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Corpo rigido: testi degli esercizi svolti

Dinamica del corpo rigido

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Questa raccolta di 69 esercizi svolti sul corpo rigido è stata sviluppata con l’obiettivo di fornire un supporto didattico strutturato e approfondito nel campo della dinamica del corpo rigido, uno dei temi centrali della meccanica classica. L’intento è quello di offrire un repertorio completo di esercizi che copra ogni aspetto fondamentale della materia, rendendo la raccolta un punto di riferimento per studenti e studiosi desiderosi di consolidare le proprie conoscenze teoriche e capacità applicative.

Gli esercizi proposti provengono da fonti accademiche riconosciute nella letteratura scientifica, tra cui:

  • Rosati, LuigiFisica Generale
  • Mencuccini, C., Silvestrini, G.Fisica
  • Mazzoldi, P., Nigro, M., Voci, C.Elementi di Fisica
  • Resnick, R., Halliday, D., Walker, J.Fundamentals of Physics
  • Goldstein, H.Classical Mechanics
  • Landau, L.D., Lifshitz, E.M.Mechanics

Oltre agli esercizi selezionati da testi accademici di riferimento, questa raccolta include anche una serie di problemi originali e quesiti estratti da prove d’esame universitarie, con lo scopo di ampliare il ventaglio di applicazioni affrontate e rafforzare la comprensione pratica della dinamica del corpo rigido.

In linea con il percorso didattico seguito, il capitolo successivo è dedicato agli esercizi svolti sugli urti, contenente 39 esercizi svolti accuratamente selezionati. Il capitolo precedente, invece, riguarda gli esercizi svolti sui sistemi di punti materiali, per un totale di 40 esercizi svolti.

È possibile accedere all’intero corso di meccanica classica, risultato del lavoro del nostro team negli ultimi quattro anni. Maggiori dettagli sugli autori e revisori sono disponibili nella sezione dedicata alla fisica.

 

 

Corpo rigido : autori e revisori

 

Testi degli esercizi sulla dinamica del corpo rigido

Esercizio 1  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Due dischi rigidi (m_1, R_1, m_2 e R_2) sono connessi come in figura 1 da una cinghia indeformabile. All’asse del primo disco è connesso un motore che puo’ fornire un momento costante M_1, mentre sull’asse del secondo disco agisce un momento frenante costante M_2. Al tempo t=0 il motore comincia ad agire facendo ruotare il primo disco.

  1. Calcolare la velocità angolare del secondo disco al tempo t=t_1.
  2. Calcolare quanto lavoro è stato fornito dal motore in questo tempo.

Si assume che la cinghia non slitti rispetto ai dischi.

 

 

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Figura 1: schema del problema del corpo rigido 1.

 
 

Svolgimento esercizio 1.
 

Esercizio 2  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia un sistema fisico composto da tre corpi rigidi omogenei: un disco di massa m_1 e raggio R, un’asta AB (prima asta) di massa m_2 e lunghezza d = 3R, una seconda asta di massa m_3 e lunghezza d, come rappresentato in figura 2. L’estremo A della prima asta coincide con il centro del disco, l’estremo B coincide con il centro della seconda asta. La seconda asta è disposta ortogonalmente rispetto alla prima asta, come si può dedurre dalla figura 2. Calcolare:

1) le coordinate del centro di massa nel sistema di riferimento Oxyz;

2) il momento d’inerzia I_{B} del sistema fisico in esame rispetto ad un asse passante per il punto B e ortogonale al piano xy.

Si consideri un nuovo sistema di riferimento fisso O^\prime x^\prime y^\prime tale per cui O^\prime\equiv B, l’asse y^\prime sia coincidente con la seconda asta e l’asse x^\prime\equiv x. Il disco e la prima asta in questa nuova configurazione ruotano con velocità angolare costante \vec{\omega} rispetto all’asse y^\prime. Nel nuovo sistema di riferimento, si calcoli:

3) la velocità del centro di massa v_{CM};

4) il modulo della quantità di moto totale \vec{P};

5) l’energia cinetica totale E e quella rispetto al centro di massa E^\prime.

 

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Figura 2: schema della configurazione del sistema fisico.

 
 

Svolgimento esercizio 2.

 

Esercizio 3  (\bigstar\bigstar \largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). L’asse del cilindro rappresentato in figura 3 è fisso e il cilindro è inizialmente fermo. Il blocco di massa M si muove inizialmente verso destra senza attrito con velocità v_1 e, passando sopra al cilindro, si porta nella posizione tratteggiata. Al primo contatto col cilindro, il blocco scivola su di esso ma l’attrito è talmente elevato che lo scivolamento cessa prima che M perda contatto col cilindro. Il cilindro ha raggio R e momento d’inerzia I.
Esprimere v_2 in funzione di v_1, M, I e R.

 

 

 

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Figura 3: schema del problema del corpo rigido 1.

 
 

Svolgimento esercizio 3.
 

Esercizio 4  (\bigstar \largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un sistema rigido è costituito da un anello di massa m = 2 kg e raggio R=0.16 m, e da un disco avente uguali massa e raggio dell’anello, saldati nel punto S. Il sistema giace in un piano orizzontale ed è vincolato a ruotare, senza attrito, attorno ad un asse verticale passante per il centro O del disco. Calcolare

    1) La posizione del centro di massa del sistema rispetto all’asse O.

    2) Il momento d’inerzia del sistema rispetto all’asse di rotazione

Al sistema viene applicato un momento M costante e il sistema entra in rotazione, si osserva che la sua velocità angolare dopo 20 giri vale \omega = 6 rad/s. Calcolare

    3) Il valore del momento M e il tempo t impiegato per effettuare 20 giri.

 

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Figura 4: schema del problema del corpo rigido 4.

 
 

Svolgimento esercizio 4.
 

Esercizio 5  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Due dischi coassiali aventi momenti di inerzia I_1=0,5 kg\cdotm^2 e I_2=0,8 kg\cdotm^2 rispettivamente, sono premuti uno contro l’altro; in queste condizioni il massimo momento di attrito statico è M_{att,s} = 1,5 N\cdotm, mentre quando slittano uno rispetto all’altro il momento di attrito dinamico è M_{att,d} = 1,4 N\cdotm. Calcolare:

    1) l’accelerazione angolare del disco 2 se al disco 1 è applicato il momento costante M = 2 N\cdotm;

    2) ripetere il calcolo se M = 5 N\cdotm.

 

 

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Figura 5: schema del problema del corpo rigido 5.

 
 

Svolgimento esercizio 5.

 

Esercizio 6  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Calcolare il periodo delle piccole oscillazione del pendolo composto mostrato in figura 6, formato da due aste di masse e lunghezze m_1, \ell_1, m_2 e \ell_2; la seconda asta è a 90^\circ rispetto alla prima ed è fissata a questa nel centro. Considerare il sistema inizialmente in quiete e supporre che la massa sia distribuita in modo omogeneo. In particolare studiare il caso m_1=m_2=m e \ell=\ell_1=\ell_2.

 

 

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Figura 6: schema del problema del corpo rigido 6.

 
 

Svolgimento esercizio 6.
 

Esercizio 7  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un corpo rigido è formato da quattro aste uguali, ciascuna di massa m = \text{1.5 kg} e lunghezza d = \text{0,8 m},
disposte lungo i lati di un quadrato, che giace in un piano verticale. Calcolare

1) il momento d’inerzia del corpo rispetto ad un asse perpendicolare al piano sul quale giace il quadrato e passante per il centro O del quadrato;

2) il momento d’inerzia del corpo rispetto ad un asse perpendicolare al piano sul quale giace il quadrato e passante per il punto medio P dell’asta superiore;

3) il momento d’inerzia del corpo rispetto ad un asse perpendicolare al piano sul quale giace il quadrato e passante per il punto Q, coincidente con il vertice superiore sinistro del quadrato;

4) calcolare inoltre il periodo delle piccole oscillazioni nel caso b).

