Esercizi svolti sulla legge di Ampere e Campo magnetico
In questo articolo troverete esercizi svolti sulla Legge di Ampere e su sorgenti sorgenti di Campo magnetico, Proprietà magnetica della materia, estratti dal celebre libro “Elementi di Fisica. Elettromagnetismo e Onde” di P. Mazzoldi, M. Nigro e C. Voci. Questo spazio è pensato per gli studenti di ingegneria, fisica e matematica, e mira a fornire soluzioni dettagliate e chiaramente spiegate del capitolo 7, con particolare attenzione alle esigenze di un corso di Fisica 2.
Qui troverete una raccolta di esercizi su argomenti cruciali come le Sorgenti di Campo Magnetico, la Legge di Ampere e le Proprietà Magnetiche. Ogni problema è affrontato con un approccio metodico e approfondito, garantendo che anche i concetti più complessi siano facilmente comprensibili.
Il nostro obiettivo è quello di rendere l’apprendimento stimolante e coinvolgente, offrendo non solo soluzioni, ma anche spiegazioni che illuminano le logiche sottostanti e le applicazioni pratiche di questi principi fondamentali della fisica. Che tu stia preparando un esame, cercando di rafforzare le tue conoscenze o semplicemente esplorando l’affascinante mondo dell’elettromagnetismo, questo sito è progettato per supportarti in ogni passo del tuo percorso educativo.
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Autori e revisori degli esercizi su sorgenti di campo magnetico, legge di Ampere e proprietà magnetica della materia.
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Revisore: Giulia Romoli.
Testi degli esercizi sulla legge di Ampere
Figura 1: schema esercizio 1.
Svolgimento.
(1)
dove è la permeabilità magnetica del vuoto (). Evidentemente, in tutti i punti equidistanti dal filo si misura lo stesso campo magnetico. Data una circonferenza di raggio concentrica al filo, contenuta nel piano perpendicolare al filo e passante per , su tutti i punti della circonferenza si misura un campo magnetico pari a , essendo tutti i punti alla stessa distanza dal filo. La direzione del campo magnetico è perpendicolare alla distanza tra il filo e il punto o, equivalentemente, coincide con la tangente nel punto alla circonferenza sopra definita (vedi figura 2). Il verso di si ottiene con la regola della mano destra o regola della vite. Le linee del campo magnetico sono circonferenze concentriche al filo e risultano concatenate alla corrente , sorgente del campo stesso. Sia la regola della mano destra che la regola della vite sono utili per descrivere il fenomeno: una vite disposta secondo la corrente indica con il suo verso di rotazione il verso delle linee del campo magnetico; equivalentemente, la regola della mano destra afferma che, se il pollice della mano destra, tenuta chiusa a pugno, punta nel verso della corrente, le linee del campo magnetico circondano la corrente nel verso indicato dalle altre dita.
Figura 2: rappresentazione del campo magnetico come definito nella legge di Biot-Savart.
L’esercizio ci chiede di calcolare il campo magnetico generato dai due fili sull’asse in un punto generico . Il piano è perpendicolare ai due fili ed è facile dimostrare che tutti i punti sull’asse sono equidistanti dai due fili. In altre parole, scegliendo un punto qualsiasi sull’asse , la distanza del punto dal centro di entrambi i fili è la stessa. Poiché nei due fili scorre la stessa intensità di corrente, , ci aspettiamo che il modulo del campo magnetico generato da ciascun filo in sia uguale, ovvero , e che abbia la rappresentazione analitica come in (1).
Valutiamo il campo magnetico in un punto generico , come mostrato in figura 3.
Figura 3: rappresentazione del campo magnetico come definito nella legge di Biot-Savart.
Figura 4: rappresentazione del campo magnetico come definito nella legge di Biot-Savart.
Per sommare i contributi di entrambi i fili e ottenere il valore del campo magnetico totale in , è necessario ricordare che dati due vettori qualsiasi, il modulo della somma di due vettori non è necessariamente uguale alla somma dei moduli. I due vettori e non sono infatti paralleli, ma ciascuno è perpendicolare alla distanza di dal filo corrispondente (vedere figura 3). Definiamo l’angolo che ciascun vettore forma con l’asse (da semplici considerazioni geometriche, si può notare come ). Scomponiamo ciascun vettore e nelle sue componenti lungo l’asse e lungo l’asse
(2)
Il campo magnetico totale sarà quindi diretto secondo il verso positivo dell’asse come in figura 3. Osserviamo che l’angolo e la distanza dipendono entrambi dalla posizione di sull’asse . L’esercizio richiede di far dipendere solo dalla quota del punto scelto. Da semplici considerazioni di trigonometria, ponendo si trova che
(3)
da cui diventa:
A quota il campo magnetico assume il valore massimo e vale
(4)
Osservazione.
(5)
è facile intuire come invertire il verso della corrente sia equivalente a invertire il verso di rotazione delle linee di campo magnetico concentriche al filo.
- il valore del campo magnetico nel punto ;
- l’angolo che forma con l’asse .
Figura 5: schema esercizio 2.
Svolgimento punto 1.
(6)
dove i due campi magnetici e sono orientati come in figura 6.
Figura 6: valutazione del campo magnetico nel punto (Esercizio 2).
