Esercizio 30 . Una molla è legata per un’estremità al punto più alto di una guida circolare di raggio
disposta verticalmente e per l’altra estremità ad un anello di massa
e raggio trascurabile in grado di scorrere senza attrito lungo la guida circolare. La lunghezza della molla a riposo è
. Quando viene stirata, la molla reagisce con una forza elastica
. Si determini
- i valori assunti dall’angolo
tra l’elastico e la verticale nelle posizioni di equilibrio dell’anello;
- la condizione che deve soddisfare la costante elastica
affinché l’anello sia in equilibrio ad un angolo
.
Svolgimento. Prima di procedere con la risoluzione del punto a) è utile schematizzare il sistema in esame da un punto di vista geometrico, come illustrato in figura 2. In particolare supponiamo che l’anello di massa individuato dal punto
si trovi ad una distanza radiale
dal punto più alto della guida circolare detto
. Se dal punto
tracciamo il segmento che lo congiunge al punto più basso della guida, detto
, otteniamo un triangolo
inscritto in una semicirconferenza e pertanto rettangolo in
.
Per quanto detto, segue che la distanza dell’anello dall’estremità superiore della circonferenza è
(1)
da cui otteniamo che l’allungamento della molla è data da
(2)
Punto 1. Immaginiamo di avere l’anello in equilibrio e che formi un angolo come in figura 3. Definiamo un sistema di riferimento inerziale
, con l’origine
in corrispondenza dell’anello di massa
, l’asse
è tangente alla circonferenza nel punto
e l’asse
ad esso ortogonale (quindi nella direzione del raggio). Costruiamo il diagramma di corpo libero per l’anello di massa
come illustrato in figura 3. Sull’anello agisce la forza peso
, la reazione vincolare
e la forza elastica
, orientate come in figura 3. Ovviamente la reazione vincolare
è in direzione dell’asse
, cioè perpendicolare alla guida.
Dalla seconda equazione della dinamica, proiettando le forze lungo l’asse delle e richiedendo che l’anello sia in equilibrio, si ha che
(3)
dove è l’angolo che il vettore
forma con il semiasse positivo dell’asse
, mentre
è l’angolo che
forma con il semiasse negativo dell’asse
, come rappresentato in figura 3. Osserviamo che nell’equazione (3) compaiono gli angoli
e
che non sono dati espliciti del problema, ma vanno scritti opportunamente in funzione dell’angolo
. A tal proposito si consideri la figura 4.
Innanzitutto osserviamo che l’angolo è il corrispondente angolo al centro (la dimostrazione di quanto detto segue direttamente dal legame tra angoli al centro e angoli alla circonferenza: un angolo alla circonferenza è la metà di un angolo al centro che insiste sullo stesso arco) dell’angolo
, entrambi insistenti sullo stesso arco di circonferenza
, pertanto
(4)
Inoltre, in riferimento al triangolo ACO, richiedendo che la somma degli angoli interni sia pari a , si ha che
(5)
da cui, usando la relazione (4), si trova che
(6)
Abbiamo ottenuto gli angoli e
in funzione dell’angolo
. Dunque, possiamo riscrivere l’equazione (3) in termini dell’angolo
, ossia
(7)
Infine, utilizzando l’espressione di calcolata nell’equazione (2), si può riscrivere l’equazione (3) come segue
(8)
Svolgendo i calcoli otteniamo
Dalla precedente equazione si ha
(9)
da cui
(10)
Inoltre, sempre dalla precedente equazione, abbiamo
(11)
che ha come soluzioni
(12)
Quindi esistono quattro possibili configurazioni angolari del sistema tali per cui esso risulta in equilibrio, ossia
Punto 2. Per la risoluzione del punto b) è sufficiente notare che le soluzioni e
non sono matematicamente ben definite per qualunque valore dei parametri
,
,
ed
. Infatti, per la condizione di esistenza dell’arcocoseno, si ha
(13)
È chiaro che per costruzione l’angolo dell’arcoseno è compreso tra e
, pertanto
(14)
(15)
Ricordando che è utile riscrivere la disequazione (15) come segue
(16)
(17)
Poniamo , da cui, la disequazione (17) diventa
(18)
(19)
Prima di procedere alla risoluzione della disequazione (19), si osservino i fatti ovvi
(20)
e
(21)
La disequazione (19) ha come soluzione
(22)
Risolviamo
(23)
oppure
(24)
conseguentemente usando la definizione di , otteniamo
(25)
(26)
Mettendo a sistema la disequazione (??) e la disequazione (??), otteniamo come risultato
(27)
Si conclude che la condizione che deve soddisfare la costante elastica affinché l’anello rimanga in equilibrio è
Si osservi che le soluzioni trovate sono le condizioni che deve soddisfare affinché le condizioni di equilibrio
e
siano ben definite.