy}=\frac{1}{x}\cdot\frac{1}{y}. \end{equation*}

 

Assiomi di ordine

Nell’insieme \mathbb{R} è naturale definire la relazione binaria

    \begin{equation*} 	x\mathcal{R} y\Leftrightarrow x\leq y. \end{equation*}

Questa relazione è riflessiva, antisimmetrica e transitiva. Inoltre \forall\, x,y\in\mathbb{R} si ha che o x\leq y oppure y\leq x. Quindi \mathbb{R} è un campo totalmente ordinato.

Inoltre si richiede che l’ordinamento sia compatibile con la somma e il prodotto, nel senso che valgano le due ulteriori proprietà

  1. Se x\leq y allora x+z\leq y+z;
  2. Se 0\leq x e 0\leq y allora 0\leq xy.

Osservazione 1. Useremo anche il simbolo <. La scrittura a<b significa

    \begin{equation*} 		a\leq b\,\wedge\,  a\neq b. 	\end{equation*}

 

Esercizio 2. Dimostrare che se 0\leq x allora -x\leq 0.

 

Svolgimento. Per la caratterizzazione (1) di campo ordinato abbiamo che

    \begin{equation*} 		0\leq x\Rightarrow 0-x\leq x-x\Rightarrow -x\leq 0, 	\end{equation*}

cioè la tesi.

 

Esercizio 3. Dimostrare che se 0\leq x e 0\leq y allora 0\leq x+y.

 

Svolgimento. Dall’esercizio precedente -y\leq 0 allora per la proprietà transitiva

    \begin{equation*} 		-y\leq 0, 0\leq x\Rightarrow -y\leq x, 	\end{equation*}

allora per la caratterizzazione (1) di campo ordinato

    \begin{equation*} 	y-y\leq y+x\Rightarrow 0\leq y+x. \end{equation*}

 

Esercizio 4. (regola dei segni). Dimostrare che se x\geq 0 e y\leq 0 allora x\cdot y\leq 0.

 

Dimostrazione. Se y\leq 0 allora -y\geq 0. Per la caratterizzazione (2) dei campi ordinati possiamo concludere che

    \begin{equation*} 	x\cdot (-y)\geq0\Rightarrow x\cdot y\leq 0. \end{equation*}

 

Questi esercizi sono degli esempi di come a partire dagli assiomi delle operazioni e di ordinamento di \mathbb{R} possiamo dimostrare tutte le più note proprietà dei numeri reali.

 

Assioma di completezza

Siano A e B due sottoinsiemi non vuoti di \mathbb{R} tale che a<b per ogni a\in A e b\in B. Allora esiste sempre un elemento separatore, ovvero \exists\,c\in\mathbb{R} tale che

    \begin{equation*} 	a\leq c\leq b\qquad\forall\,a\in A,\,b\in B. \end{equation*}

Definizione 2. Siano A e B due sottoinsiemi di \mathbb{R} tale che a<b per ogni a\in A e b\in B. A e B sono classi contigue di numeri reali se

    \begin{equation*} 				\forall\varepsilon>0\,\,\exists\, a\in A,\,b\in B \,:\,b-a<\varepsilon. 				\end{equation*}

 

Teorema 1. Se A e B sono classi contigue di numeri reali allora esiste ed è unico c\in\mathbb{R} tale che

    \begin{equation*} 				a\leq c\leq b. 				\end{equation*}

 

Dimostrazione. L’elemento separatore c\in\mathbb{R} esiste per l’assioma di completezza. Dobbiamo dimostrare che tale elemento è unico: supponiamo per assurdo che esistono due elementi c_1\neq c_2 che separano le classi A e B.

Sia c_1<c_2, abbiamo dunque

    \begin{equation*} 	\forall a\in A, b\in B \quad	a\leq c_1<c_2 \leq b\quad \Rightarrow \quad b-a>c_2-c_1. 	\end{equation*}

Sia \varepsilon=\dfrac{c_2-c_1}{2}>0 allora esistono a\in A e b\in B tale che

    \begin{equation*} 	b-a<\varepsilon\Rightarrow c_2-c_1<\frac{c_2-c_1}{2}\Rightarrow 2c_2-2c_1<c_2-c_1. \end{equation*}

Quindi c_2-c_1<0, ma ciò è assurdo.

 

Un campo ordinato che soddisfa la proprietà enunciata nell’assioma di completezza si dice completo .

 

Assioma di Archimede

\mathbb{R} è un campo archimedeo ovvero è un campo che verifica l’assioma di Archimede:

(1)   \begin{equation*} 		\forall x,y\in \mathbb{R} \text{ con }x,y>0 \rightarrow \exists n\in\N \text{ t.c. } nx>y. 	\end{equation*}

Una conseguenza dell’assioma di Archimede è che l’insieme dei numeri razionali \mathbb{Q} è denso in \mathbb{R}.

 

Teorema 2. Dati due numeri reali x e y tale che x<y allora \exists \,q\in\mathbb{Q} tale che

    \begin{equation*} 			x<q<y. 			\end{equation*}

 

Dimostrazione. Consideriamo il caso in cui x>0 e y>0. Allora y-x>0 quindi per l’assioma di Archimede \exists n\in \mathbb{N} tale che

(2)   \begin{equation*} 		n(y-x)>1\Rightarrow ny-nx>1. 	\end{equation*}

Scegliamo il più piccolo m\in\N tale che nx<m, il quale può essere espresso utilizzando la funzione parte intera come m= \lfloor nx \rfloor +1. Abbiamo

(3)   \begin{equation*} 	\lfloor nx \rfloor =m-1\leq nx. \end{equation*}

Dalla (1) e dalla (2) otteniamo

    \begin{equation*} 	nx<m=(m-1)+1\leq nx+1<nx+(ny-nx)=ny. \end{equation*}

Segue

    \begin{equation*} 	nx<m<ny\Rightarrow x<\frac{m}{n}<y, \end{equation*}

per q=\frac{m}{n} otteniamo la tesi. Gli altri due casi sono banali

  • Se y>0 e x<0 allora q=0 è uno degli elementi compresi tra x e y;
  • Se y<0 e x<0 allora 0<-y<-x e quindi per quanto appena dimostrato \exists q\in\mathbb{Q} tale che

        \begin{equation*} 		-y<q<-x\Rightarrow x<-q<y. 	\end{equation*}

 

In conclusione, per gli assiomi che abbiamo elencato in questo paragrafo possiamo dire che \mathbb{R} ha le seguenti proprietà

  • È un campo;
  • È totalmente ordinato;
  • È completo;
  • È archimedeo.

   


    \[\]

  1. Un insieme G dotato di un operazione binaria * che gode delle proprietà (1), (2) e (3) è un gruppo. Se denotiamo con e l’elemento neutro e con g un elemento del gruppo è possibile dimostrare l’unicità dell’inverso di g: supponiamo per assurdo che esistano due elementi inversi g' e g'' di g, allora

        \begin{equation*} 	g'=e*g'=(g''*g)*g'=g''*(g*g')=g''*e=g''\Rightarrow g'=g'' \end{equation*}

Sezioni di Dedekind sull'insieme dei numeri razionali.

La costruzione di \mathbb{R} ha visto diversi approcci nel corso dei secoli. In questa sezione ripercorriamo le linee guida principali della costruzione dovuta a Julius Wilhelm Richard Dedekind della metà del diciannovesimo secolo.

La formulazione di Dedekind individua i numeri reali partendo da un approccio essenzialmente insiemistico.

 

Definizione 3. Dato l’insieme ordinato (\mathbb{Q},\leq) e due suoi sottoinsiemi X e Y, la coppia (X, Y ) è una sezione (o un taglio di Dedekind ) su \mathbb{\mathbb{Q}} se sono verificate le seguenti condizioni.  