Osservando la figura 6 si evince che e e quindi (6) diventa
(7)
Dalla geometria del problema risulta chiaro che , pertanto applicando la formula (3) con si ottiene l’angolo cercato
(8)
da cui segue che . Calcoliamo il campo magnetico nel punto sfruttando (7) e (8)
(9)
In particolare il modulo del campo magnetico totale in sarà allora dato da
(10)
e tenendo conto che
(11)
ricordando che e sostituendo i valori numerici forniti dall’esercizio si ottiene
Svolgimento punto 2.
(12)
da cui
(13)
cioè:
Figura 7: schema esercizio 3.
Svolgimento.
Figura 8: valutazione dei campi magnetici generati da e (esercizio 3).
Osserviamo che, data la geometria del problema, il campo magnetico su ogni sezione del terzo filo risulta costante in modulo, direzione e verso. Poiché i tre fili sono indefiniti, per ciascuna sezione del terzo filo vale lo schema rappresentato in figura 8. Pertanto, ci basterà valutare il campo magnetico totale agente su una generica sezione del terzo filo applicando la legge di Biot-Savart (1):
(14)
dove è la posizione del terzo filo nel sistema di riferimento scelto.
Affinché il filo sia in equilibrio, la forza esercitata su di esso deve essere nulla. In particolare, essendo i fili indefiniti, si parlerà di forza per unità di lunghezza. La seconda legge elementare di Laplace afferma che, dato un filo conduttore rettilineo immerso in un campo magnetico , la forza agente su un tratto di filo infinitesimo orientato nel verso di conduzione della corrente è proporzionale al prodotto vettoriale tra e il campo magnetico .
(15)
da cui segue che la forza per unità di lunghezza è
(16)
con versore orientato nel verso di scorrimento della corrente.
Essendo il campo magnetico applicato al terzo filo pari a (14) e tenendo conto del risultato (16) otteniamo
(17)
Imponiamo che la forza totale agente sul terzo filo risulti nulla
(18)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Osservazione.
- il campo magnetico nel centro del triangolo;
- la forza per unità di lunghezza sul filo disposto in .
Figura 9: schema esercizio 4.
Svolgimento punto 1.
(19)
Grazie alla legge di Biot-Savart (1) possiamo rappresentare i campi magnetici nel punto come in figura 10
Figura 10: valutazione del campo magnetico nel punto (esercizio 4).
Il campo magnetico generato dal secondo filo (posto al vertice del triangolo equilatero) è parallelo all’asse nel punto . I due campi magnetici generati dal primo e dal terzo filo sono orientati secondo la regola della vite (o della mano destra). Da semplici considerazioni geometriche si osserva che l’angolo che formano i campi magnetici e con l’asse delle è lo stesso; in particolare è importante ricordare che il baricentro è , da cui, applicando i noti teoremi dei triangoli rettangoli si ottiene subito
(20)
Risulta chiaro che i due campi magnetici formano lo stesso angolo con l’asse . Ma allora il campo magnetico totale dato dalla somma dei tre contributi non ha nessuna componente lungo l’asse , essendo le componenti dei campi magnetici generati dal primo e dal terzo filo uguali e opposte lungo quell’asse, . Per quanto riguarda la componente del campo magnetico totale , vale
(21)
Ricordando l’espressione per il modulo del campo magnetico trovata nella (19), possiamo proiettare ciascun contributo sull’asse ottenendo
(22)
da cui
Concludiamo dunque che il campo magnetico nel punto è nullo:
Svolgimento punto 2.
(23)
Tenendo conto del fatto che i fili sono disposti ai vertici di un triangolo equilatero, l’angolo che i due campi magnetici formano con l’asse è pari a
(24)
Possiamo quindi rappresentare i campi magnetici nel punto come in figura 11
Figura 11: valutazione del campo magnetico nel punto (esercizio 4).
da cui troviamo il campo magnetico totale nel punto
(25)
(26)
Applichiamo (15) e tenendo conto del fatto che il campo magnetico totale è ortogonale al filo e quindi al vettore , segue che
(27)
Concludiamo con il seguente risultato:
Osservazione.
- il campo magnetico nel centro del quadrato;
- il campo magnetico nel vertice del quadrato;
- la forza per unità di lunghezza sul filo disposto in .
Figura 12: schema esercizio 5.
Svolgimento punto 1.
(28)
I quattro campi magnetici sono disposti come in figura 13.
Figura 13: valutazione del campo magnetico nel punto (esercizio 5).
Risulta chiaro che per rappresentare i campi magnetici abbiamo applicato la legge di Biot-Savart; in particolare abbiamo tenuto conto che per il fili e le correnti sono uscenti, mentre per i fili e le correnti sono entranti. Il campo magnetico totale nel centro del quadrato è dato dalla somma dei campi magnetici di ogni filo (principio di sovrapposizione degli effetti), che per la geometria del problema e i dati forniti hanno stesso modulo e in particolare formano lo stesso angolo con un asse parallelo all’asse (vedere figura 13). Proiettando i campi magnetici sugli assi del nostro sistema di riferimento , si può osservare che lungo l’asse la somma dei contributi dei quattro campi magnetici risulta nulla, mentre lungo l’asse la somma è . Infatti e coincidono, così come e , pertanto il campo magnetico totale sarà diretto nel verso positivo dell’asse . Applicando i noti teoremi dei triangoli rettangoli si trova che
(29)
Il campo magnetico totale avrà quindi modulo pari alla somma delle componenti dei quattro campi magnetici
(30)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
Figura 14: valutazione del campo magnetico nel punto (esercizio 5).
