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Esercizi teorici su massimi e minimi di funzioni

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Esercizi teorici su massimi e minimi di funzioni

In questo articolo sono presentati alcuni esercizi teorici su massimi e minimi di funzioni, analizzando sia casi di funzioni continue, sia prescindendo da tale ipotesi, senza tuttavia richiedere l’utilizzo delle derivate.

Gli esercizi vengono svolti attraverso un’ampia varietà di tecniche classiche (teorema di Weierstrass, dei valori intermedi in primis) integrate con metodi e idee provenienti altri campi dell’Analisi Matematica. La raccolta è quindi destinata agli studenti e agli appassionati che desiderano approfondire la loro conoscenza teorica dei massimi e minimi di funzioni di variabile reale attraverso esercizi di carattere pratico. Auguriamo a tutti una buona lettura.

La parte teorica di riferimento per gli esercizi trattati è raccolta nelle dispense di teoria sulle funzioni e sulle funzioni continue.

 

Scarica gli esercizi teorici svolti

Ottieni il documento contenente 9 esercizi teorici svolti sui massimi e minimi di funzioni.

 

Autori e revisori.

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Autore: Sara Sottile, Luigi De Masi  

Revisore: Valerio Brunetti.  

 

Richiami teorici

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Definizione 1 (massimi e minimi assoluti) Sia f \colon A \subset\mathbb{R} \to \mathbb{R} una funzione. M\in \mathbb{R} si dice massimo di f in A se esiste x_0\in A tale che

    \[f(x_0)= M \qquad \text{e} \qquad f(x)\le M \quad \forall x \in A.\]

In tal caso scriviamo M = \max_A f e x_0 si dice punto di massimo per f.

Analogamente, m\in \mathbb{R} si dice minimo di f in A se esiste x_0\in AA tale che

    \[f(x_0)= m \qquad \text{e} \qquad f(x)\ge m \quad \forall x \in A.\]

In tal caso scriviamo m=\min_A f e x_0 si dice punto di minimo per f.

Un punto x_0 può non essere di massimo o di minimo assoluto per f, ma può esserlo se restringiamo f a un intorno di x_0. Ciò produce le seguenti definizioni.

Definizione 2 (massimi e minimi locali) Sia f\colon A\subseteq\mathbb{R}\to \mathbb{R} una funzione. x_0\in A si dice punto di massimo locale per f se esiste \delta >0 tale che

    \[f(x) \le f(x_0) \qquad \forall x \in A \cap (x_0-\delta,x_0+\delta).\]

Analogamente, x_0\in A si dice punto di minimo locale per f se esiste \delta >0 tale che

    \[f(x) \ge f(x_0) \qquad \forall x \in A \cap (x_0-\delta,x_0+\delta).\]

 

Teorema 3 (Weierstrass, [2, teorema 5.30]) Siano a, b \in \mathbb{R}, con a \leq b e sia f\colon [a,b] \to \mathbb{R} una funzione continua. Allora f ammette massimo e minimo assoluti in [a,b], ovvero esistono x_m, \, x_M \in [a,b] tali che

    \[ f(x_m)\leq f(x) \leq f(x_M) \qquad \forall x \in [a,b] . \]

 

Testi degli esercizi

Esercizio 1  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia I \subseteq \mathbb{R} un intervallo e sia f \colon I \to \mathbb{R} una funzione continua tale che

    \[\min_{I}f(x) = -3 \quad \text{ e } \quad \max_{I} f(x) =1.\]

Cosa si può dire del minimo e del massimo della funzione |f| ? Come cambia la risposta se la funzione f non è continua?

Massimo e minimo della funzione valore assoluto.

Sia |f| \colon I \to (0,+\infty) definita da

    \[|f|(x) = \begin{cases} f(x) & f(x) \ge 0,\\ - f(x) & f(x) < 0. \end{cases}\]

Poiché f ha un minimo negativo e un massimo positivo, allora esiste almeno un punto \tilde{x}\in I tale che f(\tilde{x})=0, per il teorema degli zeri [2, teorema 5.3]. Poiché la funzione |f| è sempre non negativa, allora

    \[\min_{I}|f|(x) = 0.\]

Passiamo ora ai punti di massimo. Da

(1)   \begin{equation*} -3 \leq f(x) \leq 1 \leq 3 \qquad \forall x \in [a,b], \end{equation*}

e ricordando che -s \leq t \leq s è equivalente a |t| \leq s, otteniamo

(2)   \begin{equation*} |f(x)| \leq 3 \qquad \forall x \in [a,b]. \end{equation*}

Segue 3=\max_{I} |f|.

Risposta per funzione non continua.