  • X \neq \emptyset, \qquad Y \neq \emptyset,
  • X \cup Y = \mathbb{Q},
  • x< y, \quad \forall \; x \in X, \; y \in Y,

L’insieme di tutte le possibili sezioni su \mathbb{Q} verrà indicato con S(\mathbb{Q}).

 

Osservazione 2. Dalla definizione segue che se (X,Y) è una sezione allora X\cap Y=\emptyset; infatti se per assurdo

    \[\exists\, a\in X\cap Y\neq\emptyset \Rightarrow a\in X\text{ e }a\in Y.\]

Quindi non risulterebbe soddisfatta la terza condizione proprio per l’elemento a.

 

Esempio 1. Gli insiemi X=\{x\in\mathbb{Q}|x<0\} e Y=\{x\in\mathbb{Q}|x\geq 0\} formano una sezione di Dedekind.

 

Esempio 2. Gli insiemi X=\{x\in\mathbb{Q}|x\leq2\} e Y=\{x\in\mathbb{Q}|x\geq 2\} non formano una sezione di Dedekind perchè non sono disgiunti, infatti X\cap Y=\{2\}.

 

In ogni sezione (X,Y) l’insieme X è limitato superiormente, Y è limitato inferiormente; possiamo distinguere tre casi

  • X ha massimo e Y non ha minimo (in \mathbb{Q}),
  • X non ha massimo e Y ha minimo (in \mathbb{Q}),
  • X non ha massimo e Y non ha minimo (in \mathbb{Q}).

Il caso in cui X ammetta massimo e Y minimo non è accettabile per la definizione di sezione di Dedekind: sia M=\max X e m=\min Y allora possiamo considerare

    \begin{equation*} 	\frac{M+m}{2}\in \mathbb{Q}. \end{equation*}

Poichè m> M allora

    \begin{equation*} 	\begin{split} 		&\frac{M+m}{2}>\frac{M+M}{2}=M \Rightarrow \frac{M+m}{2}\notin X\\ 		&\frac{M+m}{2}>\frac{m+m}{2}=m \Rightarrow \frac{M+m}{2}\notin Y 	\end{split} \end{equation*}

e questo è impossibile perché X\cup Y=\mathbb{Q}.

 

Osservazione 3. Per ogni numero razionale è possibile definire una sezione del tipo (1) o del tipo (2): infatti preso un q\in\mathbb{Q} consideriamo

    \begin{equation*} 		X=\{x\in\Q|x\leq q\}\qquad\text{e}\qquad Y=\{x\in\mathbb{Q}|x> q\}, 	\end{equation*}

la coppia (X,Y) soddisfa le condizioni della definizione. Quindi ad ogni numero razionale q corrisponde una sezione di cui q è l’elemento separatore cioè

    \begin{equation*} 		x\leq q \leq y, 	\end{equation*}

dalla definizione di sezione segue immediatamente che l’elemento separatore se esiste in \mathbb{Q} è unico.

Consideriamo adesso una sezione di tipo (3)

    \begin{equation*} 		X=\{x\in\mathbb{Q}|x^2<2\}\qquad\text{e}\qquad 	Y=\{x\in\mathbb{Q}| x^2\geq2\}. 	\end{equation*}

Si vede facilmente che X\cup Y=\mathbb{Q} e x<y per ogni x\in X e y\in Y, quindi (X,Y) è una sezione di Q. Dimostriamo che non esiste un elemento separatore c in \mathbb{Q}. Se infatti esistesse tale elemento allora questo dovrebbe appartenere a X o a Y; supponiamo c\in X allora c^2< 2. Sia \displaystyle N>\frac{2c+1}{2-c^2} allora

    \begin{equation*} 		\begin{split} 			\left(c+\frac{1}{N}\right)^2&=c^2+\frac{1}{N^2}+\frac{2c}{N}<c^2+\frac{1}{N}+\frac{2c}{N}=c^2+\frac{2c+1}{N}<\\&<c^2+(2c+1)\cdot \frac{2-c^2}{2c+1}=c^2+2-c^2=2. 		\end{split} 	\end{equation*}

Dunque abbiamo dimostrato che per ogni c\in X esiste un valore N tale che

    \[c+\frac{1}{N}\in X\qquad\text{ e } \qquad c+\frac{1}{N}>c\]

e questo prova che X non ha massimo.

Analogamente possiamo dimostrare che preso un elemento c\in Y esiste un valore N che scegliamo maggiore della quantità \frac{2c+1}{2-c^2} tale che

    \begin{equation*} 		\left(c-\frac{1}{N}\right)^2>2\Rightarrow c-\frac{1}{N}\in Y, 	\end{equation*}

quindi Y non ha minimo in \mathbb{Q}.

 

Definizione 4. Un numero reale \alpha è una sezione di Dedekind (A,B) di numeri razionali.

    \[\mathbb{R}=S(\mathbb{Q}).\]

 

È possibile definire su \mathbb{R} una relazione d’ordine \leq: dati due numeri reali x=(X,X') e y=(Y,Y')

    \begin{equation*} 	x\leq y \leftrightarrow X\subseteq Y \end{equation*}

o equivalentemente

    \begin{equation*} 	x\leq y \leftrightarrow Y'\subseteq X'. \end{equation*}

In pratica si sta affermando che, individuati due numeri reali x e y la semiretta destra del numero maggiore è inclusa nella semiretta destra del numero minore o equivalentemente la semiretta sinistra del numero minore è inclusa nella semiretta destra del numero maggiore. La relazione d’ordine scelta discende dalla relazione di inclusione tra insiemi e si dimostra essere una relazione d’ordine totale. Per convincersene, prendiamo x e y come sopra e dimostriamo che se x \nleq y allora y\leq x. Siccome X \nsubseteq Y, esiste un elemento t \in X tale che t \notin Y, ovvero t \in \mathbb{Q}\setminus Y=Y'. Segue subito che X' \subseteq Y', che è equivalente a y \leq x. Infatti, dato un qualunque s \in X' allora t<s per definizione (poichè t\in X) e dunque necessariamente s \in Y', altrimenti avremmo s \in \mathbb{Q}\setminus Y'=Y, e dal fatto che t \in Y' seguirebbe s <t, che è assurdo.

È necessario a questo punto definire su \mathbb{R} le operazioni. A questo scopo, introduciamo le seguenti notazioni: se A e B sono due sottoinsiemi di \mathbb{Q}, definiamo l’isieme somma A+B e l’insieme prodotto AB nel modo seguente

    \[\begin{aligned}  & A+B=\{ x \in \mathbb{Q}: x=a+b \mbox{ per qualche } a\in A,b\in B \}; \\  & AB=\{ x \in \mathbb{Q}: x=ab \mbox{ per qualche } a\in A,b\in B  \}. \end{aligned}\]

Analogamente, possiamo definire l’opposto di A come -A=\{ -a : a\in A \} e l’inverso di A come A^{-1}= \left\{ \dfrac{1}{a} : a \in A\right\}. Siamo pronti a definire le operazioni fondamentali.

  • Somma Siano x=(X,X') e y=(Y,Y') due numeri reali. Allora

        \begin{equation*} 		x+y:=(X+Y,X'+Y'). 	\end{equation*}

    L’elemento neutro della somma è lo 0, visto come la sezione definita dal numero razionale 0, mentre l’opposto di x=(X,X') è -x=(-X',-X).