I fili in cui scorrono le correnti e sono alla distanza dal punto , il filo in cui scorre la corrente è alla distanza , segue che
(31)
In particolare e le componenti e del campo magnetico totale nel punto valgono rispettivamente
(32)
e
(33)
Concludiamo che il campo magnetico totale nel punto è:
Il modulo di vale e forma un angolo con l’asse .
Svolgimento punto 3.
(34)
La direzione di risulta correttamente ortogonale sia a che alla corrente nel terzo filo. In figura 15 si rappresenta il campo magnetico e la forza nel punto :
Figura 15: valutazione della forza sul filo percorso dalla corrente (esercizio 5).
Risulta allora che:
Il modulo di vale e il vettore forma un angolo con l’asse .
- il campo magnetico in un punto distante da un estremo;
- in particolare il campo magnetico per ;
- il campo magnetico in nell’ipotesi in cui .
Figura 16: schema esercizio 6.
Svolgimento punto 1.
(35)
dove è il versore che giace sulla retta contenente con verso diretto dal punto in cui si trova l’elemento di filo a , è il versore concorde con il verso della corrente che scorre nell’elemento di filo e è la permeabilità magnetica del vuoto. La direzione di è perpendicolare al piano sul quale giacciono e (vedi figura 17). L’orientazione di si ottiene applicando la regola della vite o equivalentemente la regola della mano destra, essendo il campo magnetico il risultato di un prodotto vettoriale (vedi osservazione esercizio 1).
Figura 17: Rappresentazione del campo magnetico come definito nella prima legge elementare di Laplace.
Consideriamo il filo di lunghezza in figura 18. Possiamo suddividere il filo in infiniti elementi di lunghezza infinitesima orientati nel verso della corrente, ciascuno dei quali genera un campo magnetico infinitesimo nel punto . Sommando gli infiniti contributi dei campi magnetici nel punto si ottiene il campo magnetico totale generato dal filo di lunghezza finita
(36)
dove è il segmento sul quale giace il filo. Per risolvere l’integrale è utile introdurre un sistema di riferimento avente l’origine in corrispondenza dell’estremo sinistro del filo. Ogni singolo tratto di filo infinitesimo può essere allora identificato in modo univoco rispetto a P dall’angolo così come definito nella figura 18.
Figura 18: sistema di riferimento introdotto per la risoluzione dell’esercizio 6.
Il primo passo è parametrizzare il sostegno sul quale giace il filo in funzione di , e quindi riscrivere il prodotto vettoriale e la distanza di ciascun elemento infinitesimo dal punto in funzione dell’angolo . Consideriamo un generico tratto di filo e sia la sua distanza dall’estremo sinistro del filo. Facendo riferimento alla figura 18 e da semplici considerazioni di trigonometria, valgono le seguenti relazioni:
(37)
(38)
(39)
Differenziando (37) si ottiene
(40)
e, in particolare, osservando che la direzione dell’elemento di filo coincide sempre con la direzione del filo conduttore percorso da corrente (la corrente nel filo conduttore scorre da sinistra verso destra, ovvero nel verso concorde dell’asse ), si ha che ; pertanto il prodotto vettoriale che compare nell’argomento dell’integrale (36) vale
(41)
Figura 19: angoli degli estremi di integrazione dell’integrale da valutare (esercizio 6).
Osserviamo dalla geometria del problema che da cui sfruttando (38), (39) e (41) possiamo riscrivere (36) come segue
(42)
Vogliamo ora riscrivere il risultato ottenuto in una forma diversa e a tal proposito ricordiamo la prima legge fondamentale della goniometria
(43)
da cui sostituendo si ottiene
(44)
dove abbiamo sfruttato cioè la definizione di funzione inversa. L’ultima equazione, sostituita in (42), porta alla soluzione del problema:
Svolgimento punto 2.
Svolgimento punto 3.
Figura 20: geometria esercizio 7.
Svolgimento.
(46)
Seguendo lo stesso ragionamento con il quale è stato risolto l’esercizio precedente, possiamo suddividere ciascun filo rettilineo in tratti di filo di lunghezza infinitesima , orientati nel verso della corrente, e considerare il campo magnetico generato dal singolo filo rettilineo in come la somma dei campi magnetici generati in P da ciascun tratto di filo infinitesimo con cui il filo rettilineo è stato suddiviso. Si osservi che tutti i tratti di filo infinitesimi con cui possono essere suddivisi il primo e il quinto filo rettilineo sono orientati nella stessa direzione del vettore posizione che li congiunge al punto P; pertanto il prodotto vettoriale risulta nullo per ogni elemento in cui il primo e il quinto filo possono essere suddivisi. Il contributo è quindi nullo per ciascun elemento infinitesimo dei due fili, ne consegue che il campo magnetico totale generato sia dal primo che dal quinto tratto di filo rettilineo nel punto è nullo
(47)
Valutiamo i campi magnetici generati dai rimanenti tre tratti di filo rettilineo singolarmente. Introduciamo un sistema di riferimento con origine coincidente con il punto come in figura 21.
Figura 21: sistema di riferimento introdotto per la risoluzione dell’esercizio 7.
Valutazione di . Scegliamo un elemento infinitesimo e valutiamo la distanza tra esso e il punto introducendo un angolo come in figura 22.
Figura 22: sistema di riferimento introdotto per la valutazione di .
