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Esercizio lavoro ed energia 36

L’esercizio 36 sul lavoro e l’energia fa parte della raccolta inclusa nella cartella Dinamica del punto materiale: Lavoro ed energia in Meccanica classica. Questo esercizio segue Esercizio lavoro ed energia 35 ed è il precedente di un eventuale Esercizio lavoro ed energia 37. Questo esercizio è progettato per studenti che frequentano un corso di Fisica 1, indirizzato a chi studia ingegneria, fisica o matematica.

 

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Testo lavoro ed energia 36

Esercizio 36  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Due corpi A e B, di masse m_A=m_B=m, si trovano su un piano scabro inclinato di \alpha rispetto all’orizzontale, sono collegati da una molla ideale di massa trascurabile, e costante elastica k. Inizialmente i due corpi sono tenuti fermi ad una distanza relativa pari alla lunghezza di riposo della molla; inoltre, il corpo A si trova ad una quota maggiore rispetto al corpo B, come illustrato in figura 1. Ad un certo istante si lascia il corpo B libero di muoversi mentre A è tenuto fermo mediante un opportuno vincolo esterno: B scende verso il basso e prima di fermarsi percorre un tratto \delta>0.

Calcolare:

  • il coefficiente di attrito dinamico \mu_d comune ai due corpi.

Nell’istante in cui B si ferma esso viene bloccato con un opportuno vincolo esterno mentre A è libero di muoversi. Si calcoli:

  • lo spazio \ell percorso da A prima di fermarsi la prima volta;
  • l’energia cinetica massima raggiunta da A nella fase di discesa.

Supporre che valga la condizione 2 mg\sin\alpha-k\delta>0 e che A ed B non si scontrino mai.

 

 

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Svolgimento punto 1.

Osserviamo che sul corpo B agiscono la forza peso m\vec{g}, la reazione vincolare \vec{N} (che non compie lavoro perché istante per istante ortogonale alla direzione del moto), la forza elastica \vec{f}_{el} e la forza di attrito dinamico \vec{f}_d. Tutte le forze sono rappresentate in figura 3. Il lavoro totale L_B fatto sul di esso sarà dato da

(1)   \begin{equation*} L_B=L_{\text{peso,B}}+L_{\text{att,B}}+L_{\text{el,B}}. \end{equation*}

Poiché tra le tre forze in esame, la forza di attrito non è conservativa segue che il lavoro svolto da essa è pari alla variazione di energia meccanica del sistema \Delta E, ossia

(2)   \begin{equation*} L_{\text{att,B}}=\Delta E_B\equiv E_{\text{fin,B}}-E_{\text{i,B}}, \end{equation*}

dove E_{\text{i}} ed E_{\text{fin}} rappresentano rispettivamente l’energia meccanica del sistema nell’istante iniziale e finale rispettivamente del moto del corpo B in un generico istante t>0. Definiamo un sistema di riferimento fisso Oy, dove l’origine O è posto alla stessa quota alla quale si arresta il corpo B, definisce arbitrariamente lo zero dell’energia potenziale gravitazionale, come rappresentato in figura 2.

 

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Sistema fisico dei corpi A e B su un piano inclinato, con la posizione iniziale e finale di B, utilizzato per esercizi di lavoro ed energia

 

Siano U_{\text{peso,i}} l’energia potenziale gravitazionale di B nell’istante iniziale, K_{\text{i}} l’energia cinetica iniziale di B nell’istante iniziale, U_\text{el,i} l’energia potenziale della molla di B nell’istante iniziale, U_\text{peso,f} l’energia potenziale gravitazionale di B nell’istante finale, K_{\text{f}} è l’energia cinetica di B nell’istante finale, U_{\text{el,f}} è l’energia potenziale della molla di B nell’istante finale. Per istante finale si intende quando la molla è allungata di \delta, ovvero quando il corpo ha percorso un’altezza pari a \delta \sin \alpha rispetto alla posizione iniziale, per poi fermarsi. In virtù di come abbiamo costruito il riferimento Oy osserviamo che il corpo B, inizialmente in quiete (quindi ha energia cinetica iniziale nulla, cioè K_\text{i}=0) e posto ad una quota pari a h=\delta\sin\alpha con la molla nella posizione di riposo (U_\text{el,i}=0), avrà un’energia meccanica totale iniziale E_{\text{i,B}} data da

