L’Esercizio Corpo Rigido 50 è il cinquantesimo nella serie dedicata agli esercizi sul corpo rigido. Segue l’Esercizio Corpo Rigido 49 e precede l’Esercizio Corpo Rigido 51. È rivolto a studenti di Fisica 1, in particolare a coloro che studiano ingegneria, fisica o matematica.
Nel percorso didattico di Fisica 1, prima di affrontare i corpi rigidi, si studiano gli esercizi sui sistemi di punti materiali. Successivamente, si passa agli esercizi sugli urti tra punti materiali e corpi rigidi, che rappresentano un momento di sintesi nel percorso formativo.
Testo esercizio corpo rigido 50
Esercizio 50 . La figura 1 riproduce una sezione verticale di un sistema formato da un blocco omogeneo
posato su un blocco
che, a sua volta, poggia su un piano orizzontale; la sezione verticale di
è un triangolo equilatero di lato
, le masse dei blocchi sono
e
, con
costante positiva.
- Si determini il valore massimo della distanza
e il valore minimo del coefficiente di attrito statico affinché la posizione di figura 1 sia in equilibrio.
All’istante , mentre il blocco
è in condizioni di equilibrio, si imprime a
una velocità
: il blocco
sale verso l’alto scivolando sopra
e, prima di fermarsi rispetto a questo, si sposta sopra esso di un tratto di lunghezza
. Si determini il modulo di
nei seguenti casi:
è bloccato e tra
e
non c’è attrito;
è bloccato e tra
e
c’è attrito con coefficiente di attrito dinamico
;
può scorrere senza attrito sul piano orizzontale e tra
e
non c’è attrito
può scorrere senza attrito sul piano orizzontale e tra
e
c’è attrito con coefficiente di attrito dinamico
.
La velocità va intesa rispetto ad un sistema di riferimento inerziale.
Svolgimento Punto 1.
(1)
Quanto ottenuto sarà utile per i calcoli successivi. La massa del blocco è distribuita in modo omogeneo, pertanto il baricentro
e il centro di massa del blocco
coincidono. La forza peso
la possiamo assumere applicata nel centro di massa
. Scegliamo un sistema di riferimento fisso
, con l’origine
coincidente con il punto medio della base del triangolo equilatero, e tale per cui l’asse delle
giaccia sulla superficie di contatto tra i blocchi
e
. Andiamo a studiare il solo corpo
: le forze esterne agenti su di esso sono la sua forza peso
, la reazione vincolare
dovuta al contatto con il corpo
e la forza di attrito statico
, rispettivamente perpendicolare e tangente alla superficie di contatto tra i blocchi
e
. Entrambe le forze
e
possiamo immaginarle applicate nel medesimo punto (che non è in generale il punto medio della base del blocco
). Inoltre, sia
l’angolo rappresentato in figura 2.
Scriviamo la prima e la seconda equazione cardinale per i corpi rigidi imponendo che, poiché il sistema è all’equilibrio, la somma delle forze esterne su sia nulla, così come la somma dei momenti esterni. Chiamando
la distanza minima tra il punto di applicazione di
(chiaramente anche di
) e il punto
, e scegliendo quest’ultimo come polo per il calcolo dei momenti esterni, avremo che
(2)
dove il braccio della componente della forza peso è l’ordinata del centro di massa del blocco
, ossia l’ordinata del baricentro del triangolo equilatero nel sistema di riferimento
, e il braccio della componente
della forza peso è
. Si osservi che abbiamo usato il risultato pervenuto nella relazione (1).
Si ricordi che per rimanere fermo deve valere
(3)
da cui, sfruttando la (2) e la (2)
, si ottiene
(4)
cioè
Inoltre, dalla (2), otteniamo
(5)
da cui, per la scrittura analitica pervenuta di , deduciamo che il valore massimo della distanza
si ha quando
, ossia quando la reazione vincolare
è applicata in
. Sostituendo
nella relazione (5) troviamo la distanza
massima, cioè
Svolgimento Punto 2.
Per la seconda legge della dinamica, nella direzione dell’asse delle , si ha
(6)
(7)
Dall’equazione (7) deduciamo che il blocco si muove di moto rettilineo uniformemente decelerato, pertanto è possibile, grazie alle equazioni note del moto rettilineo uniformemente decelerato, determinare la velocità
. Avremo infatti, imponendo che la velocità finale sia zero e che lo spazio percorso dal blocco
sia
, quanto segue
(8)
(9)
ossia
Svolgimento Punto 3.
Applicando la seconda legge della dinamica, rispettivamente nella direzione dell’asse delle e nella direzione dell’asse delle
, otteniamo
(10)
dove
Il sistema (10) diventa dunque
(11)
(12)
Anche in questo caso il moto del blocco è rettilineo uniformemente decelerato, pertanto imponendo che la velocità finale sia nulla e che lo spazio percorso sia
, si ricava
(13)
da cui, utilizzando l’espressione (12), si trova
Svolgimento Punto 4.