Da semplici considerazione trigonometriche si ha che
(48)
(49)
e
(50)
Differenziamo (48) si ottiene
(51)
Il prodotto vettoriale che compare nell’argomento dell’integrale (36) si può calcolare applicando (49) e osservando che la corrente scorre nel verso concorde dell’asse , quindi , da cui
(52)
e inoltre abbiamo
(53)
Calcoliamo (36) utilizzando (49),(51) e (52), cioè:
(54)
dove in abbiamo utilizzato il fatto che il coseno è una funzione pari su intervallo simmetrico rispetto all’origine. Per la simmetria del problema si ha in . A tal proposito calcoleremo solamente ; il calcolo del campo magnetico è analogo a quello che segue per .
Valutazione di . Si procede come per il calcolo del campo magnetico . Scegliamo un sistema di riferimento orientato come in figura 23.
Figura 23: sistema di riferimento introdotto per la valutazione di .
Dalla trigonometria osservando la figura 23, si ha che
(55)
(56)
(57)
Differenziano (55) si ha
(58)
Calcoliamo il prodotto vettoriale nell’integrale (36) applicando (57) e notando che la corrente scorre nella direzione negativo delle , pertanto , da cui
(59)
(60)
Possiamo calcolare (36) sfruttando (56),(58) e (59) e quindi si ha
(61)
Valutazione del campo magnetico totale . Utilizzando e possiamo calcolare , cioè
(62)
Per ipotesi e quindi
(63)
Sostituendo i valori numerici si ha
Figura 24: schema esercizio 8.
Svolgimento.
Figura 25: valutazione del campo magnetico generato dai quattro tratti di filo infinitesimi evidenziati (esercizio 8).
Calcoliamo allora il campo magnetico generato dal lato sinistro (sarebbe il filo in figura 25 dove è stato scelto l’elementino ) della spira nel centro . Suddividiamo il filo rettilineo in una somma infinita di tratti di filo infinitesimi ed applichiamo a ciascuno di essi la prima legge elementare di Laplace (35). Introduciamo un sistema di riferimento come in figura 26:
Figura 26: sistema di riferimento introdotto per la valutazione di (esercizio 8).
Scegliamo un elementino e valutiamo il campo magnetico in . Osservando la figura 26 si ha che
(64)
(65)
(66)
Differenziamo (88) così ottenendo
(67)
Per calcolare il campo magnetico in sfruttiamo (65),(67) e notiamo che .
Figura 27: angoli degli estremi di integrazione dell’integrale da valutare (esercizio 8).
Inoltre si osserva che il filo è disposto lungo l’asse e scorrendo la corrente verso il basso si ha che . Non ci resta che calcolare il prodotto vettoriale che compare nell’argomento dell’integrale (36)
(68)
da cui (36) diventa
(69)
Concludiamo che:
- il campo magnetico prodotto in dal circuito mostrato in figura;
- il momento magnetico dello stesso.
Figura 28: schema esercizio 9.
Svolgimento punto 1.
Figura 29: sistema di riferimento introdotto per la risoluzione dell’esercizio 9.
Il campo magnetico totale in sarà dato dalla somma dei campi magnetici generati da ciascun filo, secondo il principio di sovrapposizione degli effetti:
(70)
Ricordando che nella prima legge elementare di Laplace espressa in (35) è presente il prodotto vettoriale , essendo la distanza dell’elemento di filo dal punto nel quale il campo magnetico viene valutato, è facile concludere (i vettori e relativi al filo 3 e al filo 4 sono tra loro paralleli) che il campo magnetico sia nullo per tutti gli elementi di filo in cui il terzo e il quarto filo possono essere suddivisi. In altre parole
(71)
Calcoliamo i campi magnetici in generati dal primo e dal secondo tratto di filo conduttore, rispettivamente alle distanze e dal centro . Consideriamo il caso più generale di un arco di circonferenza conduttore alla distanza dal centro della circonferenza, come mostrato in figura 30:
Figura 30: valutazione del campo magnetico generato da un arco di circonferenza (esercizio 9).
Calcoliamo il campo magnetico generato da quest’ultimo nel punto applicando (36). Risulta chiaro che è tangente all’arco di circonferenza e che coincide con il versore normale alla circonferenza nella direzione del centro quindi ; in particolare e , pertanto
(72)
dove rappresenta l’ampiezza dell’arco di circonferenza. Questa è la formula che descrive il campo magnetico prodotto da un arco di circonferenza conduttore percorso dalla corrente e con ampiezza . Applichiamo la formula (72) ai due tratti di filo conduttore del problema, rispettivamente alle distanze e dal centro , da cui
(73)
dove ha segno diverso da perché la corrente è nel verso opposto rispetto alla formula generale (72). Il campo magnetico totale nel punto sarà allora dato da:
Svolgimento punto 2.
(74)
dove e , da cui:
- il campo magnetico nel centro delle semicirconferenze;
- il momento magnetico .
Figura 31: schema esercizio 10.
Svolgimento punto 1.
Sostituendo i valori numeri troviamo
Per calcolare il momento magnetico del primo circuito applichiamo la formula (74) tenendo conto del fatto che :
Svolgimento punto 2.
(75)
dove abbiamo posto e . Il secondo circuito nella parte inferiore ha campo magnetico diretto nell’asse positivo delle
(76)
dove abbiamo applicato la formula (72), ponendo e . Applicando la regola della mano destra o della vite, è facile verificare che entrambi i campi magnetici generati dai due archi di circonferenza siano orientati nel verso positivo dell’asse . Il campo magnetico totale in sarà dato da:
(77)
Sostituendo i valori numerici troviamo
Per calcolare il momento magnetico del secondo circuito, applichiamo la formula (74) con , considerando che le aree dei due semicerchi vanno sommate piuttosto che sottratte:
Approfondimento.