Osserviamo che nel ragionamento relativo al massimo non abbiamo utilizzato la continuità di f. Pertanto, anche se f non è continua, |f| ha massimo e vale

(3)   \begin{equation*} \max_{I} |f| = 3. \end{equation*}

Notiamo che, se f non è continua, in generale |f| non ha minimo in I. Consideriamo infatti I=[-3,1] e sia f \colon [-3,1] \to \mathbb{R} la funzione definita da

(4)   \begin{equation*} f(x) = \begin{cases} x & \text{se } x \in [-3,0) \\[5pt] -\dfrac{x}{2}+1 & \text{se } x \in [0,1], \end{cases} \end{equation*}

il cui grafico è rappresentato a sinistra in figura 1.  

Figura 1: a sinistra il grafico della funzione f, a destra il grafico di |f|; si vede che |f| ha massimo pari a 3. Essa non ha minimo, in quanto 0 è l’estremo inferiore di |f|, ma non appartiene alla sua immagine.

Si vede che \min_{[-3,1]}f = -3 e \max_{[-3,1]}f = 1, ma la funzione |f| \colon [-3,1] \to \mathbb{R}, definita dall’espressione

(5)   \begin{equation*} |f(x)| = \begin{cases} -x & \text{se } x \in [-3,0) \\[5pt] -\dfrac{x}{2}+1 & \text{se } x \in [0,1] \end{cases} \end{equation*}

e rappresentata a destra in figura 1, non ha minimo. Infatti si ha \inf_{[-3,1]}|f| = 0, ma tale valore non è assunto e quindi essa non possiede minimo.

Osservazione.

Con un procedimento simile a quello utilizzato sopra, si può dimostrare la seguente generalizzazione dell’esercizio 1.

Proposizione 4. Sia f \colon [a,b] \to \mathbb{R} una funzione continua tale che \min f < 0 < \max f. Allora si ha

(6)   \begin{equation*} \min |f|=0, \qquad \max |f|= \max\left \{\left | \min f \right |, \max f \right \}. \end{equation*}


 

Esercizio 2  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia f \colon [a,b] \to \mathbb{R} una funzione monotona decrescente, per la quale dunque vale

    \[\min_{[a,b]}f(x) = f(b) \quad \text{ e } \quad \max_{[a,b]} f(x) =f(a).\]

Allora necessariamente per la funzione f^2\colon [a,b]\to \mathbb{R} si ha che

    \[\max_{[a,b]}f^2(x) = f^2(a) \quad \text{ e }\quad \min_{[a,b]}f^2(x) = f^2(b) ?\]

Svolgimento.

La risposta è negativa. Consideriamo infatti la funzione f \colon [0,1] \to \mathbb{R} definita da

(7)   \begin{equation*} f(x)=-x \qquad \forall x \in [0,1]. \end{equation*}

Essa è decrescente e quindi

(8)   \begin{equation*} \max f=f(0)=0, \qquad \min f=f(1)=-1. \end{equation*}

Si ha però f^2(x)=(-x)^2=x^2 per ogni x \in [0,1]. Dunque f^2 è una funzione crescente, pertanto si ha

(9)   \begin{equation*} \min f^2=f^2(0)=0 \neq f^2(1), \qquad \max f^2=f^2(1)=1 \neq f^2(0). \end{equation*}

 

Esercizio 3  (\bigstar\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). Sia \ell \in \mathbb{R} \cup \{\pm \infty\}. Dimostrare che, se f \colon \mathbb{R} \to \mathbb{R} è una funzione continua tale che

(10)   \begin{equation*} \lim_{x \to - \infty} f(x)= \lim_{x \to + \infty} f(x)= \ell, \end{equation*}

allora f ammette massimo o minimo in \mathbb{R}. Mostrare che lo stesso risultato vale se f è definita in un intervallo aperto (a,b) e soddisfa

(11)   \begin{equation*} \lim_{x \to a} f(x) = \lim_{x \to b} f(x) = \ell. \end{equation*}

Svolgimento

Dimostriamo la seguente proprietà

Proposizione 5. Sia f una funzione soddisfacente le ipotesi dell’esercizio 3. Se f assume un valore maggiore di \ell, allora f ha massimo. Analogamente, se f assume un valore minore di \ell, allora ha minimo.

Tale proposizione implica ovviamente la tesi: infatti, se f non è costante{\color{blue} ^1},assumerà un valore diverso da \ell e quindi, per la proposizione 2, avrà massimo o minimo. Osserviamo inoltre che, nel caso \ell=+\infty, allora dalla proposizione 2 segue che f ha necessariamente minimo. Analogamente, se \ell=-\infty, allora la proposizione 2 implica che f ha necessariamente massimo. Dimostriamo quindi la proposizione 2.

