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Home » Lavoro ed energia: esercizio 29

L’esercizio 29 sul lavoro e l’energia fa parte della raccolta inclusa nella cartella Dinamica del punto materiale: Lavoro ed energia in Meccanica classica. Questo esercizio segue Esercizio lavoro ed energia 28 ed è il precedente di Esercizio lavoro ed energia 30. Questo esercizio è progettato per studenti che frequentano un corso di Fisica 1, indirizzato a chi studia ingegneria, fisica o matematica.

 

Testo lavoro ed energia 29

Esercizio 29  (\bigstar \bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Un blocco di massa m si trova in un piano verticale, ed è vincolato a muoversi su una semicirconferenza di raggio R, come in figura 1. Inizialmente il corpo si trova sulla sommità della semicirconferenza e ha una velocità \vec{v}_0 parallela al piano orizzontale, come si può dedurre dalla figura 1, e comincia a scendere lungo la guida. Nella prima metà la guida oppone al moto una forza tangenziale di attrito con modulo costante F, nella seconda metà la guida è liscia. Calcolare la reazione della guida nell’istante in cui il blocco passa nella posizione individuata dall’angolo \theta.

 

 

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Figura 1: rappresentazione del problema all’istante iniziale.

 
 

Svolgimento.

Fissiamo un sistema di riferimento Oy, come in figura 2, con l’origine O coincidente con il centro della semicirconferenza. Osserviamo quindi che la discesa del blocco avviene in due fasi, illustrate in figura 1 successiva. In una prima fase A, infatti, il moto del blocco subisce l’effetto della forza d’attrito F, che si oppone istante per istante al verso del moto del blocco; nella fase B successiva, la forza d’attrito cessa di agire, e il corpo continua nella sua discesa.

 

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Figura 2: Rappresentazione delle due fasi del problema; in rosso, il tratto di guida\\ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ in cui è presente l’attrito.

Rappresentazione delle due fasi del moto: in rosso il tratto in cui è presente attrito e in nero la parte liscia della guida semicircolare. Il blocco si muove lungo la guida passando dalla fase con attrito alla fase senza attrito.

 

Si vuole determinare con quale velocità il blocco raggiunge la posizione individuata dall’angolo \theta; per far questo, ricorriamo al teorema delle forze vive, che può essere scritto come

(1)   \begin{equation*} \Delta K = L_{\text{tot}}, \end{equation*}

dove \Delta K rappresenta la variazione di energia cinetica tra il punto finale e il punto di partenza della massa, mentre L_{\text{tot}} rappresenta la somma dei lavori compiuti dalle forze agenti sulla massa m durante l’intero tragitto. Le forze che effettuano lavoro sulla massa sono la forza peso \vec{F}_p=m\vec{g} e la forza d’attrito \vec{F}. Determiniamo il lavoro L_p della forza peso, considerando la variazione di quota y della massa, dall’altezza iniziale h_i=R all’altezza finale h_f=-R\cos \theta (come illustrato in figura 2), abbiamo

(2)   \begin{equation*} L_{p}=mg(h_i-h_f)=mgR(1+\cos\theta). \end{equation*}

Consideriamo adesso il lavoro della forza d’attrito: quest’ultima agisce solo nella prima parte del moto (metà semicirconferenza), pertanto si avrà che

(3)   \begin{equation*} L_{att}=\vec{F}\cdot \vec{s}=Fs\cos(180^\circ)=-Fs=-\frac{\pi FR}{2}, \end{equation*}

dove \vec{s} è il vettore spostamento, e si è considerato che la forza d’attrito agisce sempre lungo la stessa direzione dello spostamento, ma ha verso opposto a quest’ultimo, pertanto l’angolo presente tra i vettori \vec{F} e \vec{s} sarà sempre un angolo di 180^\circ. Sostituiamo i lavori determinati nell’equazione (1); avremo pertanto

(4)   \begin{equation*} \frac{1}{2}mv^2_f-\frac{1}{2}mv^2_0=L_p+L_{att}, \end{equation*}

e dunque,

(5)   \begin{equation*} \frac{1}{2}mv^2_f-\frac{1}{2}mv^2_0=mgR (\cos \theta +1)-\frac{\pi F R}{2}, \end{equation*}

dove in entrambe le equazioni si è indicata con v_f la velocità con cui il blocco raggiunge la posizione individuata dall’angolo \theta. Moltiplichiamo tutta l’equazione per \dfrac{2}{m} e spostiamo il termine correlato all’energia cinetica iniziale a secondo membro:

