Home » Esercizio lavoro ed energia 71

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Esercizio 71  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Un punto materiale di massa incognita è sospeso tramite un filo verificale ed è collegato al suolo da una molla di costante elastica k. La molla è inizialmente a riposo. Sia T la tensione del filo. Calcolare

  • la massa del punto in funzione di T e g.

Ad un certo istante si taglia il filo, calcolare:

  • la massima distanza percorsa dal punto in funzione di T e k;
  • la posizione in cui la velocità è massima in funzione di T e k;
  • il valore massimo della sua velocità in funzione di T, k e g.

 

 

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Svolgimento. Punto 1.  Il sistema fisico in esame è fatto in maniera tale che il corpo sia vincolato a muoversi verticalmente rispetto al suolo. Dunque, a tal proposito, è comodo scegliere un sistema di riferimento cartesiano fisso Oy con l’origine O in corrispondenza della posizione iniziale del corpo prima che il filo sia tagliato, ed orientato come in figura 2. Sul corpo agiscono la forza peso m\vec{g} e la tensione del filo \vec{T}, orientate come in figura 2. Osserviamo che, poiché nella configurazione d’equilibrio la molla è a riposo, essa non esercita nessuna forza sul corpo di massa m, di conseguenza per questo primo punto non ne teniamo conto.

 

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Per il secondo principio della dinamica per il corpo di massa m all’equilibrio, si ha

(1)   \begin{equation*} T-mg=0, \end{equation*}

da cui otteniamo che la massa del corpo è data da

    \[\boxcolorato{fisica}{ m=\dfrac{T}{g}.}\]

 

Punto 2.  Per calcolare la massima distanza percorsa dal corpo di massa m possiamo sfruttare il teorema delle forze vive. Esso asserisce che il lavoro totale L compiuto dal risultante delle forze sul corpo m per portare quest’ultimo da una configurazione iniziale ad una configurazione finale, è pari alla variazione di energia cinetica \Delta K del corpo durante tale intervallo temporale, ossia

(2)   \begin{equation*} L=\Delta K=\dfrac{1}{2}mv_f^2-\dfrac{1}{2}mv_i^2, \end{equation*}

dove abbiamo indicato con v_i e v_f la velocità iniziale e finale del corpo rispettivamente
Nel momento in cui viene tagliato il filo, sul corpo m agiscono la forza peso m\vec{g} e la forza elastica \vec{f}_{\text{el}}, per cui il lavoro totale L è dato da

(3)   \begin{equation*} L=L_{\text{peso}}+L_{\text{el}}, \end{equation*}

dove L_{\text{peso}} e L_{\text{el}} rappresentano il lavoro compiuto dalla forza peso e dalla forza elastica rispettivamente.
Dalle equazioni (2) e (3), ricaviamo che in generale vale

(4)   \begin{equation*} L_{\text{peso}}+L_{\text{el}}=\dfrac{1}{2}mv_f^2-\dfrac{1}{2}mv_i^2. \end{equation*}

Consideriamo come configurazione iniziale quella in cui il corpo m parte da fermo v_i=0 in corrispondenza dell’origine del riferimento Oy precedentemente definito con la molla a riposo, come illustrato in figura 3. Inoltre, scegliamo la quota dell’origine O come lo zero dell’energia potenziale gravitazionale. Consideriamo, invece, come configurazione finale quella in cui il corpo m, una volta che il filo è stato tagliato, scende al di sotto dell’origine O di una quantità y_{\max} alla quale si arresta (ossia v_f=0), come illustrato in figura 3.

 

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In riferimento alle configurazioni iniziali e finali scelte, osserviamo che

(5)   \begin{equation*} \begin{cases} v_i=0\\[10pt] v_f=0\\[10pt] L_{\text{peso}}=mgh_i-mgh_f=-mgy_{\max}\\[10pt] L_{\text{el}}=-\dfrac{1}{2}ky_{max}^2, \end{cases} \end{equation*}

dove h_i=0 ed h_f=y_{\max} rappresentano la posizione del corpo rispetto all’origine del riferimento Oy rispettivamente nella configurazione iniziale e finale.
Inserendo i valori del sistema (5) nell’equazione (4), otteniamo

(6)   \begin{equation*} -mgy_{\max}-\dfrac{1}{2}ky_{\max}^2=0\quad\Leftrightarrow\quad -y_{max}\left(mg+\dfrac{1}{2}ky_{\max}\right)=0. \end{equation*}

L’equazione (6) ammette due soluzioni, ossia

(7)   \begin{equation*} y_{\max,1}=0\quad\quad\vee\quad\quad y_{\max,2}=-\dfrac{2mg}{k}. \end{equation*}

Osserviamo che dalle soluzioni appena ottenute possiamo dedurre che il corpo si muove di moto armonico tra y=y_{\max,1} e y=y_{\max,2}, punti nei quali la velocità si annulla.

