In questo articolo presentiamo 9 esercizi svolti sul moto parabolico, ossia sul moto assunto da un corpo lanciato in un campo gravitazionale uniforme (come quello terrestre) in assenza di altre forze. Gli esercizi sono completamente risolti e corredati di richiami teorici, in modo da fornire al lettore gli strumenti utilizzati nella loro soluzione. Per tali ragioni, la raccolta è particolarmente rivolta a studenti dei corsi di Fisica 1 che intendono rafforzare la loro preparazione teorica e pratica su questo importante aspetto della cinematica e della dinamica del punto materiale.
Segnaliamo le ulteriori raccolte di esercizi su argomenti affini e rimandiamo alla fine della pagina per una lista esaustiva del materiale di fisica presente sul nostro sito:
Buona lettura!
Sommario
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Il documento offre una varietà di problemi che esplorano diverse dimensioni del moto parabolico, partendo da situazioni elementari, utili per consolidare i fondamenti teorici, fino ad arrivare a casi più complessi, mirati a stimolare le capacità analitiche e di problem-solving degli studenti. Ciascun esercizio è stato strutturato per favorire un progressivo sviluppo delle competenze nell’analisi di questo tipo di moto.
Inoltre, il file include una sezione di richiami teorici approfonditi, che ripercorrono sinteticamente le principali dimostrazioni delle formule, oltre a fornire definizioni e ragionamenti fondamentali. Tali richiami rendono il documento autosufficiente, garantendo agli studenti tutte le risorse necessarie per affrontare gli esercizi proposti senza dover ricorrere a ulteriori testi di riferimento.
Autori e revisori
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Moto parabolico: introduzione
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- moto rettilineo uniforme lungo l’asse orizzontale (asse
): l’oggetto si muove a velocità costante, poiché non vi è alcuna forza che agisce in questa direzione (si assume che la resistenza dell’aria sia trascurabile);
- moto uniformemente accelerato lungo l’asse verticale (asse
): l’oggetto subisce un’accelerazione costante verso il basso a causa della gravità terrestre (
).
Per amore della completezza e al fine di stimolare il ragionamento, abbiamo deciso di includere l’esercizio 3. Sebbene non appartenga strettamente alla categoria dei moti parabolici, questo esercizio è stato inserito intenzionalmente per evitare che gli studenti applichino in modo automatico le formule del moto parabolico. L’esercizio richiede un’analisi più approfondita e, qualora la teoria esposta nella sezione 1 sia stata compresa appieno, la sua risoluzione non dovrebbe presentare particolari difficoltà.
Moto parabolico: richiami di teoria
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Figura 1: configurazione iniziale del moto parabolico.
Il corpo si muove di moto parabolico. Scegliamo un sistema di riferimento fisso, in cui l’origine
coincide con il punto materiale nell’istante iniziale, come mostra la figura 2.
Figura 2: traiettoria del punto materiale.
Nel sistema , la velocità iniziale si può esprimere in coordinate cartesiane come
(1)
dove e
sono rispettivamente in versori dell’asse delle
e delle
. Scriviamo le leggi orarie lungo la direzione orizzontale (asse
) e lungo la direzione verticale (asse
). Abbiamo dunque
(2)
dove rappresenta la legge oraria nella direzione dell’asse delle
e
rappresenta la legge oraria nella direzione dell’asse delle
.
La gittata ed il tempo di volo.
Figura 3: grafico della gittata .
Sia è il tempo impiegato per percorrere la gittata, nel nostro caso si ha
(3)
da cui, sfruttando l’equazione (2), otteniamo
(4)
(5)
Si noti che l’equazione (5) ha due soluzioni: e
La soluzione
rappresenta l’istante di tempo in cui il corpo si trova nell’origine del nostro sistema di riferimento, ovvero l’istante di tempo tale che
, mentre l’istante di tempo
è il tempo impiegato per compiere la gittata. Deduciamo quindi che il tempo di volo è pari a
(6)
Sfruttando l’equazione (2) è possibile trovare la gittata, ossia la coordinata
del punto materiale al tempo
. Si ha1
(7)
Osserviamo che la gittata massima si ha quando , ed essa vale
(8)
Possiamo inoltre calcolare l’angolo di lancio rispetto al piano orizzontale per il quale si ottiene la massima gittata. Dalla condizione ricaviamo
(9)
-
Ricordiamo dalla trigonometria che
. ↩
Altezza massima raggiungibile.
