M

Chiudi

Esercizio corpo rigido 67

Dinamica del corpo rigido

Home » Esercizio corpo rigido 67

 

Esercizio 67  (\bigstar \bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). Un disco con raggio r e massa M, posizionato orizzontalmente su un piano, ha la capacità di ruotare senza attrito attorno a un asse verticale che passa per il suo centro. Lungo il bordo del disco è attaccata una molla ideale di massa trascurabile e costante elastica k, compressa di \Delta \ell, la quale collega due corpi di massa m_1 e m_2. I due corpi sono vincolati a muoversi lungo il bordo del disco, scivolando senza attrito. All’istante iniziale t=0, la molla viene rilasciata: la massa m_1 rimane attaccata al disco, mentre la massa m_2 viene lanciata dalla molla. Quando la molla raggiunge la sua lunghezza di riposo, la massa m_2 raggiunge la velocità \vec{v}_2 di modulo v_2 rispetto ad un sistema di riferimento inerziale fisso con origine nel centro del disco.

Calcolare v_2 e il modulo \omega della velocità angolare \vec{\omega} del sistema composto dal disco e dalla massa m_1.

Esprimere i risultati in funzione dei parametri del problema \Delta\ell, k, M, m_1, m_2, e r.

Nota: si
approssimino i due corpi come due punti materiali di massa m_1 ed m_2 posizionati sul bordo del disco e si consideri la lunghezza a riposo della molla inferiore al diametro del disco.

    \[\,\]

    \[\,\]

    \[\,\]

Rendered by QuickLaTeX.com

Figura 1: sistema fisico in esame.

Svolgimento.

Consideriamo un sistema di riferimento cartesiano fisso Oxyz con l’origine O al centro del disco, l’asse x orientato tale per cui m_1 al tempo t=0 si trovi in corrispondenza dell’ascissa x=r e l’asse z coincidente con l’asse di rotazione del disco, come illustrato in figura 2. Il disco ruota nel piano xy.

Consideriamo un sistema composto da un disco che ruota senza attrito attorno al proprio asse verticale e due corpi: il primo di massa m_1 fissato al suo bordo e il secondo di massa m_2 che può scorrere liberamente lungo il bordo del disco. I due corpi sono uniti da una molla ideale senza massa.

Sulla massa m_1 agiscono la forza peso m_1\vec{g}, la reazione vincolare \vec{N}_1 in seguito al contatto tra m_1 ed il disco dovuto alla forza peso, la forza elastica \vec{f}_{\text{el},1} in quanto la molla è compressa e le forze vincolari \vec{R} e \vec{R}_\text{rad,1} del disco che si oppongono alla forza elastica e tengono la massa incollata al bordo del disco. Infatti, ad un generico istante di tempo la forza elastica \vec{f}_\text{el,1} possiede una componente radiale \vec{f}_\text{el,rad,1} ed una tangenziale \vec{f}_\text{el,tg,1}. Definiamo pertanto la forza vincolare tangenziale \vec{R} quella che impedisce alla massa di scorrere lungo il bordo del disco, mentre la forza vincolare radiale \vec{R}_\text{rad,1} quella che proibisce alla massa m_1 di muoversi radialmente. Complessivamente il vettore \vec{R}+\vec{R}_\text{rad,1}=-\vec{f}_\text{el,1}. Le forze agenti su m_1 sono rappresentate in figura 2.

Sulla massa m_2 agiscono la forza peso m_2\vec{g}, la reazione vincolare \vec{N}_2 in seguito al contatto con il disco dovuto alla forza peso, la forza elastica \vec{f}_{\text{el},2} e la forza vincolare radiale \vec{R}_\text{rad,2} che vincola la massa m_2 a muoversi lungo il bordo del disco e a non migrare radialmente rispetto ad esso. Come per m_1 anche la forza elastica \vec{f}_{\text{el},2} è in generale costituita da una componente radiale \vec{f}_\text{el,rad,2} ed una tangenziale \vec{f}_\text{el,tg,2}. In questo caso però, la massa m_2 è libera di scorrere lungo il disco per cui non si sviluppa una reazione vincolare tangenziale (ossia un analogo di \vec{R} per m_2). Le forze agenti su m_2 sono rappresentate in figura 2. Le masse m_1 ed m_2 sono vincolate a rimanere sul bordo del disco grazie alle reazioni vincolari \vec{N}_1, \vec{N}_2, \vec{R}, \vec{R}_\text{rad,1} e \vec{R}_\text{rad,2}.

    \[\,\]

    \[\,\]

    \[\,\]

Rendered by QuickLaTeX.com

    \[\,\]

    \[\,\]

    \[\,\]

