L’Esercizio Corpo Rigido 68 è il sessantottesimo nella serie dedicata agli esercizi sul corpo rigido. Segue l’Esercizio Corpo Rigido 67 e precede l’Esercizio Corpo Rigido 69. È rivolto a studenti di Fisica 1, in particolare a coloro che studiano ingegneria, fisica o matematica.
Nel percorso didattico di Fisica 1, prima di affrontare i corpi rigidi, si studiano gli esercizi sui sistemi di punti materiali. Successivamente, si passa agli esercizi sugli urti tra punti materiali e corpi rigidi, che rappresentano un momento di sintesi nel percorso formativo.
Testo dell’Esercizio Corpo Rigido 68
Esercizio 68 . Un’asta
di massa
può scorrere verticalmente senza attrito lungo una guida
. L’asta ha contatto praticamente puntiforme con la parete interna, a forma di semicirconferenza di raggio
, di un blocco
di massa
. Il blocco
è libero di scorrere sopra un piano orizzontale. Si indichi con
l’angolo che forma il vettore che congiunge il centro della semicirconferenza e il punto di contatto tra guida e asta con la verticale, come rappresentato in figura 1.
-
Si determinino i valori dell’angolo
per i quali il sistema fisico costituito da asta e blocco è in equilibrio se il coefficiente di attrito statico tra il blocco e il piano vale
.
-
Sia l’attrito tra il piano e il blocco trascurabile ed il sistema venga lasciato libero di muoversi con velocità iniziali nulle nella posizione corrispondente ad un angolo iniziale pari ad
; si calcoli il modulo
della velocità dell’asta in corrispondenza del valore
.
Esprimere i risultati in funzione dei parametri del problema ed
.
Nota: nei calcoli assumere .
Figura 1: geometria del problema.
Svolgimento punto 1.
Figura 2: diagramma delle forze e sistema di riferimento.
Adottiamo la notazione e
per definire rispettivamente i versori degli assi
e
del sistema
. Identifichiamo il punto di contatto tra l’asta
e la concavità della guida come
, come illustrato nella figura 2.
Affinché il sistema si trovi in equilibrio, la risultante delle forze esterne su entrambi i corpi e
deve essere nulla.
Esaminiamo le forze esterne agenti su ciascun corpo. Sull’asta agiscono la forza peso
, la reazione vincolare
per via del contatto con il corpo
, ortogonale alla semicirconferenza nel punto D, ed un’ulteriore forza vincolare
che impedisce all’asta di traslare orizzontalmente. Le forze menzionate sono illustrate in figura 2. Da notare che, poiché l’asta è vincolata a muoversi verticalmente lungo la guida
, possiamo trascurare la sua dinamica lungo l’asse
. Infatti, la componente orizzontale
della reazione vincolare, pari a
, è bilanciata dalla forza vincolare
di uguale modulo, stessa direzione ma verso opposto generata dal vincolo di scorrimento lungo la guida.
L’asta, per ipotesi, deve essere in equilibrio, pertanto nella direzione dell’asse delle
si ha che
L’espressione di ottenuta nell’equazione (1) è valida, poiché per costruzione
.
Per quanto riguarda il blocco di massa , esso è soggetto alla forza peso
, alla reazione vincolare
uguale in modulo e direzione ma con verso opposto rispetto alla reazione vincolare
, in accordo con il terzo principio della dinamica applicato al sistema costituito da blocco ed asta,
alla reazione vincolare
dovuta al contatto con il piano orizzontale ed alla forza di attrito statico
causata dall’attrito tra il blocco e il piano. Tutte le forze sono rappresentate in figura 2.
Pertanto, poiché il blocco è in equilibrio statico, per la seconda legge della dinamica vale
Siano la componente della forza
lungo l’asse
,
la componente della forza
lungo l’asse
,
la componente della reazione vincolare
lungo l’asse
,
e
la componente della forza di attrito statico
lungo l’asse
.
Proiettando l’equazione (2) lungo gli assi ed
, otteniamo il seguente sistema
Avvalendoci del fatto che (come è anche possibile osservare dalla figura 2)
dove rappresenta il modulo del vettore
.
Quindi, utilizzando le equazioni (4) e (5), il sistema (3) risulta
Si osservi che per il terzo principio della dinamica vale
pertanto il precedente sistema diventa
Affinché rimanga in equilibrio, e di conseguenza anche
rimanga in equilibrio, deve valere
Avvalendoci delle equazioni nel sistema (8) la disequazione precedente può essere scritta come
da cui
Utilizzando l’espressione di ricavata all’equazione (1) la precedente disequazione diventa
ossia
Dall’immagine della funzione arcotangente, deduciamo che .
Svolgimento punto 2.
Nel contesto del sistema di riferimento fisso , l’asta
si sposta rigidamente lungo un asse parallelo all’asse delle
, mentre il blocco
si muove lungo l’asse orizzontale.
Pertanto, essendo il sistema
solidale al blocco
, le coordinate del punto
rispetto al sistema
sono
. Osserviamo che
è una funzione del tempo perché il blocco
si sposta, ma essendo un corpo rigido il punto
rimane sempre alla stessa quota e per questo
è costante.
Data la geometria del problema, la distanza tra l’origine e il punto di contatto
tra l’asta e la guida è indicata con
.
Inoltre, l’asta forma un angolo
con la congiungente tra
e
, il quale varia nel tempo rispetto al caso precedente in quanto l’asta trasla verticalmente.
Infine, senza ledere la generalità del discorso, con indichiamo l’ordinata del centro di massa dell’asta
al tempo
.
