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Moti relativi: testi degli esercizi

 

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Testi degli esercizi sui moti relativi

 

Esercizio 1  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un nuotatore attraversa un tratto rettilineo di un fiume di larghezza D muovendosi di moto rettilineo uniforme.
La corrente del fiume va verso valle con velocità \vec{V}, mentre il nuotatore si muove con velocità relativa costante \vec{v}^\prime. Quanto tempo impiega il nuotatore ad attraversare il fiume, sapendo che il suo percorso è ortogonale alle sponde?


 

Figura 1: schema del problema moti relativi 1.

 
Svolgimento esercizio 1.
 

Esercizio 2  (\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar).Lungo l’asse x di un sistema di riferimento inerziale avente origine O, un punto materiale P descrive un moto armonico di equazione x=A_1\sin (\omega t), dove A_1 è l’ampiezza e \omega è la pulsazione.  Un secondo sistema di riferimento, con assi paralleli e concordi al primo sistema, è in movimento rispetto a quest’ultimo in modo tale che la posizione della sua origine O^\prime sia individuata dall’equazione x_{O^\prime}=A_2\sin(\omega t+\pi ) mentre

  1. Determinare l’accelerazione del punto nel secondo sistema di riferimento.
  2. Descrivere, sempre nel secondo sistema, il moto del punto.

 
Svolgimento esercizio 2.
 

Esercizio 3  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un bersaglio di dimensioni trascurabili è posto ad un’altezza h dal suolo; un carrello in moto sul piano di terra, con modulo della velocità V, si avvicina alla proiezione Q del bersaglio (vedi figura 3) e quando dista h da Q un cannoncino inclinato di un angolo \alpha rispetto al piano del carrello spara un proiettile che proprio nel punto più alto della traiettoria colpisce il bersaglio; le dimensioni del carrello sono trascurabili rispetto ad h. Si calcolino le componenti x e z della velocità iniziale del proiettile rispetto al suolo e l’angolo \alpha.

 

 

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Figura 3: schema del problema moti relativi 3.

 
Svolgimento esercizio 3.
 

Esercizio 4  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Una piattaforma circolare di raggio R si trova in un piano orizzontale, ha il centro coincidente con un sistema di riferimento fisso e ruota con velocità angolare \omega costante in senso antiorario rispetto al proprio asse di simmetria. Sul bordo della piattaforma c’è un meccanismo in grado di sparare proiettili con velocità di modulo v_0, radialmente, rispetto alla piattaforma. Sull’asse x del sistema fisso a distanza \tilde{x}=2R c’è un bersaglio. Se al tempo t=0 il meccanismo sopra descritto si trova sull’asse delle x del sistema fisso, qual è il tempo minimo t^\star affinché il cannone possa sparare il proiettile per colpire il bersaglio?

 
Svolgimento esercizio 4.
 

Esercizio 5  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un’auto A procede alla velocità v_{0,A} su un tratto rettilineo di strada in cui è proibito il sorpasso. Qual è la minima distanza alla quale il conducente di A deve iniziare a frenare con accelerazione di modulo costante pari ad a per evitare il tamponamento con una seconda auto B che lo precede viaggiando ad una velocità v_B? Supporre che v_{0,A}>v_B.

 
Svolgimento esercizio 5.
 

Esercizio 6  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un anello sottile di massa m è libero di muoversi senza attrito lungo una guida lineare di lunghezza L che ruota su un piano orizzontale, intorno ad un asse verticale passante per un suo estremo, con velocità angolare \vec{\omega} mantenuta costante da un motore. Inizialmente l’anello è tenuto fermo a metà della guida. Successivamente l’anello viene quindi lasciato libero di scorrere lungo la guida. Determinare il modulo della velocità dell’anello, rispetto ad un sistema di riferimento fisso, quando esso raggiunge l’estremità della guida. Si esprima il risultato del problema in funzione di L, m e \omega.

 

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Figura 6: schema del problema moti relativi 6.

 
Svolgimento esercizio 6.