(78)
dove ciascuna corrente che contribuisce alla somma deve essere presa con il segno opportuno. In particolare, il segno della corrente nella somma sarà positivo quando l’orientazione del percorso chiuso coincide con il verso delle linee del campo magnetico generato dalla corrente secondo la regola della vite (o della mano destra), mentre sarà negativo se accade il contrario. Ad esempio, in figura 32, il percorso a cui sono concatenate le correnti e è orientato in senso antiorario (l’orientamento è dato dal vettore ). La somma delle correnti concatenate sarà uguale a : il segno della corrente è positivo, dal momento che il campo magnetico da essa generato è concorde rispetto a ; al contrario, il segno della corrente sarà negativo, essendo il campo magnetico generato dalla corrente discorde rispetto a .
Figura 32: applicazione della legge di Ampere (78).
Svolgimento.
(79)
dunque ritroviamo proprio la legge di Biot-Savart (1).Nel limite in cui tende a , da destra, si ottiene
(80)
Figura 33: caso (esercizio 11).
Studiamo il caso (figura 34), ovvero il caso in cui la circonferenza sia definita in una regione interna al filo.
Figura 34: caso (esercizio 11).
Sia la corrente concatenata alla circonferenza . Se supponiamo che la corrente che scorre nel conduttore abbia densità di corrente costante, si avrà che essa sarà uguale al rapporto tra la corrente e la sezione del cilindro di raggio in cui essa scorre che chiaramente abbiamo supposto costante in tutto il “percorso” della corrente. Quindi si ha , da cui
(81)
Analogamente a come avevamo fatto nel caso precedente, segue dalla legge di Ampère (78) quanto segue
(82)
dove (ricordiamo che il rame è una sostanza diamagnetica, ). Il modulo del campo magnetico in una regione interna al conduttore cilindrico dipende sia dal raggio del cilindro conduttore che dal raggio della circonferenza scelta come percorso chiuso; in particolare, è nullo lungo l’asse del cilindro conduttore () e cresce linearmente con il raggio nella regione interna al filo. Nel limite in cui tende a , da sinistra, si ha
(83)
Si osserva che il campo magnetico è discontinuo per , ovvero in ogni punto della sulla superficie del conduttore, cioè:
In generale vale quanto segue. Scelto un qualsiasi piano indefinito che taglia perpendicolarmente il cilindro e su di esso una circonferenza di raggio si ha che
(84)
dove è il versore tangente alla circonferenza ed è orientato rispetto al verso della corrente che scorre nel conduttore secondo la regola della vite. L’andamento del campo magnetico in funzione della distanza dall’asse del conduttore cilindrico pieno è riassunto nella figura 35.
Figura 35: in funzione della distanza dall’asse del conduttore cilindrico pieno (esercizio 11).
- il campo magnetico nel punto ;
- il campo magnetico in un punto , molto lontano dal tratto di filo curvo, di cui si trascura l’effetto.
Figura 36: schema esercizio 12.
Svolgimento punto 1.
Figura 37: valutazione del campo magnetico nel punto C (esercizio 12).
I campi magnetici generati dai tre fili conduttori hanno tutti direzione uscente dal piano rappresentato in figura 37. Il modulo del campo magnetico generato dal primo filo conduttore sarà uguale al modulo del campo magnetico generato dal terzo filo conduttore, essendo il punto alla stessa distanza dall’estremità dei due fili. Riprendendo il risultato ottenuto nel caso 3 del problema 6 in equazione (45), in cui era stato supposto che la lunghezza del filo fosse molto più grande della distanza dal filo del punto in cui il campo magnetico viene valutato, si ha che
(85)
Calcoliamo ora il contributo del secondo filo conduttore. Riprendendo il risultato ottenuto nel caso 1 del problema 9 in equazione (72) e considerando che l’ampiezza , si ottiene che
(86)
Pertanto si ha
(87)
cioè
Svolgimento punto 2.
- il campo magnetico a una distanza dal bordo della striscia sul piano sul quale giace la lastra;
- in particolare il valore di per ;
- il momento meccanico che agisce su un piccolo ago magnetico di momento , posto ad una distanza .
Figura 38: schema esercizio 13.
Svolgimento punto 1.
(88)
Senza perdita di generalità consideriamo un punto appartenente all’asse e calcoliamo il campo magnetico della lastra solo in quel punto. La corrente è la corrente che scorre nel singolo filo indefinito. Supponendo che la densità di corrente della lamina sia costante e che il singolo filo abbia una sezione infinitesima , possiamo scrivere la relazione
(89)
dove è la distanza del singolo filo indefinito dal bordo destro della lamina (figura 39).
Figura 39: valutazione del campo magnetico del singolo filo indefinito in (esercizio 13).
L’equazione (88) può essere allora riscritta come segue
(90)
Il campo magnetico totale sarà dato dalla somma di tutti i contributi magnetici dei fili indefiniti in cui si può suddividere la lamina, ovvero dall’integrale:
(91)
dove ricordiamo che abbiamo definito con la distanza tra e il bordo esterno della lamina. Si conclude che il campo magnetico è diretto nel verso negativo dell’asse e ha modulo pari a:
Svolgimento punto 2.
