Esercizio sulla diagonalizzazione di matrici – 4
In questo quarto articolo della raccolta di esercizi sulla diagonalizzazione di matrici studiamo la diagonalizzabilità di alcune matrici dipendenti da un parametro. Segnaliamo anche il precedente esercizio sulla diagonalizzazione di matrici – 3 per lo studio della diagonalizzabilità di matrici e il successivo esercizio sulla diagonalizzazione di matrici – 5 per lo studio della similitudine di matrici dipendenti da un parametro.
Testo dell’esercizio sulla diagonalizzazione di matrici
Esercizio 4 .
Stabilire per quali valori del parametro le seguenti matrici quadrate sono diagonalizzabili.
Richiami di teoria.
Definizione 1 (diagonalizzazone). Una matrice si dice diagonale se i suoi elementi al di fuori della diagonale principale sono nulli, ossia se è della forma
Una matrice si dice diagonalizzabile se esistono una matrice diagonale e una matrice invertibile tali che
dove le operazioni sono prodotti righe per colonne di matrici. si dice matrice diagonalizzante di e le matrici e si dicono simili.
Tale proprietà, come vedremo a breve, è strettamente correlata alle nozioni di autovettore e autovalore della matrice in esame.
Definizione 2 (autovalori e autovettori). Data una matrice , un numero reale si dice autovalore di se esiste tale che , ossia se
Un tale è detto autovettore di relativo all’autovalore .
Il prossimo risultato collega le nozioni di autovettori e autovalori alla diagonalizzabilità di una matrice.
Teorema 3. Per una matrice valgono le seguenti proprietà.
- Se è un autovalore di , l’insieme costituito dagli autovettori relativi a e da è un sottospazio vettoriale di , detto autospazio relativo a . La dimensione di è detta molteplicità geometrica dell’autovalore e si indica con .
- Autovettori relativi ad autovalori distinti sono linearmente indipendenti.
- è diagonalizzabile se e solo se esiste una base di costituita da autovettori di , detta base diagonalizzante. In tal caso
ovvero le componenti di sulla diagonale principale sono gli autovalori (non necessariamente distinti) di e è la matrice avente, sulla colonna -esima, le componenti dell’autovettore relativo all’autovalore . è quindi la matrice di cambiamento tra la base e la base canonica.
In particolare, è diagonalizzabile se e solo se la somma delle dimensioni dei suoi autospazi (cioè la somma delle molteplicità geometriche dei suoi autovalori) è pari a .
Al fine di stabilire se una matrice sia diagonalizzabile, è quindi necessario determinarne gli eventuali autovalori e le dimensioni dei relativi autospazi. Per eseguire tale analisi, è molto utile il seguente risultato, che esplicita un metodo algebrico per il calcolo degli autovettori di una matrice e per stabilire se essa è diagonalizzabile.
Teorema 4. Sia una matrice quadrata.
- è un autovalore di se e solo se . In particolare, gli autovalori di sono tutte e sole le radici dell’equazione algebrica nell’incognita
Il polinomio nella variabile è detto polinomio caratteristico della matrice . La molteplicità di un autovalore come radice di è detta molteplicità algebrica di e si indica con .
- Se è un autovalore di , l’autospazio coincide con e la sua dimensione è pari a . Vale inoltre
(1)
- è diagonalizzabile se e solo se il suo polinomio caratteristico ha radici reali contate con la loro molteplicità e se per ognuna di queste radici si ha
In altre parole è diagonalizzabile se e solo se esiste una base di costituita da autovettori di .
Osservazione 5. Dai precedenti risultati discendono le seguenti proprietà:
- il termine noto del polinomio caratteristico è pari al determinante della matrice , mentre il termine di grado è pari a ;
- un vettore appartiene all’autospazio se e solo se esso è soluzione del sistema lineare omogeneo
- Se , allora anche . Ciò è conseguenza di (1) e del fatto che, poiché la matrice non è invertibile, ha nucleo non banale e quindi . In particolare, se ha autovalori distinti, allora è diagonalizzabile.
