Esercizi svolti sui conduttori, condensatori, dielettrici ed energia elettrostatica
I seguenti esercizi svolti sui conduttori sono tratti dal libro Elementi di Fisica Elettromagnetismo e Onde di P. Mazzoldi, M. Nigro, e C. Voci. Lo scopo di questo lavoro è fornire soluzioni del capitolo 4 cercando di fornire delle soluzioni più chiare e dettagliate possibile.
Questi esercizi sono pensati per un corso di Fisica 2, rivolto agli studenti di ingegneria, fisica e matematica. La raccolta comprende 35 esercizi, ordinati per difficoltà crescente, che trattano argomenti fondamentali come conduttori, condensatori, dielettrici e circuiti. Ogni esercizio è risolto passo passo, con attenzione ai dettagli teorici e pratici, per favorire una comprensione completa dei concetti trattati.
Contenuti degli Esercizi sui Conduttori, condensatori e dielettrici
- Conduttori: Esplorazione delle proprietà elettrostatiche dei conduttori, distribuzione delle cariche e potenziale elettrico.
- Condensatori: Analisi delle capacità, configurazioni in serie e parallelo, e l’effetto dei dielettrici sui condensatori.
- Dielettrici: Studio dei materiali dielettrici, polarizzazione e come influenzano i campi elettrici e le capacità dei condensatori.
- Circuiti: Applicazione delle leggi di Kirchhoff, analisi di circuiti RC e RL, e la transizione da stati stazionari a transitori.
- Energia Elettrostatica: Calcolo dell’energia immagazzinata nei campi elettrici e nei sistemi di condensatori.
Obiettivi
Attraverso la risoluzione degli esercizi, gli studenti saranno in grado di:
- Applicare le leggi dell’elettromagnetismo a situazioni pratiche.
- Sviluppare abilità di problem solving e pensiero critico.
- Prepararsi efficacemente per esami e prove pratiche.
Struttura delle Soluzioni sui conduttori, condensatori e dielettrici
Ogni soluzione è presentata con:
- Descrizione del Problema: Introduzione al problema e ai concetti chiave.
- Svolgimento Dettagliato: Passaggi risolutivi con spiegazioni teoriche e formule utilizzate.
- Conclusioni: Riassunto dei risultati ottenuti e delle loro implicazioni.
Scarica gli esercizi svolti
Ottieni il documento contenente 35 esercizi risolti, contenuti in 54 pagine ricche di dettagli, per migliorare la tua comprensione dei condensatori e conduttori .
Autori e revisori degli esercizi sui conduttori, condensatori dielettrici ed energia elettrostatica.
Leggi...
Revisore: Silvia lombardi.
Testi degli esercizi su conduttori, condensatori, dielettrici ed energia elettrostatica
- le cariche
e
presenti sulle tre superfici sferiche;
- il campo elettrico
in funzione della distanza
dal centro
del sistema;
- la differenza di potenziale
tra i due conduttori;
- l’energia elettrostatica
del sistema.
Figura 1: geometria esercizio 1.
Premessa.
Svolgimento punto 1.
Figura 2: situazione fisica svolgimento 1.
Quindi concludiamo che:
Svolgimento punto 2.
(1)
Calcoliamo il campo elettrico: nello spazio vuoto tra i due conduttori applicando il teorema di Gauss. Scegliamo come superficie gaussiana una sfera di raggio
e centro
attraverso la quale calcoliamo il flusso del campo elettrico applicando il teorema di Gauss:
(2)
dove è la superficie Gaussiana e
è la carica totale contenuta all’interno di essa.
Dalla geometria del problema si intuisce che il campo elettrico è radiale, pertanto
e
sono paralleli e si ha
Osserviamo che il modulo del campo elettrico, per com’è definito, assume lo stesso valore su ogni punto di e quindi possiamo portarlo fuori dall’integrale come segue
(3)
dove rappresenta la superficie della sfera. Notiamo che per:
si ha
e per:
si ha
, cioè:
(4)
Concludiamo che:
Svolgimento punto 3.
(5)
Quest’ultima formula, se integrata, ci permette di ricavare una differenza di potenziale. Nello specifico vogliamo calcolare la differenza di potenziale elettrostatico tra i due condensatori, ovvero:
(6)
Questa quantità è negativa, scegliamo di prendere la differenza di potenziale positiva come soluzione. Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 4 tramite la capacità del condensatore sferico.
(7)
dove è la differenza di potenziale elettrico tra le due armature del condensatore e
è la carica sulle armature.
Sfruttando i risultato del punto 3, e, tenendo conto che
si può calcolare l’energia elettrostatica associata a questo condensatore come segue
(8)
Nel caso del condensatore di raggi e
otteniamo
(9)
dove ,
V e
, da cui si ricava che
(10)
L’energia elettrostatica del sistema somma dei due condensatori sferici considerati è la somma delle loro energie elettrostatiche
(11)
Sostituendo i valori numerici si ha
Svolgimento punto 4 tramite l'energia associata al campo elettrico.
(12)
dove in abbiamo usato il seguente fatto:
Concludiamo che:
- le cariche
e
presenti sulle tre superfici sferiche;
- il campo elettrico
in funzione della distanza
dal centro
del sistema;
- la differenza di potenziale
tra le due sfere;
- la variazione di energia elettrostatica
del sistema.