(10)
Alternativamente, si poteva ottenere anche imponendo che la componente
della velocità del corpo sia nulla quando la quota è massima; infatti, dal momento che il vettore velocità è tangente alla traiettoria in ogni suo punto, alla quota massima si avrà che la velocità è solo orizzontale, come mostra la figura 4.
Figura 4: altezza massima.
Dalla cinematica del moto uniformemente accelerato, sappiamo che la legge che esprime la velocità in funzione del tempo è
(11)
da cui, imponendo che , dove con
si indica il tempo trascorso per raggiungere la quota massima, si ottiene
(12)
Come ci aspettavamo, abbiamo trovato che . Ripercorrendo gli stessi passi del procedimento precedente si giunge nuovamente ad
La traiettoria del moto.
(13)
sostituendo questo risultato nella (2), otteniamo la traiettoria, ossia l’espressione della coordinata
in funzione di
. Avremo
(14)
Notiamo che la traiettoria percorsa dal punto materiale è descritta dall’equazione di una parabola, come ci si aspettava.
Moto parabolico: testi degli esercizi
Esercizio 1 . Un punto materiale viene lanciato verso l’alto con una velocità
che forma un angolo
con l’orizzontale. Il corpo è sottoposto a un’accelerazione costante di gravità
diretta verso il basso in ogni momento del suo moto. Determinare sotto quali condizioni l’altezza massima raggiunta dalla traiettoria parabolica è uguale alla gittata.
Svolgimento.
Consideriamo un sistema di coordinate fisso con origine
nel punto di lancio del corpo. L’asse
è orientato lungo l’orizzontale e l’asse
è ortogonale a esso e diretto verso l’alto, come mostrato nella figura 5. La velocità iniziale della pallina è rappresentata da
, la quale forma un angolo
con l’asse
.
Figura 5: sistema di riferimento
L’accelerazione del corpo è data dal vettore , diretto verso il basso con modulo
, il che determina un moto parabolico.
Come ottenuto all’equazione (7), la gittata del corpo è
(15)
dove è il modulo della velocità iniziale del corpo mentre
e
rappresentano rispettivamente le componenti lungo l’asse delle
e lungo l’asse delle
della velocità iniziale
.
L’altezza massima raggiunta dal corpo è data dall’equazione (10), ovvero
(16)
Imponiamo che l’altezza massima e la gittata siano uguali. Sfruttando le equazioni (15) e (16), imponendo tale condizione, otteniamo
(17)
da cui, esplicitando e
, otteniamo
(18)
dividendo per da entrambi i lati2, giungiamo a
(19)
Esplicitando la precedente equazione rispetto a , ricaviamo infine che il corpo percorrerà una gittata pari all’altezza massima da esso raggiunta se
Osserviamo che il risultato ottenuto non dipende nè dal modulo dell’accelerazione di gravità nè da quello della velocità iniziale del corpo.
-
È lecito poiché nel moto parabolico
. ↩
Esercizio 2 . Un golfista effettua un tiro lanciando una palla per una distanza
. La palla raggiunge un’altitudine massima di
durante la sua traiettoria. Si suppone che il terreno sia piano e che la resistenza dell’aria sia trascurabile.
Calcolare:
- le componenti orizzontale e verticale della velocità iniziale
della palla;
- le componenti normale e tangenziale dell’accelerazione della palla nell’istante dell’impatto con il suolo.
Esprimere i risultati in funzione dei parametri del problema, e
.
Figura 6: sistema fisico in esame.
Svolgimento punto 1.
Figura 7: sistema di riferimento
La palla è sottoposta ad un’accelerazione , diretta verso il basso lungo l’asse
con modulo
, e lungo la sua traiettoria obbedisce alle leggi del moto parabolico.
Dall’equazione (7) sappiamo che la gittata della palla nel moto parabolico è determinata dalla formula
(20)
dove e
rappresentano rispettivamente le componenti orizzontale e verticale della velocità iniziale
.
Dall’equazione (10) sappiamo che l’altezza massima raggiunta durante il moto è espressa da
(21)
Dalla precedente equazione otteniamo
Dall’equazione (20), risolvendo rispetto a , otteniamo
(22)
Sostituendo l’espressione precedentemente ottenuta per nell’equazione precedente, ricaviamo
(23)
e semplificando ulteriormente giungiamo a
Svolgimento punto 2.
