Esercizi sulle proprietà colligative
Questo articolo raccoglie 17 esercizi sulle proprietà colligative, ideati per il corso di chimica inorganica e generale e rivolti agli studenti di ingegneria, fisica, biologia e chimica. La dispensa propone esercizi di difficoltà progressiva, dal livello base a intermedio, perfetti per chi affronta per la prima volta questo argomento. Ogni esercizio è svolto e commentato in modo dettagliato per garantire spiegazioni chiare e comprensibili.
Per affrontare al meglio questi esercizi sulle proprietà colligative, è essenziale conoscere concetti fondamentali come tensione di vapore, frazione molare, innalzamento ebullioscopico, abbassamento crioscopico e pressione osmotica.
Le proprietà colligative sono caratteristiche delle soluzioni che dipendono esclusivamente dal numero di particelle di soluto disciolte nel solvente, indipendentemente dalla loro natura chimica. Queste proprietà influenzano fenomeni chiave nelle soluzioni e sono strettamente legate alla concentrazione delle particelle presenti, siano esse molecole o ioni.
Grazie a questi esercizi sulle proprietà colligative, gli studenti potranno consolidare la propria comprensione del tema attraverso un approccio pratico e guidato, migliorando la loro preparazione in modo efficace e strutturato.
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Ottieni il documento contenente 17 esercizi risolti, per migliorare la tua comprensione delle proprietà colligative per il corso di chimica generale.
Esercizi sulle proprietà colligative: autori e revisori
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Revisori: Joan Pasqual Guilabert.
Esercizi sulle proprietà colligative: testi degli esercizi







-
=
↩
Svolgimento.
Equazione che opportunamente riarrangiata2 dà:
A questo punto l’unica incognita è la frazione molare del solvente:
Calcoliamo e
:
Procedendo ora a ritroso:
Ora calcoliamo :
-
Di seguito i passaggi matematici:




Svolgimento.

Calcoliamo il numero di moli di soluto:
Calcoliamo la molalità :
Nota: attenzione alle unità di misura.
Per l’acqua :
Essendo :




-
Il
è positivo in quanto
↩
Svolgimento.
Si ricavano le moli dalla definizione di , in cui è presente la molalità:
Riorganizzando la formula con semplici passaggi matematici si ottiene:
Ora calcoliamo la massa molare del soluto:




Svolgimento.

Calcoliamo la molalità:




Svolgimento.
In cui le incognite sono “i”, “n” e “V”. Dato che il solfato di sodio è un elettrolita, in acqua esso si dissocia, dando origine a 3 ioni per ogni mole di composto:
Per cui .
Non essendoci specifica sul volume, si imposterà il problema su
di soluzione e quindi, data la percentuale m/v, su
di soluto. Che corrispondono a:
Nota: attenzione alle unità di misura. La temperatura è in Kelvin e il volume in litri.
-
i = coefficiente di Van’t Hoff; n = moli di soluto; R = costante dei gas (ad esempio
); T = temperatura della soluzione, V = volume soluzione (litri); M = molarità ↩




Svolgimento.







Svolgimento.
L’unica incognita è la frazione molare dell’acqua.









Svolgimento.
Per trovare la frazione molare del solvente bisogna passare per le sue moli e quindi per la sua massa. Il quesito fornisce come dati il volume di solvente e la densità della soluzione. Una strategia per proseguire di fronte a questo ostacolo è ipotizzare che il volume del solvente sia approssimabile a quello della soluzione. In tal modo, attraverso la densità della soluzione, si può ricavare la sua massa e da lì quella del solvente.




Svolgimento.

Nota: la costante ebullioscopica per l’acido è riportata in apposite tabelle ed è facilmente reperibile dal lettore.
Nota: considerando la densità dell’acqua,
di acqua hanno massa
.



Svolgimento.
Dove la molalità è stata scritta in forma di rapporto tra moli di soluto (incognita dell’equazione) e kg di solvente.
Nota: la costante ebullioscopica dell’acqua si trova facilmente nei libri di testo o online.
Tenendo conto del fatto che :




Svolgimento.
Per trovare la molalità occorre ricavarsi le moli di fenolo:
La temperatura di inizio congelamento della soluzione sarà inferiore di rispetto alla temperatura di solidificazione dell’acqua pura.



Svolgimento.
bisogna cercare di ricavare le grandezze a frazione.
Dalla definizione di è possibile calcolare la molalità della soluzione:
da cui:
Nota: il è positivo essendo la differenza tra la temperatura di congelamento della soluzione e quella dell’acqua pura; la costante crioscopica invece è reperibile da un qualsiasi testo dedicato.
Data la definizione della molalità, per ogni kg di acqua (solvente) si hanno moli di glicole (soluto), che in grammi corrispondono a:
Infine:




Svolgimento.
Ad essere incognito in questa equazione è il rapporto .
Considerato che tra i dati del problema vi è la
della soluzione, se si moltiplica e si divide la pressione osmotica per la massa molecolare relativa del glucosio e per un fattore “100”, si può introdurre la
nell’equazione:
A questo punto però non vi è corrispondenza tra le unità di misura del volume: millilitri nella e litri nella costante
. Per esprimere
in mL basta moltiplicarla per 1000.
In alternativa si potrebbe ricavare la massa di glucosio dalla , ragionando per 100 mL di soluzione e ottenere poi le moli di soluto attraverso la sua massa molecolare relativa, sostituendo poi questi dati nella equazione di Van’t Hoff e facendo sempre attenzione alle unità di misura.





Svolgimento.
Nota: si è reso necessario approssimare il volume del solvente a quello della soluzione per mancanza di dati.




Svolgimento.





Svolgimento.
E infine:




Svolgimento.
Poiché la pressione osmotica della soluzione di acido solforico è uguale a quella della soluzione di glucosio, si ha:
Ora, per calcolare la molarità della soluzione di glucosio, si applica l’equazione di Van’t Hoff:
Bibliografia
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Esercizi tratti da: A. Post Barocchi, A. Tagliabue – CHIMICA progetto modulare – 2007 S. Lattes, C. Editori Spa – Torino – Printed in Italy per conto della casa editrice Vincenzo Bona Spa – Torino.
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