Premessa.
Svolgimento punto 1.
Figura 3: geometria esercizio 2.
Svolgimento punto 2.
(13)
dove è la carica del conduttore. Concludiamo che:
Svolgimento punto 3.
Svolgimento punto 4 tramite le capacità del condensatore sferico.
(14)
Ne segue la variazione di energia elettrostatica , ovvero l’opposto del lavoro necessario per mettere la sfera a contatto con il conduttore esterno
(15)
dove è l’energia elettrostatica (11) data dal sistema A.
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 4 tramite l'energia associata al campo elettrico.
(16)
dove indica l’energia associata al campo elettrico. Siccome i campi elettrici all’esterno sono uguali per entrambi i sistemi, sono uguali anche le loro energie
. Abbiamo quindi solamente un’energia da calcolare nel sistema dell’esercizio precedente ovvero l’energia interna del condensatore di raggio
e
avente carica
sulle proprie armature.
Abbiamo dunque
(17)
Concludiamo dunque
- le cariche
e
presenti sulle tre superfici sferiche;
- il campo elettrico
in funzione della distanza
dal centro
del sistema;
- la differenza di potenziale
tra le due sfere;
- la variazione di energia elettrostatica
del sistema.
Premessa.
Svolgimento punto 1.
Il problema ora si risolve esattamente come fatto nel problema 1, bisogna solo fare attenzione ad inserire le giuste cariche.
Figura 4: geometria esercizio 3.
Svolgimento punto 2.
Svolgimento punto 3.
Svolgimento punto 4 tramite la capacità del condensatore sferico.
(18)
La variazione di energia elettrostatica, ovvero l’opposto del lavoro necessario per aggiungere la carica al conduttore esterno, risulta essere
(19)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 4 tramite energia associata al campo elettrico.
(20)
,
dove in siamo passati alle coordinate polari sferiche. Concludiamo con la seguente soluzione:
Figura 5: geometria esercizio 4.
Svolgimento.
(21)
La forza che questo campo esercita sulla carica è
(22)
Ne segue per il principio di azione e reazione che la forza esercitata dalla carica sul condensatore sferico, ovvero sul foglio metallico esterno, è
(23)
Sul foglio interno non viene esercitata alcuna forza, infatti nello spazio tra i due fogli il campo elettrico è nullo e quindi il campo elettrico generato da non può andare ad influire sul foglio interno, proprio come ci si aspetta da uno schermo elettrostatico perfetto. Concludiamo, allora, con la seguente soluzione:
In figura 6 rappresentiamo la situazione fisica.
Figura 6: schema soluzione esercizio 4.
- le cariche
e
presenti su ciascuna superficie;
- il campo elettrostatico
in funzione della distanza
dal centro
del sistema;
- l’energia elettrostatica del sistema.
Determinare inoltre come variano il campo elettrostatico e l’energia elettrostatica
quando:
- la sfera 1 è posta in contatto con la sfera 2;
- la sfera 3 è posta in contatto con la sfera 4;
- la sfera 5 è collegata a terra.
Figura 7: geometria esercizio 5.
Svolgimento punto 1.
Svolgimento punto 2.
(24)
dove è la carica contenuta nella superficie sferica. All’interno di un conduttore, che sia cavo o meno, il campo elettrico è nullo, possiamo subito concludere che all’interno del foglio 1, nel conduttore (2,3) e nel conduttore (4,5) il campo elettrico è nullo
(25)
Se poniamo la superficie gaussiana nello spazio tra il foglio 1 e 2, come nel foglio 3 e 4, vediamo che essa contiene una carica . Questo vale anche all’esterno del nostro sistema, dove un osservatore non distingue il complesso sistema di fogli da un semplice conduttore sferico di carica
. Il campo elettrico in queste regioni spaziali è:
(26)
Concludiamo con la soluzione presentata in figura 8.
Figura 8: diagramma campo elettrico.
Svolgimento punto 3.
(27)
dove è la carica positiva posta su un armatura e
è la differenza di potenziale positiva tra le due armature. Utilizzando il risultato ottenuto nell’esercizio 1, identità (6), possiamo calcolare l’energia potenziale elettrostatica associata al conduttore (1,2) e al conduttore (3,4).
(28)
Il conduttore 5 può essere visto come un condensatore sferico con una distanza infinita tra le armature, l’energia si ottiene allora portando un raggio all’infinito:
(29)
L’energia potenziale elettrostatica del sistema è la somma di queste energie potenziali:
(30)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 4.
da cui:
(31)
Il campo elettrico del nuovo sistema è descritto dalla figura 9.
Figura 9: campo elettrico del punto 4.
L’energia del nuovo sistema è dunque data solamente dai due condensatori (3,4) e (5,). Chiamiamo con B il seguente sistema, mentre con A il sistema precedente. Abbiamo dunque
(32)
Si ha:
Svolgimento punto 5.
da cui:
(33)
Il campo elettrico del nuovo sistema è descritto dalla figura 10.
Figura 10: campo elettrico punto 5.