Figura 8: velocità dell’oggetto quando impatta al suolo.
Ricordiamo che il tempo di volo nel moto parabolico è dato dall’equazione (6)
(24)
dove nel primo passaggio abbiamo sostituito l’espressione di ottenuta al punto 1.
Calcoliamo innanzitutto e
.
Poiché il moto lungo l’asse è rettilineo ed uniforme, la componente
della velocità rimane costante, quindi
(25)
dove abbiamo sostituito l’espressione di ottenuta al punto 1.
Per quanto riguarda il moto lungo l’asse , la palla si muove di moto rettilineo uniformemente accelerato con accelerazione costante
, quindi la componente
della velocità al generico istante
è data da
(26)
Valutando l’equazione (26) all’istante e sostituendo l’espressione di
ottenuta al punto 1 , otteniamo
(27)
Dunque, sfruttando quanto ottenuto, abbiamo
(28)
Consideriamo un sistema di riferimento , in cui l’origine
coincide con il punto di impatto della palla, l’asse delle
è tangente alla traiettoria in tale punto, e l’asse
è ad esso ortogonale, come mostrato in figura 9.
Figura 9: sistema di riferimento in corrispondenza del punto di impatto con il suolo.
Sappiamo che rispetto al sistema di riferimento tangente-normale , è possibile scrivere l’accelerazione
in termini della componente tangenziale
e di quella centripeta
, ossia
(29)
dove e
rappresentano i versori dell’asse delle
e delle
rispettivamente.
Dalla geometria della figura 9 si evince che la componente tangenziale dell’accelerazione all’istante
si ottiene come
(30)
In virtù della precedente equazione è necessario calcolare . In particolare dalla geometria illustrata in figura 8 (o anche in figura 9) si osserva che
(31)
dove abbiamo utilizzato l’espressione di data dall’equazione (28).
Sostituendo l’equazione (31) nell’equazione (30) ricaviamo
(32)
ovvero
Analogamente, come rappresentato in figura 9, la componente normale alla direzione del moto di
si calcola utilizzando il Teorema di Pitagora,
, da cui
(33)
quindi
Osservazione.
(34)
Il versore all’istante
si può esprimere come
(35)
Dal prodotto scalare del vettore (dato dall’equazione (28)) con il versore
(dato dall’equazione (35)), ricaviamo che
(36)
come ottenuto al punto 2.
Esercizio 3 . Un oggetto viene lasciato cadere da una torre di altezza
. Durante la caduta, a causa di un forte vento, l’oggetto subisce una accelerazione costante di modulo
ed orientata come in figura 10. Calcolare:
- l’istante
in cui l’oggetto arriva al suolo.
- la distanza orizzontale
del punto in cui il corpo tocca il terreno rispetto alla posizione iniziale;
- le componenti della velocità ed il suo modulo rispetto ad un sistema di riferimento fisso
come illustrato in figura 10;
- l’angolo
di incidenza dell’oggetto al suolo, rispetto all’asse orizzontale.
In corrispondenza dell’istante calcolare:
Esprimere i risultati in funzione dei parametri del problema, ed
.
Figura 10: sistema fisico in esame.
Svolgimento punto 1.
Figura 11: sistema di riferimento .
Il moto dell’oggetto è il risultato della composizione di due moti indipendenti: un moto uniformemente accelerato lungo l’asse con accelerazione
e un moto uniformemente accelerato lungo l’asse
con accelerazione
.
Il corpo viene lasciato cadere da fermo dall’estremità della torre, e le sue leggi orarie sono definite come segue
(37)
Dalla seconda equazione del sistema sopra, otteniamo che il tempo , in corrispondenza del quale l’oggetto raggiunge il suolo, soddisfa la relazione
(38)
Risolvendo l’equazione precedente rispetto al tempo ricaviamo
È importante notare che il tempo non dipende dall’accelerazione orizzontale
. Indipendentemente dall’accelerazione
, a cui è sottoposto il corpo, si otterrà lo stesso risultato. In effetti, se il corpo si muovesse con un moto parabolico (cioè
), il risultato sarebbe il medesimo.