(3)   \begin{equation*} E_{\text{i,B}}=U_{\text{peso,i}}+K_{\text{i}}+U_\text{el,i}=mg\delta\sin\alpha. \end{equation*}

Nell’istante finale il corpo B si arresta (K_\text{f}=0) al livello zero dell’energia potenziale gravitazionale e la molla, poiché A è tenuto fermo da un opportuno vincolo esterno, risulterà allungata di una quantità pari a \delta per cui l’energia meccanica finale E_\text{fin,B} è data da

(4)   \begin{equation*} E_{\text{fin,B}}=U_\text{peso,f}+K_\text{f}+U_{\text{el,f}}=\dfrac{1}{2}k\delta^2. \end{equation*}

Quindi in virtù di quanto ottenuto nelle equazioni (3) e (4) deduciamo che

(5)   \begin{equation*} \Delta E_B= E_\text{fin,B}-E_\text{i,B}=\dfrac{1}{2}k\delta^2-mg\delta\sin\alpha. \end{equation*}

Sostituendo l’equazione (5) nell’equazione (2) otteniamo che il lavoro compiuto dalla forza di attrito nell’intervallo di tempo considerato è pari a

(6)   \begin{equation*} L_{\text{att,B}}=\dfrac{1}{2}k\delta^2-mg\delta\sin\alpha. \end{equation*}

Cambiamo sistema di riferimento e scegliamo un sistema di riferimento fisso Oxy tale per cui il corpo B in un generico istante si trovi nell’origine O. Il sistema di riferimento è rappresentato nella figura che segue.

 

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Diagramma di corpo libero del corpo B su un piano inclinato, con le forze agenti indicate, utilizzato per esercizi di lavoro ed energia

 

Dal secondo principio della dinamica, proiettando le forze lungo gli assi x e y, abbiamo che

(7)   \begin{equation*} \begin{cases} x: mg\sin\alpha-f_d-f_{el}=m\ddot{x}\\ y:N-mg\cos\alpha=0 \end{cases} \quad\Leftrightarrow\quad \begin{cases} x: mg\sin\alpha-f_d-f_{el}=m\ddot{x}\\ y:N=mg\cos\alpha, \end{cases} \end{equation*}

dove \ddot{x} è l’accelerazione del corpo in un generico istante t>0. Si osservi che abbiamo orientato la forza elastica nel verso negativo perché la molla si sta allungando. Il lavoro compiuto dalla forza di attrito dinamico nel percorso fatto \delta>0 è dato da

(8)   \begin{equation*} L_{\text{att}}=-f_d\delta. \end{equation*}

Si ricordi che per definizione il modulo della forza di attrito dinamico f_d è dato da

(9)   \begin{equation*} f_d=\mu_d N=\mu_d mg\cos\alpha, \end{equation*}

dove abbiamo sfruttato l’espressione di N ottenuta nella seconda equazione del sistema (7). Sostituendo nell’equazione (8), l’espressione di f_d appena ottenuta nell’equazione (9), si ha che

(10)   \begin{equation*} L_{\text{att}}=-\mu_d mg\delta\cos\alpha. \end{equation*}

In virtù di quanto detto, dalle equazioni (5) e (10), l’equazione (2) diventa

(11)   \begin{equation*} -\mu_d\delta mg\cos\alpha=\dfrac{1}{2}k\delta^2-\delta mg\sin\alpha \quad\Leftrightarrow\quad \mu_dmg\cos\alpha= mg\sin\alpha-\dfrac{1}{2}k\delta\quad\Leftrightarrow\quad \mu_d=\dfrac{2 mg\sin\alpha-k\delta}{2 mg\cos\alpha}, \end{equation*}

da cui ricaviamo che il coefficiente di attrito dinamico \mu_d è dato da

    \[\boxcolorato{fisica}{ \mu_d=\tan\alpha-\dfrac{k\delta}{2mg\cos\alpha}.}\]

Osserviamo che \mu_d è ben definito perché vale la condizione 2 mg\sin\alpha-k\delta>0.


Svolgimento punto 2.

Lo svolgimento del punto 2 è perfettamente analogo a quello del punto 1, se non per il fatto che il corpo in esame è A e percorre un tratto \ell lungo il piano inclinato prima di arrestarsi. Rappresentiamo in figura 4 il sistema in esame negli istanti iniziali e finali, dove questa volta l’origine O del riferimento fisso Oy corrisponde alla quota alla quale si arresta il corpo A. Analogamente a prima abbiamo definito lo zero dell’energia potenziale al livello dell’origine O.

