Esercizi sulla legge di Gauss
I seguenti esercizi sulla legge di Gauss sono tratti dal libro Elementi di Fisica. Elettromagnetismo e Onde di P.Mazzoldi – M.Nigro – C.Voci. Lo scopo di questo lavoro è fornire soluzioni del capitolo 3 cercando di essere il più chiari e dettagliati possibili. Questo materiale è destinato agli studenti di ingegneria, fisica e matematica, offrendo un supporto didattico utile per la comprensione dei concetti chiave trattati nel corso di Fisica 2.
Gli esercizi sono organizzati in ordine di difficoltà crescente per facilitare un apprendimento graduale e sistematico. Ogni soluzione è presentata con un’attenzione particolare ai dettagli, spiegando passo dopo passo i procedimenti e le logiche utilizzate. Questo approccio permette di comprendere non solo il “come”, ma anche il “perché” delle soluzioni, favorendo una maggiore assimilazione dei concetti teorici e pratici.
Il nostro obiettivo è fornire uno strumento di studio completo e accurato che possa aiutare gli studenti a prepararsi al meglio per esami e verifiche, nonché a sviluppare una solida comprensione dei principi dell’elettromagnetismo. Siamo certi che queste soluzioni dettagliate saranno un valido aiuto per affrontare con successo le sfide accademiche del vostro corso di studi.
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Autori e revisori esercizi sulla legge di Gauss
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Revisore: Vittorio Larotonda.
Testi degli esercizi sulla legge di gauss
Esercizio 1 . Calcolare il flusso
del campo elettrostatico
:
- attraverso un quadrato di lato
posto nel piano
;
- attraverso lo stesso quadrato se la normale al quadrato forma un angolo
con il campo
.
Figura 1: figura relativa allo svolgimento 1 dell’esercizio 1.
Svolgimento punto 1.





(1)
Tenendo conto che il campo è costante in tutti i punti della superficie , possiamo portarlo fuori dall’integrale. In questo caso, l’integrale doppio equivale all’area del quadrato in figura 1. Pertanto, l’integrale nell’equazione (1) diventa
(2)
dove abbiamo considerato che, come osservato in precedenza, ed
sono paralleli, per cui l’angolo tra i due vettori da considerare nel prodotto scalare è nullo. Sostituendo i valori numerici forniti dal problema nell’equazione (2), otteniamo il risultato della parte 1 del problema:
Svolgimento punto 2.






(3)
Sostituendo, nuovamente, i valori numerici otteniamo la soluzione seguente:






- si trova nel piano
;
- nel piano
;
- nel piano
.
Figura 2: schema esercizio 2.
Svolgimento punto 1.



(4)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.



(5)
Per cui, concludiamo con la seguente soluzione:
.
Svolgimento punto 3.



(6)
Quindi, il risultato finale del problema è:





Svolgimento.






(7)
Consideriamo come superficie infinitesima il quadratino di lati e
indicato in figura 3, si ha
(8)
Calcoliamo, quindi, il flusso del campo elettrico integrando la (7) sul quadrato di lato
(9)
Sostituendo il valore numerico di si ottiene il flusso del campo elettrico:







Figura 4: schema esercizio 4.
Svolgimento.


(10)
Questo problema rappresenta il caso di un campo elettrico costante, che può quindi essere portato fuori dall’integrale, inclinato di un certo angolo rispetto alla normale alla superficie, come illustrato in figura 4. Per questo si ha, in analogia con l’equazione (2)
(11)
dove è l’area del disco.
Dato che l’area della superficie considerata è
(12)
l’equazione (11) diventa
(13)
Invertiamo questa relazione per trovare un’espressione del campo elettrico in funzione di quantità note
(14)
Sostituendo i valori numerici si ha:




- il flusso
attraverso la superficie chiusa di lati
,
e
;
- la carica
contenuta all’interno del parallelepipedo.
Figura 5: schema esercizio 5.
Come si osserva in figura 5, questo problema ripropone il caso di un campo elettrico dipendente dalla variabile . Questa volta, tuttavia, viene considerato il flusso attraverso una superficie chiusa, rendendo possibile la risoluzione del problema anche tramite il teorema di Gauss.
Soluzione punto 1.