In figura 3 sono rappresentate per maggior chiarezza le sole forze agenti sulle masse m_1 ed m_2 nel piano xy. Si osservi come il vettore \vec{R} è opposto al vettore \vec{f}_\text{el,tg,1}, mentre \vec{R}_\text{rad,1} controbilancia \vec{f}_\text{el,rad,1}. Pertanto la massa m_1 è inchiodata sul bordo del disco. Invece, la forza vincolare \vec{R}_\text{rad,2} controbilancia la sola componente radiale della forza elastica \vec{f}_\text{el,rad,2} prevenendo la migrazione radiale di m_2 ma permettendole di muoversi lungo il bordo del disco sotto l’azione di \vec{f}_\text{el,tg,2}.

    \[\,\]

    \[\,\]

    \[\,\]

Rendered by QuickLaTeX.com

    \[\,\]

    \[\,\]

    \[\,\]

Sul disco di massa M, in corrispondenza del suo centro di massa O, agiscono la forza peso M\vec{g}, la reazione vincolare \vec{N}_M con il piano orizzontale, la forza vincolare -\vec{R}, le forze vincolari -\vec{R}_\text{rad,1} e -\vec{R}_\text{rad,2} dovute al contatto con m_1 e m_2 rispettivamente nella direzione radiale (terzo principio della dinamica) e le reazioni vincolari -\vec{N}_1 e -\vec{N}_2 dovute al contatto con m_1 e m_2 rispettivamente nella direzione dell’asse z (terzo principio della dinamica). Più precisamente, le forze -\vec{R}, -\vec{R}_\text{rad,1} e -\vec{N}_1 sono applicate fisicamente nel punto di contatto tra il disco e m_1 mentre le forze -\vec{R}_\text{rad,2} e -\vec{N}_2 sono applicate nel punto di contatto tra il disco e m_2, ma per il vincolo di rigidità del disco tutti i suoi punti sentono la stessa forza, in particolare il centro di massa O. Si osservi che la reazione vincolare \vec{N}_M non solo permette al disco di non sprofondare lungo la verticale ma evita che esso trasli per effetto della reazione -\vec{R}-\vec{R}_\text{rad,1}-\vec{R}_\text{rad,2}. Infatti \vec{N}_M ha una componente lungo l’asse z che si oppone alla forza peso totale del sistema (M+m_1+m_2)\vec{g}\footnote{Visto che m_{1,2} sono ferme, \vec{N}_{1,2} = -m_{1,2}\vec{g} e -\vec{N}_{1,2} = m_{1,2}\vec{g}. Di conseguenza, per garantire che il disco non trasli lungo la direzione z dobbiamo imporre che N_{M,z} = - (-N_1-N_2+Mg) = -(M+m_1+m_2)g, ossia N_M è uguale a meno la somma delle tre forze peso dei corpi m_1, m_2 e M.} ed una componente nel piano xy che si oppone alla forza vincolare -\vec{R}-\vec{R}_\text{rad,1}-\vec{R}_\text{rad,2}.

Le forze agenti sul disco M sono rappresentate in figura 2.

Al tempo t=0, la molla compressa viene rilasciata, esercitando una forza su m_1 ed m_2 proporzionale alla sua compressione iniziale. Mentre m_2 si sposta lungo il bordo del disco a causa della forza della molla, m_1 rimane fissato al disco tramite la forza vincolare \vec{R}. In base al terzo principio della dinamica, m_1 esercita una forza tangenziale -\vec{R} sul disco, provocando così una rotazione del disco con una velocità angolare \vec{\omega} = \omega \hat{z}, con \omega che dipende dal tempo t. Al tempo t>0, le forze esterne al sistema in esame (disco, m_1, m_2 e molla) sono le forze peso M\vec{g},m_1\vec{g} e m_2\vec{g}, e la reazione vincolare \vec{N}_M. Le forze interne al sistema includono le forze elastiche \vec{f}_{\text{el},1} e \vec{f}_{\text{el},2}, le coppie di forze vincolari (\vec{R},-\vec{R}), (\vec{R}_{rad,1},-\vec{R}_{rad,1}) e (\vec{R}_{rad,2},-\vec{R}_{rad,2}) e le coppie di reazioni vincolari (\vec{N}_1,-\vec{N}_1) e (\vec{N}_2,-\vec{N}_2).

