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Moto rettilineo uniformemente accelerato 21

Moto rettilineo uniformemente accelerato

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Ottieni il documento contenente 4 esercizi sul moto rettilineo uniforme e 21 esercizi risolti sul moto rettilineo uniformemente accelerato, contenuti in 43 pagine ricche di dettagli, per migliorare la tua comprensione del moto rettilineo uniforme e uniformemente accelerato. È inoltre presente un file di teoria relativo al moto rettilineo uniformemente accelerato.

 

Esercizio 21   (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Si consideri un sistema di riferimento fisso Ox con l’asse x diretto come in figura 1. Un punto P si muove nel verso positivo dell’asse x con un’accelerazione costante di modulo a_1 = \text{3,3 m}\cdot\text{s}^{-2}. All’istante t=0, esso si trova in quiete nell’origine O del sistema di riferimento. All’istante t_1 = \text{8 s}, il moto diventa uniformemente decelerato e il punto si arresta all’istante t_2 = \text{20,6 s}.

Si richiede di calcolare:

  1. Il valore dell’accelerazione a_2 tra gli istanti di tempo t_1 = \text{8 s} e t_2 = \text{20,6 s};
  2. Lo spazio percorso complessivamente dal punto P.

Sia O'x' un nuovo sistema di riferimento fisso tale che x' sia parallelo a x, come rappresentato in figura 1. Allo stesso istante t=0, un secondo punto Q inizia a muoversi dall’origine O' lungo l’asse x', con una velocità costante v_0 > 0 nella direzione del semiasse positivo dell’asse x'. Si osserva che all’istante t_1 = \text{8 s}, il punto P e il punto Q hanno percorso la stessa distanza.

Si richiede di calcolare:

  1. la distanza percorsa complessivamente dal punto Q all’istante t_2 = \text{20,6 s}.

 
 

Figura 1: rappresentazione del moto dei due punti. P si muove di moto rettilineo uniformemente accelerato, Q di moto rettilineo uniforme. Partendo in quiete a \displaystyle t=0, avranno percorso la stessa distanza quando \displaystyle t=t_{1}.

Richiami teorici.

Ricordiamo che quando un corpo si muove di moto rettilineo uniforme la sua legge oraria è

(1)   \begin{equation*} 		\boxed{x(t)=x_i+v(t-t_i),} 	\end{equation*}

dove x_i è la posizione iniziale, v è la velocità costante e t_i è l’istante in cui ha inizio il moto. Quando un corpo si muove di moto rettilineo uniformemente accelerato è descritto dalle seguente leggi

(2)   \begin{equation*} 		\boxed{\begin{cases} 				x(t)=x_i+v_i(t-t_i)+\dfrac{1}{2}a(t-t_i)^2\\ 				v(t)=v_i+a(t-t_i)\\ 				v^2(x)=v^2_i+2a(x-x_i), 		\end{cases}} 	\end{equation*}

dove x_i è la posizione iniziale, v_i è la velocità iniziale, a è l’accelerazione costante e t_i è l’istante dell’inizio del moto. Sfrutteremo questi richiami durante lo svolgimento dell’esercizio, richiamando le equazioni opportunamente a seconda del contesto.


Svolgimento punto 1.

Il moto del punto P è di tipo uniformemente accelerato: dapprima con accelerazione positiva (con verso concorde all’asse x) da t=0 a t=t_1, e poi con accelerazione negativa (con verso opposto all’asse x) da t=t_1 a t=t_2. Possiamo calcolare posizione e velocità del punto al tempo t_1 sfruttando la prima e seconda legge del sistema (2), che sono rispettivamente

(3)   \begin{equation*} 		 x_1^{(P)} = x(t_1) = \frac{1}{2} a_1 t_1^2 	\quad , \qquad \,v_1^{(P)} = v(t_1) = a_1 t_1, 	\end{equation*}

dove si è considerato che il punto P parte dall’origine ed è inizialmente in quiete. Queste costituiranno, rispettivamente, posizione e velocità iniziali della seconda parte del moto con accelerazione di modulo a_2. Si può calcolare questa accelerazione dalla legge delle velocità, la seconda del sistema (2), sapendo che il punto parte al tempo t_1 con velocità v_1^{(P)} e si ferma al tempo t_2, ossia che v(t_2)=0. Abbiamo dunque

(4)   \begin{equation*} 		v(t_2) = v_1^{(P)} - a_2(t_2-t_1) = 0 \qquad \Longrightarrow \qquad a_2 = \frac{v_1^{(P)}}{t_2-t_1} = \frac{a_1 t_1}{t_2-t_1} . 	\end{equation*}

Nell’ultima uguaglianza dell’equazione a destra, abbiamo sostituito la velocità trovata nella formula (3). Inoltre, si osserva che nella precedente equazione abbiamo inserito il segno negativo davanti al modulo a_2 perché la componente dell’accelerazione è diretta nel verso negativo dell’asse x.

Sostituendo i valori numerici nella precedente equazione troviamo:

    \[\boxcolorato{fisica}{\displaystyle a_2 = \text{2,1 m}\cdot\text{s}^{-2}.}\]


Svolgimento punto 2.