Quindi la massima distanza d_{\text{max}} percorsa dal punto è pari a

(8)   \begin{equation*} d_{\text{max}}=\left \vert y_{\max,2}\right \vert =\dfrac{2mg}{k}, \end{equation*}

da cui, sostituendo il valore di m ottenuto al punto 1 nella precedente equazione, otteniamo che

    \[\boxcolorato{fisica}{ d_{\text{max}}=\dfrac{2T}{k}.}\]

 

Punto 3.  Nel momento in cui il filo viene tagliato, il corpo di massa m cade verso il basso sotto l’effetto della sua forza peso causando una compressione della molla. La quale a sua volta eserciterà su di esso una forza elastica. Rispetto al sistema di riferimento Oy precedentemente definito, supponiamo che il corpo di massa m sia sceso rispetto all’origine O di una quantità y (ossia y<0), come illustrato in figura 4. Sul corpo di massa m agiscono la sua forza peso m\vec{g} e la forza elastica \vec{f}_{\text{el}}, orientate come in figura 4.

 

 

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Per il secondo principio della dinamica per il corpo di massa m, si ha

(9)   \begin{equation*} f_{\text{el}}-mg=m\ddot{y}\quad\Leftrightarrow\quad -ky-mg=m\ddot{y}, \end{equation*}

ossia

(10)   \begin{equation*} \ddot{y}=-\dfrac{k}{m}y-g. \end{equation*}

La posizione y=\tilde{y} in cui il corpo raggiunge la massima velocità è tale per cui esso ha accelerazione nulla (si ricordi che in un moto armonico la velocità massima si raggiunge quando l’accelerazione è nulla.), per cui dalla condizione

(11)   \begin{equation*} \ddot{y}=0, \end{equation*}

usando l’equazione (10), otteniamo che

(12)   \begin{equation*} -\dfrac{k}{m}\tilde{y}-g=0, \end{equation*}

da cui segue che la posizione in corrispondenza della velocità massima raggiunta dal corpo è pari a

(13)   \begin{equation*} \tilde{y}=-\dfrac{mg}{k}. \end{equation*}

Sostituendo il valore di m ottenuto nel punto 1 la precedente equazione diventa

    \[\boxcolorato{fisica}{ \tilde{y}=-\dfrac{T}{k}.}\]

Punto 4.  Per calcolare la massima velocità v_{\max} raggiunta dal corpo utilizziamo lo stesso procedimento visto nel punto 2 con l’unica differenza che la configurazione finale adesso è quella per cui il corpo si trova ad una posizione y=\tilde{y} con una velocità v=v_{\max} che è la nostra incognita, come illustrato in figura 5.

 

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Analogamente a quanto fatto nel punto 2, in riferimento alle succitate configurazioni iniziali e finali, osserviamo che

(14)   \begin{equation*} \begin{cases} v_i=0\\[10pt] v_f=v_{\max}\\[10pt] L_{\text{peso}}=mgh_i-mgh_f=-mg\tilde{y}\\[10pt] L_{\text{el}}=-\dfrac{1}{2}k\tilde{y}^2, \end{cases} \end{equation*}

dove h_i=0 ed h_f=\tilde{y} rappresentano la posizione del corpo rispetto all’origine del riferimento Oy rispettivamente nella configurazione iniziale e finale.
Inserendo i valori del sistema (14) nell’equazione (4), otteniamo

(15)   \begin{equation*} -mg\tilde{y}-\dfrac{1}{2}k\tilde{y}^2=\dfrac{1}{2}mv_{\max}^2\quad\Leftrightarrow\quad v_{max}=\left(\tilde{y}\left(-2g-\dfrac{k}{m}\tilde{y}\right)\right)^{1/2}\quad\Leftrightarrow\quad v_{\max}=\left(-\tilde{y}\left(2g+\dfrac{k}{m}\tilde{y}\right)\right)^{1/2} \end{equation*}

conseguentemente sostituendo l’espressione di m e \tilde{y} calcolate rispettivamente al primo punto del problema e al terzo punto del problema nella precedente equazione, segue che

(16)   \begin{equation*} v_{\max}=\left(\dfrac{T}{k}\left(2g+k\,\dfrac{g}{T}\left(-\dfrac{T}{k}\right)\right)\right)^{1/2}, \end{equation*}

ossia

    \[\boxcolorato{fisica}{ v_{\max}=\sqrt{\dfrac{Tg}{k}}.}\]