Esercizio 10 . Si consideri un sistema costituito da due corpi
e
puntiformi, di massa
ed
, disposti agli estremi di un’asta, di massa trascurabile e lunghezza
. Il sistema è libero di ruotare senza attrito nel piano verticale, attorno ad un asse passante per
e perpendicolare al piano sul quale giace il sistema. Le distanze dei due punti
e
dal punto O sono rispettivamente
e
. Inizialmente il sistema è in quiete in posizione orizzontale. Ad un certo istante un proiettile di massa
e velocità
, inclinata di un angolo
rispetto alla direzione
, colpisce il corpo
, attraversandolo ed uscendone con una velocità
e con la stessa direzione di entrata. Per effetto dell’urto il sistema inizia a ruotare. Si imponga che valga la condizione
allora sotto questa condizione, calcolare:
a) la velocità angolare del sistema immediatamente dopo l’urto;
b) la velocità del corpo
quando raggiunge la posizione più bassa
;
c) la forza media orizzontale e verticale
della forza impulsiva generata in
durante l’urto, assunto di durata
.
d) la componente media orizzontale e verticale
della forza impulsiva generata tra la massa
e
durante l’urto, assunto di durata
.
Svolgimento punto a. Procediamo come nell’esercizio urti 7. Consideriamo il sistema in esame ; una volta avvenuto l’urto l’urto tra
e
, il sistema è libero di ruotare rispetto all’asse passante per
. L’urto, nello specifico, è un urto vincolato, e pertanto non si conserva né la quantità di moto, né l’energia cinetica del sistema. Per il terzo principio della dinamica, nell’urto tra
e
, si vengono a generare due forze impulsive
e
, uguali ed opposte. Si osserva che avendo scelto come sistema
,
e
, le forze
e
sono interne. Il vincolo
genera una forza impulsiva
, esterna al sistema (come in figura 2).
Nel polo è applicata l’unica forza impulsiva esterna al sistema, ovvero
, pertanto se calcoliamo il momento di
rispetto al polo
risulta nullo, perché la forza esterna
è applicata proprio in
e quindi ha braccio nullo. Si conclude che per la seconda legge cardinale dei sistemi dei punti materiali si conserva il momento angolare totale del sistema, prima e dopo l’urto, rispetto al polo
.
Nello studio della rotazione del sistema, risulta utile osservare che poiché l’asta che collega le masse e
ha massa trascurabile, il momento d’inerzia del sistema si trova come somma dei momenti d’inerzia dei due punti materiali rispetto all’asse di rotazione passante per il punto
e perpendicolare al piano sul quale giace il sistema. Ricordando che il momento d’inerzia di un punto materiale
rispetto a un polo
è dato da
(1)
dove è la distanza
, avremo allora che per il sistema in esame varrà
(2)
dove si sono indicati con e
i momenti d’inerzia delle masse
e
rispettivamente. Poiché il sistema è libero di ruotare attorno al punto
, e come abbiamo detto in precedenza il momento angolare
del sistema si conserva prima e dopo l’urto, e cioè:
(3)
al primo membro dell’equazione (3) è presente il contributo al momento angolare totale dovuto alla massa prima dell’urto rispetto al polo
, mentre a secondo membro si è considerato il contributo relativo alla massa
una volta superata la massa
ed il contributo
relativo al sistema delle masse
e
. Si noti che non si è considerato il contributo dell’asta al momento angolare totale perché ha momento d’inerzia trascurabile.
Dall’equazione (3) si trova:
(4)
cioè
Punto b. Scegliamo un sistema di riferimento fisso orientato come in figura 3.
Il centro di massa del sistema ha coordinate:
(5)
siccome , si ha
. L’asta ruota senza attrito in un piano verticale rispetto ad un asse passante per
e perpendicolare al piano sul quale giace, e quindi si muove di moto circolare rispetto al polo
. Dalla teoria dei sistemi dei punti materiali sappiamo che possiamo immaginare la massa
tutta concentrata nel centro di massa , per cui mentre l’asta ruota non c’è variazione di energia potenziale, perché la forza peso
rimane sempre applicata nello stesso punto, cioè
, e quindi non varia la sua quota; in figura 4 la rappresentazione del moto dell’asta in un generico istante t:
Quindi dalla conservazione dell’energia risulta che
(6)
cioè l’energia cinetica iniziale, che è puramente rotazionale, è uguale all’energia rotazionale in un generico istante , da cui
, cioè la velocità angolare è costante. Dai fatti ottenuti si ha che l’asta si muove di moto circolare uniforme. Questo risultato si poteva anche dedurre dal fatto che siccome la forza peso è applicata nel centro di massa del sistema si ha che il suo momento rispetto al polo
è nullo, allora applicando la seconda legge cardinale della dinamica si ottiene
(7)
da cui e quindi il moto è circolare uniforme.
Altrimenti, ancora, è possibile presentare un altro punto di vista. Si consideri la figura 5.
Calcoliamo il momento delle due forze peso e
rispetto al polo
:
(8)
e
(9)
da cui, sommando e
, si ottiene
(10)
Nuovamente concludiamo che la somma dei momenti esterni rispetto al polo è nulla (in ogni istante o in altri termini per ogni valore di
) e pertanto l’accelerazione angolare è costante, da cui
. Per determinare la velocità lineare
della massa
nel suo punto più basso, osserviamo che l’asse di rotazione del sistema si trova in corrispondenza del centro di massa del sistema e quindi è possibile determinare
usando la sua relazione con
. Infatti, essendo il moto di
un moto circolare uniforme con velocità angolare
, risulterà
che rappresenta la soluzione al punto b) del problema.
Punto c. Si consideri la figura 6 dove è rappresenta la forza impulsiva e la forza peso
, inoltre entrambe le forze sono applicate nel polo
.
Applicando al sistema la prima legge cardinale dei sistemi dei punti materiali si ha
(11)
da cui, integrando nell’intervallo (durata dell’urto) ambo i membri dell’equazione (??), si ottiene
(12)
(13)
dove è la variazione della quantità di moto totale del sistema.
Si ha
(14)
dove è la forza media di
.
Sfruttando (14) possiamo riscrivere (13) come segue
(15)
Il problema chiede in particolare di calcolare i moduli delle componenti e
;
procediamo osservando che, orizzontalmente, la quantità di moto è associata solamente al moto del proiettile, dato che dopo durante l’urto le masse
e
si muovono soltanto verticalmente. Avremo dunque:
(16)
cioè
La componente verticale sarà data da
(17)
cioè
(18)
o anche
(19)
infine
dove nella variazione di quantità di moto, abbiamo inserito i contributi dovuti alle masse e
, le quali hanno velocità lineari rispettivamente
e
.
Punto d. Calcoliamo la variazione della quantità di moto del punto materiale :
(20)
da cui
(21)
i.e.
Fonte: esercizio tratto dal libro elementi di fisica meccanica e termodinamica di P.Mazzoldi-M.Nigro e C.Voci.