Esercizio 7  (\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Si consideri un blocco di massa M poggiato su di un piano orizzontale. Il piano si muove di moto rettilineo verticale con accelerazione \vec{A} di modulo costante rispetto ad un sistema di riferimento inerziale. Si calcolino il modulo e il verso di \vec{A} per cui l’oggetto si distacca dal piano.

 

 

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Figura 7: schema del problema moti relativi 7.

 
Svolgimento esercizio 7.
 

Esercizio 8  (\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un pendolo semplice, costituito da una massa m collegata ad un filo inestensibile di lunghezza \ell e di massa trascurabile, è appeso al soffitto di un ascensore in moto con accelerazione di modulo costante, pari ad A. Un osservatore solidale con l’ascensore, misurando le oscillazioni del pendolo, scopre che il periodo di oscillazione è maggiore del 10\% rispetto a quanto previsto dalla teoria. Si determini modulo e verso dell’accelerazione \vec{A} dell’ascensore.

 

 

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Figura 8: schema del problema moti relativi 8.

 
Svolgimento esercizio 8.
 

Esercizio 9  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un corpo puntiforme di massa m è posto su un carrello, che può scorrere su un piano orizzontale liscio. Inizialmente il corpo è posto a una distanza d dal bordo del carrello, la cui massa è M. Il coefficiente di attrito tra il corpo e il carrello è \mu_d. Il carrello viene messo in moto tramite l’applicazione di una forza orizzontale \vec F e il corpo inizia a scivolare verso il fondo del carrello. Si assuma che \vec{F} sia costante in modulo, direzione e verso, come nelle figura che segue. Calcolare in quanto tempo il corpo arriva alla parete del carrello. Si assuma, inoltre che, valgano le seguenti condizioni F-g\mu_d(m+M)>0 e F-g\mu_d>0.

 

Figura 9: schema del problema moti relativi 9.

 
Svolgimento esercizio 9.
 

Esercizio 10  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un motociclista affronta una curva, a raggio di curvatura r, con velocità di modulo v = √3rg/5. Trascurando il fatto che le ruote hanno uno spessore finito, e trattando la moto non come un punto materiale ma come un corpo esteso, si calcoli:

  • a) quale inclinazione α, costante, rispetto all’orizzontale deve tenere il motociclista per non cadere né verso l’interno né verso l’esterno;
  • b) quanto deve valere il coefficiente di attrito statico μS affinché le ruote non slittino sopra il terreno.

Figura 10: schema del problema moti relativi 10.

 
Svolgimento esercizio 10.
 

Esercizio 11  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un carrello si muove con accelerazione \vec{A} rispetto al piano orizzontale sul quale poggia. L’accelerazione \vec{A} è costante in modulo, direzione e verso; il modulo di \vec{A} è A>0, la direzione e il verso è illustrato in figura 1. Sul carrello è fissato un piano scabro (rispettivamente di coefficiente di attrito statico \mu_s e dinamico \mu_d) inclinato di un angolo \phi rispetto al piano orizzontale. Sul piano scabro, ad una quota h rispetto al carrello, è poggiato un oggetto di massa m, inizialmente fermo rispetto al piano stesso.

Se vale la condizione g\cos\phi - A\sin\phi>0, si calcoli

  1. il massimo valore A_{\text{max}} dell’accelerazione del carrello per il quale l’oggetto rimane fermo rispetto al piano scabro;
  2. il tempo \tilde{t}>0 impiegato da m per giungere alla base del carrello se quest’ultimo si muove con accelerazione A>A_{\text{max}};
  3. sotto quali ipotesi m non si distacca dal carrello. Se avviene il distacco tra m e il piano sul quale poggia, si descriva di che moto si muove m rispetto ad un sistema di riferimento solidale con il piano orizzontale, e di che moto si muove m rispetto ad un sistema di riferimento solidale con il carrello.

 

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Figura 11: schema del problema moti relativi 11.

 
Svolgimento esercizio 11.
 

