Esercizio 30 . Un anello di acciaio di massa
distrubuita in modo omogeneo su tutta la superficie e raggio
può scendere lungo un piano inclinato di acciaio (coefficiente di attrito statico
).
1) Calcolare l’angolo del piano inclinato con l’orizzontale oltre cui non è più possibile un moto di puro rotolamento.
Partendo da fermo e con il centro a quota , l’anello scende lungo tutto il piano inclinato con moto di puro rotolamento.
2) Calcolare la velocità angolare finale dell’anello, assumendo che l’angolo dell’inclinazione del piano sia .
Supporre che la massa sia distribuita in modo.
Svolgimento punto 1. Ricordiamo la prima e la seconda legge cardinale per i corpi rigidi:
(1)
dove è la somma di tutte le forze esterne,
è la quantità di moto totale del sistema,
è la somma di tutti i momenti esterni al sistema,
è la velocità del polo scelto per il calcolo del momento angolare totale del sistema,
è la velocità del centro di massa ed infine
è il momento angolare totale del sistema rispetto al polo
.
Nel problema abbiamo un anello con la massa distribuita in modo omogeneo quindi (1) diventa:
dove è l’accelerazione del centro di massa.
L’anello si muove di puro rotolamento e ciò vuol dire che, per un osservatore fisso, istante per istante il punto di contatto sarà istantaneamente fermo e quindi è come se ogni elemento elementare
, facente parte dell’anello, si muovesse di moto circolare rispetto al punto
, ovvero deve sussistere la seguente condizione:
dove è la velocità del punto
rispetto ad un osservatore fisso,
è la velocità angolare e
è l’accelerazione angolare dell’anello.
Per il calcolo dei momenti esterni all’anello scegliamo come polo il centro di massa, allora (1) diventa:
poiché essendo il polo
.
Inoltre l’anello possiede una certa simmetria rispetto ad un asse passante per il centro di massa e perpendicolare al piano sul quale giace, quindi:
dove è il momento d’inerzia dell’anello rispetto al centro di massa e
è l’accelerazione angolare dell’anello.
Quindi (1) diventa
(2)
Le forze esterne all’anello sono la forza peso , la reazione vincolare
e la forza di attrito statico
generate dal contatto tra l’anello e il piano inclinato.
Lo schema delle forze è rappresentato in figura 1, dove abbiamo scelto un sistema di riferimento fisso con l’origine coincidente con il vertice del piano inclinato, l’asse
coincidente con l’ipotenusa del piano inclinato e l’asse
perpendicolare ad esso ed anche un secondo sistema di riferimento solidale con il centro di massa avente assi paralleli a quest’ultimi (vedi figura 1).
Scegliendo il centro di massa come polo per il calcolo dei momenti esterni, (1) diventa
(3)
e poiché , allora da (3)
abbiamo
(4)
Sostituendo (4) in (3) otteniamo
(5)
(6)
Dal momento che il punto deve rimanere fermo deve valere la seguente condizione
(7)
e, sostituendo e
, espresse rispettivamente da (3)
e (6), in (7) otteniamo
Ricordando che allora abbiamo
da cui concludiamo che
Punto 2. Sappiamo che all’istante iniziale l’anello è fermo ed il centro di massa si trova a quota
, successivamente inizia a muoversi di moto di puro rotolamento (vedi figura 2).
Ad un certo istante arriva alla fine del piano inclinato con una velocità angolare
(vedi figura 3).
Da (5) sappiamo che l’accelerazione del centro di massa è costante quindi possiamo applicare
(8)
che esprime la velocità in funzione dello spazio nel caso di un moto rettilineo uniformemente accelerato, dove è la velocità iniziale (nulla per le condizioni iniziali del problema) e
è lo spazio percorso dal centro di massa dall’istante
all’istante
.
Per ricavare consideriamo il seguente triangolo rettangolo:
Inoltre ricordiamo un importante teorema sui triangolo rettangoli riferendoci alla seguente figura:
Teorema. Dato un triangolo rettangolo, un cateto può essere espresso come il prodotto dell’ipotenusa per il coseno dell’angolo adiacente o per il seno dell’angolo opposto:
Applichiamo il teorema al triangolo della figura 5 ottenendo così
quindi
Inoltre, , pertanto
Metodo 2. Qui di seguito presentiamo un procedimento alternativo per la risoluzione del problema.
Osserviamo che sull’anello agiscono solo forze di natura conservativa, quindi si conserva l’energia meccanica del sistema e possiamo scrivere
(9)
Il termine è l’energia cinetica finale dell’anello e ricordiamo che, muovendosi con un moto di puro rotolamento, ogni elementino
dell’anello è come se si muovesse di moto circolare rispetto al punto
, quindi l’energia dell’anello rispetto a tale polo sarà solamente rotazionale:
con momento d’inerzia dell’anello rispetto ad un asse passante per
e perpendicolare al piano sul quale giace.
Per calcolare è utile ricordare il teorema di Huygens-Steiner.
Teorema (Huygens-Steiner). Il momento d’inerzia di un corpo di massa rispetto ad un asse che si trova ad una distanza
dal centro di massa del corpo è datO da
(10)
dove è il momento d’inerzia rispetto ad un asse parallelo al primo e passante per il centro di massa.
Quindi nel nostro caso abbiamo
(11)
Il termine è l’energia potenziale iniziale dell’anello e, ponendo il livello zero dell’energia potenziale alla base del piano inclinato (vedi figura 2), abbiamo
(12)
Il termine è l’energia cinetica iniziale del sistema e siccome all’istante iniziale è tutto in quiete abbiamo
(13)
è l’energia potenziale finale del sistema
(14)
Considerando (11), (12), (13) e (14), allora (9) diventa
da cui
che è lo stesso risultato del procedimento 1, ovvero
Fonte: P.Mazzoldi, M.Nigro, C.Voci – Fisica, Edises (1992).