(15)
Si osserva che il campo elettrico varia dalla prima alla seconda faccia, ma considerando una superficie parallela al piano a un fissato valore di
, il campo elettrico su questa superficie è costante in ogni punto, inoltre, notiamo che i vettori
e
sono paralleli alle normali delle facce del parallelepipedo considerate. Per convenzione, la normale di una superficie chiusa punta sempre verso l’esterno. Per questo motivo, il vettore campo elettrico relativo alla prima faccia è diretto nella direzione positiva dell’asse
, mentre la normale
alla faccia del parallelepipedo è diretta nella direzione opposta. Di conseguenza, il contributo al flusso dato da questa faccia del parallelepipedo sarà negativo.
Per quanto riguarda la normale della seconda faccia parallela al piano
, essa è concorde con la direzione del vettore campo elettrico, contribuendo positivamente al flusso. Poiché le superfici considerate sono rettangoli con lati
e
, l’area
di ciascuna faccia sarà
Quindi, da questi ragionamenti, otteniamo che il flusso sarà
(16)
Sostituendo i valori numerici si trova
Svolgimento punto 2.

(17)
dove con si indica la costante dielettrica del vuoto.
Da questa equazione si può ricavare il valore della carica contenuta all’interno della superficie chiusa
(18)
Quindi, usando il risutato ricavato per il punto precedente, si ottiene:
Approfondimento.
(19)
dove con si indica l’operatore nabla, ossia un vettore che ha per componenti le derivate parziali rispetto alle variabili spaziali
,
e
(20)
La divergenza del campo elettrico equivale ad eseguire il prodotto scalare tra e
(21)
Nel caso considerato il campo elettrico ha solo la prima componente diversa da zero
(22)
quindi la sua divergenza è
(23)
Quindi, usando la definizione di flusso in equazione (2) e il teorema di Gauss in equazione (19), si può calcolare il flusso del campo elettrico attraverso la superficie considerata
(24)
Sostituendo i valori numerici si trova ancora una volta, il risultato ottenuto nel punto 1.


- il flusso
attraverso la superficie chiusa mostrata in figura di lati
,
e
;
- la carica
presente all’interno della superficie;
- la sua densità di carica
nell’ipotesi che essa sia costante all’interno della superficie stessa.
Figura 6: schema esercizio 6.
Svolgimento punto 1.
(25)
Si può osservare che la componente lungo l’asse del campo elettrico dipende solo da
, quella lungo l’asse
solo da
e quella lungo l’asse
solo da
. Per cui si può considerare il flusso totale come la somma del flusso lungo le singole superfici. Questi flussi parziali si ottengono moltiplicando la componente del campo elettrico, valutata sulla superficie in questione, con l’area della faccia del parallelepipedo che stiamo considerando.
Sia:
come in figura 7
Figura 7: rappresentazione delle varie superfici laterali.
dove è la superficie laterale giacente nel piano parallelo al piano
,
è la superficie laterale giacente nel piano parallelo al piano
,
è la superficie laterale giacente nel piano parallelo al piano
,
è la superficie laterale giacente nel piano
,
è la superficie laterale giacente nel piano
e infine
è la superficie laterale giacente nel piano
.
Quindi il flusso attraverso la superficie chiusa
risulta essere
(26)
Omettiamo dal calcolo dei vari flussi attraverso le superfici laterali per ragioni di spazio; il lettore si ricordi di questa premessa nei successivi calcoli. Abbiamo dunque
(27)
da cui
(28)
Sostituendo i valori numerici otteniamo:
Svolgimento punto 2.
(29)
dove è la carica contenuta all’interno della superficie chiusa
.
Quindi
(30)
e sostituendo i valori numerici, otteniamo:
Svolgimento punto 3.
(31)
quindi la densità di carica risulta essere
(32)
Numericamente si ottiene
Approfondimento.

(33)
dove è l’operatore nabla, descritto nell’equazione (20).
In forma vettoriale il campo elettrico proprosto dal problema si può scrivere come
(34)
per cui, nel nostro caso, la divergenza del campo elttrico risulta essere
(35)
Quindi, per il teorema della divergenza, il flusso è:
(36)
che è proprio quello che ci aspettavamo.





Svolgimento.
Figura 8: schema esercizio 7.
Per risolvere il problema si fa riferimento alla definizione differenziale di flusso del campo elettrico. Questa lega il flusso infinitesimo di campo elettrico con la proiezione del campo elettrico stesso lungo la normale della superficie infinitesima considerata. Si ha, infatti
(37)
dove è il versore normale della superficie
.
Per calcolare, in generale, il flusso attraverso una generica superficie bisogna integrare l’equazione (37) sulla superficie d’interesse
(38)
Avendo una carica puntiforme al centro della sfera il suo campo elettrico sulla superficie della sfera sarà
(39)
È comodo osservare che è parallelo a
per cui il loro prodotto scalare sarà pari al modulo del campo elettrico dato che
ha modulo unitario.
Effettuando considerazioni geometriche in riferimento alla figura 8, si ha che l’angolo
sotteso dalla calotta sferica è pari a
(40)
Questo è l’angolo massimo che il raggio della sfera forma con l’asse di simmetria della sfera (vedere figura 8).
Inoltre, la superficie infinitesima per definizione è uguale a
(41)
dove è l’angolo solido infinitesimo. Ricordiamo che, considerando una sfera, la definizione di angolo solido compreso tra gli angoli azimutali
e
è
(42)
Quindi, l’equazione (38) per il flusso, diventa
(43)
Facendo riferimento alle figura 8 bisogna considerare che è pari a zero mentre
. Sostituendo si ha che
(44)
dove in abbiamo usato la relazione
(45)
Sostituendo i valori numerici, si ottiene il risultato finale:
Approfondimento.