(6)   \begin{equation*} v^2_f=v^2_0+2gR (\cos \theta +1)-\frac{\pi F R}{m}, \end{equation*}

e ricaviamo pertanto che

(7)   \begin{equation*} v_f=\sqrt{v^2_0+2gR (\cos \theta +1)-\frac{\pi F R}{m}}, \end{equation*}

dove quest’ultima equazione è fisicamente valida solo se v^2_0+2gR (\cos \theta +1)-\dfrac{\pi F R}{m} > 0. A questo punto, possiamo procedere a calcolare la reazione vincolare N della guida nell’istante in cui il blocco passa nella posizione individuata dall’angolo \theta. Affronteremo il problema usando il secondo principio della dinamica: vediamo quindi, in figura 3, quali sono le forze in gioco nell’istante considerato.

 

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Figura 3: schema delle forze agenti sulla massa \displaystyle m all’istante considerato.

Diagramma delle forze agenti sulla massa mentre si muove lungo la guida semicircolare, mostrando la forza normale, la forza peso e la componente tangenziale del moto.

 

dove abbiamo scelto un conveniente sistema di riferimento fisso Otn, dove l’asse t è l’asse tangente alla guida e n è l’asse normale alla guida. Tale sistema di riferimento è istantaneo, cioè vale solo nel particolare istante considerato. Lungo la direzione n perpendicolare alla guida, le uniche forze agenti saranno pertanto la reazione N e la componente della forza peso -mg\cos \theta. La seconda legge della dinamica per la direzione considerata si scrive allora come segue:

(8)   \begin{equation*} N-mg\cos \theta=m\frac{v_f^2}{R}, \end{equation*}

dove l’accelerazione presente a secondo membro è l’accelerazione centripeta a_N=\dfrac{v_f^2}{R}; riconosciamo inoltre che la combinazione di termini presente a primo membro, ossia N-mg\cos \theta, rappresenta la forza centripeta. Isoliamo il termine N ed esplicitiamo v_f in accordo con l’equazione (7), ovvero

(9)   \begin{equation*} N=mg\cos \theta+\frac{m}{R} \left(v^2_0+2gR (\cos \theta +1)-\frac{\pi F R}{m}\right), \end{equation*}

che possiamo scrivere anche come

(10)   \begin{equation*} N=mg\cos \theta +\frac{m}{R}v^2_0+2mg(\cos \theta +1)-\pi F, \end{equation*}

che a sua volta possiamo riscrivere come

    \[\boxcolorato{fisica}{ N=\left(\frac{m}{R}v^2_0-\pi F\right)+mg(3\cos \theta +2),}\]

che rappresenta il risultato richiesto dal problema.

 


Fonte.

Mazzoldi, M.Nigro, C.Voci – Fisica, Edises.

 

 

 

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    Ulteriori risorse didattiche per la fisica