  • Prodotto Siano x=(X,X') e y=(Y,Y') due numeri reali positivi, cioè tutti i numeri in X' e in Y' sono positivi, allora

        \begin{equation*} 		x\cdot y=(\Q\setminus X'Y',X'Y'). 	\end{equation*}

    Nel caso in cui x e y siano entrambi negativi ovvero tutti i numeri in X e in Y sono negativi allora basterà considerare gli opposti x\cdot y=(-x)\cdot (-y). Nel caso siano discordi, ad esempio x positivo e y negativo possiamo generalizzare il ragionamento e definire x\cdot y=- (x\cdot (-y)).

    L’elemento neutro del prodotto è 1, visto come la sezione definita dal numero razionale 1 e l’inverso di un numero reale x positivo è \displaystyle x^{-1}:=(\mathbb{Q}\setminus (X')^{-1},(X')^{-1}). Ovviamente nel caso x negativo definiamo x^{-1}:=-(-x)^{-1}.

Si può verificare che le consuete proprietà delle operazioni valide in \mathbb{Q} risultano valide anche in \mathbb{R}, ma le dimostrazioni risultano eccessivamente tecniche e non le riporteremo.

La proprietà di completezza (o continuità) di \mathbb{R} è espressa attraverso la seguente definizione.

 

Definizione 5. Un insieme totalmente ordinato (\mathbb{K},\leq) si dice Dedekind-continuo se ogni sezione di \mathbb{K} ammette un unico elemento separatore in \mathbb{K}.

 

Concludiamo questo paragrafo con la dimostrazione che l’insieme \mathbb{R}, a differenza di \mathbb{Q} è continuo.

 

Teorema 3. \mathbb{R} è Dedekind-continuo.

 

Dimostrazione. Dopo aver definito l’insieme dei numeri reali \mathbb{R} è possibile definire come nella definizione (3) le sezioni o tagli in \mathbb{R}. Sia (A,B) una generica sezione di \mathbb{R} e x=(A_x,B_x)\in A e y=(A_y,B_y)\in B due generici valori reali. Consideriamo

    \begin{equation*} 		A_0=\bigcup_{x\in A} A_x\qquad B_0=\bigcap_{y\in B} B_y 	\end{equation*}

questa è ovviamente una sezione di \Q che definisce un numero reale z=(A_0,B_0). Dimostriamo che questo è proprio l’elemento separatore.

Se x=(A_x,B_x)\in A allora A_x\subset A_0 per definizione, quindi x\leq z.

Se y=(A_y,B_y)\in B. Poiché \forall x\in A si ha che x<y allora A_x\subset A_y. Passando all’unione su tutti gli x \in A segue che A_0\subseteq A_y, ovvero z\leq y.

Quindi z è l’elemento separatore

    \begin{equation*} 		x\leq z\leq y\qquad\forall x\in A, y\in B. 	\end{equation*}

Dimostriamo che è unico. Supponiamo per assurdo che esista un elemento z' distinto da z tale che x\leq z'\leq y per ogni x\in A e y\in B. Supponiamo inoltre z\leq z' allora poiché A e B formano una partizione necessariamente z'\in A o z'\in B. Osserviamo che z' non può appartenere all’insieme A altrimenti z non potrebbe separare A e B, quindi z'\in B; analogamente z\in A. Consideriamo il numero \displaystyle \frac{z+z'}{2}: esso evidentemente soddisfa

    \begin{equation*} 		z<\frac{z+z'}{2}<z', 	\end{equation*}

però non può appartenere ad A altrimenti z non separerebbe A e B né a B altrimenti z' non separerebbe A e B. Ma ciò è assurdo perché, per definizione, le sezioni di Dedekind definiscono una partizione.

 

Proprietà dell’insieme dei numeri reali \mathbb{R}

Sommario.

Per quanto visto nelle sezioni precedenti possiamo immaginare \mathbb{R} come un campo ordinato completo. Per farla breve dunque \mathbb{R} è un insieme astratto dotato di due operazioni che chiamiamo somma e prodotto che godono di tutta una serie di proprietà e di una relazione d’ordine totale in accordo con le operazioni e che gode della proprietà di completezza.

Prime conseguenze degli assiomi dei numeri reali.

Prime conseguenze degli assiomi dei numeri reali

Nei paragrafi precedenti sono state elencate le proprietà dei numeri reali. Tutte le altre proprietà e i teoremi discendono dagli assiomi. Quello che si fa in Analisi è una conseguenza del fatto che \mathbb{R} è un campo ordinato completo ovvero tutta l’analisi discende dagli assiomi dei numeri Reali.

Sono conseguenze degli assiomi anche quelle proprietà elementari che in genere fanno parte del bagaglio matematico di ogni studente; di seguito ne esaminiamo alcune

 

Proposizione 2. Siano x,y,z\in\mathbb{R}. Se x+z=y+z allora x=y.

 

Dimostrazione. Utilizzando gli assiomi di esistenza dell’elemento neutro rispetto la somma e dell’opposto

    \begin{equation*} 		x=x+0=x+(z-z)=(y+z)-z=y+(z-z)=y. \end{equation*}

 

Proposizione 3 Siano x,y,z\in\mathbb{R}. Se x\cdot z=y\cdot z e z\neq 0 allora x=y.

 

Dimostrazione. Si può procedere come nella dimostrazione precedente usando gli assiomi di esistenza dell’elemento neutro rispetto la moltiplicazione. Ricordiamo che l’esistenza dell’inverso di z è assicurata dal fatto che z\neq 0

    \begin{equation*} 		x=x\cdot 1= x\cdot (z\cdot z^{-1})=(x\cdot z)\cdot z^{-1}=(y\cdot z)\cdot z^{-1}=y\cdot (z\cdot z^{-1})=y\cdot 1= y. 	\end{equation*}

 

Proposizione 4 (Legge di annullamento del prodotto). Siano x,y\in\mathbb{R}. Allora

    \begin{equation*} 				x\cdot y=0\quad \Leftrightarrow\quad  x=0\text{ o }y=0. \end{equation*}

 

Dimostrazione. (\Leftarrow) Dobbiamo dimostrare tramite gli assiomi il seguente fatto elementare, ovvero che dato x\in\mathbb{R}, si ha x\cdot 0=0\cdot x=0. Abbiamo

    \begin{equation*} 	x\cdot 0= x\cdot (0+0)= x\cdot 0 +  x\cdot 0. 	\end{equation*}

Abbiamo ottenuto che x\cdot 0 +  x\cdot 0=0+ x\cdot 0 e per la proposizione 1 concludiamo x\cdot 0=0.

(\Rightarrow) Supponiamo x\cdot y=0 allora abbiamo due casi

  • Se x=0 otteniamo la tesi perché uno dei due fattori del prodotto è nullo;
  • Se x\neq 0 allora, siccome 0\cdot x =0, si ha

        \begin{equation*}  	 y\cdot x =	x\cdot y= 0\cdot x   	\end{equation*}

e per la proposizione 2 concludiamo che y=0.

 

Proposizione 5. L’opposto di un elemento è unico.

 

Dimostrazione. Se y \in \mathbb{R} è tale che y+x=0, allora si ha

    \begin{equation*} 				y=y+0=y+(x-x)=(y+x)-x=0-x=-x, 				\end{equation*}

quindi l’opposto additivo è unico.

 

Proposizione 6. L’inverso moltiplicativo è unico.

 

Dimostrazione. Se y \in \mathbb{R} è tale che y\cdot x=1, allora si ha

    \begin{equation*} 					y=y\cdot 1=y\cdot (x\cdot x^{-1})=(y\cdot x)\cdot x^{-1}=1\cdot x^{-1}=x^{-1}, 				\end{equation*}

quindi l’inverso moltiplicativo è unico.

