Esercizio 15. Un corpo rigido di massa
può ruotare senza attrito attorno ad un asse orizzontale, passante per
e perpendicolare al piano verticale, come in figura. Esso viene spostato di modo che la retta congiungente il suo centro di massa
col punto
sia orizzontale; da questa posizione viene abbandonato con velocità angolare iniziale nulla.
Quando il CM si trova sulla verticale passante per il corpo rigido urta un sistema formato da cubi a contatto; a seguito dell’urto il corpo rigido si ferma e il sistema di cubi entra in movimento, con moto traslatorio.
Le masse dei cubi valgono e
, i coefficienti di attrito rispetto al piano di scorrimento sono
e
. Si osserva che i cubi si fermano dopo un tempo
. Calcolare:
1) la forza che si esercita tra le superfici di contatto dei due cubi durante il moto;
2) la velocità iniziale del sistema dei due cubi;
3) la velocità angolare del corpo rigido al momento dell’urto.
Svolgimento punto 1. Dopo l’urto tra il corpo rigido e i due punti materiali, e
, inizialmente fermi, proseguono insieme.
Il punto materiale è soggetto alla forza peso
, alla reazione vincolare
, dovuta al contatto tra
e il piano orizzontale, alla forza di attrito dinamico
generata sempre dal contatto tra
e il piano orizzontale scabro e alla forza di contatto
, mentre per quanto riguarda il punto materiale
, esso è soggetto alla forza peso
, alla reazione vincolare
, generata dal contatto tra
e il piano orizzontale, alla forza di attrito dinamico
generata sempre dal contatto tra
e il piano orizzontale scabro e alla forza di contatto
.
Si vuole far notare che tra i due corpi è presente la forza di contatto in
e
in
uguale ed opposta per il principio di azione e reazione.
Scegliendo un sistema di riferimento fisso orientato come in figura, rappresentiamo il moto dei due corpi in un generico istante
dopo l’urto con il corpo rigido:
Il secondo principio della dinamica afferma che in un sistema di riferimento inerziale la somma di tutte le forze agenti su un punto materiale di massa M uguaglia la derivata della quantità di moto rispetto al tempo:
(1)
dove è la quantità di moto e
è la velocità del punto materiale.
Dal momento che la massa non dipende dal tempo, (1) diventa
Rispetto al sistema di riferimento fisso , dalla seconda legge della dinamica abbiamo
(2)
Si ricorda che in generale il modulo della forza di attrito dinamico puo’ essere espresso come il prodotto del modulo della reazione vincolare per il coefficiente di attrito dinamico, ovvero
(3)
Sommando membro a membro le equazioni del sistema (3) abbiamo
da cui
Sostituendo l’espressione di in (3)
otteniamo
e concludiamo che il modulo della forza esercitata tra le superfici a contatto dei due cubi è
Soluzione secondo punto. Dalle considerazione del problema sappiamo che all’istante il sistema composto da
e
si ferma.
Siccome l’accelerazione con la quale si muovono è costante, il sistema si muove di moto rettilineo uniformemente accelerato. Ricordando che la velocità in funzione del tempo puo’ essere espressa come
dove è il modulo della velocità dopo l’urto del sistema
e
ponendo , troviamo che
ù
Soluzione terzo punto. Osserviamo che nel moto del corpo rigido, ovvero nel suo ruotare rispetto al polo , si trascurano tutti gli attriti e le uniche forze al quale è soggetto sono la forza peso
che è conservativa e la forza
che è la reazione del vincolo posto in
che non fa lavoro, quindi si conserva l’energia.
In figura rappresentiamo il corpo rigido all’istante iniziale ponendo l’energia potenziale nulla alla stessa altezza del piano orizzontale.
Chiamiamo la distanza tra la quota nulla e il punto
, quindi siccome il corpo rigido all’inizio è in quiete, l’energia sarà solamente potenziale:
In figura 3 rappresentiamo il corpo rigido prima dell’urto.
In tale situazione il corpo rigido possiede una velocità angolare e l’energia cinetica è puramente dovuta al moto di rotazione:
dove è il momento d’inerzia del corpo rigido rispetto ad
.
Dalla conservazione del’energia abbiamo
(4)
Nell’urto, nell’intervallo infinitesimo , si genera una forza di natura impulsiva pari a
e dal teorema dell’impulso angolare sappiamo che
(5)
da cui
e si conclude che il modulo della velocità angolare del corpo rigido prima dell’urto è
Fonte: P. Mazzoldi, M. Nigro e C. Voci – Elementi di fisica, EdiSES.