Esercizio 12  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un corpo puntiforme di massa m è posto su un carrello di massa M che può scorrere su un piano orizzontale liscio. Inizialmente il corpo è posto a una distanza d dal bordo del carrello. Il coefficiente di attrito dinamico tra il corpo e il carrello è \mu_d. Il carrello viene messo in moto tramite l’applicazione di una forza orizzontale \vec{F} con modulo, direzione e verso costanti; dopo di che, il corpo inizia a scivolare verso il fondo del carrello. Calcolare il tempo \tilde{t} >0 impiegato dal corpo per raggiungere la parete del carrello, se vale la condizione F>\left(m+M\right)g\mu_d.

 

 

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Figura 12: schema del problema moti relativi 12.

 
Svolgimento esercizio 12.
 

Esercizio 13  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Una piattaforma si trova su di un piano orizzontale e ruota con velocità angolare \vec{\omega} costante in modulo, direzione e verso, rispetto ad un asse passante per il proprio centro di massa, e perpendicolare al piano sul quale giace, come rappresentato in figura 13. All’istante t=0, una pallina viene lanciata orizzontalmente con velocità \vec{v}_0 dal centro della piattaforma. Si trascuri ogni forma di attrito. Si determini l’accelerazione della pallina, ad un generico istante t>0, rispetto da un riferimento solidale alla piattaforma.

 

 

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Figura 13: schema del problema moti relativi 13.

 
Svolgimento esercizio 13.
 

Esercizio 14  (\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Dalla sommità di un piano inclinato liscio si lascia libero di muoversi un corpo, con velocità iniziale \vec{v}_0 parallela al piano inclinato, come rappresentato in figura 14. Il blocco che costituisce il piano inclinato si muove verso il basso con accelerazione uguale a quella di gravità. Si determini il moto del corpo rispetto ad un sistema di riferimento solidale con il piano inclinato.

 

 

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Figura 14: schema del problema moti relativi 14.

 
Svolgimento esercizio 14.
 

Esercizio 15  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Su un piano orizzontale scabro è appoggiata una piastra di massa m_2, ferma rispetto al piano orizzontale. Il coefficiente di attrito dinamico tra m_2 e il piano è \mu_{d,2}; sulla piastra viene messo in movimento un punto materiale di massa m_1 con velocità orizzontale \vec{v} rispetto al piano orizzontale. Il coefficiente di attrito dinamico tra m_1 e m_2 è \mu_{d,1} e quello statico è \mu_{s,1}. Ipotizzando che grazie al contatto tra m_1 e m_2 il corpo m_2 entri in movimento, determinare:

  1. lo spazio percorso da m_1 prima di fermarsi rispetto a m_2;
  2. la distanza percorsa da m_2 prima di fermarsi rispetto ad un osservatore solidale al suolo;
  3. l’energia meccanica dissipata dal sistema e il lavoro delle forze di attrito.

 

 

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Figura 15: schema del problema moti relativi 15.

 
Svolgimento esercizio 15.
 

Esercizio 16  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Si consideri un disco e due punti materiali m_1 e m_2, giacenti su di un piano orizzontale, come in figura 16. Il disco ruota con velocità angolare \vec{\omega}_0 rispetto ad un asse passante per il proprio centro e perpendicolare al piano sul quale giace il disco. La velocità angolare è costante in modulo, direzione e verso, e orientata nella direzione dell’asse di rotazione. Nel disco è presente una scanalatura passante per il suo centro O. Nella scanalatura sono posti due oggetti di massa m_1 e m_2 rispettivamente, collegati da una fune ideale di lunghezza \ell, e massa trascurabile. In un sistema di riferimento solidale con la piattaforma, si determini la posizione di equilibrio in cui la fune rimane tesa e le masse non si spostano rispetto a O. Si consideri la lunghezza della fune minore del diametro del disco.

 

 

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Figura 16: schema del problema moti relativi 16.

 
Svolgimento esercizio 16.
 