 

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Figura 7: schema del problema del corpo rigido 7.

 
 

Svolgimento esercizio 7.
 

Esercizio 8  (\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un corpo rigido è formato da quattro aste uguali, ciascuna di massa m = 1.5 kg e lunghezza d = 0,8 m, disposte lungo i lati di un quadrato, che giace in un piano verticale. Calcolare:

1) Il momento d’inerzia del sistema rispetto ad un asse orizzontale appartenente al piano verticale e passante per il centro O del quadrato;

2) Il momento d’inerzia del sistema rispetto ad un asse orizzontale appartenente al piano verticale e passante per il punto P del quadrato.

 

 

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Figura 8: schema del problema del corpo rigido 8.

 
 

Svolgimento esercizio 8.
 

Esercizio 9  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un’asta rigida di massa m_1 e lunghezza d=0.8 m è incernierata nell’estremo A ed è appesa nell’estremo B a un filo collegato alla massa m_2= 10 kg; il sistema è in equilibrio con l’asta orizzontale. Calcolare

1) Il valore della reazione vincolare in A.

Si assuma che la la fisica del problema sia tale da porre il modulo delle tensioni ai capi della carrucola uguali. Successivamente si interrompe il collegamento in B e l’asta ruota sotto l’azione della forza di gravità; nel vincolo A agisce un momento che si oppone alla rotazione \vec{M}=k\theta \,\hat{z}, con k = 50 Nm/rad e \theta angolo che l’asta forma con l’asse x. Calcolare

2) La velocità angolare dell’asta quando \theta=\pi/2.

 

 

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Figura 9: schema del problema del corpo rigido 9.

 
 

Svolgimento esercizio 9.
 

Esercizio 10  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un corpo rigido è costituito da un’asta, di massa m =8 kg e lunghezza d=0.5 m, e da una sfera, di massa m_2=3m e raggio d_2=d/4, saldati nel punto O. Il sistema può ruotare senza attrito attorno ad un asse fisso uscente dal foglio passante per il punto O, ortogonale al disegno. Per mantenere in equilibrio statico il sistema, con l’asta orizzontale, nel punto P è applicata una forza verticale \vec{F}. Calcolare:

1) il modulo di \vec{F} e della reazione normale \vec{R}_N in O.

Viene annullata la forza \vec{F} e il sistema ruota sotto l’azione della forza peso, con la sfera che scende e l’asta che sale. Calcolare

2) l’accelerazione angolare un istante dopo la rimozione della forza \vec{F};

3) la velocità angolare \omega del sistema nell’istante in cui l’asta è verticale.

 

 

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Figura 10: schema del problema del corpo rigido 10.

 
 

Svolgimento esercizio 10.

 

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Esercizio 11  (\bigstar \largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Una sbarra sottile uniforme OA, lunga 1 m, è incernierata per un’estremità O in modo da poter spazzare su un piano verticale. La sbarra viene sollevata fino alla posizione orizzontale, poi viene lasciata cadere. Calcolare la velocità angolare della sbarra, e la velocità lineare della sua estremità libera A nell’istante in cui la sbarra ha descritto un angolo di 60^\circ.

 

Svolgimento esercizio 11.
 

Esercizio 12  (\bigstar \largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). La bacchetta omogenea, rappresentata in figura 12, lunga \ell= 2 m e con massa m = 1.5 kg, puo’ ruotare intorno a un perno orizzontale, privo di attrito posto a un’estremità. E’ lasciata libera da una posizione di riposo inclinata di \theta = 40^\circ sopra l’orizzontale.
1) Qual è l’accelerazione angolare della bacchetta all’istante in cui viene lasciate libera? (Il suo momento d’inerzia rispetto al perno è I = 2 kg m^2).
2) Usando il principio di conservazione dell’energia trovare la velocità angolare della bacchetta all’istante in cui passa per la posizione orizzontale.

 

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Figura 12: schema del problema del corpo rigido 12.

 
 

Svolgimento esercizio 12.

 

Esercizio 13  (\bigstar\bigstar \largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un corpo rigido è formato da tre asticelle sottili identiche di lunghezza \ell, unite fra loro in modo da assumere la forma della lettera H come in figura. L’insieme è libero di ruotare intorno ad un asse orizzontale fisso, che coincide con una delle gambe dell’H. Partendo da una posizione di riposo in cui il piano dell’H è orizzontale, il sistema è lasciato libero di ruotare. Qual è la velocità angolare del corpo quando il piano dell’H arriva in posizione verticale?

 

 

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Figura 13: schema del problema de corpo rigido 13.

 
 

Svolgimento esercizio 13.
 

Esercizio 14  (\bigstar\bigstar \largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Due masse m_A e m_B sono appese a una carrucola senza attrito di massa m_C e raggio R come in figura 14. La massa m_B viene abbandonata da ferma da un’altezza h determinare:
a) la velocità con cui tocca il suolo;
b) l’accelerazione angolare della carrucola.
Supporre che m_b>m_a.

 

 

Figura 14: schema del problema del corpo rigido 14.

 
 

Svolgimento esercizio 14.
 

Esercizio 15  (\bigstar\bigstar \largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Le due masse m_1=3,0\,\text{kg} e m_2=5,0\,\text{kg} della macchina di Atwood mostrata nella figura 15 sono rilasciate da ferme, con m_2 a un’altezza h=0,75\,\text{m} al di sopra del pavimento. Quando m_2 colpisce il pavimento, la sua velocità è v_2=1,8\,\text{m}\cdot \text{s}^{-1}. Assumendo che la carrucola sia un disco con la massa distribuita in modo uniforme di raggio r=12\,\text{cm} e che la corda, supposta priva di massa, ruoti insieme alla carrucola senza strisciare:
si determini la massa M della carrucola supponendo che non vi sia alcun attrito tra il disco della carrucola e il perno centrale attorno a cui ruota.

 

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Figura 15: schema del problema del corpo rigido 15.

 
 

Svolgimento esercizio 15.
 

Esercizio 16  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un corpo rigido è costituito da un disco e da un’asta, disposta come in figura 16. Il disco ha massa m_1=5 kg e raggio R = 0.16 m, l’asta ha massa m_2 = 2.8 kg e lunghezza d = 2R. Calcolare:

1) dove si trova rispetto al centro O dell’asta, il centro di massa del sistema;

2) Il momento d’inerzia del sistema rispetto all’asse passante per O e ortogonale al piano contenente l’asta e il disco.

Supponiamo che il sistema stia in un piano verticale, per cui l’asse passante per O quindi è orizzontale e sia in quiete con l’asta orizzontale. Se ad un certo istante il sistema viene lasciato libero di ruotare rispetto all’asse passante per O, calcolare:

3) La sua velocità angolare \omega quando l’asta passa per la posizione verticale.

 

 

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Figura 16: schema del problema del corpo rigido 16.

 
 

Svolgimento esercizio 16.