Se f assume un valore maggiore di \ell, esiste x_0 \in \mathbb{R} tale che f(x_0) > \ell. Per l’ipotesi \lim_{x \to \pm \infty}f(x)=\ell, dalla definizione di limite segue che esiste T >0 tale che

(12)   \begin{equation*} f(x) < f(x_0) \qquad \forall x \in (-\infty,-T) \cup (T,+\infty). \end{equation*}

Da tale disuguaglianza si ha ovviamente che x_0 \in [-T,T]. Poiché l’intervallo [-T,T] è chiuso e limitato e f è continua, per il teorema di Weierstrass 3 essa assume su tale intervallo valore massimo, nel punto x_M. Poiché x_0 \in [-T,T], si ha

(13)   \begin{equation*} \max_{[-T,T]}f = f(x_M) \geq f(x_0). \end{equation*}

Da tale relazione e da (12), segue che

(14)   \begin{equation*} \max_{\mathbb{R}}f = f(x_M), \end{equation*}

quindi f assume valore massimo.

Nel caso in cui il dominio di f è l’intervallo aperto (a,b) l’argomento è lo stesso, a meno di sostituire T con b-\varepsilon e a+\varepsilon per un \varepsilon opportuno.

   


    \[\]

  1. Nel qual caso avrà ovviamente sia minimo che massimo.

 

Esercizio 4  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Si provi che la funzione f \colon [0,+\infty) \to \mathbb{R} definita da

(15)   \begin{equation*} f(x)= \arctan\left (x e^{-x}\right ) \qquad \forall x \in [0,+\infty) \end{equation*}

ha massimo e minimo in [0,+\infty).

Svolgimento.

Si ha f(x) \geq 0 per ogni x \in [0,+\infty) in quanto xe^{-x}\geq 0 in tale intervallo. Poiché f(0)=0, allora

(16)   \begin{equation*} \min f = f(0)=0. \end{equation*}

Per provare che f ha massimo, osserviamo che

(17)   \begin{equation*} \lim_{x \to +\infty} f(x) = \lim_{x \to +\infty} \arctan\left (x e^{-x}\right ) = 0, \end{equation*}

dove si è usato il noto limite \lim_{x \to +\infty} xe^{-x}=0 e il teorema sul limite delle funzioni composte. Dunque f soddisfa le ipotesi dell’esercizio 3 e, poiché assume valori maggiori di 0, per la proposizione 2. essa possiede massimo assoluto. Il grafico di f è rappresentato in figura 2.

Figura 2: la funzione f dell’esercizio 4. Essa possiede massimo e minimo.

 

Esercizio 5  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Sia P \colon \mathbb{R} \to \mathbb{R} una funzione polinomiale di grado pari. Si provi che P ha massimo o minimo e si stabilisca sotto quali condizioni vale l’una o l’altra conclusione. P può avere sia massimo che minimo?

Svolgimento.

Supponiamo che P(x)=a_nx^n+\dots+a_1 x+ a_0 per ogni x \in \mathbb{R}, dove n \in \mathbb{N} \setminus \{0\} è un numero pari e a_n \neq 0. Si ha

(18)   \begin{equation*} \begin{gathered} \lim_{x \to \pm \infty} P(x) = \lim_{x \to \pm \infty} a_n x^n \left ( 1 + \frac{a_{n-1}}{a_n x} + \dots + \frac{a_1}{a_n x^{n-1}} + \frac{a_0}{a_n x^n} \right ) = \operatorname{sign}(a_n)\cdot(+\infty), %\\ %\lim_{x \to - \infty} P(x) %= %\lim_{x \to - \infty} a_n x^n \left ( 1 + \frac{a_{n-1}}{a_n x} + \dots + \frac{a_1}{a_n x^{n-1}} + \frac{a_0}{a_n x^n} \right ) %= %\operatorname{sign}(a_n)\cdot(+\infty), \end{gathered} \end{equation*}

dove si è sfruttato che il fattore tra parentesi ha limite 1. Poiché P è continua, si può applicare l’esercizio 3 per trarre le seguenti conclusioni:

  • P ha minimo se a_n>0, in quanto in tal caso P è superiormente illimitata e dunque non possiede massimo;
  • P ha massimo se a_n<0, in quanto in tal caso P è inferiormente illimitata e dunque non possiede minimo.

In particolare, P non può avere sia massimo che minimo. Il grafico di P nel caso n=2 e a_2<0 è rappresentato in figura 3.

Figura 3: il polinomio P dell’esercizio 5. nel caso n=2 e a_2<0. Si vede che P è illimitato inferiormente e possiede massimo.

 

Esercizio 6  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Sia f \colon \mathbb{R} \to \mathbb{R} una funzione continua e periodica. Provare che f ha massimo e minimo.

Svolgimento.

