Benvenuti nella nostra guida dedicata sugli integrali di linea delle forme differenziali. In questo articolo forniamo sia alcune basi teoriche (di tipo operativo e di facile comprensione) sia numerosi esempi ed esercizi completamente risolti, per illustrare l’applicazione pratica e i punti di forza degli strumenti teorici presentati.
Il testo è quindi un valido aiuto per appassionati e studenti dei corsi di Analisi Matematica 2 che ricercano un supporto snello ed essenziale che coniughi teoria e pratica.
Segnaliamo anche il nostro materiale su argomenti affini:
- Integrali definiti e indefiniti;
- Teorema fondamentale del calcolo integrale (approfondimento);
- Integrali multipli — Parte 1 (teoria);
- Integrali multipli — Parte 2 (teoria e esercizi misti).
Buona lettura!
Autori e revisori
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Revisori: Giulio Binosi, Matteo Talluri, Sergio Fiorucci.
Introduzione
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L’esposizione seguirà un ordine che favorisce un approccio pratico, basato sulla logica del “problem solving”, lo stesso che dovrebbe adottare uno studente durante lo svolgimento di un esercizio. Queste pillole teoriche sono particolarmente utili per un corso di studi in Ingegneria o, in generale, per chi desidera approfondire la pratica di questi problemi.
- Ad esempio, si consigliano M. Bertsch, R. Dal Passo, L. Giacomelli, Analisi matematica o E. Giusti, Analisi matematica 2. ↩
Definizioni utili
Forme differenziali.
dove l’elemento è la funzione lineare che associa ad un vettore
la componente
, per ogni
. Le funzioni
si dicono componenti di
. Una forma differenziale si dice continua (rispettivamente, di classe
) su
se le sue componenti sono funzioni continue (rispettivamente, di classe
) su
.
Nel caso in cui o
, adotteremo la seguenti notazione
Diamo di seguito due definizioni fondamentali che riguardano le forme differenziale che verranno usate nel seguito di questo testo
In particolare si definisce funzione potenziale di
o primitiva.
Con le definizioni precedenti risulta immediato verificare che una forma di classe
esatta è anche chiusa, in quanto si può applicare il teorema di Schwarz sulle derivate seconde miste. Nel seguito andremo invece ad analizzare quali sono le condizioni affinché una forma chiusa risulti esatta. Diamo infine la definitione di integrale di linea.
Risultati fondamentali
Introduzione.
Forma differenziale chiusa in un sottoinsieme dello spazio.
Si ricorda al lettore che il rotore di un campo vettoriale è
dove il determinante è inteso in senso formale e definiscono i versori nella direzione
e
, rispettivamente.
Forma differenziale chiusa in un sottoinsieme nel piano.
Quindi, dal punto di vista teorico risulta chiaro come si determini quando una forma differenziale sia chiusa. Chiariamo il concetto con degli esercizi.
Soluzione. Il dominio di è
. Calcoliamo le derivate miste della forma differenziale
e
e osserviamo che
pertanto è chiusa nel suo dominio.
Soluzione. Osserviamo che il suo dominio è . Calcoliamo il
dove
è il campo vettoriale associato alla forma differenziale.
Dunque
dunque è chiusa nel sul dominio.
Forma differenziale esatta.
A questo punto forniamo dei metodi che permettono di applicare in maniera pratica il risultato appena esposto. Per fare ciò abbiamo ancora necessità di alcune definizioni di carattere topologico.
Cenni di topologia di 
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Un altro modo di definire un intorno sferico di è pensarlo come una palla di centro
e raggio
. Si vuole far osservare al lettore che in
l’intorno sferico non è nient’altro che un cerchio di centro
e raggio
privato del bordo come in figura 1.
In questo caso la rappresentazione grafica è quella data in figura 2.
-
- interno ad
, se esiste un intorno sferico di
contenuto in
;
- interno ad
-
- esterno ad
, se esiste un intorno sferico di
contenuto nel complementare2 di
;
- esterno ad
- di frontiera per
, se ogni intorno sferico di
contiene almeno un punto di
e un punto del complementare di
;
In figura 3 rappresentiamo quanto detto
-
- aperto se ogni punto è interno;
- chiuso se il suo complementare è aperto.
Si può dimostrare che in le due definizioni 7 e 8 risultano equivalenti per insiemi aperti. Concludiamo questa sezione con quella che è la definizione topologica fondamentale per lo studio delle forme in
. Ricordiamo che una curva
si dice semplice se comunque presi due punti
, con
, risulta
. Nel caso in cui
, la curva semplice si dice chiusa.
- Se
il suo complementare è l’insieme differenza
↩
Dominio semplicemente connesso: teoria ed applicazioni
Dominio semplicemente connesso nel piano.
Forniamo un elenco di insiemi semplicemente connessi nel piano:
-
-
-
- cerchio pieno, ellisse piena, poligono convesso pieno, semipiano e tutte le figure piane che si possono ottenere da queste deformandole con continuità; il piano stesso (
) o il piano privato di una semiretta.
