L’Esercizio Corpo Rigido 63 è il sessantatreesimo nella serie dedicata agli esercizi sul corpo rigido. Segue l’Esercizio Corpo Rigido 62 e precede l’Esercizio Corpo Rigido 64. È rivolto a studenti di Fisica 1, in particolare a coloro che studiano ingegneria, fisica o matematica.
Nel percorso didattico di Fisica 1, prima di affrontare i corpi rigidi, si studiano gli esercizi sui sistemi di punti materiali. Successivamente, si passa agli esercizi sugli urti tra punti materiali e corpi rigidi, che rappresentano un momento di sintesi nel percorso formativo.
Testo dell’Esercizio Corpo Rigido 63
Esercizio 63 . Un disco cilindrico omogeneo, di raggio
, massa
, è appoggiato con la superficie laterale su una superficie orizzontale liscia. Un corpo di massa
, approssimabile a un punto materiale, è fissato al disco in un punto
distante
dal centro
del disco. Il disco, inizialmente in quiete nella posizione di figura 1, con il segmento
formante con la verticale un angolo
, viene lasciato libero di muoversi. Sia
l’istante in cui il punto
viene a trovarsi per la prima volta sulla verticale passante per
. In corrispondenza di tale istante, si calcoli:
1) lo spostamento del centro
del disco;
2) il modulo della velocità di
;
3) il modulo della reazione sviluppata dal piano di appoggio;
4) si determini il modulo della velocità di
quando il segmento
forma con la verticale un angolo
.
Supporre che il disco ruoti senza strisciare.
Svolgimento Punto 1.
In questo sistema di riferimento, nell’istante iniziale si ha che , mentre le coordinate del punto
sono
(1)
Da queste due informazioni, possiamo ricavare la coordinata del centro di massa nell’istante iniziale, ossia
(2)
Osserviamo che lungo l’asse delle non agiscono forze esterne sul sistema composto dal disco e dal punto
, dunque, per la prima equazione cardinale dei corpi rigidi, concludiamo che lungo la direzione orizzontale la quantità di moto del centro di massa si conserva; questo implica, poiché il centro di massa ha velocità
iniziale nulla, che la sua posizione lungo l’asse
rimanga costante.
Nell’istante , per ipotesi si ha che
, dunque la posizione del centro di massa in questa configurazione sarà
(3)
Inoltre, poichè la posizione iniziale del centro del disco è , concludiamo che
. Imponendo che l’ascissa del centro di massa si conservi, ossia che
, troviamo
Svolgimento Punto 2.
(4)
dove e
sono i moduli delle velocità lungo
rispettivamente di
e di
nel generico istante
. Inoltre, dal momento che il disco si muove di puro rotolamento e nel sistema (disco + punto materiale) agiscono solo forze conservative, possiamo concludere che l’energia totale del sistema conserva. Il sistema inizialmente è fermo, pertanto prendendo come livello dell’energia potenziale nulla il piano orizzontale, si ha che l’energia iniziale del sistema è
(5)
Nel generico istante , l’energia sarà data da
(6)
dove è il modulo della componente lungo l’asse delle
di
e
è il modulo della componente lungo l’asse delle
di
,
è il modulo della velocità angolare del sistema,
è l’angolo che forma
con la verticale, e
. Nell’istante
si ha che
e
sono allineati, pertanto
e
, da cui
(7)
Imponendo la conservazione dell’energia, ossia , troviamo
(8)
da cui, semplificando opportunamente e sostituendo con l’espressione (4), si ricava la seguente relazione:
(9)
(10)
Scegliamo un sistema di riferimento solidale con il disco e scriviamo la relazione che sussiste tra (velocità di
rispetto al sistema fisso),
e
. Abbiamo dunque, nel generico istante
, quanto segue
(11)
o anche
(12)
da cui
(13)
(14)
(15)
dove
Si osservi che abbiamo considerato la velocità angolare negativa, perché per la fisica del problema il sistema ruota in senso orario, cioè abbiamo posto
, con
verso dell’asse delle
e
. Nell’istante
, come detto in precedenza, vale
e
, per cui la prima equazione del sistema (14) diventa
(16)
dalla quale, sfruttando l’equazione (4), ricaviamo
(17)
Mettendo a sistema l’equazione (10) e l’equazione (17), si ottiene
(18)
da cui
(19)
Si conclude che
Svolgimento Punto 3.
Per la prima legge cardinale della dinamica, nel generico istante , abbiamo
(20)
Per determinare sfruttiamo la definizione di accelerazione di centro di massa, cioè
(21)
dove è l’accelerazione di
nella direzione dell’asse delle
del sistema di riferimento fisso. Si osservi che abbiamo sfruttato il fatto che l’accelerazione del disco ha solo direzione orizzontale e pertanto la componente verticale dell’accelerazione risulta essere nulla,. Deriviamo ambo i membri della seconda equazione del sistema (15), ottenendo
(22)
dove è l’accelerazione angolare del sistema [1]. Imponendo
, si ha
, da cui
(23)
Sfruttando (23), la relazione (21) diventa
(24)
da cui, l’equazione (20) diventa
(25)
Sfruttando l’equazione (17), l’equazione (26) diventa
(26)
dove è la velocità trovata al punto precedente.
Svolgimento alternativo Punto 3.
(27)
Derivando quest’espressione rispetto al tempo, si ottiene l’espressione della velocità del centro di massa lungo l’asse
(28)
da cui, derivando ulteriormente rispetto al tempo, si ricava l’accelerazione del centro di massa
(29)
Per ipotesi, sappiamo che per si ha
, dunque possiamo concludere che in questa configurazione vale la relazione
(30)
dove abbiamo sfruttato l’equazione (17) (si ha ).
Sostituendo l’espressione appena trovata all’interno dell’equazione (20), troviamo
(31)
come trovato in precedenza.
Svolgimento Punto 4.
Imponiamo la conservazione dell’energia in maniera del tutto analoga a quanto fatto nel punto ; questa volta avremo
(32)
dove è il modulo della velocità di
,
è il modulo della velocità angolare e
.
Inoltre, lungo l’asse
, non essendo presente alcuna forza esterna, continua a valere la conservazione della quantità di moto, dunque si ha
(33)
Inoltre, dalla prima equazione del sistema (15), si ha
(34)
Mettendo a sistema (33) e (33), si ottiene
(35)
Inoltre, per la seconda equazione del sistema (15), si ha
(36)
da cui, utilizzando l’espressione di ricavata nella (35), si trova
(37)
A questo punto, ricordando che , possiamo riscrivere la conservazione dell’energia (32) come segue:
(38)
Invertendo l’equazione (38), troviamo
(39)
da cui
1. Nel passaggio di derivazione abbiamo operato come segue . Poiché abbiamo messo il segno della velocità angolare a “priori”, ovvero non abbiamo fato venire il segno dall’equazione, ma lo abbiamo inserito “manualmente” da considerazioni di carattere fisico (ovvero sapevamo che il disco avrebbe ruotato in senso orario e pertanto abbiamo dedotto che la velocità angolare sarebbe venuta negativa), dobbiamo porre nuovamente
. ↩
Fonte.
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