Sia T>0 un periodo di f. Poiché f è continua nell’intervallo chiuso [0,T], possiamo ad essa applicare il teorema di Weierstrass 3. per ottenere l’esistenza del massimo e del minimo su tale insieme:

(19)   \begin{equation*} M= \max_{[0,T]} f, \qquad m = \min_{[0,T]} f. \end{equation*}

Proviamo che tali valori costituiscono anche il massimo e il minimo di f in \mathbb{R}. Sia x \in \mathbb{R} e sia k \in \mathbb{Z} tale che

(20)   \begin{equation*} 0 \leq x +kT \leq T. \end{equation*}

Osserviamo che un tale k \in \mathbb{Z} esiste, poiché i punti x + nT con n \in \mathbb{Z} hanno distanza T e dunque uno di essi deve necessariamente appartenere all’intervallo [0,T]. Per la periodicità di f si ha quindi

(21)   \begin{equation*} m \leq f(x+kt) = f(x) \leq M. \end{equation*}

Dall’arbitrarietà di x, da tali disuguaglianze e dal fatto che i valori m,M sono assunti da f, segue che essi sono rispettivamente minimo e massimo di f in \mathbb{R}.

Figura 4: poiché il comportamento di una funzione periodica di periodo T è determinato dalla sua restrizione all’intervallo [0,T], se essa è continua allora si può applicare il teorema di Weierstrass in [0,T] e dedurne che possiede massimo e minimo assoluti in \mathbb{R}.

Osservazione 2.

Osserviamo che in questa soluzione non si può direttamente utilizzare il teorema di Weierstrass per ottenere l’esistenza del massimo e del minimo di f in \mathbb{R}, poiché tale insieme non è limitato. Abbiamo quindi avuto necessità di ricondurci, grazie alla periodicità di f, all’intervallo chiuso e limitato [0,T] e poi osservare che il grafico di f è costituito da “copie” della porzione di grafico in [0,T].

Osservazione 3.

Questo esercizio può essere utilizzato anche in esempi più pratici: ad esempio per dimostrare che la funzione f \colon \mathbb{R} \to \mathbb{R} definita da

(22)   \begin{equation*} f(x) = e^{2 \sin x + \cos(3x)} \qquad \forall x \in \mathbb{R} \end{equation*}

ha massimo e minimo. Hint: f è periodica.


 

Esercizio 7  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Sia f \colon (0,+\infty) \to \mathbb{R} una funzione continua tale che

(23)   \begin{equation*} f(2x)= f(x) \qquad \forall x \in (0,+\infty). \end{equation*}

Provare che f ha massimo e minimo.

Svolgimento.

 

Figura 5: grafico (in blu) della funzione f; si noti che il grafico di f consiste di copie scalate di fattori 2^n della porzione del grafico di f corrispondente all’intervallo [1,2].

Il grafico di una tale funzione f è rappresentato in figura 5. Poiché f è continua nell’intervallo [1,2], per il teorema di Weierstrass 3 essa possiede massimo M e minimo m in tale insieme. Proviamo che tali valori sono rispettivamente il massimo e il minimo assoluti di f in (0,+\infty). A tal fine, consideriamo x \in \mathbb{R} e sia k \in \mathbb{Z} tale che 2^k x \in [1,2]: un tale k esiste in quanto si può scegliere

(24)   \begin{equation*} k = - \lfloor \log_2 x \rfloor, \end{equation*}

ossia la parte intera di \log_2 x. Poiché 2^k x \in [1,2] si ha quindi

(25)   \begin{equation*}     m \leq f(2^k x) = f(x) \leq M, \end{equation*}

dove si è usata l’equazione (23). La precedente equazione prova quindi che m e M sono rispettivamente il minimo e il massimo di f in \mathbb{R}.

Svolgimento alternativo.

La soluzione appena presentata possiede delle strette somiglianze con quella dell’esercizio 6. Vediamo infatti che la soluzione può essere ricondotta a tale esercizio: proponiamo dunque una soluzione alternativa che lo utilizza direttamente.

Consideriamo la funzione g \colon \mathbb{R} \to \mathbb{R} definita da

(26)   \begin{equation*} g(x) = f(2^x) \qquad \forall x \in \mathbb{R}. \end{equation*}

In altre parole, g=f \circ h con h \colon \mathbb{R} \to (0,+\infty) definita da

(27)   \begin{equation*} h(x) = 2^x \qquad \forall x \in \mathbb{R}. \end{equation*}

g è una funzione continua in quanto composizione di funzioni continue. Proviamo inoltre che essa è periodica di periodo 1. Infatti, si ha

(28)   \begin{equation*}     g(x+1) = f(2^{x+1}) = f(2 \cdot 2^x) = f(2^x) = g(x) \qquad \forall x \in \mathbb{R}, \end{equation*}

dove si è usata l’equazione (23). Dunque g è periodica e, per l’esercizio 6, essa ha massimo M e minimo m in \mathbb{R}, assunti rispettivamente in x_M, x_m.