 

Esercizio 17  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). A una carrucola, di raggio R, massa M e momento d’inerzia I_{CM} rispetto all’asse passante per il suo centro e ortogonale al piano verticale in cui giace la carrucola stessa, sono sospese, tramite un filo, due masse m_1 e m_2, con m_1>m_2. Calcolare l’accelerazione delle masse, le tensioni T_1 e T_2 ed infine la reazione sull’asse della carrucola. Inoltre studiare il caso particolare in cui la massa del disco sia trascurabile.
Si supponga che il filo non slitti e che non ci sia attrito sull’asse.

 

 

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Figura 17: schema del problema del corpo rigido 17.

 
 

Svolgimento esercizio 17.

 

Esercizio 18  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Su un piano orizzontale è posta una massa m. La massa m viene messa in movimento tramite un filo che si avvolge su una puleggia di raggio r e quest’ultima è messa in rotazione dalla discesa, sotto l’azione del peso, di una massa M a cui è collegata da un filo avvolto su una puleggia di raggio R, coassiale e rigidamente fissata alla precedente con R>r. Il momento d’inerzia del sistema delle due pulegge rispetto al comune asse di rotazione vale I. Calcolare:

  1. la velocità v di M dopo che è scesa di h;
  2. le tensioni dei due fili durante il movimento;
  3. il valore di v se tra m e il piano ci fosse un coefficiente di attrito \mu_d.

Nota: supporre che i fili non slittino e che non ci sia attrito sull’asse.

 

 

 

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Figura 18: schema del problema del corpo rigido 18.

 
 

Svolgimento esercizio 18.
 

Esercizio 19  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia un’asta rigida di lunghezza \ell e un sistema di riferimento fisso Oxy come in figura 19. L’asta ha gli estremi vincolati a scorrere lungo l’asse x e lungo l’asse y. Dimostrare che il centro dell’asta descrive una circonferenza di raggio \ell/2 con la stessa velocità angolare dell’asta.
Nota. Assumere trascurabili tutti gli attriti e in figura 19 \theta è l’angolo che forza l’asta con l’asse y e C sono le coordiante del centro di massa rispetto al sistema di riferimento 0xy e che all’iniziale è tutto in quiete .

 

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Figura 19: schema del problema del corpo rigido 19.

 
 

Svolgimento esercizio 19.
 

Esercizio 20  (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un disco rigido, di massa m e raggio R è posto in un piano orizzontale e può ruotare attorno ad un asse verticale passante a distanza d dal centro del disco. Il bordo del disco è a contatto con un anello di raggio r=R+d che tramite un opportuno meccanismo non disegnato, può ruotare attorno allo stesso asse in modo tale che, in caso di moto relativo tra disco e anello, si sviluppi una forza di attrito radente F , tangente all’anello; la massa dell’anello è eguale a quella del disco (la forza F è l’unica forza di attrito presente nel sistema). Inizialmente disco e anello sono fermi; al tempo t=0 viene applicato all’asse un momento costante M così che il disco entri in rotazione; l’anello viene invece mantenuto fermo.

  1. Calcolare la velocità angolare del disco al tempo t_1. Nell’istante t_1 l’anello viene lasciato libero e inizia anch’esso a ruotare trascinato dal disco.
  2. Calcolare la velocità angolare dell’anello al tempo t_2.
    Nell’istante t_2 viene staccato dall’asse il motore che forniva il momento M e si osserva che al tempo t_3 disco e anello hanno la stessa velocità angolare.
    Calcolare:
  3. l’energia cinetica del sistema disco-anello al tempo t_3;
  4. il lavoro complessivo svolto dalle forze interne nell’intervallo di tempo da t=0 a t_3.

 

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Figura 20: schema del problema del corpo rigido 20.

 
 

Svolgimento esercizio 20.
 

Esercizio 21  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Il sistema rappresentato in figura 21 è in equilibrio. Una massa di m_1 è appesa all’estremità del puntone, che ha una massa di m_2. Gli angoli \theta_1 e \theta_2 sono rappresentati in figura 21. Trovare
(1) la forza di tensione T nel cavo;
(2) determinare la forza \vec{R} generata dalla cerniera.

Nota. Supporre il filo inestensibile e di massa trascurabile.

 

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Figura 21: schema del problema del corpo rigido 21.

 
 

Svolgimento esercizio 21.
 

Esercizio 22  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). L’estremità di una trave omogenea di massa m e lunga \ell è incernierata ad un muro. L’altro estremo è sostenuto da un filo nella posizione indicata in figura 22. Inoltre sia \alpha l’angolo formato dalla fune con il muro, come in figura 22.
1) Trovare la tensione \vec{T} generata dal filo che collega la trave al muro.
2) Trovare la reazione vincolare \vec{R} generata dalla cerniera per mantenere il sistema in equilibrio.

 

 

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Figura 22: schema del problema del corpo rigido 22.

 
 

Svolgimento esercizio 22.

 

Esercizio 23  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Due aste omogenee e uguali, ciascuna di massa m, sono saldate insieme per un’estremità e l’angolo compreso tra le due aste è \alpha e l’angolo \beta è l’angolo formato dall’asta AB e il piano orizzontale (vedi figura 23 che segue). Il sistema è incernierato senza attrito in A ed è in equilibrio nella posizione di figura 23 sotto l’azione della forza verticale \vec{F} applicata in C. Si calcoli l’intensità della forza \vec{F}, esprimendo i risultati in funzione di \beta \,\, \text{e} \,\, \alpha.

 

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Figura 23: schema del problema del corpo rigido 23.

 
 

Svolgimento esercizio 23.
 

Esercizio 24  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Due aste AB e CD omogenee, di uguale lunghezza e massa m, vengono saldate insieme per uno dei loro estremi, una perpendicolarmente all’altra; l’estremo libero dell’asta AB viene poi incernierato a un punto O (vedere la figura 24) intorno al quale l’asta può ruotare senza attrito. Si calcolino i valori dell’angolo \alpha formato dall’asta AB rispetto all’orizzontale in condizioni di equilibrio.

 

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Figura 24: schema del problema del corpo rigido 24.

 
 

Svolgimento esercizio 24.
 

Esercizio 25  (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Una scala, la cui massa è distribuita uniformemente lungo tutta la sua lunghezza \ell, poggia con un’estremità su un piano orizzontale scabro (\mu_s=0.2) e con l’altra contro una parete verticale liscia. Si determini l’angolo di minima inclinazione \theta_{min} che la scala puo’ formare col piano orizzontale senza scivolare al suolo.

 

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Figura 25: schema del problema del corpo rigido 25.

 
 

Svolgimento esercizio 25.
 

Esercizio 26  (\bigstar \bigstar\bigstar \bigstar\largewhitestar). Un’asta rettilinea omogenea è appoggiata ad un pavimento orizzontale e a una parete verticale, entrambi perfettamente lisci, in posizione verticale. Data l’instabilità dell’equilibrio l’asta inizia a scivolare senza attrito partendo praticamente da ferma. Determinare la posizione dell’asta nell’istante in cui si distacca dalla parete verticale. Si ipotizzi che l’asta scivoli in sento antiorario come in figura 26.

 

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Figura 26: schema del problema del corpo rigido 26.

 
 

Svolgimento esercizio 26.
 

Esercizio 27  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Due blocchi di uguale massa m sono sospesi alle estremità di un’asticella rigida e priva di peso di lunghezza \ell_1+\ell_2, essendo \ell_1=20 cm e \ell_2 = 80 cm. L’asticella è tenuta ferma nella posizione indicata in figura 27, e quindi lasciata libera. Calcolare l’accelerazione dei due blocchi all’istante in cui cominciano a muoversi.

 

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Figura 27: schema del problema del corpo rigido 27.

 
 

Svolgimento esercizio 27.
 

