Esercizio 60 . Una sferetta di massa
g è agganciata ad una molla ideale, di costante elastica
N
m
, lunghezza a riposo
cm, priva di massa il cui secondo estremo è fissato nel punto
, come mostrato in figura 1. Il sistema è posto su un piano orizzontale scabro (coefficiente di attrito dinamo
). Se si allunga la molla di un tratto
cm e si lascia quindi muovere la sferetta sotto l’azione della molla, si determini la distanza minima da
raggiunta dalla sferetta nel suo moto.
Svolgimento. Scegliamo un sistema di riferimento fisso con il semiasse positivo delle
rivolto verso il punto
e l’origine
scelta in modo tale da coincidere con la posizione di riposo della molla, come raffigurato in figura 2.
Inizialmente (consideriamo ) la molla è allungata di un tratto
e alla sua estremità è posizionata un corpo puntiforme di massa
. L’energia potenziale iniziale di
è
(1)
Ad un tempo la sferetta si trova ad una posizione
, come rappresentato in figura 3.
Quando il corpo si trova nella generica posizione la sua energia potenziale è
(2)
Chiamiamo il massimo allungamento della molla rispetto ad
. In corrispondenza di
l’energia cinetica risulta essere nulla. Il lavoro svolto dalla forza elastica è pari all’opposto della variazione della sua energia potenziale
(3)
dove abbiamo usato i risultati pervenuti nelle equazioni (1) e (2).
Il piano è scabro, pertanto la forza d’attrito svolge lavoro in opposizione al moto di . Il modulo della forza d’attrito è pari a
, mentre lo spostamento del corpo puntiforme dalla posizione iniziale
alla generica posizione
è
. La forza d’attrito è parallela e diretta in verso opposto allo spostamento del corpo puntiforme, pertanto il suo lavoro lungo lo spostamento
è
(4)
Siano e
rispettivamente l’energia cinetica nella generica posizione
di
e l’energia cinetica iniziale di
.
Per il teorema delle forze vive, il lavoro totale delle forze agenti su , ovvero la forza d’attrito dinamico e la forza elastica, è pari alla variazione di energia cinetica del corpo puntiforme, cioè
(5)
dove abbiamo usato i risultati pervenuti nelle equazioni (3) e (4) e abbiamo posto l’energia cinetica iniziale pari a zero perché la massa
è inizialmente in quiete.
L’energia cinetica finale si annulla alla distanza massima
da
. Pertanto, ponendo
, la precedente equazione diventa
(6)
dove abbiamo posto perché l’energia cinetica risulta nulla in corrispondenza dell’allungamento massimo.
Svolgendo i calcoli la precedente equazione diventa
(7)
La precedente equazione ha come soluzioni
(8)
e
(9)
La prima soluzione indica la posizione iniziale del corpo puntiforme. La seconda soluzione
indica invece il punto dove effettivamente il corpo puntiforme si ferma. La soluzione del problema è la distanza minima dal punto
, pertanto essa è
, cioè