Definizione 1 (diagonalizzazone).
Una matrice si dice diagonale se i suoi elementi al di fuori della diagonale principale sono nulli, ossia se
è della forma
Una matrice si dice diagonalizzabile se esistono una matrice diagonale
e una matrice
invertibile tali che
dove le operazioni sono prodotti righe per colonne di matrici. si dice matrice diagonalizzante di
e le matrici
e
si dicono simili.
Tale proprietà, come vedremo a breve, è strettamente correlata alle nozioni di autovettore e autovalore della matrice in esame.
Definizione 2 (autovalori e autovettori).
Data una matrice , un numero reale
si dice autovalore di
se esiste
tale che
, ossia se
Un tale è detto autovettore di
relativo all’autovalore
.
Il prossimo risultato collega le nozioni di autovettori e autovalori alla diagonalizzabilità di una matrice.
Teorema 3.
Per una matrice valgono le seguenti proprietà.
- Se
è un autovalore di
, l’insieme
costituito dagli autovettori relativi a
e da
è un sottospazio vettoriale di
, detto autospazio relativo a
. La dimensione di
è detta molteplicità geometrica dell’autovalore
e si indica con
.
- Autovettori relativi ad autovalori distinti sono linearmente indipendenti.
è diagonalizzabile se e solo se esiste una base
di
costituita da autovettori di
, detta base diagonalizzante. In tal caso
ovvero le componenti di
sulla diagonale principale sono gli autovalori (non necessariamente distinti)
di
e
è la matrice avente, sulla colonna
-esima, le componenti dell’autovettore
relativo all’autovalore
.
è quindi la matrice di cambiamento tra la base
e la base canonica.
In particolare, è diagonalizzabile se e solo se la somma delle dimensioni dei suoi autospazi (cioè la somma delle molteplicità geometriche dei suoi autovalori) è pari a
.
Al fine di stabilire se una matrice sia diagonalizzabile, è quindi necessario determinarne gli eventuali autovalori e le dimensioni dei relativi autospazi. Per eseguire tale analisi, è molto utile il seguente risultato, che esplicita un metodo algebrico per il calcolo degli autovettori di una matrice e per stabilire se essa è diagonalizzabile.
Teorema 4.
Sia una matrice quadrata.
è un autovalore di
se e solo se
. In particolare, gli autovalori di
sono tutte e sole le radici dell’equazione algebrica nell’incognita
Il polinomio
nella variabile
è detto polinomio caratteristico della matrice
.
La molteplicità di un autovalorecome radice di
è detta molteplicità algebrica di
e si indica con
.
- Se
è un autovalore di
, l’autospazio
coincide con
e la sua dimensione è pari a
. Vale inoltre
(1)
è diagonalizzabile se e solo se il suo polinomio caratteristico ha
radici reali contate con la loro molteplicità e se per ognuna di queste radici
si ha
In altre parole
è diagonalizzabile se e solo se esiste una base di
costituita da autovettori di
.
Osservazione 5.
Dai precedenti risultati discendono le seguenti proprietà:
- il termine noto del polinomio caratteristico è pari al determinante della matrice
, mentre il termine di grado
è pari a
;
- un vettore
appartiene all’autospazio
se e solo se esso è soluzione del sistema lineare omogeneo
- Se
, allora anche
. Ciò è conseguenza di (1) e del fatto che, poiché la matrice
non è invertibile, ha nucleo non banale e quindi
. In particolare, se
ha
autovalori distinti, allora
è diagonalizzabile.
Testi degli esercizi
Esercizio 4 .
Stabilire per quali valori del parametro le seguenti matrici quadrate sono diagonalizzabili.
Svolgimento
- Fissiamo
e determiniamo il polinomio caratteristico di
:
Dallo studio del discriminante deduciamo le seguenti conclusioni.
- Se
, ovvero
, il polinomio caratteristico ha la sola radice reale
di molteplicità
. Il teorema 4 implica che
non è diagonalizzabile.