- cerchio pieno, ellisse piena, poligono convesso pieno, semipiano e tutte le figure piane che si possono ottenere da queste deformandole con continuità; il piano stesso (
-
-
Non sono semplicemente connessi
-
-
-
- il piano o un cerchio privato di un punto (vale per una generica figura geometrica), una corona circolare, una circonferenza, ogni insieme che presenta un “buco”.
-
-
Riportiamo alcuni esempi di esercizi in cui si mostra che una forma differenziale è esatta nel suo dominio applicando il teorema 1.
è esatta nel suo insieme di definizione.
Soluzione. Verifichiamo se la forma differenziale è chiusa. Calcolando le derivate miste
osserviamo che sono uguali, quindi possiamo affermare che è chiusa.
Il dominio di è
che è un insieme semplicemente connesso, allora è esatta.
è esatta nel suo insieme di definizione.
Soluzione. Verifichiamo se la forma differenziale è chiusa. Calcolando le derivate miste
e
osserviamo che sono uguali, quindi possiamo affermare che è chiusa.
Il dominio di è
che è un insieme semplicemente connesso, allora
è esatta.
è chiusa e se è possibile applicare il teorema di Poincaré.
Soluzione. Verifichiamo se la forma differenziale è chiusa. Calcolando le derivate miste
osserviamo che sono uguali, quindi possiamo affermare che è chiusa.
Il dominio di è
che non è un insieme connesso e pertanto neanche semplicemente connesso (unione di due semipiani).
L’esercizio 5 serve a sottolineare l’importanza del teorema di Poincaré e cosa accade quando non è possibile applicarlo: se la forma differenziale è chiusa, ma il suo dominio non è un insieme semplicemente connesso non possiamo dire nulla sull’esattezza di nel suo dominio. Questo perché la condizione di semplice connessione è una condizione sufficiente ai fini del teorema.
è esatta nel suo insieme di definizione.
Soluzione. Il dominio di è
.
Verifichiamo se è chiusa procedendo come segue
Dal risultato appena ottenuto, deduciamo che non è chiusa e allora non è neanche esatta.
Dall’esercizio 6 è bene notare che se una forma differenziale non è chiusa, allora non è esatta; il fatto che una forma differenziale sia chiusa è una condizione necessaria per far sì che sia esatta.
Dominio semplicemente connesso nello spazio.
-
-
-
- Sfera, ellissoide, poliedri convessi e tutti i solidi che si possono ottenere da questi ultimi deformandoli con continuità (sia i solidi, sia le loro frontiere), la corona sferica, il semispazio, lo spazio privo di un numero finito di punti.
-
-
Non sono semplicemente connessi
-
-
-
- Il toro, la sfera privata di un diametro, lo spazio privato di una retta, poliedri concavi.
-
-
è esatta nel suo insieme di definizione.
Soluzione. Abbiamo già verificato nell’esercizio 2 che la forma risulta chiusa. Inoltre osserviamo che il suo dominio è che è un insieme semplicemente connesso, pertanto per il teorema di Poincaré
è esatta.
Forma differenziale localmente esatta
Introduzione.
Tuttavia nei casi pratici non è detto che questo accada sempre poiché una buona percentuale di esercizi presenta forme differenziali chiuse che non hanno come dominio un insieme semplicemente connesso: in questo caso il teorema di Poincaré non è efficace e non possiamo concludere nulla. Esiste, in ogni caso, un importante corollario del Teorema di Poincaré che viene in aiuto in queste situazioni.
Riportiamo un esempio del corollario 1.
è localmente esatta.
Soluzione. Abbiamo già visto nell’esercizio 5 che la forma è chiusa.
Il dominio di è
che non è un insieme connesso e pertanto neanche semplicemente connesso, quindi non possiamo dire nulla sull’esattezza di nel suo dominio secondo il teorema di Poincaré. Osserviamo però che il dominio di
può essere riscritto come segue
dove sia che
sono insiemi semplicemente connessi. Quindi sicuramente
è localmente esatta in ciascuno dei due insiemi.
Condizioni di equivalenza sulle forme esatte.
-
- Per ogni coppia di curve regolari a tratti
contenute in
ed aventi stesso punto iniziale e stesso punto finale,
- Per ogni coppia di curve regolari a tratti
-
- Per ogni curva chiusa semplice
, regolare a tratti e contenuta in
,
- Per ogni curva chiusa semplice
esatta.
Sostanzialmente, il teorema 4 stabilisce modi equivalenti di esprimere il concetto di esattezza di una forma differenziale: una forma differenziale è esatta se e solo se l’integrale di linea di seconda specie lungo qualsiasi curva chiusa (detto anche circuitazione nel linguaggio dei campi vettoriali) è nullo, oppure se e solo se l’integrale di linea tra due punti qualsiasi non dipende dal percorso seguito ma solo dai punti di partenza ed arrivo.
Riportiamo di seguito alcuni esercizi che racchiudono gli ultimi concetti spiegati.
(1)
dove il sostegno di è rappresentato da una circonferenza centrata nell’origine, di raggio 1, percorsa in senso antiorario.