 

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Posizione di A nell'istante iniziale e finale del suo moto su un piano inclinato, utilizzato per esercizi di lavoro ed energia

 

Inizialmente, prima che il corpo A venga lasciato libero di muoversi, quest’ultimo si trova ad un’altezza \ell\sin\alpha rispetto all’origine O e la molla risulta allungata di \delta (per quanto visto nel punto 1) per cui l’energia meccanica iniziale di A è data da

(12)   \begin{equation*} E_{\text{i,A}}=mg\ell\sin\alpha+\dfrac{1}{2}k\delta^2. \end{equation*}

Successivamente, nell’istante finale in cui il corpo si arresta alla quota dell’origine O l’unico contributo energetico è quello elastico, ossia la molla risulta allungata di una quantità \left|\delta-\ell\right|, pertanto

(13)   \begin{equation*} E_{\text{fin,A}}=\dfrac{1}{2}k(\delta-\ell)^2. \end{equation*}

Il lavoro compiuto dalla forza di attrito dinamico è dato da

(14)   \begin{equation*} L_{\text{att,A}}=-\mu_d mg\ell\cos\alpha. \end{equation*}

L’equazione (2), per il corpo A, si scrive come

(15)   \begin{equation*} L_\text{att,A}=E_\text{fin,A}-E_\text{i,A}, \end{equation*}

da cui, in virtù delle equazioni (12),(13) e (14), si ha che

    \[\begin{aligned} &-\mu_d mg\ell\cos\alpha=\dfrac{1}{2}k(\delta-\ell)^2-\left(mg\ell\sin\alpha+\dfrac{1}{2}k\delta^2\right)\quad\Leftrightarrow\quad \mu_d mg\ell\cos\alpha=mg\ell\sin\alpha+\dfrac{1}{2}k\delta^2-\dfrac{1}{2}k(\delta-\ell)^2\quad\Leftrightarrow \\ & \Leftrightarrow\quad\mu_d mg\ell\cos\alpha=mg\ell\sin\alpha-\dfrac{1}{2}k(\ell^2-2\delta\ell)\quad\Leftrightarrow\quad \mu_d mg\cos\alpha=mg\sin\alpha-\dfrac{1}{2}k(\ell-2\delta)\quad\Leftrightarrow\\ &\Leftrightarrow \quad \dfrac{1}{2}k(\ell-2\delta)=mg(\sin\alpha-\mu_d\cos\alpha)\quad\Leftrightarrow\quad \ell-2\delta=\dfrac{2mg}{k}(\sin\alpha-\mu_d\cos\alpha), \end{aligned}\]

da cui otteniamo che

(16)   \begin{equation*} \ell=2\delta+\dfrac{2mg}{k}(\sin\alpha-\mu_d\cos\alpha). \end{equation*}

Possiamo riscrivere l’espressione di \ell appena ottenuta (equazione (16)) nella seguente maniera

(17)   \begin{equation*} \ell=2\delta+\dfrac{2mg\cos\alpha}{k}(\tan\alpha-\mu_d), \end{equation*}

da cui sostituendo l’espressione di (\tan\alpha-\mu_d) ricavata nel punto 1, si ha che

(18)   \begin{equation*} \ell=2\delta+\dfrac{2mg\cos\alpha}{k}\dfrac{k\delta}{2mg\cos\alpha}=2\delta+\delta=3\delta. \end{equation*}

Deduciamo pertanto che il corpo A percorre un tratto lungo il piano inclinato che è il triplo di quello percorso dal corpo B prima di arrestarsi, ossia

    \[\boxcolorato{fisica}{ \ell=3\delta.}\]

 


Svolgimento punto 3.