- Se
e
, ovvero
, il polinomio caratteristico ha tre radici distinte e abbiamo quindi tre autovalori distinti. L’osservazione 5 assicura che
è diagonalizzabile.
- Se
il polinomio caratteristico ha
come radice singola e
come radice doppia. In tal caso bisogna studiare la molteplicità geometrica di
.
in quanto
ha due righe indipendenti. Dato che
il teorema 4 implica che l’applicazione non è diagonalizzabile.
- Se
, il polinomio caratteristico possiede
come radice di molteplicità
e
come radice di molteplicità
. Dall’osservazione 5 segue che
e quindi occorre solo studiare la molteplicità geometrica dell’autovalore
. A tal fine osserviamo che
e quindi il teorema 4 assicura la diagonalizzabilità di
.
- Se
- Determiniamo il polinomio caratteristico di
:
Gli autovalori sono quindi
,
e
; studiamone le molteplicità algebriche e geometriche.
- Se
, si ha
e quindi, poiché
per l’osservazione 5, segue che
è diagonalizzabile.
- Se
, osserviamo che l’autovalore
soddisfa
, ma
da cui segue che
non è diagonalizzabile per il teorema 4.
- Se
e
abbiamo che
e quindi
per l’osservazione 5. Rimangono dunque solo da studiare le molteplicità dell’autovalore
. Osserviamo che dalla fattorizzazione del polinomio caratteristico segue
; d’altra parte, poiché
, le ultime due colonne di
sono indipendenti e quindi
è dunque diagonalizzabile.
- Se
- Studiamo il polinomio caratteristico di
, sviluppando il determinante lungo la quarta riga:
- Se
l’unico autovalore reale di
è
con
. Il teorema 4 implica che
non è diagonalizzabile.
- Se
, oltre a
, vi è un secondo autovalore
anch’esso con
. Osserviamo però che
come si può dedurre notando che prima, seconda e terza riga sono linearmente indipendenti. Il teorema 4 permette di concludere che
non è diagonalizzabile.
- Se
e
, abbiamo tre autovalori distinti
,
e
.
Osserviamo chee
hanno molteplicità algebrica pari a
tale è anche la loro molteplicità geometrica per l’osservazione 5.
A questo punto non resta che studiare la molteplicità geometrica di:
Il teorema 4 implica che
è diagonalizzabile.
- Se
, abbiamo due autovalori
e
, di molteplicità algebriche rispettivamente pari a
e
.\\
Per l’osservazione 5, l’autovaloreha molteplicità geometrica
. Studiamo quindi la molteplicità geometrica di
:
in quanto seconda e terza riga sono identiche e pari all’opposto della prima.
Dunqueè diagonalizzabile.
- Se
- Fissiamo
e determiniamo il polinomio caratteristico di
:
Studiamo le molteplicità algebriche e geometriche degli autovalori al variare di
.
- Se
il polinomio caratteristico possiede anche radici non e quindi l’applicazione non reali è diagonalizzabile per il teorema 4.
- Se
, la matrice
possiede l’autovalore
con
e l’autovalore
con
.
Però si haove il rango, non massimo perché
è un autovalore di
, è calcolato individuando il seguente minore di ordine
non nullo
Poiché molteplicità algebrica e geometrica dell’autovalore
non coincidono, il teorema 4 assicura che
non è diagonalizzabile.
- Se
abbiamo
con
e
con
.
D’altra parte si haIn questo caso il rango può essere individuato notando che la prima e la terza riga sono linearmente indipendenti e generano la seconda. Poiché
,
non è diagonalizzabile.
\item Seabbiamo l’autovalore
con
e i due autovalori distinti
entrambi con molteplicità algebrica (e quindi geometrica per l’osservazione 5) pari a.La molteplicità geometrica di
si ricava come in precedenza osservando che
in quanto la prima e la terza riga sono linearmente indipendenti e generano la seconda. Quindi
e la matrice
è diagonalizzabile per il teorema 4.
- Se