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    • Physics Stack Exchange – Parte della rete Stack Exchange, questo sito è un forum di domande e risposte specificamente dedicato alla fisica. È un’ottima risorsa per discutere e risolvere problemi di fisica a tutti i livelli, dall’elementare all’avanzato.
    • ArXiv – ArXiv è un archivio di preprint per articoli di ricerca in fisica (e in altre discipline scientifiche). Gli articoli non sono peer-reviewed al momento della pubblicazione su ArXiv, ma rappresentano un’importante risorsa per rimanere aggiornati sugli sviluppi più recenti nella ricerca fisica.
    • Phys.org – Questo sito offre notizie e aggiornamenti su una vasta gamma di argomenti scientifici, con un focus particolare sulla fisica. È una risorsa utile per rimanere aggiornati sugli ultimi sviluppi nella ricerca e nelle scoperte fisiche.
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    • The Feynman Lectures on Physics – Questo sito offre accesso gratuito alla famosa serie di lezioni di fisica di Richard Feynman, un’ottima risorsa per studenti di fisica di tutti i livelli.
    • American Physical Society (APS) – La APS è una delle organizzazioni più importanti per i fisici. Il sito offre accesso a pubblicazioni, conferenze, risorse educative e aggiornamenti sulle novità del mondo della fisica.
    • Institute of Physics (IOP) – L’IOP è un’importante organizzazione professionale per i fisici. Il sito offre risorse per l’apprendimento, accesso a riviste scientifiche, notizie e informazioni su eventi e conferenze nel mondo della fisica.
    • Physics World – Physics World è una rivista online che offre notizie, articoli, interviste e approfondimenti su vari argomenti di fisica. È una risorsa preziosa per chiunque sia interessato agli sviluppi contemporanei nella fisica.
    • Quanta Magazine (sezione Fisica) – Quanta Magazine è una pubblicazione online che copre notizie e articoli di approfondimento su matematica e scienze. La sezione fisica è particolarmente interessante per i contenuti di alta qualità e le spiegazioni approfondite.
    • Perimeter Institute – Il Perimeter Institute è un importante centro di ricerca in fisica teorica. Il sito offre accesso a conferenze, workshop e materiale educativo, ed è un’ottima risorsa per chi è interessato alla fisica teorica avanzata.

     
     

    Lavoro ed energia nelle energie rinnovabili: fondamenti per un futuro sostenibile

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    L’energia è un concetto fondamentale che pervade tutti gli aspetti della vita moderna, dall’alimentazione delle abitazioni e delle industrie, alla mobilità e alla comunicazione globale. Con l’emergere delle preoccupazioni legate al cambiamento climatico e all’esaurimento delle risorse fossili, le energie rinnovabili sono diventate un tema centrale nella ricerca di soluzioni sostenibili per il futuro energetico del pianeta. Questo articolo esplora i concetti di lavoro ed energia nell’ambito delle energie rinnovabili, evidenziando il loro ruolo cruciale nella transizione verso una produzione energetica più pulita e sostenibile.

    Il concetto di lavoro in fisica si riferisce al trasferimento di energia attraverso l’applicazione di una forza su un corpo che si muove nella direzione della forza stessa. In termini di energia rinnovabile, il lavoro viene svolto ogni volta che una fonte naturale di energia, come il vento, il sole, o l’acqua, viene convertita in una forma di energia utilizzabile, come l’elettricità. Ad esempio, nelle turbine eoliche, il lavoro è compiuto dal vento che esercita una forza sulle pale, facendole ruotare. Questa rotazione viene convertita in energia elettrica attraverso un generatore. Il vento compie lavoro sulle pale, trasferendo loro l’energia cinetica necessaria per generare elettricità. Nei pannelli fotovoltaici, i fotoni provenienti dal sole “spingono” gli elettroni attraverso un semiconduttore, generando corrente elettrica. Anche se il concetto di lavoro qui è meno intuitivo rispetto all’eolico, l’energia solare svolge un lavoro fondamentale nel liberare gli elettroni necessari per produrre energia. Nelle centrali idroelettriche, l’acqua che cade da un’altezza compie lavoro sulle turbine situate alla base delle dighe. Questo lavoro, dovuto all’energia potenziale dell’acqua, viene trasformato in energia cinetica e infine in energia elettrica.

    L’energia è la capacità di un sistema di compiere lavoro. Nelle energie rinnovabili, la sfida principale è catturare e convertire l’energia disponibile nell’ambiente in una forma utilizzabile. Le principali forme di energia coinvolte nelle tecnologie rinnovabili includono l’energia cinetica, come quella del vento e dell’acqua in movimento, che può essere convertita direttamente in energia elettrica, l’energia solare, che può essere convertita in energia elettrica attraverso pannelli fotovoltaici o utilizzata per riscaldare fluidi in impianti solari termici, e l’energia potenziale, come l’energia immagazzinata nell’acqua dietro una diga, che può essere rilasciata per generare energia elettrica.