Svolgimento punto 2.
Svolgimento punto 3.
(41)
Valutando il sistema per , ricaviamo
(42)
Il sistema (42) descrive le componenti della velocità nell’istante in cui il corpo raggiunge il suolo. Sostituendo il valore di ottenuto al punto 1 nel sistema precedente, si ha
(43)
da cui semplificando la seconda equazione ricaviamo
Utilizzando il sistema precedente e applicando il teorema di Pitagora, possiamo determinare il modulo della velocità nell’istante , cioè
(44)
da cui, utilizzando le espressioni di e
ottenute precedentemente, segue
Svolgimento punto 4.
All’istante , la velocità del punto
si può esprimere come
(45)
dove e
rappresentano i versori dell’asse
e dell’asse
, rispettivamente.
Il vettore velocità , istante per istante, è tangente alla traiettoria come illustrato in figura 12.
Figura 12: velocità dell’oggetto nell’istante di impatto al suolo.
Pertanto, l’angolo di incidenza con il suolo rispetto all’asse delle
è determinato da
(46)
sostituendo poi i valori di e
ottenuti al punto 3, otteniamo
Osservazione.
(47)
e la sostituiamo nella seconda equazione dello stesso sistema otteniamo che la traiettoria percorsa dal corpo è data da
(48)
Quindi la traiettoria del punto è una retta con pendenza negativa e coefficiente angolare pari a , come illustrato in figura 3.
In sintesi per il principio di sovrapposizione, il moto del punto è equivalente a un moto con accelerazione efficace , ossia un moto rettilineo uniformemente accelerato unidimensionale nella direzione del vettore
.
Esercizio 4 . Un caccia militare vola orizzontalmente ad un’altezza
dal suolo con una velocità costante
. Il pilota desidera colpire un oggetto al suolo rilasciando un proiettile. Si vogliono calcolare:
- la distanza
dalla quale il pilota deve lanciare il proiettile per colpire l’oggetto. Si assume un moto senza attrito con l’aria e si trascura il moto della Terra.
- la distanza
a cui l’aereo deve trovarsi quando sgancia il proiettile.
Se l’oggetto al suolo si sta muovendo con velocità costante lungo una traiettoria concorde a quella dell’aereo, si vuole calcolare:
Esprimere entrambi i risultati in funzione dei parametri del problema: ,
, e
.
Figura 13: sistema fisico in esame.
Svolgimento punto 1.
Figura 14: sistema di riferimento .
Le leggi orarie del proiettile lungo l’asse delle e delle
sono rispettivamente
(49)
dove è l’istante in cui il proiettile raggiunge il suolo.
Valutando la seconda equazione del sistema (49) in corrispondenza di si ottiene
(50)
Sostituendo ottenuta alla precedente equazione nella prima equazione del sistema (49) si trova
(51)
Dalla precedente equazione deduciamo che, affinché colpisca il bersaglio posizionato al suolo, il caccia deve lasciar partire il proiettile ad una distanza orizzontale da esso pari a
Svolgimento punto 2.
(52)
dove è l’ascissa iniziale del bersaglio rispetto al sistema di riferimento
. Pertanto
è la distanza orizzontale alla quale il bersaglio si trova dall’aereo quando il proiettile viene sganciato, ossia la nostra incognita
.
Affinché il proiettile colpisca il bersaglio, all’istante deve valere
(53)
ossia utilizzando l’equazione (51) e valutando l’equazione (53) in corrispondenza di dato dall’equazione (50) otteniamo
(54)
dove abbiamo posto .
Esplicitando la precedente equazione rispetto ad
ricaviamo che
Se , il valore di
risulta negativo, indicando che il proiettile deve essere sganciato quando il bersaglio si trova dietro l’aereo. Nel caso in cui
, la distanza orizzontale
è zero, indicando che il proiettile deve essere sganciato direttamente sopra il bersaglio. Infine, quando
si avrà
, indicando che il proiettile deve essere sganciato quando il bersaglio si trova davanti l’aereo.
Osservazione.
Il nuovo sistema di riferimento è inerziale e si muove con velocità costante
, tale per cui l’origine
sia coincidente istante per istante con il bersaglio.