 

Proposizione 7. Siano x,y\in\mathbb{R}, allora

    \begin{equation*} 					(-x)\cdot y=-(x\cdot y). 					\end{equation*}

 

Dimostrazione. Per la proprietà distributiva

    \begin{equation*} 					(-x)\cdot y+x\cdot y=(-x+x)\cdot y=0\cdot y=0, 				\end{equation*}

quindi l’opposto di x\cdot y è (-x)\cdot y.

Per l’unicità dell’elemento opposto possiamo concludere che (-x)\cdot y=-(x\cdot y).

Sottoisiemi di numeri reali: Massimi, minimi, estremi superiori e inferiori.

Passiamo invece a parlare di proprietà di sottoinsiemi dell’insieme dei numeri reali.

Definizione 6. Dati due numeri reali a,b tale che a<b si chiama intervallo limitato di estremi a e b l’insieme di tutti i numeri reali compresi tra a e b.

 

  • [a,b]=\{x\in\mathbb{R} \; \vert \; a\le x\le b\} si dice intervallo chiuso;
  • (a,b)=\{x\in \mathbb{R}\; \vert \;  a<x<b\} si dice intervallo aperto;
  • [a,b)=\{x\in\mathbb{R}\; \vert \;  a\le x <b\} si dice intervallo chiuso a sinistra e aperto a destra;
  • (a,b]=\{x\in\mathbb{R}\; \vert \;  a<x\le b\} si dice intervallo aperto a sinistra e chiuso a destra.

Osservazione 4. Nel caso in cui b<a risulta ad esempio [a,b]=\emptyset.

 

Definizione 7. Sia a\in\mathbb{R} si chiama intervallo illimitato superiormente l’insieme di tutti i numeri reali maggiori (o maggiori o uguali) di a.

 

Analogamente

 

Definizione 8. Sia a\in\mathbb{R} si chiama intervallo illimitato inferiormente l’insieme di tutti i numeri reali minori (o minori o uguali) di a.

 

Gli intervalli illimitati sono invece determinati da un solo estremo a \in \mathbb{R}. Anche per essi si distinguono quattro casi:

  • [a,+\infty)=\{x\in\mathbb{R}\; \vert \; x \ge a\} si dice intervallo chiuso illimitato superiormente;
  • (a,+\infty)=\{x\in\mathbb{R}\; \vert \;  x>a\} si dice intervallo aperto illimitato superiormente;
  • (-\infty,a]=\{x\in\mathbb{R}\; \vert\;  x\le a\} si dice intervallo chiuso illimitato inferiormente;
  • (-\infty,a)=\{x\in \mathbb{R} \; \vert \;  x<a\} si dice intervallo aperto illimitato inferiormente.

Ricordando la definizione di massimo e minimo di un insieme osserviamo che non tutti gli insiemi di numeri reali hanno massimo o il minimo. Ad esempio se consideriamo l’intervallo I=[0,1), \min I=0 ma I non ammette massimo in quanto non esiste x\in I tale che x\geq y per ogni y\in I.

Sempre riprendendo le definizioni del paragrafo 1. diremo che A è limitato superiormente se M(A)\neq\emptyset analogamente è limitato inferiormente se m(A)\neq\emptyset. In generale

 

Definizione 9. Un insieme A\subseteq\mathbb{R} si dice limitatose esistono due numeri reali l e L tale che

    \begin{equation*} 				l\leq a\leq L\qquad\forall a\in\,A. 				\end{equation*}

 

Teorema 4. Sia A\in\mathbb{R} un insieme limitato superiormente. Allora l’insieme dei maggioranti ammette minimo.

 

Dimostrazione. Sia M^C(A) il complementare di M(A). Dimostriamo che la coppia (M^C(A),M(A)) forma una sezione di \mathbb{R}. Per ipotesi dato che A è limitato superiormente e non è vuoto si ha

    \begin{equation*} 		M(A)\neq\emptyset, \quad M^C(A)\neq\emptyset.  	\end{equation*}

Siano x\in M^C(A)) e y\in M(A). Poiché x non è un maggiorante dell’insieme A esiste un elemento a\in A tale che a>x. D’altra parte y è un maggiorante quindi x<y. Allora per l’assioma di completezza esiste un elemento L\in \mathbb{R} tale che

    \begin{equation*}  	x\leq L\leq y.  \end{equation*}

Dobbiamo infine dimostrare che L\in M(A). Se L non fosse un maggiorante allora esisterebbe a\in A tale che a>L. Allora

    \begin{equation*} 	L<\frac{L+a}{2}<a \Rightarrow \dfrac{L+a}{2}\in M^C(A). \end{equation*}

Ma questo è assurdo perché per ipotesi L era l’elemento separatore.

 

In maniera analoga si dimostra che se A è un insieme limitato inferiormente, allora l’insieme dei minoranti ammette massimo. In base al teorema precedente possiamo dare la seguente definizione

 

Definizione 10. Dato A\subseteq \mathbb{R} si definisce M(A) l’insieme dei maggioranti di A. Allora \alpha=\min M(A) si dirà estremo superiore di A. In altre parole

    \begin{equation*} 				\alpha=\sup A\quad \Leftrightarrow \quad\begin{cases} 				\alpha\geq a&\forall a\in A\\ 				\forall \, \varepsilon >0 \exists \, a \in A: a>\alpha -\varepsilon. 				\end{cases} 				\end{equation*}

 

Analogamente possiamo definire l’estremo inferiore di un sottoinsieme

 

Definizione 11. Dato A\subseteq \mathbb{R} si definisce m(A) l’insieme dei maggioranti di A. Allora \beta=\max m(A) si dirà estremo inferiore di A. In altre parole

    \begin{equation*} 				\beta=\inf A\quad\Leftrightarrow \quad\begin{cases} 				\beta\leq a&\forall a\in A\\ 				\forall \, \varepsilon >0 \exists \, a \in A: a<\beta +\varepsilon. 				\end{cases} 				\end{equation*}

 

Quindi se un insieme è limitato superiormente esiste ed è unico l’estremo superiore ed è un numero reale. Analogamente se un insieme è limitato inferiormente esiste ed è unico l’estremo inferiore.

Abbiamo visto che l’assioma di completezza implica l’esistenza dell’estremo superiore. Si dimostra che vale anche l’implicazione inversa: in un campo ordinato, la proprietà di esistenza dell’estremo superiore di insiemi non vuoti e limitati superiormente implica la proprietà di separazione. Dunque le due proprietà sono equivalenti; una qualunque di esse può essere utilizzata per esprimere la proprietà di completezza di \mathbb{R}.

È utile introdurre i simboli +\infty e -\infty per descrivere gli insiemi non limitati. Precisamente, sia A\subseteq\mathbb{R} non vuoto

    \begin{equation*} 	\begin{split} 		&\sup A=+\infty\Longleftrightarrow \forall\, L,\, \exists\,a\,\in\,A:\, a>L\\ 		& \inf A=-\infty\Longleftrightarrow \forall\, l,\, \,\exists a\,\in\,A:\, a<l 	\end{split} \end{equation*}

 

Teorema 5. Sia A \subseteq \mathbb{R}. Allora l’estremo superiore di A è unico.

 

Dimostrazione. La tesi segue immediatamente dalla definizione come minimo dei maggioranti, in quanto il minimo, se esiste, è unico, ma vediamone una dimostrazione diretta per fare pratica con le definizioni.

Se A è illimitato superiormente, \sup(A) = +\infty per definizione. Sia A limitato superiormente. Per assurdo supponiamo che esistano \alpha_1 e \alpha_2 tali che \alpha_1 < \alpha_2, \alpha_1 = \sup A e \alpha_2 = \sup A.

