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Esercizi sugli spazi vettoriali 5 — basi e dimensione

Spazi vettoriali

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In questo articolo presentiamo 7 esercizi sul calcolo delle basi e della dimensione di spazi vettoriali. La raccolta è il proseguimento naturale di Esercizi sugli spazi vettoriali 4 – basi e dimensione e si prefigge lo scopo di completare e rafforzare la preparazione del lettore su questo importante argomento. A tal fine, segnaliamo anche l’ulteriore risorsa Esercizi sugli spazi vettoriali 6, su basi e dimensione.

Di ogni esercizio è presentata una soluzione completa che il lettore può confrontare con quella autonomamente trovata, analizzando similitudini e differenze. Speriamo che questo articolo sia di aiuto per chi desidera approfondire la sua preparazione su basi e dimensione negli spazi vettoriali, augurando una piacevole lettura.

 

Autori e revisori

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Notazioni su basi e dimensioni degli spazi vettoriali

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\operatorname{rk}

\mathcal{L}(v_1,\dots,v_n)\subseteq V

\mathcal{M}_n(\mathbb{K})

\mathcal{M}_{m\times n}(\mathbb{R})

rango di una matrice;

sottospazio vettoriale di V generato dai vettori v_1,\dots,v_n;

spazio vettoriale delle matrici di ordine n a coefficienti nel campo \mathbb{K};

insieme delle matrici con n righe e m colonne a coefficienti reali;


 

Testi degli esercizi su basi e dimensione negli spazi vettoriali

Esercizio 1  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar) Dato V=\mathbb{R}^3, consideriamo i sottospazi

    \[U=\mathcal{L}\left\{ \left(\begin{array}{c} 		1 \\ 		2 \\ 		0 		\end{array}\right),\left(\begin{array}{c} 		0 \\ 		2 \\ 		1 		\end{array}\right), \left(\begin{array}{c} 		1 \\ 		0 \\ 		-1 		\end{array}\right) \right\}\]

e W=\{(x,y,z) \in \mathbb{R}^3: x+y+z=0\}.

Determinare la dimensione e una base per ognuno dei seguenti sottospazi: U, W, U\cap W.
Verificare che V=U+W.

Calcolo base e dimensione di U.

Sappiamo che v_1=\left(\begin{array}{c} 		1 \\ 		2 \\ 		0 	\end{array}\right), v_2=\left(\begin{array}{c} 		0 \\ 		2 \\ 		1 	\end{array}\right), v_3=\left(\begin{array}{c} 		1 \\ 		0 \\ 		-1 	\end{array}\right) sono un insieme di generatori per U.

Essi sono linearmente indipendenti se e solo se la matrice che ha per colonne (o righe) i v_i ha rango 3 (=numero di vettori). Si può applicare l’algoritmo di Gauss per rendersi conto che il rango è 2 e che il vettore v_3 è superfluo. Concludiamo che U ha dimensione 2 e una base è data da \{v_1,v_2\}.

Calcolo base e dimensione W.

La dimensione di W è ovviamente 2 (poichè abbiamo una sola equazione non nulla il rango è 1).

Risolvendo il sistema rispetto a x troviamo che

W=\left\{(-y-z,y,z): y,z\in\mathbb{R} \right\}= \mathcal{L}\left\{\left(\begin{array}{c} 		-1 \\ 		1 \\ 		0 	\end{array}\right), \left(\begin{array}{c} 		-1 \\ 		0 \\ 		1 	\end{array}\right) \right\}.

Concludiamo che una base di W è data da \{(-1,1,0), (-1,0,1)\}.

Per calcolare una base di U\cap W abbiamo almeno due metodi

Calcolo base e dimensione U∩W (metodo 1).

Trovare le equazioni cartesiane di U, ad esempio imponendo che

    \[\operatorname{rk}\begin{pmatrix} 			1 & 0 & x \\ 			2 & 2 & y \\ 			0 & 1 & z 		\end{pmatrix}=2.\]

Oppure, equivalentemente, eliminare i parametri t,s dall’equazione vettoriale

    \[t \left(\begin{array}{c} 			1 \\ 			2\\ 			0 		\end{array}\right)+ s \left(\begin{array}{c} 			0 \\ 			2 \\ 			1 		\end{array}\right)=  \left(\begin{array}{c} 			x \\ 			y \\ 			z 		\end{array}\right)\]

Troviamo dunque l’equazione 2x-y+2z=0. Una base di U\cap W si trova dunque risolvendo il sistema lineare

    \[\begin{cases} 			2x-y+2z=0\\ 			x+y+z=0 		\end{cases}\]

Tale sistema ammette \infty ^1 soluzioni, generate dal vettore (1,0,-1)^T, che costituisce dunque una base di U\cap W.