Esercizio 17  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Si consideri una piattaforma libera di ruotare attorno al suo asse, in cui sia praticata una scanalatura passante per il suo centro O. Nella scanalatura è posta una massa m collegata al punto P mediante una molla ideale di massa trascurabile, costante elastica k e lunghezza a riposo pari al raggio R della piattaforma; la massa è libera di oscillare lungo la scanalatura senza attrito. Quando la piattaforma ruota attorno al proprio asse con velocità angolare \vec{\Omega} costante in modulo, direzione e verso, la massa si muove di moto armonico lungo la scanalatura con periodo di oscillazione \widetilde{T}.
Si esprima \widetilde{T} in funzione del periodo T che si osserverebbe se la piattaforma fosse ferma, trascurando ogni forma di attrito e assumendo k - m \Omega^2 > 0.

 

 

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Figura 17: schema del problema moti relativi 17.

 
Svolgimento esercizio 17.
 

Esercizio 18  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un pedone A ed un pacco B si trovano su un nastro trasportatore lungo L che poggia su un piano orizzontale ed inizialmente fermo, nelle posizioni iniziali indicate in figura 18. Il coefficiente di attrito tra pacco e nastro è \mu; si lascia dedurre al lettore se l’attrito in questione è statico o dinamico. All’istante iniziale t=0 il nastro viene accelerato con accelerazione \vec{a} costante in modulo e diretta parallelamente al nastro orizzontale, come illustrato in figura 18. Si determini

  1. il tempo t^\star>0 che il pacco impiega ad arrivare alla fine del nastro;
  2. la minima velocità \vec{v}_{\min} costante in modulo, direzione parallela al piano orizzontale e verso rispetto al nastro trasportatore con cui deve partire il pedone all’istante t=0 se vuole raggiungere il pacco prima che esso cada dal nastro.

Si considerino A e B come punti materiali. Si effettuino i calcoli con: \mu=0.1, a=\text{1,5}\,\text{m}\cdot \text{s}^{-2}, L = 10 m.

 

 

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Figura 18: schema del problema moti relativi 18.

 
Svolgimento esercizio 18.
 

Esercizio 19  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Una piattaforma ruota con velocità angolare \vec{\omega}_0 di modulo, direzione e verso costante, rispetto ad un’asse passante per il centro del disco e perpendicolare sul piano sul quale giace. Si assuma che il modulo della velocità sia \omega_0 = 10\, \text{rad}\cdot\text{s}^{-1}. Si consideri un sistema di riferimento solidale alla piattaforma con origine nel centro (dove passa l’asse di rotazione) e un altro, con la stessa origine, solidale al suolo. Un dischetto è legato tramite un filo lungo \ell = \text{1,5} m all’origine e ruota anch’esso con velocità angolare \vec{\omega}_0; tra dischetto e piattaforma non c’è attrito. Si osserva che la tensione del filo vale T = 15 N. Con un freno la velocità angolare della piattaforma viene ridotta al valore \omega=2\, \text{rad}\cdot\text{s}^{-1} e mantenuta poi costante a questo valore. Calcolare:

  1. la velocità tangenziale del dischetto, vista dal sistema solidale con la piattaforma;
  2. l’accelerazione del dischetto, vista dal sistema solidale con la piattaforma;
  3. la massa del dischetto.

Si assuma il filo inestensibile e di massa trascurabile.

 

 

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Figura 19.1: schema del problema moti relativi 19.

 

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Figura 19.2: schema del problema moti relativi 19.

 
Svolgimento esercizio 19.
 

Esercizio 20  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Una guida semicircolare liscia verticale, di raggio R = \text{0,4} m, si trova su di un piano orizzontale e si muove con accelerazione costante a_t = 2 m\cdots^{-2} lungo la direzione orizzontale rispetto al suolo. Un corpo puntiforme inizialmente fermo rispetto alla guida si trova sulla guida all’estremo del diametro orizzontale dalla quale viene lasciato scivolare. Calcolare il modulo della velocità \vec{v}_0 del corpo puntiforme rispetto alla guida quando giunge nel punto più basso e confrontarla con il valore che si ottiene se la la guida fosse stata ferma.

 

 

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Figura 20: schema del problema moti relativi 20.