Sia \delta = \alpha_2 - \alpha_1 > 0 e sia \varepsilon_0 = \delta/2. Allora esiste x_0 \in A tale che

(4)   \begin{equation*} 		x_0 >\alpha_2 - \varepsilon > \alpha_1 \ge x_0, 	\end{equation*}

dove la prima disuguaglianza segue dal fatto che \alpha_2=\sup A, la seconda disuguaglianza vale per costruzione e l’ultima è lecita perchè \alpha_1 è maggiorante.

Osserviamo che (4) è assurdo, pertanto concludiamo che \alpha_1 = \alpha_2 essendo analoga la dimostrazione per assurdo nel caso \alpha_1 > \alpha_2.

 

Proposizione 8. \sup(\mathbb{N})=+\infty. Ovvero il sottoinsieme dei numeri naturali non è limitato superiormente.

 

Dimostrazione. La dimostrazione di questo fatto è un’immediata applicazione dell’Assioma di Archimede: dato un numero naturale m\in \mathbb{N}, esiste sempre un numero naturale n>m, come si può osservare ponendo x=1 e y=m in (1). Per fare pratica con le definizioni, vediamo anche un’altra dimostrazione che procede per assurdo.

Si supponga che \sup(\mathbb{N})= 		L\in\mathbb{R} e si consideri \epsilon=\frac{1}{2}. Dalla proposizione di caratterizzazione dell’estremo superiore bisogna esibire n\in\mathbb{N} tale per cui valga

    \[L-\frac{1}{2}\le n,\]

che equivale a

    \[L+\frac{1}{2}\le n+1.\]

Tuttavia, poichè L è in particolare un maggiorante, vale n+1\le L, da cui

    \[L+\frac{1}{2}\le n+1\le L,\]

il che implica

    \[L+\frac{1}{2}\le L,\]

da cui

    \[\frac{1}{2}\le 0,\]

assurdo.

 

Possiamo dimostrare alcune proprietà degli estremi superiori e inferiori.

 

Proposizione 9. Sia A\subseteq\mathbb{R} un insieme non vuoto. Allora \inf(A)\le\sup(A).

 

Dimostrazione. Si considerino i due insiemi M(A) e m(A). Ovviamente per definizione

    \begin{equation*} 		x\leq y\qquad\forall\,x\in m(A)\text{, }y\,\in M(A). 	\end{equation*}

Allora poiché l’estremo inferiore è il minimo di M(A), l’estremo superiore è il massimo di m(A) allora

    \begin{equation*} 	\inf A\leq \sup A \end{equation*}

 

Inoltre possiamo dimostrare una proprietà più generale.

 

Proposizione 10. Sia A,B\subseteq\mathbb{R} due insiemi non vuoti. Si supponga che A\subseteq B. Allora vale  

  1. \sup(A)\le\sup(B);
  2. \inf(B)\le\inf(A).

 

Dimostrazione punto 1. Si considerano i due insiemi

    \[M(A)=\{x\in \mathbb{R}: 		x\text{ è maggiorante di }A\}\]

e

    \[M(B)=\{x\in\mathbb{R}:x 		\text{ è maggiorante di }B\}.\]

Si osserva che M(B)\subseteq M(A) infatti preso un elemento x\in M(B) allora x\geq b per ogni b\in B. Per ipotesi A\subseteq B quindi

    \begin{equation*} 			x\geq a\qquad \forall a\in A\Rightarrow x\geq \min (A) 		\end{equation*}

allora

    \begin{equation*} 			\min M(B)\geq \min M(A). 		\end{equation*}

Dimostrazione punto 2. Analoga al punto (1)

 

Proposizione 11. Siano A,B\subseteq\mathbb{R} due insiemi non vuoti. Si supponga che a\le b per ogni a\in A,b\in B. Segue che  

  1. \inf(A)\le \inf(B);
  2. \inf(A)\le \sup(B);
  3. \sup(A)\le \inf(B);
  4. \sup(A)\le\sup(B).

 

Esercizio 5. Determinare l’estremo superiore e inferiore del seguente insieme

    \begin{equation*} 		A=\{2^{-n}:\,n\in\mathbb{Z}\} 	\end{equation*}

 

Svolgimento. Avremo che

    \begin{equation*} 	\inf A=0\qquad\qquad \sup A=+\infty. \end{equation*}

Dimostriamo che l’estremo inferiore di A è 0. Ovviamente 2^{-n}\geq 0 quindi 0\in m(A); dobbiamo verificare che è il massimo dei minoranti ovvero

    \begin{equation*}  \forall\varepsilon>0\,\exists n_{\varepsilon}\in\mathbb{Z}\,:\,2^{-n_\varepsilon}<\epsilon, \end{equation*}

    \begin{equation*} 	2^{-n_\varepsilon}<\epsilon\Leftrightarrow -n<\log_2\varepsilon\Leftrightarrow n>\log_2\frac{1}{\varepsilon}. \end{equation*}

Quindi 2^{-n_\varepsilon}<\varepsilon se n_\varepsilon\geq\left[\log_2\frac{1}{\varepsilon}\right]+1 dove con [x] si intende la funzione parte intera. Quindi \inf A=0; inoltre l’insieme non ammette minimo perché 0\notin A.

Resta da dimostrare che l’insieme A è illimitato superiormente

    \begin{equation*} 	\forall M>0\,\exists n_M\in\mathbb{Z}\,:\,2^{-n_M}>M. \end{equation*}

Infatti

    \begin{equation*} 	2^{-n_M}>M\Leftrightarrow -n_M>\log_2M\Leftrightarrow n_M<\log_2\frac{1}{M}. \end{equation*}

Quindi 2^{-n_M}<M appena n_M\leq \left[\log_2\frac{1}{M}\right]-1.

 

Definizione 12. Sia x\in\mathbb{R}. Il valore assoluto di x è il numero reale non negativo

    \begin{equation*} 			|x|=\begin{cases} 			x&\text{ se }x\geq 0\\ 			-x&\text{ se } x<0 			\end{cases} 			\end{equation*}

o equivalentemente

    \begin{equation*} 			|x|=\max\{ x, -x \}. 			\end{equation*}

 

Esercizio 6. Determinare l’estremo inferiore e superiore dell’insieme

    \begin{equation*} 		A=\left\{\frac{|2x+1|}{1+|x-1|}\,:\,x\in\mathbb{R}\right\}. 		\end{equation*}

 

Svolgimento. Per determinare il \sup A dobbiamo studiare l’insieme dei maggioranti

    \begin{equation*} 	y\in M(A)\Leftrightarrow \frac{|2x+1|}{1+|x-1|} \leq y\qquad\forall x\in\mathbb{R}. \end{equation*}

 

Osservazione 5. Per x=0 abbiamo

    \begin{equation*} 		\frac{|1|}{1+|-1|}=\frac{1}{2}\Rightarrow 0\in A, 	\end{equation*}

pertanto non è restrittivo scegliere y\geq0

    \begin{equation*} 	\frac{|2x+1|}{1+|x-1|} \leq y\Leftrightarrow |2x+1|\leq y(1+|x-1|). \end{equation*}

Quindi per la definizione di valore assoluto

    \begin{equation*} 	 -y(1+|x-1|)\leq 2x+1\leq y(1+|x-1|)\Leftrightarrow -y-y|x-1|\leq 2x+1\leq y+y|x-1| \end{equation*}

Le soluzioni di questa catena di disuguaglianze coincidono con le soluzioni del sistema

    \begin{equation*} 	\begin{cases} 		2x+1\leq y+y|x-1|\\ 		2x+1\geq -y-y|x-1| 	\end{cases} \Leftrightarrow \begin{cases} 	y|x-1|\geq 2x+1-y\\ 	y|x-1|\geq -2x-1-y \end{cases}  \end{equation*}