Proviamo che M= \max_{(0,+\infty)} f e che tale valore è assunto in 2^{x_M}:

(29)   \begin{equation*} f(x) = f(2^{\log_2 x}) = g(\log_2 x) \leq g(x_M) = f(2^{x_M}) \qquad \forall x \in (0,+\infty). \end{equation*}

Analogamente si prova che m=\min_{(0,+\infty)}f e che tale valore è assunto in 2^{x_m}.


 

Esercizio 8  (\bigstar\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar). Sia f \colon \mathbb{R} \to \mathbb{R} una funzione continua tale che ogni punto in \mathbb{R} sia di minimo locale per f. Si provi che f è costante.

Svolgimento.

Mostriamo che f è costante nell’intervallo [a,b]. Ciò, per l’arbitrarietà di [a,b], implicherà la tesi.

Poiché [a,b] è chiuso e limitato, possiamo applicare il teorema di Weierstrass 3. che assicura l’esistenza del massimo M e di un punto di massimo x_0 \in [a,b].

Mostriamo che f è costantemente pari a M in [a,b] e, a tal fine, proviamo che f=M in ogni intervallo [x_0,x] con x \in [x_0,b]. Definiamo infatti l’insieme

(30)   \begin{equation*} E \coloneqq \{ x \in [x_0,b] \colon f(t)=M \text{ in } [x_0, x] \} \end{equation*}

e osserviamo che E non è vuoto in quanto x_0 \in E. Poiché E \subseteq [x_0,b], esso è limitato superiormente e quindi esiste \bar{x}=\sup E \in [x_0,b]. Per definizione di estremo superiore, esiste una successione x_n \in E tale che x_n \to \bar{x}. Da f(t)= M in ogni intervallo [x_0,x_n] e dal fatto che x_n \to \bar{x}, si ha

(31)   \begin{equation*} f(t)=M \qquad \forall t \in [x_0,\bar{x}). \end{equation*}

La continuità di f e il teorema ponte [1] implicano dunque f(\bar{x})=M. Dato che \bar{x} è un punto di minimo locale per f, esiste \delta>0 tale che

(32)   \begin{equation*} f(t) \geq f(\bar{x}) \qquad \forall t \in [a,b] \cap (\bar{x}-\delta,\bar{x}+\delta). \end{equation*}

Osserviamo però che la disuguaglianza non può essere stretta, in virtù del fatto che \bar{x} è anche un punto di massimo assoluto per f in [a,b], in quanto f(\bar{x})= M = \max_{[a,b]} f. Dunque la disuguaglianza è in realtà un’uguaglianza e vale

(33)   \begin{equation*} f(t) = f(\bar{x}) = M \qquad \forall x \in [a,b] \cap (\bar{x}-\delta,\bar{x}+\delta). \end{equation*}

Tale uguaglianza, insieme a (31), prova che

(34)   \begin{equation*} f(t) = M \qquad \forall t \in [x_0, \bar{x}+\delta) \cap [x_0,b]. \end{equation*}

Ciò implica che \bar{x}=b, altrimenti esisterebbero elementi di E strettamente maggiori di \bar{x}, contro l’ipotesi che esso sia l’estremo superiore di E. Questo ragionamento prova che

(35)   \begin{equation*} f(t)= M \qquad \forall t \in [x_0, b]. \end{equation*}

In maniera analoga si mostra che f(t)=M in [a,x_0].


 

Esercizio 9  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar). Sia f \colon (a,b) \to \mathbb{R} una funzione convessa2 e si supponga che essa assuma massimo assoluto in (a,b). Dimostrare che f è costante. Cosa si può dire invece se f possiede un punto di massimo locale?


    \[\]

2. La funzione f \colon (a,b) \to \mathbb{R} si dice convessa se

(36)   \begin{equation*} f \big( (1-t) x + ty \big) \leq (1-t)f(x) + tf(y) \qquad \forall x,y \in (a,b), \,\, \forall t \in [0,1]. \end{equation*}

Rimandiamo a [4] per una trattazione approfondita dell’argomento.

Svolgimento primo punto.

Sia M=\max_{(a,b)}f, sia x_0 \in (a,b) un punto di massimo assoluto e siano x,y \in (a,b) tali che

(37)   \begin{equation*} x < x_0 < y. \end{equation*}

Si ha

(38)   \begin{equation*} x_0 = x + \frac{x_0 - x}{y-x} (y-x) = \left (1 - \frac{x_0 - x}{y-x} \right )x + \left (\frac{x_0 - x}{y-x} \right ) y. \end{equation*}

Dato che \frac{x_0 - x}{y-x} \in (0,1), ponendo t \coloneqq \frac{x_0 - x}{y-x} e usando la convessità di f si ottiene

(39)   \begin{equation*} M = f(x_0) = f \big( (1-t) x + ty \big) \leq (1-t)f(x) + tf(y) \leq (1-t) M + t M = M, \end{equation*}

dove l’ultima disuguaglianza segue dal fatto che M è il massimo assoluto di f. Dato che il primo e l’ultimo membro della catena di disuguaglianze è lo stesso, tutte le relazioni devono essere delle uguaglianze. In particolare le disuguaglianze f(x) \leq M e f(y) \leq M non possono essere strette e quindi vale

(40)   \begin{equation*} f(x)=M = f(y). \end{equation*}

Dall’arbitrarietà di x e y segue che f è costantemente pari a M.