Per calcolare la massima energia cinetica che il corpo A raggiunge durante la fase di discesa, osserviamo che quando esso ha percorso un tratto generico x lungo il piano inclinato la sua energia cinetica è pari a K(x), grazie al teorema dell’energia lavoro o teorema delle forze vive. Quello che dobbiamo fare è considerare quanto già fatto nel punto 2, con l’unica differenza che il corpo A adesso si trova ad una distanza generica x da quella iniziale, con una certa velocità e quindi una energia cinetica K(x)\neq 0. In particolare nell’istante iniziale l’energia meccanica del corpo A è data dall’equazione (12). Nell’istante finale, invece, all’energia meccanica E_\text{fin} contribuiscono, oltre l’energia potenziale elastica (si veda l’equazione (13), con l’eccezione che va sostituito x al posto di \delta), anche la forza peso U_\text{peso,f}=mg(\ell-x)\sin\alpha e l’energia cinetica K(x), ossia

(19)   \begin{equation*} E_{\text{fin,A}}=mg(\ell-x)\sin\alpha+\dfrac{1}{2}k(\delta-x)^2+K(x). \end{equation*}

Il lavoro della forza di attrito per percorre uno spazio pari ad x lungo il piano inclinato è

(20)   \begin{equation*} L_{\text{att,A}}=-\mu_d mgx\cos\alpha. \end{equation*}

Utilizzando le equazioni (12), (19), e (20), l’equazione (15) diventa

(21)   \begin{equation*} -\mu_d mgx\cos\alpha=mg(\ell-x)\sin\alpha+\dfrac{1}{2}k(\delta-x)^2+K(x)-mg\ell\sin\alpha-\dfrac{1}{2}k\delta^2, \end{equation*}

ossia

(22)   \begin{equation*} K(x)+\dfrac{1}{2}k(\delta-x)^2-mgx\sin\alpha-\dfrac{1}{2}k\delta^2=-\mu_d mgx\cos\alpha, \end{equation*}

oppure

(23)   \begin{equation*} K(x)=mgx\sin\alpha-\dfrac{1}{2}k(x^2-2\delta x)-\mu_dmgx\cos\alpha, \end{equation*}

o anche

(24)   \begin{equation*} K(x)=-\dfrac{1}{2}kx^2+\left(\delta k+mg(\sin\alpha-\mu_d\cos\alpha)\right)x. \end{equation*}

Dalla forma analitica di K(x) deduciamo che essa sia una parabola con concavità verso il basso per cui il punto di massimo si ottiene ponendo (in alternativa, il lettore può utilizzare le formule del vertice di una parabola, ottenendo, chiaramente, il medesimo risultato)

(25)   \begin{equation*} \dfrac{d}{dx}K(x)=0\quad\Leftrightarrow\quad -kx+\delta k +mg(\sin\alpha-\mu_d\cos\alpha)=0, \end{equation*}

cioè

(26)   \begin{equation*} x= x_{\text{max}}=\delta +\dfrac{mg}{k}(\sin\alpha-\mu_d\cos\alpha). \end{equation*}

Quindi, valutando l’espressione di K(x) in corrispondenza di x=x_{\text{max}}, abbiamo che

(27)   \begin{equation*} K_{\text{max}}= K(x_\text{max})=-\dfrac{1}{2}kx_\text{max}^2+(\delta k+mg(\sin\alpha-\mu_d\cos\alpha)x_\text{max}, \end{equation*}

ovvero

(28)   \begin{equation*} K_{\text{max}}=-\dfrac{1}{2}kx_\text{max}^2+k\left(\delta+\dfrac{mg}{k}(\sin\alpha-\mu_d\cos\alpha)\right)x_{\text{max}}, \end{equation*}

da cui, utilizzando l’equazione (26), si ha

(29)   \begin{equation*} K_{\text{max}}=-\dfrac{1}{2}kx_\text{max}^2+kx_{\text{max}}^2=\dfrac{1}{2}kx_{\text{max}}^2. \end{equation*}

Sostituendo, nella precedente equazione, il valore di x_{\text{max}} (calcolato nell’equazione (29)), si ottiene

(30)   \begin{equation*} K_{\text{max}}=\dfrac{1}{2}k\left(\delta +\dfrac{mg}{k}(\sin\alpha-\mu_d\cos\alpha)\right)^2. \end{equation*}

Osserviamo che, essendo \alpha\in \left(0,\dfrac{\pi}{2}\right), possiamo riscrivere l’espressione di K_{\text{max}} appena ottenuta (equazione (30)) nella seguente maniera

(31)   \begin{equation*} K_{\text{max}}=\dfrac{1}{2}k\left(\delta+\dfrac{mg\cos\alpha}{k}(\tan\alpha-\mu_d)\right)^2, \end{equation*}

da cui sostituendo l’espressione di (\tan\alpha-\mu_d) ricavata nel punto 1, si trova