Svolgimento punto 1.
Dallo studio del discriminante deduciamo le seguenti conclusioni.
- Se , ovvero , il polinomio caratteristico ha la sola radice reale di molteplicità . Il teorema 4 implica che non è diagonalizzabile.
- Se e , ovvero , il polinomio caratteristico ha tre radici distinte e abbiamo quindi tre autovalori distinti. L’osservazione 5 assicura che è diagonalizzabile.
- Se il polinomio caratteristico ha come radice singola e come radice doppia. In tal caso bisogna studiare la molteplicità geometrica di .
in quanto ha due righe indipendenti. Dato che il teorema 4 implica che l’applicazione non è diagonalizzabile.
- Se , il polinomio caratteristico possiede come radice di molteplicità e come radice di molteplicità . Dall’osservazione 5 segue che e quindi occorre solo studiare la molteplicità geometrica dell’autovalore . A tal fine osserviamo che
e quindi il teorema 4 assicura la diagonalizzabilità di .
Svolgimento punto 2.
Gli autovalori sono quindi , e ; studiamone le molteplicità algebriche e geometriche.
- Se , si ha
e quindi, poiché per l’osservazione 5, segue che è diagonalizzabile.
- Se , osserviamo che l’autovalore soddisfa , ma
da cui segue che non è diagonalizzabile per il teorema 4.
- Se e abbiamo che
e quindi per l’osservazione 5. Rimangono dunque solo da studiare le molteplicità dell’autovalore . Osserviamo che dalla fattorizzazione del polinomio caratteristico segue
; d’altra parte, poiché , le ultime due colonne di sono indipendenti e quindi
è dunque diagonalizzabile.
Svolgimento punto 3.
- Se l’unico autovalore reale di è con . Il teorema 4 implica che non è diagonalizzabile.
- Se , oltre a , vi è un secondo autovalore anch’esso con . Osserviamo però che
come si può dedurre notando che prima, seconda e terza riga sono linearmente indipendenti. Il teorema 4 permette di concludere che non è diagonalizzabile.
- Se e , abbiamo tre autovalori distinti , e .
Osserviamo che e hanno molteplicità algebrica pari a tale è anche la loro molteplicità geometrica per l’osservazione 5.
A questo punto non resta che studiare la molteplicità geometrica di :
Il teorema 4 implica che è diagonalizzabile.
- Se , abbiamo due autovalori e , di molteplicità algebriche rispettivamente pari a e .\\
Per l’osservazione 5, l’autovalore ha molteplicità geometrica . Studiamo quindi la molteplicità geometrica di :
in quanto seconda e terza riga sono identiche e pari all’opposto della prima. Dunque è diagonalizzabile.
Svolgimento punto 4.
Studiamo le molteplicità algebriche e geometriche degli autovalori al variare di .
- Se il polinomio caratteristico possiede anche radici non e quindi l’applicazione non reali è diagonalizzabile per il teorema 4.
- Se , la matrice possiede l’autovalore con e l’autovalore con .
Però si ha
ove il rango, non massimo perché è un autovalore di , è calcolato individuando il seguente minore di ordine non nullo
Poiché molteplicità algebrica e geometrica dell’autovalore non coincidono, il teorema 4 assicura che non è diagonalizzabile.
- Se abbiamo con e con .
D’altra parte si ha
In questo caso il rango può essere individuato notando che la prima e la terza riga sono linearmente indipendenti e generano la seconda. Poiché , non è diagonalizzabile. \item Se abbiamo l’autovalore con e i due autovalori distinti entrambi con molteplicità algebrica (e quindi geometrica per l’osservazione 5) pari a .La molteplicità geometrica di si ricava come in precedenza osservando che
in quanto la prima e la terza riga sono linearmente indipendenti e generano la seconda. Quindi e la matrice è diagonalizzabile per il teorema 4.
Ulteriori esercizi di geometria
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Algebra lineare.
Geometria analitica.
Geometria differenziale.
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