Figura 9: schema esercizio 8.
Svolgimento.

(47)
dove è il versore che punta nella direzione radiale rispetto alla carica puntiforme. Per il calcolo del flusso, possiamo procedere in modo analogo all’esercizio 6 applicando la definizione di angolo solido
(48)
dove e
è l’angolo l’angolo massimo a cui si estende il disco carico, come indicato in figura 9. Quindi la carica
, invertendo la relazione trovata, risulta
(49)
Ricordando che il modulo del campo elettrico generato da un disco carico ad una distanza è
(50)
dove, facendo riferimento alla figura 9, è la distanza tra la carica puntiforme
e il centro del disco carico e
è il raggio del disco stesso.
Sapendo che la forza agente su
si esprime come
(51)
sostituendo le espressioni nelle equazioni (49) e (50) in (51), si ottiene
(52)
Possiamo concludere, quindi, che la forza elettrostatica esercitata sulla carica puntiforme dal disco è
(53)
e sostituendo i valori numerici si ha:








Figura 10: figura esercizio 9.
Svolgimento.



















(54)
rispetto ad ogni singola superficie, considerando come la somma delle cariche effettivamente contenute all’interno della superficie chiusa in questione.
Si ottiene, in questo modo una serie di equazioni per i vari flussi che devono essere soddifatte contemporaneamente, abbiamo dunque
(55)
per cui, tenendo conto dei dati del problema, si ottiene
(56)
Sostituendo i valori numerici, quindi, si ottiene








Figura 11: figura esercizio 10.
Svolgimento.









(57)
dove q è la somma delle cariche contenute dalla superficie. Si ottiene, quindi, il seguente sistema
(58)
da questo possiamo isolare le cariche
(59)
Conoscendo, il valore di si ha:










Figura 12: figura esercizio 11.
Svolgimento.
(60)
possiamo dedurre il fatto che questa quantità sia additiva. Infatti, poichè che il flusso è definito tramite un integrale, si ha che il flusso totale attraverso il cubo è la somma dei flussi attraverso le singole superfici.
Inoltre, dato che il problema è simmetrico, ovvero ogni superficie del cubo in figura 12 vede la stessa distribuzione di carica, si ha che il flusso attraverso le superifici del cubo è uguale per ogni superficie.
Quindi, il flusso totale attraverso la superficie del cubo, che chiameremo , è
(61)
dove è il flusso attraverso una superficie fornito dal testo del problema. Inoltre, dato che la superficie di tutto il cubo è una superficie chiusa, si può applicare il teorema di Gauss
(62)
dove è la somma delle cariche contenute nel cubo, ovvero
(63)
Si ha, quindi
(64)
per cui
(65)
Quindi la carica risulta essere
(66)
Sostituendo i dati del poblema si ottiene:




- il flusso del campo elettrostatico
attraverso la superficie sferica in funzione di
;
- il flusso quando il filo non interseca la sfera.
Figura 13: figura esercizio 12.
Svolgimento punto 1.

Figura 14: descrizione della geometria del problema 12.
Quindi si può osservare che la semilunghezza della porzione di filo racchiuso nella superficie sferica è
(67)
da cui la lunghezza totale del filo racchiuso nella sfera
(68)
Quindi, per trovare la carica effettivamente racchiusa dalla superficie sferica, dobbiamo considerare il prodotto tra la densità lineare di carica, che in questo caso è uniforme, e la lunghezza del filo. Per definizione, la densità lineare di carica è data da
(69)
da cui si ricava che
(70)
pertanto, usando il teorema di Gauss, si ha
(71)
Quindi, sostituendo i valori numerici, si ottiene il valore del flusso al variare di :
Svolgimento punto 2.






Figura 15: figura esercizio 13.
Svolgimento.



