Verifica del limite – Richiami di teoria
Il nostro ambiente di lavoro è la cosiddetta retta reale estesa, ossia l’insieme . Essa consiste appunto dell’insieme
dei numeri reali con l’aggiunta dei simboli
e
, che vengono detti rispettivamente meno infinito e più infinito e rappresentano l’idea intuitiva di numeri infinitamente grandi in modulo, rispettivamente minori e maggiori di ogni numero reale; infatti l’usuale relazione d’ordine su
si estende per definizione a
(1)
Poiché per lo studio dei limiti dobbiamo formalizzare l’idea intuitiva di “avvicinarsi a un elemento di “, bisogna definire la nozione di intorno di un elemento
, cioè un insieme di numeri reali che “circonda”
.
Dato
![Rendered by QuickLaTeX.com x_0 \in \overline{\mathbb{R}}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-744227df80cd6a8f53555bedf67d6457_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com x_0](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-f085b7362b2d48f4abd9e2dd9798a6d1_l3.png)
1. se
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![Rendered by QuickLaTeX.com (x_0-\varepsilon,x_0+\varepsilon)](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-9e8d55e5db9417657e9d1f6cb3002929_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \varepsilon>0](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-524ca6cd9637c4e69185c5029f56612f_l3.png)
2. se
![Rendered by QuickLaTeX.com x_0=-\infty](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-6157607b08689f4a9d295ce8639b646d_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com (-\infty,M)](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-f801d27533e1951094f850135956de14_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com M \in \mathbb{R}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-95fe0b3a090ffba1f6ee5645b2a809ba_l3.png)
3. se
![Rendered by QuickLaTeX.com x_0=+\infty](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-86ef5241f90f1239450921fb96767fe2_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com (M,+\infty)](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-fd458ec9db720525d58cca1421759c70_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com M \in \mathbb{R}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-95fe0b3a090ffba1f6ee5645b2a809ba_l3.png)
Osservazione 1. Dato che un intorno è dunque un qualsiasi insieme contenente un intervallo aperto delle forme specificate nella definizione 1, vedremo che nella pratica è sufficiente lavorare con gli intervalli aperti della forma ,
e
. Segnaliamo infatti che alcuni testi definiscono intorni esclusivamente tali intervalli, proprio in virtù del fatto che la topologia di
e la teoria dei limiti che ne deriva rimane invariata.
Vogliamo ora definire il concetto di limite di una funzione. Come anticipato nell’introduzione, tale nozione è una formalizzazione della seguente idea intuitiva: se è una funzione e
, a quale valore si avvicina
se
si avvicina a
?
Per dare significato a questa idea, però, occorre che il punto sia “avvicinabile” da punti
del dominio
di
, altrimenti
non è definita “nei dintorni” di
. Questa nozione si formalizza mediante il concetto di punto di accumulazione.
Dato
![Rendered by QuickLaTeX.com A \subseteq \mathbb{R}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-1977f65b60ff7f8193af26b8e6854e67_l3.png)
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![Rendered by QuickLaTeX.com x_0](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-f085b7362b2d48f4abd9e2dd9798a6d1_l3.png)
(2)
Intuitivamente parlando, è di accumulazione per
se i punti di
si “addensano” intorno a
. Osserviamo che
non deve necessariamente appartenere all’insieme
affinché esso sia un punto di accumulazione per esso: si verifica facilmente ad esempio che
è un punto di accumulazione per l’insieme
, pur non appartenendo a esso.
Notiamo inoltre che può anche non essere un numero reale, può cioè essere pari a
o
. Si vede facilmente che
è un punto di accumulazione per l’insieme
se e solo se
è illimitato inferiormente, mentre
è un punto di accumulazione per l’insieme
se e solo se
è illimitato superiormente.
Possiamo ora enunciare la definizione di limite.
Sia
![Rendered by QuickLaTeX.com A \subseteq \mathbb{R}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-1977f65b60ff7f8193af26b8e6854e67_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com x_0 \in \overline{\mathbb{R}}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-744227df80cd6a8f53555bedf67d6457_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com A](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-eff0cb8a66196013088fda03a43ee0b3_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com f \colon A \to \mathbb{R}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-083eb428536fa0f27002359b923a248a_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \ell \in \overline{\mathbb{R}}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-bc259eccd6cc5ea92816d6a733755ab2_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \ell](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-d564527e33464a94428f007ef5c24911_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com f](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-769def825c7d8baf80bba500ff786d4b_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com x](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-fa69be7539f00071c7f0a587a4296ece_l3.png)
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![Rendered by QuickLaTeX.com V](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-2ccd5a35360c774e65f4f43b369b6b4d_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \ell](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-d564527e33464a94428f007ef5c24911_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com U](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-37f7400fabac0dbaa1defc542644cddb_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com x_0](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-f085b7362b2d48f4abd9e2dd9798a6d1_l3.png)
(3)
In tal caso si scrive
(4)
La definizione di limite, per quanto possa sembrare oscura, formalizza effettivamente l’idea intuitiva presentata prima: ha limite
in
se
può essere reso arbitrariamente vicino a
se
è sufficientemente vicino a
. Infatti, analizziamo nel dettaglio le varie parti della definizione.
- Si richiede che
sia un punto di accumulazione per
perché vogliamo studiare il comportamento di
nei punti di
vicini a
, escludendo però
, come si vedrà analizzando \eqref{eq:def_limite}.
può essere un numero reale o anche
o
; in questi ultimi due casi, vogliamo studiare il comportamento di
quando
diventa rispettivamente arbitrariamente piccolo o arbitrariamente grande. Ovviamente, affinché ciò sia possibile, occorre che il dominio
di
sia illimitato rispettivamente inferiormente o superiormente, cioè che
o
siano dei punti di accumulazione per
.
- La parte nella definizione 3 “per ogni intorno
di
…
” formalizza proprio l’idea intuitiva “
può essere reso arbitrariamente vicino a
“. Infatti, “per ogni intorno
di
” significa proprio “per qualsiasi grado di vicinanza tra
e
“.
- La parte nella definizione “esiste un intorno
di
tale che …
” significa “per
abbastanza vicino a
…”.
- La parte “
” significa che
è vicino a
quanto desiderato.
- La parte “
” significa che la condizione
è vera per ogni
sufficientemente vicino a
(cioè
) su cui si possa calcolare
(cioè
), diverso però da
stesso (cioè
).
La definizione 3 è una delle più importanti della Matematica, dunque invitiamo il lettore a riflettere su di essa e a prendersi il tempo necessario a comprenderla. Lo scopo di questa dispensa consiste proprio nell’applicazione di tale definizione in numerosi casi particolari che coprano una varietà abbastanza ampia di situazioni, proprio al fine di comprenderla meglio e verificarne l’utilità.
Come si evince dalla definizione 3, il punto in cui si calcola il limite di
può non appartenere al dominio di
, dunque il valore
potrebbe non esistere (ad esempio quando
). Ciò fa intuire l’importanza della nozione di limite, che consente di studiare i valori di
intorno a
, anche nei casi in cui
non è definita. Vedremo numerosi esempi di tali circostanze nel corso della dispensa.
Sottolineiamo inoltre che, anche quando appartiene al dominio di
, il valore
in generale non ha alcuna relazione con l’eventuale limite
di
in
. Infatti, dall’equazione (3) si vede che
deve appartenere all’intorno
di
scelto, per ogni
escluso
. Cioè, in accordo con (3), il valore
non ha alcuna influenza sul valore del limite e anzi si può vedere che, se si modifica
assegnandole qualunque valore in
, essa continua ad avere lo stesso limite.
In altre parole, nella definizione di limite, siamo interessati soltanto ai valori che assume nei punti “vicini” a
, trascurando completamente l’eventuale valore assunto in
, che non ha alcuna rilevanza. Anche di tali situazioni vedremo numerosi esempi nel corso della dispensa.
Risulta utile vedere come si scrive esplicitamente la definizione 3 suddividendo le casistiche in cui ,
,
e
,
,
. Infatti, in ognuno di questi casi, gli intorni di
e
assumono forme diverse, come si evince dalla definizione 2. Li mostriamo nella tabella 1 fornendo per ognuno di essi più modi equivalenti per esplicitare la definizione 3. Sottolineiamo che, in virtù dell’osservazione 1, utilizziamo direttamente gli intervalli aperti contenuti negli intorni; infatti, poiché ogni intorno contiene un intervallo aperto della forma stabilita dalla definizione 2, tale posizione non è restrittiva.
Osservazione 2. Poiché la nozione di limite serve per caratterizzare il comportamento di nelle vicinanze di
, per studiare la validità della definizione 3 è sufficiente verificarla solo per intorni “sufficientemente piccoli” di
, cioè contenuti in un fissato intorno
di
. Infatti, supponiamo di sapere che per ogni intorno
di
esiste un intorno
di
tale che
(5)
Consideriamo ora un qualunque intorno di
. Se
, allora appunto sappiamo esibire un intorno
di
per cui valga (5). Se invece
, per definizione di intorno si ha
. Poiché per
sappiamo che esiste un intorno
di
soddisfacente (5), si ha
(6)
Dunque, i casi esplicitati dalla tabella 1 si possono modificare nelle seguenti forme.
: “Per ogni
…”, dove
;
: “Per ogni
…”, dove
;
: “Per ogni
…”, dove
.
Utilizzeremo molte volte questa semplice osservazione nelle soluzioni degli esercizi.
Un risultato che riteniamo opportuno riportare e che consente appunto di parlare del limite di una funzione in un punto, è il seguente teorema di unicità, basato sull’osservazione che elementi distinti di possiedono intorni disgiunti.