Calcolo base e dimensione U∩W (metodo 2).

Scrivere U come \{ (t, 2(t+s),s): t,s\in \mathbb{R} \} e sostituire nell’equazione cartesiana di W. Troviamo l’equazione

    \[t+2(t+s)+s=0,\]

ovvero t+s=0, che dà come spazio delle soluzioni \mathcal{L}\{ (1,0-1) \}.

Verifica V= U+V.

Per calcolare la dimensione di U+W possiamo notare che il primo vettore della base di W data sopra è linearmente indipendente da v_1,v_2. In alternativa, dalla formula di Grassman otteniamo \dim(U+W)=\dim(U)+\dim(W)-\dim(U\cap W)=2+2-1=3, dunque si ha effettivamente U+W=\mathbb{R}^3.

 
 

Esercizio 2  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar) Sia A=\begin{pmatrix} 		1 & 2 & 3 \\ 		-1 & 2 &-3 \\ 		1 & 6 & 3 		\end{pmatrix} e K=\{ v \in \mathbb{R}^3: Av=0 \}.
Determinare una base di K e una base di V \cap K, dove

    \[V=\mathcal{L}\{3e_1-e_2-e_3, e_2 \}.\]

Calcolo base di K e V∩K.

Lo spazio vettoriale K è dato dallo spazio delle soluzioni del sistema lineare omogeoneo Ax=0. Si trova (ad esempio con l’Algoritmo di Gauss) che K=\mathcal{L}\{3e_1-e_3\}.

Notiamo inoltre che V=\mathcal{L}\{ 3e_1-e_3, e_2 \}, dunque V \cap K=K e una base è data da \{ (3,0,-1)^T \}.


 
 

Esercizio 3  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar) Sia U\subset \mathbb{R}^4 lo spazio vettoriale dato da

    \[U=\mathcal{L}\left\{  \left( \begin{array}{c} 			1\\ 			0\\ 			0\\ 			1 			\end{array} \right), \left( \begin{array}{c} 			0\\ 			1\\ 			1\\ 			0 			\end{array} \right) \right\}\]

e sia V=\{ (x,y,z, w) \in \mathbb{R}^4 : x+y=0, y+z=0\}.
 

  1. Determinare la dimensione e una base di U \cap V;
  2. Determinare la dimensione e una base di U+V;
  3. Scrivere, se possibile, il vettore w=(0,1,0,1)^T come w=u+v, con u\in U, v \in V.

Svolgimento punto 1.

Si ha che U=\{ (t,s,s,t): t,s\in \mathbb{R} \}, dunque l’intersezione è data dalle soluzioni del sistema t+s=0, 2s=0. Troviamo dunque (s,t)=(0,0) come unica soluzione, ovvero U\cap V=\{ 0 \}. La sua dimensione è 0 e una base è il vuoto;

Svolgimento punto 2.

Si ha che V=\mathcal{L}\{ (1,-1,1,0), (0,0,0,1) \}. Siccome la matrice

    \[A=\left( \begin{array}{cccc} 			1    &    0  & 1 & 0\\ 			0    &   1  & -1 & 0\\ 			0    &   1 &  1   & 0\\ 			1     &   0&  0   & 1 			 \end{array} \right)\]

ha rango 4, concludiamo che le colonne sono linearmente indipendenti e formano una base per U+V=\mathbb{R}^4. Il calcolo del rango di A si poteva evitare utilizzando il punto precedente e la formula di Grassmann, da cui deduciamo che \dim_{\mathbb{R}}(U+V)=\dim_{\mathbb{R}}U+\dim_{\mathbb{R}}V=4. Una base possibile è quella standard \{ e_1,e_2,e_3,e_4 \};

Svolgimento punto 3.

Dal punto precedente sappiamo che deve esistere una scrittura del tipo w=u+v con u\in U, v \in V. Possiamo risolvere il sistema Ax=w per trovare i coefficienti, oppure si può osservare che \tilde{u}=(1,1,1,1) \in U e che \tilde{v}=(-1,1,-1,1) \in V perché, rispettivamente, somma e differenza di vettori nelle basi di U,V indicate sopra. Si verifica facilmente che \tilde{u}+\tilde{v}=2w e quindi i vettori u=\tilde{u}/2 e v=\tilde{v}/2 soddisfano la richiesta.