L’energia del nuovo sistema è dunque data solamente dai due condensatori: (1,2) e (5,). Chiamiamo con B il seguente sistema, mentre con A il sistema precedente.
(34)
La variazione di energia elettrostatica è quindi:
Svolgimento punto 6.
da cui
(35)
Il campo elettrico del nuovo sistema è descritto dalla figura 11 di seguito riportata.
Figura 11: campo elettrico del punto 6.
L’energia del nuovo sistema è dunque data solamente dai due condensatori (1,2) e (3,4). Chiamiamo con B il seguente sistema, mentre con A il sistema precedente.
(36)
La variazione di energia elettrostatica è quindi:
Figura 12: sistema punto 3.
Figura 13: sistema punto 4.
Figura 14*: distribuzione della carica q nelle diverse configurazioni.
Figura 15: sistema punto 5.
Figura 16: sistema iniziale.
Figura 17*: distribuzione della carica q nelle diverse configurazioni.
- il campo elettrostatico
in un punto
distante
dalla superficie di
;
- la differenza di potenziale tra i conduttori
e
.
I conduttori e
vengono collegati con un filo conduttore. Calcolare:
- la variazione di energia elettrostatica
.
Figura 18: geometria esercizio 6.
Svolgimento punto 1.
(37)
La carica contenuta nella superficie è data dalla somma delle cariche poste sui conduttori, applicando il teorema di Gauss otteniamo:
(38)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
(39)
Calcoliamo separatamente queste due differenze di potenziale. Utilizzando lo stesso procedimento del punto precedente troviamo che il campo elettrico tra i conduttori e
è
(40)
la differenza di potenziale è data dall’integrale del campo elettrico
(41)
Analogamente troviamo che il campo elettrico tra i conduttori e
è
(42)
ne segue la differenza di potenziale tra questi due conduttori
(43)
Concludiamo con la seguente soluzione
Svolgimento punto 3.
(44)
Collegando i conduttori e
con un filo conduttore creiamo un unico conduttore di carica
che per preservare l’equilibrio elettrostatico si distribuirà uniformemente sulla superficie di
. Il campo elettrico tra i conduttori:
e
risulta nullo, poiché scelta una qualsiasi superficie gaussiana in questo spazio non racchiude più nessuna carica, di conseguenza non abbiamo più il condensatore
. All’esterno del conduttore
il campo elettrico rimane uguale a (40), infatti una superficie gaussiana nello spazio tra i conduttori
e
racchiude la stessa carica
con l’unica differenza che ora è disposta unicamente sulla superficie di
. All’esterno del conduttore
il campo elettrico non varia per la stesso ragionamento.
Questo sistema, che indichiamo con
, è quindi formato dagli stessi conduttori sferici
e
del sistema A.
(45)
La variazione di energia potenziale è quindi:
(46)
Utilizzando il risultato già ottenuto in (28), concludiamo questo esercizio con la seguente soluzione:
- la capacità
dopo l’introduzione della lastra;
- il campo elettrico
nelle pareti vuote;
- la variazione della carica
fornita dal generatore.
Figura 19: geometria esercizio 7.
Svolgimento punto 1.
(47)
dove è la superficie del condensatore e
è la distanza tra le armature. Per semplicità inizialmente ipotizziamo che la lastra di rame venga messa esattamente a metà tra le due armature del condensatore; otteniamo una nuova configurazione di cariche dovuta all’induzione elettrostatica mostrata in figura 20 di seguito riportata.
Figura 20: distribuzione delle cariche.
Figura 21: modello a circuito.
La lastra di rame all’equilibrio elettrostatico è in completa induzione con entrambe le armature del condensatore iniziale, siamo così in presenza di due nuovi condensatori piani di stessa superficie , ma di diversa distanza tra le armature. Una modello circuitale del sistema è dato in figura 21.
La capacità di questi due condensatori è la stessa ed è data da:
(48)
dove in abbiamo utilizzato l’equazione (47).
I condensatori sono posti in serie, la capacità equivalente è allora data da:
(49)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Trattiamo ora il caso generale ovvero assumiamo ora che ci sia un’asimmetria, ad esempio la distanza tra l’armatura superiore e la lastra di rame è ora , di conseguenza la distanza tra l’armatura inferiore e la lastra è di
. Le capacità dei due condensatori sono ora diverse e valgono:
(50)
La capacità equivalente è di:
(51)
Osserviamo che non abbiamo alcuna dipendenza da , infatti se sostituiamo
troviamo esattamente il risultato del punto 1. Si ha
(52)
Osservazione 1. Quindi è importante notare che a prescindere di dove avremmo messo la lastra il risultanto non varia.
Svolgimento punto 2.
(53)
dove è la densità di carica superficiale in una delle armature. La direzione del campo è perpendicolare alle armature con verso dall’armatura carica positivamente a quella carica negativamente.
Nel punto precedente abbiamo visto come i due condensatori in serie possono essere modellizzati da un condensatore equivalente di capacità C sottoposto alla differenza di potenziale
del generatore. Questo ci permette di calcolare la densità di carica in una delle armature:
(54)
dove abbiamo utilizzato la definizione di capacità: . A questo punto possiamo calcolare il campo elettrico negli spazi vuoti, infatti all’interno dei conduttori è nullo. Si ha
(55)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 3.