(92)
da cui
Dunque ritroviamo la legge di Biot-Savart (1). In altre parole, a distanze molto grandi il campo magnetico prodotto dalla lamina coincide con il campo magnetico generato da un filo indefinito di sezione trascurabile, alla stessa distanza dal punto in cui il campo magnetico viene valutato.
Svolgimento punto 3.
(93)
dove il modulo del campo magnetico è quello ottenuto nel primo caso (91):
- la forza che agisce sulla bobina;
- il lavoro compiuto dalla stessa forza per spostare la bobina da a .
Figura 40: schema esercizio 14.
Svolgimento punto 1.
(94)
Suddividiamo la spira in un insieme di quattro fili conduttori (vedi figura 41).
Figura 41: valutazione della forza impressa dal filo indefinito sulla spira (esercizio 14).
La forza che il filo indefinito esercita sulla spira sarà data dalla somma delle forze che il filo indefinito esercita sui quattro tratti di filo conduttore
(95)
Dalla legge di Biot-Savart (1), sappiamo che il campo magnetico generato dal filo indefinito è pari a
(96)
dove è il segmento verticale che congiunge un generico punto del piano al filo. Suddividiamo ciascun tratto di filo conduttore in elementi infinitesimi e calcoliamo la forza che il filo indefinito esercita su ciascuno di essi per mezzo della seconda legge elementare di Laplace (15)
(97)
Consideriamo due elementi infinitesimi di spira e , ciascuno su uno dei due lati verticali della spira, opposti e alla stessa distanza dal filo conduttore indefinito (41). È facile verificare come le due forze e che agiscono sui due elementi infinitesimi di spira siano uguali e opposte. Il ragionamento può essere esteso a qualsiasi coppia di elementi sui due lati verticali della spira. Pertanto la forza totale che agisce sul primo e sul terzo tratto di filo conduttore è nulla, e la forza totale agente sulla spira è
(98)
Calcoliamo le forze che agiscono sui due tratti di spira rimanenti.
Valutazione di Sul quarto tratto di filo conduttore agisce il campo magnetico uniforme:
(99)
dove abbiamo sostituito in (96) . Il quarto tratto di spira può essere parametrizzato nel seguente modo:
(100)
da cui
(101)
e quindi
(102)
Valutazione di Il campo magnetico che agisce sul secondo tratto di filo conduttore è pari a
(103)
Il secondo tratto di filo conduttore può essere parametrizzato come segue
(104)
da cui
(105)
e quindi
(106)
Si ha dunque che la forza totale che agisce sulla bobina sarà pari a:
dove si è tenuto conto del fatto che le spire sono .
Svolgimento punto 2.
(107)
da cui sostituendo i valori numerici si ottiene
- l’energia potenziale ;
- la forza con cui interagiscono.
Figura 42: schema esercizio 15.
Svolgimento punto 1.
(108)
Consideriamo dunque le due spire, a grandi distanza l’una dall’altra, come due dipoli magnetici di momenti magnetici
(109)
e
(110)
chiaramente e sono concordi in direzione e verso, secondo la regola della vite. L’energia potenziale magnetica del secondo dipolo nel campo magnetico del primo dipolo vale
(111)
da cui, sostituendo i valori numerici, si ha
Svolgimento punto 2.
(112)
da cui
(113)
e quindi ponendo si ottiene:
Osservazione.
Figura 43: Principio di equivalenza di Ampère.
- l’intensità della corrente ;
- il valore del campo magnetico in un punto esterno a a distanza dal centro .
Si supponga che la corrente sia entrante e la corrente sia uscente.
Figura 44: schema esercizio 16.
Svolgimento punto 1.
(114)
Sfruttando il fatto che , la corrente che scorre nel primo conduttore vale:
(115)
da cui, sostituendo i valori numerici, si ottiene:
Svolgimento punto 2.
(116)
dove con è stata indicata la corrente che scorre nel cilindro indefinito di raggio concentrico al cilindro di raggio (si faccia riferimento alla soluzione dell’esercizio 11). Sfruttando il fatto che e applicando la legge di Ampère (78), si ottiene
(117)
da cui
(118)
dove il segno meno sta ad indicare che la corrente è diretta nel verso opposto rispetto alla corrente . Per calcolare il valore del campo magnetico nel punto basta allora considerare una circonferenza di raggio contenuta in un piano perpendicolare ai due conduttori cilindrici, concentrica ad essi, passante per e con verso di percorrenza antiorario, e applicare la legge di Ampère (78)
(119)
da cui:
Figura 45: schema esercizio 17.
Svolgimento.
(120)
e
(121)
Applicando la legge di Ampère (78) si ottiene
(122)
Alla circuitazione contribuiranno le correnti e concatenate al percorso mostrato in figura 45 e definite come
(123)
e
(124)
Applicando la legge di Ampère e definendo con
(125)
Mettiamo a sistema (125) e (122)
(126)
(127)
(128)
Sostituendo i valori numerici a (127) e (128) si ottiene
Figura 46: schema esercizio 18.
Svolgimento.
(129)
dove i versori e indicano rispettivamente la direzione dei campi elettrici. I campi magnetici e sono orientati come in figura 47.
Figura 47: Valutazione di generato da una coppia di fili simmetrici rispetto al punto (esercizio 18).
