L’esercizio 19 sul lavoro e l’energia fa parte della raccolta inclusa nella cartella Dinamica del punto materiale: Lavoro ed energia in Meccanica classica. Questo esercizio segue Esercizio lavoro ed energia 18 ed è il precedente di Esercizio lavoro ed energia 20. Questo esercizio è progettato per studenti che frequentano un corso di Fisica 1, indirizzato a chi studia ingegneria, fisica o matematica.
Testo lavoro ed energia 19
Esercizio 19 . Un punto materiale di massa
viene lasciato scivolare con velocità iniziale nulla dalla sommità di un piano inclinato scabro, avente altezza
, angolo di base
e coefficiente di attrito dinamico
(punto
). Alla fine del piano inclinato (punto
), il punto materiale percorre un tratto di lunghezza
su un piano orizzontale scabro, con lo stesso coefficiente di attrito dinamico
. Giunto alla fine di tale tratto (punto
), il punto viene fermato in
da una molla di costante elastica
. Trascurando l’attrito radente dinamico nel tratto in cui agisce la forza della molla, calcolare:
- la velocità del punto in
;
- l’accelerazione nel tratto
;
- la variazione della sua energia cinetica nel tratto
;
- il massimo valore della compressione della molla.
Nota. La fine del piano inclinato si raccorda con il piano orizzontale in moto tale da far conservare l’energia di .
Figura 1: schema del problema.
Svolgimento punto 1.
Per calcolare la velocità del corpo nel punto possiamo sfruttare il fatto che il lavoro
svolto dalla forza di attrito dinamico
lungo il tratto
è pari alla differenza di energia meccanica del punto materiale che possiede quando raggiunge il punto
e quando si trova in cima al piano inclinato nel punto
. Schematizziamo le due situazioni in figura 1, dove abbiamo definito un sistema di riferimento
tale per cui la quota dell’origine
rappresenta, arbitrariamente, lo zero dell’energia potenziale gravitazionale.
Figura 2: rappresentazione dello spazio per corso lungo il piano inclinato.
Nella configurazione iniziale il punto materiale è in quiete posto ad un’altezza rispetto al piano orizzontale, per cui
da cui l’energia meccanica iniziale del sistema è pari a
(1)
Nella configurazione finale il punto materiale raggiunge il punto , trovandosi allo stesso livello dello zero dell’energia potenziale gravitazionale, con una velocità di modulo
, per cui
da cui, l’energia meccanica finale del sistema, è pari a
(2)
Per quanto detto precedentemente sappiamo che
(3)
da cui, utilizzando le equazioni (1) e (2), si ha
(4)
Per calcolare è utile calcolare il lavoro fatto dalla forza di attrito lungo il tragitto
, che per definizione sappiamo essere
(5)
Fissiamo un sistema di riferimento cartesiano fisso , come in figura 3.
Figura 3: rappresentazione del sistema di riferimento e delle forze agenti sul punto materiale.
Sul punto materiale agiscono la forza peso , la reazione vincolare
e la forza di attrito dinamico
, orientate come in figura 2.
Applicando il secondo principio della dinamica al punto materiale e proiettando le forza lungo gli assi
ed
, otteniamo
(6)
Il vettore forza di attrito dinamico è per definizione
(7)
dove abbiamo sostituito il modulo della reazione vincolare (definito nella seconda equazione del sistema (6)).
Sostituendo
(definita nell’equazione (7)) nell’equazione (5) e sfruttando la relazione
, si ha
(8)
Sostituendo il valore di (definita nell’equazione (8)) nell’equazione (4), si ottiene
(9)
da cui
La condizione di esistenza di è
(10)
Svolgimento punto 2.
Svolgimento punto 3.
In questo punto chiameremo e
rispettivamente forza di attrito dinamico e reazione vincolare. Per calcolare la variazione
dell’energia cinetica del corpo nel tratto scabro di lunghezza
, possiamo applicare il teorema delle forze vive; per cui, il lavoro fatto dalla forza di attrito dinamico nel tratto
, è
(13)
Fissiamo un sistema di riferimento cartesiano fisso e costruiamo il diagramma di corpo libero per il corpo lungo il tratto
, come in Figura 4.
Figura 4.
Sul corpo agiscono la forza peso e la reazione vincolare
dirette nel verso negativo e positivo dell’asse
rispettivamente; inoltre, sull’asse delle
agisce nel verso negativo la forza di attrito dinamico
, poiché il corpo si sta muovendo nel verso positivo dell’asse
. Tutte le forze sono rappresentate in figura 4.
Applicando il secondo principio della dinamica e proiettando le forze sugli assi
ed
, si ottiene
(14)
In questo caso la forza di attrito dinamico è
(15)
dove abbiamo utilizzato l’espressione della reazione vincolare ottenuta dalla seconda equazione del sistema (14).
Quindi il lavoro fatto dalla forza di attrito dinamico è
(16)
dove, come fatto in precedenza, abbiamo usato la relazione .
Sfruttando le equazioni (16) e (13), si giunge ad
Svolgimento punto 4.
(17)
dove rappresenta la velocità con la quale il punto materiale impatta la molla e
rappresenta la compressione massima della molla.