 
 

Esercizio 4  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar) Sia A la seguente matrice

    \[A=\begin{pmatrix} 	1 & 1 & 2 \\ 	2 & 1 & 1 \\ 	4 & 3 & 5 	\end{pmatrix}\]

e consideriamo l’insieme

    \[R=\{ A(x,y,z)^T: (x,y,z) \in \mathbb{R}^3 \}.\]

Dimostrare che R è un sottospazio vettoriale di \mathbb{R}^3 e determinarne infine una base e la relativa dimensione.

Svolgimento.

Il fatto che sia un sottospazio vettoriale è ovvio dalla definizione (verificare!). Con l’algoritmo di Gauss otteniamo la seguente forma ridotta a scala:

    \[\begin{pmatrix} 		1 & 1 & 2 \\ 		0 & -1 & -3 \\ 		0 & 0 & 0 	\end{pmatrix}\]

Deduciamo che \dim(R)=\operatorname{rk}(A)=2 e che una base per R è data dai primi due vettori colonna della matrice A,

    \[\left\{\left(\begin{array}{c} 	1 \\ 	2 \\ 	4 \end{array}\right), \left(\begin{array}{c} 	1 \\ 	1 \\ 	3 \end{array}\right)\right\}.\]


 
 

Esercizio 5  (\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar) Sia

    \[A=\begin{pmatrix} 		4 & 2 \\ 		-2 & -1 		\end{pmatrix},\]

consideriamo l’insieme W=\{X \in \mathcal{M}_2(\mathbb{R}) : AX=0\}.
 

  1. Si dimostri che W è un sottospazio vettoriale di \mathcal{M}_2(\mathbb{R}) e si calcoli la dimensione. Esibire infine una base di W.
  2. Si generalizzi il punto 1): data A\in \mathcal{M}_n(\mathbb{R}), qual è la dimensione di W=\{X \in \mathcal{M}_{m\times p}(\mathbb{R}): AX=0\}?

Svolgimento punto 1.

W è sottospazio in quanto nucleo dell’applicazione lineare X \mapsto AX. Si vede subito che (1,-2) genera il sottospazio

\{v\in \mathbb{R}^2:Av=0\}, dunque un elemento generico di W è della forma \begin{pmatrix} 			\lambda  & \mu \\ 			-2\lambda & -2\mu 		\end{pmatrix}, con \lambda,\mu parametri reali. Concludiamo dunque

che la dimensione di W è 2 e una sua base è data \begin{pmatrix} 			1 & 0 \\ 			-2 & 0 		\end{pmatrix} e \begin{pmatrix} 			0 & 1 \\ 			0 & -2 		\end{pmatrix}.

Svolgimento punto 2.

Possiamo ragionare come al punto 1) per una matrice quadrata A di ordine n qualunque. Concludiamo che \dim(W)=p(n-r), dove r=\operatorname{rk}(A).

 
 

Esercizio 6  (\bigstar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar\largewhitestar) Trovare una matrice A \in \mathcal{M}_n(\mathbb{R}) e un vettore b\in \mathbb{R}^n tale che il sistema lineare Ax=b sia compatibile e il sistema lineare A^Tx=b non lo sia.

Svolgimento.

Ad esempio A= \begin{pmatrix} 		0 & 0 \\ 		1 & 0 	\end{pmatrix} e b=\left(\begin{array}{c} 		0 \\ 		1 	\end{array}\right).

 
 

Esercizio 7  (\bigstar\bigstar\bigstar\largewhitestar\largewhitestar) Sia V=\mathcal{M}_2(\mathbb{R}) lo spazio vettoriale delle matrici 2\times 2. Si considerino i seguenti sottoinsiemi:

S=\{M \in V : M^T=M\};

A=\{M \in V : M^T=-M\};

B=\{M \in V : M   \text{è triangolare superiore}\};

T=\{M \in V : Tr(M)=0\}.
 

  1. Si dimostri che S,A,B,T sono sottospazi vettoriali e si esibisca una base per ciascuno di essi. Qual’è la loro dimensione?
  2. Esibire una base di B \cap T, B\cap S;
  3. Si dimostri che la somma S+A è diretta;
  4. Si verifichi che B è chiuso per la composizione mentre gli altri non lo sono; (Ovvero mostrare cheM,N \in B \Rightarrow MN \in B)
  5. Si consideri la matrice M=\begin{pmatrix} 			2 & 1 \\ 			1 & -2 			\end{pmatrix}.
    Scrivere le coordinate di M rispetto alle basi di S e T scelte;
  6. Si trovi una matrice M\in V \setminus \{0\} tale che M^2=0.