Soluzione. Calcoliamo le derivate miste della forma differenziale
Osserviamo che
pertanto è chiusa. Inoltre il suo dominio è un insieme semplicemente connesso quindi
è esatta nel suo dominio; facilmente concludiamo, grazie al punto 2 del teorema 4 che
(2)
dove il sostegno di è dato dalla circonferenza di equazione
percorsa in senso antiorario.
Soluzione. Rappresentiamo nella figura 4 il sostegno di
Calcoliamo le derivate miste
e
e osserviamo che
pertanto è chiusa, ma come si può osservare il dominio è
che non è un insieme semplicemente connesso, quindi non possiamo dire nulla sull’esattezza di
. Osserviamo però che la circonferenza si trova in una zona del dominio che è un insieme semplicemente connesso, quindi è localmente esatta ed essendo un integrale di linea su un percorso chiuso possiamo concludere che
Osserviamo che anche se non sappiamo se la forma differenziale è esatta o meno sul suo dominio , l’esercizio 10 può essere svolto lo stesso in modo immediato dopo aver verificato che
è chiusa. Infatti, il sostegno della curva lungo la quale dobbiamo calcolare l’integrale di linea è interamente contenuto in una porzione semplicemente connessa del dominio (per esempio, l’insieme
). La forma differenziale è quindi localmente esatta, e, dato che il sostegno di
è una curva chiusa, l’integrale è nullo.
Calcolo di un potenziale per una forma differenziale esatta
Leggi...
dove è una funzione potenziale di
.
Alla luce di questo ultimo risultato, l’ultimo passo prima di procedere con gli esempi fondamentali, è quello di comprendere come ottenere un potenziale data la forma differenziale da integrare.
(3)
dove il sostegno di è rappresentata dalla poligonale aperta di vertici
,
e
percorsa nell’ordine illustrato.
Soluzione. Rappresentiamo in figura 5 il sostegno di
Calcoliamo le derivate miste della forma differenziale
e
e osserviamo che
pertanto è chiusa nel suo dominio, esso è l’insieme
che è semplicemente connesso: ne risulta che è esatta.
Per poter calcolare un potenziale è necessario che siano soddisfatte le seguente condizioni:
(4)
Dalla prima delle due equazioni precedenti otteniamo, integrando rispetto ad ,
che sostituita nella seconda conduce a
Concludiamo quindi che
Grazie a quanto fatto fino ad ora, possiamo calcolare (3) come segue
e pertanto
è esatta nel suo insieme di definizione e in caso affermativo trovare un potenziale.
Soluzione. Abbiamo già verificato che nell’esercizio 2 che è chiusa e nel 7 che è esatta.
Calcoliamo un potenziale: esso deve soddisfare le condizioni
(5)
Dalla prima equazione otteniamo
che sostituita nella seconda equazione conduce a
Infine
che sostituita nella terza equazione porta
dove è una costante.
Si conclude che il potenziale è
Confronto fra i linguaggi per le forme differenzali ed i campi vettoriali
Leggi...
Al lettore proponiamo una riflessione. Se volessimo dimostrare che una forma differenziale chiusa non è esatta, come si potrebbe fare? solitamente si cerca una curva chiusa tale per cui l’integrale di linea di seconda specie su essa risulti diverso da zero: questo porta a concludere che la forma differenziale non è esatta o che il campo non è conservativo; in alternativa si può determinare il potenziale e verificare che esso sia di classe nel dominio della forma differenziale, in questo modo si dimostra che è esatta.
Verificare se è conservativo nel suo dominio ed in caso trovare un potenziale.
Soluzione. Dimostriamo che non è conservativo, esibendo una curva chiusa
regolare a tratti contenuta all’interno del dominio del campo vettoriale tale che
Scegliamo una curva chiusa avente come sostegno una circonferenza di raggio
centrata nell’origine e percorsa in senso antiorario, rappresentata in figura 6
La sua parametrizzazione è
mentre
è la sua derivata.
Restringiamo lungo
da cui3
Abbiamo dunque trovato una curva chiusa lungo la quale l’integrale di linea di seconda specie del campo vettoriale è diverso da zero, quindi
non è conservativo.
Combinazioni lineari di forme differenziali esatte e non esatte
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Nel caso in cui la forma differenziale non sia chiusa e di conseguenza non esatta siamo costretti ad applicare la definizione di integrale di linea di seconda specie. Spesso accade che le forme differenziali non siano esatte ma si possono scrivere come la combinazione lineare di forme differenziali esatte e non esatte e pertanto in questo modo si semplificano i calcoli.
Riportiamo alcuni esempi di forme differenziali che non sono esatte ma si possono scrivere come la combinazione lineare di forme differenziali esatte con altre che non lo sono.
(7)
essendo il dominio tratteggiato in figura 7 e
è il bordo di
percorso una volta in senso antiorario.
Soluzione. Riscriviamo (7) come segue
(8)
Si osserva facilmente che è esatta, pertanto
. Non ci resta che calcolare
.
Vogliamo calcolare i punti di intersezione tra la funzione e
, pertanto imponiamo la seguente equazione
da cui si evince che gli estremi del segmento rappresentato in figura 7 sono e
.
