Esercizio 1 . Sia
dove è il dominio naturale della funzione. Determinare
.
Svolgimento. Ricordiamo che la funzione logaritmo è definita solamente quando il suo argomento è strettamente maggiore di zero. Dunque, il dominio è dato dall’insieme dei punti che soddisfano la seguente disequazione:
(1)
Studiamo il segno dei singoli fattori della disequazione: avremo che il primo sarà positivo per e che il secondo sarà positivo per
, ossia possiamo schematizzare la situazione nel seguente modo:
Il dominio della funzione è:
Esercizio 2 . Sia
dove è il dominio naturale della funzione. Determinare
.
Svolgimento. L’argomento dell’arcoseno può assumere valori compresi tra e
, cioè
(2)
(3)
Le due iperboli di equazione e
sono iperboli equilatere e hanno asintoti
e
. I loro grafici sono noti e facili da disegnare. Per la prima disequazione del sistema si ha
mentre per la seconda si ha
Si osservi che per entrambi i grafici la zona colorata rappresenta l’insieme in cui ciascuna disequazione è verificata. Facendo l’intersezione dei due grafici si ottiene il seguente grafico
che rappresenta proprio il dominio cercato.
Esercizio 3 . Sia
dove è il dominio naturale della funzione. Determinare
.
(4)
Graficamente si ha
Si conclude che il dominio è
Esercizio 4 . Sia
dove è il dominio naturale della funzione. Determinare
.
Svolgimento. Si deve avere
(5)
Possiamo raccogliere il termine , ottenendo così:
(6)
da cui è possibile esprimere la funzione l’argomento del logaritmo come il prodotto di due funzioni e
tali che:
(7)
Per , si vede subito che essa sarà positiva per
indipendentemente dal valore di
; graficamente abbiamo
Per quanto riguarda , riconosciamo che essa non è altro che l’equazione di una circonferenza di raggio unitario centrata nell’origine. Imponendo che sia
, troviamo:
(8)
Graficamente si ha
Confrontando lo studio del segno delle due funzioni, si può dedurre per quali punti il loro prodotto risulterà positivo. L’insieme di tali punti costituirà proprio il dominio di . Procediamo ancora una volta visualizzando la situazione con uno schema:
Concludiamo che il dominio di è:
Esercizio 5 . Sia
dove è il dominio naturale della funzione. Determinare
.
Svolgimento. Si deve avere
(9)
dove
(10)
Studiamo il segno di , ponendola maggiore di zero, ovvero:
(11)
Deduciamo quindi che i punti in cui la funzione è positiva si possono ottenere disegnando il grafico della parabola di equazione
. Di seguito viene riportato il grafico dello studio del segno per
.
Per la funzione si ha
(12)
da cui
(13)
cioè
(14)
Riportiamo di seguito il grafico del segno per .
Infine, studiamo il segno di . Si nota, banalmente, che tale funzione è positiva per ogni valore di
purché si abbia
.\\
A questo punto, confrontiamo i risultati ottenuti per le singole funzioni in modo da poter studiare il segno dell’argomento di , da cui si ottiene facilmente il dominio. Di seguito il grafico dello studio del segno dell’argomento della funzione
.
Per il lettore scrupoloso, per completezza, si consiglia di determinare i punti di intersezioni del grafico delle varie funzioni. Prendendo i valori positivi, rappresentati nel grafico di sopra, si ottiene la rappresentazione del dominio di .
Esercizio 6 . Sia
dove è il dominio naturale della funzione. Determinare
.
Svolgimento. Osserviamo che il numeratore della funzione è un logaritmo avente dentro l’argomento a sua volta un logaritmo, dunque, dobbiamo imporre che l’argomento di entrambi sia maggiore di zero. Inoltre, il denominatore essendo un seno è definito per tutti i numeri reali, ad esclusione dei valori per il quale si annulla. Pertanto, la condizione di esistenza di
è
(15)
Per la prima disequazione ha
(16)
Si osservi che è una circonferenza di raggio
con centro nell’origine. Inoltre, tutti i punti
che verificato (17) sono tutti punti esterni alla circonferenza escluso il bordo.
Per la seconda disequazione si ha
(17)
Si osservi che è una circonferenza di raggio
con centro nell’origine. Inoltre, tutti i punti
che verificato (17) sono tutti punti esterni alla circonferenza escluso il bordo.
Per la terza condizione si ha
(18)
ossia troviamo che i punti del dominio della funzione non possono giacere su alcuna iperbole equilatera del tipo con
intero. In particolare, sappiamo che l’iperbole equilatera è composta da due rami e che i suoi asintoti sono proprio gli assi cartesiani. Inoltre, ciascun ramo interseca la bisettrice del primo e del terzo quadrante se
e interseca la bisettrice del secondo e quarto quadrante se
. Dal momento che
può assumere infiniti valori sia positivi che negativi, avremo una simmetria di questo tipo:
Deduciamo dunque che il dominio della funzione è: