Benvenuti nella nostra raccolta di esercizi sullo studio di funzione! In questo articolo presentiamo 24 esercizi su questo importante argomento, alcuni dei quali multipli, per un totale di 41 studi di funzione completamente svolti. Il materiale permette un approfondito studio di questo argomento, summa del programma svolto nei corsi di Analisi Matematica 1, ed è quindi particolarmente indicato per studenti universitari e appassionati.
Consigliamo il materiale teorico di riferimento:
- Teoria sulle funzioni;
- Funzioni elementari: algebriche, esponenziali e logaritmiche;
- Funzioni goniometriche: la guida essenziale;
- Funzioni elementari: trigonometriche e iperboliche;
- Teoria sui limiti;
- Funzioni continue – Teoria;
- Teoria sulle derivate.
Segnaliamo inoltre alcune raccolte di esercizi su argomenti affini:
Buona lettura!
Esercizi sullo studio di funzione: Sommario
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Esercizi su studio di funzioni: Autori e revisori
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Esercizi sullo studio di funzione
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità e flessi. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio della funzione è dato da tutti i numeri reali eccetto il valore che annulla il denominatore, ovvero:
- Intersezioni con gli assi
- Asse x: Poniamo
:
Il numeratore si fattorizza come
, quindi le intersezioni con l’asse
sono
e
.
- Asse y: Calcoliamo
:
L’intersezione con l’asse
è pertanto
- Asse x: Poniamo
- Studio del segno
La funzione è positiva quando numeratore e denominatore hanno lo stesso segno:
-
e
, cioè per
-
e
, cioè per
Quindi
per
. Questo lo si può vedere anche graficamente con il seguente schema di studio del segno:
-
- Continuità e derivabilità La funzione è continua e derivabile su tutto il suo dominio, essendo il rapporto di due polinomi.
- Asintoti
- Asintoto orizzontale: Dato che
la funzione
non ha alcun asintoto orizzontale.
- Asintoto verticale:
, quindi
è un asintoto verticale.
- Asintoto obliquo:
Calcoliamo:
L’equazione dell’asintoto obliquo è quindi
.
- Asintoto orizzontale: Dato che
- Massimi e minimi
Calcoliamo la derivata prima:
Poniamo
:
pertanto le soluzioni sono
. Il denominatore della derivata è positivo, perciò il segno di
dipende solo dal numeratore:
- Nell’intervallo
la derivata è negativa, dunque la funzione è decrescente.
- In
la derivata è positiva, dunque la funzione è crescente.
Di conseguenza, in
abbiamo un massimo relativo
mentre in
abbiamo un minimo relativo:
Notiamo che questi sono punti di massimo e minimo relativi perché nella ricerca di asintoti orizzontali abbiamo mostrato che
- Nell’intervallo
- Flessi
Calcoliamo la derivata seconda:
Questa non si annulla mai, quindi non ci sono flessi. Dallo studio del segno del denominatore, segue che la funzione è concava per
e convessa per
.
- Grafico
Osservazioni sul grafico: Il grafico della funzione mostra:
- Due intersezioni con l’asse
in (1,0) e (3,0)
- Un’intersezione con l’asse
in (0,-3/5)
- Un asintoto verticale in
(in rosso)
- Un asintoto obliquo
(in verde)
- Un massimo relativo prima dell’asintoto verticale
- Un minimo relativo dopo l’asintoto verticale
- La funzione è concava a sinistra dell’asintoto verticale e convessa a destra
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il logaritmo richiede che l’argomento sia positivo. Osserviamo che:
per ogni
. Di conseguenza, il modulo si può togliere
A questo punto, si deduce che
dato che l’argomento del logaritmo è sempre non-negativo e si annulla solo in
. Inoltre, usando le proprietà del logaritmo troviamo che
espressione per
che semplifica notevolmente i conti da fare per lo studio di funzione.
- Intersezioni con gli assi
- Asse x: Poniamo
:
utilizzando il fatto che
. A questo punto possiamo risolvere sviluppando il modulo
Le intersezioni con l’asse
sono pertanto
e
.
- Asse y: Calcoliamo
:
L’intersezione con l’asse
è
.
- Asse x: Poniamo
- Positività
La funzione è positiva quando l’argomento del logaritmo è maggiore di uno, ovvero
. Togliendo il modulo si arriva alle disuguaglianze
Quindi
per
ed
per
.
- Continuità e derivabilità
La funzione è continua e derivabile con derivata continua nel suo dominio. Questo è facile da vedere perché abbiamo una composizione
tra logaritmo e valore assoluto di un polinomio. Si noti che la funzione
è derivabile ovunque tranne che in
; nel nostro caso, il punto che annulla l’argomento del logaritmo è escluso dal dominio (i.e.,
)
- Asintoti
- Asintoti verticali1:
Quindi
è un asintoto verticale.
- Asintoti orizzontali:
Non esistono asintoti orizzontali.
- Asintoti obliqui:
Poiché
, non esistono asintoti obliqui.
- Asintoti verticali1:
- Massimi e minimi
Calcoliamo la derivata prima:
La derivata non si annulla mai nel dominio, quindi non ci sono massimi o minimi relativi. Dallo studio dei limiti,
e
, quindi non ci sono massimi o minimi assoluti.
- Flessi e convessità
Calcoliamo la derivata seconda:
è sempre negativa nel dominio, quindi la funzione è sempre concava e non ha punti di flesso.
- Grafico
Osservazioni sul grafico: Il grafico della funzione mostra:
- Due intersezioni con l’asse
in (3,0) e (5,0)
- Un’intersezione con l’asse
in
- Un asintoto verticale in
(in rosso)
- La funzione tende a
per
- La funzione è sempre concava
- La funzione è simmetrica rispetto alla retta
Si noti che la simmetria rispetto ad non è stata studiata nello svolgimento dell’esercizio, ma è banale dato che
e la funzione è ovviamente pari e simmetrica rispetto l’origine. In particolare, lo studio di funzione si poteva svolgere limitandosi all’intervallo
per poi estendere i risultati ottenuti per simmetria (pari) rispetto l’origine.
-
Ricordiamo che
ed
sono notazioni che si usano per indicare valori che stanno tendendo ad
da destra e sinistra rispettivamente. Nel caso in oggetto, scrivere
è una forma compatta per intendere
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio è
dato che il denominatore dell’esponente si annulla in
.
- Intersezioni con gli assi
- Asse x: L’esponenziale è sempre positivo, quindi non ci sono intersezioni con l’asse
.
- Asse y:
non appartiene al dominio, quindi non c’è intersezione con l’asse
- Asse x: L’esponenziale è sempre positivo, quindi non ci sono intersezioni con l’asse
- Positività
L’esponenziale è una funzione sempre positiva, quindi
per ogni
.
- Continuità La funzione è continua su tutto il suo dominio, essendo la composizione di due funzioni continue.
- Asintoti
- Asintoto verticale:
Quindi
non è un asintoto verticale, ma un punto di discontinuità eliminabile2.
- Asintoto orizzontale:
Quindi
è un asintoto orizzontale.
- Asintoto verticale:
- Massimi e minimi
Calcoliamo la derivata prima:
Studiamo il segno di
:
La derivata è strettamente positiva in
. Quindi
è un punto di massimo relativo (e assoluto) dove
.
- Flessi e convessità
Calcoliamo la derivata seconda:
Le radici del numeratore sono
,
. Studiamo il segno di
tenendo conto che il denominatore è sempre positivo:
La funzione è concava in
e convessa altrove. I punti di flesso sono:
- Grafico
Osservazioni conclusive: Il grafico della funzione mostra:
- Nessuna intersezione con gli assi
- Un asintoto orizzontale
per
(in verde)
- Un punto di massimo assoluto in
- Tre punti di flesso
- La funzione tende a 0 per
-
Diciamo che una funzione
presenta una discontinuità eliminabile in un punto
se esistono il limite
finito e la funzione non è definita in
o assume un valore diverso da
. In tal caso, è possibile eliminare la discontinuità ridefinendo la funzione come segue:
In questo modo, la funzione diventa continua in
, ovvero la discontinuità è stata eliminata. ↩
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio di
corrisponde al dominio della funzione
, che risulta essere
.
- Intersezioni con gli assi
- Asse x: Non esistono intersezioni con l’asse
poiché
per ogni
.
- Asse y:
. L’intersezione è data dal punto
.
- Asse x: Non esistono intersezioni con l’asse
- Positività
La funzione
è sempre positiva su tutto il suo dominio, come menzionato in precedenza.
- Continuità
La funzione è continua in tutto il suo dominio
essendo composizione di funzioni continue (esponenziale ed arcotangente).
- Periodicità e Asintoti
- Periodicità: La funzione ha periodo minimo pari a
. Infatti, si ha
- Asintoti orizzontali e obliqui: Non esistono, poiché
non esiste. Infatti, dato che la funzione
oscilla per
e, in particolare, ha asintoti verticali nei punti
, tende alternativamente a
e
ogni volta che
si avvicina a questi punti. Per dimostrare formalmente che il limite
non esiste, è sufficiente fornire due sotto-successioni che portano a limiti diversi:
Un discorso analogo si può fare per il limite
.
- Asintoti verticali: Calcoliamo i limiti per
:
Per la periodicità di
,
è asintoto verticale per ogni
.
- Periodicità: La funzione ha periodo minimo pari a
- Massimi e minimi
Calcoliamo la derivata prima:
Poiché
per ogni
, la funzione
è monotona crescente su tutto il suo dominio. Dai limiti calcolati, abbiamo che
e
.
- Flessi e convessità
Calcoliamo la derivata seconda:
Il segno di
è determinato da
. Poiché
per ogni
, abbiamo che
per ogni
. Di conseguenza,
è convessa su tutto il suo dominio
.
- Grafico
Osservazioni conclusive: Il grafico della funzione mostra:
- Periodicità con periodo
- Asintoti verticali in
,
(in verde)
- Monotona crescente tra due asintoti consecutivi
- Convessità su tutto il dominio
- Intersezione con l’asse
nel punto
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio della funzione è dato da:
Quindi,
.
- Intersezioni con gli assi
- Asse x: Si ha
che ha soluzioni
ed
; perciò, i punti di intersezione sono
e
.
- Asse y: dato che
il punto di intersezione con l’asse y è
.
- Asse x: Si ha
- Positività
La funzione è sempre non negativa su tutto il suo dominio
.
- Continuità
La funzione è continua su tutto il dominio
essendo composizione di funzioni continue (modulo, logaritmo e radice).
- Asintoti
- Asintoti verticali: Non esistono. In effetti, è facile vedere che
- Asintoti orizzontali e obliqui: Usando la continuità della radice e del logaritmo per
in un intorno di
, passiamo il limite dentro:
Non esistono asintoti orizzontali. In realtà, non ci sono neanche asintoti obliqui dato che
è una banale conseguenza del fatto che il logaritmo va ad infinito più lentamente di ogni polinomio e, pertanto, anche della funzione
.
- Asintoti verticali: Non esistono. In effetti, è facile vedere che
- Derivata prima e monotonia Si ha
Studio del segno di
:
La funzione è decrescente in
e crescente in
. Conseguentemente, i punti
e
sono di minimo assoluto.
- Derivabilità in
e
- In
:
- In
:
La funzione non è derivabile in
e
, e il grafico ha tangenti verticali in questi punti.
- In
- Derivata seconda e convessità
Il denominatore è sempre positivo dove è definito, quindi per lo studio del segno di
consideriamo soltanto il numeratore:
La funzione è concava su tutto il suo dominio dato che l’intervallo
va escluso.
- Grafico
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
La condizione di esistenza del logaritmo richiede che il suo argomento sia positivo:
Lo studio del segno porta al seguente diagramma:
Quindi, il dominio è
.
- Intersezioni con gli assi
- Asse x: Non esistono intersezioni con l’asse
, poiché l’equazione
non ha soluzioni come mostrato da
che è ovviamente una uguaglianza falsa.
- Asse y: Non esistono intersezioni con l’asse
, poiché
non appartiene al dominio
.
- Asse x: Non esistono intersezioni con l’asse
- Positività
La funzione è positiva quando l’argomento del logaritmo è maggiore di uno:
Il numeratore è sempre negativo, perciò
vale per
.
- Continuità
La funzione
è continua su tutto il suo dominio
essendo composizione di funzioni continue.
- Asintoti
- Asintoti verticali:
Quindi,
e
sono asintoti verticali.
- Asintoto orizzontale:
Quindi,
è un asintoto orizzontale.
- Asintoti verticali:
- Derivata prima e monotonia Si ha
Il segno di
è determinato da
, che è positivo in
, coincidente con il dominio
. In particolare:
-
è crescente su tutto il suo dominio;
-
non ammette massimi o minimi relativi.
-
- Derivata seconda e convessità Si ha
Il denominatore è prodotto di termini positivi, quindi il segno di
è determinato dal numeratore
. In particolare, otteniamo:
-
per
-
per
Tuttavia,
non appartiene a
, quindi non ci sono flessi. Intersecando gli intervalli ottenuti con il dominio, deduciamo che la funzione è convessa per
e concava per
.
-
- Grafico
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio è dato dall’argomento della radice non-negativo
ed il denominatore diverso da zero (
). Lo studio del segno porta al seguente diagramma:
Quindi, il dominio è
.
- Intersezioni con gli assi
- Asse x: Si noti che
se e solo se
, che ha come unica soluzione
. Di conseguenza,
è l’unico punto di intersezione con l’asse x.
- Asse y: Non ci sono intersezioni con l’asse
poiché
.
- Asse x: Si noti che
- Positività
La funzione è sempre non negativa su tutto il suo dominio
.
- Continuità
La funzione è continua su tutto il dominio
essendo composizione di funzioni continue.
- Asintoti
- Asintoto verticale:
, quindi
è un asintoto verticale.
- Asintoti orizzontali: Si osserva facilmente che
quindi non esistono asintoti orizzontali.
- Asintoti obliqui: Iniziamo con il caso
. Il coefficiente angolare è
dove abbiamo usato l’identità
. Segue che
quindi
è asintoto obliquo per
. Nel caso
si possono seguire gli stessi conti, osservando che
da cui segue che
è asintoto obliquo per
.
- Asintoto verticale:
- Derivata prima e monotonia
Il termine sotto radice e
sono entrambi termini non-negativi, perciò il segno di
corrisponde a quello di
. Si ha
Dunque, intersecando con il dominio, la funzione risulta decrescente per
e crescente per
e
. Il punto di minimo relativo è
con
. Poiché
segue che
è il punto di minimo assoluto.
- Derivata seconda e convessità
Il segno di
è determinato da
. La funzione è convessa per
e concava per
. Poiché
, non ci sono punti di flesso.
- Grafico
Osservazioni conclusive:
- Un asintoto verticale in
(in rosso)
- Asintoti obliqui
per
e
per
(in verde)
- Un punto di minimo relativo per
(
)
- Un punto di minimo assoluto in
- Concavità che cambia, ma senza punti di flesso nel dominio
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio è
, poiché sia il valore assoluto che l’esponenziale sono definiti per ogni numero reale.
- Intersezioni con gli assi
- Asse x: Non ci sono intersezioni con l’asse
poiché
per ogni
essendo somma di funzioni strettamente positive.
- Asse y:
. Quindi il punto di intersezione è
.
- Asse x: Non ci sono intersezioni con l’asse
- Positività La funzione è sempre positiva su tutto il suo dominio, come menzionato nel punto precedente.
- Continuità
La funzione è continua su tutto
in quanto somma di composizioni di funzioni continue.
- Asintoti
- Asintoti verticali: Non esistono.
- Asintoti orizzontali: Non esistono, poiché
.
- Asintoti obliqui: Non esistono, poiché
.
- Derivata prima e monotonia Sviluppando il modulo
per
e
per
, otteniamo:
Per
abbiamo la somma di due termini positivi, quindi risulta sempre strettamente maggiore di zero. Per
, invece:
e passando alla funzione inversa (ovvero il logaritmo) si ottiene
che ha come soluzione
. Perciò la funzione è decrescente per
e crescente per
. Il punto di minimo è
con
Si verifica facilmente che questo è anche un punto di minimo assoluto.
- Derivabilità in x = 0
Calcoliamo il limite del rapporto incrementale in
. Da destra, si ha
mentre da sinistra
Poiché i limiti destro e sinistro sono diversi, la funzione non è derivabile in x = 0, che risulta essere un punto angoloso (dato che i limiti esistono pur essendo diversi).
- Derivata seconda e convessità
Poiché
per ogni
, la funzione è convessa su tutto il suo dominio.
- Grafico
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio è
, poiché la funzione arcotangente è definita per ogni numero reale.
- Intersezioni con gli assi
- Asse x: L’arcotangente si annulla solo quando l’argomento è zero, perciò:
che ha come soluzioni
. Dunque, le intersezioni sono
e
.
- Asse y:
, perciò il punto di intersezione è
.
- Asse x: L’arcotangente si annulla solo quando l’argomento è zero, perciò:
- Simmetria La funzione è pari dato che soddisfa la relazione
Di conseguenza, possiamo limitarci a studiarne le proprietà nella semiretta positiva
.
- Positività
La funzione è positiva quando
, cioè per
.
- Continuità
La funzione
è continua su tutto il suo dominio
essendo composizione di funzioni continue.
- Asintoti
- Asintoti verticali: Non esistono poiché non sono presenti punti di discontinuità.
- Asintoto orizzontale: Basta ricordare che l’arcotangente soddisfa
per concludere che
è un asintoto orizzontale per
(per simmetria).
- Asintoti obliqui: Non esistono.
- Derivata prima e monotonia La derivata prima è data da
Il denominatore si può scrivere come
ed è sempre positivo, perciò il segno di
dipende solo dal numeratore
. La funzione è decrescente per
e crescente per
, e questo è compatibile con il fatto che
Il punto di minimo (assoluto) è
, corrispondente al punto
. Non esistono massimi assoluti poiché
.
- Derivata seconda e convessità
Il denominatore è sempre positivo, perciò ci concentriamo sullo studio del segno del numeratore. Sostituendo
si ha
che ha come soluzioni
Dato che
, la soluzione negativa si può scartare. Considerando solo la positiva e risolvendo per
, si trova
A questo punto, il segno di
si comporta come segue:
La funzione è convessa per
e
, e concava per
.
I punti di flesso sono:
- Grafico
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio è
, poiché entrambe le parti della funzione sono definite per ogni numero reale.
- Intersezione con gli assi
La funzione interseca gli assi cartesiani solo nell’origine
. Infatti, è facile verificare che
e questa ha come unica soluzione
, che però appartiene all’altro ramo della funzione a tratti.
- Positività
- Per
:
sempre, poiché
per
. Si può verificare banalmente osservando che
quindi la funzione è strettamente crescente in
.
- Per
:
.
- Per
- Continuità
La funzione è continua in
poiché:
Di conseguenza,
è continua su tutto il suo dominio.
- Asintoti La funzione non ammette asintoti orizzontali dato che
Il primo limite è una conseguenza banale del fatto che la funzione
è limitata, perciò
e prendendo il limite per
il teorema del confronto ci permette di concludere.
Non sono neanche presenti asintoti verticali dato che
è definita su tutto l’insieme dei numeri reali. Per quanto riguarda gli obliqui:
- Per
si ha coefficiente angolare
per cui
che non esiste. In particolare, non ci sono asintoti obliqui a destra.
- Per
si ha coefficiente angolare
per cui
perciò
è (banalmente) un asintoto obliquo per
.
- Per
- Derivata prima e monotonia
ha un punto angoloso in
poiché i limiti da destra e sinistra esistono ma non coincidono:
La funzione è crescente su tutto il suo dominio poiché
per ogni
.
- Derivata seconda e convessità
- Per
: la funzione non è né concava né convessa dato che coincide con una retta (
, nello specifico).
- Per
: la funzione è concava nell’intervallo
, convessa nell’intervallo
, e questo comportamento si ripete con periodicità
.
I punti di flesso sono
con
, dove
.
- Per
- Grafico
Osservazioni conclusive:
- Una parte lineare per
- Una parte sinusoidale sovrapposta a una retta per
- Un punto angoloso nell’origine
- Crescita monotona su tutto il dominio
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Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio e simmetrie
Il dominio è
, poiché la funzione
non è definita per
. Inoltre, è facile vedere che
quindi la funzione è pari e, di conseguenza, possiamo limitarci a studiarne il comportamento nella semiretta positiva
.
- Intersezioni con gli assi
- Asse x: Non esistono intersezioni con l’asse x poiché
per ogni
.
- Asse y: Non esistono intersezioni con l’asse y poiché
non appartiene al dominio.
- Asse x: Non esistono intersezioni con l’asse x poiché
- Positività
La funzione è positiva su tutto il suo dominio
essendo un esponenziale.
- Continuità
La funzione
è continua su tutto il suo dominio
in quanto composizione di funzioni continue. In effetti,
è continua quando
.
- Asintoti E’ facile verificare che:
- Asintoto orizzontale: Per
si ha
perciò
è un asintoto orizzontale sia per
che (simmetria) per
.
- Asintoto verticale: Si verifica nel punto di discontinuità
. Per simmetria, i limiti da destra e sinistra coincidono e si ha:
perciò non ci sono asintoti verticali, ma una discontinuità eliminabile.
- Asintoto orizzontale: Per
- Derivata prima e monotonia
La funzione esponenziale è positiva, quindi il segno di
dipende solo da
:
-
per
(funzione decrescente)
-
per
(funzione crescente)
Questo comportamento si poteva dedurre anche dal fatto che, come menzionato in un esercizio precedente,
Inoltre, si verifica facilmente che
è ottenuto per
e
per
. Non ci sono punti di massimo o minimo relativo/assoluto.
-
- Derivata seconda e convessità Utilizzando la formula per la derivata di un prodotto, si trova:
In questo caso, l’esponenziale e il denominatore sono positivi, perciò il segno di
dipende dal polinomio di secondo grado
:
La funzione risulta dunque essere
- convessa in
- concava in
ed i corrispondenti punti di flesso sono
- convessa in
- Grafico
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio è determinato dalla condizione
, ovvero argomento della radice non negativo. Risolvendo l’equazione associata si trova
e poiché il discriminante è negativo, il polinomio
risulta essere sempre positivo. Quindi, il dominio è
.
- Intersezioni con gli assi
- Asse x: Non esistono intersezioni con l’asse x come verificato nel conto precedente.
- Asse y:
, quindi il punto di intersezione è
.
- Positività
La funzione è sempre positiva su tutto il suo dominio
. Infatti, ricordiamo che la radice quadrata soddisfa
- Continuità
La funzione
è continua su tutto
in quanto composizione di funzioni continue.
- Asintoti
- Asintoti verticali: Non ci sono punti di discontinuità, pertanto non ci sono asintoti verticali.
- Asintoti orizzontali: Non esistono, poiché
- Asintoti obliqui:
– Per
, il coefficiente angolare è
dove si è usata la solita identità
. Ne segue che
come si può mostrare facilmente razionalizzando. Perciò
è un asintoto obliquo nel limite per
.
– Per
, il coefficiente angolare è
da cui segue che
come si può mostrare facilmente razionalizzando. Perciò
è un asintoto obliquo nel limite per
.
- Derivata prima e monotonia
Il segno di
dipende solo dal numeratore
, perciò
-
per
(funzione decrescente)
-
per
(funzione crescente)
Il punto di minimo relativo (e assoluto) è
con
.
-
- Derivata seconda e convessità
Poiché
per ogni
, la funzione è sempre convessa e non ha punti di flesso.
- Grafico
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio è determinato dalla condizione
, quindi:
- Simmetria
La funzione non presenta simmetrie poiché:
- Intersezioni con gli assi
- Asse y:
, quindi
è il punto di intersezione
- Asse x:
se e solo se si annulla il denominatore, ovvero
. Di conseguenza, il punto
è l’unico di intersezione con l’asse x.
- Asse y:
- Positività
La funzione è positiva per
in quanto il denominatore non gioca alcun ruolo nel determinare il segno.
- Asintoti
- Asintoto orizzontale: Si vede che
dato che il denominatore va come
ed il numeratore come
. Pertanto, la retta
è un asintoto orizzontale per
.
- Asintoto verticale: Verifichiamo nell’unico punto di discontinuità, ovvero
. Si ha
quindi
è un asintoto verticale.
- Asintoto orizzontale: Si vede che
- Derivata prima e monotonia
Il denominatore è negativo per
e positivo per
, mentre il numeratore è negativo per
e positivo per
; ne segue che:
La funzione cresce su
e decresce su
. In particolare, il punto
risulta essere un massimo assoluto con
.
- Derivata seconda e convessità
Questa volta il denominatore è sempre positivo, perciò il segno dipende unicamente dal numeratore come segue:
La funzione è convessa su
e concava su
. Punto di flesso in
.
- Grafico
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio è determinato dalla condizione
. Il termine a sinistra si può scrivere come il prodotto
, perciò basta studiare il segno come segue:
Il prodotto è positivo quando i segni dei due termini coincidono; in particolare, il dominio della funzione è dato da
.
- Simmetria La funzione non presenta simmetrie. Questo è immediato da verificare dato che, ad esempio, il dominio non è simmetrico.
- Intersezioni con gli assi
- Asse x: La radice si annulla negli zeri del prodotto
, perciò interseca l’asse x nei punti
,
e
.
- Asse y: Si è già verificato sopra, l’intersezione avviene nell’origine
.
- Asse x: La radice si annulla negli zeri del prodotto
- Positività
La funzione è sempre non negativa sul suo dominio in quanto radice quadrata. Infatti, ricordiamo che la radice quadrata soddisfa
- Asintoti
- Asintoto orizzontale: Si vede che
mentre per
la funzione non è definita; di conseguenza, non ammette asintoti orizzontali.
- Asintoti verticali: Non esistono.
- Asintoti obliqui: Non ci sono asintoti obliqui poiché è facile verificare che
in quanto
è asintoticamente
per
grande, quindi di ordine superiore rispetto ad
al denominatore.
- Asintoto orizzontale: Si vede che
- Derivata prima e monotonia
Il denominatore è sempre positivo, quindi è sufficiente considerare il segno del numeratore. Si ha
perciò intersecando con il dominio della funzione si verifica immediatamente che:
-
per
-
per
La funzione cresce su
e decresce su
. Dunque, in
c’è un massimo relativo con
mentre
e
sono punti di minimo assoluto. Si noti che la funzione risulta non derivabile in
e
.
-
- Derivata seconda e convessità
Come per la derivata prima, il denominatore non gioca alcun ruolo nello studio del segno. Per il numeratore, invece, prendiamo
e troviamo
Dato che
deve essere positivo, scartiamo la soluzione negativa. Si trova perciò che
Intersecando con il dominio della funzione, deduciamo
-
per
-
per
La funzione è convessa su
e concava su
, perciò ammette un punto di flesso in
-
- Grafico
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio La funzione risulta non essere definita solo nei punti in cui si annulla il denominatore. In particolare,
per cui il dominio è
.
- Simmetria La funzione non presenta simmetrie.
- Intersezioni con gli assi
- Asse y: Si ha
perciò
è il punto di intersezione con l’asse y.
- Asse x: Basta verificare dove si annulla il numeratore. Sviluppando il modulo si ha
Nel primo caso, ovvero per
, abbiamo
che ha come unica soluzione
(accettabile, dato che rientra nell’intervallo
). Nel secondo caso, si ha
ed entrambe soddisfano la condizione
. Perciò otteniamo tre punti di intersezione con l’asse
, ovvero
,
e
.
- Asse y: Si ha
- Positività Il denominatore è sempre positivo perché valore assoluto, quindi ci concentriamo sul numeratore. In base ai conti fatti per l’intersezione con gli assi, deduciamo subito che:
- Asintoti
- Asintoti orizzontali: Al numeratore il termine dominante è
, perciò
perciò non ci sono asintoti orizzontali.
- Asintoti obliqui: Nel caso
il coefficiente angolare è
da cui segue che
perciò
è asintoto obliquo per
. Nel caso
, invece, il coefficiente angolare è
da cui segue che
perciò
è asintoto obliquo per
.
- Asintoto verticale: Verifichiamo i limiti destro e sinistro nel punto di discontinuità
. Il denominatore è positivo da entrambi i lati, perciò:
da cui segue che
è un asintoto verticale.
- Asintoti orizzontali: Al numeratore il termine dominante è
- Derivata prima e monotonia In questo caso, sviluppiamo i moduli per scrivere
La derivata prima si svolge in maniera simile in tutti e tre i casi:
Osserviamo subito che nel caso
il segno è determinato dal numeratore. Si ha
ed essendo il discriminante negativo, il polinomio
è sempre positivo. In particolare,
è positivo in
e negativo in
. Per
, invece, si ha
da cui si prende solo la soluzione positiva
e si trova che la derivata è positiva in
e negativa in
. Ricapitolando, abbiamo:
Dato che la funzione è crescente in
e decrescente in
, il punto
risulta essere un massimo relativo, mentre
un minimo relativo.
- Non derivabilità e punti angolosi Verifichiamo il limite da destra e sinistra
in
della derivata definita a tratti. Si ha
e, analogamente,
perciò
risulta essere un punto angoloso.
- Derivata seconda e convessità La derivata seconda si può calcolare a tratti derivando
individualmente i tre pezzi della derivata prima. Un semplice conto mostra che:
In particolare, la funzione è convessa su
e concava su
.
- Grafico
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio è determinato ponendo il denominatore diverso da zero e l’argomento del logaritmo positivo. In altre parole, otteniamo il sistema:
Risolvendo, otteniamo:
- Intersezioni con gli assi
Per l’intersezione con l’asse delle x, cerchiamo le soluzioni dell’equazione
Dunque la funzione interseca l’asse delle x in
. Non ci sono intersezioni con l’asse y dato che
non appartiene al dominio.
- Positività
La funzione è positiva quando l’argomento del logaritmo è maggiore di uno, ovvero in:
- Asintoti
- Asintoto orizzontale: E’ facile vedere che
quindi
è un asintoto orizzontale per
.
- Asintoti verticali: Consideriamo i due punti di discontinuità
e
da sinistra e da destra rispettivamente. Nel primo caso, si ha
mentre nel secondo caso
In particolare,
è un asintoto verticale sinistro e
un asintoto verticale destro.
- Asintoto orizzontale: E’ facile vedere che
- Derivata prima e monotonia Si ha
La funzione è sempre decrescente sul suo dominio poiché
per ogni x nel dominio. Infatti, il segno dipende unicamente dal denominatore:
E’ facile verificare che il primo sistema ha soluzione
ed il secondo
, che insieme corrispondono al dominio di
.
- Derivata seconda e convessità Si ha
In questo caso, il segno è determinato dal numeratore, ovvero
da cui segue che:
-
per
-
per
Intersecando con il dominio della funzione, deduciamo che
è convessa su
e concava su
. Non ci sono punti di flesso dato che
non appartiene al dominio.
-
- Grafico
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio
Il dominio è
dato che
è somma di funzioni trigonometriche. Il periodo si calcola facilmente osserando che
dunque
. Per questo motivo, limitiamo lo studio di funzione all’intervallo
.
- Asintoti Non ci sono punti di discontinuità (perciò sono assenti asintoti verticali). Dalla periodicità segue che non ci sono neanche asintoti orizzontali/obliqui.
- Segno e intersezioni con gli assi Il segno della funzione si determina risolvendo la disequazione trigonometrica
Per risolverla, si può sfruttare l’identità trigonometrica
. In tal caso, la disequazione si riscrive come segue:
Ponendo
si risolve come una normale disequazione di secondo grado, e poi si torna alla variabile
. Un breve conto mostra che:
L’intersezione con l’asse delle
è nel punto
, mentre le intersezioni con l’asse delle
si trovano come soluzioni dell’equazione sopra e sono
,
e
.
- Derivata prima e monotonia Ricordando che
, abbiamo:
La funzione cresce su
e decresce altrove, dove
è l’angolo che soddisfa l’uguaglianza
. In particolare:
- I punti
,
sono massimi assoluti.
- I punti
e
sono, rispettivamente, minimo assoluto e minimo relativo.
- I punti
- Derivata seconda e convessità Si ha
Ponendo
, risolviamo l’equazione di secondo grado associata ed osserviamo che la convessità di
cambia per valori di
che soddisfano:
- Grafico La funzione si disegna tra
e poi si estende per periodicità a tutto
. Questo è visibile nel grafico, dove ogni periodo è identificato da linee verticali tratteggiate:
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio e simmetrie La funzione
è definita solo per
, quindi in questo caso il dominio è determinato dalla condizione:
ovvero per
. In particolare,
Inoltre, è facile vedere che
è pari (
). Di conseguenza, possiamo limitarci a studiare la funzione sul dominio
.
- Asintoti
La funzione non è definita per
, ed inoltre
quindi non ci sono asintoti di alcun tipo.
- Segno e intersezioni con gli assi La funzione è positiva quando l’argomento dell’arcoseno è positivo, perciò:
L’intersezione con l’asse delle y è
, mentre le intersezioni con l’asse delle x si ottengono come soluzioni di
ovvero
; in particolare, i punti di intersezione sono
e (per simmetria)
.
- Derivata prima e monotonia Ricordiamo che
da cui segue
Osserviamo che il denominatore della derivata si annulla nei punti
,
e
. Di conseguenza, la funzione potrebbe non essere derivabile in questi punti.
In particolare, la funzione non è derivabile in
, che risulta essere un punto angoloso. Infatti:
mentre
I limiti esistono, ma non coincidono, soddisfacendo la definizione di punto angoloso.
Per quanto riguarda
e
, abbiamo:
e
Pertanto, in
, la funzione non è derivabile. In particolare, in questi punti la tangente è verticale. La funzione cresce su
e decresce su
, perciò:
- Il punto
è un massimo assoluto.
- I punti
sono minimi assoluti.
- Il punto
- Grafico
Tracciare il grafico della funzione dopo aver determinato: il dominio , intersezione con gli assi, positività, continuità, asintoti, massimi e minimi, eventuali punti di non derivabilità, flessi, concavità e convessità. Una volta tracciato il grafico, esplicitare l’immagine di
.
Soluzione.
- Dominio La funzione
è definita per ogni
, perciò è sufficiente porre il denominatore dell’argomento diverso da zero:
- Segno e intersezioni con gli assi La funzione è positiva quando l’argomento dell’arcotangente
è positivo, perciò:
e, risolvendo i due sistemi, la loro unione corrisponde a:
L’intersezione con l’asse delle
avviene nel punto
, mentre con l’asse delle
basta osservare che l’arcotangente si annulla solo quando l’argomento è zero, perciò in
.
- Asintoti
- Asintoto orizzontale: E’ facile vedere che
perciò
è un asintoto orizzontale per
.
- Asintoto verticale: Nel punto di discontinuità
abbiamo
mentre
In particolare,
non è un asintoto verticale ma una discontinuità con salto.
- Asintoto orizzontale: E’ facile vedere che
- Derivata prima e monotonia Ricordando che
deduciamo immediatamente che:
La derivata è sempre negativa, perciò
decresce su tutto il dominio.
- Derivata seconda e convessità Si ha
Il segno dipende dal numeratore, ovvero da
, perciò la funzione è convessa su
, concava su
. In particolare, c’è un punto di flesso in
- Grafico
Soluzione punto 1.
Questa è definita quando il denominatore non si annulla, ovvero . Nello specifico, ne segue che il dominio è dato da
Inoltre
per cui la funzione è dispari e ciò permette di studiarla nel solo dominio e di ottenere il suo grafico su
per simmetria rispetto all’origine degli assi coordinati.
Per si ha
, mentre
se e solo se
e quindi la funzione interseca gli assi nei punti
Risolvendo nella parte positiva del dominio (
) si trova che
Inoltre, dato che il numeratore è un polinomio di ordine maggiore rispetto al denominatore, non ci sono asintoti orizzontali e vale:
Per quanto riguarda gli asintoti verticali, invece, verifichiamo nel punto di discontinuità,
ovvero (in quanto
si ottiene per simmetria). Si ha
da cui segue che le rette sono asintoti verticali per
. Dato che il grado del numeratore è
maggiore del denominatore di uno, ci sono asintoti obliqui:
segue che la retta è un asintoto obliquo sia destro che (per simmetria) sinistro. Per la derivata si
può utilizzare la formula per la derivata di un rapporto per ottenere:
Il denominatore non gioca alcun ruolo nel determinare il segno di , perciò è sufficiente risolvere la disequazione:
Come al solito, ponendo si ottiene
, che ha come soluzioni
per cui ci riconduciamo alle disequazioni:
Si trova
con la prima, e
con la seconda. Poiché , si ha
da cui
per cui se e solo se
e su tali intervalli la funzione risulta crescente. Inoltre risulta avere dei massimi relativi nei punti
e dei minimi relativi nei punti
Per la derivata seconda si ha poi
La disequazione ha soluzione in
, dove il numeratore è sempre positivo, determinata unicamente dal denominatore:
dove risulta essere convessa. Inoltre
ammette un punto di flesso in
la cui tangente risulta la retta
. Il grafico della funzione è riportato in figura:
Soluzione punto 2.
è definita per , per cui
. Non presenta dunque simmetrie e si ha
ovvero per . Quindi
interseca l’asse delle
nel punto
.
Il denominatore è sempre positivo nel dominio , perciò
è equivalente a
,
per cui
risulta essere positiva su
. Facendo il limite in
da destra otteniamo:
mentre il limite a è dato da
In particolare, la retta è un asintoto verticale (da destra) mentre la retta
un asintoto orizzontale per
. Abbiamo poi
per cui dipende unicamente dal segno del numeratore, ovvero:
Intersecando con il dominio di , deduciamo che questa è crescente su
, decrescente su
, e presenta un massimo (assoluto) nel punto
.
La derivata seconda è data da
ed essendo il denominatore sempre positivo sul dominio, la disequazione è equivalente a
La funzione è quindi convessa su , concava su
, e presenta un flesso nel punto
. Il grafico è riportato in figura.
Soluzione punto 3.
si ottiene imponendo la condizione , per cui
La funzione non ha simmetrie in quanto somma di una funzione pari e di una dispari. Inoltre, non interseca l’asse delle ordinate ( non appartiene al dominio), mentre
che non ha soluzioni. Quindi non ci sono intersezioni neanche con l’asse delle ascisse. Risolvendo ci si riconduce alla coppia di sistemi:
Il primo ha soluzione , mentre il secondo non ammette alcuna soluzione. La funzione risulta allora positiva su
.
La funzione non ammette asintoti orizzontali dato che il limite a è dato da
perciò verifichiamo eventuali asintoti obliqui. Per , si trova il coefficiente angolare:
per cui il termine noto è:
Dunque, la retta è un asintoto obliquo per
. Analogamente, calcoliamo il coefficiente angolare a destra:
Il termine noto risulta essere
pertanto la retta è un asintoto obliquo per
. Infine, si verifica facilmente che
perciò la funzione non ammette asintoti verticali nei punti di discontinuità. La derivata prima è
Il denominatore è sempre positivo sul dominio (escludendo i punti , dove si annulla), per cui la disequazione
è del tutto equivalente a
Il primo sistema ha come soluzione , il secondo
, per cui la funzione risulta crescente su
e decrescente su
In particolare, la funzione ammette un massimo relativo nel punto
ed ammette due minimi relativi nei punti
I limiti a (da destra e sinistra rispettivamente) danno
perciò in tali punti la funzione ha tangente verticale ( e
rispettivamente). Infine per la derivata seconda si ha
la quale risulta sempre negativa sul dominio, perciò è concava. Il grafico è riportato nella figura che segue:
Soluzione punto 4.
è definita per ogni valore reale ad esclusione di , in cui il denominatore si annulla. Di conseguenza:
Si ha , per cui interseca l’asse delle ordinate nel punto
. Per determinare le soluzioni di
osserviamo che questa è equivalente a scrivere
D’altra parte, il termine di sinistra si può ridurre ulteriormente facendo la divisione tra polinomi
L’equazione si può ora risolvere valutando il grafico e facendo delle considerazioni:
La funzione è limitata e, nello specifico, prende valori nell’intervallo
. La funzione
, invece, coincide con l’iperbole equilatera
traslata in modo da avere come asintoti le rette
. Ne segue che
e, dato che , deve esistere
in cui tali curve si incontrano (teorema di esistenza degli zeri). Analogamente, dato che
ne segue che esiste per cui le funzioni si intersecano. Ne segue che la funzione
interseca l’asse delle ascisse nei punti
e
, risulta positiva su
e negativa su
Si noti che è possibile stimare il valore di e
. In particolare,
I limiti a si possono calcolare facilmente sfruttando il fatto che l’arcotangente è limitata e il
rapporto tra polinomi ha lo stesso grado a numeratore e denominatore:
Dunque, la funzione ammette le rette ed
come asintoti orizzontali a destra e sinistra rispettivamente. Nel punto di discontinuità
possiamo calcolare i limiti
per cui la funzione ha in un asintoto verticale. La derivata prima è data da
perciò il segno della derivata dipende unicamente dal numeratore. In particolare, la funzione risulta crescente su
, decrescente su
e ammette un massimo relativo in
. La derivata seconda è data da
Il denominatore di tale derivata risulta positivo per . Per il numeratore, invece, si osservi che
ha un’unica soluzione, che si può ricavare con qualsiasi metodo standard di risoluzione per equazioni del terzo ordine:
Ne segue che per
, dove la funzione è convessa,
per
, dove la funzione è concava, ed
ammette un flesso nel punto
. Il grafico della funzione è riportato nella figura seguente:
Soluzione punto 5.
coincide con tutto l’asse reale. Inoltre, la funzione soddisfa
ovvero è pari. Inoltre , mentre
se e solo se
La funzione interseca pertanto gli assi nei punti e
. Dato che l’esponenziale è sempre positiva,
quando
, ovvero
Per simmetria, possiamo limitarci al limite per :
dato che tende ad infinito ed
tende a zero. Questa è una forma indeterminata, perciò applichiamo de l’Hôpital due volte ed otteniamo:
per cui la retta è un asintoto orizzontale per
. Non ci sono punti di discontinuità, dunque non esistono asintoti verticali.
Passando al calcolo della derivata prima, per simmetria possiamo limitarci all’intervallo e sviluppare
il modulo all’esponente (
); si ha:
per cui su
equivale a
In particolare, la derivata prima è positiva su . La funzione è crescente in
e decrescente in
(per simmetria, cresce su
e decresce su
) ed ammette due massimi (assoluti) nei punti
ed un minimo assoluto nel punto
Inoltre, dato che il modulo non è differenziabile in
, per verificare la differenziabilità facciamo i limiti
destro e sinistro del rapporto incrementale:
I limiti esistono e sono finiti, ma non coincidono: dunque è un punto angoloso per
. La derivata seconda per
è data da
per cui risolvendo con la condizione
si ricava
La funzione è pertanto convessa su e per simmetria su
, concava su
, ed ammette flessi nei punti
in cui le tangenti hanno coefficiente angolare rispettivamente. Il grafico della funzione è riportato nella figura seguente:
Soluzione punto 6.
è definita per (per il logaritmo) e denominatore diverso da zero, ovvero
In particolare, il dominio è
La funzione non è simmetrica e interseca l’asse delle ascisse quando
ovvero nel punto . Inoltre, la funzione è positiva nell’unione di intervalli
Il limite a si calcola osservando che il secondo fattore tende a
:
Il coefficiente angolare di un eventuale asintoto obliquo a destra è dunque
mentre il termine noto
A questo punto si applica la regola di de l’Hôpital, ottenendo:
ovvero non c’è alcun asintoto obliquo. Il limite all’altro estremo del dominio di definizione è
perciò introduciamo la variabile ausiliaria (in modo che
quando
) e utilizziamo la proprietà del logaritmo
per arrivare a
In particolare, in c’é una discontinuità eliminabile ponendo
. Infine, nel punto di discontinuità abbiamo
perciò la retta è un asintoto veritcale. Per la derivata prima abbiamo
La disequazione , essendo il denominatore sempre positivo sul dominio, equivale a richiederla per il numeratore:
sotto la condizione ed
. Ponendo
si ottiene una disequazione di secondo grado
e tornando alla variabile corrispondono a:
-
, che ha soluzione
;
-
, che ha soluzione
.
Riassumendo, la funzione cresce su e decresce su
. In particolare,
ha un massimo relativo in
ed un minimo relativo in
. Inoltre, si ha
ed utilizzando ancora una volta la variabile ausiliaria (per cui
corrisponde a
) si trova
La funzione risulta perciò essere tangente alla retta nell’origine. Infine, la derivata seconda è data da
che si può riscrivere in modo più compatto come segue:
Per risolvere per
ed
, consideriamo separatamente il segno del numeratore
e del denominatore
Di conseguenza, su
, dove la funzione è convessa,
su
, dove la funzione è concava, e si ha un punto di flesso in
.
Soluzione punto .
è definita per , ovvero
, per cui il dominio risulta essere:
Dato che , la funzione è pari ed è pertanto sufficiente studiarla in
Inoltre interseca gli assi nella sola origine . Nel limite a
sia numeratore che denominatore asintoticamente vanno come
, perciò
mentre nel punto di discontinuità abbiamo numeratore positivo e denominatore uguale a
:
Di conseguenza, la retta è un asintoto orizzontale, mentre le rette
(per parità
si comporta come
ribaltando i segni) sono asintoti verticali. La derivata prima è data
da cui se e solo se si annulla il numeratore, ovvero per
. Dato che
per
e
per
, l’origine
è un massimo relativo. La derivata seconda è
Allora per ogni
nel dominio ed
per
, mentre
per
. Estendendo l’analisi fatta sin qui per parità, si ottiene il grafico in figura:
Soluzione punto 2.
è definita per , perciò il dominio è dato da
La funzione non interseca gli assi e non presenta simmetrie. I limiti ad infinito sono
perché e
. Il coefficiente angolare di eventuali asintoti obliqui è
per cui la funzione non presenta asintoti obliqui od orizzontali. Nel punto di discontinuità abbiamo
mentre da destra si arriva ad una forma indeterminata:
Ponendo il limite per
corrisponde a
; usando la regola di de l’Hôpital:
per cui la retta è un asintoto verticale destro. La derivata prima si calcola tramite la formula di derivazione per un prodotto:
Per cui se e solo se si annulla il numeratore, ovvero per
. Dato che
per
e
per
, la funzione ha nel punto
un minimo relativo. La derivata seconda, invece, è data da
Si ha se e solo se si annulla il numeratore, ovvero
per cui in tali punti la funzione presenta dei flessi. Dato che per
la funzione risulta convessa su tale intervallo. Il grafico è riportato in figura:
Soluzione punto 3.
è definita per e
. Il dominio è dunque dato da
Il limite all’estremo sinistro del dominio è dato da
mentre il limite a porta ad una forma indeterminata:
Si può risolvere applicando de l’Hôpital dopo alcune manipolazioni algebriche:
Inoltre, è facile verificare che
per cui la funzione non ha asintoti orizzontali o obliqui. La derivata prima è data da
per cui se e solo se si annulla il logaritmo:
le cui soluzioni sono e
. Dato che
per
, la funzione ha un massimo (relativo) ed un minimo (relativo) rispettivamente in
Infine, la derivata seconda è
per cui se e solo se
. La funzione ha allora in
un flesso, e
su
, intervallo su cui è convessa. Il grafico è riportato di seguito:
Soluzione punto 4.
dipende da quello di , ovvero
, e dalla condizione
che corrisponde dunque a:
Il limite a è una forma indeterminata del tipo
, quindi utilizziamo la seguente proprietà di logaritmo ed esponenziale:
Si ha
da cui segue che la retta è un asintoto orizzontale. Un discorso analogo si fa per il limite in
:
Infine, nel punto di discontinuità facciamo i limiti da sinistra e destra
da cui deduciamo che la retta è un asintoto verticale destro. La derivata prima è data da
perciò si vede subito che sul dominio
, ovvero
è strettamente decrescente. Infine osserviamo che la funzione
può essere scritta come
per cui la derivata seconda è data dalla formula:
dove
Sostituendo e
nella formula sopra troviamo
che, facendo alcune manipolazioni algebriche, si può riscrivere più compattamente come segue:
Ne segue che se e solo se si annulla il numeratore, ovvero
e quindi per , punti in cui la funzione presenta due flessi come si vede dal grafico seguente:
Soluzione punto 1.
risulta periodica di periodo perciò ci limitiato all’intervallo
. La funzione è definita per
e quindi il dominio risulta essere
Si ha , perciò la funzione passa per il punto
. Inoltre
per cui la funzione presenta una discontinuità eliminabile in ponendo
. Si noti che
lo studio di asintoti orizzontali o obliqui non ha senso trattandosi di una funzione periodica.
Passiamo a calcolare la derivata prima sfruttando la formula di differenziabilità per una composizione; precisamente, si trova
per cui se e solo se
o
. La funzione non è definita in
, mentre
risulta coincidere con il punto di minimo
. Infine, osserviamo che la funzione
può essere scritta come
per cui
e questo ci aiuta nel calcolo della derivata seconda grazie alla formula seguente:
Si verifica facilmente che
quindi sostituendo nella formula sopra si arriva alla derivata seconda di :
Facendo alcune simplificazioni si trova l’espressione
da cui segue che se e solo se si annulla il numeratore. In particolare, o si ha
oppure si annulla il secondo fattore:
Ponendo si arriva alle soluzioni
e
, entrambe non risolvibili sul dominio di
. Ne segue che la funzione presenta punti di flesso in
Il grafico è riportato in figura:
Soluzione punto 2.
è definita quando il denominatore è diverso da zero, ovvero
Il dominio risulta dunque essere
I limiti a si calcola banalmente ricordando che
quando
; precisamente, si trova che
per cui le rette e
sono asintoti orizzontali a sinistra e destra rispettivamente. Inoltre, i limiti da destra e sinistra nel punto di discontinuità sono
per cui la retta è un asintoto verticale. La derivata prima è data da
ed è sempre negativa, perciò è decrescente nel dominio. La derivata seconda è data da
che può essere riscritta in maniera più compatta come segue:
Allora se e solo se
la cui unica soluzione è , che però non appartiene al dominio. Dunque, la funzione risulta convessa su
e concava su
. Il grafico è riportato in figura:
Soluzione punto 3.
si trova imponendo i denominatori diversi da zero, ovvero :
La funzione si può scrivere sviluppando il modulo come
dove
In particolare, la funzione risulta costante sull’intervallo . Il limite a
coincide con il valore della funzione su
, quindi ci occupiamo solo del limite a
:
dal momento che asintoticamente quando
è sufficientemente grande. Inoltre, si vede che
mentre da sinistra
per cui la retta è un asintoto orizzontale destro mentre la funzione presenta una discontinuità di prima specie in
con salto
. La derivata è nulla in
e
in . Dunque, si ha
su tale intervallo e, di conseguenza, la funzione è sempre crescente (debolmente in
). Infine
per cui se e solo se
, che appartiene al dominio di
, da cui segue che la funzione ha un flesso nel punto
e risulta convessa per
e concava per
. Il grafico è riportato in figura:
Soluzione punto 4.
è definita per e argomento del logaritmo positivo:
Possiamo portare a destra ed elevare al quadrato, ottenendo la disequazione
che è sempre banalmente verificata. In particolare, il dominio è dato da:
Il limite a si calcola osservando che il termine di logaritmo esplode:
perciò non c’è asintoto orizzontale sinistro. Inoltre, il coefficiente angolare di un eventuale asintoto obliquo sinistro è dato da:
perciò a sinistra non ammette asintoti di alcun tipo. Il limite a è più delicato, ma si può calcolare osservando che
da cui segue che:
Inoltre, il coefficiente angolare di un eventuale asintoto obliquo destro è dato da
da cui deduciamo che non vi sono asintoti orizzontali/obliqui. Inoltre, nel punto di discontinuità abbiamo
per cui la discontinuità di prima specie in con salto
. La derivata prima è data da
Dunque se e solo se si annulla il numeratore, ovvero:
Dato che per
,
ammette un massimo in
ed un minimo in
, entrambi relativi. Infine, potendo scrivere
la derivata seconda si calcola come segue:
Allora se e solo se si annulla il numeratore, ovvero
(che non è accettabile) oppure
per cui la funzione ammette due flessi in tali punti. La funzione è perciò convessa su . Il grafico della funzione è riportato in figura:
Soluzione punto 1.
è definita per e
, ovvero
da cui si arriva al dominio:
Sviluppando il modulo di si può scrivere la funzione come
dove
Numeratore e denominatore vanno ad infinito con la stessa velocità per , perciò
applicando, ad esempio, il teorema di de l’Hôpital. Inoltre, si ha
per cui la funzione presenta una discontinuità eliminabile in ponendo
. Infine
per cui le rette ed
sono asintoti verticali, mentre
un asintoto orizzontale.
Per calcolare la derivata prima di
occupiamoci dei due rami
ed
separatamente:
per cui la funzione è crescente su e decrescente su
. Di conseguenza,
è un punto di minimo relativo. Infine, si ha
per cui per
che non appartiene al dominio, mentre
per
. La funzione ha allora un flesso nel punto
, risulta convessa su
e concava su
. Il grafico è riportato in figura:
Soluzione punto 2.
è definita quando , ovvero su tutto
. Inoltre
, quindi la funzione passa per l’origine degli assi. Il limite a meno infinito è una forma indeterminata:
perciò sfruttiamo il fatto che è asintoticamente equivalente a
per
, ottenendo:
Il limite a , invece, non risulta in una forma indeterminata e si ha:
Cerchiamo eventuali asintoti obliqui destri; il coefficiente angolare a è dato da
mentre il termine noto è
Di conseguenza, la retta è un asintoto orizzontale sinistro, mentre la retta
è un asintoto obliquo destro. Per la derivata prima si ha
usando la relazione . Osserviamo perciò che
per cui è la soluzione della prima, mentre per la seconda si ha:
ovvero non ha soluzione. Dato che per
, il punto
è un minimo assoluto della funzione. La derivata seconda è data da
e quindi in uno dei seguenti casi:
che non ammette soluzione, oppure
La funzione presenta pertanto un flesso nel punto e risulta essere convessa su
e concava su
. Il grafico è rappresentato in figura:
Soluzione punto 3.
è definita per , e quindi ha per dominio
Inoltre, è facile verificare che si tratta di una funzione pari, perciò possiamo limitarci a studiarla nell’intervallo . Poiché
e
, la funzione passa per i punti
Non dobbiamo calcolare alcun limite, perciò partiamo con il calcolo della derivata prima:
La derivata è definita in . Calcolando il limite da sinistra e destra rispettivamente in
otteniamo:
da cui segue che in tali punti si ha una cuspide. Inoltre, in si ha
perciò è un punto angoloso per
. La funzione risulta crescente su
e decrescente in
, per cui ha due minimi assoluti nei punti
e un massimo assoluto nel punto
.
Infine, sviluppando il modulo e ponendo
la derivata seconda è data da:
E’ immediato verificare che se e solo se
, i quali non possono essere punti di flesso, e
su tutto il dominio. Di conseguenza, la funzione è sempre concava e, sfruttandone la simmetria pari, si ottiene il grafico è riportato in figura:
Soluzione punto 4.
è definita per e
, per cui
Sviluppiamo il modulo e scriviamo la funzione come
dove:
I limiti si svolgono in maniera banale osservando che in e
il logaritmo a denomimatore è il termine dominante,
mentre in
abbiamo
; riassumendo:
La funzione ha dunque una discontinuità eliminabile in (ponendo
), ammette la retta
come asintoto verticale e la retta
come asintoto orizzontale destro. La derivata è
che possiamo riscrivere più comodamente come segue:
In particolare, se e solo se
da cui
; dunque, la funzione
è crescente su
ed ammette un massimo nel punto
. Analogamente, la derivata
del secondo ramo è
che si riscrive più comodamente come segue:
Questa funzione è strettamente positiva nel dominio di definizione, perciò è sempre crescente. Infine, la derivata seconda è data da
che si annullano entrambe quando il numeratore (che è lo stesso a meno del segno) si annulla, ovvero:
La prima soluzione è accettabile per , mentre la seconda per
. Perciò, la funzione
ha due flessi in tali punti ed inoltre:
-
è convessa su
;
-
è convessa su
.
Il grafico è riportato in figura.
Soluzione punto 1.
risulta definita su tutto l’insieme dei numeri reali. Sviluppando il modulo, possiamo riscriverla come segue:
La funzione interseca l’asse delle nell’origine (dato che
) e l’asse delle
in
ovvero nell’origine e nel punto . Inoltre, la funzione
è non-negativa su tutto
essendo prodotto di due funzioni non-negative. Il limite a
è banalmente dato da
mentre a abbiamo una forma indeterminata
Tuttavia, la funzione esponenziale è più veloce di ogni polinomio e dunque
In particolare, la retta è un asintoto orizzontale sinistro. Osserviamo inoltre che
quindi la funzione non ammette asintoto orizzontale oppure obliquo a destra. Calcoliamo la derivata dei due “rami” della funzione separatamente, ovvero
da cui risulta che
In questo caso, i punti ed
vanno analizzati separatamente. Osserviamo subito che
mentre
perciò risulta essere un punto angoloso. Analogamente, si ha
mentre
perciò è un punto di derivabilità per
. Inoltre
dunque la funzione cresce su e decresce su
. La funzione presenta quindi due massimi relativi nei punti
ed due minimi assoluti nei punti in cui si annulla, ovvero l’origine ed . Infine, calcoliamo la derivata seconda dei due “rami” separatamente:
La derivata seconda di si annulla dunque in
La funzione è convessa su e concava altrove. Inoltre, la funzione presenta due flessi nei punti
Il grafico è riportato nella figura seguente:
Soluzione punto 2.
è definita per , ovvero il dominio è dato da
Sviluppando il modulo , possiamo riscrivere la funzione come segue:
Dato che la funzione è pari (ovvero, ), possiamo limitarci a studiare uno dei due rami, ad esempio
Il limite dell’esponente per si calcola facilmente essendo rapporto tra polinomi:
da cui segue che
In particolare, la funzione non ammette asintoti orizzontali. Un conto simile ci permette di affermare che non esistono neanche asintoti obliqui:
Il limite da destra in zero si svolge osservando
perciò sia che il termine esponenziale tendono a zero; in particolare, si ha:
La funzione non ammette asintoti verticali e, al contrario, presenta una discontinuità eliminabile in (ponendo
). Abbiamo poi per la derivata prima
Nel porre dobbiamo ricordarci che stiamo lavorando solo sulla semiretta positiva, quindi ogni soluzione è sottoposta all’ulteriore vincolo
. Nello specifico, si ha
e questa non è accettabile dato che non soddisfa la condizione . Ne deduciamo che
-
ed
crescente in
;
-
ed
decrescente in
;
dato che, come menzionato in altri esercizi, pari implica
dispari. Ne deduciamo che l’origine
è un estremo inferiore della funzione. Infine, la derivata seconda è
In questo caso, abbiamo una funzione sempre positiva e, per simmetria, la risulta convessa nel suo dominio. Il grafico è riportato in figura.
Soluzione punto 3.
è definita su tutto e risulta periodica di periodo
. Restringiamo dunque lo studio all’intervallo
. Sviluppando il modulo, ovvero
In particolare, possiamo riscrivere la funzione come segue:
La funzione è periodica e definita ovunque, perciò non ci sono asintoti di alcun tipo. La funzione, ristretta all’intervallo scelto in precedenza, si interseca con gli assi nei punti
La derivata prima è data da
Se denotiamo con ed
i due rami della funzione derivata, osserviamo che
ed analogamente
Si verifica che per
e
per
, da cui segue che la funzione cresce su
ed ammette un massimo assoluto in
ed un minimo assoluto in
.
Per le derivate seconde si ha poi
Utilizzando al formula fondamentale della trigonometria , possiamo riscriverle come segue:
Per determinare gli zeri di tali derivate, poniamo e consideriamo i risultanti polinomi di terzo grado:
Notiamo che il primo è definito per ed il secondo per
e che, per quanto riguarda gli zeri delle derivate,
si può dimenticare l’esponenziale dato che è sempre positivo. Si verifica che
per cui possiamo applicare il teorema di esistenza degli zeri secondo cui e
si annullano almeno una volta nei rispettivi domini di definizione. Inoltre, si ha
perciò i due polinomi sono monotoni e, di conseguenza, ammettono un unico zero nei rispettivi domini di definizione. Indichiamo tali punti al modo seguente
A questo punto, possiamo tornare nella variabile originale e risolvere
ottenendo le seguenti soluzioni:
i quali risultano punti di flesso. La funzione è pertanto convessa su
e concava su
, da cui segue che ci sono punti di flesso anche in
e
, ovvero in
ed
. Il grafico è riportato in figura.
Soluzione punto 4.
è definita per
Il logaritmo è diverso da quando l’argomento è diverso da
, mentre
è sempre positivo e dunque maggiore di
. Il dominio risulta essere:
Facciamo i limiti agli estremi del dominio. Per osserviamo che
dato che il primo fattore tende ad e il secondo a
. Inoltre, si ha
dato che il denominatore va a infinito più velocemente del numeratore; in particolare, la funzione non presenta asintoti obliqui od orizzontali.
Infine, ponendo abbiamo che
corrisponde a
da cui:
per cui la retta è un asintoto verticale. Si ha poi
perciò la funzione in ha una discontinuità di prima specie con salto
. Per la derivata prima, posto
, la funzione si scrive
Derivando si ha allora
e sostituendo si arriva alla formula:
Tale derivata si annulla quando
e, dato che su
, la funzione cresce su tale intervallo ed ammette un minimo (assoluto) nel punto
Per la derivata seconda si ha
Per determinare gli zeri di questa derivata, poniamo ancora una volta e consideriamo il polinomio associato al numeratore:
definito in . I limiti ad infinito sono
e la derivata è sempre positiva
perciò per il teorema di esistenza degli zeri esiste un’unica soluzione a . Dato che
e
, possiamo restringerci all’intervallo
. Denotandola
, si ha
soluzione unica di . Concludiamo che
per
, dove la funzione risulta convessa. Infine c’è un flesso nel punto
.
Il grafico è riportato nella figura che segue:
Riferimenti bibliografici
[1] Stewart, James. Calculus: Early Transcendentals. 8th ed., Cengage Learning, 2015.
Chapter 4: Applications of Derivatives.
[2] Thomas, George B., Weir, Maurice D., and Hass, Joel. Thomas’ Calculus. 14th ed., Pearson, 2017.
Chapter 4: Applications of Derivatives.
[3] Larson, Ron, and Edwards, Bruce H. Calculus. 11th ed., Cengage Learning, 2017.
Chapter 4: Applications of Differentiation.
[4] OpenStax. Calculus Volume 1. OpenStax, 2016.
Chapter 4: Applications of Derivatives.
[5] Spivak, Michael. Calculus. 4th ed., Publish or Perish, 2008.
[6] Lang, Serge. A First Course in Calculus. 5th ed., Springer, 2006.
Chapter 6: Applications of the Derivative.
[7] Qui Si Risolve, Funzioni elementari.
[8] Qui Si Risolve, Funzioni elementari – volume 1.
[9] Qui Si Risolve, Funzioni elementari – volume 2.
[10] Qui Si Risolve, Funzioni goniometriche.
[11] Qui Si Risolve, La teoria delle funzioni continue.
[12] Qui Si Risolve, Teoria sui limiti.
[13] Qui Si Risolve, I teoremi di de l’Hôpital.
[14] Qui Si Risolve, Polinomi di Taylor nei limiti: istruzioni per l’uso.
[15] Qui Si Risolve, Espansione di Taylor: teoria, esempi e applicazioni pratiche.
[16] Qui Si Risolve, Funzioni convesse.
[17] Qui Si Risolve, Teoria derivate.
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