Rappresentiamo in figura 8 il sostegno di dato da
:
dove è il segmento che congiunge i punti
e
e
è il grafico di
con
.
Possiamo riscrivere come segue
(9)
Parametrizziamo il sostegno di come
e deriviamo quanto ottenuto
da cui deduciamo
Parametrizziamo ora il sostegno di
ottenendo
È importante osservare che abbiamo parametrizzato in senso orario per comodità: successivamente, nel calcolo dell’integrale di linea della forma differenziale
sul sostegno di
metteremo un meno davanti all’integrale.
Procediamo dunque come segue
Sfruttando il fatto che data una funzione pari in un intervallo
, l’integrale su tale intervallo della funzione
può essere riscritto come
utilizzando l’integrale indefinito notevole (dove in questo caso
) per calcolare il primo integrale e la sostituzione
4 per il secondo,
utilizzando l’identità
Concludiamo che
per cui l’integrale diventa
Concludiamo che
Soluzione. Riscriviamo l’integrale come
e chiamiamo ,
,
e
.
Osserviamo che
Pertanto definendo
si può osservare che essa ha come insieme di definizione
che è un insieme semplicemente connesso: essendo
chiusa, essa risulta esatta in
.
Per calcolare l’integrale di linea abbiamo bisogno di capire com’è fatto il sostegno di , pertanto conoscendo i tre punti che appartengono alla circonferenza, imponiamo il seguente sistema5
ottenendo
La circonferenza appena trovata ha centro e raggio
come rappresentato in Figura 9 (indichiamo anche il verso di percorrenza della circonferenza)
Calcoliamo un potenziale per
esso soddisfa le condizioni
(11)
Dalla prima equazione otteniamo
Sostituiamo nella seconda equazione
da cui
Ne risulta
e dunque possiamo calcolare (10) come
Consideriamo ora
dove la parametrizzazione di è
Allora6
Pertanto (10) diventa
Applicazione della definizione di integrale di linea di seconda specie di una forma differenziale
Introduzione.
(12)
dove
e il sostegno di è la spezzata di vertici
,
,
e
percorsa nell’ordine in cui sono stati forniti i punti.
Soluzione. Rappresentiamo graficamente in figura 10 il sostegno di
e osserviamo che può essere riscritta come
dove il sostegno di è il segmento che congiunge i punti
e
, il sostegno di
è il segmento che congiunge i punti
e
e il sostegno di
è il segmento che congiunge i punti
e
.
Sia la parametrizzazione di
,
la parametrizzazione di
e
la parametrizzazione di
. La rappresentazione analitica è quella che segue:
Restringiamo lungo le tre parametrizzazioni
e successivamente eseguiamo il prodotto scalare con la derivata delle tre parametrizzazioni:
Possiamo ora calcolare (14) applicando la definizione di integrale di linea di seconda specie:
Pertanto
Cerchiamo di capire ora quando risulta conveniente applicare la definizione versus utilizzare i teoremi enunciati all’inizio di questo manuale.
Riprendiamo l’esercizio 16 e verifichiamo se
sia irrotazionale.
Poiché
possiamo affermare che è irrotazionale.
Inoltre il dominio di è
che è un insieme semplicemente connesso, dunque
è conservativo in
.
Calcoliamo un potenziale ricorrendo alla definizione
(13)
Dalla prima equazione abbiamo
che sostituita nella seconda conduce a
da cui si ricava che
Allora il potenziale è
Ora basta valutare il potenziale nel punto finale e iniziale e facendo la differenza di tali valori otteniamo il risultato ottenuto in precedenza.
Dove sta il vantaggio di procedere in questo modo? Per prima cosa non è stato necessario cercare una parametrizzazione in quanto sono sufficienti le coordinate del punto iniziale e finale; inoltre non bisogna passare per il calcolo dei prodotti scalari ed eventuali semplificazioni. Tuttavia ciò che risulta di maggiore economia è il fatto di evitare di calcolare un certo numero di integrali che (sebbene in questo caso presentassero solo funzioni potenza ed esponenziale) potrebbero risultare molto complessi e di non facile soluzione.
Forme differenziali esatte con parametro.
con e
continue in
e
numero reale.Determinare se esistono valori di
affinché
-
sia esatta in
;
dove il sostegno di
è il segmento che congiunge i punti
e
.
Soluzione. Verifichiamo se è possibile trovare il valore di affinché
sia chiusa nel suo dominio
. Calcoliamo le derivate miste
e
da cui
Concludiamo che è chiusa se e solo se
e inoltre osserviamo che
è un insieme semplicemente connesso, pertanto per il Teorema di Poincaré concludiamo che
è esatta in
.
Calcoliamo il valore di affinché risulti
applicando la definizione. Parametrizziamo il sostegno di
e
la derivata di .
Pertanto
(14)
Calcolare per quali valori di è esatta e per tali valori di
calcolare la primitiva di
.
Soluzione. Siano ,
e
.
Verifichiamo se la forma differenziale è chiusa
da cui si conclude che la forma differenziale è chiusa se e solo se Ora notiamo che il dominio della nostra forma differenziale è
che è un insieme semplicemente connesso: allora per il teorema di Poincaré possiamo concludere che è esatta nel suo dominio.