Esercizio 28  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Una trave omogenea AB di massa m=120 kg è incernierata senza attrito in C ed è appoggiata nel punto D (come in figura 28): sia AB = \ell = 5.5 m, AC=BD=2.5m. Due persone un uomo e una donna si muovono in versi opposti sopra la trave (vedi figura 28) e a ogni istante la distanza della donna rispetto ad A e la distanza dell’uomo rispetto ad B è la stessa; le masse delle donna e dell’uomo sono rispettivamente m_1 = 90 kg e m_2=60 kg. Determinare a quale distanza si troverà la donna quando la trave comincia a ruotare.

 
 

 


 

Figura 28: schema del problema del corpo rigido 28.

 
 

Svolgimento esercizio 28.
 

Esercizio 29  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un cilindro di raggio R e massa m è posto sopra un piano orizzontale; il coefficiente di attrito statico vale \mu. In corrispondenza al centro del cilindro è scavata una fessura sottilissima in modo tale da ridurre in quella zona il raggio al valore r; si supponga che questo fatto non alteri il momento d’inerzia del cilindro. Al cilindro sono applicate le forze F_1 e F_2 come mostrato in figura 29. Supponendo che F_1 sia data e F_2 no, si richiede di

1) calcolare quanto deve valere F_2 in funzione di F_1, r e R, affinché il cilindro resti in equilibrio.

All’istante t=0 la forza F_1 cessa di agire, mentre F_2 ha il valore trovato nel punto 1).

2) Trovare la relazione che deve sussistere affinché il moto sia di puro rotolamento.

 

 

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Figura 29: schema del problema del corpo rigido 29.

 
 

Svolgimento esercizio 29.
 

Esercizio 30  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un anello di acciaio di massa m e raggio R può scendere lungo un piano inclinato di acciaio (coefficiente di attrito statico \mu_s).

  1. Calcolare l’angolo del piano inclinato con l’orizzontale oltre il quale non è più possibile un moto di puro rotolamento, denominando tale angolo \theta_{\text{\tiny max}}.
  2. Partendo da fermo e con il centro a quota h, l’anello scende lungo tutto il piano inclinato con moto di puro rotolamento dove l’angolo di inclinazione \theta del piano inclinato è \theta_{\text{\tiny max}}. Calcolare la velocità angolare finale dell’anello.

 

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Figura 30: schema del problema del corpo rigido 30.

 
 

Svolgimento esercizio 30.
 

Esercizio 31  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un cilindro omogeneo di massa m e raggio R rotola senza strisciare su un piano orizzontale sotto l’azione di una forza costante \vec{F} orizzontale e passante per il centro di massa del cilindro. Sapendo che il cilindro parte da fermo, determinare:
1) l’accelerazione lineare del centro di massa del cilindro;
2) l’energia cinetica del cilindro dopo un tempo \tilde{t} dall’applicazione della forza \vec{F}.

 

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Figura 31: schema del problema del corpo rigido 31.

 
 

Svolgimento esercizio 31.
 

Esercizio 32  (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un disco di massa M e raggio R è posto sopra una guida inclinata con angolo \theta; all’asse del disco è collegato un filo che sostiene la massa m. Il filo è teso con la massa m bloccata a distanza h dal suolo. All’istante t=0 si lascia libera la massa m che inizia a scendere, facendo contemporaneamente salire il disco lungo la guida. Il moto del disco è di puro rotolamento.

Calcolare:
1) l’accelerazione con cui scende la massa m;
2) la velocità con cui la massa m tocca il suolo;
3) la quota massima raggiunta dal centro del disco, misurata rispetto alla quota che lo stesso centro aveva per t=0.

 

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Figura 32: schema del problema del corpo rigido 32.

 
 

Svolgimento esercizio 32.
 

Esercizio 33  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un anello di massa m e raggio r viene fatto salire lungo una parete verticale tramite l’applicazione di una forza costante \vec{F}, ed è tenuto premuto contro la parete verticale da una forza costante \vec{R}. Le forze \vec{F} e \vec{R} sono orientate come in figura 33 e sono costanti in modulo, direzione e verso per tutto il moto dell’anello. Nell’ipotesi che il piano verticale sia scabro con coefficiente di attrito statico \mu_s e che l’anello si muova di puro rotolamento, si determini:

  • il modulo dell’accelerazione del centro di massa dell’anello;
  • il valore minimo del modulo di \vec{R} affinché il moto sia di puro rotolamento.

 

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Figura 33: schema del problema del corpo rigido 33.

 
 

Svolgimento esercizio 33.
 

Esercizio 34  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Il guscio sferico uniforme rappresentato in figura 34, di massa M e raggio R, ruota intorno a un asse verticale su cuscinetti privi di attrito. Una corda priva di massa avvolta intorno all’equatore della sfera, passando senza slittamenti sopra una puleggia, priva di attrito, avente momento d’inerzia I e raggio r, tiene appeso un piccolo oggetto di massa m, libero peraltro di cadere per effetto della forza di gravità.
La corda non slitta e il perno è privo di attrito. Quale sarà la velocità dell’oggetto dopo che sarà disceso per una distanza h dalla posizione di riposo?

 

 

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Figura 34: schema del problema del corpo rigido 34.

 
 

Svolgimento esercizio 34.
 

Esercizio 35   (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un disco cilindrico omogeneo, di massa m e raggio r, è sorretto, come mostrato in figura 35, da un nastro di massa trascurabile: i tratti di nastro non a contatto col disco sono verticali mentre l’asse del disco è orizzontale. Un’estremità del nastro è fissata a un sostegno, sull’altra viene esercitata una forza \vec{F} diretta verso l’alto. L’attrito fra nastro e disco è trascurabile. Si calcoli:

  1. l’intensità F_0 della forza \vec{F} necessaria affinché sussista equilibrio e, corrispondentemente, la tensione \vec{\tau}_1 del tratto di filo al quale è applicata la forza \vec{F} e quella \vec{\tau}_2 del tratto di filo fissato al sostegno;
  2. il modulo a dell’accelerazione con cui il disco sale e il modulo delle tensioni \vec{\tau}_1 e \vec{\tau}_2, se F=mg.
  3. Si risponda alla domanda posta in b) se il nastro presenta attrito e il disco sale rotolando senza scivolare lungo il nastro (moto di puro rotolamento).

 

 

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Figura 35: schema del problema del corpo rigido 35.

 
 

Svolgimento esercizio 35.

 

Esercizio 36  (\bigstar \bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un cilindro di massa m e raggio R è posato nel punto di mezzo di una lastra lunga \ell; il sistema è in quiete. Al tempo t=0 la lastra entra in movimento con accelerazione costante \vec{a} diretta come in figura 36. Calcolare l’accelerazione del cilindro rispetto alla lastra e lo spazio percorso dal cilindro rispetto al suolo da quando esso entra in moto a quando cade dalla lastra. Assumere che il moto del cilindro sia di puro rotolamento.

 

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Figura 36: schema del problema del corpo rigido 36.

 
 

Svolgimento esercizio 36.

 

Esercizio 37  (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar).  Due cilindri C_1 e C_2, di masse m_1 e m_2 e raggi r_1 e r_2 rotolano senza strisciare su due piani inclinati e sono collegati da un filo inestensibile come è mostrato in figura 37; C_1 scende mentre C_2 sale. Le masse del filo e della carrucola sono trascurabili. Quanto vale l’accelerazione di un punto dell’asse di C_1?

 

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Figura 37: schema del problema del corpo rigido 37.

 
 

Svolgimento esercizio 37.