Per calcolare
utilizziamo la soluzione al punto c), ossia
(18)
Sostituendo il valore di in ottenuto come soluzione del punto a) in (18), si trova
(19)
Si osservi che la condizione di esistenza di è
(20)
Inserendo il valore di (ottenuto nell’equazione (19)) nella equazione (17), si ha
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Lavoro ed energia nelle energie rinnovabili: fondamenti per un futuro sostenibile
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Il concetto di lavoro in fisica si riferisce al trasferimento di energia attraverso l’applicazione di una forza su un corpo che si muove nella direzione della forza stessa. In termini di energia rinnovabile, il lavoro viene svolto ogni volta che una fonte naturale di energia, come il vento, il sole, o l’acqua, viene convertita in una forma di energia utilizzabile, come l’elettricità. Ad esempio, nelle turbine eoliche, il lavoro è compiuto dal vento che esercita una forza sulle pale, facendole ruotare. Questa rotazione viene convertita in energia elettrica attraverso un generatore. Il vento compie lavoro sulle pale, trasferendo loro l’energia cinetica necessaria per generare elettricità. Nei pannelli fotovoltaici, i fotoni provenienti dal sole “spingono” gli elettroni attraverso un semiconduttore, generando corrente elettrica. Anche se il concetto di lavoro qui è meno intuitivo rispetto all’eolico, l’energia solare svolge un lavoro fondamentale nel liberare gli elettroni necessari per produrre energia. Nelle centrali idroelettriche, l’acqua che cade da un’altezza compie lavoro sulle turbine situate alla base delle dighe. Questo lavoro, dovuto all’energia potenziale dell’acqua, viene trasformato in energia cinetica e infine in energia elettrica.
L’energia è la capacità di un sistema di compiere lavoro. Nelle energie rinnovabili, la sfida principale è catturare e convertire l’energia disponibile nell’ambiente in una forma utilizzabile. Le principali forme di energia coinvolte nelle tecnologie rinnovabili includono l’energia cinetica, come quella del vento e dell’acqua in movimento, che può essere convertita direttamente in energia elettrica, l’energia solare, che può essere convertita in energia elettrica attraverso pannelli fotovoltaici o utilizzata per riscaldare fluidi in impianti solari termici, e l’energia potenziale, come l’energia immagazzinata nell’acqua dietro una diga, che può essere rilasciata per generare energia elettrica.
Uno degli obiettivi principali nello sviluppo delle tecnologie rinnovabili è migliorare l’efficienza con cui queste tecnologie convertono l’energia disponibile in energia utilizzabile. L’efficienza è spesso definita come il rapporto tra l’energia prodotta e l’energia disponibile, e può essere limitata da vari fattori, tra cui le perdite energetiche sotto forma di calore e l’inefficienza dei componenti meccanici ed elettrici. La sostenibilità delle energie rinnovabili non dipende solo dall’efficienza, ma anche dalla capacità di queste tecnologie di ridurre l’impatto ambientale rispetto alle fonti fossili. A differenza del carbone, del petrolio e del gas naturale, le fonti rinnovabili non emettono direttamente gas serra durante la produzione di energia e possono essere sfruttate in modo continuo senza esaurirsi nel tempo.
Mentre il mondo si sposta verso un futuro più sostenibile, l’importanza delle energie rinnovabili continuerà a crescere. Gli sviluppi tecnologici stanno rendendo queste fonti di energia sempre più competitive rispetto alle fonti tradizionali, riducendo i costi e migliorando l’affidabilità. Con il continuo progresso nella scienza dei materiali e nelle tecnologie di stoccaggio dell’energia, le energie rinnovabili sono destinate a svolgere un ruolo centrale nel soddisfare le esigenze energetiche globali, contribuendo al contempo a mitigare il cambiamento climatico. In conclusione, il concetto di lavoro ed energia è intrinsecamente legato alle energie rinnovabili, fornendo una base per comprendere come queste tecnologie catturano e trasformano le risorse naturali in energia utilizzabile. Con l’aumento della consapevolezza ambientale e la pressione per ridurre le emissioni di carbonio, le energie rinnovabili rappresentano non solo una soluzione necessaria, ma anche una strada percorribile verso un futuro energetico sostenibile.
Lavoro ed energia: l’evoluzione storica e scientifica di due concetti fondamentali della fisica
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Il concetto di energia ha una storia più lunga e complessa. L’idea che il movimento e le forze potessero essere legate a una sorta di “capacità di compiere lavoro” risale all’antichità, ma il concetto moderno di energia iniziò a prendere forma solo nel XVII secolo. Un passo importante fu fatto con i lavori di Gottfried Wilhelm Leibniz e Émilie du Châtelet nel XVII e XVIII secolo. Leibniz sviluppò il concetto di vis viva (forza viva), che corrisponde all’energia cinetica moderna, come il prodotto della massa di un corpo e del quadrato della sua velocità. Questo concetto fu ulteriormente sviluppato da Émilie du Châtelet, che chiarì il ruolo dell’energia potenziale, contribuendo a formare la base del principio di conservazione dell’energia.
Nel XIX secolo, scienziati come Joule, Helmholtz, e Thomson (Lord Kelvin) consolidarono il concetto di energia come quantità fisica conservata. Joule, in particolare, dimostrò l’equivalenza tra lavoro meccanico e calore, stabilendo il principio di conservazione dell’energia, noto come la prima legge della termodinamica.
La formalizzazione del lavoro e dell’energia come concetti interconnessi permise agli scienziati di sviluppare una comprensione più profonda dei processi fisici. In meccanica classica, il lavoro svolto su un sistema è strettamente legato alle variazioni di energia del sistema, e questa comprensione è alla base di molte applicazioni in ingegneria e fisica. Nel tempo, questi concetti sono diventati fondamentali non solo nella meccanica, ma anche in altre branche della fisica, come la termodinamica e l’elettromagnetismo, fornendo un linguaggio comune per descrivere e analizzare un’ampia gamma di fenomeni naturali.