Svolgimento secondo punto.

Se invece x_0 è un punto di massimo locale, per definizione esiste un intorno (x_0-\delta,x_0+\delta) di x_0 in cui esso è un punto di massimo assoluto per f. Per il ragionamento appena esposto e per la convessità di f, essa è costante in tale intorno. Non si può però concludere che f sia costante nell’intero intervallo (a,b). Si consideri infatti la funzione f \colon (0,2) \to \mathbb{R} definita da

(41)   \begin{equation*} f(x) = \begin{cases} 1 & \text{se } x \in (0,1] \\ x & \text{se } x \in (1,2), \end{cases} \end{equation*}

il cui grafico è rappresentato in figura 6. f è convessa e il punto x_0=\frac{1}{2} è di massimo locale per f, ma essa non è costante in (0,2). Chiaramente, però, f è localmente costante, e infatti lo è in (0,1].

Figura 6: la funzione f definita in (41); f è convessa ma, nonostante \frac{1}{2} sia un suo punto di massimo locale, essa non è globalmente costante. f è però localmente costante in un intorno di \frac{1}{2}.


 

Riferimenti bibliografici

 

[1] Qui Si Risolve Continuità per successioni: il teorema ponte

[2] Qui Si Risolve Funzioni Continue – Teoria.

[3] Qui Si Risolve Teoria delle funzioni.

[4] Qui Si Risolve Teoria sulle funzioni convesse.

 
 

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  42. I teoremi di de l’Hôpital
  43. Teorema di Fermat
  44. Teoremi di Rolle e Lagrange
  45. Il teorema di Cauchy
  46. Espansione di Taylor: teoria, esempi e applicazioni pratiche
  47. Polinomi di Taylor nei limiti: istruzioni per l’uso
  48. Integrali definiti e indefiniti
  49. Teorema fondamentale del calcolo integrale (approfondimento)
  50. Integrali ricorsivi
  51. Formule del trapezio, rettangolo e Cavalieri-Simpson
  52. Teoria sugli integrali impropri
  53. Funzioni integrali – Teoria
  54. Introduzione ai numeri complessi – Volume 1 (per un corso di ingegneria — versione semplificata)
  55. Introduzione ai numeri complessi – Volume 1 (per un corso di matematica o fisica)
  56. Serie numeriche: la guida completa
  57. Successioni di funzioni – Teoria
  58. Teoremi sulle successioni di funzioni
    1. 58a. Criterio di Cauchy per la convergenza uniforme
    2. 58b. Limite uniforme di funzioni continue
    3. 58c. Passaggio al limite sotto il segno di integrale
    4. 58d. Limite uniforme di funzioni derivabili
    5. 58e. Piccolo teorema del Dini
    6. 58f. Procedura diagonale e teorema di Ascoli-Arzela
  59. Serie di funzioni – Teoria
  60. Serie di potenze – Teoria
  61. Serie di Fourier – Teoria e applicazioni
  62. Integrali multipli — Parte 1 (teoria)
  63. Integrali multipli — Parte 2 (teoria e esercizi misti)
  64. Regola della Catena — Teoria ed esempi.
  65. Jacobiano associato al cambiamento di coordinate sferiche
  66. Guida ai Massimi e Minimi: Tecniche e Teoria nelle Funzioni Multivariabili
  67. Operatore di Laplace o Laplaciano
  68. Teoria equazioni differenziali
  69. Equazione di Eulero
  70. Teoria ed esercizi sulla funzione Gamma di Eulero
  71. Teoria ed esercizi sulla funzione Beta
  72. Approfondimento numeri complessi
  73. Diverse formulazioni dell’assioma di completezza
  74. Numeri di Delannoy centrali
  75. Esercizi avanzati analisi

 
 

