L’Esercizio Corpo Rigido 67 è il sessantasettesimo nella serie dedicata agli esercizi sul corpo rigido. Segue l’Esercizio Corpo Rigido 66 e precede l’Esercizio Corpo Rigido 68. È rivolto a studenti di Fisica 1, in particolare a coloro che studiano ingegneria, fisica o matematica.
Nel percorso didattico di Fisica 1, prima di affrontare i corpi rigidi, si studiano gli esercizi sui sistemi di punti materiali. Successivamente, si passa agli esercizi sugli urti tra punti materiali e corpi rigidi, che rappresentano un momento di sintesi nel percorso formativo.
Testo dell’Esercizio Corpo Rigido 67
Esercizio 67 . Un disco con raggio
e massa
, posizionato orizzontalmente su un piano, ha la capacità di ruotare senza attrito attorno a un asse verticale che passa per il suo centro. Lungo il bordo del disco è attaccata una molla ideale di massa trascurabile e costante elastica
, compressa di
, la quale collega due corpi di massa
e
. I due corpi sono vincolati a muoversi lungo il bordo del disco, scivolando senza attrito. All’istante iniziale
, la molla viene rilasciata: la massa
rimane attaccata al disco, mentre la massa
viene lanciata dalla molla. Quando la molla raggiunge la sua lunghezza di riposo, la massa
raggiunge la velocità
di modulo
rispetto ad un sistema di riferimento inerziale fisso con origine nel centro del disco.
Calcolare e il modulo
della velocità angolare
del sistema composto dal disco e dalla massa
.
Esprimere i risultati in funzione dei parametri del problema e
.
Nota: si
approssimino i due corpi come due punti materiali di massa ed
posizionati sul bordo del disco e si consideri la lunghezza a riposo della molla inferiore al diametro del disco.
Figura 1: sistema fisico in esame.
Svolgimento.
Consideriamo un sistema composto da un disco che ruota senza attrito attorno al proprio asse verticale e due corpi: il primo di massa fissato al suo bordo e il secondo di massa
che può scorrere liberamente lungo il bordo del disco. I due corpi sono uniti da una molla ideale senza massa.
Sulla massa agiscono la forza peso
, la reazione vincolare
in seguito al contatto tra
ed il disco
dovuto alla forza peso, la forza elastica
in quanto la molla è compressa e le forze vincolari
e
del disco che si oppongono alla forza elastica e tengono la massa incollata al bordo del disco. Infatti, ad un generico istante di tempo la forza elastica
possiede una componente radiale
ed una tangenziale
. Definiamo pertanto la forza vincolare tangenziale
quella che impedisce alla massa di scorrere lungo il bordo del disco, mentre la forza vincolare radiale
quella che proibisce alla massa
di muoversi radialmente. Complessivamente il vettore
. Le forze agenti su
sono rappresentate in figura 2.
Sulla massa agiscono la forza peso
, la reazione vincolare
in seguito al contatto con il disco dovuto alla forza peso, la forza elastica
e la forza vincolare radiale
che vincola la massa
a muoversi lungo il bordo del disco e a non migrare radialmente rispetto ad esso. Come per
anche la forza elastica
è in generale costituita da una componente radiale
ed una tangenziale
. In questo caso però, la massa
è libera di scorrere lungo il disco per cui non si sviluppa una reazione vincolare tangenziale (ossia un analogo di
per
). Le forze agenti su
sono rappresentate in figura 2.
Le masse
ed
sono vincolate a rimanere sul bordo del disco grazie alle reazioni vincolari
,
,
,
e
.
In figura 3 sono rappresentate per maggior chiarezza le sole forze agenti sulle masse ed
nel piano
. Si osservi come il vettore
è opposto al vettore
, mentre
controbilancia
. Pertanto la massa
è inchiodata sul bordo del disco. Invece, la forza vincolare
controbilancia la sola componente radiale della forza elastica
prevenendo la migrazione radiale di
ma permettendole di muoversi lungo il bordo del disco sotto l’azione di
.
Sul disco di massa , in corrispondenza del suo centro di massa
, agiscono la forza peso
, la reazione vincolare
con il piano orizzontale, la forza vincolare
, le forze vincolari
e
dovute al contatto con
e
rispettivamente nella direzione radiale (terzo principio della dinamica) e le reazioni vincolari
e
dovute al contatto con
e
rispettivamente nella direzione dell’asse
(terzo principio della dinamica). Più precisamente, le forze
e
sono applicate fisicamente nel punto di contatto tra il disco e
mentre le forze
e
sono applicate nel punto di contatto tra il disco e
, ma per il vincolo di rigidità del disco tutti i suoi punti sentono la stessa forza, in particolare il centro di massa
.
Si osservi che la reazione vincolare
non solo permette al disco di non sprofondare lungo la verticale ma evita che esso trasli per effetto della reazione
. Infatti
ha una componente lungo l’asse
che si oppone alla forza peso totale del sistema
\footnote{Visto che
sono ferme,
e
. Di conseguenza, per garantire che il disco non trasli lungo la direzione
dobbiamo imporre che
, ossia
è uguale a meno la somma delle tre forze peso dei corpi
,
e
.} ed una componente nel piano
che si oppone alla forza vincolare
.