 
Svolgimento esercizio 20.
 

Esercizio 21  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un pendolo semplice di lunghezza \ell è appeso ad un supporto che avanza con accelerazione costante \vec{a} diretta lungo l’asse orizzontale. Al filo è appeso un corpo di massa m. Si richiede di calcolare:

  1. l’angolo di equilibrio rispetto alla verticale;
  2. il periodo delle piccole oscillazioni rispetto alla posizione di equilibrio.

Si consideri ogni filo presente nel sistema fisico illustrato in figura 21 ideale.

 

 

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Figura 21: schema del problema moti relativi 21.

 
Svolgimento esercizio 21.
 

Esercizio 22  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Si consideri un disco di raggio R vincolato a ruotare con velocità angolare costante \vec{\omega} attorno ad un asse verticale passante per il suo centro. La velocità angolare \vec{\omega} è costante in modulo, direzione e verso. Lungo un diametro del disco è realizzata una scanalatura dove può scorrere senza attrito una pallina di massa m, collegata al centro O del disco da una molla di costante elastica k e lunghezza a riposo nulla. Se inizialmente la pallina è tenuta in quiete rispetto al disco, alla distanza di {R}/{2} da O, determinare la sua velocità radiale quando sta per uscire dalla scanalatura. Si trascuri qualsiasi forma di attrito e ipotizzare che la molla sia ideale e priva di massa. Supporre che valga -k + \omega^2 m>0.

 

 

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Figura 22: schema del problema moti relativi 22.

 
Svolgimento esercizio 22.
 

Esercizio 23  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Una piattaforma di massa m=50\, \text{kg} si muove di moto rettilineo uniforme alla velocità \vec{v}_0 su di un piano orizzontale liscio. Il modulo della velocità \vec{v}_0 è v_0=\text{0,6 m}\cdot \text{s}^{-1}, la direzione è parallela al piano orizzontale e il verso è indicato in figura 23. Su di essa è posto nell’estremità A un punto materiale con velocità relativa nulla rispetto alla piattaforma all’istante t=0; tra punto e piattaforma non c’è attrito. Al tempo t=0 il moto della piattaforma viene frenato da una molla ideale e di massa trascurabile, inizialmente non compressa, di costante elastica k=\text{200  N}\cdot\text{m}^{-1} . Calcolare lo spostamento del punto rispetto ad A all’istante t_1=\text{0,785 s} e la velocità relativa del punto rispetto alla piattaforma all’istante t_2=2 t_1.

 

 

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Figura 23: schema del problema moti relativi 23.

 
Svolgimento esercizio 23.
 

Esercizio 24  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Sopra un piano orizzontale liscio è poggiato un cubo di massa M e su di esso è poggiato un altro cubetto di massa m a distanza d dalla faccia AB del cubo più grande, come rappresento in figura 24. Al cubo di massa M è applicata una forza \vec{F} costante in modulo, direzione e verso, come rappresentato in figura 24. La direzione della forza \vec{F} è parallela al piano orizzontale e il verso è indicato in figura 24. Dopo un tempo pari a t=t_1>0 il cubetto di massa m cade. Calcolare il coefficiente di attrito tra i due cubi.

 

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Figura 24: schema del problema moti relativi 24.

 
Svolgimento esercizio 24.
 

Esercizio 25  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Lungo l’asse x di un sistema di riferimento inerziale avente origine O, un punto materiale P descrive un moto armonico di equazione x(t)=A_1\sin (\omega t), dove A_1 è l’ampiezza e \omega è la pulsazione. Un secondo sistema di riferimento, con assi paralleli e concordi al primo sistema, è in movimento rispetto a quest’ultimo in modo tale che la posizione della sua origine O^\prime sia individuata dall’equazione x_{O^\prime}(t)=A_2\sin(\omega t+\pi ).

  1. Determinare l’accelerazione del punto nel secondo sistema di riferimento.
  2. Descrivere, sempre nel secondo sistema, il moto del punto.

 
Svolgimento esercizio 25.
 