(32)   \begin{equation*} K_{\text{max}}=\dfrac{1}{2}k\left(\delta+\dfrac{mg\cos\alpha}{k}\dfrac{k\delta}{2mg\cos\alpha}\right)^2=\dfrac{1}{2}k\left(\delta+\dfrac{\delta}{2}\right)^2=\dfrac{9}{8}k\delta^2. \end{equation*}

Pertanto la massima energia cinetica che il corpo A assume durante la fase di discesa è pari a

    \[\boxcolorato{fisica}{ K_{\text{max}}=\dfrac{9}{8}k\delta^2.}\]

 


Metodo alternativo per svolgimento punto 3.

Un metodo alternativo per risolvere il punto 3 consiste nell’utilizzare la seconda legge della dinamica. Sul corpo A agiscono la forza peso m\vec{g}, la reazione vincolare \vec{N}, la forza di attrito dinamico \vec{f}_d e la forza elastica \vec{f}_{el}. Dal secondo principio della dinamica, scegliendo un sistema di riferimento fisso Oxy con l’asse delle x diretto lungo l’asse delle x, abbiamo che

(33)   \begin{equation*} \begin{cases} x: mg\sin\alpha-f_d+f_{el}=m\ddot{x}\\ y:N-mg\cos\alpha=0 \end{cases} \quad\Leftrightarrow\quad \begin{cases} x: mg\sin\alpha-f_d+k(x-\delta)=m\ddot{x}\\ y:N=mg\cos\alpha. \end{cases} \end{equation*}

In particolare dalla prima equazione del sistema (33) sappiamo che

(34)   \begin{equation*} mg\sin\alpha+k(x-\delta)-\mu_dmg\cos\alpha=m\ddot{x}, \end{equation*}

dove abbiamo utilizzato l’equazione (9). L’equazione (34) descrive un oscillatore armonico smorzato che raggiunge la massima velocità quando la sua accelerazione è nulla, ossia

(35)   \begin{equation*} \ddot{x}=0\quad\Rightarrow\quad mg\sin\alpha+k(x-\delta)-\mu_dmg\cos\alpha=0 \quad\Leftrightarrow\quad x=\delta +\dfrac{mg}{k}(\sin\alpha-\mu_d\cos\alpha), \end{equation*}

che coincide con x_\text{max} calcolato nel punto 3, da cui poi si ottiene K_{\text{max}} nella maniera già illustrata.


 
 

Esercizi di Meccanica classica

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Tutti gli esercizi di elettromagnetismo

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  • Elettromagnetismo. Questa raccolta include spiegazioni dettagliate e gli esercizi sono organizzati in base al livello di difficoltà, offrendo un supporto completo per lo studio e la pratica.

     
     

    Esercizi di Meccanica razionale

    Se siete interessati ad approfondire argomenti inerenti alla Meccanica razionale, di seguito troverete tutte le cartelle relative presenti sul sito Qui Si Risolve. Ciascuna cartella contiene numerosi esercizi con spiegazioni dettagliate, progettate per offrire una preparazione solida e una conoscenza approfondita della materia.


     
     

