Benvenuti nel secondo volume di esercizi sui moti vari. In questo articolo proponiamo 17 esercizi sulla descrizione e le proprietà dei moti che i corpi possono assumere nello spazio. I problemi sono di difficoltà varia, illustrati e ciascuno è corredato di soluzione completa, così da consentire al lettore di confrontare la sua soluzione con quella da noi proposta, per un apprendimento più efficace.
Oltre al primo volume di Esercizi sui moti vari – 1, consigliamo le seguenti raccolte di esercizi su materiale affine:
- Leggi della dinamica – Esercizi;
- Lavoro ed energia – Esercizi;
- Sistemi di punti materiali – Esercizi;
- Esercizi sulla gravitazione.
Buona lettura!
Sommario
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Autori e revisori
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Esercizi
(1)
dove è espresso in secondi e
in metri. Calcolare l’istante
in cui la velocità e l’accelerazione hanno lo stesso valore numerico.
Richiami teorici.
- Sia
,
con
, la sua derivata è
. Inoltre, ricordiamo che la derivata di una costante è nulla.
- Data un’equazione completa di secondo grado
(2)
con
e
, la formula risolutiva è
(3)
dove
(4)
Il
si chiama discriminante. Se
allora l’equazione ammette due soluzioni reali e distinte; se
allora l’equazione ha due soluzioni reali e coincidenti; altrimenti, se
, l’equazione non ammette soluzioni reali, cioè ci sono due soluzioni complesse e coniugate.
In fisica,
rappresentano degli istanti di tempo che in generale devono essere non negativi, per cui se uno dei due tempi è negativo, va scartato.
- La derivata del vettore posizione è la velocità e si denota con
(5)
mentre la derivata seconda del vettore posizione (o la derivata prima della velocità) è l’accelerazione del corpo e si denota con
(6)
Svolgimento.
(7)
mentre l’equazione dell’accelerazione
(8)
Uguagliando le due precedenti equazioni, si ottiene
(9)
(10)
da cui
Utilizziamo come notazione ,
e
per rappresentare rispettivamente la la posizione, la velocità e l’accelerazione del punto materiale.
Derivando ambo i membri della legge oraria rispetto al tempo, si ricava che l’equazione della velocità è
(11)
mentre l’equazione dell’accelerazione
(12)
Uguagliando le due precedenti equazioni, si ottiene
(13)
(14)
da cui
Richiami teorici.
Per ottenere l’equazione per la velocità è necessario integrare ambo i membri rispetto al tempo dell’equazione per l’accelerazione, e a sua volta l’equazione per la posizione è ottenuta integrando ambo i membri rispetto al tempo l’equazione della velocità. Una volta integrato ambo i membri rispetto al tempo dell’equazione considerata (accelerazione o velocità), imponendo le condizioni iniziali del problema è possibile determinare le costanti di integrazione, da cui le leggi cercate. La relazione che lega posizione, velocità e accelerazione può essere riassunta nel seguente schema rappresentato in figura.
Inoltre, ricordiamo l’integrale di una funzione polinomiale. Sia
con
, il suo integrale indefinito è
(15)
dove è la costante d’integrazione.
Svolgimento.
(16)
Integrando ambo i membri rispetto al tempo la precedente equazione, si ottiene
(17)
dove è una costante di integrazione da determinare.
Integrando rispetto al tempo ambo i membri la precedente equazione, si trova
(18)
dove è una costante di integrazione da determinare.
Per poter determinare il valore numerico delle costanti e
imponiamo
e
. Sfruttando la precedente equazione e imponendo le condizioni
e
, si ottiene il seguente sistema
(19)
da cui
(20)
Sostituendo le costanti trovate nel precedente sistema nell’equazione (18), si ottiene
(21)
Sostituendo nella precedente equazione , si ha
Svolgimento.
(22)
Integrando ambo i membri rispetto al tempo la precedente equazione, si ottiene
(23)
dove è una costante di integrazione da determinare.