Sempre per la definizione di valore assoluto

    \begin{equation*} 	\begin{cases} 		y(x-1)\geq 2x+1-y\\ 		y(x-1)\geq -2x-1-y 	\end{cases}  \lor\qquad  \begin{cases}  	y(x-1)\leq -2x-1+y\\  	y(x-1)\leq 2x+1+y  \end{cases} \end{equation*}

    \begin{equation*} 	\begin{cases} 		x(y-2)\geq 1\\ 		x(y+2)\geq -1 	\end{cases} 	\lor\qquad 	\begin{cases} 		x(y+2)\leq 2y-1\\ 		x(y-2)\leq 2y+1 	\end{cases} \end{equation*}

 

Osservazione 6. Ovviamente y+2>0 per ogni y\geq 0. Invece

    \begin{equation*} 		y-2>0\Leftrightarrow 0\leq y<2. 	\end{equation*}

Per y=2

    \begin{equation*} 	\begin{cases} 		0\geq 1\\ 		4x\geq -1 	\end{cases} 	\lor\qquad 	\begin{cases} 		4x\leq 3\\ 		0\leq 5 	\end{cases} \Rightarrow  \begin{cases} 	x\leq \frac{3}{4}\\ 	\forall\,x\in \mathbb{R} \end{cases} \Rightarrow x\leq\frac{3}{4}. \end{equation*}

Poiché l’intervallo \displaystyle\left(-\infty,\frac{3}{4}\right]\neq \mathbb{R} allora y=2 non è un maggiorante di A; di conseguenza non sono maggioranti neanche i numeri reali minori di 2. Quindi y>2\rightarrow y+2>0

    \begin{equation*} 	\begin{cases} 		x\geq \frac{1}{y-2}\\ 		x\geq \frac{-1}{y+2} 	\end{cases} 	\lor\qquad 	\begin{cases} 		x\leq \frac{2y-1}{y+2}\\ 		x\leq \frac{2y+1}{y-2}. 	\end{cases} \end{equation*}

 

Osservazione 7. Risolvendo le disequazioni fratte abbiamo che

    \begin{equation*} 		\frac{1}{y-2}\geq-\frac{1}{y+2}\qquad\forall\,y\leq 0. 	\end{equation*}

Quindi

    \begin{equation*} 	\begin{cases} 		x\geq \frac{1}{y-2}\\ 		x\geq \frac{-1}{y+2} 	\end{cases} \Rightarrow x\geq \frac{1}{y-2}. \end{equation*}

Analogamente

    \begin{equation*} 	\frac{2y-1}{y+2}\leq \frac{2y+1}{y-2}. \end{equation*}

Quindi

    \begin{equation*} 	\begin{cases} 		x\leq \frac{2y-1}{y+2}\\ 		x\leq \frac{2y+1}{y-2} 	\end{cases} \Rightarrow x\leq \frac{2y-1}{y+2}. \end{equation*}

Possiamo concludere che

    \begin{equation*} 	\left(-\infty,\frac{2y-1}{y+2}\right]\cup\left[\frac{1}{y-2},+\infty\right)=\R\Leftrightarrow \frac{2y-1}{y+2}\geq \frac{1}{y-2}\Leftrightarrow y\geq 3. \end{equation*}

Quindi y\in M(A)\Leftrightarrow y\geq 3 quindi \sup A=3. Inoltre \max A=3 infatti

    \begin{equation*} 	\frac{|2x+1|}{1+|x-1|}=3\Leftrightarrow x=1\in\mathbb{R} \end{equation*}

La ricerca dell’estremo inferiore è invece immediata perché gli elementi dell’insieme A sono ovviamente positivi

    \begin{equation*} 	\frac{|2x+1|}{1+|x-1|}, \end{equation*}

quindi \inf A=0. Inoltre per x=\frac{1}{2}

    \begin{equation*} 	\frac{|2\frac{-1}{2}+1|}{1+|\frac{1}{2}-1|}=0\in A. \end{equation*}

Perciò \min A=0.2

   


    \[\]

  1. Per determinare l’estremo inferiore e il massimo si poteva procedere utilizzando la monotonia della funzione f(x)=\frac{|2x+1|}{1+|x-1|}

 

Elementi di topologia di \mathbb{R} ed applicazioni

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Concludiamo con delle definizioni che saranno propedeutiche allo studio di successioni e di funzioni.

 

Definizione 13. Un intorno di x\in \mathbb{R} è un intervallo (a,b) tale che x \in (a,b). Si dice intorno di x di raggio \epsilon e si indica I_{\epsilon}(x) un intorno della forma (x-\epsilon, x + \epsilon).

 

Siamo pronti a fare un po’ di topologia elementare su \mathbb{R}. Ci troviamo in un contesto geometrico, immaginiamo \mathbb{R} come la retta reale: in questo contesto i numeri reali vengono chiamati punti.

 

Definizione 14 Sia A un insieme di numeri reali, x\in \mathbb{R} è detto punto interno di A se esiste un intorno di x contenuto in A.

 

Definizione 15. Sia A un insieme di numeri reali. Se ogni x\in A è un punto interno di A allora A si dice aperto.

 

La definizione di insieme aperto è strana, come fa un punto ad appartenere ad un certo insieme ma non essere interno? Facciamo un esempio; consideriamo l’insieme [0,3] questo non è un aperto perché 3 è un elemento dell’insieme [0,3] ma non riusciamo a trovare un intorno di 3 tutto contenuto nell’intervallo [0,3]. L’intervallo (0,3) invece è aperto (ecco perché intervallo di questa forma sono stati definiti come aperti).

 

Definizione 16. Un insieme è chiuso se il suo complementare è un insieme aperto.

 

Definizione 17. Sia A un insieme di numeri reali x \in \mathbb{R} si dice punto di frontiera di A se ogni intorno di x interseca sia A sia il complementare di A. L’insieme dei punti di frontiera di A si denota \partial(A) e si chiama anche il bordo di A.

 

Nell’esempio precedente, 3 è un punto di frontiera di [0,3].

 

Proposizione 12. Un insieme A è chiuso se e soltanto se contiene il suo bordo ovvero

    \[\partial(A) \subset A.\]

 

Non a caso gli intervalli della forma [a,b] sono stati definiti come intervalli chiusi perche \partial([a,b]) è formato dai punti a e b che per definizione appartengono all’intervallo [a,b].

Concludiamo con la definizione di punto di accumulazione per un insieme.

 

Definizione 18. Sia A un insieme di numeri reali x \inR si dice punto di accumulazione di A se ogni intorno di x di raggio \epsilon interseca A non solo in x ovvero

    \[\forall \epsilon>0, \;\; (I_{\epsilon}(x) \cap A ) \setminus \{ x \} \neq \emptyset.\]

 

Osserviamo che i punti di accumulazione possono appartenere o meno all’insieme e che tutti i punti interni sono punti di accumulazione.

 

Definizione 19. I punti di A che non sono di accumulazione per A si dicono punti isolati.

 

Teorema 6. Sia A \subset \mathbb{R} e sia x un punto di accumulazione per A allora qualunque intorno I(x) l’intersezione I(x)\cap A contiene infiniti punti.

 

Dimostrazione. Per assurdo sia I(x) un intorno di x contenente solo un numero finito di punti

    \[\{x_1, ..., x_n\} \subset A, \;\;\; x_j \neq x\quad  \forall j=1,\dots,n.\]

Sia \epsilon = \min{|x-x_j|} > 0 e si consideri l’intorno di x di raggio \epsilon/2. Per costruzione questo intorno non contiene alcun punto di A, eccetto al più x, che è un assurdo dato che x è un punto di accumulazione di A e dunque ogni intorno di x deve contenere punti di A diversi da x, concludendo la dimostrazione.