In questa configurazione, il bersaglio (e di conseguenza il sistema di riferimento
) si sposta con velocità orizzontale
rispetto al sistema fisso
. Gli assi
e
sono paralleli rispettivamente agli assi
e
. In questo nuovo sistema di riferimento, l’aereo ha una velocità relativa
. Poiché l’origine del sistema di riferimento
coincide istante per istante con il bersaglio, il bersaglio risulta in quiete in questo sistema.
L’illustrazione di entrambi i sistemi di riferimento è fornita nella figura 15.
Figura 15: sistema di riferimento fisso e sistema
solidale con il bersaglio.
Rispetto al sistema , il proiettile viene lanciato con velocità orizzontale
mentre il bersaglio è fermo. Pertanto, nel sistema
il problema è analogo a quello risolto nel punto precedente, e possiamo riutilizzare il risultato ottenuto sostituendo
con
e
con
.
La distanza orizzontale alla quale il caccia deve lasciare cadere il proiettile per colpire il bersaglio, che si muove con velocità
, è data da
(55)
ovvero sostituendo ricaviamo che
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Esercizio 5 . Una palla da baseball viene lanciata verso il battitore orizzontalmente a una velocità iniziale
. La distanza a cui si trova il battitore è
.
- Quanto tempo impiega la palla a coprire la prima metà di
in orizzontale? E la rimanente metà?
- Quando cade la palla per effetto della gravità nella prima metà in orizzontale? E nella rimanente metà?
Svolgimento punto 1.
Figura 16: sistema di riferimento .
Dunque lungo l’asse il moto è rettilineo uniforme con legge oraria
(56)
dove indica la posizione iniziale della palla rispetto al nostro sistema di riferimento che nel nostro caso coincide con l’origine, ovvero
mentre rappresenta la velocità con la quale la palla si muove lungo l’asse
ed in questo caso è proprio uguale ad
, cioè
Dunque l’equazione (91) diventa
Lungo l’asse il moto è uniformemente accelerato con legge oraria
(57)
dove è la posizione iniziale della palla che, ovvero
mentre rappresenta la velocità iniziale lungo l’asse
che possiede la palla ed è uguale a zero poichè inizialmente la velocità della palla è solo orizzontale, quindi
infine l’accelerazione con la quale si muove la palla è pari all’accelerazione di gravità in modulo e di verso negativo rispetto al sistema di riferimento scelto, cioè
Così l’equazione (57) diventa
Mettendo a sistema le equazioni (91) e (57) otteniamo
(58)
Posto , dall’equazione (58)
otteniamo
che il tempo che la palla impiega a percorrere una distanza orizzontale
è
Siccome il moto lungo l’asse è un moto rettilineo uniforme, per percorrere la successiva metà3, il tempo
sarà lo stesso, quindi
-
In tempi uguali percorre lo stesso spazio ma questo avviene solo se il moto è rettilineo uniforme, ad esempio lungo l’asse
siccome il moto è accelerato questa cosa non vale. ↩
Svolgimento punto 2.
Siano e
rispettivamente la distanza che percorre la palla lungo l’asse
nel tempo
e
.
Nella figura 17 rappresentiamo il moto parabolico della palla e gli spazi sopra definiti.
Figura 17: schematizzazione geometrica del problema in esame.
Sostituendo nell’equazione (58)
e volendo trovare solo il modulo otteniamo
quindi la distanza percorsa lungo l’asse nella prima metà è
Ora sostituiamo nell’equazione (58)
e, volendo determinare il modulo, otteniamo
Quindi la distanza percorsa lungo l’asse nella rimanente metà è
Esercizio 6 . Un giocatore di tennis colpisce una pallina quando questa è ad una altezza
dal suolo. Dopo un tempo
=
, la pallina urta, ad un’altezza
=
un muro posto a
=
dal punto in cui la pallina è colpita. Nell’urto la pallina inverte istantaneamente la componente orizzontale della sua velocità mentre la componente verticale ed il modulo della velocità restano uguali. Si calcolino:
- il modulo
della velocità iniziale della pallina quando viene colpita dalla racchetta;
- l’angolo
che la velocità iniziale della pallina fa con l’orizzontale;
- la distanza dal muro del punto in cui la pallina tocca il suolo dopo l’urto contro il muro.
Si osservi che la figura non è in scala ed il giocatore, insieme alla racchetta, hanno dimensioni trascurabili.
Figura 18: rappresentazione del problema in esame.