    Ulteriori risorse didattiche per la fisica

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    • Physics Stack Exchange – Parte della rete Stack Exchange, questo sito è un forum di domande e risposte specificamente dedicato alla fisica. È un’ottima risorsa per discutere e risolvere problemi di fisica a tutti i livelli, dall’elementare all’avanzato.
    • ArXiv – ArXiv è un archivio di preprint per articoli di ricerca in fisica (e in altre discipline scientifiche). Gli articoli non sono peer-reviewed al momento della pubblicazione su ArXiv, ma rappresentano un’importante risorsa per rimanere aggiornati sugli sviluppi più recenti nella ricerca fisica.
    • Phys.org – Questo sito offre notizie e aggiornamenti su una vasta gamma di argomenti scientifici, con un focus particolare sulla fisica. È una risorsa utile per rimanere aggiornati sugli ultimi sviluppi nella ricerca e nelle scoperte fisiche.
    • Physics Forums – Una delle comunità online più grandi per la fisica e la scienza in generale. Offre discussioni su vari argomenti di fisica, aiuto con i compiti, e discussioni su articoli di ricerca.
    • The Feynman Lectures on Physics – Questo sito offre accesso gratuito alla famosa serie di lezioni di fisica di Richard Feynman, un’ottima risorsa per studenti di fisica di tutti i livelli.
    • American Physical Society (APS) – La APS è una delle organizzazioni più importanti per i fisici. Il sito offre accesso a pubblicazioni, conferenze, risorse educative e aggiornamenti sulle novità del mondo della fisica.
    • Institute of Physics (IOP) – L’IOP è un’importante organizzazione professionale per i fisici. Il sito offre risorse per l’apprendimento, accesso a riviste scientifiche, notizie e informazioni su eventi e conferenze nel mondo della fisica.
    • Physics World – Physics World è una rivista online che offre notizie, articoli, interviste e approfondimenti su vari argomenti di fisica. È una risorsa preziosa per chiunque sia interessato agli sviluppi contemporanei nella fisica.
    • Quanta Magazine (sezione Fisica) – Quanta Magazine è una pubblicazione online che copre notizie e articoli di approfondimento su matematica e scienze. La sezione fisica è particolarmente interessante per i contenuti di alta qualità e le spiegazioni approfondite.
    • Perimeter Institute – Il Perimeter Institute è un importante centro di ricerca in fisica teorica. Il sito offre accesso a conferenze, workshop e materiale educativo, ed è un’ottima risorsa per chi è interessato alla fisica teorica avanzata.

     
     

    Lavoro ed energia nelle energie rinnovabili: fondamenti per un futuro sostenibile

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    L’energia è un concetto fondamentale che pervade tutti gli aspetti della vita moderna, dall’alimentazione delle abitazioni e delle industrie, alla mobilità e alla comunicazione globale. Con l’emergere delle preoccupazioni legate al cambiamento climatico e all’esaurimento delle risorse fossili, le energie rinnovabili sono diventate un tema centrale nella ricerca di soluzioni sostenibili per il futuro energetico del pianeta. Questo articolo esplora i concetti di lavoro ed energia nell’ambito delle energie rinnovabili, evidenziando il loro ruolo cruciale nella transizione verso una produzione energetica più pulita e sostenibile.

    Il concetto di lavoro in fisica si riferisce al trasferimento di energia attraverso l’applicazione di una forza su un corpo che si muove nella direzione della forza stessa. In termini di energia rinnovabile, il lavoro viene svolto ogni volta che una fonte naturale di energia, come il vento, il sole, o l’acqua, viene convertita in una forma di energia utilizzabile, come l’elettricità. Ad esempio, nelle turbine eoliche, il lavoro è compiuto dal vento che esercita una forza sulle pale, facendole ruotare. Questa rotazione viene convertita in energia elettrica attraverso un generatore. Il vento compie lavoro sulle pale, trasferendo loro l’energia cinetica necessaria per generare elettricità. Nei pannelli fotovoltaici, i fotoni provenienti dal sole “spingono” gli elettroni attraverso un semiconduttore, generando corrente elettrica. Anche se il concetto di lavoro qui è meno intuitivo rispetto all’eolico, l’energia solare svolge un lavoro fondamentale nel liberare gli elettroni necessari per produrre energia. Nelle centrali idroelettriche, l’acqua che cade da un’altezza compie lavoro sulle turbine situate alla base delle dighe. Questo lavoro, dovuto all’energia potenziale dell’acqua, viene trasformato in energia cinetica e infine in energia elettrica.

    L’energia è la capacità di un sistema di compiere lavoro. Nelle energie rinnovabili, la sfida principale è catturare e convertire l’energia disponibile nell’ambiente in una forma utilizzabile. Le principali forme di energia coinvolte nelle tecnologie rinnovabili includono l’energia cinetica, come quella del vento e dell’acqua in movimento, che può essere convertita direttamente in energia elettrica, l’energia solare, che può essere convertita in energia elettrica attraverso pannelli fotovoltaici o utilizzata per riscaldare fluidi in impianti solari termici, e l’energia potenziale, come l’energia immagazzinata nell’acqua dietro una diga, che può essere rilasciata per generare energia elettrica.