    Uno degli obiettivi principali nello sviluppo delle tecnologie rinnovabili è migliorare l’efficienza con cui queste tecnologie convertono l’energia disponibile in energia utilizzabile. L’efficienza è spesso definita come il rapporto tra l’energia prodotta e l’energia disponibile, e può essere limitata da vari fattori, tra cui le perdite energetiche sotto forma di calore e l’inefficienza dei componenti meccanici ed elettrici. La sostenibilità delle energie rinnovabili non dipende solo dall’efficienza, ma anche dalla capacità di queste tecnologie di ridurre l’impatto ambientale rispetto alle fonti fossili. A differenza del carbone, del petrolio e del gas naturale, le fonti rinnovabili non emettono direttamente gas serra durante la produzione di energia e possono essere sfruttate in modo continuo senza esaurirsi nel tempo.

    Mentre il mondo si sposta verso un futuro più sostenibile, l’importanza delle energie rinnovabili continuerà a crescere. Gli sviluppi tecnologici stanno rendendo queste fonti di energia sempre più competitive rispetto alle fonti tradizionali, riducendo i costi e migliorando l’affidabilità. Con il continuo progresso nella scienza dei materiali e nelle tecnologie di stoccaggio dell’energia, le energie rinnovabili sono destinate a svolgere un ruolo centrale nel soddisfare le esigenze energetiche globali, contribuendo al contempo a mitigare il cambiamento climatico. In conclusione, il concetto di lavoro ed energia è intrinsecamente legato alle energie rinnovabili, fornendo una base per comprendere come queste tecnologie catturano e trasformano le risorse naturali in energia utilizzabile. Con l’aumento della consapevolezza ambientale e la pressione per ridurre le emissioni di carbonio, le energie rinnovabili rappresentano non solo una soluzione necessaria, ma anche una strada percorribile verso un futuro energetico sostenibile.


     

    Lavoro ed energia: l’evoluzione storica e scientifica di due concetti fondamentali della fisica

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    Il concetto di lavoro ed energia ha radici profonde nella storia della fisica e della filosofia naturale, evolvendosi attraverso secoli di osservazioni e teorie che hanno cercato di spiegare il funzionamento del mondo naturale. Il concetto di lavoro in fisica, come misura del trasferimento di energia attraverso l’applicazione di una forza, è relativamente recente nella storia della scienza, risalente al XVIII secolo. Prima di questo periodo, i filosofi naturali, come Aristotele, avevano concetti più rudimentali di movimento e forza, senza una chiara distinzione tra energia e lavoro. Il termine “lavoro” in senso fisico fu formalmente introdotto dal matematico francese Gaspard-Gustave Coriolis nel 1829. Coriolis definì il lavoro come il prodotto della forza applicata su un corpo e dello spostamento del corpo nella direzione della forza. Questa definizione permise di quantificare il lavoro meccanico e divenne un concetto fondamentale nella meccanica classica.

    Il concetto di energia ha una storia più lunga e complessa. L’idea che il movimento e le forze potessero essere legate a una sorta di “capacità di compiere lavoro” risale all’antichità, ma il concetto moderno di energia iniziò a prendere forma solo nel XVII secolo. Un passo importante fu fatto con i lavori di Gottfried Wilhelm Leibniz e Émilie du Châtelet nel XVII e XVIII secolo. Leibniz sviluppò il concetto di vis viva (forza viva), che corrisponde all’energia cinetica moderna, come il prodotto della massa di un corpo e del quadrato della sua velocità. Questo concetto fu ulteriormente sviluppato da Émilie du Châtelet, che chiarì il ruolo dell’energia potenziale, contribuendo a formare la base del principio di conservazione dell’energia.

    Nel XIX secolo, scienziati come Joule, Helmholtz, e Thomson (Lord Kelvin) consolidarono il concetto di energia come quantità fisica conservata. Joule, in particolare, dimostrò l’equivalenza tra lavoro meccanico e calore, stabilendo il principio di conservazione dell’energia, noto come la prima legge della termodinamica.

    La formalizzazione del lavoro e dell’energia come concetti interconnessi permise agli scienziati di sviluppare una comprensione più profonda dei processi fisici. In meccanica classica, il lavoro svolto su un sistema è strettamente legato alle variazioni di energia del sistema, e questa comprensione è alla base di molte applicazioni in ingegneria e fisica. Nel tempo, questi concetti sono diventati fondamentali non solo nella meccanica, ma anche in altre branche della fisica, come la termodinamica e l’elettromagnetismo, fornendo un linguaggio comune per descrivere e analizzare un’ampia gamma di fenomeni naturali.






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