Esercizio 3 . Sia un sistema di riferimento cartesiano fisso orientato come in figura 1. Un punto si muove di moto rettilineo uniforme con velocità con e costante e versore dell’asse delle .
Un secondo punto si muove di moto rettilineo uniforme con velocità con e costante e versore dell’asse delle .
Al tempo le posizioni iniziali di e sono rispettivamente e , con e .
Determinare:
- in quale istante i due punti hanno la minima distanza;
- il valore di tale distanza.
Esprimere i risultati in funzione dei parametri del problema e . Assumere che valga la seguente disuguaglianza .
Richiami teorici.
(1)
con . Il vertice di una parabola è il punto di intersezione tra l’asse di simmetria e la parabola stessa, avente coordinate
(2)
Il segno del coefficiente individua il verso in cui la parabola volge la propria concavità. Dunque a seconda della concavità della parabola, e quindi del segno di , l’ordinata del vertice rappresenta il minimo o il massimo della funzione. In particolare
(3)
Di seguito, in figura 2, rappresentiamo due parabole con la concavità verso il basso e verso l’alto. Abbiamo scelto di rappresentare il caso particolare in cui il vertice sia proprio l’origine del nostro sistema di riferimento.
Come si evince dalla figura 2, nel caso della concavità verso l’alto il vertice è un punto di minimo assoluto, mentre nel caso della concavità verso l’alto il vertice è un punto di massimo assoluto.
Svolgimento Punto 1.
(4)
Poiché la distanza è sempre positiva, osserviamo che minimizzare la distanza tra e è equivalente a minimizzare il quadrato della distanza tra e . Definiamo quindi la funzione come il quadrato della distanza tra e al tempo , ossia
(5)
utilizzando le leggi orarie date dal sistema \eqref{leggi_orarie}, otteniamo
(6)
Cerchiamo il minimo di tale funzione. Osserviamo che è una parabola con concavità diretta verso l’alto (), l’istante rappresenta il punto di minimo della parabola, ossia (si guardi i richiami teorici)
(7)
(8)
(9)
Sostituendo i valori di ed ottenuti rispettivamente dalle equazioni \eqref{b} e \eqref{a} nell’equazione \eqref{vertice}, otteniamo
(10)
ovvero
Osserviamo che perché per ipotesi.
Svolgimento Punto 2.
(11)
Sostituendo l’espressione di ottenuta al primo punto nell’equazione \eqref{ht}, otteniamo
(12)
ossia
(13)
ovvero
(14)
Questa espressione può essere semplificata ulteriormente
(15)
Infine,
(16)
cioè
Osservazione.
(17)
si ha che
(18)
da cui
(19)
Quindi è un punto estremante della funzione . Dallo studio del segno della derivata della funzione , deduciamo che
(20)
per cui l’istante di tempo rappresenta il punto di minimo della funzione .