Lo spazio complessivo percorso da P corrisponde alla posizione raggiunta al tempo t=t_2, che chiamiamo x_2^{(P)}. Per il calcolo possiamo sfruttare la legge oraria, cioé la prima equazione del sistema (2), adattandola alla seconda parte del moto. Imponiamo quindi come posizione iniziale la distanza x_1^{(P)} percorsa nella prima parte, e come velocità iniziale v_1^{(P)}. Facendo ciò si trova:

(5)   \begin{equation*} 		x_2^{(P)} = x(t_2) = x_1^{(P)} + v_1^{(P)} (t_2-t_1) -\frac{1}{2} a_2 (t_2-t_1)^2. 	\end{equation*}

Si osservi che abbiamo posto come tempo iniziale t_1 e come il precedente punto abbiamo messo il segno negativo davanti al modulo a_2. Sostituendo i valori di x_1^{(P)}, v_1^{(P)} e a_2 trovati in (3) e (4), si trova dalla precedente equazione:

(6)   \begin{equation*} 		x_2^{(P)} = \frac{1}{2} a_1 t_1^2 + a_1 t_1 (t_2-t_1) - \frac{1}{2} a_1 t_1 (t_2-t_1) = \frac{1}{2} a_1 t_1 t_2 . 	\end{equation*}

Sostituendo i valori numerici forniti dal testo nella precedente equazione, si trova che la distanza totale percorsa dal punto P è:

    \[\boxcolorato{fisica}{\displaystyle x_2^{(P)} = \text{272 m}.}\]


Svolgimento punto 3.

Il punto Q, a differenza di P, si muove di moto rettilineo uniforme. Si può utilizzare l’informazione che ci è data sull’incontro tra P e Q per calcolare la velocità incognita v_0. La legge oraria del punto Q, sfruttando (1), vale:

(7)   \begin{equation*} 		x^{(Q)}(t) = v_0 t\ . 	\end{equation*}

Se al tempo t_1 i due punti hanno percorso la stessa distanza, che per il punto P vale x_1^{(P)}, allora la legge (7) ci dice che:

(8)   \begin{equation*} 		x_1^{(P)} = v_0 t_1 \qquad \Longrightarrow \qquad v_0 = \frac{x_1^{(P)}}{t_1} = \frac{1}{2} a_1 t_1 , 	\end{equation*}

dove abbiamo nuovamente sostituito x_1^{(P)} dall’equazione (3). Sempre tramite la legge oraria (7) calcoliamo la distanza complessiva percorsa da Q, detta x_2^{(Q)}, come:

(9)   \begin{equation*} 		x_2^{(Q)} = v_0 t_2 = \frac{1}{2} a_1 t_1 t_2 , 	\end{equation*}

in cui si è sostituito v_0 dalla (8). Si osservi che l’espressione di x_2^{(Q)} appena trovata è identica a quella di x_2^{(P)} trovata nella (6). Ciò significa che i due punti avranno percorso la stessa distanza, oltre che al tempo t_1, anche al tempo t_2. Senza dover sostituire di nuovo i valori numerici, abbiamo che:

    \[\boxcolorato{fisica}{x_2^{(Q)} = \text{272 m}.}\]

La figura seguente mostra le traiettorie dei punti P (in rosso) e Q (in blu), ossia le loro posizioni in funzione del tempo. Sono ben visibili i due punti di incontro a t=t_1=\text{8 s} e t=t_2=\text{20.6 s}. Le due leggi orarie rappresentate hanno la seguente forma esplicita:

(10)   \begin{align*} 		x^{(P)}(t) &= \begin{cases*} 			\displaystyle \frac{1}{2} a_1 t^2\ & \text{se\quad  $0 \leq t \leq t_1$}  \\[.1cm] 			\displaystyle \frac{1}{2} a_1 t_1^2 + a_1 t_1 (t-t_1) - \frac{a_1 t_1}{2(t_2-t_1)} (t-t_1)^2\ & \text{se\quad  $t_1 \leq t \leq t_2$} 		\end{cases*} , \\[.2cm] 		x^{(Q)}(t) &= v_0 t\quad \text{se\quad $0 \leq t \leq t_2$} . 	\end{align*}

La figura seguente mostra le traiettorie dei punti P (in rosso) e Q (in blu), ossia le loro posizioni in funzione del tempo. Sono ben visibili i due punti di incontro a t=t_1=\text{8 s} e t=t_2=\text{20.6 s}. Le leggi orarie di P e Q sono rispettivamente:

(11)   \begin{align*} 		x^{(P)}(t) &= \begin{cases*} 			\displaystyle \frac{1}{2} a_1 t^2\ & \text{se\quad  $0 \leq t \leq t_1$}, \\[.1cm] 			\displaystyle \frac{1}{2} a_1 t_1^2 + a_1 t_1 (t-t_1) - \frac{a_1 t_1}{2(t_2-t_1)} (t-t_1)^2\ & \text{se\quad  $t_1 \leq t \leq t_2$}, 		\end{cases*} \\[.2cm] 		x^{(Q)}(t) &= v_0 t\quad \text{se\quad $0 \leq t \leq t_2$} . 	\end{align*}

La legge per il punto P è definita a tratti, la prima legge corrisponde al moto uniformemente accelerato e la seconda al moto uniformemente decelerato. Quest’ultima si può ricavare facilmente dalla (5) ponendo un tempo generico t al posto di t_2 e sostituendo x_1^{(P)}, v_1^{(P)} e a_2 trovati nele formule (3) e (4).

Si può dimostrare con semplici calcoli che x^{(P)}(t) è una funzione continua e derivabile per t=t_1.

    \[\quad\]

    \[\quad\]

Figura 2: leggi orarie dei punti P (in rosso) e Q (in blu).