Integrando ambo i membri rispetto al tempo la precedente equazione, si ha
(24)
dove è una costante d’integrazione da determinare.
Per poter determinare il valore numerico delle costanti e
imponiamo le condizioni
e
. Dalle due precedenti equazioni, imponendo
e
, si ottiene
(25)
da cui
(26)
Sostituendo le costanti determinate nel precedente sistema nell’equazione (24), si trova
(27)
Sostituendo nella precedente equazione, otteniamo
Scarica gli esercizi svolti
Ottieni due volumi scaricabili sui moti vari in cinematica, contenenti rispettivamente 6 e 17 esercizi, completi di soluzioni dettagliate. Il primo volume è di 16 pagine, mentre il secondo è di 34.
Richiami teorici.
(28)
e
(29)
dove ,
,
,
,
,
,
e
sono rispettivamente la componente del vettore
lungo l’asse delle
, la componente del vettore
lungo l’asse delle
, la componente del vettore
lungo l’asse delle
, la componente del vettore
lungo l’asse delle
, la componente del vettore
lungo l’asse delle
, la componente del vettore
lungo l’asse delle
, il versore dell’asse delle
, il versore dell’asse delle
e il versore dell’asse delle
; il loro prodotto scalare è
(30)
Svolgimento.
(31)
da cui
(32)
conseguentemente
(33)
Siano e
rispettivamente la velocità e l’accelerazione del punto materiale nel sistema di riferimento
; sfruttando i due precedenti sistemi, si ha
(34)
e
(35)
Due vettori si dicono perpendicolari se il loro prodotto scalare è nullo. Pertanto, sfruttando le due precedenti equazioni il prodotto scalare diventa
(36)
ovvero
(37)
La precedente equazione ha come risultati
,
. Scartando le soluzioni negative troviamo
Svolgimento.
(38)
Pertanto sostituendo nella precedente equazione otteniamo
(39)
Sostituendo
nella precedente equazione si ricava
Svolgimento.
Scegliamo un sistema di riferimento fisso tale per cui l’origine
coincide con la posizione iniziale del camion, l’asse
individua la direzione nord-sud ed è orientato verso nord. Siano
,
i versori rispettivamente dell’asse delle
e dell’asse delle
. Analogamente l’asse delle
individua la direzione est-ovest ed è orientato verso est. In virtù del sistema di riferimento adottato i vettori
e
sono orientati come in figura 1.
Figura 1: schema del problema.
Come si evince dallo schema del problema, i vettori ,
e
(40)
formano un triangolo rettangolo dove il primo vettore è l’ipotenusa, mentre gli altri due ne sono i cateti. Siccome e
hanno verso opposto, ossia
e
, si ha che
(41)
da ciò segue che il modulo di vale
.
La relazione trigonometrica che lega il modulo del vettore
e il modulo dello spostamento complessivo
è
(42)
dove è l’angolo rappresentato in figura 1 cioè l’angolo che forma
con l’asse delle
.
Invertendo quest’ultima equazione si ottiene
Metodo algebrico. Come si evince dallo schema del problema si ha
(43)
Sommando opportunatamente membro a membro le precedenti equazioni del sistema (43) si ottiene quanto segue
(44)
da cui
e
. La prosecuzione della risoluzione di quest’esercizio con questo metodo è equivalente al precedente metodo.
- la velocità del punto nel generico istante
;
- la posizione del punto per
e
;
- il tempo in cui il punto attraversa l’origine del sistema di riferimento.
Figura 2: rappresentazione schematica del problema.
Svolgimento.
Indichiamo con la posizione del punto al tempo
e con
la sua posizione al tempo
, come mostrato nella figura. Dato che i valori esatti di
e
non sono ancora noti, essi sono stati posizionati a destra dell’origine per convenzione, assumendo senza perdita di generalità che
e
.
- La velocità del punto materiale si calcola derivando la legge oraria rispetto al tempo:
Dato che la velocità è costante nel tempo (non dipende da
), il punto materiale si muove in un moto rettilineo uniforme. Inoltre, poiché la velocità calcolata è negativa, il punto si sta spostando nella direzione negativa dell’asse delle
. Di conseguenza, possiamo aspettarci che
.