(56)
Concludiamo con la seguente soluzione:
- la differenza di potenziale
tra le armature;
- il campo elettrico
prima e
dopo l’allontanamento;
- l’energia elettrostatica del sistema iniziale
e finale
;
- il lavoro
fatto per allontanare le armature.
Figura 22: geometria esercizio 8.
Svolgimento punto 1.
(57)
Il condensatore è isolato, quindi allontanando le armature non si modifica la carica presente in esse. Possiamo allora utilizzare la definizione di capacità per calcolare la differenza di potenziale :
(58)
Mettendo a sistema queste due ultime equazione troviamo una relazione tra e
:
(59)
. Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
(60)
dove rappresenta la densità superficiale di carica, osserviamo che la direzione del campo elettrostatico è perpendicolare alle armature del condensatore. Per illustrare ulteriormente, consideriamo i passaggi algebrici seguenti: la capacità
del condensatore è definita come
. Esprimendo la carica
in termini della densità superficiale di carica
e dell’area
delle armature, abbiamo che
. Da questa relazione segue che
, evidenziando come la capacità e la differenza di potenziale influenzino la distribuzione delle cariche. Abbiamo quindi:
(61)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 3.
(62)
e
(63)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 4.
(64)
Concludiamo con la seguente soluzione:
- la capacità equivalente
del sistema tra
e
;
- la carica
per ciascun condensatore;
- la differenza di potenziale
per ciascun condensatore;
- l’energia elettrostatica
del sistema.
Figura 23: geometria esercizio 9.
Svolgimento punto 1.
(65)
Successivamente vediamo che i condensatori di capacità e
sono in parallelo, questi formano un condensatore di capacità equivalente di:
(66)
Figura 24:i due circuiti equivalenti che portano alla capacità del condensatore equivalente.
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
(67)
I condensatori in serie condividono per induzione la stessa carica, quindi . Il condensatore di capacità equivalente
è posto alla differenza di potenziale
del generatore, quindi abbiamo:
(68)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 3.
(69)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 4.
(70)
Più facilmente avremmo potuto prendere il condensatore di capacità equivalente che è sottoposto alla differenza di potenziale
del generatore. Avremmo calcolato quindi:
(71)
Concludiamo con la seguente soluzione:
- la differenza di potenziale
tra i punti
e
;
- la carica
sui rispettivi condensatori
.
Figura 25: geometria esercizio 10.
Svolgimento punto 1.
(72)
Osserviamo ora che i condensatori e
sono in serie, essi formano un condensatore di capacità equivalente:
(73)
che ha una carica nota, possiamo quindi calcolare la differenza di potenziale ai suoi capi utilizzando la definizione di capacità:
(74)
Questa è la differenza di potenziale tra i punti e
.
Figura 26: cariche sui condensatori.
Figura 27: circuito equivalente.
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
- la differenza di potenziale
tra i punti
e
;
- la carica
sui rispettivi condensatori
.
Figura 28: geometria esercizio 11.
Svolgimento punto 1.
(76)
la carica posta su un condensatore equivalente è la somma delle cariche dei condensatori in parallelo, abbiamo quindi che la carica posta su è
mentre quella posta su
è
. Il circuito che otteniamo dopo questa prima semplificazione è una serie di due condensatori equivalenti.
Figura 29: primo circuito equivalente e disposizione delle cariche sulle capacità equivalenti.
Dal circuito rappresentato in figura 29, osserviamo che affinché il pezzo di circuito che collega le due capacità equivalenti sia neutro deve essere soddisfatta la seguente uguaglianza:
(77)
La capacità equivalente del circuito è data dalla serie di e
, ovvero:
(78)
questo condensatore ha una carica , ne segue che la differenza di potenziale tra
e
è
(79)
Per calcolare la carica calcoliamo prima la differenza di potenziale
tra i punti
e
, conosciamo la carica
e la capacità del condensatore
che effettivamente è posto alla differenza di potenziale
. Abbiamo quindi:
(80)
possiamo ora calcolare la carica del condensatore
posto alla medesima differenza di potenziale
(81)
Tornando all’equazione (79) concludiamo con la seguente soluzione
Svolgimento punto 2.
Figura 30: geometria esercizio 12.
Svolgimento.
(85)
Il condensatore è quello che riesce a tenere la carica minore, prendiamolo allora come metro di riferimento e cerchiamo di massimizzare la differenza di potenziale
. Infatti abbiamo che
e
è già stabilito dal fatto di avere
carica sul condensatore
.
I condensatori
e
sono in serie, ne segue allora che
, ovvero nel nostro caso specifico
. Ne segue la differenza di potenziale
necessaria:
(86)
Questo è minore di , quindi il condensatore
non scarica. Concludiamo con la seguente soluzione:
- la capacità equivalente
tra i punti
e
;
- la carica
su ciascun condensatore;
- l’energia elettrostatica
del sistema.
Figura 31: geometria del problema 13.
Svolgimento punto 1.
(87)
a questo punto siamo in presenza di tre condensatori in serie, la capacità equivalente si calcola quindi come:
(88)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Figura 32: circuito iniziale.