Possiamo calcolare il potenziale ponendo
(15)
Dalla prima si ottiene
e sostituendo nella seconda abbiamo
da cui
Sostituiamo ora nella terza equazione
Si conclude che il potenziale è
Forme differenziali e coordinate polari
Leggi...
(16)
dove il sostegno di è la cardioide in figura 11 avente come equazione polare
(17)
Soluzione. Parametrizziamo il sostegno di come segue
e calcoliamo la derivata di
Calcoliamo (16) applicando la definizione di integrale di linea
dove in abbiamo usato il fatto che l’integrale del coseno sul periodo è nullo e le seguenti formule notevoli:
,
; inoltre in
abbiamo sfruttato il fatto che l’integrale del coseno su un multiplo del suo periodo è nullo.
Dunque concludiamo che
(18)
dove
e il sostegno di è rappresentato dalla seguente equazione in forma polare
(19)
dove è un parametro.
Soluzione. Parametrizziamo il sostegno di una generica curva nel piano in coordinate polari
(20)
Sostituiamo (19) in (20) ottenendo così
(21)
Deriviamo (21) rispetto a
e restringiamo lungo
Calcoliamo il prodotto scalare tra e
Abbiamo dunque
Si conclude che
Teorema di Gauss-Green
Leggi...
vale la seguente formula:
dove è la frontiera di
orientata positivamente (in senso antiorario)
Spesso negli esercizi è utile applicare il teorema di Gauss-Green, ad esempio quando abbiamo l’integrale di linea di una forma differenziale chiusa su un sostegno di una curva che circuita un “buco”.
(22)
(23)
e il sostegno di è dato, nell’ordine, dal segmento di estremi
e
, dalla semicirconferenza di estremi
e
passante per
e dal segmento di estremi
e
.
Soluzione. È immediato osservare che è il punto medio del segmento che congiunge i punti
e
che è il diametro della semicirconferenza.
Rappresentiamo graficamente in figura 13 il sostegno di
dove il sostegno di è il segmento che congiunge i punti da
a
, quello di
è la semicirconferenza e infine quello di
è il segmento che congiunge i punti da
a
.
Riscriviamo (23) come segue
dove
Il dominio di è
, che è un insieme semplicemente connesso: calcoliamo le derivate miste per vedere se
è chiusa nel suo dominio
Notiamo che le derivate miste sono diverse pertanto non è chiusa.
Osserviamo che è chiusa ed inoltre, dal momento che il suo dominio è un insieme semplicemente connesso, è esatta, quindi possiamo calcolare un potenziale
:
con c costante.
Calcoliamo l’integrale di linea di sul sostegno
Non ci resta che calcolare l’integrale di linea di sul sostegno di
:
Parametrizziamo il sostegno di
da cui
Ora parametrizziamo il sostegno di 7
Per calcolare iniziale abbiamo impostato il seguente sistema
e per finale
Calcoliamo8
Infine non resta che calcolare la parametrizzazione del sostegno di
da cui9
Infine
Era altresì possibile calcolare applicando il teorema di Gauss-Green. Consideriamo il percorso chiuso in figura 14
dove il sostegno di è la semicirconferenza, quello di
è il diametro della semicirconferenza, quello di
è il segmento che congiunge i punti
e
ed infine
è il segmento che congiunge i punti
e
.
Dunque
dove è il dominio contenuto nel percorso chiuso.
Calcoliamo10
Ora parametrizziamo il sostegno di
allora
Quindi
Si conclude nuovamente che
e il sostegno di è rappresentato dalla circonfenreza di equazione
, percorsa in senso antiorario.
Soluzione. Riscriviamo come segue
Vogliamo verificare se è chiusa e a tal scopo calcoliamo le derivate miste.
Poniamo
e deriviamola rispetto ad
Definiamo poi
e deriviamola rispetto ad
Osserviamo che
quindi è chiusa.
Si osserva che
che non è un insieme semplicemente connesso quindi non abbiamo informazioni al momento per dire se
è esatta nel suo dominio.
Consideriamo il percorso chiuso in figura 15
dove il sostegno di è la circonferenza centrata nell’origine di raggio
, il sostegno di
è una circonferenza centrata in
di raggio
,
è il segmento che congiunge i punti
e
. Sostanzialmente abbiamo scelto un percorso chiuso che permette di poter applicare il teorema di Gauss-Green; inoltre il dominio contenuto all’interno di tale percorso è un insieme semplicemente connesso quindi
è localmente esatta.
Applicando il teorema di Gauss-Green abbiamo
(24)
dove
(25)
La parametrizzazione di è
Calcoliamo la derivata di
Dal momento che
restringendo lungo
si ha
da cui tornando a (25) si ha
Non resta che calcolare . Vogliamo verificare se
sia chiusa e a tal scopo calcoliamo le derivate miste.
Poniamo
e derivandolo rispetto ad otteniamo
Poniamo poi
e derivando anche quest’ultima stavolta rispetto ad otteniamo
Osserviamo che
quindi è chiusa.