Esercizio 26  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Osserviamo due punti materiali di massa m_1 e m_2 da un sistema di riferimento fisso Ox. I due punti materiali si muovono di moto armonico semplice oscillando intorno alle loro posizioni di equilibrio posizionate lungo l’asse x di ascissa x_1 per m_1 e x_2 per m_2. L’ampiezza di oscillazione è pari ad A e la pulsazione è \omega per entrambi i punti materiali, mentre la fasa di m_1 è zero e la fase di m_2 è {\pi}/{2}. Si richiede di trovare il sistema inerziale tale che per t={T}/{4} le energie cinetiche dei due oscillatori siano le stesse. Se a t=0 le origini del sistema di riferimento fisso e quello inerziale da determinare coincidono, trovare le leggi orarie dei due punti materiali rispetto al sistema di riferimento da determinare. Si supponga che m_1>m_2.

 
Svolgimento esercizio 26.
 

Esercizio 27  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Una cassa di massa m si trova su un carrello di massa M, come rappresentato in figura 27. Il carrello si muove su una superficie orizzontale liscia con velocità costante di modulo V_0 e tra la cassa e il piano del carrello vi è attrito con coefficiente di attrito statico \mu_s. Il carrello è attaccato all’estremità libera di una molla ideale avente l’asse diretto secondo la direzione del moto del carrello e la seconda estremità fissata a una parete. La molla ha costante elastica k e massa trascurabile ed all’inizio del moto ha lunghezza a riposo. Si determini il valore massimo V_{\max} di V_0 al di sotto del quale la cassa ha velocità relativa nulla rispetto ad M.

 

 

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Figura 27: schema del problema moti relativi 27.

 
Svolgimento esercizio 27.
 

Esercizio 28  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Ad un asse verticale è attaccato lateralmente un braccio lungo il quale può scorrere, con un certo attrito, un manicotto di massa m, come mostrato nella figura 28. Il coefficiente di attrito statico è \mu_S.
Supponendo che l’asse verticale ruoti con velocità angolare \vec{\omega}, determinare le posizioni di equilibrio del manicotto in funzione della distanza d che il manicotto ha rispetto all’asse di rotazione (si veda la figura 28) e dell’angolo \alpha che forma il braccio rispetto all’orizzontale in un sistema di riferimento solidale con il braccio. La velocità angolare \vec{\omega} è costante in modulo, costante in direzione e costante in verso.

 
 

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Figura 28: schema del problema moti relativi 28.

 
Svolgimento esercizio 28.
 

Esercizio 29  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Siano un sistema di riferimento Ozyz e un’asta verticale verticale, indefinita e scabra con coefficiente di attrito dinamico \mu_0. L’asta viene posta parallelamente a distanza d dall’asse z lungo l’asse delle x. Sull’asta viene posto un punto materiale di massa m, vincolato a muoversi lungo l’asta (può muoversi solo verticalmente lungo l’asta mentre essa ruota), e l’asta successivamente viene messa in rotazione attorno all’asse z con velocità angolare costante \vec{\omega}. Se il punto materiale all’istante t=0 si trova nel punto di coordinate (d,0,0), con quale velocità iniziale \vec{v}_0 deve essere lanciato verticalmente affinché torni nello stes

 
 

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Figura 29: schema del problema moti relativi 29.

 
Svolgimento esercizio 29.
 

Esercizio 30  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un’asta verticale di lunghezza \ell_0 è posta ad una distanza d dall’asse z di un sistema di riferimento fisso Oxyz, come rappresentato in figura 30. L’asta è liscia e viene posta in rotazione intorno all’asse z con accelerazione angolare costante \alpha, a partire dall’istante di tempo t=0. Sull’asta viene vincolato a muoversi senza attrito un punto materiale di massa m. Se il punto all’istante t=0 si trova nel punto di coordinate (d,0,0) e viene lanciato con una velocità \vec{v}_0 perpendicolarmente al piano xy, cioè parallela all’asse delle z, determinare il punto (\tilde{x},\tilde{y},0) dove il punto materiale m dopo aver lasciato l’asta tocca il piano xy.