- Per determinare i valori numerici delle posizioni
e
, precedentemente definite, è necessario sostituire i valori
e
nella legge oraria. Questo ci porta ai seguenti risultati:
(45)
Da queste, otteniamo che:
Concludiamo quindi che, nella figura, il punto
si deve situare a sinistra dell’origine
, in accordo con il fatto che la velocità è negativa.
- Il tempo in cui il punto passa per l’origine è il valore
tale per cui:
. Quindi:
(46)
che ci fa trovare
Potevamo aspettarci a priori un valore di tempo compreso tra
e
, una volta considerato che l’origine è situata tra il punto
da cui ha origine il moto a
, ed il punto
, raggiunto a
.
Osservazione.
(47)
dove rappresenta la posizione iniziale del punto e
la sua velocità, che è costante. Questa espressione descrive una retta in cui il coefficiente angolare corrisponde alla velocità del punto e il termine noto alla sua posizione iniziale al tempo
. Di conseguenza, nel nostro caso specifico, deduciamo immediatamente che
e
.
Proposizione.
(48)
(49)
dove in abbiamo applicato la regola della catena.
Consideriamo ora , dunque
e con (49) possiamo riscrivere
(50)
Osserviamo che (50) è ben definita perchè per ipotesi .
Per la regola della derivata della funzione inversa si ha che
(51)
ed applicando la (51) alla (50), allora (50) diventa
Svolgimento.
(52)
dove e
sono rispettivamente la componente nella direzione
e
della velocità.
(53)
dove è l’angolo che forma la componente
della velocità tangente alla parabola con l’asse orizzontale.
Dalla (53) si ottiene
Sostituiamo in (52) ottenendo
da cui
Applicando (48) si ottiene
Dalla quale si trova che
Svolgimento.
(54)
Deriviamo rispetto al tempo (54)
Sapendo che l’estremo è mantenuto a velocità costante
si ha che
(55)
Dalla (55) si trova che
Posto , si trova che
Sostituiamo in
, ottenendo
Deriviamo nuovamente rispetto al tempo la (54)
Dal sistema ricaviamo
Sostituiamo e
in
si ottiene
Si conclude che i valori cercati sono
Figura 3: rappresentazione di un punto materiale A che si muove lungo una spirale di Archimede e di un punto materiale B che si muove lungo una circonferenza di raggio . L’esercizio richiede di determinare la velocità di
affinché i due punti si scontrino.
Svolgimento.
(56)
risulta chiaro che l’unica possibilità per far avvenire l’urto è quando , ovvero nel punto
, quindi il punto materiale
deve fare un giro completo lungo la circonferenza. Per questo motivo dobbiamo calcolare il tempo che il punto materiale
impiega lungo la spirale di Archimede per arrivare nel punto
dall’origine del sistema di riferimento in figura 3.
La velocità del punto materiale , in coordinate polari, è
(57)
dove e
sono rispettivamente la componente radiale e la componente trasversa della velocità.
Sapendo che , si ha:
(58)
da cui
(59)
(60)
che è un’equazione differenziale del primo ordine a variabili separabili, da cui
(61)
Integriamo il membro sinistro di (61) tra e
dove
è l’istante in cui avviene l’urto tra i due punti materiali ed il membro destro di (61) tra
e
, otteniamo:
(62)
Ricordando l’integrale notevole:
(63)
abbiamo
(64)
da cui
(65)
Il punto materiale si muove a velocità costante
, dunque per compiere un giro nel tempo
deve valere
(66)
cioè
(67)
Figura 4: schema del sistema per e per
generico.
Svolgimento.
(68)
Inoltre, sia l’ordinata del punto
e
l’angolo compreso tra il guinzaglio e il segmento parallelo all’asse
con un estremo nel punto
, come mostra la figura 5.
Figura 5: schema del problema al tempo generico.