Figura 33: primo circuito equivalente.
volgimento punto 2.
(89)
I condensatori e
sono in parallelo, quindi la somma delle cariche che contengono deve essere pari a quella depositata sul loro condensatore equivalente:
(90)
sappiamo inoltre che questi due condensatori sono sottoposti alla stessa tensione, che chiamiamo . Abbiamo quindi:
(91)
Sostituiamo in (90) e ricaviamo
:
(92)
da cui sostituendo in (90) si ha:
(93)
Concludiamo con la seguente soluzione:
volgimento punto 3.
- la capacità equivalente
del sistema tra i punti
e
;
- la differenza di potenziale
ai capi di ciascun condensatore.
Figura 34: geometria esercizio 14.
Svolgimento punto 1.
(94)
Questi due condensatori equivalenti sono posti in parallelo, ne segue allora che la capacità equivalente del sistema è data da:
(95)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Figura 35: circuito iniziale.
Figura 36: primo circuito equivalente.
Svolgimento punto 2.
(96)
La capacità equivalente è data dalla connessione in serie di
e
, dove è importante ricordare che, quando due condensatori sono collegati in serie, mantengono la stessa carica su entrambi. La capacità
è data dalla serie di
e
quindi la carica su entrambi è:
.
A questo punto conosciamo la carica su ciascun condensatore, possiamo quindi procedere con il calcolo della tensione utilizzando la definizione di capacità:
(97)
Sostituendo i valori numerici si ottiene:
- la carica
presente alla fine su ciascun condensatore;
- la variazione
di energia nel processo.
Figura 37: geometria esercizio 15.
Svolgimento punto 1.
(98)
Successivamente le loro armature positive vengono messe in contatto, come anche le loro armature negative, ovvero vengono messi in parallelo. Si crea così un condensatore equivalente con carica: e capacità data da:
(99)
posta ad una tensione di:
(100)
Il condensatore viene posto in parallelo ai primi due, equivalentemente significa che è posto in parallelo alla capacità equivalente
. Viene inserito scarico, ovvero,
inizialmente è nulla, quindi la tensione del condensatore equivalente di capacità
risulta essere di:
(101)
Conosciamo la tensione a cui ciascun condensatore è sottoposto e anche le loro capacità, possiamo calcolare la carica che ciascuno di essi contiene. Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
(102)
Osservazione 2. La somma di questa cariche è , che è la stessa del sistema iniziale prima di inserire in parallelo il condensatore
. Infatti quest’ultimo viene inserito scarico e quindi vale la conservazione della carica elettrica essendo il sistema isolato.
- la differenza di potenziale
ai capi del sistema;
- la variazione di energia elettrostatica
.
Figura 38: geometria esercizio 16 prima di collegare i condensatori.
Svolgimento punto 1.
(103)
I due condensatori sono in parallelo, quindi la capacità equivalente è data da:
(104)
e in particolare la carica totale è:
(105)
Conosciamo la capacità del condensatore equivalente e la carica in esso depositata, ne segue la differenza di potenziale a cui è sottoposto è:
(106)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
(107)
L’energia finale del sistema è invece quella associata ad un condensatore di capacità posto ad una tensione
(108)
da cui
Osservazione 3. Si vuole far osservare al lettore che i due condensatori inizialmente sono sottoposti alla stessa differenza di potenziale ma in verso opposto; in particolare, la variazione di energia cinetica trovata, rappresenta il lavoro fatto dalle forze esterne per costruire il nuovo circuito.
- le cariche
e
sui conduttori;
- il numero di elettroni
trasferiti da un conduttore all’altro.
Figura 39: geometria esercizio 17.
Svolgimento punto 1.
(109)
dove è il raggio della sfera. Le due sfere sono molto distanti tra loro, questo significa che la loro mutua interazione è trascurabile e quindi il loro potenziale può essere calcolato utilizzando l’equazione (109).
Le due sfere vengono collegate da un filo, otteniamo così un nuovo conduttore formato da queste due sfere e il filo, che essendo sottile, è trascurabile nel nostro sistema di conduttori. Il potenziale di questo nuovo conduttore deve rimanere costante, ovvero il potenziale associato alle due sfere deve essere lo stesso:
(110)
abbiamo quindi una redistribuzione di cariche tra le due sfere. Dobbiamo considerare anche la conservazione della carica elettrica:
(111)
Otteniamo un sistema di due equazione in due incognite che possiamo risolvere:
(112)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
(113)
Avendo entrambi i conduttori la stessa carica , è evidente che avranno perso lo stesso numero di elettroni
. Ripetendo lo stesso ragionamento dopo il collegamento tra i due conduttori, si ottiene per il conduttore di raggio
e per il conduttore di raggio
rispettivamente:
(114)
Dalle precedenti equazioni risulta chiaro che, essendo il conduttore di raggio con un numero maggiore di elettroni persi rispetto al conduttore di raggio
, entrambi rispetto alla situazione iniziale, gli elettroni si sono spostati dal conduttore di raggio
al conduttore di raggio
durante il collegamento. Il numero totale di elettroni spostati è quindi
. Concludiamo con la seguente soluzione:
Osservazione 4. Per comprendere il movimento degli elettroni, è utile ricordare che essi si spostano da un potenziale minore a uno maggiore. I potenziali iniziali del conduttore di raggio e del conduttore di raggio
sono rispettivamente:
(115)
Osserviamo che il potenziale iniziale della sfera è maggiore di quello della sfera
. Questo significa che lo spostamento degli elettroni avviene dal conduttore di raggio
al conduttore di raggio
, come dedotto in precedenza.