Le forze agenti sul disco sono rappresentate in figura 2.
Al tempo , la molla compressa viene rilasciata, esercitando una forza su
ed
proporzionale alla sua compressione iniziale. Mentre
si sposta lungo il bordo del disco a causa della forza della molla,
rimane fissato al disco tramite la forza vincolare
. In base al terzo principio della dinamica,
esercita una forza tangenziale
sul disco, provocando così una rotazione del disco con una velocità angolare
, con
che dipende dal tempo
.
Al tempo
, le forze esterne al sistema in esame (disco,
,
e molla) sono le forze peso
e
, e la reazione vincolare
.
Le forze interne al sistema includono le forze elastiche
e
, le coppie di forze vincolari
,
e
e le coppie di reazioni vincolari
e
.
Si vuole adesso valutare la conservazione del momento angolare.
Quindi applichiamo la seconda legge cardinale della dinamica sul sistema composto dal disco e dalle due masse. Considerando il punto come polo, secondo il diagramma di corpo libero in figura 2, notiamo che i momenti della reazione vincolare
e della forza peso
sono nulli rispetto ad
in quanto il braccio è nullo. Inoltre, osserviamo che tutte le altre forze esterne agenti sul sistema hanno vettore momento torcente diretto lungo il piano
ed inducono il disco a ruotare. Cioè il momento delle forze esterne al sistema fisico lungo l’asse delle
è nullo, pertanto il momento angolare totale del sistema è conservato lungo l’asse delle
.
Nella configurazione iniziale a , il disco è fermo e le masse
ed
sono immobili, quindi la componente
del vettore momento angolare del sistema vale
(1)
Nella configurazione finale, quando la molla è in riposo, il disco ruota con velocità angolare , e la massa
segue un moto circolare centrato in
con raggio
e velocità periferica
mentre la massa
è incollata al bordo del disco e si muove solidalmente con esso.
Quindi, la componente del vettore momento angolare del sistema nella configurazione finale vale
(2)
dove rappresenta il momento di inerzia del sistema composto dal disco e dalla massa
, che è la somma dei momenti di inerzia del disco e della particella
e
corrisponde al modulo del vettore
.
\’E importante ricordare che questa legge di conservazione vale solo per la componente del momento angolare, e anche il momento d’inerzia
è quello riferito all’asse
.
Dalla conservazione del momento angolare otteniamo l’equazione:
(3)
dove abbiamo impiegato le equazioni (1) e (2).
Ricordiamo che rappresenta il modulo della velocità della massa
rispetto al sistema di riferimento inerziale
.
Risolvendo l’equazione (3), otteniamo
(4)
con il segno meno indicativo della rotazione oraria del disco.
Si può anche dimostrare la conservazione dell’energia meccanica del sistema fisico. Nessuno degli elementi di quest’ultimo si muove lungo l’asse , pertanto il lavoro compiuto su di essi dalle forze gravitazionali è nullo. Analogamente, il lavoro compiuto dalle reazioni vincolari
ed
su
e
è nullo, poiché sono perpendicolari agli spostamenti. Per lo stesso motivo le reazioni vincolari
ed
sul disco
non compiono lavoro. La reazione vincolare
, oltre a mantenere il disco sul piano orizzontale non lo fa traslare, pertanto non compie lavoro.
Inoltre, la forza elastica e la reazione vincolare
fanno un lavoro complessivamente nullo. Anche le forze vincolari
,
e
compiono lavoro nullo, poiché il centro di massa del disco compie spostamento nullo.
La forza elastica
compie lavoro, poiché il corpo
è libero di muoversi lungo il bordo del disco.
Dato che la sola forza che compie lavoro nel sistema è la forza elastica
, che è conservativa, e non ci sono forze di attrito presenti nel sistema, possiamo dedurre che l’energia meccanica dello stesso è costante.
Consideriamo la configurazione iniziale del sistema a , quando tutti i suoi elementi sono in quiete e la molla è compressa di
. In questa configurazione, l’energia meccanica
è data da
(5)
Nella configurazione finale del sistema, quando il disco, insieme al corpo ad esso attaccato, ruota con velocità angolare
, la massa
si muove lungo la circonferenza del disco con velocità periferica
, e la molla è alla lunghezza di riposo, l’energia meccanica
è espressa come
(6)
dove abbiamo utilizzato il fatto che l’energia è la somma dell’energia cinetica di con l’energia cinetica rotazionale
del sistema composto dal disco e dalla massa
.
Applicando il principio di conservazione dell’energia tra la configurazione iniziale e quella finale, ricaviamo
(7)
dove nel primo passaggio abbiamo utilizzato le equazioni (5) e (6).
Sostituendo l’espressione di ottenuta nell’equazione (4) nell’equazione (7), otteniamo
(8)
dove nella prima equivalenza abbiamo raccolto e nella seconda abbiamo risolto rispetto a
.
Sostituendo l’espressione nell’equazione (8), ricaviamo
(9)
che può essere semplificato ulteriormente a
Infine, per calcolare l’espressione della velocità angolare , possiamo sostituire l’espressione appena ottenuta per
nell’equazione (4), cioè
(10)
da cui il suo modulo vale
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