Esercizio sui moti relativi 34 è il trentaquattresimo esercizio della raccolta esercizi dedicati ai moti relativi. Il successivo esercizio disponibile nella sequenza è Esercizio sui moti relativi 35, mentre il precedente è Esercizio sui moti relativi 33. L’argomento dei moti relativi precede lo studio degli esercizi svolti sul lavoro e sull’energia e prosegue con l’analisi degli esercizi svolti sui sistemi di punti materiali. Questo esercizio è rivolto agli studenti del corso di Fisica 1, risultando particolarmente utile per i percorsi di studio in ingegneria, fisica e matematica.
Testo dell’Esercizio sui moti relativi 34
Esercizio 34 . In figura 1 è presente un punto materiale di massa
posto su di un piano inclinato che poggia su di un piano orizzontale e collegato tramite un filo ad una carrucola
. La carrucola
è collegato grazie ad un altro filo ad una carrucola
che a suo volta grazie ad un filo è collegata ad un punto materiale di massa
. Il punto materiale di massa
ha su di esso un altro blocco di massa
. Il sistema fisico è in condizioni di equilibrio. Si ipotizzi che valga
e che il piano inclinato formi un angolo
con il piano orizzontale; tra le diverse superfici di contatto esiste attrito con gli stessi coefficienti di attrito statico e dinamico ad esclusione della superficie tra
e
.
- Si determini il valore minimo del coefficiente di attrito statico
per il quale sussiste l’equilibrio e il corrispondente modulo
della reazione sviluppata dalla carrucola
.
- In questo nuovo punto tra
e
c’è attrito con coefficiente di attrito dinamico pari a
. Al blocco
, nella posizione di figura 1, viene applicato un impulso
orizzontale per essere messo in moto. Si determini quale condizione deve valere affinché il blocco
rimanga fermo mentre
si muova su
. Successivamente si ipotizzi che
si muova mentre
si muove su di essa. In queste condizioni si calcoli il modulo
della velocità che il blocco
possiede rispetto a quello
dopo aver percorso sopra
un tratto di lunghezza
.
Si consideri ogni filo presente nel sistema fisico illustrato in figura 1 ideale. Inoltre, si ipotizzi che tra fili e carrucole che non ci sia attrito e che i fili siano sempre tesi.
Richiami teorici.
(1)
Nell’equazione (1):
è la risultante di tutte le forze reali applicate al punto materiale;
è l’accelerazione del sistema di riferimento non inerziale rispetto ad un sistema di riferimento inerziale;
, dove
la velocità angolare con il quale ruota il sistema di riferimento non inerziale rispetto al sistema di riferimento inerziale e
il vettore posizione di
rispetto al sistema di riferimento non inerziale;
-
è la forza centrifuga, dove
;
è la forza di Coriolis, dove
, essendo
la velocità relativa del punto materiale rispetto al sistema di riferimento non inerziale;
è l’accelerazione relativa di
nel sistema di riferimento non inerziale.
In particolare
(2)
Svolgimento primo punto.
Ovviamente la forza è la forza di attrito statico tra
e il piano inclinato e
è la forza di attrito statico tra
e il piano orizzontale. Il coefficiente di attrito statico per essere minimo deve soddisfare
(3)
Siccome tra fili e carrucole non è presente attrito vale . Pe la seconda legge della dinamica in condizioni di equilibrio osservando dai due precedenti sistemi di riferimento si ha
(4)
Risolvendo il sistema si trova che
Si conclude che il coefficiente di attrito statico minimo è
Calcoliamo la reazione vincolare della carrucola. Di seguito, in figura 3, rappresentiamo la reazione vincolare della carrucola.
Siano e
rispettivamente i versori dell’asse delle
e dell’asse delle
. Dalla figura 3 si deduce che
(5)
da cui allora
(6)
dove
(7)
Concludiamo che il modulo della reazione vincolare della carrucola è
Svolgimento secondo punto.
(8)
dove è la velocità iniziale che ha il corpo
rispetto al sistema fisso, cioè subito dopo che l’impulso cessa di essere applicato al corpo
. All’impulso
è associata una forza impulsiva
applicata al corpo
applicata per un tempo di durata brevissima. Vanno studiati due diversi casi: il primo è capire quale condizione deve sussistere affinché il sistema rimanga in quiete, il secondo la condizione che deve sussistere per far entrare il sistema in movimento. Assumiamo che i corpi
e
in quiete e il corpo
in movimento con velocità orizzontale iniziale di modulo
. Sul blocco
si manifestano la reazione vincolare
, la forza peso
, la tensione
e la forza di attrito statico
. Sul corpo
si manifestano la reazione vincolare
, la forza peso
e la forza di attrito dinamico
. Sul blocco
si manifestano la tensione
, la reazione vincolare
, la forza
per il terzo principio della dinamica, la forza peso
, la forza di attrito statico
e la forza
per il terzo principio della dinamica. Inoltre, come il precedente punto, scegliamo due sistemi di riferimento fissi
e
, come rappresentato in figura 2.
Affinché il corpo rimanga fermo, deve essere verificata la seguente disequazione
(9)
Assumiamo che la precedente condizione non sia verificata e che il sistema entri in movimento. In questa nuova configurazione al posto delle forze di attrito statico sui vari corpi si manifestano le forze di attrito dinamico. Sul corpo la forza di attrito dinamico è pari a
, sul corpo
la forza di attrito dinamico è pari a
e, infine, sul corpo
la forza di attrito dinamico è pari a
. Sotto l’ipotesi che il sistema entra in movimento possiamo scrivere, sempre per la seconda legge della dinamica, quanto segue
(10)
dove è l’accelerazione in modulo del corpo
e
rispetto al sistema fisso e
è l’accelerazione del corpo
rispetto al sistema fisso. Risolvendo il precedente sistema si ottiene
(11)
Sfruttando il precedente sistema possiamo trovare l’accelerazione relativa tra e
, cioè
(12)
Scegliamo un sistema di riferimento solidale con
; tale sistema è chiaramente non inerziale dato che
sta accelerando rispetto al sistema fisso. Rispetto a tale sistema di riferimento, per la cinematica,
ha velocità
(13)
dove è la velocità in funzione dello spazio,
è la velocità iniziale di
nel sistema
e
è lo spazio percorso. Imponiamo
,
(si ricordi il risultato pervenuto nell’equazione (8)) e sfruttiamo l’equazione (12), ottenendo dalla precedente equazione
(14)
o anche
(15)
Si conclude che la velocità cercata è
Approfondimento.
Dalla figura 4 si deduce che in quanto
(16)
Per di più dalla figura 4 si può osservare che
(17)
conseguentemente
(18)
Osserviamo che l’espressione di ottenuta al punto precedente e l’espressione di
ottenuta al l’equazione precedente non differiscono, infatti
(19)
Osservazione.
(20)
e
(21)
Però siccome assumiamo abbiamo preso
.
Inoltre, è interessante notare che
(22)
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Esercizi di Meccanica razionale
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