Il testo richiede che le componenti e
siano espresse in funzione delle variabili
e
. Per fare ciò, notiamo che per ipotesi il guinzaglio (supposto inestensibile) deve essere sempre teso: questo significa che
, ossia che la lunghezza del guinzaglio non varia nel tempo. Osservando la figura 5, dalla geometria del problema, deduciamo che
(69)
da cui, derivando rispetto al tempo ambo i membri della precedente relazione, otteniamo
(70)
da cui
(71)
o anche, ricordando che e
, si ottiene
(72)
Dalla figura 5 si deduce che
(73)
(74)
Facendo il rapporto membro a membro delle equazioni (74) e (74)
, si ottiene
(75)
Inoltre, notiamo che
(76)
Pertanto, si ha
(77)
(78)
Sostituendo (calcolata nell’equazione (78)) nell’equazione (72), si ottiene
(79)
Sostituendo (calcolata nell’equazione (78)) nell’equazione (72), si trova
(80)
Sfruttando le equazioni (79) e (80) possiamo calcolare . Abbiamo dunque
(81)
ossia
(82)
da cui
- l’angolo
.
- Le componenti cartesiane della velocità, nel sistema di riferimento fisso
, del punto
.
- Le componenti cartesiane dell’accelerazione, nel sistema di riferimento fisso
, del punto
.
Figura 6: schema del sistema al tempo (a sinistra) e per un tempo generico
(a destra).
Svolgimento punto 1.
Figura 7: schema sistema per generico.
Dalla figura 7, è immediato dedurre che il vettore posizione del punto , vincolato a muoversi lungo l’asse
, sia
(83)
dove e
rappresentano rispettivamente i versori dell’asse delle
e delle
.
Inoltre, sappiamo che il suo moto lungo l’asse delle
avviene a velocità costante con modulo
, dunque la cerniera
si muove di moto rettilineo uniforme. Quindi
(84)
dove è la posizione iniziale della cerniera (si veda la figura 7 (a sinistra)). Confrontando l’equazione (83) con l’equazione (84), otteniamo
(85)
Osserviamo che l’equazione (85) per essere ben definita deve valere
(86)
o anche
(87)
oppure
(88)
da cui
(89)
Si conclude che
Svolgimento punto 2.
(90)
Grazie alla soluzione del punto , sappiamo inoltre che
(91)
dunque sfruttando questo risultato e ricordando l’identità fondamentale della goniometria possiamo ricavare l’espressione della posizione di in funzione del tempo:
(92)
La velocità di è
(93)
Abbiamo dunque
(94)
e
(95)
In definitiva, avremo dunque
Svolgimento punto 3.
(96)
dove e
sono delle costanti,
è l’angolo che forma
con l’asse delle
, si dimostri che il modulo dell’accelerazione è inversamente proporzionale al cubo della distanza
.
Svolgimento.
(97)
dove e
sono rispettivamente i versori nella direzione radiale e trasversa. Sappiamo che l’accelerazione punta sempre nella direzione radiale, pertanto deve valere
(98)
da cui
(99)
(100)
Deriviamo ambo i membri della (96), rispetto al tempo, ottenendo
(101)
dove nei precedenti passaggi abbiamo sfruttato la (100) e la (96), inoltre abbiamo denotato il prodotto con
. Deriviamo ambo i membri della (101), rispetto al tempo, ottenendo
(102)
dove nei precedenti passaggi abbiamo usato (101) e abbiamo denotato con
.
Dunque, tenendo conto di quanto ottenuto, ovvero di (100) e (102), e ricordando che la componente trasversa deve essere nulla per le ipotesi del problema, la (97) diventa
(103)
dove abbiamo denotato . Da (103), si ha
(104)
che è esattamente quello che volevamo dimostrare.
giungiamo alla relazione sottostante:
Determinare di che moto si muove il punto materiale rispetto a tale sistema di riferimento.
Nota: nell’esercizio utilizzeremo la seguente notazione .