 
 

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Figura 30: schema del problema moti relativi 30.

 
Svolgimento esercizio 30.
 

Esercizio 31  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Due corpi di masse m_1 e m_2>m_1, collegati da un filo inestensibile e di massa trascurabile, pendono ai lati di un cuneo, di massa m e sezione a forma di triangolo isoscele, che poggia con la base su un piano orizzontale. L’inclinazione rispetto all’orizzontale dei lati del triangolo è \alpha. Si calcoli il modulo dell’accelerazione \vec{A}, rispetto ad un sistema di riferimento inerziale, del cuneo se i due corpi scivolano sui lati del cuneo, sotto l’azione delle rispettive forze peso. Inoltre, si trascurino tutti gli attriti. La geometria del problema è rappresentata in figura 31.

 

 

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Figura 31: schema del problema moti relativi 31.

 
Svolgimento esercizio 31.
 

Esercizio 32  (\bigstar\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). Un punto materiale di massa m è attaccato tramite un filo all’origine di un sistema di riferimento inerziale Oxyz e ruota con velocità angolare costante \vec{\omega} in senso antiorario nel piano xy (\omega ha verso concorde all’asse z). All’istante t=0 il filo viene tagliato esattamente quando il punto materiale m si trova nel punto (0,R,0). Determinare il moto di m visto da un sistema di riferimento non inerziale O^\prime x^\prime y^\prime z^\prime che ruota con velocità angolare costante \vec{\omega} in senso antiorario tale per cui all’istante iniziale t=0 ha gli assi coincidenti con quelli del sistema inerziale e che valga O\equiv O^\prime per ogni t\geq 0.

 
 

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Figura 32: schema del problema moti relativi 32.

 
Svolgimento esercizio 32.
 

Esercizio 33  (\bigstar\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). Una piattaforma circolare di raggio R si trova su di un piano orizzontale ruotando con velocità angolare costante \vec{\omega}_0 in senso antiorario rispetto al proprio asse di simmetria e su di essa è posto un punto materiale di massa m. Tale punto è vincolato a muoversi su di una guida circolare lisca di raggio r<R concentrica alla piattaforma con velocità tangenziale costante di modulo v_0 rispetto alla piattaforma in senso antiorario. Calcolare la reazione vincolare \vec{N} orizzontale della guida rispetto ad un sistema di riferimento fisso e non inerziale solidale con la piattaforma che ruota. Si verifichi che la reazione vincolare abbia la stessa espressione analitica in entrambi i sistemi di riferimento. Di seguito, in figura 33, è mostrata la geometria del problema, dove \hat{t} indica il versore tangente alla guida circolare di raggio r.

 
 

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Figura 33: schema del problema moti relativi 33.

 
Svolgimento esercizio 33.
 

Esercizio 34  (\bigstar\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). In figura 34 è presente un punto materiale di massa m_A posto su di un piano inclinato che poggia su di un piano orizzontale e collegato tramite un filo ad una carrucola C_1. La carrucola C_1 è collegato grazie ad un altro filo ad una carrucola C_2 che a suo volta grazie ad un filo è collegata ad un punto materiale di massa m_B. Il punto materiale di massa m_B ha su di esso un altro blocco di massa m_A. Il sistema fisico è in condizioni di equilibrio. Si ipotizzi che valga m_A=m_B e che il piano inclinato formi un angolo \alpha con il piano orizzontale; tra le diverse superfici di contatto esiste attrito con gli stessi coefficienti di attrito statico e dinamico ad esclusione della superficie tra m_B e m_C.

  1. Si determini il valore minimo del coefficiente di attrito statico \mu_s per il quale sussiste l’equilibrio e il corrispondente modulo \vert \vec{R}\vert della reazione sviluppata dalla carrucola C_1.
  2. In questo nuovo punto tra m_B e m_C c’è attrito con coefficiente di attrito dinamico pari a \mu_d. Al blocco C, nella posizione di figura 34, viene applicato un impulso \vec{I} orizzontale per essere messo in moto. Si determini quale condizione deve valere affinché il blocco B rimanga fermo mentre C si muova su B. Successivamente si ipotizzi che B si muova mentre C si muove su di essa. In queste condizioni si calcoli il modulo V^\prime della velocità che il blocco C possiede rispetto a quello B dopo aver percorso sopra B un tratto di lunghezza \ell.