Notiamo che sul blocco agisce la sua forza peso
, la reazione vincolare
e la forza
dovuta al contatto con
(chiaramente la forza
è una diretta conseguenza del terzo principio della dinamica). Osserviamo che la forza
ha componente orizzontale non nulla e pertanto accelera il blocco lungo la direzione dell’asse delle
. Segue che il sistema di riferimento
è non inerziale e dunque nella descrizione del moto del corpo
si dovrà tenere conto della forza apparente
agente su di esso, dove
è il vettore che descrive l’accelerazione di
rispetto al sistema di riferimento
. Chiaramente il vettore accelerazione
è nella direzione dell’asse delle
perché il blocco
è vincolato a muoversi sul piano orizzontale. Nella descrizione di questo punto abbiamo analizzato separatamente i blocchi
e
, e tutte le forze agenti su di essi sono rappresentate in figura
e figura
. Per la seconda legge della dinamica, nel sistema di riferimento
, abbiamo
(14)
dove è il modulo dell’accelerazione relativa tra
e
, nella direzione dell’asse
. Inoltre, come abbiamo accennato in precedenza, il corpo
viene accelerato dalla componente parallela al piano orizzontale della reazione vincolare
, pertanto, nel sistema di riferimento
si avrà
(15)
Dalla (14), ricordando che
, si ottiene
(16)
che sostituita nella (15) fornisce il seguente risultato
(17)
perciò
(18)
Sostituendo l’espressione appena trovata nella (14), otteniamo
Come nei punti precedenti, notiamo che il corpo si muove di moto rettilineo uniformemente decelerato nel sistema di riferimento
; pertanto, imponendo che la velocità finale sia nulla e che lo spazio percorso sia
(ovviamente sempre nel sistema di riferimento
), otteniamo
(19)
ossia
Svolgimento alternativo punto 4.
(20)
dove abbiamo proiettato la velocità nella direzione dell’asse delle
. Considerando l’istante generico
in cui il blocco
si ferma rispetto al blocco
, avremmo che la quantità di moto totale del sistema in tale istante è
(21)
dove è la velocità finale del sistema nella direzione dell’asse delle
(chiaramente sempre in un generico istante
). Per la conservazione della quantità di moto abbiamo
(22)
(23)
Le forze e
sono forze esterne e sono entrambe conservative. La forza
è esterna e fa lavoro complessivo nullo perché è perpendicolare istante per istante alla velocità del blocco
. Le forze
e
sono forze interne e la somma dei loro lavori è istantaneamente nulla. Infatti, denotando
la velocità del blocco
rispetto al blocco
,
la velocità del blocco
rispetto al sistema di riferimento
,
la velocità del blocco
rispetto al sistema di riferimento
, avremo che
(24)
dove abbiamo sfruttato il fatto che e
sono perpendicolari tra di loro e pertanto il loro prodotto scalare è zero; quanto ottenuto ci basta per concludere che la somma dei lavori delle forze
e
fa complessivamente zero. Dunque, l’energia del sistema rispetto al sistema di riferimento
si conserva in ogni istante
. Chiaramente l’energia si conserva perché agiscono solo forze conservative e le reazioni generate dai vincoli fanno lavoro complessivo nullo sull’intero percorso (nei corsi di meccanica razionale questo genere di situazioni vengono descritte con il nome di vincoli ideali, ovvero che i vincoli non fanno lavoro sul sistema). Prendendo come energia potenziale nulla il livello
, abbiamo che l’energia iniziale del sistema è
(25)
dove e
rappresentano rispettivamente la posizione iniziale di
e di
nell’istante iniziale rispetto all’asse delle
. L’energia finale è
(26)
dove rappresenta la posizione finale di
rispetto all’asse delle
ed è pari ad
. Si osservi che per il calcolo dell’energia finale abbiamo considerato l’istante di tempo in cui
ha percorso uno spazio pari a
nel sistema di riferimento solidale con il blocco
, e abbiamo assunto che la velocità finale di
e di
sia la stessa rispetto al sistema di riferimento
. Inoltre, si noti che il centro di massa del blocco
rimane sempre alla stessa quota in ogni istante
. Per la conservazione dell’energia abbiamo
(27)
per cui
(28)
(29)
Mettendo a sistema le equazioni (23) e (29), otteniamo
(30)
da cui
(31)
e quindi
Svolgimento Punto 5.
In questo caso, applicando il secondo principio della dinamica per il blocco e il blocco
, si trova
(32)
Dalla (32), ricordando che
, si ottiene
(33)
Sostituendo (calcolata nell’equazione (33)) nell’equazione (32)
, si giunge ad
(34)
(35)
Ponendo l’equazione (32)
diventa
(36)
inoltre, sfruttando i risultati pervenuti nell’equazione (33) e nell’equazione (35), otteniamo
da cui
(37)
ovvero
(38)
o anche
(39)
di conseguenza
(40)
pertanto
(41)
cioè
(42)
In maniera del tutto analoga a quanto fatto nei punti precedenti, possiamo a questo punto trovare la velocità , ovvero
(43)
conseguentemente
(44)
infine
Fonte.
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