Si osserva che che non è un insieme semplicemente connesso quindi non abbiamo informazioni al momento per dire se
è esatta nel suo dominio.
Consideriamo il percorso chiuso rappresentato in figura 16
dove il sostegno di è la circonferenza centrata nell’origine di raggio
, il sostegno di
è una circonferenza centrata in
di raggio
e
è il segmento che congiunge i punti
e
. Il dominio contenuto all’interno del nostro percorso chiuso è un insieme semplicemente connesso quindi
è localmente esatta.
Procedendo in modo analogo al passaggio (24) si ottiene
(26)
Parametrizziamo :
e calcoliamo la derivata di
Dal momento che
restringendo lungo
Tornando a (26) otteniamo
e quindi concludiamo che
pertanto
Dove è la poligonale non chiusa che unisce i seguenti punti nell’ordine assegnato:
,
,
e
.
Soluzione. Il grafico del sostegno di è riportato in figura 17
Poniamo
da cui:
Osserviamo che
e quindi
pertanto non è chiusa.
Sia che è chiusa in quanto
Inoltre il suo dominio è che è un insieme semplicemente connesso e pertanto risulta esatta.
Calcoliamo un potenziale per
che rispetta le seguente condizioni:
Dalla prima equazione ricaviamo che
sostituiamo nella seconda equazione:
da cui
Si conclude che
Sia ora
Applichiamo il teorema di Gauss-Green:
dove è il sostegno rappresentato dal segmento che va dal punto
a
. Abbiamo dunque
e quindi
Concludiamo che
dove è il sostegno della curva di equazione
percorsa una volta in senso antiorario.
Soluzione. Il dominio di è
: definiamo
e
Vogliamo studiare la chiusura di , quindi calcoliamo le derivate miste:
e osserviamo che
pertanto non è chiusa.
Applichiamo dunque il teorema di Gauss-Green
dove
è rappresentato in figura 18. Dunque
Infine si ricorda che data un’ellisse di equazione cartesiana:
la sua area è pari a
Ritornando all’integrale abbiamo
da cui
Convenzioni verso di percorrenza
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(27)
dove il sostegno di è dato dalla frontiera del dominio tratteggiato in figura 19 (regolare, a
contorni), con le circonferenze non aventi il centro nell’origine che hanno raggio
e centri rispettivamente
e
.Nota. Si assuma la curva orientata come in figura 19.
Soluzione. Riscriviamo (27) come segue
Si osserva facilmente che è chiusa e inoltre il suo dominio è
che è un insieme semplicemente connesso: pertanto l’integrale di linea di seconda specie sul percorso chiuso
risulta nullo
Definiamo come in figura 19,
dove
ha come sostegno una circonferenza di equazione
, mentre
una circonferenza di equazione
,
una circonferenza di equazione
ed infine
una circonferenza di equazione
Per quanto detto, possiamo riscrivere (27) come segue
(28)
Parametrizziamo il sostegno di
e derivando otteniamo
(29)
Parametrizziamo il sostegno di come segue
e derivando quanto ottenuto abbiamo
(30)
Parametrizziamo ora il sostegno di
e la sua derivata è
(31)
Infine parametrizziamo il sostegno di
e calcoliamo la sua derivata
(32)
Pertanto usando (29), (30), (31) e (32) possiamo riscrivere (28) come segue
dove in abbiamo usato
e in
abbiamo usato il fatto che l’integrale del coseno su un multiplo del suo periodo è nullo.
Dunque possiamo riscrivere (28) come segue
Si conclude che
Scarica la guida alla risoluzione degli esercizi
Ottieni il documento contenente 76 pagine dedicate alla risoluzione degli esercizi sulle forme differenziali.
Esercizi di riepilogo
Introduzione.
(33)
dove è la curva di punto iniziale
e punto finale
, costituita dai seguenti archi
-
- il minore dei due archi
della circonferenza di equazione
delimitato dai punti
e
- il minore dei due archi
-
- il segmento che unisce
al punto
- il segmento che unisce
- l’arco
della parabola di equazione
delimitato da
e dal suo simmetrico rispetto all’asse della parabola stessa.
Soluzione.
Osserviamo che il dominio di è:
e vogliamo studiare se sia chiusa nel suo dominio. Chiamiamo
calcoliamo le derivate
e poiché
allora risulta chiusa.
Rappresentiamo in figura 21
e notiamo che non è un insieme semplicemente connesso poiché vanno esclusi tutti i punti della retta di equazione
. Pertanto non possiamo dire nulla sull’esattezza di
in
. Tuttavia il percorso
si trova in una zona del dominio che è un insieme semplicemente connesso (infatti la curva è tutta contenuta nel semipiano superiore rispetto alla retta) quindi
è localmente esatta. Possiamo calcolare un potenziale locale
tale che:
Sostituendo nella seconda equazione del sistema troviamo
avendo utilizzato una proprietà11, quindi
Tornando a (33):
con e
, otteniamo
Si conclude quindi
- Si utilizza la seguente relazione: se
è una funzione derivabile nel suo dominio, e detta
la sua derivata risulta
dove
indica la funzione segno. Applichiamo la relazione ad
, notando che su
,
. ↩
dove è la frontiera del rettangolo
percorsa una volta in senso orario.