 

Definizione 20. Sia A un insieme. Si dice metrica su A una funzione

    \begin{equation*} 			d:A\times A\rightarrow \mathbb{R} 			\end{equation*}

che soddisfa le seguenti condizioni

  • Principio degli indiscernibili : d(x,y)=0\Leftrightarrow x=y;
  • Simmetria: d(x,y)=d(y,x);
  • Disuguaglianza triangolare : d(x,y)+d(y,z)\geq d(x,z) per ogni x,y,z\in A.

Un insieme A dotato di una metrica d è detto spazio metrico.

 

Segue dalla definizione che una metrica è positiva, ovvero

    \[d(x,y) \geq 0, \quad \forall x,y \in A.\]

Infatti, abbiamo

    \begin{equation*} 	0=d(x,x)\leq d(x,y)+d(y,x)=2d(x,y) \quad \Rightarrow \quad d(x,y)\geq 0. \end{equation*}

 

Esempio 3. Sia A=\mathbb{R} e definiamo d(x,y)=|x-y|. Si verifica facilmente che questa funzione è una metrica su \mathbb{R}:

  • |x-y|=0 \Leftrightarrow x=y;
  • |x-y|=|-(x-y)|=|y-x|;

La terza proprietà può essere riscritta come segue:

(5)   \begin{equation*} 	|x-z|\leq |x-y| + |y-z| \quad \forall x,y,z\in \mathbb{R}. \end{equation*}

Essa è equivalente alla seguente versione della disuguaglianza triangolare:

(6)   \begin{equation*} 	|a+b|\leq |a|+|b| \quad \forall a,b \in \mathbb{R}. \end{equation*}

Si dimostra facilmente l’equivalenza tra (5) e (6), ponendo a=x-y e b=y-z.

La (6) può essere dimostrata notando che, per definizione, |x|=\max\{ x,-x \}. Abbiamo dunque a \leq |a| e -a \leq |a|, per ogni a \in \mathbb{R}, da cui

  • a+b\leq |a|+|b|;
  • -(a+b)=-a-b \leq |a|+ |b|;

ovvero, |a+b|=\max\{ a+b,-(a+b) \}\leq |a|+|b|.

 

Definizione 21. Dato uno spazio metrico A, un suo sottospazio B\subset A si dice denso in A se per ogni a\in A e per ogni intorno I(a) di a si ha (I(a) \setminus \{a\}) \cap B \neq \emptyset.

 
 

Tutta la teoria di analisi matematica

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  7. Gli assiomi di Peano
  8. L’insieme dei numeri reali: costruzione e applicazioni
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  10. Costruzioni alternative di \mathbb{R}
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  38. Teoria sulle derivate
  39. Calcolo delle derivate: la guida pratica
  40. Teoria sulle funzioni convesse
  41. Il teorema di Darboux
  42. I teoremi di de l’Hôpital
  43. Teorema di Fermat
  44. Teoremi di Rolle e Lagrange
  45. Il teorema di Cauchy
  46. Espansione di Taylor: teoria, esempi e applicazioni pratiche
  47. Polinomi di Taylor nei limiti: istruzioni per l’uso
  48. Integrali definiti e indefiniti
  49. Teorema fondamentale del calcolo integrale (approfondimento)
  50. Integrali ricorsivi
  51. Formule del trapezio, rettangolo e Cavalieri-Simpson
  52. Teoria sugli integrali impropri
  53. Funzioni integrali – Teoria
  54. Introduzione ai numeri complessi – Volume 1 (per un corso di ingegneria — versione semplificata)
  55. Introduzione ai numeri complessi – Volume 1 (per un corso di matematica o fisica)
  56. Serie numeriche: la guida completa
  57. Successioni di funzioni – Teoria
  58. Teoremi sulle successioni di funzioni
    1. 58a. Criterio di Cauchy per la convergenza uniforme
    2. 58b. Limite uniforme di funzioni continue
    3. 58c. Passaggio al limite sotto il segno di integrale
    4. 58d. Limite uniforme di funzioni derivabili
    5. 58e. Piccolo teorema del Dini
    6. 58f. Procedura diagonale e teorema di Ascoli-Arzela
  59. Serie di funzioni – Teoria
  60. Serie di potenze – Teoria
  61. Serie di Fourier – Teoria e applicazioni
  62. Integrali multipli — Parte 1 (teoria)
  63. Integrali multipli — Parte 2 (teoria e esercizi misti)
  64. Regola della Catena — Teoria ed esempi.
  65. Jacobiano associato al cambiamento di coordinate sferiche
  66. Guida ai Massimi e Minimi: Tecniche e Teoria nelle Funzioni Multivariabili
  67. Operatore di Laplace o Laplaciano
  68. Teoria equazioni differenziali
  69. Equazione di Eulero
  70. Teoria ed esercizi sulla funzione Gamma di Eulero
  71. Teoria ed esercizi sulla funzione Beta
  72. Approfondimento numeri complessi
  73. Diverse formulazioni dell’assioma di completezza
  74. Numeri di Delannoy centrali
  75. Esercizi avanzati analisi

 
 