Tutte le cartelle di Analisi Matematica

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  1. Prerequisiti di Analisi
    1. Ripasso algebra biennio liceo
    2. Ripasso geometria analitica
    3. Ripasso goniometria e trigonometria
    4. Errori tipici da evitare
    5. Insiemi numerici N,Z,Q,R
    6. Funzioni elementari
    7. Logica elementare
    8. Insiemi
  2. Successioni
    1. Teoria sulle Successioni
    2. Estremo superiore e inferiore
    3. Limiti base
    4. Forme indeterminate
    5. Limiti notevoli
    6. Esercizi misti Successioni
    7. Successioni per ricorrenza
  3. Funzioni
    1. Teoria sulle funzioni
    2. Verifica del limite in funzioni
    3. Limite base in funzioni
    4. Forme indeterminate in funzioni
    5. Limiti notevoli in funzioni
    6. Calcolo asintoti
    7. Studio di funzione senza derivate
    8. Dominio di una funzione
    9. Esercizi misti Funzioni
    10. Esercizi misti sui Limiti
  4. Funzioni continue-lipschitziane-holderiane
    1. Teoria sulle Funzioni continue-lipschitziane-holderiane
    2. Continuità delle funzioni
    3. Continuità uniforme
    4. Teorema degli zeri
    5. Esercizi sul teorema di Weierstrass senza l’uso delle derivate
  5. Calcolo differenziale
    1. Derivate
    2. Calcolo delle derivate
    3. Retta tangente nel calcolo differenziale
    4. Punti di non derivabilità nel calcolo differenziale
    5. Esercizi sul teorema di Weierstrass con l’uso delle derivate
    6. Studio di funzione completo nel calcolo differenziale
    7. Esercizi teorici nel calcolo differenziale
    8. Metodo di bisezione
    9. Metodo di Newton
  6. Teoremi del calcolo differenziale
    1. Teoria sui Teoremi del calcolo differenziale
    2. Teorema di Rolle
    3. Teorema di Lagrange
    4. Teorema di Cauchy
    5. Teorema di De L’Hôpital
  7. Calcolo integrale
    1. Integrale di Riemann
    2. Integrali immediati
    3. Integrale di funzione composta
    4. Integrali per sostituzione
    5. Integrali per parti
    6. Integrali di funzione razionale
    7. Calcolo delle aree
    8. Metodo dei rettangoli e dei trapezi
    9. Esercizi Misti Integrali Indefiniti
    10. Esercizi Misti Integrali Definiti
  8. Integrali impropri
    1. Teoria Integrali impropri
    2. Carattere di un integrale improprio
    3. Calcolo di un integrale improprio
  9. Espansione di Taylor
    1. Teoria Espansione di Taylor
    2. Limiti di funzione con Taylor
    3. Limiti di successione con Taylor
    4. Stime del resto
  10. Funzioni integrali (Approfondimento)
    1. Teoria Funzioni integrali (Approfondimento)
    2. Studio di funzione integrale
    3. Limiti con Taylor e De L’Hôpital
    4. Derivazione di integrali parametrici (Tecnica di Feynmann)
  11. Numeri Complessi
    1. Teoria Numeri complessi
    2. Espressioni con i numeri complessi
    3. Radice di un numero complesso
    4. Equazioni con i numeri complessi
    5. Disequazioni con i numeri complessi
    6. Esercizi misti Numeri complessi
  12. Serie numeriche
    1. Teoria Serie numeriche
    2. Esercizi Serie a termini positivi
    3. Esercizi Serie a termini di segno variabile
    4. Esercizi Serie geometriche e telescopiche
  13. Successioni di funzioni
    1. Teoria Successioni di funzioni
    2. Esercizi Successioni di funzioni
  14. Serie di funzioni
    1. Teoria Serie di funzioni
    2. Esercizi Serie di funzioni
  15. Serie di potenze
    1. Teoria Serie di potenze
    2. Esercizi Serie di potenze
  16. Serie di Fourier
    1. Teoria Serie di Fourier
    2. Esercizi Serie di Fourier
  17. Trasformata di Fourier
    1. Teoria Trasformata di Fourier
    2. Esercizi Trasformata di Fourier
  18. Funzioni di più variabili
    1. Teoria Funzioni di più variabili
    2. Massimi e minimi liberi e vincolati
    3. Limiti in due variabili
    4. Integrali doppi
    5. Integrali tripli
    6. Integrali di linea di prima specie
    7. Integrali di linea di seconda specie
    8. Forme differenziali e campi vettoriali
    9. Teorema di Gauss-Green
    10. Integrali di superficie
    11. Flusso di un campo vettoriale
    12. Teorema di Stokes
    13. Teorema della divergenza
    14. Campi solenoidali
    15. Teorema del Dini
  19. Equazioni differenziali lineari e non lineari
    1. Teoria equazioni differenziali lineari e non lineari
    2. Equazioni differenziali lineari e non lineari del primo ordine omogenee
  20. Equazioni differenziali lineari
    1. Del primo ordine non omogenee
    2. Di ordine superiore al primo,a coefficienti costanti,omogenee
    3. Di ordine superiore al primo,a coefficienti costanti,non omogenee
    4. Di Eulero,di Bernoulli,di Clairaut,di Lagrange e di Abel
    5. Non omogenee avente per omogenea associata un’equazione di Eulero
    6. Sistemi di EDO
  21. Equazioni differenziali non lineari
    1. A variabili separabiliO
    2. A secondo membro omogeneo
    3. Del tipo y’=y(ax+by+c)
    4. Del tipo y’=y(ax+by+c)/(a’x+b’y+c’)
    5. Equazioni differenziali esatte
    6. Mancanti delle variabili x e y
    7. Cenni sullo studio di un’assegnata equazione differenziale non lineare
    8. Di Riccati
    9. Cambi di variabile: simmetrie di Lie
  22. Analisi complessa
    1. Fondamenti
    2. Funzioni olomorfe
    3. Integrale di Cauchy e applicazioni
    4. Teorema della curva di Jordan e teorema fondamentale dell’Algebra
    5. Teorema di inversione di Lagrange
    6. Teorema dei Residui
    7. Funzioni meromorfe
    8. Prodotti infiniti e prodotti di Weierstrass
    9. Continuazione analitica e topologia
    10. Teoremi di rigidità di funzioni olomorfe
    11. Trasformata di Mellin
  23. Equazioni alle derivate parziali
    1. Equazioni del primo ordine
    2. Equazioni del secondo ordine lineari
    3. Equazioni non-lineari
    4. Sistemi di PDE
  24. Funzioni speciali
    1. Funzione Gamma di Eulero
    2. Funzioni Beta,Digamma,Trigamma
    3. Integrali ellittici
    4. Funzioni di Bessel
    5. Funzione zeta di Riemann e funzioni L di Dirichlet
    6. Funzione polilogaritmo
    7. Funzioni ipergeometriche
  25. Analisi funzionale
    1. Misura e integrale di Lebesgue
    2. Spazi Lp,teoremi di completezza e compattezza
    3. Spazi di Hilbert,serie e trasformata di Fourier
    4. Teoria e pratica dei polinomi ortogonali
    5. Spazi di Sobolev
  26. Complementi
    1. Curiosità e approfondimenti
    2. Compiti di analisi
    3. Esercizi avanzati analisi
  27. Funzioni Convesse

