Esercizio 8 Un solenoide ideale di raggio
, lunghezza
e
avvolgimenti è percorso da una corrente variabile nel tempo
(con
), nell’intervallo
(con
). Il solenoide si trova inserito all’interno di un secondo solenoide di raggio
(con
), lunghezza
,
avvolgimenti di resistenza elettrica complessiva
. Tenendo conto anche dei fenomeni di autoinduzione, calcolare al tempo
a) la corrente che scorre nel solenoide esterno;
b) l’energia magnetica del sistema.
Trattare i due tratti di solenoide, nell’approssimazione di solenoide indefinito.
Svolgimento punto a.
(1)
dove è il flusso di 2 su 1.
Calcoliamo
da cui
(2)
dove è la corrente nel solenoide
. Invece
è la superficie della base del solenoide interno mentre
è la sua lunghezza.
I coefficienti di autoinduzione invece si calcolano come
(3)
dove è l’autoflusso di
e
è l’autoflusso di
.
Si ha
(4)
e
(5)
Applichiamo la legge di Kirchhoff al circuito individuato dal secondo solenoide. Il coefficiente di mutua induzione quantifica la diretta proporzionalità tra la forza elettromotrice che si genera sul secondo solenoide a causa della variazione di campo magnetico nel primo.
(6)
Il coefficiente di autoinduzione quantifica invece la diretta proporzionalità tra la variazione di campo magnetico e la forza elettromotrice in uno stesso circuito
(7)
A questo punto possiamo scrivere la legge di Kirchhoff come (vedere figura 1)
(8)
Figura 1.
Discutiamo i segni di questa equazione: nel membro di sinistra abbiamo la forza elettromotrice (o d.d.p.) dovuta all’autoinduzione del circuito e la d.d.p. causata dalla dissipazione di energia sulla resistenza . Entrambi hanno un contributo “dissipativo”, ovvero il termine di autoinduzione crea una forza elettromotrice che si oppone ai cambiamenti di flusso di campo magnetico nel circuito, mentre il secondo termine dissipa energia per effetto Joule. Mentre nel membro di destra abbiamo invece un contributo positivo dato dalla mutua induzione; questo contributo genera un effetto in modo da opporsi agli effetti causati dal solenoide 1.
L’equazione differenziale di primo grado non omogenea (8) si risolve con metodi standard e inserendo come condizione iniziale
(questo vale perché
e quindi la mutua induzione inizia a
).
Pertanto possiamo impostare il seguente problema di Cauchy
(9)
Svolgiamo i calcoli
(10)
da cui, sapendo che si trova
, quindi
(11)
Sostituendo in (11) si trova
In generale il circuito si può rappresentare come segueù
Figura 2.
Svolgimento punto b.
(12)
dove il segno o
a seconda della situazione. Osservando la figura 1 e la figura 2 si deduce che bisogna prendere il segno negativo. Sostanzialmente il processo di accoppiamento tra i due circuiti alimenta il secondo circuito togliendo energia all’energia totale immagazzinata dal sistema. Pertanto al tempo
si ha
(13)
da cui, sostituendo i valori numerici, si ha
(14)
Concludiamo con la seguente soluzione
Soluzione alternativa al punto b.
(15)
con modulo del campo magnetico totale e
l’elemento infinitesimo di volume. È necessario osservare che il campo magnetico
che si forma sul primo solenoide dalla corrente
genera per induzione un campo magnetico
sul solenoide esterno di verso opposto, in quanto l’induzione è una reazione ai cambiamenti di flusso magnetico.
Dobbiamo considerare due zone: al variare della distanza
dall’asse del solenoide interno, avremo che per
abbiamo due campi magnetici opposti, mentre per
abbiamo un unico campo magnetico dato dal solenoide esterno. Questo perché consideriamo i solenoidi come indefiniti e in questa approssimazione il campo magnetico esiste solo al loro interno.
Figura 3.
Inoltre i campi magnetici al loro interno sono omogenei nello spazio, possiamo allora calcolare l’integrale al tempo .
(16)
dove è il volume del solenoide esterno meno quello interno e
è il volume del solenoide interno.
Il campo magnetico in un solenoide indefinito si calcola con la seguente formula
(17)
dove è la lunghezza del solenoide e
è il numero di spire. Calcoliamo i campi magnetici al tempo
.
(18)
Concludiamo con la seguente soluzione
Fonte.
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