Soluzione.
Chiamiamo
e verifichiamo se è chiusa nel suo dominio: calcoliamo le derivate miste
ed essendo
allora non è chiusa nel suo dominio.
Applichiamo ora il teorema di Gauss-Green
dove
ed è rappresentato in figura 22, percorso in senso orario:
Dunque
dove si è usato il segno meno in quanto la curva è percorsa in senso opposto a quello richiesto nel teorema.
Abbiamo dunque
Si conclude che
(34)
Calcolare l’integrale di linea di seconda specie lungo l’arco di curva data dalla parametrizzazione
Soluzione 1.
la parametrizzazione dell’arco di curva e
la sua derivata.
Restringiamo lungo
e calcoliamo il prodotto scalare tra e
da cui
dove in è stato usato
.
Calcoliamo operando la sostituzione
Si conclude che
Soluzione 2.
Vogliamo verificare se è irrotazionale nel suo insieme di definizione.
Il rotore è dato da
dove
Pertanto possiamo concludere che
e quindi è irrotazionale, ma il suo dominio non è un insieme semplicemente connesso per cui non possiamo affermare a priori se esso sia conservativo o meno nel suo dominio.
Ora osserviamo che la curva si trova in una zona del dominio che è un insieme semplicemente connesso quindi è localmente conservativo.
(35)
Dalla terza equazione ricaviamo
e sostituendo nella seconda equazione di (35) abbiamo
da cui
Sostituiamo nella prima equazione di (35)
ottenendo il potenziale
Calcoliamo (34) sfruttando il potenziale:
osserviamo che non essendo definito in il potenziale, sarà necessario calcolare il suo valore in tale punto restrigendolo lungo la curva
e passando ad un limite
Dunque si conclude nuovamente che
(36)
Soluzione.
(37)
dove è l’area della regione finita del piano
delimitata dalla curva chiusa che abbiamo chiamato
.
Applichiamo il teorema di Gauss-Green
Facciamo notare che la parametrizzazione scelte per la curva porta a percorrerla in senso orario: pertanto dovremo aggiungere un segno meno nell’ultimo integrale. Se nella formula di Gauss Green scegliamo
(38)
ed applicando (36) a (38) otteniamo
dove
e pertanto
Calcoliamo separatamente e
: per il primo si ha
mentre per il secondo
da cui (38) diventa
Concludiamo che l’area della regione cercata è
Appendici
Un esercizio difficile.
Calcolare
-
dove il sostegno di
è il segmento che congiunge i punti
e
;
dove il sostegno di
è un quadrato di vertici
,
,
e
.
Soluzione. Un’analisi delle funzioni presenti suggerisce di riscriverle scomponendole in frazioni più semplici: infatti si ha per la prima
mentre per la seconda
Calcoliamo le derivate miste
e
pertanto
quindi è chiusa.
Il dominio di
è
che non è un insieme semplicemente connesso pertanto non possiamo applicare il teorema di Poincaré, ma il sostegno della curva
si trova in una zona del dominio che è un insieme semplicemente connesso, pertanto per il medesimo teorema
è localmente esatta.
Calcoliamo un potenziale che deve soddisfare le seguenti condizioni
(39)
Dalla prima equazione di (39) abbiamo
Sostituiamo ora nella seconda equazione di (39)
da cui
pertanto
Si conclude che
Rappresentiamo in figura 22 il sostegno di percorso in senso antiorario e il polo
nell’origine
Abbiamo dunque
dove e
sono chiuse (la verifica è lasciata al lettore – è una conseguenza dell’esattezza precedente). Calcoliamo
applicando il Teorema di Gauss Green. Poniamo per comodità
. Consideriamo il percorso chiuso rappresentato in figura 23
dove il sostegno di è
. Poiché il dominio
racchiuso tra il quadrato e l’ellisse non contiene il polo della forma
applicando Gauss-Green abbiamo che
e pertanto
Parametrizziamo il sostegno di
da cui
Calcoliamo ora applicando nuovamente il teorema di Gauss Green.
Consideriamo ora il percorso chiuso rappresentato in figura 24
dove ha come sostegno
e per il teorema di Gauss Green, ragionando come il caso precedente, abbiamo
Parametrizziamo il sostegno di
da cui
Pertanto
Forme differenziali e Funzioni speciali.
dove e
sono due numeri reali non nulli tali che valga la seguente relazione:
è il valore del seguente integrale doppio :
essendo è l’intersezione dei tre cerchi centrati in
,
e
e ciascuno di raggio
.
Soluzione. Determiniamo e
applicando la definizione di “o piccolo”
Concludiamo che i valori cercati di e
sono:
Ora determiniamo il valore di .
Le equazioni delle circonferenze sono:
e rappresentiamo la regione in figura 25
Chiamiamo
e posto
riscriviamo l’integrale doppio come segue
Osserviamo che quindi
è dispari rispetto alla variabile
.
Inoltre è simmetrico rispetto all’asse
, dunque
Non ci resta che calcolare .