Si consideri ogni filo presente nel sistema fisico illustrato in figura 34 ideale. Inoltre, si ipotizzi che tra fili e carrucole che non ci sia attrito e che i fili siano sempre tesi.

 

 

 

 

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Figura 34: schema del problema moti relativi 34.

 
Svolgimento esercizio 34.
 

Esercizio 35  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Come si vede nella figura 35, una palla di massa m è collegata da due fili inestensibili di lunghezza \ell e di massa trascurabile a un’asta verticale rotante. I fili tesi formano con l’asta, alla quale sono fissati, un triangolo equilatero. Il modulo della tensione nel filo superiore è T_{\sup}.
Si richiede di determinare il modulo della velocità della palla nel generico istante t\geq 0 in funzione di T_{\sup}, \ell, m e g rispetto ad un sistema di riferimento fisso. Si supponga che T_{\sup}>mg.

 

 

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Figura 35: schema del problema moti relativi 35.

 
Svolgimento esercizio 35.
 

Esercizio 36  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un’asta rigida viene fatta ruotare in un piano orizzontale a velocità angolare costante \vec{\omega} attorno ad un suo estremo fisso O. Lungo l’asta è presente una scanalatura nella quale possono scorrere senza attrito tre masse m_1=m, m_2=2m e m_3=m, poste in serie una dopo l’altra come rappresentato in figura 36. La massa m_1 è collegata all’estremo O da una molla ideale (di massa trascurabile e che rispetta la legge di Hooke) con costante elastica k e lunghezza a riposo nulla. Alla massa m_1 è anche collegato un filo ideale (inestensibile e di massa trascurabile) di lunghezza \ell_1 che la lega alla massa m_2. Questa è a sua volta collegata tramite un altro filo ideale di lunghezza \ell_2 alla massa m_3 (si veda la figura 36, dove l’asta è rappresentata in nero ed i fili che collegano le masse sono rappresentati in rosso). Il sistema fisico composto dalle tre masse è in equilibrio in un sistema di riferimento solidale con l’asta che ruota.

  1. Si determini la lunghezza della molla e la tensione dei fili esercitata sulle masse.
  2. Si calcoli il modulo dell’accelerazione della massa m_2 nel sistema di riferimento fisso Oxy rappresentato in figura 36.

Si esprimano i risultati in funzione di \omega, k, m, \ell_1 e \ell_2. Si assuma durante tutto lo svolgimento dell’esercizio che k>4m\omega^2; si veda l’approfondimento in fondo al testo per un’analisi del problema nel caso in cui k\leq 4m\omega^2.

 

 

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Figura 36: schema del problema moti relativi 36.

 
Svolgimento esercizio 36.
 

Esercizio 37  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Intorno ad una carrucola può scorrere senza attrito un filo inestensibile e di massa trascurabile, con attaccate alle proprie estremità due masse m_1 e m_2, come rappresentato in figura 37. La carrucola è sospesa ad un supporto tramite un secondo filo, anch’esso inestensibile e di massa trascurabile. Se il supporto si muove verticalmente con accelerazione costante \vec{A} rispetto ad un sistema di riferimento fisso, determinare:

  1. la tensione nel filo che collega la carrucola al supporto;
  2. il modulo di \vec{A} tale che la massa m_1 non acceleri rispetto ad un osservatore fisso.

Esprimere il primo risultato in funzione di m_1, m_2, A e g, dove A è il modulo dell’accelerazione \vec{A} e g il modulo dell’accelerazione di gravità \vec{g}. Esprimere il secondo risultato in funzione di m_1, m_2 e g.

 

 

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Figura 37: schema del problema moti relativi 37.

 
Svolgimento esercizio 37.
 






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