Risulta evidente che l’angolo che i due vettori e formano con l’asse sia lo stesso. Segue che e , da cui (129) diventa
(130)
Calcoliamo il campo magnetico totale
(131)
Pertanto abbiamo ottenuto che il campo magnetico prodotto dai due fili simmetrici rispetto a è concorde all’orientamento dell’asse . Il risultato non dipende da quale coppia di fili si seleziona: data una qualsiasi coppia di fili simmetrici rispetto a , il loro campo magnetico in continuerà ad essere concorde all’asse . Per ogni coppia, le componenti del campo magnetico parallele alla lastra si sommano e quelle ortogonali si elidono. Considerando allora non più due fili ma l’intera lastra conduttrice, il campo magnetico totale nel punto , pari alla somma di tutti i campi magnetici prodotti dai fili di cui la lastra è composta, continuerà ad avere la stessa direzione e lo stesso verso di (131), perché sarà dato dalla somma dei campi magnetici generati da infinite coppie di fili simmetrici rispetto a . Per vale lo stesso ragionamento, ma il campo magnetico totale in un punto ha verso opposto rispetto all’asse (figura 48)
Figura 48: Valutazione di generato da una coppia di fili simmetrici rispetto al punto (esercizio 18).
(132)
Si conclude che in ogni punto del piano il campo magnetico è parallelo all’asse , ovvero alla lastra conduttrice. Rispetto alla figura 46, esso sarà concorde all’asse nella regione a destra della lastra conduttrice e discorde all’asse nella regione sinistra. Calcoliamone il modulo considerando il percorso chiuso mostrato in figura 49 e applicando la legge di Ampère (78).
Figura 49: applicazione della legge di Ampère alla corrente piana indefinita (esercizio 18).
Supponiamo che i punti , , e del percorso siano tutti alla stessa distanza dalla lastra conduttrice. Pertanto, il campo magnetico sul lato è costante e uguale in modulo al campo magnetico sul lato (facendo riferimento alla figura 49, ). Sia la lunghezza del lato , il numero di correnti concatenate al percorso è e applicando la legge di Ampère (78) (si noti come il campo magnetico generato dalla lastra sia perpendicolare ai lati e , i contributi alla circuitazione vengono solo dai tratti e )
(133)
da cui:
Osservazione.
(134)
dove abbiamo sfruttato il fatto che con distanza del filo rispetto all’origine del sistema di riferimento. Integrando nella variabile si ha
(135)
Ricordando che abbiamo definito , si giunge allo stesso risultato ottenuto in precedenza, come si voleva dimostrare.
Figura 50: schema esercizio 19.
Svolgimento.
(136)
Consideriamo ora una circonferenza definita all’interno del conduttore con . Applichiamo nuovamente la legge di Ampere
(137)
dove è la corrente concatenata alla circonferenza di raggio . Assumendo che la densità di corrente nel filo conduttore sia costante, si ha
(138)
(139)
dove è il versore tangente alla circonferenza ed è orientato rispetto al verso della corrente che scorre nel conduttore secondo la regola della vite. Nel limite in cui tende a da sinistra si ottiene
(140)
Infine, se la circonferenza è definita in una regione esterna al filo conduttore,
(141)
Ritroviamo la legge di Biot-Savart (1): il modulo del campo magnetico per non dipende dal raggio del conduttore cilindrico cavo e coincide al campo magnetico generato da un filo di sezione trascurabile, coincidente con l’asse del conduttore cilindrico. Si conclude che
e si osserva che nel limite in cui tende a da destra si ha
(142)
Risulta evidente che nel punto , il campo magnetico presenta una discontinuità eliminabile
(143)
L’andamento del campo magnetico in funzione della distanza dall’asse del conduttore cilindrico cavo è riassunto nella figura 51.
Figura 51: in funzione della distanza dall’asse del conduttore cilindrico cavo (esercizio 19).
Svolgimento.
(144)
la discontinuità è tangente alla superficie e ortogonale alle linee di corrente. In generale, riprendendo l’equazione (133), sui due lati della superficie piana (figura 49) il campo magnetico è pari a
(145)
definendo come la densità lineare di corrente. Dunque avremo
(146)
Il risultato è del tutto generale: data una superficie sede di una densità lineare di corrente, la discontinuità del campo magnetico nell’attraversamento della superificie è tangente alla superficie e di modulo pari a :
Nell’attraversamento della superficie piana varia in modulo, direzione e verso solo la componente tangenziale del campo magnetico. Concludiamo dimostrando come lo stesso risultato possa essere ottenuto considerando il campo magnetico generato da un solenoide rettilineo indefinito. Nella regione esterna del solenoide, il campo magnetico è nullo. Nella regione interna, il campo magnetico è orientato parallelamente all’asse del solenoide e concorde alla corrente che scorre nel solenoide secondo la regola della vite. In particolare, si ha che il modulo del campo magnetico sarà . Pertanto , con ortogonale a . Si ottiene di nuovo lo stesso risultato: la discontinuità del campo magnetico è proporzionale alla densità lineare di corrente e ortogonale alle linee di corrente sorgenti del campo magnetico stesso.
Osservazione.
Svolgimento.
(147)
dove è la costante di Boltzmann, pari a . Segue che alla temperatura , .
L’energia potenziale magnetica di un dipolo magnetico immerso in un campo si calcola come . Il magnetone di Bohr, , il cui modulo è pari al momento di dipolo magnetico dell’intero gas, è inizialmente concorde al campo magnetico esterno; poi viene ruotato di . L’energia necessaria per la rotazione è pari a
(148)
Si conclude che:
Svolgimento.