    Uno degli obiettivi principali nello sviluppo delle tecnologie rinnovabili è migliorare l’efficienza con cui queste tecnologie convertono l’energia disponibile in energia utilizzabile. L’efficienza è spesso definita come il rapporto tra l’energia prodotta e l’energia disponibile, e può essere limitata da vari fattori, tra cui le perdite energetiche sotto forma di calore e l’inefficienza dei componenti meccanici ed elettrici. La sostenibilità delle energie rinnovabili non dipende solo dall’efficienza, ma anche dalla capacità di queste tecnologie di ridurre l’impatto ambientale rispetto alle fonti fossili. A differenza del carbone, del petrolio e del gas naturale, le fonti rinnovabili non emettono direttamente gas serra durante la produzione di energia e possono essere sfruttate in modo continuo senza esaurirsi nel tempo.

    Mentre il mondo si sposta verso un futuro più sostenibile, l’importanza delle energie rinnovabili continuerà a crescere. Gli sviluppi tecnologici stanno rendendo queste fonti di energia sempre più competitive rispetto alle fonti tradizionali, riducendo i costi e migliorando l’affidabilità. Con il continuo progresso nella scienza dei materiali e nelle tecnologie di stoccaggio dell’energia, le energie rinnovabili sono destinate a svolgere un ruolo centrale nel soddisfare le esigenze energetiche globali, contribuendo al contempo a mitigare il cambiamento climatico. In conclusione, il concetto di lavoro ed energia è intrinsecamente legato alle energie rinnovabili, fornendo una base per comprendere come queste tecnologie catturano e trasformano le risorse naturali in energia utilizzabile. Con l’aumento della consapevolezza ambientale e la pressione per ridurre le emissioni di carbonio, le energie rinnovabili rappresentano non solo una soluzione necessaria, ma anche una strada percorribile verso un futuro energetico sostenibile.


     

    Lavoro ed energia: l’evoluzione storica e scientifica di due concetti fondamentali della fisica

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    Il concetto di lavoro ed energia ha radici profonde nella storia della fisica e della filosofia naturale, evolvendosi attraverso secoli di osservazioni e teorie che hanno cercato di spiegare il funzionamento del mondo naturale. Il concetto di lavoro in fisica, come misura del trasferimento di energia attraverso l’applicazione di una forza, è relativamente recente nella storia della scienza, risalente al XVIII secolo. Prima di questo periodo, i filosofi naturali, come Aristotele, avevano concetti più rudimentali di movimento e forza, senza una chiara distinzione tra energia e lavoro. Il termine “lavoro” in senso fisico fu formalmente introdotto dal matematico francese Gaspard-Gustave Coriolis nel 1829. Coriolis definì il lavoro come il prodotto della forza applicata su un corpo e dello spostamento del corpo nella direzione della forza. Questa definizione permise di quantificare il lavoro meccanico e divenne un concetto fondamentale nella meccanica classica.

    Il concetto di energia ha una storia più lunga e complessa. L’idea che il movimento e le forze potessero essere legate a una sorta di “capacità di compiere lavoro” risale all’antichità, ma il concetto moderno di energia iniziò a prendere forma solo nel XVII secolo. Un passo importante fu fatto con i lavori di Gottfried Wilhelm Leibniz e Émilie du Châtelet nel XVII e XVIII secolo. Leibniz sviluppò il concetto di vis viva (forza viva), che corrisponde all’energia cinetica moderna, come il prodotto della massa di un corpo e del quadrato della sua velocità. Questo concetto fu ulteriormente sviluppato da Émilie du Châtelet, che chiarì il ruolo dell’energia potenziale, contribuendo a formare la base del principio di conservazione dell’energia.

    Nel XIX secolo, scienziati come Joule, Helmholtz, e Thomson (Lord Kelvin) consolidarono il concetto di energia come quantità fisica conservata. Joule, in particolare, dimostrò l’equivalenza tra lavoro meccanico e calore, stabilendo il principio di conservazione dell’energia, noto come la prima legge della termodinamica.

    La formalizzazione del lavoro e dell’energia come concetti interconnessi permise agli scienziati di sviluppare una comprensione più profonda dei processi fisici. In meccanica classica, il lavoro svolto su un sistema è strettamente legato alle variazioni di energia del sistema, e questa comprensione è alla base di molte applicazioni in ingegneria e fisica. Nel tempo, questi concetti sono diventati fondamentali non solo nella meccanica, ma anche in altre branche della fisica, come la termodinamica e l’elettromagnetismo, fornendo un linguaggio comune per descrivere e analizzare un’ampia gamma di fenomeni naturali.






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