    (Suggerimento: si cerchi una tale Min B)

  7. Si trovi una matrice M \in V tale che M^2=-I (dove I è la matrice identità).

    (Suggerimento: si cerchi una tale M in A)

Svolgimento punto 1.

Il fatto che siano sottospazi è ovvio dalla linearità delle operazioni con cui sono definite (verificare!). Una base di ciascuno di essi è data da

\mathcal{B}_S=\left\{\begin{pmatrix} 		1 & 0 \\ 		0 & 0 	\end{pmatrix}, \begin{pmatrix} 		0 & 1 \\ 		1 & 0 	\end{pmatrix}, \begin{pmatrix} 		0 & 0 \\ 		0 & 1 	\end{pmatrix}\right\},

\mathcal{B}_A=\left\{\begin{pmatrix} 		0 & -1 \\ 		1 & 0 	\end{pmatrix}\right\},

\mathcal{B}_B=\left\{\begin{pmatrix} 		1 & 0 \\ 		0 & 0 	\end{pmatrix}, \begin{pmatrix} 		0 & 1 \\ 		0 & 0 	\end{pmatrix}, \begin{pmatrix} 		0 & 0 \\ 		0 & 1 	\end{pmatrix}\right\},

\mathcal{B}_T=\left\{\begin{pmatrix} 		1 & 0 \\ 		0 & -1 	\end{pmatrix}, \begin{pmatrix} 		0 & 1 \\ 		0 & 0 	\end{pmatrix}, \begin{pmatrix} 		0 & 0 \\ 		1 & 0 	\end{pmatrix}\right\}.

Le dimensioni sono dunque tutte uguali a 3, tranne A che ha dimensione 1;

Svolgimento punto 2.

Una base di B\cap T è data \left\{\begin{pmatrix} 		1 & 0 \\ 		0 & -1 	\end{pmatrix}, \begin{pmatrix} 		0 & 1 \\ 		0 & 0 	\end{pmatrix}\right\} mentre B\cap S sono le matrici diagonali e una base è \left\{\begin{pmatrix} 		1 & 0 \\ 		0 & 0 	\end{pmatrix}, \begin{pmatrix} 		0 & 0 \\ 		0 & 1 	\end{pmatrix}\right\};

Svolgimento punto 3.

Dobbiamo far vedere che S\cap A=0. Sia M\in S\cap A, allora M=M^t=-M, dunque 2M=0, cioè M=0. Inoltre, dal calcolo delle basi al punto i) segue che S\oplus A=V. Ciò si può dedurre più semplicemente dal fatto che esiste la seguente decomposizione di una matrice quadrata M (a coefficienti in un campo di caratteristica diversa da 2) come somma di una matrice simmetrica e di una antisimmetrica:

    \[M=\frac 1 2(M+M^T)+ \frac 1 2 (M-M^T) \in S+A;\]

Svolgimento punto 4.

Che B sia chiuso per composizione è ovvio, mentre S e A non lo sono perchè, ad esempio,

    \[\begin{pmatrix} 		1 & 0 \\ 		0 & 0 	\end{pmatrix}  \begin{pmatrix} 		1 &  1 \\ 		1 & 0 	\end{pmatrix}= \begin{pmatrix} 		1 &  1 \\ 		0 & 0 	\end{pmatrix}\]

e

    \[\begin{pmatrix} 		0 & -1 \\ 		1 & 0 	\end{pmatrix}^2=-\begin{pmatrix} 	1&0   \\ 	0 & 1 \end{pmatrix}\]

Infine neanche T lo è in quanto, ad esempio,

    \[\begin{pmatrix} 		1 & 0 \\ 		0 & -1 	\end{pmatrix}  \begin{pmatrix} 		1 & 0 \\ 		0 & -1 	\end{pmatrix}= \begin{pmatrix} 		1 & 0 \\ 		0 & 1 	\end{pmatrix};\]

Svolgimento punto 5.

Le coordinate di M nella base \mathcal{B}_S sono (2,1,-2), mentre le coordinate nella base \mathcal{B}_T sono (2,1,1);

Svolgimento punto 6.

Ad esempio M= \begin{pmatrix} 		0 & 1 \\ 		0 & 0 	\end{pmatrix};

Svolgimento punto 7.

Ad esempio M= \begin{pmatrix} 		0 & -1 \\ 		1 & 0 	\end{pmatrix}.

 

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