Applichiamo il teorema di Gauss-Green
Parametrizziamo la frontiera di
(40)
Calcoliamo i singoli termini della (40)
La (40) diventa così
e concludiamo che
In particolare
(41)
Ricordiamo che la funzione Beta di Eulero è definita come
(42)
Confrontando (41) con (42) si può impostare il seguente sistema
ottenendo12
Ricordando che
abbiamo
Si conclude che
- Si ricordi che
Un'applicazione alla fisica: teorema del lavoro.
dove e
sono l’energia cinetica nello stato finale e nello stato iniziale, essendo
,
è il lavoro della forza
.
Pertanto la relazione precedente si scrive come
dove e
sono la velocità finale e iniziale della particella.
Nota: le forze posso essere sia di natura conservativa che non conservativa.
Dimostrazione.
In figura 26 è rappresentato un punto materiale, soggetto a forze, che si muove di moto vario rispetto ad un sistema fisso
lungo un percorso
Dalla seconda legge della dinamica abbiamo che
(43)
dove è la quantità di moto.
Ipotizzando che la massa non dipenda dal tempo, la (43) diventa
Ora ricordiamo che il lavoro di una forza è definito come segue
(44)
dove è il sostegno (la traiettoria percorsa da
) di estremi
e
(vedi figura 26),
è la parametrizzazione di
con
ed infine
è la velocità di
.
Notiamo che e
.
La (43) puo’ essere riscritta come segue
Consideriamo ora
e poichè non dipende da
, allora possiamo portarla fuori dall’integrale
Da (44) abbiamo
Ora ricordiamo che e derivando quest’ultima da ambo i membri
Poiché il prodotto scalare è una forma bilineare simmetrica otteniamo
quindi
da cui
Formulando la relazione precedente in forma discorsiva, possiamo affermare quanto segue: la somma di tutti i lavori agenti su un punto materiale che va da un punto a
lungo un percorso
(vedi figura 26) uguaglia la variazione di energia cinetica.
Osserviamo che il teorema del lavoro può essere espresso anche in funzione della quantità di moto come segue
Dalle definizioni già fornite in precedenza di potenziale (non inteso in senso fisico) per un campo di forze conservativo, segue direttamente in fisica il concetto di energia potenziale associata ad una forza: se infatti la forza risulta conservativa e quindi è determinata da un potenziale
(nel senso della nostra definizione 2) per cui
allora si definisce in fisica energia potenziale la quantità
.
In particolare esso non dipende dalla traiettoria percorsa da
(vedi figura 26) ma solamente dai punti iniziale e finale.
Dimostrazione. Sia con
la parametrizzazione di
, la traiettoria percorsa da un punto materiale
che si muove da
a
(vedi figura 26) soggetto solo a forze conservative. Dalla (44) si ha che
Nel caso in cui la parametrizzazione del sostegno sia di classe
a tratti si ragiona nello stesso modo in ogni tratto in cui è regolare e si sommano i vari contributi per ottenere il risultato.
Conservazione dell’energia meccanica
Nell’ipotesi che su tale punto agiscano solo forze di natura conservativa, dal teorema dell’energia-lavoro e dal Lemma si ha che
(45)
Il risultato (45) rappresenta un concetto fondamentale in fisica ovvero che su un punto materiale sul quale agiscono solo forze conservative, si conserva l’energia meccanica totale .
Questo teorema prende il nome di conservazione dell’energia meccanica.
Nota. Il teorema delle forze vive spesso viene chiamato anche teorema del lavoro-energia o dell’energia cinetica.
Fonte teoria
- Libro del Professor Bertsch e Marco Bramanti di Analisi 2.
Fonte esercizi
- esercizi 1, 9, 10, 11, 14, 23, 24 da Esercitazioni di analisi matematica, Volume Secondo di Renato Fiorenza;
- esercizi 2, 4, 5, 7, 8, 12 da Esercizi di analisi matematica del Professor Braides;
- esercizi 3, 6, 13, 16, 19, 25: fonte ignota;
- esercizio 15 dagli esami del Professor Roberto Tauraso;
- esercizi 17, 21 dagli esami di Analisi Matematica del Professor Lorenzo Giacomelli;
- esercizio 20 dagli esercizi del Professor Tommaso Isola;
- esercizio 18 dagli esercizi di Analisi Matematica della Professoressa Barbara Brandolini;
- esercizi 26, 30 dagli esercizi del Professor Biagio Palumbo;
- esercizio 27 dal libro Esercizi di analisi matematica 2 del Professor Marco Bramanti;
- esercizio 31 da Problemi risolti di matematica e fisica.
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- Stack Overflow (sezione matematica) – Sebbene Stack Overflow sia principalmente noto per la programmazione, ci sono anche discussioni rilevanti di matematica applicata, specialmente nel contesto della scienza dei dati, statistica, e algoritmi.
- Reddit (r/Math) – Un subreddit popolare dove si possono trovare discussioni su una vasta gamma di argomenti matematici. È meno formale rispetto ai siti di domande e risposte come Math Stack Exchange, ma ha una comunità attiva e molte discussioni interessanti.
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