Home » Esercizio lavoro ed energia 60

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
post
page


 

 

Esercizio 60  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar). Una sferetta di massa m = 100 g è agganciata ad una molla ideale, di costante elastica k = \text{19,6} N\cdotm^{-1}, lunghezza a riposo L = 40 cm, priva di massa il cui secondo estremo è fissato nel punto A, come mostrato in figura 1. Il sistema è posto su un piano orizzontale scabro (coefficiente di attrito dinamo \mu = \text{0,5}). Se si allunga la molla di un tratto \Delta\ell_0 = 20 cm e si lascia quindi muovere la sferetta sotto l’azione della molla, si determini la distanza minima da A raggiunta dalla sferetta nel suo moto.

 

 

Rendered by QuickLaTeX.com

 

 

Svolgimento.  Scegliamo un sistema di riferimento fisso Ox con il semiasse positivo delle x rivolto verso il punto A e l’origine O scelta in modo tale da coincidere con la posizione di riposo della molla, come raffigurato in figura 2.

 

Rendered by QuickLaTeX.com

 

Inizialmente (consideriamo t=0) la molla è allungata di un tratto \Delta\ell_0 e alla sua estremità è posizionata un corpo puntiforme di massa m. L’energia potenziale iniziale di m è

(1)   \begin{equation*} U_{\text{el},i} = {1\over 2} k (\Delta\ell_0)^2+\text{costante}. \end{equation*}

Ad un tempo t>0 la sferetta si trova ad una posizione x, come rappresentato in figura 3.

 

Rendered by QuickLaTeX.com

 

Quando il corpo si trova nella generica posizione x la sua energia potenziale è

(2)   \begin{equation*} U_{\text{el},f} =\dfrac{1}{2}kx^2+\text{costante}. \end{equation*}

Chiamiamo x_{\max} il massimo allungamento della molla rispetto ad O. In corrispondenza di x_{\max} l’energia cinetica risulta essere nulla. Il lavoro svolto dalla forza elastica è pari all’opposto della variazione della sua energia potenziale

(3)   \begin{equation*} W_{\text{el}} =-\Delta U= U_{\text{el},i}- U_{\text{el}, f} = {1\over 2} k \Delta\ell_0^2 -{1\over 2}kx^2, \end{equation*}

dove abbiamo usato i risultati pervenuti nelle equazioni (1) e (2).
Il piano è scabro, pertanto la forza d’attrito svolge lavoro in opposizione al moto di m. Il modulo della forza d’attrito è pari a F_{\text{att}} = mg\mu, mentre lo spostamento del corpo puntiforme dalla posizione iniziale -\Delta \ell_0 alla generica posizione x è x + \Delta\ell_0. La forza d’attrito è parallela e diretta in verso opposto allo spostamento del corpo puntiforme, pertanto il suo lavoro lungo lo spostamento x+\Delta\ell_0 è

(4)   \begin{equation*} W_{\text{att}} = -mg\mu(x+\Delta\ell_0). \end{equation*}

Siano K_f e K_i rispettivamente l’energia cinetica nella generica posizione x di m e l’energia cinetica iniziale di m.
Per il teorema delle forze vive, il lavoro totale delle forze agenti su m, ovvero la forza d’attrito dinamico e la forza elastica, è pari alla variazione di energia cinetica del corpo puntiforme, cioè

(5)   \begin{equation*} \Delta K = K_{f} - \underbrace{K_i}_{=0}= W_{\text{el}}+ W_{\text{att}} = {1\over 2} k \Delta\ell_0^2 -{1\over 2}kx^2 -mg\mu(x+\Delta\ell_0), \end{equation*}

dove abbiamo usato i risultati pervenuti nelle equazioni (3) e (4) e abbiamo posto l’energia cinetica iniziale K_i pari a zero perché la massa m è inizialmente in quiete.
L’energia cinetica finale K_f si annulla alla distanza massima x_{\text{max}} da O. Pertanto, ponendo K_{f}=0, la precedente equazione diventa

(6)   \begin{equation*} K_{f} = 0 \quad \Leftrightarrow \quad {1\over 2} k \Delta\ell_0^2 -{1\over 2}kx_{\text{min}}^2 -mg\mu(x_{\text{min}}+\Delta\ell_0), \end{equation*}

dove abbiamo posto x=x_{\max} perché l’energia cinetica risulta nulla in corrispondenza dell’allungamento massimo.
Svolgendo i calcoli la precedente equazione diventa

(7)   \begin{equation*} \begin{split} {1\over 2} k \Delta\ell_0^2 -{1\over 2}kx_{\max}^2 -mg\mu(x_{\max}+\Delta\ell_0) & = {1\over 2}k (\Delta\ell_0^2-x_{\max}^2) - mg\mu(\Delta\ell_0 + x_{\max})=\\[10pt] & = {1\over 2}k (\Delta\ell_0-x_{\max})(\Delta\ell_0+x_{\max}) - mg\mu(\Delta\ell_0 + x_{\max}) =\\[10pt] &=(\Delta\ell_0+x_{\max}) \left(\dfrac{1}{2}k(\Delta\ell_0-x_{\max})-mg\mu\right)=0. \end{split} \end{equation*}

La precedente equazione ha come soluzioni

(8)   \begin{equation*} x^{(1)}_{\text{max}} = -\Delta\ell_0 \end{equation*}

e

(9)   \begin{equation*} {1\over 2}k(\Delta\ell_0 -x_{\text{min}}^{(2)})-mg\mu = 0 \quad \Leftrightarrow \quad x_{\text{max}}^{(2)} = \Delta\ell_0 -\dfrac{2mg\mu}{k}. \end{equation*}

La prima soluzione x^{(1)}_{\text{max}} = -\Delta\ell_0 indica la posizione iniziale del corpo puntiforme. La seconda soluzione x_{\text{max}}^{(2)} indica invece il punto dove effettivamente il corpo puntiforme si ferma. La soluzione del problema è la distanza minima dal punto A, pertanto essa è L-x_{\text{max}}^{(2)}, cioè

    \[\boxcolorato{fisica}{ L-x_{\text{max}}^{(2)} = L-\Delta\ell_0 +\dfrac{2mg\mu}{k}=\text{0,25}\,\text{m}.}\]