Esercizio sui moti relativi 11 è l’undicesimo esercizio della raccolta esercizi dedicati ai moti relativi. Il successivo esercizio disponibile nella sequenza è Esercizio sui moti relativi 12, mentre il precedente è Esercizio sui moti relativi 10. L’argomento dei moti relativi precede lo studio degli esercizi svolti sul lavoro e sull’energia e prosegue con l’analisi degli esercizi svolti sui sistemi di punti materiali. Questo esercizio è rivolto agli studenti del corso di Fisica 1, risultando particolarmente utile per i percorsi di studio in ingegneria, fisica e matematica.
Testo dell’Esercizio sui moti relativi 11
Esercizio 11 . Un carrello si muove con accelerazione
rispetto al piano orizzontale sul quale poggia. L’accelerazione
è costante in modulo, direzione e verso; il modulo di
è
, la direzione e il verso è illustrato in figura 1. Sul carrello è fissato un piano scabro (rispettivamente di coefficiente di attrito statico
e dinamico
) inclinato di un angolo
rispetto al piano orizzontale. Sul piano scabro, ad una quota
rispetto al carrello, è poggiato un oggetto di massa
, inizialmente fermo rispetto al piano stesso.
Se vale la condizione , si calcoli
- il massimo valore
dell’accelerazione del carrello per il quale l’oggetto rimane fermo rispetto al piano scabro;
- il tempo
impiegato da
per giungere alla base del carrello se quest’ultimo si muove con accelerazione
;
- sotto quali ipotesi
non si distacca dal carrello. Se avviene il distacco tra
e il piano sul quale poggia, si descriva di che moto si muove
rispetto ad un sistema di riferimento solidale con il piano orizzontale, e di che moto si muove
rispetto ad un sistema di riferimento solidale con il carrello.
Richiami teorici.
(1)
Nell’equazione (1):
è la risultante di tutte le forze reali applicate al punto materiale;
è l’accelerazione del sistema di riferimento non inerziale rispetto ad un sistema di riferimento inerziale;
, dove
la velocità angolare con il quale ruota il sistema di riferimento non inerziale rispetto al sistema di riferimento inerziale e
il vettore posizione di
rispetto al sistema di riferimento non inerziale;
-
è la forza centrifuga, dove
;
è la forza di Coriolis, dove
, essendo
la velocità relativa del punto materiale rispetto al sistema di riferimento non inerziale;
è l’accelerazione relativa di
nel sistema di riferimento non inerziale.
In particolare
(2)
Svolgimento punto 1.
Risulta evidente che il sistema di riferimento è inerziale, dato che il carrello accelera rispetto al sistema di riferimento
, possiamo dedurre anche che il sistema di riferimento
è non inerziale. Quindi, nel sistema
il corpo
è soggetto alla forza apparente
, alla forza di attrito statico
, alla reazione vincolare
e alla forza peso
, come mostrato in figura 3.
La figura 3 a destra mostra come decomporre la forza apparente e la forza peso
rispetto al sistema di coordinate
.
Scomponendo le forze in figura 3 lungo le direzioni degli assi
e
, e applicando la seconda legge della dinamica per
, otteniamo
(3)
Affinché il corpo rimanga fermo, nel sistema di riferimento
, deve valere
(4)
ossia il modulo della forza di attrito statico deve essere minore o uguale della forza di attrito massima
, che il piano inclinato può esercitare su
. Si noti che la condizione
, imposta nel testo dell’esercizio, è necessaria per avere
nell’equazione (3); se invece la condizione fosse violata avremmo
, e di conseguenza la disequazione (4) perderebbe senso, ovvero la fisica del problema cambierebbe (si veda il punto 3).
Sfruttando la prima e la seconda equazione del sistema (3), la disequazione (4) diventa
(5)
ovvero
(6)
oppure
(7)
(8)
Dalla relazione (8)
deduciamo che il valore massimo dell’accelerazione è
Svolgimento punto 2.
(9)
Nel sistema
rappresenta la componente del vettore accelerazione
lungo l’asse delle
. Per definizione la componente di un vettore può essere sia positiva, che negativa, a seconda del verso in cui si muove un corpo. Nel nostro caso
accelera lungo il piano inclinato verso il basso e l’asse
punta verso l’alto, quindi dai calcoli ci aspettiamo di ottenere
.