Sia
![Rendered by QuickLaTeX.com A \subseteq \mathbb{R}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-1977f65b60ff7f8193af26b8e6854e67_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com f \colon A \to \mathbb{R}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-083eb428536fa0f27002359b923a248a_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com x_0 \in \overline{\mathbb{R}}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-744227df80cd6a8f53555bedf67d6457_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com A](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-eff0cb8a66196013088fda03a43ee0b3_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \displaystyle \lim_{x \to x_0} f(x)](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-0d18eb2070060d4c457bbf67d835c3d8_l3.png)
Dato , può essere necessario studiare il comportamento di una funzione
quando la variabile si avvicini a
“da sinistra” o “da destra”, ossia quando
si avvicini a
assumendo però solo valori rispettivamente minori o maggiori di
. Tale studio conduce alle nozioni di limiti sinistro e destro e, per presentarla, anteponiamo la seguente definizione di punti di accumulazione sinistri e destri di un sottoinsieme di numeri reali.
Dato
![Rendered by QuickLaTeX.com A \subseteq \mathbb{R}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-1977f65b60ff7f8193af26b8e6854e67_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com x_0 \in {\mathbb{R}}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-c83fde6c5878aa9230aa86dec1c9d89b_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com A](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-eff0cb8a66196013088fda03a43ee0b3_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com A \cap (-\infty,x_0)](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-40c426097fe541aeb6846f776a3970ad_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \delta>0](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-7d63af9ed7a70bb0c996c9b3649ad19b_l3.png)
(7)
Analogamente si dice punto di accumulazione destro se esso è un punto di accumulazione dell’insieme
, ovvero se e solo se per ogni
si ha
(8)
Segue subito dalla definizione che, se è un punto di accumulazione sinistro o destro per
, allora esso è un punto di accumulazione per
nel senso della definizione 1. Viceversa, se
è di accumulazione per
non è detto che esso sia di accumulazione sia destro che sinistro per
, ma si può mostrare che esso è di accumulazione destro o sinistro per
.
Osservazione 3. Si noti inoltre che la nozione di punto di accumulazione sinistro e destro non sarebbe particolarmente significativa se :
sarebbe di accumulazione destro per
se e solo se è di accumulazione per
, mentre
sarebbe di accumulazione sinistro per
se e solo se è di accumulazione per
. Ciò giustifica, nella definizione 4, aver assunto
.
Utilizzando questi strumenti, possiamo definire i limiti sinistro e destro di una funzione in un punto.
Siano
![Rendered by QuickLaTeX.com A\subseteq \mathbb{R}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-9f6205f7b8d66cd77101bd02cf593a9b_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com x_0 \in {\mathbb{R}}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-c83fde6c5878aa9230aa86dec1c9d89b_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com A](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-eff0cb8a66196013088fda03a43ee0b3_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com f \colon A \to \mathbb{R}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-083eb428536fa0f27002359b923a248a_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \ell \in \overline{\mathbb{R}}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-bc259eccd6cc5ea92816d6a733755ab2_l3.png)
Si dice che
![Rendered by QuickLaTeX.com \ell](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-d564527e33464a94428f007ef5c24911_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com f](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-769def825c7d8baf80bba500ff786d4b_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com x](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-fa69be7539f00071c7f0a587a4296ece_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com x_0](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-f085b7362b2d48f4abd9e2dd9798a6d1_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com V](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-2ccd5a35360c774e65f4f43b369b6b4d_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \ell](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-d564527e33464a94428f007ef5c24911_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \delta>0](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-7d63af9ed7a70bb0c996c9b3649ad19b_l3.png)
(9)
In tal caso si scrive
(10)
Analogamente si definisce il limite destro di per
ed esso si indica con
.
Osservazione 4. Non vengono definiti i limiti sinistri e destri nei casi in cui o
in quanto, per l’osservazione 3, i limiti in tali punti sono soltanto destri (per
) e sinistri (per
).
Per i limiti sinistri e destri valgono tutte le osservazioni precedentemente effettuate per i limiti, con le dovute modifiche. Riportiamo poi il seguente risultato, utile nella soluzione di alcuni esercizi, che afferma che una funzione ha limite in un punto se e solo se i due limiti destro e sinistro in tale punto esistono e coincidono con
.
Sia
![Rendered by QuickLaTeX.com A \subseteq \mathbb{R}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-1977f65b60ff7f8193af26b8e6854e67_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com x_0](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-f085b7362b2d48f4abd9e2dd9798a6d1_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com A](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-eff0cb8a66196013088fda03a43ee0b3_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com f \colon A \to \mathbb{R}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-083eb428536fa0f27002359b923a248a_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \ell \in \overline{\mathbb{R}}](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-bc259eccd6cc5ea92816d6a733755ab2_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \bullet](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-9915b802e1659e958108166d66f1ebf4_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \displaystyle \lim_{x \to x_0} f(x)= \ell](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-a4d7febb3e8122fbbff6fe8bcf60ae79_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \bullet](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-9915b802e1659e958108166d66f1ebf4_l3.png)
![Rendered by QuickLaTeX.com \displaystyle \lim_{x \to x_0^+} f(x)= \lim_{x \to x_0^-} f(x) = \ell](https://quisirisolve.com/wp-content/ql-cache/quicklatex.com-0a893d86504c53e698bb8fb1826df637_l3.png)