Tutte le cartelle di Analisi Matematica

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  1. Prerequisiti di Analisi
    1. Ripasso algebra biennio liceo
    2. Ripasso geometria analitica
    3. Ripasso goniometria e trigonometria
    4. Errori tipici da evitare
    5. Insiemi numerici N,Z,Q,R
    6. Funzioni elementari
    7. Logica elementare
    8. Insiemi
  2. Successioni
    1. Teoria sulle Successioni
    2. Estremo superiore e inferiore
    3. Limiti base
    4. Forme indeterminate
    5. Limiti notevoli
    6. Esercizi misti Successioni
    7. Successioni per ricorrenza
  3. Funzioni
    1. Teoria sulle funzioni
    2. Verifica del limite in funzioni
    3. Limite base in funzioni
    4. Forme indeterminate in funzioni
    5. Limiti notevoli in funzioni
    6. Calcolo asintoti
    7. Studio di funzione senza derivate
    8. Dominio di una funzione
    9. Esercizi misti Funzioni
    10. Esercizi misti sui Limiti
  4. Funzioni continue-lipschitziane-holderiane
    1. Teoria sulle Funzioni continue-lipschitziane-holderiane
    2. Continuità delle funzioni
    3. Continuità uniforme
    4. Teorema degli zeri
    5. Esercizi sul teorema di Weierstrass senza l’uso delle derivate
  5. Calcolo differenziale
    1. Derivate
    2. Calcolo delle derivate
    3. Retta tangente nel calcolo differenziale
    4. Punti di non derivabilità nel calcolo differenziale
    5. Esercizi sul teorema di Weierstrass con l’uso delle derivate
    6. Studio di funzione completo nel calcolo differenziale
    7. Esercizi teorici nel calcolo differenziale
    8. Metodo di bisezione
    9. Metodo di Newton
  6. Teoremi del calcolo differenziale
    1. Teoria sui Teoremi del calcolo differenziale
    2. Teorema di Rolle
    3. Teorema di Lagrange
    4. Teorema di Cauchy
    5. Teorema di De L’Hôpital
  7. Calcolo integrale
    1. Integrale di Riemann
    2. Integrali immediati
    3. Integrale di funzione composta
    4. Integrali per sostituzione
    5. Integrali per parti
    6. Integrali di funzione razionale
    7. Calcolo delle aree
    8. Metodo dei rettangoli e dei trapezi
    9. Esercizi Misti Integrali Indefiniti
    10. Esercizi Misti Integrali Definiti
  8. Integrali impropri
    1. Teoria Integrali impropri
    2. Carattere di un integrale improprio
    3. Calcolo di un integrale improprio
  9. Espansione di Taylor
    1. Teoria Espansione di Taylor
    2. Limiti di funzione con Taylor
    3. Limiti di successione con Taylor
    4. Stime del resto
  10. Funzioni integrali (Approfondimento)
    1. Teoria Funzioni integrali (Approfondimento)
    2. Studio di funzione integrale
    3. Limiti con Taylor e De L’Hôpital
    4. Derivazione di integrali parametrici (Tecnica di Feynmann)
  11. Numeri Complessi
    1. Teoria Numeri complessi
    2. Espressioni con i numeri complessi
    3. Radice di un numero complesso
    4. Equazioni con i numeri complessi
    5. Disequazioni con i numeri complessi
    6. Esercizi misti Numeri complessi
  12. Serie numeriche
    1. Teoria Serie numeriche
    2. Esercizi Serie a termini positivi
    3. Esercizi Serie a termini di segno variabile
    4. Esercizi Serie geometriche e telescopiche
  13. Successioni di funzioni
    1. Teoria Successioni di funzioni
    2. Esercizi Successioni di funzioni
  14. Serie di funzioni
    1. Teoria Serie di funzioni
    2. Esercizi Serie di funzioni
  15. Serie di potenze
    1. Teoria Serie di potenze
    2. Esercizi Serie di potenze
  16. Serie di Fourier
    1. Teoria Serie di Fourier
    2. Esercizi Serie di Fourier
  17. Trasformata di Fourier
    1. Teoria Trasformata di Fourier
    2. Esercizi Trasformata di Fourier
  18. Funzioni di più variabili
    1. Teoria Funzioni di più variabili
    2. Massimi e minimi liberi e vincolati
    3. Limiti in due variabili
    4. Integrali doppi
    5. Integrali tripli
    6. Integrali di linea di prima specie
    7. Integrali di linea di seconda specie
    8. Forme differenziali e campi vettoriali
    9. Teorema di Gauss-Green
    10. Integrali di superficie
    11. Flusso di un campo vettoriale
    12. Teorema di Stokes
    13. Teorema della divergenza
    14. Campi solenoidali
    15. Teorema del Dini
  19. Equazioni differenziali lineari e non lineari
    1. Teoria equazioni differenziali lineari e non lineari
    2. Equazioni differenziali lineari e non lineari del primo ordine omogenee
  20. Equazioni differenziali lineari
    1. Del primo ordine non omogenee
    2. Di ordine superiore al primo,a coefficienti costanti,omogenee
    3. Di ordine superiore al primo,a coefficienti costanti,non omogenee
    4. Di Eulero,di Bernoulli,di Clairaut,di Lagrange e di Abel
    5. Non omogenee avente per omogenea associata un’equazione di Eulero
    6. Sistemi di EDO
  21. Equazioni differenziali non lineari
    1. A variabili separabiliO
    2. A secondo membro omogeneo
    3. Del tipo y’=y(ax+by+c)
    4. Del tipo y’=y(ax+by+c)/(a’x+b’y+c’)
    5. Equazioni differenziali esatte
    6. Mancanti delle variabili x e y
    7. Cenni sullo studio di un’assegnata equazione differenziale non lineare
    8. Di Riccati
    9. Cambi di variabile: simmetrie di Lie
  22. Analisi complessa
    1. Fondamenti
    2. Funzioni olomorfe
    3. Integrale di Cauchy e applicazioni
    4. Teorema della curva di Jordan e teorema fondamentale dell’Algebra
    5. Teorema di inversione di Lagrange
    6. Teorema dei Residui
    7. Funzioni meromorfe
    8. Prodotti infiniti e prodotti di Weierstrass
    9. Continuazione analitica e topologia
    10. Teoremi di rigidità di funzioni olomorfe
    11. Trasformata di Mellin
  23. Equazioni alle derivate parziali
    1. Equazioni del primo ordine
    2. Equazioni del secondo ordine lineari
    3. Equazioni non-lineari
    4. Sistemi di PDE
  24. Funzioni speciali
    1. Funzione Gamma di Eulero
    2. Funzioni Beta,Digamma,Trigamma
    3. Integrali ellittici
    4. Funzioni di Bessel
    5. Funzione zeta di Riemann e funzioni L di Dirichlet
    6. Funzione polilogaritmo
    7. Funzioni ipergeometriche
  25. Analisi funzionale
    1. Misura e integrale di Lebesgue
    2. Spazi Lp,teoremi di completezza e compattezza
    3. Spazi di Hilbert,serie e trasformata di Fourier
    4. Teoria e pratica dei polinomi ortogonali
    5. Spazi di Sobolev
  26. Complementi
    1. Curiosità e approfondimenti
    2. Compiti di analisi
    3. Esercizi avanzati analisi
  27. Funzioni Convesse

 
 

Tutti gli esercizi di geometria

In questa sezione vengono raccolti molti altri esercizi che coprono tutti gli argomenti di geometria proposti all’interno del sito con lo scopo di offrire al lettore la possibilità di approfondire e rinforzare le proprie competenze inerenti a tali argomenti.

Strutture algebriche.




Geometria differenziale.

   

Risorse didattiche aggiuntive per approfondire la matematica

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  • Math Stack Exchange – Parte della rete Stack Exchange, questo sito è un forum di domande e risposte specificamente dedicato alla matematica. È una delle piattaforme più popolari per discutere e risolvere problemi matematici di vario livello, dall’elementare all’avanzato.
  • Art of Problem Solving (AoPS) – Questo sito è molto noto tra gli studenti di matematica di livello avanzato e i partecipanti a competizioni matematiche. Offre forum, corsi online, e risorse educative su una vasta gamma di argomenti.
  • MathOverflow – Questo sito è destinato a matematici professionisti e ricercatori. È una piattaforma per domande di ricerca avanzata in matematica. È strettamente legato a Math Stack Exchange ma è orientato a un pubblico con una formazione più avanzata.
  • PlanetMath – Una comunità collaborativa di matematici che crea e cura articoli enciclopedici e altre risorse di matematica. È simile a Wikipedia, ma focalizzata esclusivamente sulla matematica.
  • Wolfram MathWorld – Una delle risorse online più complete per la matematica. Contiene migliaia di articoli su argomenti di matematica, creati e curati da esperti. Sebbene non sia un forum, è una risorsa eccellente per la teoria matematica.
  • The Math Forum – Un sito storico che offre un’ampia gamma di risorse, inclusi forum di discussione, articoli e risorse educative. Sebbene alcune parti del sito siano state integrate con altri servizi, come NCTM, rimane una risorsa preziosa per la comunità educativa.
  • Stack Overflow (sezione matematica) – Sebbene Stack Overflow sia principalmente noto per la programmazione, ci sono anche discussioni rilevanti di matematica applicata, specialmente nel contesto della scienza dei dati, statistica, e algoritmi.
  • Reddit (r/Math) – Un subreddit popolare dove si possono trovare discussioni su una vasta gamma di argomenti matematici. È meno formale rispetto ai siti di domande e risposte come Math Stack Exchange, ma ha una comunità attiva e molte discussioni interessanti.
  • Brilliant.org – Offre corsi interattivi e problemi di matematica e scienza. È particolarmente utile per chi vuole allenare le proprie capacità di problem solving in matematica.
  • Khan Academy – Una risorsa educativa globale con lezioni video, esercizi interattivi e articoli su una vasta gamma di argomenti di matematica, dalla scuola elementare all’università.






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