 

Esercizio 38  (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar).  Un cilindro di raggio r e di massa m viene fatto ruotare in senso orario con velocità angolare \omega_0. Il cilindro viene quindi posto a contatto con una superficie orizzontale con coefficiente di attrito dinamico \mu_d. Determinare il tempo impiegato dal cilindro a raggiungere la condizione di puro rotolamento, la velocità del centro di massa e la velocità angolare del sistema in tale istante.

 

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Figura 38: schema del problema del corpo rigido 38.

 
 

Svolgimento esercizio 38.

 

Esercizio 39  (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Una palla da bowling di raggio r e di massa m viene lanciata con velocità \vec{v}_0, orientata come in figura 39, a contatto con una superficie orizzontale con coefficiente di attrito dinamico \mu_d. Determinare il tempo impiegato dalla palla a raggiungere la condizione di puro rotolamento, la velocità del centro di massa e la velocità angolare del sistema in quell’istante.

 

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Figura 39: schema del problema del corpo rigido 39.

 
 

Svolgimento esercizio 39.

 

Esercizio 40  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar).  Un’asta composta da due metà, ciascuna di lunghezza L e massa m, può ruotare in un piano verticale intorno ad un perno passante per il suo punto medio e posto ad una quota 2L da terra (vedi figura 40). La metà di sinistra ha densità lineare \lambda_1 uniforme, mentre quella di destra ha densità lineare \lambda_2=kx^2, con x distanza dal centro dell’asta. Alla rotazione si oppone un momento frenante \vec{M}.

Determinare:

1) l’angolo \theta_{eq} che la barra forma con la verticale nella posizione di equilibrio statico;
2) l’energia potenziale U_{eq} della barra in tale posizione, calcolata rispetto a terra.

Effettuare i calcoli con L=1\,\text{m}, m=1\,\text{kg}, M=1,2\,\text{N}\cdot\text{m}

 

 

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Figura 40: schema del problema del corpo rigido 40.

 
 

Svolgimento esercizio 40.

 

Esercizio 41  (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un disco circolare omogeneo, di massa M e raggio r, è vincolato a ruotare su un piano verticale, con velocità angolare costante di modulo \omega_0 (supporre che il disco ruoti in senso antiorario) intorno a un asse orizzontale passante per il suo centro O. Un’asta metallica, di lunghezza \ell, massa m=M/3 e sezione trasversale di dimensioni trascurabili, viene appoggiata con una delle estremità sul bordo superiore P del disco e su un supporto puntiforme S situato alla stessa quota di P, con \overline{PS}=d=2\ell/3. Tra asta e disco c’è attrito, con coefficiente di attrito dinamico \mu_d.

1) Supponendo che nel contatto tra l’asta e il supporto S ci sia attrito, si determini il valore minimo \mu_s^{\text{min}} del coefficiente di attrito statico affinché l’asta resti in quiete;

2) Supponendo che l’attrito tra l’asta e il supporto sia trascurabile, si determini il modulo v della velocità dell’asta quando questa è spostata lungo l’orizzontale di un tratto \Delta=\ell/6.

Si supponga che asta e disco siano sempre in condizione di strisciamento.

 

 

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Figura 41: schema del problema del corpo rigido 41.

 
 

Svolgimento esercizio 41.

 

Esercizio 42   (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un’asta omogenea di lunghezza L è appoggiata sulla superficie di una semisfera perfettamente liscia di raggio r fissata a un piano orizzontale scabro con coefficiente di attrito statico \mu_s, come mostrato in figura 42. Dimostrare che se il sistema è in equilibrio vale la seguente relazione

(1)   \begin{equation*} \dfrac{1-\cos\left(2\theta\right)}{\dfrac{4r}{L}-\sin\left(2\theta\right)}\leq \mu_s, \end{equation*}

dove \theta è l’angolo che forma il segmento (raggio della sfera) che congiunge il centro della sfera (C) e il punto di contatto tra asta e sfera (B) con il piano orizzontale.

 

 

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Figura 42: schema del problema del corpo rigido 42.

 
 

Svolgimento esercizio 42.

 

Esercizio 43   (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un’asta omogenea di lunghezza L è appoggiata in corrispondenza dello spigolo di un gradino di altezza H e di un piano orizzontale scabro con coefficiente di attrito statico \mu_s, come mostrato nella figura 43. Se l’asta è in equilibrio, dimostrare che vale la seguente relazione

(2)   \begin{equation*} \dfrac{\sin\left(2\theta\right)}{2\left(\sin^2 \theta +1\right) } \leq \mu_s, \end{equation*}

dove \theta è l’angolo che forma l’asta con il piano orizzontale.

 

 

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Figura 43: schema del problema del corpo rigido 43.

 
 

Svolgimento esercizio 43.

 

Esercizio 44   (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar).Una sfera omogenea di massa m e raggio R è inizialmente in quiete su un piano orizzontale. Al tempo t = 0, la sfera viene lanciata con una velocità traslazionale iniziale di modulo v_0, parallela al piano. Il coefficiente di attrito dinamico tra la sfera e il piano è \mu_d. Si richiede di descrivere il moto della sfera, determinando la velocità del centro di massa \tilde{v} quando la sfera inizia a rotolare senza strisciare. Successivamente, calcolare il tempo \tau necessario per raggiungere tale condizione in funzione di v_0, g e \mu_d. Infine, verificare il teorema dell’energia cinetica tra gli istanti t = 0 e t = \tau.

 

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Figura 44: schema del problema del corpo rigido 44.

 
 

Svolgimento esercizio 44.

 

Esercizio 45   (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un sistema di due corpi rigidi è costituito da una piattaforma circolare (di massa m_1 e raggio R) che può ruotare senza attrito attorno ad un asse verticale, passante per il suo centro e fissato al suolo, e da un disco (di massa m_2 e raggio r) che può ruotare senza attrito attorno ad un asse verticale passante per il suo centro e fissato alla piattaforma, a distanza d dal centro di quest’ultima. Le direzioni degli assi di rotazione sono fisse.
Si consideri in primo luogo il seguente stato iniziale: la piattaforma è ferma e il disco ruota con velocità angolare \omega _0. Tra la piattaforma e il disco agisce una forza di attrito radente per cui dopo un certo tempo il disco non ruota più rispetto alla piattaforma. Calcolare

  1. il valore finale del momento angolare del sistema;
  2. la variazione di energia cinetica del sistema.
  3. Si consideri successivamente un diverso stato iniziale, in cui sia la piattaforma che il disco sono fermi, e si assuma che tra disco e piattaforma ci sia nessun attrito. Con un motore si porta la velocità angolare della piattaforma al valore \Omega. Calcolare il lavoro fornito dal motore.

 

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Figura 45: schema del problema del corpo rigido 45.

 
 

Svolgimento esercizio 45.

 

Esercizio 46   (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Il centro C di una sbarra sottile e uniforme, di massa M e lunghezza D, è rigidamente fissato a un asse verticale QQ^{\prime} e forma con tale asse un angolo fisso pari a \theta. Il sistema ruota senza attrito intorno all’asse in senso antiorario con velocità angolare \vec{\omega} costante (in modo che il vettore \vec{\omega} giaccia lungo l’asse). Si calcolino modulo, direzione e verso del momento angolare del sistema, assumendo come polo il punto C.

 

 

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Figura 46: schema del problema del corpo rigido 46.

 
 

Svolgimento esercizio 46.