Figura 40: sistema iniziale.
Figura 41: sistema dopo aver collegato e poi rimosso il filo.
Svolgimento.
(116)
dove è la carica sulla sfera di raggio
e
è la carica sulla sfera di raggio
dopo il collegamento. Nello stato intermedio le due sfere sono collegate da un filo conduttore, questo comporta una redistribuzione di cariche che si conclude quando entrambe le sfere si trovano allo stesso potenziale elettrico. Le due sfere sono identiche, per simmetria abbiamo che la condizione di medesimo potenziale elettrico avviene soltanto quando entrambe contengono la stessa carica:
Una volta staccato il filo, le cariche
e
sono vincolate a rimanere nel rispettivo conduttore sferico. Aggiungendo questa identità all’equazione (116) possiamo ricavare la carica finale e di conseguenza la carica totale del sistema:
(117)
La carica totale del sistema è due volte la carica , tuttavia non sappiamo se essa sia negativa o positiva perché in entrambi i casi la situazione di respingimento è soddisfatta (infatti
e
possono essere entrambe positive o negative). Possiamo scrivere il modulo della carica totale
:
(118)
Possiamo ora utilizzare la prima equazione di (116), con l’aggiunta della carica totale del sistema, per ricavare le cariche iniziali:
(119)
Consideriamo il caso in cui è positiva. Abbiamo quindi
e il modulo
si elimina se vale:
.
(120)
La carica può essere sia positiva che negativa (di conseguenza avremmo la carica
rispettivamente negativa o positiva, in quanto nel sistema iniziale abbiamo una forza d’interazione elettrica attrattiva), consideriamo entrambi i casi. Se
allora di conseguenza avremmo
, quindi:
(121)
la (121) vale per ogni valore , risolviamola:
(122)
da cui:
(123)
Entrambe le soluzioni sono accettabili, ricaviamo e otteniamo:
(124)
Consideriamo il caso in cui è negativa. Abbiamo quindi
, soffermiamoci invece sul modulo della carica totale:
(125)
vale quindi scrivere: per
solo se
. Le equazioni da risolvere sono le stesse del caso precedente, cambia solamente che ora abbiamo una carica totale
negativa in (122). Concludiamo subito allora che
può assumere questi due valori:
(126)
e di conseguenza, utilizzando abbiamo:
(127)
Concludiamo con la seguente soluzione, per abbiamo:
mentre per abbiamo:
Osservazione 5. È chiara la simmetria del problema, le due sfere sono identiche e infatti otteniamo risultati per le loro cariche completamente scambiabili.
- la carica
e
sulle sfere;
- il potenziale
delle due sfere;
- il campo elettrico
e
sulla superficie delle due sfere;
- l’energia elettrostatica
persa nel collegamento.
Figura 42: geometria esercizio 19.
Svolgimento punto 1.
(128)
Quando vengono collegate dal filo conduttore le due sfere si portano all’equilibrio elettrostatico, ovvero allo stesso potenziale elettrico :
(129)
e osservando che la carica elettrica si conserva e che non si deposita carica sul filo conduttore, in quanto è sottilissimo (ovvero trascurabile), possiamo impostare il seguente sistema:
(130)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
(131)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 3.
(132)
dove e
sono rispettivamente la distanza dal centro della prima sfera e la distanza dal centro della seconda sfera rispetto ad un punto
nello spazio. Prendiamo un punto
sulla superficie della prima sfera e sull’asse
sul quale giacciono i centri delle due sfere, avremmo
e
. Il campo elettrico totale risulta essere la somma di due contributi:
(133)
Nell’approssimazione il denominatore del secondo termine è una quantità molto grande e quindi complessivamente il secondo termine è trascurabile, ne segue che:
(134)
Lo stesso ragionamento può esser fatto considerando un punto sulla seconda sfera. Questa approssimazione inoltre giustifica la considerazione iniziale di sfere indipendenti, infatti non vengono influenzate dai loro rispettivi campi elettrici. Aggiungiamo inoltre, data l’indipendenza delle due sfere, che il campo attorno la loro superficie è radiale, diretto quindi lungo . Concludiamo, così, con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 4.
(135)
dove è la carica all’interno del conduttore e
è la differenza di potenziale tra le due armature supponendo il potenziale nullo sulla seconda armatura. Calcoliamo l’energia iniziale e finale applicando (135)
(136)
e
(137)
Calcoliamo la differenza di energia
(138)
Osserviamo che le cariche e
possono essere espresse in funzione di
come segue
(139)
da cui:
(140)
Sostituendo i valori numerici si ottiene:
- il raggio
delle due gocce.
- il raggio
della nuova goccia;
- il potenziale
della stessa.