Si vuole adesso valutare la conservazione del momento angolare. Quindi applichiamo la seconda legge cardinale della dinamica sul sistema composto dal disco e dalle due masse. Considerando il punto O come polo, secondo il diagramma di corpo libero in figura 2, notiamo che i momenti della reazione vincolare \vec{N}_M e della forza peso M\vec{g} sono nulli rispetto ad O in quanto il braccio è nullo. Inoltre, osserviamo che tutte le altre forze esterne agenti sul sistema hanno vettore momento torcente diretto lungo il piano xy ed inducono il disco a ruotare. Cioè il momento delle forze esterne al sistema fisico lungo l’asse delle z è nullo, pertanto il momento angolare totale del sistema è conservato lungo l’asse delle z.

Nella configurazione iniziale a t=0, il disco è fermo e le masse m_1 ed m_2 sono immobili, quindi la componente z del vettore momento angolare del sistema vale

(1)   \begin{equation*} 					L_\text{iniziale}=0. 				\end{equation*}

Nella configurazione finale, quando la molla è in riposo, il disco ruota con velocità angolare \vec{\omega}, e la massa m_2 segue un moto circolare centrato in O con raggio r e velocità periferica \vec{v}_2 mentre la massa m_1 è incollata al bordo del disco e si muove solidalmente con esso.

Quindi, la componente z del vettore momento angolare del sistema nella configurazione finale vale

(2)   \begin{equation*} 					L_\text{finale}=I_1 \omega + m_2 r v_2, 				\end{equation*}

dove I_1\equiv \left (M/2 + m_1 \right ) r^2 rappresenta il momento di inerzia del sistema composto dal disco e dalla massa m_1, che è la somma dei momenti di inerzia del disco e della particella m_1 e v_2 corrisponde al modulo del vettore \vec{v}_2.

\’E importante ricordare che questa legge di conservazione vale solo per la componente z del momento angolare, e anche il momento d’inerzia I_1 è quello riferito all’asse z.

Dalla conservazione del momento angolare otteniamo l’equazione:

(3)   \begin{equation*} 					L_\text{iniziale}=L_\text{finale} \quad \Leftrightarrow \quad 0=I_1 \omega + m_2 r v_2, 				\end{equation*}

dove abbiamo impiegato le equazioni (1) e (2). Ricordiamo che v_2 rappresenta il modulo della velocità della massa m_2 rispetto al sistema di riferimento inerziale Oxyz.

Risolvendo l’equazione (3), otteniamo

(4)   \begin{equation*} 					\omega= -\dfrac{m_2rv_2}{I_1}, 				\end{equation*}

con il segno meno indicativo della rotazione oraria del disco.

Si può anche dimostrare la conservazione dell’energia meccanica del sistema fisico. Nessuno degli elementi di quest’ultimo si muove lungo l’asse z, pertanto il lavoro compiuto su di essi dalle forze gravitazionali è nullo. Analogamente, il lavoro compiuto dalle reazioni vincolari \vec{N}_1 ed \vec{N}_2 su m_1 e m_2 è nullo, poiché sono perpendicolari agli spostamenti. Per lo stesso motivo le reazioni vincolari -\vec{N}_1 ed -\vec{N}_2 sul disco M non compiono lavoro. La reazione vincolare \vec{N}_M, oltre a mantenere il disco sul piano orizzontale non lo fa traslare, pertanto non compie lavoro.

Inoltre, la forza elastica \vec{f}_{\text{el},1} e la reazione vincolare \vec{R} fanno un lavoro complessivamente nullo. Anche le forze vincolari -\vec{R}, -\vec{R}_\text{rad,1} e \vec{R}_\text{rad,2} compiono lavoro nullo, poiché il centro di massa del disco compie spostamento nullo. La forza elastica \vec{f}_{\text{el},2} compie lavoro, poiché il corpo m_2 è libero di muoversi lungo il bordo del disco. Dato che la sola forza che compie lavoro nel sistema è la forza elastica \vec{f}_{\text{el},2}, che è conservativa, e non ci sono forze di attrito presenti nel sistema, possiamo dedurre che l’energia meccanica dello stesso è costante.

Consideriamo la configurazione iniziale del sistema a t=0, quando tutti i suoi elementi sono in quiete e la molla è compressa di \Delta\ell. In questa configurazione, l’energia meccanica E_\text{iniziale} è data da

(5)   \begin{equation*} 		E_\text{iniziale}=\dfrac{1}{2}k\left(\Delta\ell\right)	^2, 	\end{equation*}

Nella configurazione finale del sistema, quando il disco, insieme al corpo m_1 ad esso attaccato, ruota con velocità angolare \omega, la massa m_2 si muove lungo la circonferenza del disco con velocità periferica v_2, e la molla è alla lunghezza di riposo, l’energia meccanica E_\text{finale} è espressa come

(6)   \begin{equation*} 		E_\text{finale}=\dfrac{1}{2}I_1\omega^2+\dfrac{1}{2}m_2v_2^2, 	\end{equation*}

dove abbiamo utilizzato il fatto che l’energia è la somma dell’energia cinetica di m_2 con l’energia cinetica rotazionale \dfrac{1}{2}I_1 \omega^2 del sistema composto dal disco e dalla massa m_1.