 

Esercizio 47   (\bigstar \bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar).  Un ingranaggio è costituito da due ruote dentate omogenee A e B, di spessore trascurabile e disposte nello stesso piano verticale (vedi figura 47); A e B possono ruotare intorno a due assi orizzontali passanti per i centri O_A e O_B. Le dimensioni dei denti dell’ingranaggio sono piccole e il contatto tra le due ruote può approssimarsi come puntiforme. I raggi di A e B sono rispettivamente r_A e r_B, mentre le masse sono m_A e m_B. Un filo inestensibile di massa trascurabile è avvolto sulla periferia di un disco omogeneo, di raggio r_D e massa m_D, saldato alla ruota A e concentrico a essa (vedi figura 47); all’estremità libera del filo è appeso un corpo C, di massa m_C. Nel punto P, intersezione con il bordo esterno di B della retta congiungente i centri O_A e O_B, è applicata una forza costante \vec{F}, tangente al disco e rivolta verso l’alto. Si determini:

1) il modulo di \vec{F} necessario affinché l’ingranaggio resti in quiete;

2) le componenti verticali R_{A} e R_{B} delle corrispondenti reazioni sviluppate dagli assi intorno ai quali ruotano A e B.

A un certo istante si annulla la forza \vec{F} e l’ingranaggio si mette in movimento; si determini corrispondentemente:

3) il modulo dell’accelerazione angolare della ruota A;

4) le componenti verticali delle reazioni sviluppate dagli assi di rotazione di A e B.

 

 

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Figura 47: schema del problema del corpo rigido 47.

 
 

Svolgimento esercizio 47.

 

Esercizio 48   (\bigstar \bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Consideriamo una sfera omogenea di raggio r e massa m, inizialmente in posizione di riposo sulla cima di una rampa che è collocata su un tavolo. Il centro di massa della sfera si trova a un’altezza h dal piano del tavolo. Lasciata libera di muoversi, la sfera rotola lungo la rampa senza slittare e, una volta raggiunta la base, prosegue con una velocità che presenta unicamente una componente orizzontale. Dopo aver lasciato il bordo del tavolo, la sfera cade verso il pavimento. Se la distanza verticale tra il piano del tavolo e il pavimento è H, si desidera determinare la distanza orizzontale d tra il bordo del tavolo e il punto in cui la sfera impatta sul pavimento.

 

 

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Figura 48: schema del problema del corpo rigido 48.

 
 

Svolgimento esercizio 48.

 

Esercizio 49   (\bigstar \bigstar \bigstar \bigstar \largewhitestar). Due aste rigide AC e BC di uguale lunghezza \ell, omogenee e a sezione trasversale costante, di masse m_A e m_B, sono incernieriate fra loro con attrito trascurabile nell’estremità C, mentre le estremità A e B sono vincolate a muoversi su una guida orizzontale liscia (si veda figura 49). Tale vincolo mantiene costantemente le due aste, al di sopra della guida, in un piano verticale. Le aste sono collegate da un tirante inestensibile, di massa trascurabile e lunghezza d con punto di applicazione in corrispondenza del centro di massa delle due aste.

Se il sistema è inizialmente in equilibrio, si calcolino:

1) i moduli N_A e N_B delle reazioni sviluppate dalla guida sulle due aste e la tensione T del tirante.

Nel sistema considerato, ad un certo istante il tirante si rompe. Nell’approssimazione in cui tutti gli attriti possano essere trascurati, si calcoli:

2) lo spostamento \Delta x_C lungo la direzione orizzontale della cerniera C nell’istante in cui essa arriva a toccare la guida sulla quale scorrono A e B;

3) la velocità v_C con cui C arriva sulla guida.

 

 

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Figura 49: schema del problema del corpo rigido 49.

 
 

Svolgimento esercizio 49.

 

Esercizio 50   (\bigstar \bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar). La figura 50 riproduce una sezione verticale di un sistema formato da un blocco omogeneo B posato su un blocco A che, a sua volta, poggia su un piano orizzontale; la sezione verticale di B è un triangolo equilatero di lato \ell, le masse dei blocchi sono m_A e m_B=\gamma\, m_A, con \gamma costante positiva.

  • Si determini il valore massimo della distanza \overline{P_1P_2} e il valore minimo del coefficiente di attrito statico affinché la posizione di figura 50 sia in equilibrio.

All’istante t=0, mentre il blocco A è in condizioni di equilibrio, si imprime a B una velocità \vec{v}_0: il blocco B sale verso l’alto scivolando sopra A e, prima di fermarsi rispetto a questo, si sposta sopra esso di un tratto di lunghezza d. Si determini il modulo di \vec{v}_0 nei seguenti casi:

  • A è bloccato e tra A e B non c’è attrito;
  • A è bloccato e tra A e B c’è attrito con coefficiente di attrito dinamico \mu_d;
  • A può scorrere senza attrito sul piano orizzontale e tra A e B non c’è attrito
  • A può scorrere senza attrito sul piano orizzontale e tra A e B c’è attrito con coefficiente di attrito dinamico \mu_d.

La velocità \vec{v}_0 va intesa rispetto ad un sistema di riferimento inerziale.

 

 

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Figura 50: schema del problema del corpo rigido 50.

 
 

Svolgimento esercizio 50.

 

Esercizio 51   (\bigstar \bigstar \bigstar \largewhitestar\largewhitestar). Un cubo omogeneo di spigolo \ell è posato su un piano inclinato liscio ed è trattenuto da un piccolo scalino (supposto puntiforme) come è mostrato in figura 51. Si calcoli l’inclinazione massima \alpha_{\max} del piano inclinato per la quale il cubo resta ancora in equilibrio.

 

 

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Figura 51: schema del problema del corpo rigido 51.

 
 

Svolgimento esercizio 51.

 

Esercizio 52  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un filo inestensibile e di massa trascurabile è arrotolato intorno ad un disco di raggio r e massa m. Fissata un’estremità del filo al soffitto, si lascia cadere il disco. Il filo non slitta rispetto al bordo del disco. Determinare l’accelerazione del centro di massa \vec{a}_{\text{CM}} e la tensione \vec{\tau} del filo.

 

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Figura 52: schema del problema del corpo rigido 52.

 
 

Svolgimento esercizio 52.
 

Esercizio 53  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un cilindro pieno di raggio R/4 rotola senza strisciare dentro un tubo di raggio R. Nella metà di destra del tubo l’attrito è nullo. Se all’istante iniziale il cilindro è fermo nella parte di sinistra e la quota del centro di massa è R/2, determinare la posizione di arrivo del cilindro e la velocità angolare \omega. Si supponga il tubo fisso.

 

 

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Figura 53: schema del problema del corpo rigido 53.

 
 

Svolgimento esercizio 53.
 

Esercizio 54  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Il sistema in figura 54 composto da un disco omogeneo di raggio R e massa M e da un’asta omogenea AB di lunghezza \ell e massa m. Il disco è appoggiato ad una guida verticale scabra (coincidente con l’asse y). L’estremo A dell’asta è incernierato al centro del disco, mentre l’estremo B è semplicemente appoggiato su una guida orizzontale liscia (coincidente con l’asse x). Gli assi descritti definiscono un sistema di riferimento fisso Oxyz, con asse z uscente dal piano del disegno. Il sistema è contenuto nel piano verticale xy, dove agisce l’accelerazione di gravità \vec{g}. L’asta forma un angolo \alpha con la guida orizzontale. Una molla ideale di costante elastica k e lunghezza a riposo nulla collega l’origine O al punto A, e una coppia di momento \vec{C} = C \, \hat{z} è applicata al disco (\hat{z} denota il versore dell’asse z). Il momento \vec{C} può essere applicato rispetto ad un qualsiasi polo. Si richiede di determinare la reazione vincolare sull’asta nel punto B e il valore della coppia C affinché il sistema sia in equilibrio.