 
 

Tutti gli esercizi di geometria

In questa sezione vengono raccolti molti altri esercizi che coprono tutti gli argomenti di geometria proposti all’interno del sito con lo scopo di offrire al lettore la possibilità di approfondire e rinforzare le proprie competenze inerenti a tali argomenti.

Strutture algebriche.





 
 

Risorse didattiche aggiuntive per approfondire la matematica

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  • Math Stack Exchange – Parte della rete Stack Exchange, questo sito è un forum di domande e risposte specificamente dedicato alla matematica. È una delle piattaforme più popolari per discutere e risolvere problemi matematici di vario livello, dall’elementare all’avanzato.
  • Art of Problem Solving (AoPS) – Questo sito è molto noto tra gli studenti di matematica di livello avanzato e i partecipanti a competizioni matematiche. Offre forum, corsi online, e risorse educative su una vasta gamma di argomenti.
  • MathOverflow – Questo sito è destinato a matematici professionisti e ricercatori. È una piattaforma per domande di ricerca avanzata in matematica. È strettamente legato a Math Stack Exchange ma è orientato a un pubblico con una formazione più avanzata.
  • PlanetMath – Una comunità collaborativa di matematici che crea e cura articoli enciclopedici e altre risorse di matematica. È simile a Wikipedia, ma focalizzata esclusivamente sulla matematica.
  • Wolfram MathWorld – Una delle risorse online più complete per la matematica. Contiene migliaia di articoli su argomenti di matematica, creati e curati da esperti. Sebbene non sia un forum, è una risorsa eccellente per la teoria matematica.
  • The Math Forum – Un sito storico che offre un’ampia gamma di risorse, inclusi forum di discussione, articoli e risorse educative. Sebbene alcune parti del sito siano state integrate con altri servizi, come NCTM, rimane una risorsa preziosa per la comunità educativa.
  • Stack Overflow (sezione matematica) – Sebbene Stack Overflow sia principalmente noto per la programmazione, ci sono anche discussioni rilevanti di matematica applicata, specialmente nel contesto della scienza dei dati, statistica, e algoritmi.
  • Reddit (r/Math) – Un subreddit popolare dove si possono trovare discussioni su una vasta gamma di argomenti matematici. È meno formale rispetto ai siti di domande e risposte come Math Stack Exchange, ma ha una comunità attiva e molte discussioni interessanti.
  • Brilliant.org – Offre corsi interattivi e problemi di matematica e scienza. È particolarmente utile per chi vuole allenare le proprie capacità di problem solving in matematica.
  • Khan Academy – Una risorsa educativa globale con lezioni video, esercizi interattivi e articoli su una vasta gamma di argomenti di matematica, dalla scuola elementare all’università.






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