-
Le due gocce si fondono insieme per formare un’unica goccia. Calcolare:
Figura 43: geometria esercizio 20.
Svolgimento punto 1.
(141)
ne segue che il raggio di ciascuna goccia di mercurio è:
Svolgimento punto 2.
(142)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 3.
Figura 44: geometria esercizio 21.
Svolgimento.
(143)
Per ipotesi sappiamo che deve valere e svolgiamo i calcoli per vedere se effettivamente vale
(144)
da cui
(145)
Abbiamo che è diverso da zero, quindi deve valere
. Questo conclude la nostra dimostrazione.
- l’espressione dell’energia elettrostatica
;
- calcolare la forza
tra le armature.
Figura 45: geometria esercizio 22.
Svolgimento punto 1.
(146)
dove è la superficie e
è la distanza tra le armature.
La differenza di potenziale tra le due armature si calcola invece a partire dal campo elettrico interno al condensatore, che è costante
(147)
ne segue la formula dell’energia elettrostatica
(148)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
(149)
dove è il versore perpendicolare alle armature, tuttavia il suo verso non è chiaro e cambia in base a quale armatura scegliamo venga applicata la forza. Il segno meno indica solamente che il verso della forza è tale da portare il sistema in configurazioni di minore energia potenziale elettrostatica. Vale comunque il fatto che armature di cariche opposte si attraggono e in base a questo è chiaro quale sia il verso della forza, ovvero attrattivo.
Concludiamo con il seguente modulo della forza elettrostatica attrattiva
Figura 46: geometria esercizio 23.
Svolgimento.
(150)
dove è la densità di carica superficiale. Concludiamo con la seguente soluzione:
- la capacità
del cavo;
- l’energia elettrostatica
immagazzinata, quando la differenza di potenziale tra i conduttori è
.
Figura 47: geometria esercizio 24.
Svolgimento punto 1.
Figura 48: sezione cavo cilindrico, con armatura interna carica positivamente.
Sia la densità di carica lineare del cavo, utilizzando il teorema di Gauss troviamo che il campo elettrico interno al conduttore è:
(151)
dove è la distanza dal centro del cavo e il campo è radiale per ragioni di simmetria cilindrica. Calcoliamo la differenza di potenziale a cui è sottoposta questa sezione di condensatore cilindrico:
(152)
Ne segue la capacità della sezione di un condensatore cilindrico dove lo spazio tra le armature è vuoto:
(153)
Sapendo che si trova che:
Svolgimento punto 2.
- la variazione di energia elettrostatica
;
- il valore del campo elettrico
;
- il valore del vettore polarizzazione
.
Figura 49: geometria esercizio 25.
Figura 50: con l’inserimento della lastra isolante.
Svolgimento punto 1.
(154)
Nel processo il generatore permette di mantenere la differenza di potenziale costante, quindi l’energia finale è:
(155)
dove abbiamo tenuto conto che nel sistema finale abbiamo tra le armature una lastra isolante di costante dielettrica relativa , quindi è necessario sostituire
con
. Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
(156)
ne segue, allora, che la densità superficiale di carica nel condensatore riempito con la lastra isolante è:
(157)
dove abbiamo utilizzato il risultato (155). Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 3.
(158)
Concludiamo con la seguente soluzione per il modulo:
- la capacità
del condensatore.
Se tra le armature viene applicata una differenza di potenziale , calcolare:
- il campo elettrostatico
;
- la carica
;
- l’energia elettrostatica
del sistema.
Figura 51: geometria esercizio 26.
Svolgimento punto 1.
(159)
Figura 52: circuito equivalente.
Risulta ora chiaro come questa configurazione può esser vista come il parallelo di due condensatori, ognuno con un differente isolante tra la armature e con area pari alla metà.
La capacità dei sue singoli condensatori è nota, poiché ognuno di loro contene un singolo isolante.
(160)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
Svolgimento punto 3.
Svolgimento punto 4.
- la capacità
del condensatore.
Se la differenza di potenziale applicata è , calcolare:
- la carica
sulle armature;
- l’energia elettrostatica
immagazzinata.
Figura 53: geometria esercizio 27.
Svolgimento punto 1.
Figura 54: circuito equivalente.
La capacità equivalente è data da:
(161)
Le capacità dei singoli condensatori si ricavano dalla nota formula per il condensatore piano, facendo attenzione che ora la distanza tra le armature è la metà:
(162)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
Svolgimento punto 3.
- la carica di polarizzazione
presente sulla superficie della lastra di mica e la carica di polarizzazione
su quella di paraffina a contatto con le armature del condensatore;
- la carica di polarizzazione
presente sulla superficie di contatto mica-paraffina.
Svolgimento punto 1.