 

 

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Figura 54: schema del problema del corpo rigido 54.

 
 

Svolgimento esercizio 54.
 

Esercizio 55  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Una sbarretta di lunghezza L e massa m ha un estremo incernierato ad una parete verticale nel punto O. L’estremo opposto è collegato ad una molla di costante elastica k fissata alla parete ad una distanza L da O, come rappresentato in figura 55. Il sistema è in equilibrio quando la sbarretta è in posizione orizzontale. Determinare la lunghezza a riposo \ell_0 della molla e il valore della reazione vincolare \vec{R} in O generata dalla cerniera. Si esprima il risultato in funzione di L, k e m.

 

 

Figura 55: schema del problema del corpo rigido 55.

 
 

Svolgimento esercizio 55.

 

Esercizio 56  (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Due cilindri, aventi rispettivamente raggi R_1 e R_2 e momenti d’inerzia I_1 e I_2, sono sostenuti da assi fissi perpendicolari al piano come mostrato in figura 56. Il cilindro grande ruota inizialmente con velocità angolare \omega_0, mentre quello piccolo si sposta verso destra finchè, giunto a contatto con quello grande, viene posto in rotazione per attrito. Cessata la fase di slittamento i cilindri ruotano con velocità costante in verso opposto.
Esprimere la velocità angolare finale \omega_2 in funzione di R_1, R_2, I_1, I_2 e \omega_0.

 

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Figura 56: schema del problema del corpo rigido 56.

 
 

Svolgimento esercizio 56.

 

Esercizio 57  (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un disco circolare omogeneo di massa m, raggio r e spessore costante è appoggiato su un piano orizzontale scabro sul quale rotola senza strisciare (moto di puro rotolamento). Il centro C del disco è collegato, mediante una molla ideale di costante elastica k e lunghezza a riposo trascurabile, a un punto P dell’asse y posto ad altezza h dal piano di appoggio. All’istante t=0 il centro C si trova sull’asse y con velocità orizzontale v_{0}. Si determini:

  1. l’istante \tau in cui il disco si ferma per la prima volta;
  2. il valore minimo \mu_s^{\text{min}} del coefficiente di attrito statico necessario affinché il disco rotoli senza strisciare.

 

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Figura 57: schema del problema del corpo rigido 57.

 
 

Svolgimento esercizio 57.

 

Esercizio 58  (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un disco omogeneo di massa m e raggio r all’istante t=0 si trova alla base di un piano inclinato, con velocità \vec{v}_0, come in figura 58. Il piano inclinato forma un angolo \theta con l’orizzontale ed è scabro, con coefficiente di attrito statico \mu_s e coefficiente di attrito dinamico \mu_d. Si calcoli

  1.  l’istante di tempo t=\tau in cui il moto del disco diventa di puro rotolamento;
  2. lo spazio totale \ell percorso sul piano inclinato dal disco prima di fermarsi.

 

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Figura 58: schema del problema del corpo rigido 58.

 
 

Svolgimento esercizio 58.

 

Esercizio 59  (\bigstar \bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). Un disco omogeneo, di massa m e raggio r, è in quiete sopra un piano inclinato di massa M e formante un angolo \theta con il piano orizzontale, come in figura 59. Il disco nella discesa sul piano inclinato si muove di puro rotolamento. Inoltre, il piano inclinato può scorrere sul piano orizzontale. Si consideri il piano orizzontale liscio. Si richiede di determinare il modulo dell’accelerazione A del centro di massa del piano inclinato rispetto ad un sistema di riferimento inerziale.

 

 

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Figura 59: schema del problema del corpo rigido 59.

 
 

Svolgimento esercizio 59.

 

Esercizio 60  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un rettangolo appoggiato su un piano inclinato ha lati che misurano a e c rispettivamente lungo gli assi x e y come in figura 60. La densità superficiale di massa è \sigma=xyk con k costante e unità di misura [k]=kg/(m^4). Si determini l’angolo massimo del piano inclinato affinché il rettangolo non si stacchi dal piano.

 

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Figura 60: schema del problema del corpo rigido 60.

 
 

Svolgimento esercizio 60.

 

Esercizio 61  (\bigstar \bigstar \bigstar \bigstar\largewhitestar). Un pendolo conico come in figura 61 è composto da un disco di massa M e raggio R, un’asta verticale di massa trascurabile e altezza \ell, da un filo inestensibile di lunghezza \ell e da una pallina di dimensioni trascurabili e massa m. Il pendolo conico è poggiato su di un piano in cui è presente un attrito sufficiente ad impedirgli di muoversi. Calcolare per quali valori di \alpha il sistema non si distacca dal piano. Supporre il filo inestensibile e di massa trascurabile.

 

 

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Figura 61: schema del problema del corpo rigido 61.

 
 

Svolgimento esercizio 61.
 

Esercizio 62  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un punto materiale di massa m viene lanciato dalla base di un piano inclinato con velocità v. Il piano inclinato ha massa M e la forma di un triangolo isoscele di lati uguali pari ad a ed angoli alla base di ampiezza \alpha, come mostrato in figura 62. Il piano è incernierato nel punto O. Tra piano inclinato e punto materiale non è presente attrito. Verificare che, indipendentemente dalla velocità iniziale di m, il piano non potrà mai cominciare a ruotare rispetto ad O se vale la condizione:

(3)   \begin{equation*} \tan^2\alpha\geq \dfrac{3}{2} \; \dfrac{m}{M}. \end{equation*}

In caso contrario, calcolare la velocità minima v_{\text{min}} che deve essere impressa ad m affinché il piano inizi a ruotare.

 

 

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Figura 62: schema del problema del corpo rigido 62.

 
 

Svolgimento esercizio 62.
 

Esercizio 63  (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un disco cilindrico omogeneo, di raggio r, massa M, è appoggiato con la superficie laterale su una superficie orizzontale liscia. Un corpo di massa m=M/4, approssimabile a un punto materiale, è fissato al disco in un punto C distante d=r/2 dal centro O del disco. Il disco, inizialmente in quiete nella posizione di figura 63, con il segmento \overline{OC} formante con la verticale un angolo \theta_0, viene lasciato libero di muoversi. Sia t=\tau l’istante in cui il punto C viene a trovarsi per la prima volta sulla verticale passante per O. In corrispondenza di tale istante, si calcoli:

1) lo spostamento \Delta del centro O del disco;

2) il modulo v_0 della velocità di O;

3) il modulo N della reazione sviluppata dal piano di appoggio;

4) si determini il modulo v_1 della velocità di O quando il segmento OC forma con la verticale un angolo \theta_1.

Supporre che il disco ruoti senza strisciare.

 

 

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Figura 63: schema del problema del corpo rigido 63.

 
 

Svolgimento esercizio 63.
 

Esercizio 64  (\bigstar \bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). Un cilindro pieno e omogeneo, di raggio r, si trova in quiete e in posizione di equilibrio a contatto con la superficie interna di un contenitore fisso cilindrico vuoto internamente, di raggio R. Nell’istante t=0 il rullo viene messo in moto. Si assuma che il cilindro rotoli senza strisciare sulla superficie del contenitore. Si determini:

  1. il modulo minimo v_{\min} della velocità iniziale del centro di massa del rullo affinché questo arrivi nella posizione di massima quota senza staccarsi dalla superficie del contenitore;
  2. il valore minimo \mu_{s,\min} del coefficiente di attrito statico per cui è possibile il puro rotolamento se la velocità iniziale del centro di massa del rullo ha modulo v_{i,\text{CM}}=\sqrt{6g(R-r)}.