Applicando il principio di conservazione dell’energia tra la configurazione iniziale e quella finale, ricaviamo

(7)   \begin{equation*} 			E_\text{iniziale}=E_\text{finale} \quad \Leftrightarrow \quad \dfrac{1}{2}k\Delta\ell^2=\dfrac{1}{2}I_1\omega^2+\dfrac{1}{2}m_2v_2^2 \quad \Leftrightarrow \quad k\Delta\ell^2=I_1\omega^2+m_2v_2^2, 			\end{equation*}

dove nel primo passaggio abbiamo utilizzato le equazioni (5) e (6).

Sostituendo l’espressione di \omega ottenuta nell’equazione (4) nell’equazione (7), otteniamo

(8)   \begin{equation*} 		m_2 v_2^2 + \dfrac{m_2^2r^2v_2^2}{I_1} = k (\Delta \ell)^2 \quad \Leftrightarrow \quad m_2 v_2^2 \frac{I_1 +m_2r^2}{I_1} = k (\Delta \ell)^2 \quad \Leftrightarrow \quad v_2 = \Delta \ell\sqrt{\frac{kI_1}{m_2(I_1 +m_2r^2)}}, 	\end{equation*}

dove nella prima equivalenza abbiamo raccolto m_2v_2^2 e nella seconda abbiamo risolto rispetto a v_2.

Sostituendo l’espressione I_1= \left (M/2 + m_1 \right ) r^2 nell’equazione (8), ricaviamo

(9)   \begin{equation*} 		v_2 = \Delta \ell\sqrt{\dfrac{k\left ( \dfrac{1}{2}M + m_1 \right )r^2}{m_2\left(\left ( \dfrac{1}{2}M + m_1 \right )r^2 +m_2r^2\right)}}=\Delta\ell\sqrt{\dfrac{k(M+2m_1)r^2}{m_2r^2(M+2m_1+2m_2)}}, 	\end{equation*}

che può essere semplificato ulteriormente a

    \[\boxcolorato{fisica}{	v_2 = \Delta \ell\sqrt{\frac{k \left ( M + 2m_1 \right )}{m_2\left ( M + 2m_1 +2m_2  \right ) }}.}\]

Infine, per calcolare l’espressione della velocità angolare \omega, possiamo sostituire l’espressione appena ottenuta per v_2 nell’equazione (4), cioè

(10)   \begin{equation*} 		\omega=-\dfrac{m_2r}{I_1}\Delta \ell\sqrt{\frac{k \left ( M + 2m_1 \right )}{m_2\left ( M + 2m_1 +2m_2 \right ) }}=-\dfrac{2m_2r}{(M+2m_1)r^2}\Delta \ell\sqrt{\frac{k \left ( M + 2m_1 \right )}{m_2\left ( M + 2m_1 +2m_2 \right ) }}, 	\end{equation*}

da cui il suo modulo vale

    \[\boxcolorato{fisica}{	\vert\omega\vert 						= 						\frac{\Delta \ell}{r} 						\frac{2 m_2}{(M+2m_1)}\sqrt{\frac{k \left ( M + 2m_1 \right )}{m_2\left ( M + 2m_1 +2m_2 \right ) }}.}\]

 
 

Esercizi di Meccanica classica

Se siete interessati ad approfondire argomenti inerenti alla Meccanica Classica, di seguito troverete tutte le cartelle relative presenti sul sito Qui Si Risolve. Ciascuna cartella contiene numerosi esercizi con spiegazioni dettagliate, progettate per offrire una preparazione solida e una conoscenza approfondita della materia.


 
 

Tutti gli esercizi di elettromagnetismo

Se si desidera proseguire con gli esercizi, di seguito è disponibile una vasta raccolta che copre interamente gli argomenti del programma di

  • Elettromagnetismo. Questa raccolta include spiegazioni dettagliate e gli esercizi sono organizzati in base al livello di difficoltà, offrendo un supporto completo per lo studio e la pratica.

     
     

    Esercizi di Meccanica razionale

    Se siete interessati ad approfondire argomenti inerenti alla Meccanica razionale, di seguito troverete tutte le cartelle relative presenti sul sito Qui Si Risolve. Ciascuna cartella contiene numerosi esercizi con spiegazioni dettagliate, progettate per offrire una preparazione solida e una conoscenza approfondita della materia.






    Document



  • error: Il contenuto è protetto!!