Figura 3: sistema di riferimento non inerziale
Dalla geometria problema, che è rappresenta nella figura 3, possiamo dedurre
che la posizione del punto di contatto nel sistema di riferimento
al generico tempo
è espressa come segue
Derivando ambo i membri delle equazioni del precedente sistema rispetto al tempo si ottiene
dove abbiamo imposto poiché il punto
è vincolato a muoversi orizzontalmente solidalmente al blocco
ed abbiamo stabilito
in quanto l’asta è vincolata a muoversi verticalmente.
Il sistema (14) quindi può essere riscritto come
È rilevante notare che poiché l’asta e il blocco
non subiscono rotazioni e sono vincolati a muoversi rispettivamente lungo la verticale e l’orizzontale, ogni punto di tali corpi rigidi avrà la medesima velocità rispetto al sistema di riferimento fisso.
Verifichiamo quanto appena detto per l’asta . Per definizione di corpo rigido, la distanza tra due punti dell’asta non cambia nel tempo ed in particolare la distanza tra il centro di massa ed il suo estremo,
da cui derivando rispetto al tempo ambo i membri della precedente equazione avremo che
Quindi la velocità del centro di massa dell’asta è uguale alla velocità del suo estremo. In base a questa osservazione, di seguito ci riferiremo in generale alla “velocità dell’asta” anziché riferirci ad un punto specifico.
Un discorso perfettamente analogo vale per il corpo .
Definiamo con e
rispettivamente la componente verticale della velocità dell’asta
e la componente orizzontale della velocità del blocco
nel sistema di riferimento
. Valutiamo
dove nel secondo passaggio abbiamo utilizzato il risultato pervenuto nell’equazione (17).
Sostituendo le espressioni di e
ricavate nel sistema (15) si ha che
dove è la cotangente di
.
L’equazione (19) pone la velocità dell’asta
in funzione della la velocità del blocco
, mediante l’angolo
.
A differenza del primo punto del problema, in cui asta e guida erano considerate separatamente, la scelta del sistema fisico compiuta in questo nuovo punto implica che le due reazioni vincolari tra l’asta e la guida sono forze interne che agiscono sempre parallelamente e in direzioni opposte, compiendo quindi un lavoro complessivamente nullo sul sistema.
Da notare che la reazione vincolare tra il blocco
ed il terreno è perpendicolare allo spostamento lungo
del blocco
, quindi compie lavoro nullo. Analogamente la forza vincolare
che non fa traslare orizzontalmente l’asta, è ortogonale allo spostamento della stessa. Inoltre, poiché in questa situazione non ci sono forze di attrito e le due forze peso
e
sono conservative, si conserva l’energia meccanica in ogni istante
.
Considerando l’istante iniziale come quello in cui l’asta
forma con il blocco
un angolo pari a
, e l’istante finale
come quello in cui tale angolo diventa
, come rappresentato in figura 4, possiamo scrivere
dove ed
rappresentano rispettivamente l’energia meccanica del sistema costituito da asta e blocco all’istante iniziale e finale.
Consideriamo, arbitrariamente, il centro della semicirconferenza come riferimento per il calcolo dell’energia potenziale gravitazionale dei due corpi
All’istante iniziale, l’energia meccanica del sistema costituito da asta e blocco è pari a
dove ed
rappresentano rispettivamente l’energia potenziale gravitazionale iniziale dell’asta
e del blocco
, mentre
e
le corrispondenti energie cinetiche iniziali.
Essendo per ipotesi asta e blocco fermi, avremo che .
Sia inoltre
la quota del centro di massa dell’asta all’istante iniziale
tale per cui
. Osserviamo che, essendo il blocco di massa
un corpo rigido,
rappresenta l’energia potenziale del centro di massa del blocco, per cui in principio dovremmo calcolarne l’ascissa rispetto al sistema
. Tuttavia, poiché il blocco è vincolato a muoversi orizzontalmente, la quota del suo centro di massa non varierà nel tempo per cui non è necessario impelagarsi in tale calcolo1.
In virtù di quanto detto, l’espressione dell’energia meccanica iniziale del sistema data dall’equazione (21) diventa
All’istante , l’energia meccanica del sistema costituito da asta e blocco è data da
dove ed
rappresentano rispettivamente l’energia potenziale gravitazionale finale dell’asta
e del blocco
, mentre
e
le corrispondenti energie cinetiche finali.
In questo istante, ogni punto dell’asta è sceso di una quantità pari a , e di conseguenza il suo centro di massa si troverà ad una quota rispetto ad
pari a
.
Come anticipato precedentemente, il corpo si muove solamente lungo
cosicché il suo centro di massa rimane sempre alla stessa quota e dunque la sua variazione di energia potenziale gravitazionale è nulla durante l’evoluzione del sistema, ossia
.
Inoltre, sia l’asta che il blocco si muovono con velocità e
rispetto al sistema di riferimento inerziale
.
Sulla base di quanto illustrato, l’espressione dell’energia meccanica finale del sistema data dall’equazione (23) diventa
Dalla conservazione dell’energia meccanica, data dall’equazione (20), si ha che
ovvero, utilizzando la relazione , la precedente equazione diventa
dove le energie potenziali di si sono elise.
Mettendo a sistema l’equazione (19) con la precedente equazione, si ottiene
ovvero
In conclusione, esplicitando la precedente equazione in termini di si ricava
-
Inoltre, la traccia del problema non fornisce l’altezza del blocco
, essenziale per tale calcolo. ↩
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