 

 

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Figura 64: schema del problema del corpo rigido 64.

 
 

Svolgimento esercizio 64.
 

Esercizio 65  (\bigstar \bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). Il sistema in figura 65 è formato da tre aste di uguale lunghezza \ell, incernierate agli estremi. Le aste OA e BC hanno
massa m, distribuita in modo omogeneo, mentre l’asta AB ha massa trascurabile. Le cerniere in A e B sono mobili, la
cerniera in O è fissa nel sistema di riferimento fisso Oxyz mostrato in figura 65.
La cerniera in C è vincolata tramite un carrello a muoversi lungo l’asse orizzontale x.
Tutti i vincoli sono lisci. Una molla ideale, con massa trascurabile, lunghezza a riposo nulla e di costante elastica k collega il punto fisso O al carrello C. All’asta OA è applicato un momento esterno \vec{M} = M\hat{z} (dove \hat{z} è il versore dell’asse z) nel polo O.
Determinare i valori della costante k e del momento \vec{M} per i quali la configurazione di equilibrio del sistema
sia quella con l’asta AB parallela all’asse orizzontale (come mostrato in figura 65) e l’asta OA che forma con l’asse x un angolo 0 < \alpha < \pi/2.

 

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Figura 65: schema del problema del corpo rigido 65.

 
 

Svolgimento esercizio 65.
 

Esercizio 66  (\bigstar \bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). Consideriamo una semisfera con base, dove la base è un disco solido di raggio R che sigilla l’apertura della semisfera, rendendo il corpo una struttura chiusa e isolata.
La superficie della sfera è caratterizzata da una densità superficiale costante \sigma, mentre la base è caratterizzata da una densità superficiale \tilde{\sigma} nulla. La base della semisfera si trova in un piano orizzontale e la semisfera è vincolata a ruotare attorno al proprio asse di simmetria, con una velocità angolare iniziale \vec{\omega}_0, e l’asse di rotazione non è soggetto a forze di attrito. L’asse di rotazione è fisso nello spazio e passa per il centro della semisfera.

All’istante iniziale t = 0, un uomo di massa m si trova posizionato al centro della semisfera. Successivamente, inizia a spostarsi radialmente sulla base della semisfera (al suo interno), arrivando a una distanza \frac{R}{2} dal centro al tempo t^* > 0, raggiungendo tale punto con velocità nulla rispetto alla semisfera. Pertanto l’uomo si muove radialmente lungo la base della semisfera ed è vincolato a ruotare con essa.

Osservando da un sistema di riferimento fisso Oxyz, determinare:

Osservando da un sistema di riferimento fisso Oxyz, determinare:

  1. la velocità angolare finale \vec{\omega}_f al tempo t^* del sistema composto da semisfera e uomo.
  2. Il lavoro compiuto dall’uomo per raggiungere la distanza di \frac{R}{2} dal centro della semisfera.

Esprimere i risultati in funzione delle variabili \sigma, R, m, e \omega_0, dove \omega_0 è il modulo della velocità angolare iniziale \vec{\omega}_0. Si assuma che l’uomo cammini senza strisciare e che le forze di attrito tra esso e la semisfera siano solo di attrito statico.

 

 

 

Figura 66: schema del problema del corpo rigido 66.

 
 

Svolgimento esercizio 66.
 

Esercizio 67  (\bigstar \bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). Un disco con raggio r e massa M, posizionato orizzontalmente su un piano, ha la capacità di ruotare senza attrito attorno a un asse verticale che passa per il suo centro. Lungo il bordo del disco è attaccata una molla ideale di massa trascurabile e costante elastica k, compressa di \Delta \ell, la quale collega due corpi di massa m_1 e m_2. I due corpi sono vincolati a muoversi lungo il bordo del disco, scivolando senza attrito. All’istante iniziale t=0, la molla viene rilasciata: la massa m_1 rimane attaccata al disco, mentre la massa m_2 viene lanciata dalla molla. Quando la molla raggiunge la sua lunghezza di riposo, la massa m_2 raggiunge la velocità \vec{v}_2 di modulo v_2 rispetto ad un sistema di riferimento inerziale fisso con origine nel centro del disco.

Calcolare v_2 e il modulo \omega della velocità angolare \vec{\omega} del sistema composto dal disco e dalla massa m_1.

Esprimere i risultati in funzione dei parametri del problema \Delta\ell, k, M, m_1, m_2, e r.

Nota: si
approssimino i due corpi come due punti materiali di massa m_1 ed m_2 posizionati sul bordo del disco e si consideri la lunghezza a riposo della molla inferiore al diametro del disco.

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Figura 67: schema del problema del corpo rigido 67.

 
 

Svolgimento esercizio 67.

 

Esercizio 68  (\bigstar \bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). Un’asta A di massa m_A può scorrere verticalmente senza attrito lungo una guida G. L’asta ha contatto praticamente puntiforme con la parete interna, a forma di semicirconferenza di raggio r, di un blocco B di massa m_B. Il blocco B è libero di scorrere sopra un piano orizzontale. Si indichi con \alpha l’angolo che forma il vettore che congiunge il centro della semicirconferenza e il punto di contatto tra guida e asta con la verticale, come rappresentato in figura 68.

  1. Si determinino i valori dell’angolo \alpha per i quali il sistema fisico costituito da asta e blocco è in equilibrio se il coefficiente di attrito statico tra il blocco e il piano vale \mu_{S}.
  2. Sia l’attrito tra il piano e il blocco trascurabile ed il sistema venga lasciato libero di muoversi con velocità iniziali nulle nella posizione corrispondente ad un angolo iniziale pari ad \alpha = \alpha_0; si calcoli il modulo v_A della velocità dell’asta in corrispondenza del valore \alpha = \alpha_1 < \alpha_0.

Esprimere i risultati in funzione dei parametri del problema m_A, m_B, \mu_S, r, \alpha_0 ed \alpha_1.

Nota: nei calcoli assumere \cos{\alpha_1}-\cos{\alpha_0}>0.

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Figura 68: schema del problema del corpo rigido 68.

 
 

Svolgimento esercizio 68.

 

Esercizio 69  (\bigstar \bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Consideriamo una sbarra sottile di lunghezza \ell e massa m, uniformemente distribuita lungo la sua lunghezza. Questa sbarra è montata in modo da poter ruotare senza attrito attorno a un asse orizzontale fisso situato a un’estremità O, su un piano verticale. Inizialmente, la sbarra si trova in una posizione verticale di equilibrio instabile, come mostrato in figura 69. Viene poi applicata una forza esterna che agisce per un tempo infinitesimo (cioè il cui impulso è trascurabile) per perturbare la sbarra dalla sua posizione di equilibrio. In seguito alla perturbazione, la sbarra inizia a ruotare attorno all’asse sotto l’azione della forza di gravità.

Si consideri un sistema di riferimento cartesiano fisso Oxy, con l’origine O posta sul punto di vincolo, orientato come in figura 69. Si richiede di determinare le componenti della reazione vincolare \vec{R} in O al momento in cui la sbarra raggiunge la posizione orizzontale, come illustrato in figura 69. Il risultato dovrà essere espresso in termini della massa m e dell’accelerazione gravitazionale g.

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Figura 69: schema del problema del corpo rigido 69.

 
 

Svolgimento esercizio 69.

 
 

Esercizi di Meccanica classica

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