(72)
Dato che la densità superficiale di carica, nel caso sia uniforme, è definita come
(73)
dove è l’area della superficie considerata.
Nel nostro caso si ha
(74)
Quindi, la carica contenuta nella superficie sferica al variare di è
(75)
da cui, usando il teorema di Gauss si ottiene
(76)
Quindi il flusso al variare di è:




- l campo elettrostatico
dovuto alla carica distribuita;
- il lavoro
fatto dalle forze elettrostatiche per trasportare
in un punto
, situato all’esterno della regione carica e distante
dal piano più vicino.
Figura 16: figura esercizio 14.
Svolgimento punto 1.



(77)
dove è la distanza tra i piani come in figura 17.
Figura 17: figura esercizio 14 con superficie gaussiana.
Il cilindro è, quindi, contenuto interamente tra i due piani indefiniti. Si ha, quindi
(78)
Dato che la densità volumica di carica se è distribuita in modo uniforme è definita come
(79)
dove è il volume del cilindro, ovvero
, si ha che la carica contenuta all’interno del cilindro è
(80)
da cui
(81)
per cui si ottiene
(82)
Quindi, dato che il campo che stiamo calcolando è diretto lungo , il risultato finale è:
Se si considera invece, il campo per
(83)
si ha che la carica diventa
(84)
in quanto la carica è contenuta solo all’interno dello spessore .
Quindi, l’equazione (78) diventa
(85)
per cui
(86)
Quindi, dato che il campo è diretto lungo l’asse delle , il risultato finale è:
Svolgimento punto 2.


(87)
Nel nostro caso, dato che il campo è diretto lungo , l’ integrale si riduce a un integrale nella sola variabile
. Infatti, il prodotto scalare nella regione
è
(88)
mentre, nella regione si ha
(89)
L’integrale diventa
(90)
Dato che, il lavoro effettuato per portare una carica da un punto
ad un punto
è
(91)
si ha
(92)
Quindi, il risultato numerico è:



- il campo elettrostatico
;
- la differenza di potenziale
tra il centro e la superficie del cilindro stesso.
Figura 18: figura esercizio 15.
Svolgimento punto 1.



Figura 19: schema esercizio 15 nel caso .
Il flusso del campo elettrico, per questioni di simmetria, sarà nullo per quanto riguarda le superfici di base, mentre sarà diverso da zero per la superficie laterale. Si ha, quindi, che il flusso risulta
(93)
Per il teorema di Gauss vale
(94)
dove è la carica contenuta all’interno del cilindro di base
e altezza
considerato.
Si ha, uguagliando le relazioni precedenti
(95)
Sapendo che, per definizione di densità volumica di carica, vale
(96)
otteniamo
(97)
per cui, semplificando
(98)
quindi
(99)
dove è il versore radiale.
All’interno del cilindro il campo elettrostatico è quindi pari a:
Per calcolare il campo all’esterno del cilindro scegliamo una superficie gaussiana cilindrica di altezza e raggio
, come nella figura 20.
Figura 20: seconda figura esercizio 15, caso .
Dal teorema di Gauss, si ha che
(100)
Tenendo conto della definizione di densità volumica in 96 e del fatto che dobbiamo considerare tutto il volume del cilindro, si ha
(101)
da cui
(102)
Considerando che è orientato lungo la direzione radiale, si ha:
Svolgimento punto 2.



(103)
Sostituendo i valori numerici, otteniamo:






Figura 21: figura esercizio 16.
Svolgimento.

(104)
dove indica la densità lineare di carica e
il versore radiale. Considerando il filo carico positivamente con carica
, questa è
(105)
Abbiamo che il modulo della forza tra i due fili è
(106)
dove abbiamo moltiplicato il modulo del campo generato dal primo filo per la carica del secondo. Sostituendo i valori numerici, otteniamo la soluzione del problema:






Svolgimento.


