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Esercizio 27 . Una corda di massa e lunghezza è tenuta ferma su un tavolo privo di attrito, mentre una certa porzione della sua lunghezza pende dal bordo del tavolo.
Quanto lavoro è richiesto per tirare indietro, fino sul piano del tavolo, la parte pendente?
N.B. Per lo svolgimento dell’esercizio supporre che la massa della corda sia uniformemente distribuita lungo di essa, ossia la densità di massa della corda sia costante, cioè
(1)
dove è la massa del tratto di corda . Inoltre, supporre che il sistema sia in quiete rispettivamente all’inizio del moto e alla fine del moto (cioè quando la corda è totalmente sul piano orizzontale).
Premessa.
- nel primo metodo tratteremo la corda come un corpo rigido. Tramite l’ausilio del centro di massa (CM) e il teorema delle forze vive determineremo il lavoro richiesto;
- nel secondo metodo si schematizzerà la corda come un sistema di due punti materiali, di massa variabile, collegati da un filo inestensibile e di massa trascurabile, come raffigurato in figura 3. Tramite le equazioni di Newton si calcolerà il lavoro richiesto. Questo metodo, sebbene più complesso del precedente, è istruttivo poiché le masse dei due punti materiali dipendono dal tempo e pertanto bisognerà applicare la formulazione delle leggi di Newton in forma “generale”.
Svolgimento metodo 1.
Consideriamo il sistema quando una frazione della corda pende dal tavolo (si veda figura 2a) e quando invece quest’ultima è stata completamente tirata indietro da un’opportuna forza esterna al sistema (si veda figura 2b). Nella configurazione iniziale, una certa frazione della corda pende dal bordo (figura 2a). La frazione di corda pendente avrà complessivamente una massa pari a , per cui il CM porzione di corda pendente si troverà ad una distanza da entrambi gli estremi, come illustrato in figura 2a. In questa configurazione essendo la corda in quiete, il CM della porzione pendente avrà
- energia cinetica del CM : ;
- energia potenziale gravitazionale del CM : ,
dove nell’ultimo passaggio abbiamo sostituito . Una volta che la parte pendente è stata tirata indietro da un’opportuna forza esterna fino a giacere interamente sul tavolo (vedi figura 2b), il CM della parte che prima pendeva si troverà alla stessa quota dell’origine , per cui si ha che
- energia cinetica del CM : ;
- energia potenziale gravitazionale del CM :
Dal teorema delle forze vive sappiamo che il lavoro della forze esterne uguaglia la variazione di energia cinetica del CM e poiché il CM all’istante iniziale è fermo così come nell’istante finale, si ha
(2)
Poiché la forza peso è una forza conservativa sappiamo che , dove rappresenta la variazione di energia potenziale del CM tra istante iniziale e finale. In virtù di ciò segue che
(3)
da cui
Svolgimento metodo 2.
Le due masse in figura 3 saranno funzione della loro posizione rispetto all’origine del sistema di riferimento, cioè
(4)
dove rappresenta la generica distanza verticale alla quale si trova la massa rispetto al piano orizzontale su cui giace . Costruiamo il diagramma di corpo libero per entrambe le masse, come illustrato in figura 3. La forza rappresenta la forza esterna al sistema di cui vogliamo calcolare il lavoro compiuto per tirare la parte pendente della corda sul tavolo. Sul punto materiale agiscono la forza peso e la reazione vincolare orientate nel verso negativo e positivo dell’asse rispettivamente; la forza che tira il corpo è orientata nel verso positivo dell’asse e la tensione del filo è orientata nel verso negativo dell’asse . Sul corpo agiscono la forza peso e la tensione del filo dirette rispettivamente nel verso negativo e positivo dell’asse delle . Per quanto detto, dal secondo principio della dinamica si ha che
(5)
Per come abbiamo schematizzato il problema, le due masse ed sono funzioni della coordinata spaziale che è dipendente dal tempo, segue quindi che
(6)
In virtù di ciò il sistema (5) diventa
(7)
(8)
(9)
(10)
con . Poiché non c’è attrito tra il filo ideale e la carrucola, lo scopo di quest’ultima è quello di trasmettere la tensione del filo cambiandone direzione e verso ma preservandone il modulo, ossia , per cui il sistema (10) diventa
(11)
da cui, sottraendo membro a membro delle due equazioni del sistema, si ottiene
(12)
L’equazione (12) descrive il modulo della forza che tira la porzione pendente della corda. Il lavoro svolto dalla forza esterna si ottiene integrando il modulo della forza tra l’istante iniziale () e l’istante in cui la massa si trova interamente sul piano orizzontale (ciò è equivalente a richiedere che la porzione pendente della corda è stata totalmente tirata indietro). In generale, sia la curva che descrive la traiettoria lungo la quale agisce la forza nel portare la parte pendente della corda interamente sul tavolo (la curva è chiaramente una retta), il lavoro ad essa associata sarà
(13)
La forza è diretta nella stessa direzione e nello stesso verso dello spostamento infinitesimo , ossia , da cui
(14)
dove l’istante di tempo è tale per cui mentre l’istante di tempo è tale per cui . Il primo integrale nell’equazione (14) è
(15)
Il secondo integrale nell’equazione (14) è
(16)
Sostituendo la risoluzione degli integrali ottenuti alle equazioni (15) e (16) nell’equazione (14), si ottiene
(17)
Poiché in entrambi gli istanti di tempo considerati tutto è in quiete, si ottiene
(18)
Poiché inizialmente il corpo si trova ad una distanza dal piano orizzontale si ha
(19)
mentre quando essa si trova sul piano orizzontale, in seguito all’applicazione della forza esterna , si trova
(20)
Inserendo le condizioni date dall’equazioni (18),(19) e (20) arriviamo a
(21)
da cui, utilizzando la definizione di , si ha