Dal sistema (9), si ottiene
(10)
(11)
Chiaro è che per la fisica del problema. Se non ci fosse attrito, si avrebbe
(12)
da cui
(13)
dove è l’accelerazione nel caso in cui non è presente attrito, ed è evidente che sia negativa, e di conseguenza il corpo
si muove nel verso negativo delle
. Ora, se ci fosse attrito, siccome l’attrito per com’è definito si oppone al moto di un corpo, essendo il movimento nel verso negativo dell’asse delle
, l’accelerazione
continua ad avere le stesse caratteristiche di
ma con un valore più piccolo in modulo perché è attenuata dal contributo dell’attrito dinamico, come si può dedurre dalla seconda equazione del sistema (9).
Dall’equazione (11) deduciamo che
è costante, quindi nel sistema
la massa
si muoverà di moto rettilineo uniformemente accelerato lungo l’asse negativo delle
. Assumendo che al tempo
la massa
parta da ferma a quota
sul piano inclinato, dalla cinematica del moto rettilineo uniformemente accelerato possiamo scrivere la sua legge oraria come
(14)
dove è la posizione iniziale del corpo
nel sistema di riferimento
.
Il tempo
impiegato da
per raggiungere la base del piano inclinato coincide con il tempo
tale che
. Dalla precedente equazione, imponendo
, si ottiene
(15)
o anche
dove si è usato il risultato ottenuto nell’equazione (11).
Svolgimento punto 3.
(16)
Il risultato in formula (16) coincide con la condizione imposta nel testo dell’esercizio.
Semplificando , ad ambo i membri della precedente relazione, si ottiene
(17)
ossia per avere contatto la componente della forza peso
deve essere maggiore della componente
della forza apparente
.
Dividendo, ambo i membri, della precedente disequazione per
, si ottiene
Sotto questa ipotesi il corpo non si distacca mai dal piano inclinato.
Al contrario, se
, e quindi
, il corpo si distacca immediatamente dal piano inclinato al tempo
.
La descrizione del moto di
dopo il distacco dal carrello dipende dal sistema di riferimento scelto. Nel sistema inerziale
il corpo è sottoposto soltanto alla sua forza peso
, da cui avrà un’accelerazione
, diretta nel verso negativo dell’asse delle
. Siccome
è fermo rispetto al carrello, il suo moto dipende dalla velocità iniziale che possiede il carrello rispetto al piano orizzontale, cioè il sistema di riferimento
. Dunque, se il carrello ha una velocità orizzontale
, il moto di
sarà rettilineo uniformemente accelerato, nella direzione negativa dell’asse delle
; mentre se il carrello ha una velocità iniziale orizzontale
, il corpo
si muoverà di moto parabolico, ossia di moto rettilineo uniforme a velocità
lungo l’asse
, e di moto rettilineo uniformemente accelerato con accelerazione
lungo l’asse
.
Nel sistema non inerziale
,
è sottoposto alla forza peso
, e alla forza apparente
. Nell’istante di tempo iniziale
ha velocità iniziale nulla. Il moto di
è quindi la composizione di due moti rettilinei uniformemente accelerati, uno verticale con accelerazione
, e uno orizzontale con accelerazione
. Il risultato della composizione di questi due moti è che
si muoverà di moto rettilineo uniformemente accelerato con accelerazione totale
, nella direzione di
. Per studiare questo moto più facilmente conviene ruotare gli assi
e
e allinearli con gli assi
e
del sistema di riferimento inerziale.
Approfondimento.
, ossia non c’è distacco tra il corpo e il piano inclinato;
, ossia siamo in regime di attrito dinamico e non di attrito statico;
, per la geometria del problema.
La condizione 1, 2 e 3, implicano che il valore di in formula (11) è sempre minore di zero.
Consideriamo la formula (11) e notiamo quanto segue
(18)
dove si è usata la condizione 2. Ci chiediamo se
(19)
In altre parole, se l’ultimo membro di (18) è negativo, allora anche deve essere negativa per confronto. Il nostro problema si riduce quindi a dimostrare che
(20)
Sostituendo (ottenuta nel primo punto del problema) nell’equazione (20), e semplificando
, si ottiene
(21)
Dividiamo ambo i membri della precedente disuguaglianza per e moltiplichiamo ambo i membri per
, ottenendo
(22)
dove abbiamo applicato il punto del problema, ovvero grazie al punto 3 la quantità
è positiva, perché
per
. Nuovamente, sfruttando il punto 3, è possibile dividere per la quantità
ambo i membri della precedente disequazione, ottenendo
(23)
da cui
(24)
cioè
(25)
che è sempre vera in quanto per definizione e il secondo termine è sempre positivo per
. Abbiamo quindi dimostrato che
.
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