(163)
dove abbiamo reso esplicito il fatto che questo campo è la somma di due contributi, uno dato dal campo elettrico nel vuoto e l’altro dalla configurazione di cariche polarizzate nell’isolante. Per ricavare la carica di polarizzazione in un condensatore piano separato da un isolante di costante dielettrica relativa dobbiamo svolgere qualche passaggio algebrico:
(164)
Abbiamo ricavato una relazione tra la densità di carica superficiale del condensatore e la densità di carica di polarizzazione
, in valore assoluto abbiamo:
(165)
il segno meno nell’ultimo membro di (164) indica che il campo elettrico prodotto dalla carica di polarizzazione è opposto a quello del vuoto, quindi complessivamente il campo elettrico totale diminuisce in un isolante. Nel nostro caso, poiché la superficie è la stessa, l’equazione (165) si legge come:
(166)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
- la costante dielettrica relativa
dell’isolante;
- il campo elettrostatico
in un punto all’interno del dielettrico a distanza
dal centro comune;
- a quale distanza
, al di fuori dell’isolante,
.
Figura 55: geometria esercizio 29.
Svolgimento punto 1.
(167)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 2.
(168)
dove è la carica contenuta sulla superficie di contatto interna.
Possiamo anche solamente utilizzare la costante dielettrica relativa, infatti vale la formula del campo elettrico in un mezzo:
(169)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 3.
(170)
Inponiamo e otteniamo:
(171)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Osservazione 5 Dimostriamo quanto segue:
(172)
che è esattamente l’equazione (167).
- la variazione
della differenza di potenziale tra
e
;
- la variazione della carica
sulle armature di
.
Figura 56: geometria esercizio 30.
Svolgimento punto 1.
(173)
Con l’acqua inserita nel primo condensatore la capacità equivalente cambia:
(174)
La carica rimane costante, quindi la nuova differenza di potenziale è:
(175)
da cui:
Svolgimento punto 2.
(176)
Ne segue che la variazione di carica è:
(177)
cioè:
- la variazione di carica
erogata dal generatore;
- la variazione
della differenza di potenziale ai capi di
;
- l’energia
fornita dal generatore nel processo.
Figura 57: geometria esercizio 31.
Svolgimento punto 1.
(178)
dopo aver inserito il dielettrico la capacità viene modificata in
, ne segue che la nuova carica totale è:
(179)
da cui:
Svolgimento punto 2.
(180)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Svolgimento punto 3.
(181)
da cui:
- il campo elettrico
alla distanza
dal centro
comune;
- la differenza di potenziale
tra il conduttore interno e quello esterno.
Figura 58: geometria esercizio 32.
Svolgimento punto 1.
Svolgimento punto 2.
(182)
Nel primo integrale abbiamo integrato su un campo elettrico all’interno di un dielettrico, quindi devo aggiungere il coefficiente alla costante dielettrica nel vuoto, nel secondo integrale invece sto integrando nel vuoto. I campi sono stati calcolati utilizzando il teorema di Gauss, infatti in una superficie sferica tra
e
è contenuta una carica libera (non di polarizzazione) pari a
, mentre tra
e
la carica libera contenuta è
. Risolvendo gli integrali otteniamo:
(183)
Concludiamo con la seguente soluzione, mostrando il valore assoluto della differenza di potenziale:
- la densità di carica
e il campo elettrostatico
su ciascuna armatura;
- la differenza di potenziale
tra le armature;
- la carica di polarizzazione
che si forma sulle superfici del dielettrico.
Figura 59: geometria esercizio 33.
Svolgimento punto 1.
Il campo elettrico tra le due armature si trova applicando il teorema di Gauss, ovvero:
(184)
dove è la densità di carica lineare. Questa formula deriva dall’applicazione della formula per la capacità di un condensatore cilindrico indefinito.
Ponendo
e
troviamo i moduli dei campi elettrici:
Svolgimento punto 2.
(185)
da cui:
Svolgimento punto 3.
(186)
Concludiamo con la seguente soluzione:
Figura 60: geometria esercizio 34.
Svolgimento.
(187)
Dove è l’area occupata dal dielettrico, mentre
è l’area occupata dal vuoto. Potremmo ora calcolare il gradiente dell’energia potenziale elettrostatica da cui ricaveremmo la forza
(cosa che faremo nell’esercizio successivo) ed infine potremmo utilizzare la media integrale. Noi siamo interessati a conoscere la media della forza e, per fare questo, risulta più utile utilizzare il lavoro, applicando il teorema della media integrale.
(188)
dove è il lavoro fatto dalla forza
. Il lavoro di una forza conservativa non dipende dal percorso, ma solo dallo stato finale ed iniziale. L’energia iniziale è data da:
(189)
infatti inizialmente la capacità del condensatore è . Nello stato finale l’isolante è entrato completamente nel condensatore, ottenendo una nuova capacità
. L’energia dello stato finale è:
(190)
Il lavoro della forza è l’opposto della variazione di energia potenziale elettrostatica:
(191)
Il lavoro è positivo, quindi la variazione di energia è negativa, ne segue che la forza media è attrattiva (come mostrato in figura 60). Concludiamo con la seguente soluzione:
- la capacità
del condensatore;
- l’energia elettrostatica
e la forza
che agisce sulla lastra e in particolare quando è a metà, per
,
,
e
.
Svolgimento punto 1.
Svolgimento punto 2.
La forza elettrostatica si ricava dall’opposto del gradiente dell’energia elettrostatica, ovvero nel nostro caso unidimensionale abbiamo:
In particolare posto e utilizzando i dati numerici forniti dal problema possiamo calcolare la forza che viene esercitata sull’isolante quando è inserito a metà delle armature:
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