(149)
Conoscendo la densità e il numero di massa del materiale, e ricordando che in una mole di sostanza sono presenti un numero di atomi, il numero di atomi per unità di volume può essere espresso come
(150)
pertanto:
Svolgimento.
(151)
da cui:
- il momento di dipolo magnetico della sbarretta;
- il momento meccanico agente sulla stessa quando è posta in un campo magnetico , che forma un angolo con l’asse della sbarretta.
Svolgimento punto 1.
(152)
Dal principio di equivalenza di Ampère, ciascun momento magnetico può essere considerato pari al momento magnetico generato da una spira di area e percorsa dalla corrente
(153)
dunque
(154)
da cui
(155)
cioè:
Svolgimento punto 2.
- la magnetizzazione dell’ago nell’ipotesi che sia uniforme;
- il momento magnetico medio di ogni atomo se l’ago è di ferro ( e ).
Svolgimento punto 1.
Svolgimento punto 2.
si trova subito:
Figura 52: schema esercizio 26.
Svolgimento.
(156)
dove è un percorso chiuso che concatena la corrente amperiana. L’equazione di Ampère (78) in presenza di materiali magnetizzati con corrente amperiana è
(157)
dove è stato introdotto il nuovo campo vettoriale . Tra e vale inoltre la relazione caratteristica del mezzo magnetizzato
(158)
Considerando un percorso che concateni tutte le spire, applicando al problema la legge di Ampère in presenza di materiali magnetizzati (157) e sfruttando la relazione (158), segue che
(159)
da cui:
- il campo magnetico nel ferro;
- la magnetizzazione del ferro;
- il campo magnetico dentro la bobina al di fuori del ferro.
Figura 53: schema esercizio 27.
Svolgimento punto 1.
Figura 54: valutazione di (esercizio 27).
Avendo il solenoide una densità lineare di spire, le correnti concatenate al percorso saranno , con lunghezza del lato . Quindi, applicando la legge di Ampère (157) in presenza di materiali magnetizzati, si ha
(160)
avendo posto l’asse parallelo all’asse del solenoide e concorde rispetto al verso della corrente che scorre nelle spire secondo la regola della vite. Sfruttando (158), segue che
(161)
Dunque il campo magnetico nel ferro vale:
Svolgimento punto 3.
la magnetizzazione , in funzione della distanza dall’asse. Si supponga che la densità di corrente sia uniforme.
Figura 55: schema esercizio 28.
Svolgimento.
(162)
dove la corrente concatenata alla circonferenza di raggio . Il vettore di densità di corrente è supposto costante quindi
(163)
da cui
(164)
Per alla linea chiusa è concatenata tutta la corrente , pertanto
(165)
Quindi si ha
Si ricordano le relazioni date da (158) e (161), cioè
e
Tenendo conto che per si ha , e per si ha , si ottiene:
Il campo magnetico di presenta tre discontinuità di prima specie: per (si veda a proposito la soluzione dell’esercizio 11), per e per
(166)
Il vettore risulta continuo in
(167)
Il vettore , ovviamente risulta avere tre discontinuità, in quanto non tutto lo spazio risulta avere , quindi si ha
(168)
Di seguito la rappresentazione del vettore
Figura 56: campo vettoriale in funzione della distanza dall’asse del conduttore (esercizio 28).
Figura 57: Campo vettoriale in funzione della distanza dall’asse del conduttore (esercizio 28).
Figura 58: Campo vettoriale in funzione della distanza dall’asse del conduttore (esercizio 28).
Figura 59: schema esercizio 29.
Svolgimento.
Figura 60: rappresentazione di un cilindro con spire infinite.
Procediamo dunque andando ad isolare ciascuna spira e a calcolare il campo magnetico lungo il suo asse; dal momento che non sono presenti correnti di conduzione, e poichè il problema impone che il vettore magnetizzazione sia uniforme, l’unica corrente che si deve considerare è la corrente di superficie . Dalla letteratura sappiamo che la densità di corrente superficiale è legata al vettore di polarizzazione magnetica secondo la relazione che segue
(169)
dove con si indica il versore perpendicolare alla superficie lungo la quale scorre la corrente . Scegliamo un sistema di riferimento con asse coincidente con l’asse di simmetria del solenoide e origine posizionato nel centro della base del cilindro che si vede partendo da sinistra osservando la figura 60; pertanto il vettore di magnetizzazione è diretto lungo l’asse delle , e applicando la regola della mano destra, si ottiene che il vettore è tangente alla superficie del cilindro. Una volta trovata la densità di corrente è possibile ricavare il modulo della corrente , ossia il valore analitico della corrente amperiana superficiale che scorre lungo una spira di spessore . In particolare si ottiene
(170)
In figura 60 viene rappresentato il campo magnetico prodotto dalla spira, avente centro di coordinate , in un generico punto dell’asse di coordinate .
Figura 60: Campo elettrico della spira in un generico punto di coordinate .
Il campo magnetico infinitesimo della spira nel punto è
(171)
da cui per ottenere il campo magnetico del solenoide nel punto è necessario sommare i contributi di tutte le infinite spire che fanno parte del solenoide. Pertanto abbiamo
dove in si è operata la seguente sostituzione ; si osserva il seguente fatto
oppure, in modo equivalente, si può procedere come segue
pertanto, usando il fatto ottenuto, si ha
che è il campo magnatico del solenoide nel generico punto . Posto si ottiene
Tutti gli esercizi di elettromagnetismo
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