Figura 22: esercizio 16, distribuzione piana.
Si ottiene che il flusso attraverso il cilindro è pari a
(107)
Usando il teorema di Gauss, si ottiene
(108)
Considerando che il volume del cilindro è , si ha
(109)
da cui
(110)
cioè
(111)
Scegliendo un sistema di riferimento fisso , con origine centrato a metà cilindro, dalla seconda legge della dinamica si ha
(112)
che è l’equazione di un moto armonico semplice, dove , cioè la tesi.
Studiamo ora il caso della distribuzione sferica. Per calcolare il campo elettrostatico scegliamo una superficie gaussiana sferica
di raggio
come rappresentato in figura 23.
Figura 23: esercizio 16, distribuzione sferica.
Il flusso da considerare sarà
(113)
quindi, per il teorema di Gauss, possiamo scrivere
(114)
Considerando che
(115)
si ha che
(116)
cioè
(117)
Dalla seconda legge della dinamica si ha che
(118)
da cui abbiamo nuovamente quella dell’oscillatore armonico
(119)
per cui la pulsazione risulta essere:
che è la tesi. Infine, prendiamo in considerazione il caso di una distribuzione cilindrica.
Scegliamo come superficie gaussiana un cilindro di raggio di base
e altezza
. Scegliendo
e
dove
e
sono altezza e raggio della distribuzione cilindrica di carica come in figura 24.
Figura 24: esercizio 16, distribuzione cilindrica.
Il flusso di campo elettrico, sarà
(120)
da cui, usando il teorema di Gauss, si ricava
(121)
e usando la densità volumica di carica che in questo caso è
(122)
si ha
(123)
cioè
(124)
Nuovamente dalla seconda legge della dinamica si ha
(125)
per cui, la pulsazione risulta essere:
cioè la tesi.






Figura 25: schema esercizio 18.
Svolgimento.


(126)
Quindi, il campo per deve essere necessariamente nullo:
Consideriamo, ora, il raggio della sfera compreso tra e
. Quindi la sfera gaussiana sarà compresa tra le due sfere e vale
. Dato che, per simmetria, il campo elettrostatico è diretto lungo la direzione radiale
si ha che questo è parallelo alla normale
della sfera gaussiana.
Quindi il flusso risulta essere semplicemente il prodotto tra la superficie sferica e il modulo del campo
(127)
da cui
(128)
In questo caso sarà legata alla densità tramite il volume della distribuzione di carica interna. Questo sarà pari al volume della sfera gaussiana meno il volume della sfera di raggio
. Infatti, si ha
(129)
Quindi otteniamo
(130)
cioè
(131)
Quindi, nella regione tra le due sfere il campo è:
Consideriamo, infine, il caso . In questo caso la carica interna sarà
(132)
Mentre, il flusso attraverso la superficie gaussiana di raggio , con un ragionamento analogo a quello effettuato in precedenza, è
(133)
Quindi, usando il teorema di Gauss
(134)
da cui
(135)
cioè
(136)
Concludiamo con il seguente risultato:






Figura 26: schema esercizio 19.
Svolgimento.




(137)
Concludiamo dunque:
Prendiamo in esame il caso di un cilindro gaussiano compreso tra i due cilindri considerati. In questo caso la carica interna è legata alla densità volumica di carica da
(138)
in quanto il volume interessato è dato da la differenza tra il volume del cilindro gaussiano e quello del cilindro interno di raggio .
Quindi, tenendo conto che il campo elettrico è diretto in direzione radiale, parallelamente alla direzione della normale
alla superficie del cilindro gaussiano, si ha che il flusso di campo elettrico è
(139)
Usando il teorema di Gauss, possiamo scrivere
(140)
e quindi
(141)
Per cui, il modulo del campo elettrico è:
Infine, esaminiamo il caso della zona . La carica contenuta all’interno del cilindro gaussiano, in questo caso è
(142)
mentre il flusso risulta essere, nuovamente
(143)
da cui
(144)
cioè:







- la costante
;
- il campo elettrostatico
e la differenza di potenziale
tra il centro
e la superficie sferica.
Figura 27: schema esercizio 20.
Svolgimento punto 1.
(145)
ovvero la densità volumica di carica è la derivata della carica rispetto al volume.
Nel caso di una sfera di raggio il volume è
(146)
Differenziando questa relazione si ottiene
(147)
per cui, la densità di carica del problema assume la forma
(148)
quindi
(149)
Arrivati a questo punto bisogna integrare ambo i membri. Il primo sarà integrato da ad
, per cui il secondo avrà per estremi di integrazione
e
dove
ricordiamo essere la carica totale della sfera
(150)
da cui, sostituendo i valori numerici, si ha:
Svolgimento punto 2.


(151)
dove è la carica contenuta nella sfera di raggio
considerata. Scegliamo una superficie Gaussiana
di raggio
concentrica alla sfera di raggio
; si osserva che:
per simmetria il campo elettrico è radiale e costante in ogni punto di tale superficie e pertanto il prodotto scalare tra il campo elettrico e la normale alla superficie restituisce il modulo del campo elettrico. Calcoliamo la carica
contenuta nella superficie Gaussiana
(152)
Si ottiene, dunque
(153)
Analizziamo il caso in cui valga . In questo caso la carica interna contenuta nella superficie Gaussiana è
e pertanto si ha
(154)
Infine, calcoliamo il potenziale sulla superficie. Applicando la (87) si ha
(155)
Sostituendo valori numerici si ha il risultato finale:
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