Svolgimento.
e deriviamo rispetto al tempo ottenendo
Deriviamo nuovamente rispetto al tempo
(105)
Ora, sottraiamo membro a membro, delle equazioni (105) (105)
, ottenendo
Evidenziamo il risultato appena ottenuto
(106)
Ricordiamo che l’accelerazione in coordinate polari si esprime come segue
e consideriamo il seguente grafico.
Dal grafico si può osservare che
dove e
sono rispettivamente i versori dell’asse delle
e delle
, da cui
Quindi
Chiamando
e tornando alla (106) abbiamo
Osserviamo che ponendo , si ottiene:
che è la condizione richiesta.
Ne diamo ora un’interpretazione fisica.
Avendo posto questo ci fa concludere che
quindi lungo l’asse
il punto materiale si muove di moto rettilineo uniforme. Mentre lungo l’asse
per ipotesi sappiamo che il punto materiale si muove di moto rettilineo uniformemente accelerato. Concludiamo che il moto del punto materiale è dato dalla composizione di due moti: moto rettilineo uniforme lungo l’asse
e uniformemente accelerato lungo l’asse
.
Figura 8: rappresentazione del sistema fisico in esame.
Svolgimento.
Figura 9: rappresentazione del sistema sistema di riferimento non inerziale .
Osservando dal sistema di riferimento , il corpo si muove di moto rettilineo uniforme con velocità
diretta lungo il semiasse negativo delle
. Pertanto, essendo
la posizione iniziale del corpo, la sua legge oraria è
(107)
Per determinare la posizione del corpo all’istante , sostituiamo
nella precedente equazione e otteniamo
(108)
In base al teorema delle velocità relative, la velocità assoluta del punto materiale nel sistema di riferimento fisso
, è data dalla somma della velocità radiale
e della velocità tangenziale
del corpo, cioè
(109)
dove il vettore posizione del corpo nel sistema di riferimento
. In questo caso particolare, queste due velocità hanno direzioni ortogonali fra di loro, pertanto il modulo della loro somma è dato da
(110)
Essendo i vettori e
ortogonali fra loro, si ha che
, da cui
Per determinare la direzione della velocità assoluta basta considerare il triangolo di ipotenusa
e i cui cateti hanno lunghezza pari a
e
, come illustrato in figura 10.
Figura 10: rappresentazione della direzione della velocità assoluta.
Per questo triangolo, vale la relazione
(111)
dove è l’angolo che la velocità
forma con la direzione radiale. Questo angolo è dato da
(112)
in cui rappresenta la distanza percorsa nell’intervallo di tempo
. Questa è data dal valore assoluto
. Pertanto, l’angolo
è dato da
Si osservi che per dedurre la direzione della velocità si è usato il metodo punta-coda. È interessante osservare che
dipende dal tempo, pertanto istante per istante
cambia direzione.
Siano e
rispettivamente i versori dell’asse delle
e delle
. Esprimiamo per completezza
rispetto ai versori
e
. Abbiamo dunque
(113)
o anche
Con le seguenti condizioni iniziali
(114)
verificare che le condizioni del problema soddisfano la seguente relazione:
Svolgimento.
(116)
con le seguenti condizioni iniziali
(117)
(118)
Verificare oppure confutare che le condizioni del problema soddisfino la seguente relazione:
(119)
Svolgimento.
e confrontandola con (116) possiamo scrivere il seguente problema di Cauchy:
(120)
Risolviamo l’equazione differenziale (120)
Dalle condizioni iniziali (117) otteniamo
quindi
Sostituendo in (120)
abbiamo
Posto otteniamo la seguente relazione
Si osserva chiaramente che (??) differisce da (119). Questa osservazione ci fa concludere che le condizioni del problema non verificano (119). Si vuole far osservare che per arrivare alle (119) bisognava commettere il seguente errore:
Dalle condizioni otteniamo
quindi
L’errore commesso è il seguente
Chiaramente
la relazione corretta è quella che segue
Tutti gli esercizi di elettromagnetismo
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